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La coltivazione del carciofo dalla messa a dimora alla raccolta

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ACEBDAvversità che possono colpireil <strong>carciofo</strong>. Massiccia infestazione<strong>del</strong>l’afi de Brachycaudus cardui (mm 2)su gambo, capolino e foglia (A).<strong>La</strong>rva e danni di Depressariaerinaceella (mm 20) su capolino (B).<strong>La</strong>rva e danni di Gortyna xanthenes(mm 40-50) su capolino (C).Foglie colpite da peronospora(Bremia lactucae) (D).Foglie colpite da mal bianco(Leveillula taurica forma cynarae) (E)Le caratteristiche positive e negative <strong>del</strong> <strong>carciofo</strong>Il consumo di questo gustoso ortaggio è assai vantaggioso per il benessere <strong>del</strong> nostroorganismo. Il <strong>carciofo</strong> è infatti in grado di stimolare la produzione di bile(sostanza liquida prodotta dal fegato) e di migliorare l’attività <strong>del</strong> fegato. Il consumodi carciofi (stufati, lessati a vapore, ma le parti più tenere si mangiano anchecrude) è utile per tutti coloro che soffrono di digestione difficile, di aumento<strong>del</strong> colesterolo nel sangue, di arteriosclerosi.Il <strong>carciofo</strong> inoltre attiva la funzione depurativa renale. Pervia urinaria sono eliminati, tra l’altro, i residui azotati <strong>del</strong>metabolismo e il <strong>carciofo</strong> è quindi utile nella gotta, nelle artrosie in molte malattie <strong>del</strong>la pelle.Poche le limitazioni al consumo <strong>del</strong> <strong>carciofo</strong>. <strong>La</strong> notevolericchezza di fi bre (quasi il 6%) potrebbe accentuarequalche indesiderata fermentazione intestinale.Infi ne, le mamme che <strong>alla</strong>ttano è bene che non consuminocarciofi in abbondanza, perché la produzione <strong>del</strong> latte potrebbeessere ostacolata. (Paolo Pigozzi)ve <strong>del</strong>l’unica generazione <strong>del</strong>l’anno nasconoin settembre-ottobre in Sardegna,e generalmente in gennaio-febbraio nellealtre regioni. Esse si nutrono <strong>del</strong>le fogliecentrali <strong>del</strong>la pianta, quindi scavano gallerienelle nervature fogliari, minano lo steloe raggiungono i capolini, per poi penetrareal loro interno e danneggiarli conle loro erosioni. Per il contenimento <strong>del</strong>leinfestazioni si può intervenire, nel periodo<strong>del</strong>la nascita <strong>del</strong>le larve, con 2-4 interventia turni di 12-14 giorni, utilizzandospinosad, alle stesse dosi indicate perla depressaria.Tra le avversità fungine che colpisconopiù facilmente il <strong>carciofo</strong> ricordiamoperonospora e mal bianco.<strong>La</strong> peronospora (Bremia lactucae) (vedifoto D) si manifesta sulla vegetazionefogliare con macchie gi<strong>alla</strong>stre rotondeggianti,sfumate, e con sviluppo di una muffabiancastra sulla corrispondente parte<strong>del</strong>la pagina inferiore. Gli attacchi interessanosoprattutto le carciofaie troppo fitte,molto concimate con azoto e sottoposte afrequenti irrigazioni. Le infezioni avvengonodurante periodi freschi e con temperatureottimali intorno ai 15 °C, favorite daperiodi primaverili o autunnali molti piovosi.Poiché interessano per lo più le foglievecchie <strong>del</strong>le piante a fine ciclo, non sononecessari interventi fungicidi. In casi eccezionali,dopo periodi particolarmente piovosi,si può intervenire con comuni sali dirame (poltiglia bordolese-20, bio, irritanteo non classificato; ossicloruro-20, bio,non classificato), alle dosi e nel rispetto<strong>del</strong> tempo di sicurezza indicati in etichetta.Il mal bianco (Leveillula taurica formacynarae) (vedi foto E) si manifestacon macchie clorotiche (gialle) che si ricopronodi una bianca muffa farinosa. Lefoglie colpite ingialliscono e si seccano.Le infezioni maggiori avvengono sul finire<strong>del</strong>l’estate, favorite dal caldo-umido.A scopo preventivo, o <strong>alla</strong> comparsa<strong>del</strong>le prime manifestazioni <strong>del</strong>la malattia,si possono effettuare due-tre interventi, aintervalli di 7-10 giorni, utilizzando zolfobagnabile-80 (bio, irritante), <strong>alla</strong> dosedi 30 grammi per 10 litri d’acqua e rispettandoil tempo di sicurezza di 10 giorni.ColtivazioneInterventi fitosanitariSandra IacovoneAldo Pollini[1] Volendo si possono produrre in propriopiantine con pane di terra. Per effettuarequesta operazione non si deve utilizzareseme proveniente da capolini <strong>del</strong> proprioorto, poiché darebbe origine a piante concaratteristiche diverse <strong>d<strong>alla</strong></strong> pianta madre,ma seme acquistato. <strong>La</strong> semina si esegueinterrando il seme <strong>alla</strong> profondità di circaun centimetro e mezzo, in contenitori alveolatiposti sotto protezione non riscaldataa fine marzo-aprile. Le temperature ottimalidi germinazione variano tra i 15 e i 20°C (in queste condizioni i semi impieganoper germinare circa 10 giorni). Le piantinevanno trapiantate in pieno campo quandohanno emesso 3-5 foglie ed hanno raggiuntol’altezza di circa 8-10 cm (aprilemaggio).Le piantine prodotte da sememostrano uniformità dei capolini, elevatovigore ed alta produttività.Puntate pubblicate.• <strong>La</strong> <strong>coltivazione</strong> <strong>del</strong> <strong>carciofo</strong> riesceegregiamente anche in un piccoloorto (10/2009).• <strong>La</strong> <strong>coltivazione</strong> <strong>del</strong> <strong>carciofo</strong> <strong>d<strong>alla</strong></strong><strong>messa</strong> a <strong>dimora</strong> <strong>alla</strong> <strong>raccolta</strong>.(11/2009).Fine22 ORTO VITA IN CAMPAGNA 11/2009© 2009 Copyright Edizioni L’Informatore Agrario S.p.A.

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