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IMPEGNO PER SALVARE L'AIAS - Gazzetta del Sulcis Iglesiente

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SETTIMANALE D’INFORMAZIONE DELLA PROVINCIA SULCIS-IGLESIENTEwww.gazzetta<strong>del</strong>sulcis.it · e-mail: gazzetta<strong>del</strong>sulcis@tiscali.itPoste Italiane S.p.A. - Spedizione A.P. D.L. 24/12/2003, n. 353, conv. in L. 27/02/2004 n. 46 - CagliariCarbonia·Anno XXIV numero 625 <strong>del</strong> 18 Aprile 2013·Euro 1,00DOPO LA FARSA ALCOA SI ALLONTANAANCHE LA PROSPETTIVA EURALLUMINALA MADONNA DI FATIMA A CARBONIAEuralluminaLa prospettiva che l’Euralluminapossa riaprire icancelli e riavviare leproduzioni si sta assottigliandoogni giorno di più. Ne è convintoun gruppo di ingegnericagliaritani che hanno portatoil proprio contributo al dibattitointorno all’impianto di raffinazionedi bauxite.“Sono passati ormai quattroanni dalla chiusura <strong>del</strong>l’impiantoEurallumina di Portovesme,sostengono i professionisti.Passati in un continuo rinviodi progetti per la riapertura,di promesse, di assicurazioni edi grandi idee di sviluppo. Lasituazione al momento è quellaFORMUFFICIO.ITRag. Francesco MancaConcessionario BuffettiForniturearticoli per ufficioLibri giuridici e per corsiVendita assistenzapersonal computerVia Gramsci, 31 - CarboniaTel. 0781.671162Fax 0781.675299presentata nell’ ultimo Protocollod’intesa firmato in data22/11/2012 tra Mise e EuralluminaS.p.a. in cui sono presentigli elementi propositivi necessariper il riavvio con tempi ancorada definire in modo chiaro:installazione di una nuovacentrale termica; sblocco <strong>del</strong>bacino fanghi rossi e predisposizionedi un nuovo bacino diraccolta dei residui di lavorazione;utilizzo di una nuovamateria prima di provenienzaAfricana; creazione di unanuova Società a partecipazioneRegionale con il compito difinanziare l’investimento <strong>del</strong>lanuova centrale termica e chissàdi quant’altro.Si puo’ notare immediatamentecome non sia presente alcunelemento relativo ad un pianoproduttivo a medio – lungo termineche permetterebbe di inquadraregli investimenti previstie definire in modo organicoi tempi di realizzazione.In assenza di tali informazioniappare <strong>del</strong> tutto evidente chequalunque intervento mancadegli elementi idonei a poteresprimere un giudizio obiettivolasciando ovviamente spazio aqualunque discussione e cambiamento”.<strong>IMPEGNO</strong> <strong>PER</strong> <strong>SALVARE</strong> L’AIASIL CARIGNANO AL VINITALYSOTTO I MIGLIORI AUSPICIPagina 5Pagina 4Il vino Carignano ha confermatola sua presenza al Vinitalydi Verona. Esso ha rappresentatoancora una voltaun evento d’eccellenza nelpanorama internazionale e opportunitàdi incontro per gliappassionati <strong>del</strong> mondo <strong>del</strong>vino, che hanno così scopertole qualità <strong>del</strong> rosso Carignano,di cui il territorio Sud Occidentalesardo và fiero ed orgogliosoanche per il riconoscimentoottenuto in questianni a livello internazionale.Il Carignano ha fatto conoscereun territorio ricco di tradizionie di cultura, legato ai saporiautentici di un’eccellentetradizione culinaria.In un bagno di folla, il simulacro <strong>del</strong>la Madonna di Fatima è arrivato domenica scorsa a Carboniaospite <strong>del</strong>la Parrocchia “Addolorata” di Rosmarino che quest’anno celebra il 60° <strong>del</strong>la sua fondazione.Il simulacro è arrivato, facendo tappa a Milano, direttamente da Fatima e quindi è arrivato a Carboniaa bordo di un elicottero <strong>del</strong> Comando Guardia di Finanza. Ad accogliere la Madonna, nel prato <strong>del</strong>lostadio comunale, c’erano il Vescovo mons. Giovanni Paolo Zedda, il Parroco <strong>del</strong>l”Addolorata” donGianni Cannas, diversi altri sacerdoti diocesani, la Presidente <strong>del</strong> Consiglio regionale Claudia Lombardo,il Presidente <strong>del</strong>la Provincia Salvatore Cherchi, il Sindaco <strong>del</strong>la città Giuseppe Casti e numerosirappresentanti <strong>del</strong>le Forze <strong>del</strong>l’Ordine.RIQUALIFICAZIONE DI MONTEPONIPagina 8EMILIO GARIAZZO SINDACO DI IGLESIAS?INDECISI CENTRODESTRA E “GRILLINI”Non ci sono dubbi: si tratta<strong>del</strong>la vera novità <strong>del</strong>la vigiliaelettorale di Iglesias. EmilioGariazzo, Consigliere comunaleuscente e medico chirurgodi professione, ha sciolto leriserve ed ha accettato di candidarsia Sindaco di Iglesiasper il centrosinistra. Uomod’indiscussa serietà e di grandeequilibrio, Gariazzo è destinatoa raccogliere i voti <strong>del</strong>PD, Federazione <strong>del</strong>la Sinistrae Sel, senza escludere che allafine possa contare anche sulsostegno di Civitas, altra listacivica che ha annunciato lasua discesa in campo per leprossime amministrative iglesienti.A questo punto apparedefinitivamente tramontataqualsiasi velleità sia di FrancescoMelis che <strong>del</strong>l’uscenteMarta Testa che nella precedentecontesa dovette lasciarlibero il passo all’ex SindacoGinetto Perseu <strong>del</strong> centro destra.E a proposito di centrodestra non sembra che le cosesi stiano mettendo bene se, comeviene annunciato, le propostesaranno per i soliti personaggida tempo stracotti sullascena politica locale e chenon sembrano intenzionati acedere il passo alle nuove leve.Tutto sembra ancora inmano al politico per eccellenzaGiorgio Oppi, il quale,escludendo la sua candidatura,starebbe lavorando per unEmilio Gariazzocandidato di fiducia (Pdl, Udc,e frange che si rifanno ai Riformatoridi Frongia oppure aPili). Nei giorni scorsi in questoindefinito ambiente di centrodestrasi sono fatti i nomi dipersonaggi ai quali si addebiterebberole cause <strong>del</strong>l’anticipatafine <strong>del</strong> mandato <strong>del</strong> SindacoPerseu. L’unica novità èquella <strong>del</strong> nome a Sindaco diGigi Rubiu, attuale CommissarioConsorzio Cixerri. Ma almomento sono tante le riserveche attendono solo la verifica.Nessuno nasconde che sullascena amministrativa, magaricon qualche ambizione ditroppo, ci saranno anche i“grillini” che alle recenti elezionipolitiche hanno mostratod’essere in numero rilevante.Ma le amministrative sono altracosa. Per cui occorrerà capirequale forza avrà il loroprogramma comunale e vederese la proposta <strong>del</strong>la figura<strong>del</strong> Sindaco (Simone Muscas?)sarà in grado di mettereinsieme il consenso necessarioper conquistare lo scranno diprimo cittadino. Certo è che lacontesa, questa volta, non saràsolo centrosinistra contro centrodestra,perché tra i due storicicontendenti, potrebbespuntarla il terzo incomodo.ARCHEOLOGIA INDUSTRIALEPagina 9 Pagina 11


Provincia Carbonia Iglesias numero 625 <strong>del</strong> 18 Aprile 20133La Provincia Carbonia Iglesias,nelle more <strong>del</strong>l’indecisionepolitica sul futuro degli entiintermedi, ha provveduto adapprovare, presenti solo gliAssessori Carla Cicilloni (vicePresidente), Marinella Grosso,Alberto Pili e Guido Vacca(assenti il Presidente SalvatoreCherchi e gli Assessori AlessandraPintus e Luca Pizzuto)il “Piano di Esecuzione di Gestioneper l’Esercizio finanziario2013”.L’atto in se stesso ricalca, medianteuna serie di allegati, iprecedenti documenti che attengono:elenco dei dirigenti responsabili;elenco <strong>del</strong> Programmi;elenco dei Progetti; prospettoriepilogativo <strong>del</strong>le risorse finanziarieassegnate a ciascunprogramma; schede riepilogative<strong>del</strong>le risorse e degli interventiin capitoli; scheda riepilogativa<strong>del</strong>le risorse umaneassegnate a ciascun programma;scheda riepilogativa <strong>del</strong>lerisorse strumentali assegnate aciascuna direzione; schedeprogrammatiche con l’assegnazionedegli obiettivi perciascun Dirigente; piano <strong>del</strong>lePerfomance per l’esercizio finanziario2013.Il documento richiamato, postala rigidità <strong>del</strong>la gestione<strong>del</strong> Piano Economico Generale,da atto “che l’assunzione diimpegni di spesa sarà competenzae responsabilità esclusivadi ciascun Responsabile,mediante l’adozione di apposite“determinazioni”, all’internodegli stanziamenti previstiper ciascun capitolo e in attuazione<strong>del</strong>le linee generali di indirizzocontenute nella programmazionegenerale o stabilite,volta per volta, da appositoprovvedimento di assegnazionedi obiettivi e risorse daparte <strong>del</strong>la Giunta provinciale.Il documento “Piano Gestionefinanziaria 2013” è stato accompagnatodal “Piano <strong>del</strong>laPerformance Provincia di CarboniaIglesias” nel quale sonoillustrati tutti gli elementi chedanno vita sia alla gestione piùstrettamente detta, che i presuppostisui quali si basano lescelte operate.LA GIUNTA PROVINCIALE CARBONIA IGLESIASAPPROVA IL PIANO GESTIONE FINANZIARIA 2013Marco MassaProvincia“La riforma <strong>del</strong>la PubblicaAmministrazione e la conseguentetrasformazione normativama soprattutto culturale, silegge nel Piano <strong>del</strong>la Performance,hanno inciso radicalmentenel rapporto tra istituzionie cittadini quali attori informatied attenti alla gestione<strong>del</strong>la “cosa pubblica”.Proprio la consapevolezza <strong>del</strong>l’importanza<strong>del</strong> proprio ruolo,ha spinto il cittadino ad unapiù attenta partecipazione algoverno <strong>del</strong> territorio ed allescelte strategiche <strong>del</strong>l’Ente. Inquesto senso l’attività di rendicontazioneattraverso il contributopartecipativo dei cittadini,pone nuove basi nel sistema<strong>del</strong>le relazioni per legittimaremaggiormente i programmie le azioni di intervento<strong>del</strong>l’Ente e favorire le basiper orientare i processi di pianificazionee programmazionefutura. In quest’ottica il lavoroprodotto vuole rappresentareuno strumento che dia vita adun progetto più generale dipartecipazione in modo damettere a sistema azioni e procedurefinalizzate a favorire lacooperazione tra i tradizionalisoggetti istituzionali pubblici ei privati cittadini in modo daprodurre idee condivise in ordineallo sviluppo economico,ambientale e sociale <strong>del</strong> territorioprovinciale di CarboniaIglesias”.Nonostante uno scenario di taglialla spesa pubblica, l”Amministrazionesi è impegnata amantenere e migliorare la qualitàdei servizi, mantenendosostanzialmente invariata lapressione fiscale”.La Provincia non è una aziendaqualsiasi, deputata a farprofitti, bensì rivolta a migliorarela qualità <strong>del</strong>la vita deipropri cittadini, a cominciaredalla sicurezza e dalla fruibilità<strong>del</strong> territorio. E’ una organizzazionei cui risultati, raggiuntiutilizzando risorse finanziarieadeguate, oculatamentegestite, vanno valutatisoprattutto in termini sociali.“La Provincia, si legge ancoranel documento approvato, èsempre più chiamata a svolgereun ruolo che non si sovrappongaa quello dei Comuni mapiuttosto coordini e programmile diverse attività <strong>del</strong> sistemalocale, favorendo le relazionie la concertazione contutti gli attori <strong>del</strong> territorio, laRegione e lo Stato.Nello svolgimento di questoruolo sarà rilevante l’esame<strong>del</strong>la struttura <strong>del</strong>l’Ente e <strong>del</strong>lasua composizione, per l’importanzache il capitale umanoassume nel conseguire gliobiettivi <strong>del</strong>l’Amministrazione.Il contesto socio-economicoe ambientale <strong>del</strong> territorio<strong>del</strong> <strong>Sulcis</strong> <strong>Iglesiente</strong>, è fortementecondizionato dalla storia,mineraria prima e industrialepoi, <strong>del</strong>l’economia <strong>del</strong>territorio.L’alto tasso di specializzazioneimprenditoriale a favore <strong>del</strong>l’industria,sviluppato a partiredalla fine <strong>del</strong>l’ 800 ha trascinatoil contesto economico nellacrisi occupazionale conseguentealla sospensione <strong>del</strong>leproduzioni.La struttura <strong>del</strong>la popolazionerisulta caratterizzata da unprogressivo invecchiamento eda un incremento <strong>del</strong> tasso didipendenza.Bassi i valori relativi alla natalità,ed elevato il saldo migratorio,soprattutto <strong>del</strong>le fasced’età più giovani, verso zone<strong>del</strong>l’isola in cui è più faciletrovare lavoro e quindi stabilirsidefinitivamente.Il reddito medio per abitante,in questo contesto, tende aspostarsi verso valori più bassi(il reddito da pensione è mediamentepiù basso di quelloda lavoro), e si riducono lepercentuali di popolazione attiva.Anche il sistema ambientale<strong>del</strong> <strong>Sulcis</strong> <strong>Iglesiente</strong> risultafortemente condizionato dalleattività produttive che su di essosi sono insediante a partiredalla fine <strong>del</strong>l’’800.L’esercizio <strong>del</strong>l’attività minerariaha fortemente alterato ilnaturale contesto geomorfologicoed ambientale in manieraspesso irreversibile, compromettendola gestione <strong>del</strong> suoloe <strong>del</strong>le risorse idriche sottostanti.L’insediamento nelle zone industrialidi Portovesme (e inmisura minore Iglesias) diaziende a forte impatto ambientaleha causato una compromissione<strong>del</strong>la risorsa ambientale,nelle sue componentiaria, suolo ed acqua.I riflessi sono immediati nonsolo sul turismo (notoriamentesensibile agli ambienti incontaminati),ma anche sulle produzioniagricole. E’ indubbiol’impatto negativo di alcunecampagne di stampa in meritoagli inquinanti industriali <strong>del</strong>l’areadi Portoscuso sulle produzionivitivinicole <strong>del</strong> <strong>Sulcis</strong>.In questo contesto non impattapositivamente la carenza di infrastruttureviarie, la carenzadi centri logistici per le mercie la distanza dai porti ed aeroporti.Il dossier annuale <strong>del</strong> “Sole 24ore” pubblicato nel 2012 collocala Provincia di CarboniaIglesias al 85° posto <strong>del</strong>le(107) province italiane per laqualità <strong>del</strong>la vita. E’ seguitasoltanto dal Medio Campidanoche occupa il 84° posto.Risolti i problemi lavorativi, laProvincia risale ad un eccellentequinto posto in merito allasoddisfazione complessivaper l’offerta legata al tempo libero”.In questo contesto l’Amministrazioneprovinciale ha avviatole procedure finalizzate all’adozione<strong>del</strong> Piano di SviluppoStrategico <strong>del</strong> territorio,individuato come obiettivoprioritario di mandato, ed affidatoalla direzione per la programmazione.Per correggere i fattori negativiche fin qui sono andati accumulandosi,lo scorso 13 novembre2012, il Governo Italiano,la Regione, la Provinciae i Comuni <strong>del</strong> territorio hannosottoscritto l’accordo di programmafinalizzato al rilancioeconomico e sociale <strong>del</strong> <strong>Sulcis</strong><strong>Iglesiente</strong>, denominato Piano<strong>Sulcis</strong> .A fronte <strong>del</strong>l’accorso sono stateavviate alcune iniziative fracui il lancio <strong>del</strong>la call internazionalefinalizzate all’acquisizionedi idee innovative per losviluppo <strong>del</strong> territorio.Sono state inoltre individuatee finanziate alcune opera infrastrutturalistrategiche la cuirealizzazione dovrebbe contribuirea superare definitivamenteil gap infrastrutturale<strong>del</strong> territorio.PROVINCIA DI CARBONIA IGLESIASVALORIZZARE L’IDENTITA’ DI CARLOFORTE<strong>IMPEGNO</strong> IN TAL SENSO DELLA PROVINCIACarlofortePROVINCIA CARBONIA IGLESIASBANDOBANDO <strong>PER</strong> L’AMMISSIONE AGLI ESAMI <strong>PER</strong>IL CONSEGUIMENTO DELL’IDONEITA’ PRO-FESSIONALE ALL’ESERCIZIO DELL’ATTIVITA’DI CONSULENZA <strong>PER</strong> LA CIRCOLAZIONEDEI MEZZI DI TRASPORTOData di pubblicazione: 13/03/13 Data di scadenza: 30/04/13In esecuzione<strong>del</strong>la Determina n° 59 <strong>del</strong> 29.03.2013; si comunica che siproceduto alla rettifica <strong>del</strong> bando per ammissione all’ esame per ilconseguimento <strong>del</strong>l’idoneità professionale all’ esercizio <strong>del</strong>l’attivitàdi consulenza per la circolazione dei mezzi trasporto nei terminidi cui al bando allegato, che sostituisce per intero il precedente. Ladomanda, completa <strong>del</strong>la documentazione richiesta e debitamente sottoscritta,deve pervenire, a pena di esclusione, entro e non oltre ilgiorno 30 aprile 2013La Provincia ha deciso di aderireal progetto “Tra immaginie parole: un percorso didatticoper valorizzare l’identità diCarloforte” proposto dall’IstitutoComprensivo statale <strong>del</strong>l’isoladi origini genovesi-tabarkine.Nell’atto adottato dalla Giuntaprovinciale viene evidenziato“l’indubbio spessoreculturale e formativo <strong>del</strong> progetto,volto a costruire un archiviodigitale che raccolga lavecchia iconografia <strong>del</strong>la cittàdi Carloforte, conservata dallefamiglie sotto forma di fotografie,la metta a confrontocon le immagini <strong>del</strong> presentee la commenti, con la finalitàdi cogliere i mutamenti socialie culturali e l’evoluzione, anchelinguistica, <strong>del</strong>le denominazionidei luoghi. Tale obiettivoverrà perseguito conl’uso <strong>del</strong> tabarchino, in confrontocon il sardo e con l’aiuto<strong>del</strong>le lingue attualmente dimaggiore diffusione, previstenel programma curricolare<strong>del</strong>la scuola, ossia l’italiano,l’inglese e il francese”.Per realizzare il richiamatoprogetto la Provincia ha messoa disposizione 2.170 euro.L’ABBONAMENTO AÈ LA MIGLIORE FORMA<strong>PER</strong> RESPIRARE SEMPREARIA E PROBLEMI DI CASASEDE DI CARBONIA09013 Via Mazzini, 40 - Tel. 0781.6726 telefax 0781.6726SEDE DI IGLESIAS09016 Via Argentaria, 14 - Tel. 0781.6726e-mail: provcarboniaiglesias@tiscali.itPresidente: Salvatore CherchiASSESSORI:ALBERTO PILI: Politiche <strong>del</strong> lavoro-Attività Produttive-Form.Profes.GUIDO VACCA: Pianificazione territoriale e settorialeCARLA CICILLONI: Ambiente e Protezione civileMARINELLA GROSSO: Turismo-Eventi-SportLUCA PIZZUTO: Politiche sociali e giovaniliALESSANDRA PINTUS: Istruzione-Alta Formazione-UniversitàPosta elettronica certificata:ANNA MARIA CONGIU (Dir. Servizi amministrativi)amministrativo.provcarboniaiglesias@legalmail.itS<strong>PER</strong>ANZA SCHIRRU (Dir. Servizi per il lavoro, cultura e socialità)sviluppo.provcarboniaiglesias@legalmail.itFULVIO BORDIGNON (Dir. Servizio tecnico)tecnico.provcarboniaiglesias@legalmail.itPALMIRO PUTZULU (Dir. Servizi ambientali)ambiente.provcarboniaiglesias@legalmail.itMAURO MANCA (Resp. Servizi finanziari)finanziario.provci@legalmail.itLa Sede legale <strong>del</strong>la Provincia è in Via Mazzini, 39 – 09013 Carbonia (CI)


Lavoro numero 625 <strong>del</strong> 18 Aprile 20135Sono passati ormai quattro annidalla chiusura <strong>del</strong>l’impiantoEurallumina di Portovesme.Passati in un continuo rinviodi progetti per la riapertura, dipromesse, di assicurazioni e digrandi idee di sviluppo. La situazioneal momento è quellapresentata nell’ ultimo Protocollod’intesa firmato in data22/11/2012 tra Mise e EuralluminaS.p.a. in cui sono presentii seguenti elementi propositivinecessari per il riavvio contempi ancora da definire inmodo chiaro:- installazione di una nuovacentrale termica con il dupliceobiettivo <strong>del</strong>la produzione divapore ad uso interno, produzione<strong>del</strong>l’energia elettrica perauto consumo e produzione dienergia elettrica da immetteresul mercato;- sblocco <strong>del</strong> bacino fanghirossi e predisposizione di unnuovo bacino di raccolta deiresidui di lavorazione;- utilizzo di una nuova materiaprima di provenienza Africanacon alcuni interventi sull’impiantoper renderla lavorabile;- creazione di una nuova Societàa partecipazione Regionalecon il compito di finanziarel’investimento <strong>del</strong>la nuovacentrale termica e chissà diquant’altro.Si puo’ notare immediatamentecome non sia presente alcunelemento relativo ad un pianoproduttivo a medio–lungo termineche permetterebbe di inquadraregli investimenti previstie definire in modo organicoi tempi di realizzazione.In assenza di tali informazioniappare <strong>del</strong> tutto evidente chequalunque intervento mancadegli elementi idonei a poteresprimere un giudizio obiettivolasciando ovviamente spazioa qualunque discussione ecambiamento.Tale considerazione trova provanei quattro anni già trascorsisenza alcun traguardoraggiunto pur avendo piu’ voltediscusso su varie propostetra le quali anche quella diuna nuova centrale termica,proposta quindi non certo innovativa.Infine non è presente alcun riferimentoal personale lavorativodiretto ed indiretto che soprattuttoper quanto riguardal’aspetto <strong>del</strong>le “conoscenze” e<strong>del</strong>la “esperienza” è di fondamentaleimportanza ed è ormaiquasi totalmente dispersoe difficilmente “ricostruibile”in tempi brevi e di incertezza.La stessa classe dirigente nonQUATTRO ANNI DALLA “SERRATA” EURALLUMINAEuralluminaappare essere in grado di ripartiresenza avere bisogno dialtre figure professionali. Inoltresi fa notare che lo staff managerialepresente gestisce inmodo eccellente una fabbricache però non produce, mentrein tutti gli altri siti normalmentesi gestisce una fabbricache produce. Ma questa, aquanto pare, è una piccola einsignificante differenza.Bacino Fanghi EuralluminaAnalizziamo di seguito le treproposte tecniche avanzateevidenziando gli aspetti positivee quelli negativi e la propostastrutturale per la costituzionedi una nuova società:nuova centrale termicaLa potenza nominale richiestaper la nuova centrale dovrebbeovviamente essere definita dallivello produttivo previsto nelpiano industriale che come giàsottolineato è <strong>del</strong> tutto assente.Dai dati storici si potrebbeevincere che si pensi ad unacentrale termica da 200-250MW di potenza termica alimentataa carbone con annessoparco di stoccaggio o possibilitàdi utilizzo di quello esistenteEnel .La quota di energia elettricache dovrebbe essere destinataalla vendita sul mercato ovviamenterappresenterebbe unafonte di reddito che attingecontributi da “soldi pubblici”in un momento in cui il bilancioenergetico <strong>del</strong>la Sardegnaè in forte avanzo.In tale ipotesi si aprirebberoper l’ennesima volta i discorsi“triti e ritriti” dei contributi allesocietà con lo scopo di sanareo ridurre le diseconomie<strong>del</strong>la produzione attraverso ilsolito meccanismo.Non ci soffermeremo sulleproblematiche tecniche e <strong>del</strong>personale che dovrebbe affrontarela gestione di apparecchiature<strong>del</strong> tutto nuove .b) sblocco <strong>del</strong> bacino esistentee predisposizione di unnuovo bacino di raccolta deiresidui di lavorazioneSi rammenta che il bacino esistenteha avuto una implementazionenegli anni 2002-2003con una ipotesi di vita previstafino al 2018 mantenendo i livelliproduttivi pari a quellipresenti prima <strong>del</strong>la chiusura.Tale ipotesi progettuale non èstata rispettata per cui sarebbeopportuno, prima di analizzarequalunque nuovo progetto, cosarealmente sia successo percui i tempi di riempimento edi esaurimento <strong>del</strong> bacino diraccolta si dimostrano notevolmenteridotti rispetto alvalore previsto.In ogni caso la autonomia presentecon l’attuale discaricasarebbe stimabile in circa 2-3anni di produzione, per cui diventaimmediata la necessitàdi avviare il nuovo progetto diespansione.c) Utilizzo di una nuova materiaprima di provenienzaAfricana con alcuni interventisull’impianto esistenteL’utilizzo di una nuova bauxite(materia prima) provenientedall’Africa rappresenta sicuramenteuna ipotesi interessante,ma presenta almeno due elementidifficilmente gestibili intermini temporali e di difficileanalisi data la mancanza totaledi informazioni.Infatti si sottolinea che al momentoRusal, proprietaria <strong>del</strong>l’impiantoEurallumina, hasottoscritto il contratto di gestione<strong>del</strong>la miniera, ma risultanomancanti o incompleti siail sistema di trasporto <strong>del</strong> mineraleverso un porto per laspedizione e sia quella fase diavviamento per la coltivazionedi una miniera. Normalmentetali operazioni richiedono alcunianni per garantire la continuitàdi approvvigionamentoe la qualità <strong>del</strong> prodotto.d) Creazione di una nuovaSocietà a partecipazione Regionalecon il compito di finanziarel’investimento <strong>del</strong>lanuova centrale termicaNon appare <strong>del</strong> tutto chiara laconvenienza di una partecipazioneRegionale nello sviluppodegli investimenti previstiper almeno due tipologie diosservazioni:inserimento di capitali pubblicisu investimenti privati senzaritorno finanziario chiaronessuna esperienza sul mercatodei metalli non ferrosi daparte <strong>del</strong>le Autorità RegionaliSe ritenessimo che il pianopresentato abbia una reale valenzasarebbe opportuno chele autorità aprano un tavolocon il personale direttamenteinteressato e a conoscenza <strong>del</strong>leproblematiche reali nell’interessedi tutti.In tal modo potranno essereanalizzate a fondo le idee propostee fugati tutti i dubbi presentiin tale piano.E’ lecito pensare, vista la completa“ignoranza “ dei rappresentantipolitici <strong>del</strong>l’area dicui nessuno ha mai lavoratonel settore metallurgico conruoli di qualche rilievo, chequesta ipotesi non verrà percorsa.Se pensassimo invece che ilpiano proposto non abbia unareale valenza sia per motivitecnici e sia per motivi economici-finanziariovviamente rimarrebbeil dubbio che quantosottoscritto con il Ministerorappresenti esclusivamente lavia “politica” per garantire gliultimi due anni di cassa integrazioneprima <strong>del</strong>la chiusuradefinitiva <strong>del</strong>la stessa struttura.A conclusione di queste pocherighe un invito esteso atutta la gente <strong>del</strong> <strong>Sulcis</strong>: nonchiedete la cassa integrazione,chiedete prima di tutto la verità!Gruppo di IngegnericagliaritaniL’ASSESSORE MARIANO CONTU SOLLECITALA CONVOCAZIONE AL MISE <strong>PER</strong> ALCOAMariano Contu“Abbiamo sollecitato il Ministero<strong>del</strong>lo Sviluppo economicoper la convocazione <strong>del</strong> tavolotecnico per la vertenza<strong>del</strong>l’indotto Alcoa”. Così comestiamo accelerando i tempi<strong>del</strong>l’incontro con i vertici <strong>del</strong>l’Inpsper approfondire la questionedegli ammortizzatori eaccorciare i tempi di pagamento.”Lo ha assicurato l’assessore<strong>del</strong> lavoro MarianoContu incontrando le rappresentanzesindacali e la <strong>del</strong>egazionedegli operai <strong>del</strong>le ditteche lavoravano in appalto nellostabilimento <strong>del</strong> <strong>Sulcis</strong>.“Chiediamo al governo nazionale- ha aggiunto l’esponente<strong>del</strong>l’esecutivo - uno sforzostraordinario per affrontareuna vera e propria emergenzasociale.In Sardegna abbiamo registratoun aumento <strong>del</strong> 20 per cento<strong>del</strong>le richieste di cassa integrazionee mobilità rispetto allerichieste <strong>del</strong> 2012, per cui idati relativi ai bisogni <strong>del</strong>2013 sono stati stimati in circa300 milioni di euro, a frontedei 42 milioni di risorse oggidisponibili.Pertanto - ha concluso Contu -insieme agli altri assessoratiregionali <strong>del</strong> lavoro abbiamochiesto al governo di aumentarela dotazione finanziaria alivello nazionale di almeno unmiliardo di euro per far fronteall’attuale trend.”Visita il Sitowww.gazzetta<strong>del</strong>sulcis.itTROVERAIQUELLOCHE TI SERVEGAZZETTADELSULCISIGLESIENTEOgni Giovedìin edicola


6 numero 625 <strong>del</strong> 18 Aprile 2013 PoliticaDIBATTITO TRA CONFINDUSTRIA E SINDACATO:LA POLITICA ENERGETICA IN SARDEGNALA FINANZIARIA E LA PROGRAMMAZIONECarbosulcisI vertici di Confindustria Sardegnae <strong>del</strong>le Segreterie ConfederaliRegionali di CGIL-CISL-UIL si sono incontrate nel quadro<strong>del</strong> confronto periodico avviatolo scorso dicembre conl’obiettivo di fare il punto sullasituazione economica e sociale<strong>del</strong>l’Isola ed approfondire alcunitemi prioritari. La <strong>del</strong>egazionedi Confindustria Sardegnaera composta dal Presidente regionaleAlberto Scanu, e daiPresidenti <strong>del</strong>le Confindustrieprovinciali <strong>del</strong>la Sardegna MeridionaleMaurizio De Pascalee <strong>del</strong>la Sardegna Centrale RobertoBornioli.La <strong>del</strong>egazione sindacale ha vistola presenza di Michele Carrus,Marinora De Biase e CarmeloFarci per la CGIL, GiovanniMatta per la CISL e FrancescaTicca per la UIL.Le Parti hanno condiviso laprofonda preoccupazione per lamancata ripresa <strong>del</strong>l’economiae l’aggravarsi <strong>del</strong>le condizioni<strong>del</strong> sistema produttivo regionaleche sta avendo profondi riflessisu imprese, lavoratori esull’intero sistema socio-economico<strong>del</strong>la Sardegna. Confindustriae CGIL-CISL-UIL <strong>del</strong>laSardegna ritengono che, in questafase estremamente complessa,l’impresa, in primo luogomanifatturiera, ed i suoi lavoratorivadano poste al centro <strong>del</strong>lepolitiche economiche, in lineacon gli obiettivi europei chepuntano ad una quota <strong>del</strong>l’industriamanifatturiera sul Pil <strong>del</strong>20%. In un momento di graveconfusione politica, con l’avvicinarsi<strong>del</strong>l’ormai prossimo appuntamentoelettorale regionalee con il rischio che l’intera programmazioneregionale abdichialla naturale funzione di tracciarele strategie e le linee futurecapaci di risollevare le sorti<strong>del</strong>la nostra economia, ridandosperanza a cittadini, lavoratoried imprese, le Parti hanno condivisola necessità di avviare unconfronto su politiche energetiche,manovra finanziaria e programmazionecomunitaria2014-2020. Confindustria eCGIL-CISL-UIL <strong>del</strong>la Sardegnahanno convenuto sull’importanzache politiche energetichemoderne e in linea con lapianificazione strategica nazionalee comunitaria possonoavere nel contribuire alla crescita<strong>del</strong>la nostra Regione e nelsostenere lo sviluppo di un sistemaimprenditoriale, in primismanifatturiero, capace digenerare reddito ed occupazione.Uso <strong>del</strong>le fonti energetiche– rinnovabili e fossili (carbonee gas metano) – disponibili all’internodi un mix che valorizziadeguatamente, senza pregiudizialie vincoli, il loro sfruttamentoe la loro valorizzazioneper ridurre il costo per impresee cittadini; sviluppo <strong>del</strong>leinfrastrutture volte a interconnetterela Sardegna alla reteelettrica e gas nazionale ed internazionale(attraverso la realizzazione<strong>del</strong> GALSI e completamento<strong>del</strong>la rete regionale);implementazione di misurevolte all’efficienza energetica;sostegno alla ricerca e innovazioneper lo sfruttamento <strong>del</strong>lefonti energetiche disponibilihanno costituito spunti di riflessioniodierna.E’ stata condivisa la necessitàche la Regione si doti di unaPiano Energetico Regionale chesia il risultato di un confrontotrasparente con le Parti Economichee Sociali e non la risultantedi un lavoro condotto all’internodegli Uffici Regionali.Per questo motivo, Confindustriae CGIL-CISL-UIL hannoconvenuto di costituire un tavolocomune che affronti le tematiche<strong>del</strong>l’energia con l’obiettivodi pervenire alla condivisionedi posizioni da portare all’attenzionedegli organi prepostialla predisposizione <strong>del</strong> Piano.Sul fronte <strong>del</strong>la manovra finanziaria2013-2015, i rappresentantidi Confindustria e CGIL-CISL-UIL <strong>del</strong>la Sardegna hannoconfermato i loro dubbi suuna proposta che appare debolee di breve respiro sul fronte <strong>del</strong>sostegno effettivo al mondo<strong>del</strong>le imprese e dei lavoratori,incentrata come è su: misure didubbia applicabilità (sforamento<strong>del</strong> Patto di Stabilità nelleforme ipotizzate); interventi peri quali si nutrono forti perplessità(ricorso a circuiti di compensazionemultilaterale cheutilizzino moneta complementare;microcredito; contributo afavore dei soggetti passivi <strong>del</strong>l’IMU);iniziative sulle quali siè sollevato a vario titolo più diun dubbio (Agenzia <strong>del</strong>le Entrate;Flotta Sarda). Anche lemisure più coerenti con gliobiettivi di sostegno all’economia,quali il fondo unico per gliEnti Locali e, soprattutto, losblocco dei pagamenti <strong>del</strong>lapubblica amministrazione alleimprese rischiano di risultaresolo degli annunci senza chevengano affrontati alla radice iproblemi tecnici e normativi legatialla loro applicazione.Vi è invece la necessità di unamanovra che generi fiducia inimprese e lavoratori, nei cittadinie nelle loro famiglie, nei giovani,ed induca un riavvio degliinvestimenti, <strong>del</strong>l’esportazionee <strong>del</strong>l’occupazione. Serve unafinanziaria che abbia dietro disé un progetto di maggiore crescitae benessere nel mediolungotermine, che certamentenon si intravvede nel leggerequesta manovra.Confindustria e CGIL-CISL-UIL <strong>del</strong>la Sardegna hanno pertantodeciso, anche attraversouna puntuale verifica <strong>del</strong>le singoleposte di bilancio, di scambiarsile rispettive posizioni invista <strong>del</strong>le ormai prossime audizioniin Consiglio Regionalein modo da poter contribuire almiglioramento <strong>del</strong>la manovraed orientarla verso i bisogni diimprese e lavoratori.Infine le Parti hanno affrontatol’importante tema <strong>del</strong>la ProgrammazioneComunitaria2014-2020, per la quale si sonoavuti alcuni primi incontri <strong>del</strong>Partenariato Economico e Socialein vista <strong>del</strong>la definizionedei programmi operativi.Confindustria e CGIL-CISL-UIL <strong>del</strong>la Sardegna hanno convenutoche Il ciclo di programmazione2014-20 dei fondistrutturali europei rappresentauna opportunità di straordinariorilievo, l’ultima per la nostraRegione di avviare e sostenere<strong>del</strong>le riforme strutturali. Vi è lanecessità che il ruolo ed il contributo<strong>del</strong> Partenariato Economicoe Sociale sia sostanziale enon marginale nell’avvio neitempi <strong>del</strong> nuovo ciclo di programmazione,e nell’adozionedi un mo<strong>del</strong>lo di programmazionepiù concreto, orientato airisultati attesi ed alle azioni darealizzare.In questa fase di definizione<strong>del</strong>le strategie e <strong>del</strong>la programmazioneè indispensabile assicurareche venga adottato ilpunto di vista <strong>del</strong>le imprese edei lavoratori nella identificazionedei risultati attesi, degliindicatori d’impatto, <strong>del</strong>le condizionidi contesto e degli strumentidi intervento per favorirelo sviluppo socio-economico<strong>del</strong>la nostra Regione, come puredi una governance che puntialla integrazione e coordinamentodei Programmi Operativi,secondo una logica plurifondo.Confindustria e CGIL –CISL – UIL <strong>del</strong>la Sardegnahanno pertanto deciso di costituireun gruppo di lavoro chedefinisca rapidamente una posizionecomune che, anche attraversoil coinvolgimento di altrequalificate parti economiche esociali, indichi le proposte <strong>del</strong>leParti economiche e sociali peril FESR e l’FSE, con l’impegnodi mantenere e promuovere unapropria capacità di raccordolungo tutto l’arco <strong>del</strong>la predisposizione<strong>del</strong>l’Accordo di Partenariatoe, successivamente, insede di attuazione dei programmi,al fine di contribuire fattivamentealla definizione e implementazione<strong>del</strong>l’Accordostesso.IL PROGETTO DI METANIZZAZIONE DELL’ISOLAPASSA COLLEGANDO PIOMBINO CON OLBIAGianni PoddaL’esempio <strong>del</strong> dissesto ambientaleDato per morto il progetto Galsi, anche se la parola fine non è stata ancora detta, il problema <strong>del</strong>lametanizzazione <strong>del</strong>la Sardegna, unica Regione ancora senza la rete <strong>del</strong> gas, si riattualizza perchéle penalizzazioni energetiche sono più d’una. Il primo in assoluto è il costo <strong>del</strong>la bolletta elettricache, conti alla mano, appare superiore a quella degli altri utenti <strong>del</strong>la Penisola. Eppure le fonti diproduzione d’energia sono nell’Isola che, peraltro, dispone persino di materia energetica, dal nomecarbone, ma questo non conta. Come non conta il fatto che in Sardegna, con tutte le penalizzazioniambientali che ciò comporta, sia ubicata la più grande raffineria di greggio nel Mediterraneo.Neppure in questo caso ai Sardi è riservato il benefit <strong>del</strong>lo zoro vingola, zero-zero-zero sulcosto <strong>del</strong> carburante. Da qui è nata l’avversione al progetto Galsi che era apparso, fin dal suo primoapparire sulla scena politica, fortemente penalizzante per la Sardegna in quanto le conseguenzenegative sarebbero state enormemente superiori agli ipotetici vantaggi. L’Isola sarebbe statasvantaggiata, per la servitù richiesta, anche nel caso in cui ai Sardi fosse stato concesso il gas informa gratuita. Ma tutti sanno che ciò non è pensabile per cui il no a Galsi è stato e sarà senza alcunariserva. Ciò però non significa che la Sardegna debba rinunciare al gas metano. Si tratta solodi invertire la provenienza: anziché far arrivare il metano dall’Algeria, facendolo passare per 240km lungo l’asso <strong>del</strong>la Sardegna, sconquassandone l’intero territorio, basterebbe farlo arrivare daPiombino a Olbia e da qui, percorrendo le dorsali stradali, farlo arrivare a quattro-cinque centralidi accumulo da cui si potrebbero diramare le reti di distribuzione per città e aree industriali.D’altro canto a dare il colpo mortale a Galsi, è stato l’accordo sui lavori concordati tra Italia eRussia relativi al condotto South Stream, che porterà il gas russo fino all’Italia, bipassandol’Ucraina, ed eliminando nei fatti Galsi. L’operazione South Stream vede protagonista Eni, il cuiAmministratore <strong>del</strong>egato Paolo Scaroni è stato recentemente insignito da Vladimir Putin <strong>del</strong>l’Ordine<strong>del</strong>l’Amicizia per “Meritispeciali nello sviluppo deirapporti bilaterali con la Russia”.Il Presidente Putin ha,inoltre, premiato anche il neoPresidente di Ru.Sal. il tedescoMatthias Warnig, sul qualericade la responsabilità di Euralluminadi Portovesme.Ecco, quindi l’opportunità dimetanizzare anche la Sardegnacon minori costi, minoriservitù a favore dei soliti magnati<strong>del</strong>la politica e <strong>del</strong>la finanzaitaliana, senza poi contaregli interessi che già cominciavanoa volteggiare intornoa Galsi, dentro e fuoriItalia. La politica <strong>del</strong>la metanizzazione<strong>del</strong>la Sardegna deveperseguirla la Regione che,invece di mettere a disposizione<strong>del</strong> progetto Galsi 150 milioni,avrebbe fatto bene aguardarsi intorno e rivendicarequanto altri hanno in beneficioda lustri. Metano si, dunque,ma collegando Piombino adOlbia.AVVISO AUSI-MONTEPONI<strong>PER</strong> L’AFFIDAMENTO DI UN INCARICO PROFESSIO-NALE CON PROCEDURA COMPARATIVA <strong>PER</strong> ATTIVI-TA’ DI CONSULENZA, SUPPORTO E ASSISTENZA ALCONSORZIO AUSI, IN MERITO ALL’ATTIVITA’ PRO-GRAMMATICA RELATIVA ALLA REALIZZAZIONE DIPROGETTI E ALLA PARTECIPAZIONE A CONCORSINAZIONALI ED INTERNAZIONALI.OGGETTONello specifico l’attività <strong>del</strong> professionista sarà mirata all’intercettazionedi opportunità di finanziamento su programmieuropei, nazionali e regionali ai quali il Consorzio possa concorrerenel perseguimento dei propri obiettivi scientifici. Perlo svolgimento di tale attività il professionista dovrà operarein stretto contatto con il Comitato Tecnico-Scientifico, il Direttoree con gli Uffici Amministrativi <strong>del</strong> Consorzio.La richiesta di ammissione alla selezione dovrà essere presentataal Consorzio AUSI – Ufficio Amministrativo – PalazzoBellavista Monteponi – 09016 IGLESIAS, entro le ore 12,00<strong>del</strong> giorno 26 aprile 2013, a mezzo servizio postale o a manoIl Direttore <strong>del</strong> Consorzio AUSIProf. Franco MeloniEolico Enel <strong>Sulcis</strong>


Politica numero 625 <strong>del</strong> 18 Aprile 20137TEULADADA POLIGONO <strong>PER</strong> ESERCITAZIONI MILITARI A FUOCOA POLOGONO INDIRIZZATO AL TURISMO DI “SIMULAZIONE”Massimo CartaA prima vista potrà sembrareun’idea assai azzardata, ma inaltre parti <strong>del</strong> pianeta è già realtà.Da decenni, ormai, il poligonomilitare di Capo Teuladaè “sotto tiro” da parte diambientalisti, pacifisti e associazionidi varialtra natura. Dauna parte si chiede “basta conla guerra” in tempo di pace, edall’altra, invece, s’invocanoindennizzi ministeriali che iComuni confinanti ricevono incambio <strong>del</strong>la “servitù” su cuiinsiste parte <strong>del</strong> loro territorio.Ora però c’è una nuova propostache mira a trasformare, peruna parte <strong>del</strong>l’anno, il Poligonodi Capo Teulada in poligonoaperto ad esercitazioni di“guerra simulata”, come avvienein diverse altre partid’Italia e <strong>del</strong> mondo (compresala Sardegna). Si tratta solodi destinare a questi “esaltati”una parte degli spazi compresinel richiamato poligono, perdar sfogo alla loro passione,senza paura di incrociare “civili”lungo la via <strong>del</strong>la guerra,sia pure simulata.Sarebbe, addirittura, il massimo,se a tale finalità ludica eprevia adeguata cauzione eversamento di quote adeguate,venisse messo a disposizionedei patiti di questa disciplinaparamilitaresca qualche autenticocarro armato e mitragliatrice,ovviamente caricati asalve.E’ fuori discussione chel’emozione di sparare da uncarro armato, o scaricare unacartucciera di mitragliatrice,sarebbe decisamente esaltanteed attirerebbe molti turisti sullacosta sulcitana, compresimolti d’oltre Tirreno, dove la“guerra simulata” è assai piùpraticata che in Sardegna.I riscontri <strong>del</strong> successo arrivanodalla Cina e dagli StatiUniti dove questa disciplina èpresente da oltre un ventennioe dove non si sono avute conseguenzenegative di sorta.Sapere che nel <strong>Sulcis</strong>, in determinatimesi <strong>del</strong>l’anno, c’èun poligono dove si può prenderparte a “guerre simulate”,persino con l’utilizzo di carriarmati e mitragliatrici, sarebbeun singolare e invitante bigliettodi visita per il turismo,la cui unicità, con tutto quelloche ruoterebbe d’intorno, porterebbegrandi benefici nonsolo nel mondo giovanile.Appare fin troppo evidenteche non si tratta di proporrestimoli da guerrafondai, ma diqualcosa assai innovativo ingrado di aggiungere alle eccellenzenaturalistiche ed enogastronomiche,qualcosa di adrenalinico,cui semmai occorreràsaper affiancare altre unicità,di cui il <strong>Sulcis</strong> è abbastanzaricco, semmai poco valorizzato.Le prime valutazioni di unsimile progetto potrebbero ancheessere di scandalo o quasiprovocatorie. E’ invece un argomentosul quale vale la penasoffermarsi per analizzarneaspetti positivi (e negativi) edi ritorno turistico-economico,ove il territorio veglia farescelte coraggiose e non duplicatriciche siti più fortunatihanno in essere da decenni.Peraltro, sui monti di Marganaiogni anno si svolgonoesercitazioni di “guerre simulate”senza che ormai questecostituiscano scandalo per alcuno.La proposta per CapoTeulada và oltre, proponendol’uso di carri armati e mitragliatricisu territori sconfinatie al sicuro, e dove chiunquevoglia esercitarsi dovrà portarsida casa un serbatoio di adrenalinada spendere interamentee esclusivamente nel <strong>Sulcis</strong>.Comune di DomusnovasProvincia di Carbonia IglesiasP.zza Caduti di Nassirya, 1 - Tel. 0781 70771 - Fax 0781 72368IGLESIASINIZIATIVE NELLE SCUOLE“SUL FILO DEI RICORDI”Marco MassaPresso la scuola primaria divia G. Deledda di Iglesias, neigiorni precedenti la Pasqua ein orario scolastico, è statorealizzato il progetto che avevacome tema “Cultura e tradizioni:sul filo dei ricordi. Ilprogetto, promosso dai docenti<strong>del</strong>la scuola, ha visto lapartecipazione sia degli alunniche dei rispettivi genitori.Esso mirava alla conservazionee valorizzazione <strong>del</strong>la culturalocale e <strong>del</strong>le tradizionipasquali <strong>del</strong>la città e <strong>del</strong> territorio.Per l’occasione sonostati riprodotti “Is baballottis”,caratteristica veste biancache indossano i bambinipartecipanti alle processioni<strong>del</strong>la Settimana santa iglesiente.Inoltre è stato fatto conosceree preparato “Su nenniri”,grano fatto crescere alriparo dalla luce e che in occasione<strong>del</strong>la Settimana santaadorna le chiese e il Gesùmorto. Ma i ragazzi, sempresotto la direzione dei docentie dei genitori, si sono cimentatianche nel confezionamento<strong>del</strong> pane pasquale “Su coccoicun s’ou” e nella preparazionedei dolci tipici <strong>del</strong>la Pasqua.Altro importante appuntamento,organizzato prima diPasqua, questa volta presso lascuola elementare femminiledi via Roma, è stato l’allestimento<strong>del</strong>la mostra fotograficadal titolo “Iglesias e i suoiscioperi”, la quale raccoglievale immagini degli scioperi deiminatori, <strong>del</strong>le manifestazioniantifasciste e studentescheche hanno caratterizzato glianni 70 e 80. Erano esposteun centinaio di fotografie, checostituiscono un raro documentoiconografico dei momentipiù drammatici dei minatoriin epoca recente.SINDACO0781.887811(Prov. Carbonia Iglesias)Vice SINDACO0781.887828UFFICIO TURISMOSERVIZI SOCIALISPORT SPETTACOLO0781.887813UFFICIO ASSESSORI0781.887827CALASETTA - Piazza Belly - Centralino - 0781.88780 www.comune.calasetta.ca.itCOMUNE DI CARLOFORTESede Comunale: Via Garibaldi, 72 - 09014 - Tel. 0781.8589200 Fax 0781.855808Sito Ufficiale <strong>del</strong> Comune (official website): www.comune.carloforte.ca.itGCS srl - Sa Stoia - 09016 Iglesias (CI) - Tel. 0039.0781.260031 - 260074 Fax 0039.0781.260765www.maredigrano.com - jessica@maredigrano.com - pastificio@maredigrano.com


8numero 625 <strong>del</strong> 18 Aprile 2013Realtà LocaleIGLESIASCHE FINE HANNO FATTO I PROGETTIDI RIQUALIFICAZIONE DI MONTEPONI?Sergio RombiCinque anni fa tutto sembravaavviato per il verso giusto, mapoi di questo mega progettonon si è più sentito parlare.L’argomento è il progetto diriqualificazione, <strong>del</strong> vecchiosito minerario di Monteponi,realizzato dallo studio elveticodi ingegneria mondiale a firmadegli architetti Herzog &Meuron. Si trattava, tanto percapirne la dimensione, di elaboratitecnici dal costo non inferioreai 500 mila euro e perla cui realizzazione sarebberooccorsi, stando alle stime dicinque anni fa, non meno di150 milioni di euro. Qualcunosi precipitò, all’epoca, a precisareche quei fondi sarebberopotuti uscire solo dai fondi perle bonifiche degli ex siti minerari.Sta di fatto che di quelprogetto si sono perdute letracce. Esso prevedeva la trasformazionedi un’area di 39mila metri quadrati per costruirviun albergo su undicipiani, cinque interrati sotto ifanghi rossi (in parte da rimuovere)con negozi, studi,suites. Per Herzog l’obiettivoera di realizzare “una vertigineestetica” destinata al turismoo al soggiorno di eccellenza.“Nel processo di riqualificazioneinfatti, aveva spiegatoil celebre progettista, ilturismo sarà una risorsa accantoad altre attività, mescolandofunzioni e spazi diversi,con alberghi, uffici, musei, casee scuole ricavati da struttureprecedenti e recuperandoquella qualità <strong>del</strong> paesaggioche è uno stimolo fondamentaleper l’architettura”.La bozza che venne presentataera di grande effetto, fuori dalleidee legate al turismo stereotipato,ma che avrebbe dovutovalorizzare il cuore <strong>del</strong>l’epopeamineraria <strong>del</strong>la Sardegna.Oltre ad un hotel di 11piani (di cui cinque sotto il livellostradale) con suites, studi,ristoranti, piscine e sale fitness,il progetto prevedeva infattianche il recupero di ulterioriedifici da adibire a residence,attività di studi, commercialie artigianali.All’atto <strong>del</strong>la presentazione<strong>del</strong> progetto non tutti i parerifurono di entusiasmo. Ci fuchi accettò l’idea di dar corsoalla rivalutazione di Monteponicon qualcosa di “straordinariosotto il profilo architettonico”;ma ci fu anche chi mossenon accondiscendenti giudizi“in una zona da riequilibrare,ma dove il problema economicodeve andare di pari passocon la realtà che stà d’intorno”.Forse sono state questenon leggere critiche, non certamenteverso l’elaborato everso i suoi ideatori, che imposerol’opportunità di rimetterenel cassetto il progettostesso.Resta il fatto però che di riqualificazionedi Monteponinon si è più parlato, salvo alcuniinterventi promossi daIgea che, in parte, continua atenere i cantieri aperti. D’altrocanto come si potrebbe realizzareun’idea come quella propostada Herzog-Meuron con icosti che comporta e lasciareil resto dei siti d’archeologiaindustriale senza alcun interventodi bonifica? Il necessario,però, è che qualcosa simuova.COMUNE GIBAProv. Carbonia IglesiasAVVISO DI GARAINTERVENTI DI MESSA A NORMA(SICUREZZA,ANTINCENDIO, AGI-BILITA’) DELLA SCUOLA DELL’IN-FANZIA (MATERNA) DI GIBAImporto dei lavori a base d’asta (soggetti a ribasso): Euro146.000,00 (diconsi euro Centoquarantaseimila/00) da realizzarsi amisura; Oneri per l’attuazione dei piani <strong>del</strong>la sicurezza nonsoggetti a ribasso: Euro 4.000,00 diconsi euro Quattromila/00).Presentazione <strong>del</strong>le offerte: le offerte devono pervenire entro leore 12,00 <strong>del</strong> 26.04.2013.Il Responsabile <strong>del</strong> ServizioIng. Giacinto GRANELLAVia Su Pranu, 1209010 Santadi (CA)tel. 0781.950127fax 0781.950012www.cantinasantadi.itDIBATTITO: E’ IL NOSTRO VENTO!Nelle immediate vicinanze <strong>del</strong>Monte Sirai, presso Carbonia,l’azienda “Gaja srl”, con sedefiscale a Creazzo (Vicenza)prevede di installare un “parco”eolico con 14 aerogeneratoridalla potenza di 3.6 MWcadauno.L’area ricade nei pressi di unsito archeologico di grandeimportanza e che non vieneper niente tenuto in considerazionenelle valutazioni di impattoambientale.Il progetto “Gaja” ha trovatoda subito il parere contrariosia nella Sopraintendenza aiBeni Archeologici e sia nell’amministrazionecomunaledi Carbonia.Ciononostante l’iter verso larealizzazione <strong>del</strong>l’impiantoLa pubblicità sucontinua a fare il proprio corsoe questo avviene nella totaleindifferenza verso il parere<strong>del</strong>le comunità che da sempreabitano i luoghi interessati.La sola messa in opera di questemastodontiche torri presupponela devastazione <strong>del</strong>territorio, perché bisogna costruirestrade e tracciati. Lefondazioni possono raggiungereprofondità di diverse decinedi metri che modificherannole falde acquifere, condanni enormi anche per i terrenicircostanti.Come è stato ampiamente dimostrato,in Sardegna l’installazionedi pale eoliche e impiantifotovoltaici non portanessuna ricaduta economicapositiva per le popolazioni.NON VA MAI A VUOTOTelefona0781.675289 - 333.6077645Infatti, i costi <strong>del</strong>la bolletta<strong>del</strong>le famiglie non subirannoalcuna decurtazione.Ingenti sono invece i guadagniper gli speculatori che realizzanogli impianti: solo una palada 3,5 MW produce circa500 mila euro in energia e600mila in contributi (cip6)per un totale di circa 1milionedi euro.iRS è da sempre favorevole aduno sviluppo sostenibile nelsettore <strong>del</strong>le energie rinnovabili.Tuttavia la localizzazionedegli impianti deve esserel’esito di un’accurata pianificazione,fondata da una partesui fabbisogni energetici <strong>del</strong>lepopolazioni e dall’altra sullapreservazione di quelle peculiaritàambientali, storiche epaesaggistiche che rappresentanoimportanti risorse e chemeritano pertanto di essere tutelateperché non facilmenteriproducibili.La terra, l’acqua, il paesaggio,IL VENTO, sono i nostri benicollettivi, il possibile futuroper le nostre comunità.iRS indipendèntzia Repùbricade Sardigna metterà in campotutta la forza dei propri attivistie simpatizzanti per fermarequesto ennesimo scempio etentativo di rapina verso laSardegna e il suo popolo.iRS TzdACarbonia_infoirscarbonia@tiscali.itCOSACEM• INGEGNERIA - FORNITURE• ENGINEERING - SUPPLIES• MONTAGGI MECCANICIED ELETTROSTRUMENTALI• MECHANICAL AND ELECTRICALINSTRUMENTATION ASSEMBLIES• MANUTENZIONI• MAINTENANCE• GLOBAL SERVICE• GLOBAL SERVICESCostruttori soc. coop.PORTOSCUSO Zona Industriale Strada per ParingianuTel. +39.0781.510065 - Fax +39.0781.510604e-mail: cosacem@tiscali.it


Realtà Locale numero 625 <strong>del</strong> 18 Aprile 20139VINITALY SOTTO I MIGLIORI AUSPICI<strong>PER</strong> LE CANTINE DEL CARIGNANOMarco MassaLA PASSIONE DEL CANTO HA FATTO NASCEREL’AFFERMATO COMPLESSO “IL CORO DI IGLESIAS”Alessandro Carta“The French wine is good,but the Sardinian wine is better”.Questa è la frase convintache vorrei sentire in unprossimo futuro dagli intenditori‘non sardi’ e che confermerebbela considerazioneche già noi abbiamo dei vinieccellenti <strong>del</strong>la nostra terra.Assomiglia molto a quellache ha circolato al Vinitaly eche contrappone i vini italiania quelli d’oltralpe. “Sono sicuro,ha aggiunto l’Assessoreregionale Oscar Cherchi, chequesta frase si possa legittimamentepronunciare find’ora, ma soprattutto dobbiamodarci da fare perché le nostreeccellenze siano conosciutesempre di più grazie amanifestazioni importanti comela vetrina veronese. L’impressioneè stata positiva”.Si tratta è trattato di un appuntamentofondamentale peri produttori, che hanno avutola possibilità di confermare e,soprattutto, cercare di aumentarela diffusione dei loro vinidi qualità nei mercati nazionalied esteri.In questo contesto, l’AssociazioneStrada <strong>del</strong> Vino Carignano<strong>del</strong> <strong>Sulcis</strong> <strong>Iglesiente</strong>(www.strada<strong>del</strong>vinocarignano<strong>del</strong>sulcis.it/)è stata presenteper il terzo anno consecutivo,portando all’attenzione<strong>del</strong> grande pubblico e degliestimatori più raffinati <strong>del</strong>buon vino, il Carignano, prodottoprincipe <strong>del</strong> territorio,sapientemente abbinato aifrutti <strong>del</strong>la tradizione culinariadi questo angolo preziosodi Sardegna, unitamente alleattrattive turistiche, raccontatein questa occasione dal rossoche sa di profumi, valori,tradizione e cultura di una terraantica e genuina.Questi gli ingredienti unici<strong>del</strong>l’evento-degustazione, riservatoa giornalisti ed espertiDal 10 aprile al 10 maggio2013, si potranno presentarele domande per aderire alprogramma europeo coordinatodal Ministero <strong>del</strong>le politicheagricole e forestali.Le scuole primarie interessatepotranno fare richiesta di adesionetramite una procedurainformatica che sarà disponibilesul sito http://www.fruttanellescuole.gov.itPer la realizzazione di “Fruttanelle scuole” la Commissioneeuropea ha assegnato all’Italiaoltre 20 milioni di euroche permetterà di coinvolgere1.050.000 alunni <strong>del</strong>le scuoleprimarie nazionali, di cui28.759 sardi.Durante il periodo dedicatoalle adesioni <strong>del</strong>le scuole primarieal programma Fruttanelle scuole, sarà fornito, dalleore 9 alle 12 e dalle 15 alle17, un servizio di assistenzaMarinella Grossoai seguenti recapiti telefonici:06.4665.3044e 06.4665.3047.Si ricorda che il Programma“Frutta nelle scuole” preve<strong>del</strong>a distribuzione, nell’orario<strong>del</strong> settore, che ha avuto luogopresso lo Stand IstituzionaleCollettiva Sardegna epresieduto da Giuseppe Carrus,giornalista <strong>del</strong> GamberoRosso, che ha presentato i vini<strong>del</strong>le 5 cantine <strong>del</strong> Carignano(Calasetta, Mesa, Santadi,Sardus Pater, 6MURA) in abbinamentoa 5 prodotti <strong>del</strong>territorio.La degustazione ha visto madrinal’Assessore provincialeMarinella Grosso, in qualitàdi Presidente <strong>del</strong>l’AssociazioneStrada <strong>del</strong> Vino Carignano<strong>del</strong> <strong>Sulcis</strong>.“La Strada <strong>del</strong> Vino Carignanoha confermato la sua presenzaal Vinitaly di Verona,ha commentato l’AssessoreGrosso. Essa costituisce unevento d’eccellenza nel panoramainternazionale e opportunitàdi incontro per gli appassionati<strong>del</strong> mondo <strong>del</strong> vino,che hanno così scoperto lequalità <strong>del</strong> nostro rosso Carignano,di cui siamo fieri edorgogliosi anche per il riconoscimentoottenuto in questianni a livello internazionale, efatto conoscere un territorioricco di tradizioni e di cultura,legato ai sapori autentici diun’eccellente tradizione culinaria”.L’Associazione Strada <strong>del</strong> VinoCarignano <strong>del</strong> <strong>Sulcis</strong> <strong>Iglesiente</strong>è nata nel 2009 grazieall’impegno <strong>del</strong>la Provincia e<strong>del</strong> Sistema Turistico Locale<strong>del</strong> <strong>Sulcis</strong> <strong>Iglesiente</strong>: ne fannoparte le aziende più importanti<strong>del</strong>la filiera turistica ed enogastronomicalocale. Proponeitinerari, attraverso il filo conduttore<strong>del</strong> Carignano: visitealle cantine e alle aziendeagrituristiche, ai vigneti vicinial mare, ai musei, ai siti archeologicie ai centri storici.NUOVO PROGRAMMA“FRUTTA NELLE SCUOLE”<strong>del</strong>la merenda, di frutta e verduradi qualità, intera o porzionata,pronta ad essere consumata.Il Programma vieneattuato a titolo completamentegratuito.Non c’è voluto tanto: solo lacomune passione, l’equilibrioe l’affinamento <strong>del</strong>le vocie l’impegno a tenere costantementeaggiornato il repertorio.Il resto è venuto dase. Ma ciò che sorprende è ilfatto che in appena sette anni(nato nel 2006) il Coro diIglesias ha al suo attivo numerosiconcerti di musica coralenon solo in Sardegna ein Italia, ma persino fuori daiconfini nazionali. Se i risultatidi pochi anni sono questi,c’è da supporre che il futuro<strong>del</strong> Coro di Iglesias sia giàsegnato.Come già detto, il complessocorale, nato nel 2006, è statofondato da un gruppo di amicifortemente appassionati dicanto corale. I componenti,tutti dilettanti, hanno iniziatoil percorso di studio che èstato indirizzato all’esecuzionedi canto in lingua sarda,popolari e inediti.Inizialmente ha partecipatoad alcuni incontri culturaliorganizzati dal Parco GeominerarioSardo, collaborandonel frattempo con il GruppoFolkloristico di Iglesias epartecipando a rassegne diMusica corale in diverse località<strong>del</strong>l’Isola.Dopo un anno di intensa attività,ha inciso il primo DC“Boxis e Boghes in Armonia”.Nel 2009 ha rappresentatola Sardegna al 3° FestivalCorale Internazionale diCanto Popolare e folklorco,esibendosi nelle rinomate localitàturistiche di Ariccia,Castel Gandolfo, Nemi eGenzano.Sempre nel 2009 ha presoparte alla prestigiosa rassegnainternazionale “Concordiavocis”. Per i concerti di“Villa di Chiesa Classica”(ediz. 2008-2009-2010) ilCoro di Iglesias si è esibitoin “Suoni e Anime di Sardegna”.Esso, inoltre, si è esibito inoccasione <strong>del</strong> 40° PremioNazionale “Lao Silesu”, inoccasione <strong>del</strong>l’inaugurazione<strong>del</strong>la strada intitolata a MelvinJones dei Lions Club, all’inaugurazione<strong>del</strong>la ristrutturatabasilica bizantina diSan Salvatore, alla conferenzasu Francesco Ciusa e adaltri appuntamenti, tutti svoltisiin Iglesias.Tuttavia, l’esperienza maturatasi è concretizzata nel2010 col secondo CD “S’eredidadi”,una raccolta di cantiinediti e profani registratidentro l’area <strong>del</strong> CastelloSalvaterra <strong>del</strong> Capoluogo minerario.In occasione de “Sa die de saSardigna” 2011-2012 il coroè stato invitato a rappresentarela città di Iglesias alla manifestazione“Coros”, organizzatadall’”AssociazionePremio Ozieri di Letteraturasarda” e svoltasi a Sassari inpiazza Italia e all’Ippodromodi Chilivani.Nel frattempo ha partecipataalle rassegne internazionalidi Pineda de Mar e Ibiza(Spagna). Nel 2011 ha presoparte al Festival internazionaledi Musica Sacra di Cagliari,organizzata dal CollegiumCalaritanum. Il suo repertorioè entrato nell’enciclopedia<strong>del</strong>la Musica sardaedita dal quotidiano “L’UnioneSarda”.Attualmente il suo percorsomusicale passa attraverso laricerca di poesie, spessoscritte da poeti locali, cheraccontano la vita di un territorioa vocazione mineraria,di una cultura in continuocambiamento, fino all’esecuzionedi brani ricchi di nuovesonorità.“Questi uomini di coro, haspiegato un esperto, esprimonouna polifonia di voci virili,unica <strong>del</strong>l’intero <strong>Sulcis</strong><strong>Iglesiente</strong>. Il vero confrontomusicale si potrà avere durantela rassegna internazionaledi canto corale “Iglesiascittà regia”, già in calendarioper i prossimi mesi.RIORGANIZZAZIONE VISITE SPECIALISTICHENELLE STRUTTURE OSPEDALIERE DI IGLESIASNel febbraio <strong>del</strong> 2010 la Direzione Generale, allora in regime Commissariale, attivò il cosiddettoAmbulatorio dei codici minori per le branche di Otorinolaringoiatria, Oculistica e Ortopedia eTraumatologia all’Ospedale CTO. Questa decisione conseguiva ad una forte richiesta provenientedai Sindaci <strong>del</strong> territorio, dalle Organizzazioni Sindacali e dai semplici cittadini che lamentavano ilquotidiano andirivieni dei pazienti tra il Pronto Soccorso <strong>del</strong> S. Barbara e l’Ospedale CTO per soddisfarele richieste di visite considerate urgenti senza rivolgersi all’ambulatorio <strong>del</strong> proprio medico.Questo fenomeno derivava anche dalla chiusura <strong>del</strong> Pronto Soccorso <strong>del</strong> CTO, decisa dalle precedentiAmministrazioni, e in modo rilevante dalla necessità di effettuare prestazioni radiologiche (inparticolare TAC) che potevano essere eseguite solo al CTO, perché il S. Barbara ne era sprovvisto.Rispetto a tre anni orsono, l’attuale situazione presenta dei fattori che impongono una rivisitazione<strong>del</strong>l’attuale organizzazione. Il primo fattore è rappresentato dal fatto che rispetto a tre anni fa, oggi,è stato installato presso la Radiologia <strong>del</strong> S. Barbara un apparecchio TAC di ultima generazione chepuò garantire rapidamente tutte le esigenze nascenti nel Pronto Soccorso <strong>del</strong> S. Barbara senza necessitàdi spostare i pazienti. Già questo fatto risolve quindi in buona parte i problemi nati a suotempo. L’altro fattore è rappresentato dall’esperienza maturata in questi anni. Per quanto riguardale richieste ritenute davvero urgenti, i cittadini potranno rivolgersi al Pronto Soccorso <strong>del</strong> S. Barbarache provvederà ad effettuare gli interventi <strong>del</strong> caso utilizzando i sistemi <strong>del</strong> Triage, così come avvieneper le altre urgenze. Anche nel contesto <strong>del</strong>l’urgenza, laddove dal medico <strong>del</strong> Pronto Soccorsofosse ritenuta necessaria la consulenza <strong>del</strong>lo Specialista non presente al S. Barbara, questa sarà garantitadall’Oculista oppure dall’Otorino oppure dall’Ortopedico e saranno i medici a recarsi al S.Barbara senza quindi che sia il paziente a doversi spostare. Ma è anche opportuno evidenziare comel’attuale organizzazione comporti che oggi all’Ambulatorio dei cosiddetti codici minori <strong>del</strong> C.T.O. visia la presenza quotidiana di un medico <strong>del</strong> Pronto Soccorso, di 5 infermieri e 2 OSS. Orbene questepreziose forze lavorative, sulla base <strong>del</strong> nuovo mo<strong>del</strong>lo sopra descritto, possono e devono essere utilizzatein maniera diversa; in particolare il medico <strong>del</strong> Pronto Soccorso può essere assegnato appuntoal S. Barbara per rafforzare la presenza medica e aiutare quindi a decongestionare l’afflussodei pazienti che al Pronto Soccorso attendono di essere visitati.


10 numero 625 <strong>del</strong> 18 Aprile 2013Realtà LocaleNella “Guida alla flora e fauna<strong>del</strong>la Sardegna” Fulco Pratesidefinisce il tratto litoraneo Masua-CalaDomestica: ” tratto litoraneodalle eccezionali bellezzenaturali, considerato ilpiù spettacolare angolo di tuttele coste italiane“. Indubbiamentequesto trekking costieroè uno di quelli che lasciano ilsegno negli escursionisti chehanno la possibilità di percorrerloe notarne le diverse caratteristichepaesaggistiche e naturalistiche.Lo si può percorrerecon tratto inizialmente in lievependenza, partendo dalla favolosaspiaggia di Cala Domestica.Una volta giunti nell’areaparcheggio da cui si nota l’altafalesia al di sopra <strong>del</strong>la qualepoggia la torre aragonese edificataa difesa <strong>del</strong>la zona mineraria,ci si dirige sul lato sinistro<strong>del</strong>la valle fino a raggiungere ilpercorso <strong>del</strong>la vecchia ferroviautilizzato per il trasporto deiminerali fino al magazzenod’imbarco posto sulla spiaggia.Qui un cartello fornisce le dovuteindicazioni e si percorre iltratto <strong>del</strong>l’itinerario fino alponte di sostegno <strong>del</strong>la ferrovia;ci si passa sotto per poi risalirein un tratto in lieve pendenzache permette di giungeread uno slargo nel quale anchequalche automezzo, solitamentefuoristrada, può far manovraDiscesa verso la Grotta <strong>del</strong>le Spigoleper il rientro. Da questo puntoci si affaccia nello spettacolaregolfo di “Portu Sciusciau” edinizia il percorso lungo il trattosuperiore <strong>del</strong>la costa. Di frontesono presenti le ripide pareti diun’alta falesia alla base <strong>del</strong>laquale si apre la meravigliosa “Grotta <strong>del</strong>le Spigole” rilevatanegli anni settanta dall’UnioneSpeleologica Bolognese e dallaquale fuoriesce in mare un corsod’acqua dolce. Si continual’ascesa fino alla sommità <strong>del</strong>lacosta e si percorre un tratto semipianeggiantea tratti sottostupendi alberi di ginepro. Perimetrandoquesto piccolo golfoad un certo punto si intravedereil noto grottone “ Su Forru“, che si apre al livello <strong>del</strong> maresotto la località “Corru ‘eCorti” di centotre metri di quota.Questo luogo è noto ai localicome “ Cala de su Forru “edil nome indicato nella cartinaI.G.M. come “ Portu Sciusciau”stà ad indicare un rifugioper le imbarcazioni in unazona in cui la fascia costiera èinteressata da vaste e grossefrane di roccia calcarea fino almare; da qui l’appellativo diPorto Distrutto. Solamente ammirarequesto piccolo tratto ripagaampiamente per l’impegnonecessario per giungere inquesto luogo. L’escursione proseguesuperando l’area di “Puntixedda ‘e Su Muloi” finoad un punto in cui si diparte unpromontorio sito in località “Punta Cubedda “, non percorribilese non con tecniche speleologiche:esso è interessatoda una grotta che lo attraversada parte in parte, denominataUN BENE D’INESTIMABILE VALORE NATURALISTICOLE FALESIE DELL’AREA COSTIERA MASUA - CALA DOMESTICA AD IGLESIASRoberto Curreli- Luciano CuccuGrotte <strong>del</strong>le spigolePortu Sciusciau“Grotta de Su Mangoni” rilevatadall’ Associazione Speleologica<strong>Iglesiente</strong>. A questa cavitàci si può arrivare con unnatante ed è percorribile a piedipur avendo i due ingressi al livello<strong>del</strong> mare. Andando pocooltre ci si affaccia nell’area diCanal Grande , famosa localitànaturalistica dichiarata monumentonaturale <strong>del</strong>la Sardegnacon decreto n° 35 <strong>del</strong>21/01/1997 che tutela circa diciassetteettari di territorio,comprendendo la notissima “Grotta di Canal Grande” ( chetantissime persone ed enti sbaglianoa chiamare “ Grotta <strong>del</strong>laSpigole “ ), la stazione fossiliferaa “Trilobiti” (artropodivissuti nel cambriano circa seicentomilioni di anni fa ) tra lepiù importanti al mondo, e leeccezionali deformazioni tettoniche<strong>del</strong>l’era Paleozoica. Inquesto piccolo golfo sono disseminatediverse altre cavitàtra le quali la “ Grotta dei Contrabbandieri”citata nei primielenchi catastali <strong>del</strong>le grotte<strong>del</strong>la Sardegna con il numero295. Giunti nella cala, costituitada massi di varie dimensioniè possibile ammirare la maestosità<strong>del</strong>la “ Grotta di CanalGrande “ e notare a breve altezzadall’acqua, nella pareteopposta,la degradazione <strong>del</strong>laroccia, dovuta alla frantumazioneche questa ha subito nell’arcodegli anni ad opera deitantissimi ricercatori dei preziosifossili paleozoici. Unacarrareccia , da questo punto,risale fino alla miniera di “Blenda “ che utilizzava il settorecostiero come porticcioloper l’imbarco dei minerali; daqui è possibile notare le circostantipareti strapiombanti sulmare per circa cento metri, checontornano tutta l’area marinadi questo golfo mostrando lestratificazioni semiverticali<strong>del</strong>la roccia calcarea. Risalendola costa, ci si riporta in quotacon una certa fatica attraversandola località “Sedda ‘eLuas “ e pervenendo da qui allefalde di “ Punta Buccione “;da questo punto si può osservaretutta la zona costiera fino allatorre spagnola di “ Cala Domestica“, con una visuale veramenteeccezionale. Una faticosarisalita <strong>del</strong> costone montuosodi quest’area, conduce alcanale compreso tra “ PuntaBuccione” e “ Schina de MonteNai “ che si oltrepassa pergiungere all’estremità di unostrapiombo di falesia dal qualeci si affaccia nello specchio dimare sottostante da cui si ergelo spettacolare faraglione denominato”Pandi Zucchero”, altocentotrentatre metri ed anch’essodichiarato monumentonaturale <strong>del</strong>la Sardegna; ci sipotrebbe stare ore ad ammirarequesto meraviglioso angolo<strong>del</strong>la natura immersi in un’atmosferaprimordiale. Si notanoda qui anche gli altri quattrofaraglioni presenti lungo la costatra “ Funtana ‘a Mare” eNebida oltre ai paesi di Masuae Nebida. Percorrendo al rientroi tornanti di “ Schina deMonti Nai” nella fase finale<strong>del</strong>l’escursione di tutto questopercorso denominato “Minierenel blu “, ci aspetta un’altraparticolarità; arrivati nei pressidi una vecchia miniera e’ possibilegiungere ad una balconataricavata da un piccolo slargonella roccia,racchiuso da unmuro realizzato dai minatorinell’estremità <strong>del</strong>la parete strapiombantesopra l’area di accessoalla famosa miniera di “Porto Flavia “ unica nel suogenere al mondo. Lo spettacoloè mozzafiato; essere affacciatosu una verticale <strong>del</strong> genere aduna quota così elevata rappresentaun’esperienza unica. Inqueste pareti si pratica il “freeclimbing”e sono tantissimi gliappassionati di questa tecnicadi arrampicata sportiva che frequentanoquesti luoghi. Proprionei primi mesi <strong>del</strong>l’anno duenuove vie sono state aperte suquesta scogliera; la prima dalnome “ Le Grand Mammut”Grotta di Canal Grandeaperta da Bruno Fonnesu diNebida autore anche <strong>del</strong> tracciato“Miniere nel Blu” oggettodi questa descrizione, e laseconda dal nome “ Acciughe eBottarga” aperta da Davide Logomarsinocon il famoso MaurizioOviglia. Tutto il tratto dicosta percorso è l’habitat idealeper il gabbiano corso, il falcopellegrino, il marangone dalciuffo,la berta maggiore,il beccapescie la sterna comunenonché il falco pescatore ed ilfalco <strong>del</strong>la regina. Tra le specievegetali , la classica macchiamediterranea a lentischio e cisto,corbezzolo,olivastro e filireacon rosmarino ed elicriso,uniti alla presenza di aree a gineprocon orchidee (ophrjsconradiae ), la pratolina <strong>del</strong>lescogliere, il garofano selvaticoed il finocchio selvatico. Laparte finale <strong>del</strong>l’escursioneprosegue in continua discesa,superando in alcuni tratti <strong>del</strong>lepareti attrezzate e si giunge all’incontro<strong>del</strong> “Canale Bega SaCanna “, nelle cui vicinanze siapre il suggestivo grottone, e siperviene al piazzale antistanteuna bella pineta, punto finale<strong>del</strong>l’escursione. Le attuali ricercheeffettuate in quest’areacarsica dal Centro <strong>Iglesiente</strong>Studi Speleo archeologici (C.I.S.S.A. ) hanno portato allascoperta di diverse cavità ancorain fase di studio e di prossimapubblicazione. Il percorsosi snoda per oltre dieci chilometrie si percorre in circa seiore. Il tratto è segnato in varimodi, dagli “omini “ di pietraai simboli sulle rocce e nonmancano i pannelli esplicativimolto interessanti per le notiziefornite. Particolare importanzariveste questa fascia costieraper gli studi idrogeologici riguardantil’infiltrazione di acquemarine tramite cavità carsiche,finoalle miniere dallequali per anni è stato necessario“emungere” acqua per proseguirenella coltivazione deigiacimenti minerari. Infatti,particolari riprese aeree hannoevidenziato nella costa con tecnicheparticolari, sia ingressiche fuoriuscite d’acqua dallacosta. Anche se oggi non vi sonopiù impianti di pompaggio acausa <strong>del</strong>la chiusura <strong>del</strong>le minierecon conseguente ripristinodei livelli idrici, è necessarioproseguire questi studi perconoscere meglio la situazionedei sistemi carsici di questa importantearea naturalistica.


Realtà Locale numero 625 <strong>del</strong> 18 Aprile 201311L’IMPORTANZA DELL’ARCHEOLOGIA INDUSTRIALESabrina SabiuL’archeologia industriale costituisceun interessantissimo ericchissimo campo di indagine.Questa disciplina abbracciatutti i campi <strong>del</strong>la produzione,che dalla prima rivoluzione industriale,hanno interessatol’attività umana: fabbriche,tonnare, saline, ferrovie, concerie,cementifici o miniere.Essi rappresentano con lestrutture, le macchine, gli insediamentiumani e le infrastrutturedi servizio (strade, pontiecc.) il ricco complesso industriale<strong>del</strong>l’età moderna.L’archeologia industriale comedisciplina di studio, muove iprimi passi nel secondo dopoguerranell’area anglosassone,dove l’attività industriale, ormaiconsolidata da oltre duesecoli, ha lasciato importantitestimonianze fisiche e documentali.L’attenzione dei primistudiosi era concentrata soprattuttosulla tecnica, lasciando insecondo piano l’interesse architettonico.Quest’ultimoaspetto ha assunto maggioreimportanza nel periodo contemporaneo,soprattutto perl’esigenza di trovare una nuovadestinazione d’uso a quegliedifici, specialmente in areaurbana, che hanno perso la lorofunzione originaria.L’architettura industriale neiprogetti di valorizzazione è ilveicolo privilegiato per introdurrei fruitori nel complessomondo <strong>del</strong>la produzione industriale.L’industria estrattiva è, fra leattività umane, quella che halasciato un segno in<strong>del</strong>ebilenel territorio in cui ha operato,come nelle comunità che aquella intrapresa hanno partecipato.La conservazione <strong>del</strong>letestimonianze, il riutilizzo <strong>del</strong>learee interessate da queste attivitàe la conservazione <strong>del</strong>lamemoria antropologica costituisconooggi una sfida. Il declinodei bacini e dei siti mineraridismessi pone una lungaserie di questioni alle comunitàlocali, prime fra tutte quelleambientale e <strong>del</strong>la conservazionee riconversione <strong>del</strong>lestrutture. Le nuove prospettivee le conoscenze maturate negliultimi decenni in materia di archeologiaindustriale consentonodi porre il problema intermini diversi: i siti mineraridismessi smettono di essereun’eredità ingombrante per esseretrasformati in una nuovarisorsa economia: l’economia<strong>del</strong>la cultura, che pone in primopiano la riqualificazionedegli spazi ormai deindustrializzati,urbani o rurali che siano,il ripristino <strong>del</strong> territorio ela conservazione <strong>del</strong> patrimonioarchitettonico, tecnico e<strong>del</strong>la memoria.Il paesaggio minerario costituisceuna <strong>del</strong>le espressioni piùcompiute <strong>del</strong>l’industria modernae la nuova coscienza <strong>del</strong>suo valore culturale ha determinatoiniziative di valorizzazionedi grande livello, tantoda inserirle nella Lista <strong>del</strong> patrimoniomondiale <strong>del</strong>l’UNE-SCO ( World Heritage List,WHL), uno strumento fra i piùimportanti per dare massimoRosas - NarcaoPorto Flaviarisalto al patrimonio da valorizzare.In Europa sono statirealizzati i migliori progetti dimusealizzazione dei siti mineraridismessi, di grande interesseculturale e turistico, sopratuttoin Francia e in Germania.In Italia il Parco GeominerarioStorico e Ambientale <strong>del</strong>laSardegna, nato nel 1998 comeprimo esempio <strong>del</strong>la Retemondiale dei geositi-geoparchi,inserito nel patrimonioUnesco nel 2007 e il ParcoNazionale Tecnologico e Archeologico<strong>del</strong>le Colline Metallifere<strong>del</strong> Grossetano, natonel 2002, costituiscono dueesempi concreti per l’intrapresa<strong>del</strong> recupero e <strong>del</strong>la valorizzazionedei siti minerari dismessi.La Sardegna possiede un patrimonioindustriale importante:il XIX sec. è per l’Isola il secolodei grandi cambiamenti, ilpassaggio da una condizionearcaica alla modernità, la societàagropastorale e contadinaviene soppiantata dalla nuovaclasse operaia, subalterna aquella dirigente capitalista e unnuovo stile di vita viene scanditodai turni di lavoro e dalsalario. L’habitat naturale vienetrasformato in maniera irreversibile:aree disabitate edincontaminate si trasformanoin centri produttivi con insediamentiabitativi. I villaggi ele architetture industriali ottocenteschisi inseriscono armonicamentecon l’ambiente e lestrutture adibite a luoghi diproduzione e di lavoro hannoun impatto estetico gradevole,rendendo unico il contesto originario.L’industria mineraria ha lasciatoun insieme di edifici digrande pregio architettonico edartistico: le ville direzionali aMontevecchio, Ingurtosu eIglesias e le aree minerarie conil complesso <strong>del</strong>le testimonianzemateriali di apparati, macchinee fabbricati, di documentied archivi di grande valorestorico e culturale.Negli anni immediatamentesuccessivi alla chiusura <strong>del</strong>leminiere gli orientamenti politicie culturali non consideraronola possibilità di trasformarequella fonte, in nuova risorsa<strong>del</strong>la cultura e <strong>del</strong> turismo.Oggi una mentalità piùlungimirante ha imposto laconservazione <strong>del</strong>la memoriastorica come nuovo mo<strong>del</strong>loeconomico ecosostenibile.Il Parco Geominerario Storicoe Ambientale <strong>del</strong>la Sardegnanacque per realizzare un progettodi salvaguardia e valorizzazione<strong>del</strong>le diverse areeminerarie e <strong>del</strong>le testimonianzescientifiche, tecnologiche,storiche e socio-culturali <strong>del</strong>lavoro minerario in Sardegna ecreare nuove opportunità disviluppo per le comunità, chenella cultura mineraria non solosi identificano, ma ne sonoeredi e parte integrante. Lanormativa in materia di recuperodei siti, insieme alla necessitàdi provvedere ad interventiimmediati di salvaguardiaambientale, hanno determinatol’avvio di alcune importantiazioni di risanamento e riqualificazionedei siti minerarie la stesura di numerosi progetti,orientati per lo più aduna destinazione musealeespositivae turistica <strong>del</strong>lestrutture recuperate.Attualmente in Sardegna sonodue gli esempi di recupero integralee di fruizione turisticoculturale di miniere dismesse:la Grande Miniera di Serbariu,mo<strong>del</strong>lo di industrializzazioneurbana con la città a bocca diminiera, nata negli anni <strong>del</strong>l’autarchiaper lo sfruttamento<strong>del</strong> bacino carbonifero <strong>del</strong> <strong>Sulcis</strong>,trasformata in Centro Italiano<strong>del</strong>la Cultura <strong>del</strong> Carbone(CICC); e la Miniera di Rosas,che sorge invece in uncontesto rurale, nel territorio diNarcao, aperta nel 1851 per losfruttamento dei solfuri dipiombo e zinco, diventataEcoMuseo Miniere Rosas inepoca più recente.Le leggi di tutela nazionale eregionale costituiscono strumentiimportanti per la conservazionee gli indirizzi di gestionee coordinamento dei beniculturali, occorrono peròstrumenti altrettanto validi perla costituzione di una rete economicache consenta il mantenimentonel tempo di questestrutture.Il Parco Geominerario Storicoe Ambientale <strong>del</strong>la Sardegnadeve fungere da stimolo allecomunità locali per la valorizzazionee gestione dei siti minerari,ma di fatto il Parco oggiè un ente paralizzato che hadifficoltà a stabilire i marginidi trasformazione e impostareun coerente progetto di tutela,<strong>del</strong> patrimonio e attribuirgli unruolo economico attivo. La tuteladi questo patrimonio deverestare un obbiettivo irrinunciabile,ma è altrettanto irrinunciabileesplorare le occasionidi sviluppo che potrebberoscaturire dagli interventi divalorizzazione e riuso <strong>del</strong> patrimonioindustriale.I SARDI AL I° EVENTO DI COO<strong>PER</strong>AZIONE“GIOVANI E SVILUPPO RURALE” IN LAPPONIAIl Gal <strong>Sulcis</strong> <strong>Iglesiente</strong> Capoterra e Campidano di Cagliari, capofila <strong>del</strong> progetto di cooperazionetransnazionale “Giovani e sviluppo rurale - Youth and Rural Development ”, ha promossodal 15 al 19 aprile 2013 il I° Evento di Cooperazione Transnazionale organizzato dal Kyläkuultturiatuntureitten Maassa (Fell Lapland, Finlandia) al quale partecipano 100 ragazzi dei territori<strong>del</strong> GAL <strong>Sulcis</strong> <strong>Iglesiente</strong> Capoterra e Campidano di Cagliari, GAL Linas Campidano, GALMarmilla, GAL Sarcidano Barbagia di Seulo (Sardegna, Italia) ed i ragazzi <strong>del</strong> GAL Pays dePuisaye-Forterre (Borgogna, Francia). Durante l’Evento è stato presentato il libro “La terra:cultura ed identità rurali - donatori di Storie a Chilometro Zero (My Word: Stories from theLand of My Birth)” contenente le storie selezionate a seguito <strong>del</strong> concorso di idee a cui hannopartecipato gli alunni degli Istituti Comprensivi ed i ragazzi dei Centri ricreativi di ciascunaarea di appartenenza. I ragazzi conosceranno il lavoro svolto dagli altri gruppi degli altri territoriGAL e avranno modo di conoscere meglio la cultura e le tradizioni degli altri partecipanti.Per l’occasione è stato organizzato un programma ricco di attività all’aperto quali safari, la pescasul ghiaccio e vari giochi invernali, che consentono ai ragazzi di vivere momenti di importantecrescita culturale determinati dall’unicità <strong>del</strong> luogo ospitante, ma anche dalle evidenti diversitàculturali, linguistiche e soprattutto climatiche che fortemente caratterizzano la cultura elo stile di vita Lappone. Saranno infine illustrate le linee guida da rispettare per la realizzazionedei cortometraggi, le cui storie fungeranno da sceneggiature e che caratterizzeranno la secondafase <strong>del</strong> progetto.Hanno debutato con il loro primoCd dal titolo “Prettas a bentu”la formazione musicale Sólkinos.Musica dai sapori antichi,mediterranei proposti dallavoce di Natascia Capurro e imusicisti che compongono ilgruppo Fabrizio Trullu (pianoforte– composizioni e arrangiamenti- direttore artistico), VittorioMarinoni (batteria), GuidoBombardieri (Fiati), StefanoProfeta (Chitarra), Sandro Massazza(Contrabbasso), GiuseppeCalabrò (melodista), Omar Formentìn(testi). Nove brani dalfacile ascolto e allo stesso tempointensi, coinvolgenti e carichidi melodie etniche miste ajazz evidenziate dalla particolaretimbrica vocale <strong>del</strong>la Capurronella quale si riassumono, attraversol’interpretazione,l’istinto e l’intuizione, le caratteristiche<strong>del</strong>la cultura Mediterranea,con influenze che riunisconola musica popolare, Baroccae Balcanica.D: Natascia cos’è per lei la musica?R: Se dovessi dire cosa sia perme la musica, la prima parolache mi viene in mente è la parolaVita, quello stesso sentimentoche ti porta a scrutare gli occhidi un bambino e a chiederti dadove derivi il luccichio dei suoiocchi quando ti guarda, da qualepulpito nascano i suoi nuovipensieri, così puliti e unici, cosìautentici… tanto che ti chiedida dove tutto abbia inizio, forseda un filo sottile, magico, splendente,dove nel suo “ti vogliobene” c’è la perfezione. Ecco,per me la musica è così! Non haspazio, non ha età, possiedequello stesso luccichio di un “tivoglio bene”, quel suono, quellostupore che riesce a trasmettertiogni volta. Non c’è speranzadi abbandonarla. Lei mi troveràsempre. È come quegliamori che, per voler usare parolegià note, fanno un giro immensoe poi ritornano. La vitami ha portato a fare scelte diverse,che apparentemente mihanno allontanato da questoamore. Ma senza cercarla, lamusica puntuale ha bussato allamia porta.D: Qual è stato il suo primo approccioverso l’arte <strong>del</strong>la canzone?R: Riaffiorano in me, tanti ricordi.In primis, mio nonno materno,poeta improvvisatore,cantadori a menti, che mi ha insegnatoil ritmo tenendomi inbraccio e canticchiando deisuoni che avevano il sapore <strong>del</strong>l’arcaico,quel suono aspro edolce allo stesso tempo che faapparire il tema negli improvvisatori,come semplice da cantarema così tanto difficile da costruirein battuta all’avversario<strong>del</strong> momento. Solo da adulta hocapito quanto sia complicatoPRETTAS A BENTUIL PRIMO CD DEI SÓLKINOSClaudio Moicaquel mondo e quanta cultura edoti intellettive siano necessarie.Poi mi viene in mente miopadre e qui sto per svelare unpiccolo aneddoto. Sapete quellecuriosità tipiche dei bambiniche si sperimentano e che fannogrande e simpatici i gesti deipiù piccoli. Ricordo benissimoquando mio padre acquistò unodei primi Lp, quelli in vinile,quelli che oggi hanno un valoreinestimabile soprattutto in terminiaffettivi, perché sai che,seppure non sei ricco, hai il tuoprimo disco, ecco, ricordo, quelLp e un giorno mi venne la curiositàdi capire come potesseuna piccola puntina riprodurreil suono e proiettarlo fuori dallecasse. Riuscii a sentire che quel“vinile” intarsiato, scanalato,che girava sotto una puntinaproduceva un sonoro ancoraprima di giungere alle casse ecosì con la naturalezza e l’ingenuitàdi bambina mi illusi checantando più vicino al dispositivola mia voce potesse propagarsiper le casse. Lp in questioneera di Lucio Dalla.D: Come nasce la sua collaborazionecon i Sólkinos?R: Nasce con la conoscenza diOmar Formentin, autore dei testi<strong>del</strong> gruppo, che mi ha presaper mano permettendomi di riapriretantissimi cassetti indispensabiliper entrare nel mondo<strong>del</strong>l’interpretazione dei suoi“ghirigori” scritti per le melodiedi un progetto etno-jazz. Omarmi ha accompagnato in unmondo a me già noto ma permolto, troppo tempo accantonatofino a presentarmi l’autore<strong>del</strong>le melodie cui avrei dovutoprestare la mia voce. Un bravoNatascia Capurropianista jazz, Fabrizio Trullu,da cui ho saputo che anche i nostrinonni cantavano insieme.La musica <strong>del</strong>la vita che ritorna,tanto che quando il progettoSólkinos ha preso forma ho immaginatoi nostri nonni da unaparte all’altra <strong>del</strong> palco, che siguardano, non dicono nulla,sorridono, compiaciuti e ciascoltano. Ecco come è nato ilprogetto musicale Sólkinos, conla stessa magia e improvvisazione<strong>del</strong> canto popolare e <strong>del</strong>jazz, con la speranza di valorizzareun territorio martoriato daltante tristi vicende, cui si vuoldare nuovo respiro.D: Da cosa nasce l’idea <strong>del</strong> nome<strong>del</strong> gruppo “Sólkinos”?R: Sólkinos, in onore <strong>del</strong>l’anticacittà di Solki (Sant’Antioco,la nostra Isola sia per natali e diadozione per alcuni di noi). Sólkinos,dove il “Ki”, una sempliceparola rubata alle antiche tavolesumere, significa terra,energia. Noi siamo l’energia <strong>del</strong>Sole; dove il nostro progetto,che sa di antico ma è di ampiorespiro, è una finestra spalancatasul mondo. Un canto antico,in sardo-campidanese, da testistudiati con dedizione che propongonostorie magiche e storiedi vita comune, grazie a OmarFormentìn, il tutto in un suonomagistralmente scritto, arrangiatoe diretto da Fabrizio Trullue musicisti apprezzati nel panoramajazzistico come, oltreFabrizio, Vittorio Marinoni,Stefano Profeta, Sandro Massazza,Guido Bombardieri. Sela musica è improvvisazione eimprovvisazione è Vita, la Musicaè Vita!


12 numero 625 <strong>del</strong> 18 Aprile 2013 Realtà LocaleLE OLIMPIADI DEI CONVITTI NAZIONALISARANNO OSPITATE ANCORA IN SARDEGNASergio RombiDopo la brillante edizione <strong>del</strong>l’anno scorso, le “Convittiadi 2013” torneranno nell’Isola. Per l’occasionesono attese almeno 2.000 persone (atleti e dirigenti) che daranno luogo alla 7^ edizione dei giochi nazionalidei Convitti italiani. Essi si svolgeranno dal 27 aprile al 4 maggio in Baronia ed avranno come finalità“sport e socializzazione”. Sarà la seconda volta che i giochi si svolgeranno nell’Isola dopo l’edizione<strong>del</strong>l’anno scorso. E’ stata l’ANIES (Associazione Nazionale degli Istituti Educativi Statali) che, vistal’eccezionale organizzazione 2012, ha nuovamente assegnato le olimpiadi dei convitti nazionali (tre edizionia Lignano Sabbiadoro, due a Bardonecchia e una ad Arbatax) al convitto nazionale “Vittorio EmanueleII” di Cagliari. “Un’occasione, è stato spiegato in Regione, che la nostra Isola ha saputo coglieregrazie all’impegno dei partner coinvolti e alla volontà di rafforzare quelle strategie mirate di destagionalizzazioneche lo scorso anno hanno portato sull’Isola un indotto complessivo di oltre 700 mila euro”.Questa volta sarà il suggestivo territorio <strong>del</strong>la Baronia ad accogliere la settima edizione dei giochi olimpicidei convitti. Nei comuni di Orosei, Galtellì, Irgoli e Nuoro, dal 27 aprile al 4 maggio, sono attese oltre2000 persone. E la Sardegna si prepara ad accoglierle. I ragazzi si ritroveranno a confrontarsi perun’intera settimana in diverse discipline, prevalentemente sportive ma anche artistiche e coreutiche. Allabase un sano divertimento all’insegna <strong>del</strong>la sportività, <strong>del</strong>l’impegno e <strong>del</strong>la fratellanza, valori che dasempre contraddistinguono le realtà convittuali. Un’invasione pacifica e spettacolare, insomma, che rappresenteràcon i suoi volti, i suoi colori e le sue cadenze tutto lo stivale. Attualmente i Convitti ospitano,distribuiti su tutto il territorio nazionale, circa 18.000 persone (14.000 nei Convitti Nazionali, 3.700 negliEducandati Statali e 300 nei Convitti per sordi). Istituti educativi <strong>del</strong>lo Stato, nacquero appena prima <strong>del</strong>l’unitànazionale con lo scopo di favorire l’accesso allo studio dei ragazzi appartenenti ai piccoli centriperiferici, consentendo loro la frequenza nelle scuole e nei licei cittadini. Oggi concorrono al perseguimentodegli obiettivi generali <strong>del</strong> sistema formativo italiano, sia con un’offerta formativa qualificata <strong>del</strong>lescuole interne sia con lo sviluppo di strutture residenziali e semiresidenziali, per rispondere positivamentealla nuova cultura <strong>del</strong>le pari opportunità, per essere di supporto agli scambi di studenti in ambitocomunitario, per venire incontro alle mutate richieste <strong>del</strong>l’utenza. In Sardegna sono presenti il ConvittoVittorio Emanuele II di Cagliari – capofila Convittiadi 2012 e 2013 - e quello di Sassari (Convitto Canopoleno).Le prime tre edizioni, organizzate dal Convitto Nazionale di Cividale <strong>del</strong> Friuli, si sono svolte aLignano Sabbiadoro (UD) mentre altre due, organizzate dal Convitto Nazionale di Torino, si sono svoltea Bardonecchia (TO). Dall’anno scorso è stata la Sardegna (come quest’anno) ad ospitare questo importanteevento. Il Convitto Nazionale di Cagliari, intitolato a “Vittorio Emanuele II”, venne istituito conlegge 4 ottobre 1848 n°819, trae le sue origini dall’antico “Seminario Cagliaritano” esistente fin dal 1618e successivamente chiamato “Collegio dei Nobili”. È un istituto di educazione <strong>del</strong>lo Stato, dotato di autonomiaamministrativa e di personalità giuridica. L’organo di gestione <strong>del</strong> Convitto è il Consiglio di Amministrazionecomposto dal Rettore, che lo presiede, da un rappresentante <strong>del</strong> Comune, uno <strong>del</strong>la Provincia,due <strong>del</strong> Ministero <strong>del</strong>la Pubblica Istruzione e uno <strong>del</strong> Ministero <strong>del</strong>le Finanze. Tutto il personale chevi opera è statale. Accoglie al suo interno due sezioni di scuola elementare e quattro di scuola media, oltrea un gruppo di convittori che frequentano le scuole superiori <strong>del</strong>la città. Quella <strong>del</strong> 2012 ad Arbatax,è stato confermato, “forse è stata la migliore edizione di sempre”. Di questo giudizio si sono resi interpretii partecipanti che hanno apprezzato il costante impegno profuso dal personale <strong>del</strong> Convitto VittorioEmanuele II di Cagliari e da Portale Sardegna che, insieme all’Associazione Nazionale degli Istituti EducativiStatali (Anies) hanno gestito l’organizzazione <strong>del</strong>l’intera manifestazione. “Dal punto di vista emotivoè stato un lavoraccio, ma la soddisfazione di essere riusciti a condurre al meglio un evento così grandeè stata davvero unica - aveva commentato Michele Murgia, docente <strong>del</strong> Convitto cagliaritano e coordinatorenazionale <strong>del</strong>la sesta edizione di Arbatax”. L’esperienza vissuta l’anno scorso da oltre 2000 giovaniprovenienti da 32 Convitti nazionali, aveva visto questi giovani sfidarsi nelle principali disciplinesportive e artistiche, da calcio a 5 a tennistavolo, dalla pallacanestro al nuoto e alla pallavolo; ma ancheatletica, scacchi, beach volley, musica e danza. Anche il medagliere sardo era stato di tutto rilievo. Si attendosolo la conferma 2013.Monteponi - Sala ElettrolisiPer le prenotazioni telefonare al servizio visite:tel. 0781.491300 - fax 0781.491395o via e-mail: segr.dir@igeaspa.itwww.igeaspa.itSPAZIO AGLI EMIGRATIINTERVISTA A JOSIANE PASQUIER MASALA,PRESIDENTE DEL CIRCOLO “ NURAGHE” DI LOSANNAUNA SVIZZERA DAL CUORE SARDOMassimiliano PerlatoQuesta terra è anche un pòmia. Almeno una volta all’annoraggiungo la Sardegna. Ed ècosì dal 1969: rivedere il mare,la famiglia, gli amici, i luoghiche conosco.. come Porto Conte,Alghero, Ploaghe.. Ritrovarele mie nipotine, cenare con iparenti e parlare <strong>del</strong> tempopassato e di quello che verrà.Ad occhi chiusi, si può immaginareche queste parole ispiratedal cuore siano effettivamentedi un emigrato quando si trovaa fare i conti con la nostalgia<strong>del</strong>la terra natia. Ma così proprionon è. Perchè parliamo diJosiane Masala, che all’anagrafecome cognome ha Pasquier eche a Losanna oggi è Presidente<strong>del</strong> circolo “Nuraghe” el’amore per la Sardegna glieloha trasmesso il marito Antonio.Sono nata in un piccolo villaggio<strong>del</strong> cantone di Friburgo neglianni cinquanta. Mio padreMarcel era panettiere e conmia mamma Cécile avevano unpiccolo negozio. Mio nonnoIgnace – racconta Josiane - erainsegnante: sposatosi una primavolta, aveva avuto 3 figli.Dopo esser rimasto vedovo, incontròmia nonna Léonie conla quale ebbe altri 9 bambini.Mia mamma proveniva anchelei da una famiglia molto numerosa:i nonni aterni Adrien eHenriette hanno avuto 12 figli.All’epoca in Svizzera le famiglieerano molto grandi.Una bella storia Josiane chetrasmette sensazioni positive...Si, ho dei bellissimi ricordi e ungiorno forse scriverò qualchecosa sulla mia famiglia, percheavrei molto da raccontare. Imiei genitori mi hanno trasmessodei valori importanticome la tolleranza, l’aperturadi spirito verso gli altri, la sincerità,la lealtà. Quando avevo4 anni, siamo venuti a vivere aLosanna nel cantone di Vaud enel frattempo nacquero i mieifratelli Jacques e qualche annodopo Pierre-André. Purtroppoquando aveva 16 anni Jacquesci ha lasciato perche il suocuore non funzionava bene. Fumolto doloroso per me perdereun fratellino e tutt’ora mi mancatantissimo.Parlaci dei tuoi studi, <strong>del</strong> tuolavoro…Ho studiato e mi sono laureatacon specializzazioni ragionieristiche.Ho lavorato per una societàmolto conosciuta in Svizzerain Europa e in America.All’inizio facevo la segretaria.In un secondo momento sonostata assunta da una filiale chesi occupava di consulenza perle imprese industriali. In seguitoho deciso di avere un ruoloun pò più sociale e mi sono dedicataal settore <strong>del</strong> lavoro comeconsigliere comunale. Perparecchi anni mantenevo i contatticon le imprese per poterfacilitare i disoccupati a cercarelavoro e alle aziende di prendereadesioni con noi per assumerepersonale. Ho acquisitoun brevetto federale in risorseumane e ho poi assunto il ruolodi capo gruppo e gestivo unaventina di collaboratori.Quando la tua strada si è incrociatacon la Sardegna?Nel 1971 ho sposato l’uomo<strong>del</strong>la mia vita Antonio Masaladi Ploaghe, che giocava all’epocacome portiere in unasquadra di calcio. L’ho conosciutonel 1966, l’anno in cuiera arrivato dalla Sardegna:aveva 19 anni e ha imparato unmestiere in Svizzera lavorandoper tantissimi anni come meccanicoindustriale presso laBobst, un impresa molto conosciutain terra elvetica. Nel1975 è nata nostra figlia Stefania,una ragazza bellissima emolto fiera <strong>del</strong>le sue originesarde. A sua volta ha avuto duegemelle Laura e Stella che hannoquasi 4 anni. Oggi che sonopensionata, mi occupo <strong>del</strong>le nipotinecon mio marito: siamostrafelici e pazzi di loro perchesono dei tesori. La famiglia e lacosa più importante <strong>del</strong> mondo.Mia figlia ha voluto portarle inSardegna quando avevano unanno perche diceva “devonoconoscere le loro origini”. Ilmarito di mia figlia ha chiestodi poter prendere il nostro cognomee oggi infatti si chiamaanche lui: Masala!!!All’inizio mi hai parlato <strong>del</strong>1969 però...Infatti sono stata in Sardegnaper la prima volta proprioquell’anno: ricordo un viaggiomolto lungo con una nave vecchia...brutta.L’isola mi e apparsasubito un paradiso. Eroaffascinata dal paesaggio.E l’approccio con gli emigratisardi?A Losanna si era costituito uncircolo. Un giorno sono andataa fare un giro e il presidenteSanna di Ozieri cercava unasegreteria per fare <strong>del</strong>le circolariinformative per i soci: lì ècominciato il mio percorso all’interno<strong>del</strong>l’associazione. Holavorato come segretaria peralcuni presidenti che si sonosucceduti: Salvatore Putzu,Luigi Masia, Francesca Fais.Diversi anni fa sono diventatavice Presidente e poi quandoFrancesca Fais è diventata leader<strong>del</strong>la Federazione, l’ho sostituitaalla guida <strong>del</strong> circolo“Nuraghe”.Come la vivi questa esperienza?Completamente immersa nelletematiche sarde. Mi sono sentitasubito isolana nell’anima …sono affascinata dalla lingua,dalla cucina, dalle tradizioni,dalla cultura di quest’isola chetrovo meravigliosa. Ha dei profumispecifici, <strong>del</strong>le coste incantevoli,una vegetazione incredibile:ho per tanti anniavuto il privilegio di discorrerecon mia suocera Nina che miha insegnato molto. Sono unasvizzera dal cuore sardo: adorola sua gente ospitale, seppur avolte dal carattere un pò spigoloso.Sono stata fortunata adavere una presidente di Federazionegiovane e dinamica comela Fais: nel circolo di Losannaho rapidamente sposatole sue idee innovative e creative.Dovevamo avere la possibilitàdi sussistere anche senzasede (visto che il prezzo degliaffitti è troppo oneroso) e siamoandati in quella direzione:abbiamo lasciato l’edificio cheavevamo da 40 anni per trasferirciin una sala piccola in senoal Circolo italiano di Losanna,pagando cosi un affitto decisamentemeno oneroso.Iniziative da quando sei presidente?Diverse e tutte interessanti. Laprima nel 2007 con il gruppofolk di Ploaghe per i 40 annid’esistenza <strong>del</strong> circolo. E poitante conferenze con relatori diqualità: Gavino Vacca, MarisaBrugna, Vito Meloni, FrancescoLedda, Antonio Delogu,Milena Meloni, tanto per faralcuni nomi. Poi teatro, musica…E in futuro cara Josiane?Le cose che auspicheremmoproseguire a fare sono eventiculturali, convegni, degustazionedi prodotti tipici sardi, proiezionidi film di autori sardi:insomma brameremmo essereproprio dei rappresentati <strong>del</strong>laSardegna fuori confine. Far conoscerela nostra isola agli italiani,agli svizzeri e a tutte lepersone che risiedono nel nostrocantone. Solo che le prospettivefuture <strong>del</strong>l’emigrazionesarda oggi è complicato definirle:prima dobbiamo averecognizione se la Regione Sardegnaprotrarrà a finanziare icircoli e in quale misura. Siamomolto attivi e ci piace fare,organizzare e coinvolgere i sardie i non sardi alle nostre iniziative.Pensiamo che i tagli allerisorse non sia molto motivante.Ma abbiamo la testa durae desidereremmo comunqueandare avanti come abbiamosempre fatto fino ad oggi.


Storia e Personaggi numero 625 <strong>del</strong> 18 Aprile 201313La storia viene scritta dai vincitori,dicono... e lo si dice dandoloper scontato, come unritornello stantio. È, tuttavia,un modo di dire pericoloso, riduttivoe pieno di tranelli dovecadere. La dietrologia e l’ignoranzase ne nutrono e partorisconostrani aggettivi come“alternativo”, “cospirativo”,con i quali tutto è concesso, ancherivoluzionare le precisecoordinate di spazio e tempo incui le vicende si compiono egli uomini agiscono. I fatti nonmentono, le fonti e le proveservono per discernere il verodal falso. Questo è di sicuro unpensiero più autorevole, eppure...spunta, sempre, qualcuno oqualcosa che sposta la verità altrove.Le difficoltà nel reperire(e scegliere!) le corrette informazioni,i probanti documenti,spesso, rendono la ricercal’unica certezza, e una coltre didubbi si infittisce e accatastasugli eventi considerati. E senon fosse determinante solo latracciabilità dei “fatti”? Se invecesi spostasse l’attenzionesul perché le vicende siano stateraccontate in una determinatamaniera e come, e quali, sianostate selezionate da chi lastoria l’ha scritta o perfino stravolta?Analizzare e comprenderecosa ci vuol comunicarel’odiato “vincitore”, invece, èuna strada assai proficua percomprendere la storia. Così facendosvaniscono le categorieimpermeabili dei vinti e trionfatori,ma rimangono in primopiano le intenzioni e le vicende,si motivano gli “atti” umani,compresa la loro comunicazioneai contemporanei e, dunque,ai posteri. Ma cosa ci importase un tizio di duemila e passaanni fa sia esistito o no, e abbiafatto ciò che ci è stato tramandato?Parrebbe solo una perditadi tempo, una contorta e noiosaquestione accademica, fine a seAMSICORA: LA STORIFICAZIONE DI UN MITOEmmanuele RossiAmsicorastessa. Non lo è. Diviene metodoper comprendere il meccanismoche giace dietro ogni periodo<strong>del</strong>l’umanità, ovvero lanecessità di fondare la realtàche ci circonda, dando alla storiaquel senso di appartenenzaal proprio universo culturalesenza il quale tutto perderebbedi senso e perfino di utilità.Faccio un esempio.Leggiamo il libro XXIII di AbUrbe Condita di Livio che parla<strong>del</strong>la battaglia in Sardegna<strong>del</strong> 215 a.C. tra Tito ManlioTorquato e Ampsicora con il figlioHostus. Accettiamo senzaalcuna titubanza che i fatti descrittidallo storico romano sianocerti: la rivolta è stata domatadalle legioni di Roma e i cartaginesirespinti. Se poi tale iniquaquestione è supportata dall’archeologiae da tutta una seriedi studi in merito che nonmettono alcun veto sulle parole<strong>del</strong> celebre autore latino ancorameglio: una serie di cercateconcordanze tra parole e ritrovamentitestimoniano l’attendibilità<strong>del</strong>la disputa. Fine <strong>del</strong>lastoria. Di per sé è una questionedi lana caprina.Fonte attendibile, personaggiconosciuti, fatti indiscutibili,anche da coloro che stanno lì asbandierare ai quattro venti lafaccenda dei “vincitori”, seppurlo fanno di solito in ben altricontesti, quantomeno piùutili, dicono. E no, non va bene,invece. Porto quindi alla lucel’analisi storico religiosacomparativa fatta con eccellenzada Emanuele Melis. La ricerca<strong>del</strong>lo studioso ci mostraben altra “storia”. Partiamodalla fonte: Livio dipende dalcollegio sacerdotale dei pontefici(così come quasi tutti glistorici antichi), ovvero gli autoridegli Annales Pontificum,dove si registravano gli avvenimentipiù importanti nella vita<strong>del</strong>la città di Roma. I fatti: leGentes patrizie negli annali venivanoutilizzate per incarnaredeterminati valori “culturali”romani. Non interessa ai ponteficila redazione precisa degliavvenimenti, ma si tratta dimateria religiosa prima di diventaredocumento storico e,dunque, la narrazione <strong>del</strong>le vicenderisponde innanzitutto allanecessità di edificare la ResPublica.Gli accadimenti, per i pontefici,o non sono mai esistiti o sono ilpretesto per fondare l’ordinecostituito di cui sono i protettori:ci troviamo davanti a unaproduzione mitologica, con laprecisa scelta culturale di renderestorici personaggi che altroveapparterrebbero al mito.In questo senso si vedano leproficue analisi di due storici<strong>del</strong>le religioni quali Montanarie Sabbatucci nei rispettivi libri:Roma. Momenti di una presa dicoscienza culturale e Lo Statocome conquista culturale. Torniamoal 215 a.C. Prendiamo ipersonaggi <strong>del</strong>la vicenda narratada Livio. La resistenza isolanaviene impersonata da Ampsicora,il cui nome trova radiciconcrete più nella donna cartagineseHampsagoras protagonistanella commedia Poenulusdi Plauto che altrove, dato cheil suo appellativo altrimentiavrebbe origini sconosciute eforzose. Di pari passo si vedal’antroponimia di suo figlioHostus. È palesemente rinvenibilenel nome la funzione svoltapiù che l’improbabile appartenenzacartaginese: hostis inlatino equivale a nemico. Infinela Gens Manlia (qui incarnatadall’anziano Tito Manlio Torquato)che in vari episodi degliAnnales svolge sempre la funzionedi rappresentare il conservatorismotradizionale romano(solo per fare un esempio,e Melis ne fa a iosa, si ricordiil celeberrimo episodio diMarco Manlio Capitolino e lacostruzione <strong>del</strong> tempio di GiunoneMoneta). Ecco che alloraciò che ci racconta Livio suonain maniera davvero differente.A un romano <strong>del</strong>l’epoca i nemicisarebbero apparsi comepersonaggi di un’operetta, deiperdenti, difficili da usare comesimboli e, dunque, lontanidall’essere i latori <strong>del</strong>la resistenzasarda con i quali sonopassati alla storia. Al tempostesso il vecchio Manlio era ilportatore sano <strong>del</strong>la tradizionesu cui si fonda l’indiscutibile evincente stato romano. Ecco lastoria. Ecco i vincitori.Eppure, con il tempo e con lamera ricerca dei fatti, si è persacomunque la probabile intenzionedi chi l’ha scritta, e si èstravolta la verità. Per tornareall’inizio <strong>del</strong>la nostra riflessione,allora, ciò che si nascondenella storia non dipende solodalla verifica degli accadimenti,o da come questi si siano poiconsolidati, ma diviene opportunosempre analizzare il perchée come siano stati redatti eselezionati. Che non si pensi,quindi, che un simile metodocomparativo e analitico non sipossa, con le dovute contestualizzazionitanto laiche che religiose,applicare in tempi assaipiù recenti o perfino contemporanei...la storia merita ben altreprecise attenzioni per esserecompresa, sia durante che dopoil suo svolgimento e la suascrittura.LA MOSTRA “IL POPOLO DI BRONZO” A TORINOPia DeiddaSono sempre importanti per mei momenti in cui si parla di culturae civiltà dei sardi e nonperdo occasione per essere presentequando questi eventi sonoorganizzati a Torino. Questavolta ho avuto la fortuna e lapossibilità di vedere la tanto attesamostra de “Il Popolo diBronzo”, di cui conoscevo giàmolto bene il libro, che l’avevapreceduta, perché era stato ottimomateriale di consultazionequando scrivevo “E cantavamoalla luna”: vi avevo ritrovato lamia sacerdotessa <strong>del</strong> Bosco Seleni.Il 2 marzo alle ore 16 èstata inaugurata, con successodi pubblico e sala gremita, lamostra ideata e curata da AngelaDemontis “Il Popolo diBronzo” allestita nei locali <strong>del</strong>Museo Regionale di ScienzeNaturali di Torino. Mostra itineranteche è stata già espostanon solo in molte località <strong>del</strong>laSardegna ma anche a Gattinara,Concorezzo, Este, Mestre eGenova. L’evento ha avuto inizionella Sala conferenze con isaluti e gli interventi di GianPaolo Collu, Presidente <strong>del</strong>l’Associazione4Mori di Rivolie promotore <strong>del</strong>la mostra a Torino,di Franco Dessì Sindacodi Rivoli, di Giuseppe Misuraca<strong>del</strong>l’Ufficio Stampa e RelazioniEsterne <strong>del</strong>la RegionePiemonte, di Maurizio SechiCoordinatore FASI Nord /Ovest e <strong>del</strong>la curatrice AngelaConvegno DeleddaDemontis. Angela Demontis hacontinuato l’incontro con unachiara ed esaustiva conferenzadove ha esposto sia le motivazioniche l’hanno portata ad interessarsidei bronzetti sardi siale scoperte fatte continuandogli studi e l’analisi di essi. Durantela conferenza si è esibitoil gruppo folk di ballo sardo<strong>del</strong>l’Associazione 4Mori di Rivoli.Sono seguiti la visita allamostra e il rinfresco. Nella mostra,allestita nella prestigiosasala degli affreschi al secondopiano, sono presenti dieci manichinia grandezza naturalevestiti e accessoriati come gliantichi sardi nuragici riprodottinei bronzetti e pannelli esplicativiche ne permettono unapuntuale lettura.Nel pieghevole <strong>del</strong>la mostra silegge: ”Con quest’esposizionesi intende proporre una possibilericostruzione di armi, abiti,accessori e utensili nuragici,realizzati con i materiali e antichetecniche di lavorazione, basatasulla rigorosa osservazionedei bronzetti iniziata col libro“Il Popolo di Bronzo” (AngelaDemontis 2005). L’uso di talimateriali in epoca antica è avvaloratoda citazioni storicheche ne testimoniano l’impiego.Proprio lo studio <strong>del</strong> piccolo“esercito” di bronzo ci fa vederecome dovevano essere abbigliatele persone in epoca nuragica,come una sorta di scatti“fotografici” <strong>del</strong>l’epoca.Attraverso un’attenta analisi<strong>del</strong>le statuette di bronzo si acquisisconoinformazioni sul gustoestetico, sull’articolazionesociale e sui mestieri di una societàche veniva a contatto condiversi popoli <strong>del</strong>l’area mediterraneae che da questi contattie confronti culturali acquistavae proponeva a sua volta stimoliimportanti per la crescita e losviluppo <strong>del</strong>le diverse etnie”.Il tuo Giornale in abbonamento o in edicolaVia Gramsci, 199 - CarboniaTel. 0781.675289 Fax 1782282316 Cell. 333.6077645


14 numero 625 <strong>del</strong> 18 Aprile 2013 Speciale Parco GeominerarioLA MINIERA DI SAN LEONEUno dei giacimenti di mineralidi ferro più importanti <strong>del</strong>laSardegna è sicuramente rappresentatodalla miniera di SanLeone nel territorio comunaledi Assemini. L’area è situatanelle vicinanze <strong>del</strong>l’Oasi naturalistica<strong>del</strong> WWF di MonteArcosu. La miniera di SanLeone comprendeva tre concessioni:San Leone, Su Meriague Sant’Antonio (nota comela miniera dei genovesi).Nel giacimento si estraevaLa Digaprincipalmente magnetite, mineralead alto tenore in ferro.L’area era conosciuta per lapresenza di minerali sin dalperiodo romano, come risultadai ritrovamenti archeologiciavvenuti nel 1928. Dopo la fusionecon il Piemonte, la leggemineraria vigente venne estesaanche alla Sardegna, per cuivari capitalisti <strong>del</strong>la penisola edal continente europeo arrivarononell’isola. Le campagneestrattive iniziarono nel 1864,La Sardegna subito dopol’Unità d’Italia era l’unico territorioa non aver una rete ferroviariaadibita a trasporto pubblico.Le uniche linee presentierano quelle private, impiegateper uso industriale. La prima inassoluto è stata quella che collegavala miniera di San Leonecon il molo di La Maddalenanei pressi di Capoterra. Questafu inaugurata il 20 novembre1862 dal principe Umberto diSavoia, in occasione di unabattuta di caccia nei dintorni<strong>del</strong>l’area mineraria, ricordatadalla presenza di una lapidemurata in un edificio <strong>del</strong>la miniera.La scelta <strong>del</strong> sito di SanLeone era stata determinata dadue fattori: l’abbondanza, laqualità dei minerali di ferro e lavicinanza <strong>del</strong> mare per il trasporto.La ferrovia, a scartamentoridotto, partiva da SanLeone e dopo 15 chilometri e400 metri, percorsi lungo la rivadestra <strong>del</strong> rio Santa Lucia,giungeva ad una stazione intermedia,per proseguire sino alporticciolo di La Maddalena,dove era presente un pontefu l’Ingegnere minerario LeonGouin (dal quale prese il nomela miniera) a comprendere perprimo il valore dei ricchi ammassidi magnetite. Il tecnicofrancese acquistò per conto<strong>del</strong>la società siderurgica Petin-Gaudet, i diritti sui permessi.Gli elevati costi di trasporto el’aggravarsi <strong>del</strong>le condizionigenerali <strong>del</strong> settore siderurgico,alle quali si aggiunsero lemisure protezionistiche <strong>del</strong>lostato italiano, determinaronocon il tempo l’abbandono deilavori. Neppure il tentativo fattonel 1906 dalla Società Mediterraneai cui interessi eranocurati dal Sig. Vanini, impedìche la prima concessione venissedichiarata decaduta. Iproblemi erano dovuti agli elevaticosti di trasporto fino aicentri siderurgici <strong>del</strong>la Toscana,alla durezza <strong>del</strong>la rocciache incassava le mineralizzazionied al basso valore deiminerali ferrosi. Fu l’Ing. Pavan,che riuscì ad attirare l’attenzione<strong>del</strong>la miniera all’importantegruppo siderurgicoErnesto Breda, che ottenne laconcessione nel 1941, questofu favorito nell’iniziativa dalbuon rapporto con il regimefascista, e dall’aumento vertiginoso<strong>del</strong> valore dei metalli.Purtroppo il trasporto verso lapenisola affidato a mercantilisubì diverse interruzioni finoal completo arresto, dovuto alladistruzione operata dagli alleati.Successivamente la Bredacedette la miniera alla SocietàFerromin (appartenenteLA PRIMA FERROVIA IN SARDEGNAStazione ferroviariaStazione ferroviariad’imbarco lungo 200 metri.Qui Il materiale veniva trasferitosu vagoncini a bilancia <strong>del</strong>laportata di 1500 kg che si facevanotransitare sulle rotaie postenel pontile.Un sistema di ribaltamentopermetteva di scaricare facilmenteil minerale da questi vagoncinidirettamente sulle barchea vela, attraccate al molo,per essere scaricato su appositibastimenti ancorati a largo, affinchèvenisse trasportato inFrancia ai forni fusori <strong>del</strong>la societàconcessionaria. Dellastruttura ferroviaria attualmentesono visibili i resti <strong>del</strong>la stazioncinadi arrivo <strong>del</strong> trenino<strong>del</strong>la miniera e i ponti <strong>del</strong> tragittoferroviario, attualmentediroccati.S. Leone - Villaggioal gruppo Finsider), che contemporaneamentecoltivava unaltro giacimento sardo quellodi Canaglia. Nel 1952 iniziarononuovi lavori di ricerca e ripreseroquelli di scavo nei cantieripiù importanti grazie ai finanziamentiottenuti dalla RegioneSardegna.Venne ultimato l’impianto peril trattamento elettromagnetico,capace di una produzionedi 70 tonnellate di minerale algiorno.Dal 1960 al 1964 da studi geologicivennero stimati oltre 2milioni di tonnellate di minerale,quanto bastava per assicurarevent’anni di attività,purtroppo l’alta percentuale disilice, creava problemi agli impianti,per cui era un chiaroaumento dei costi finali.La chiusura <strong>del</strong>la laveria cheavvenne nel gennaio <strong>del</strong> 1963,Galleria Simon Richardfu il preludio alla chiusura definitiva<strong>del</strong>la miniera. I beni,terreni e fabbricati, vennerovenduti tra il 1970 e il 1975alla società Kovistar che haadibito alcune gallerie all’invecchiamentodi vini speciali.Questo sito ambientale, nel1976 è stato dichiarato di notevoleinteresse pubblico dal Ministerodei beni Culturali eAmbientali.CONSORZIO DEL PARCO GEOMINERARIO STORICOE AMBIENTALE DELLA SARDEGNAVia Monteverdi, 16 - 09016 Iglesias (CI)Tel. +39 0781 255066 - Fax. +39 0781 255065www.parcogeominerario.eu - E-mail: segreteria@parcogeominerario.sardegna.eu


Cultura numero 625 <strong>del</strong> 18 Aprile 2013 15Sono stati definiti “i tre nomadi<strong>del</strong>l’Anima”. Nomadi perchéognuno ha navigato perproprio conto nel mare deisentimenti, per poi ritrovarsi,quasi naufraghi in un’isola deserta,accomunati dalla vogliadi idealizzare l’Amore e farneomaggio con un libro dal titolo“La solitudine degli elementi”(Pettirosso Editore).I “Tre nomadi <strong>del</strong>l’anima” sonoClaudio Moica, ChiccoFiabane e Sergio Onnis chehanno scelto come ispirazione<strong>del</strong> momento poetico gli elementinaturali: Fuoco (Moica),Terra (Fiabane), Spazio-Acqua-Aria(Onnis).“Le luci e le ombre vive e segrete<strong>del</strong>le tre sezioni <strong>del</strong> testo,scrive Rita Pacilio nellaprefazione, hanno un legamestretto tra la parola poetica diciascuno Autore e il momentoche svela la capacità di creareuna forte empatia con il lettore”.I tre Autori, con la raccoltapoetica, “hanno voluto presentareai lettori le molteplicitàdei mondi interiori possibiliche abitano in ciascuno di loro”.Obiettivamente tutt’e tregli Autori si sono cimentaticon contenuti (e forme) poeticinon usuali, e per qualche versoanche al di fuori dagli schemitradizionali.Per dirla tutta: non è una poesiafacile da capire, se non cisi ritorna per approfondirne significatoe messaggio. ForseClaudio Moica, poeta con alsuo attivo diverse pubblicazionie premi di notevole valore,è riuscito a “verseggiare” lungoil binario <strong>del</strong>la tradizione,pur mantenendo anch’essoquel senso di affanni e di ricerca<strong>del</strong>l’Amore-Sentimentocapace di far vibrare le corde<strong>del</strong>la vita. Dammi- Ferma- Inte- Mendicante-Per amore-SARDEGNA IN LIBRERIAMOICA FIABANE E ONNIS IN “LA SOLITUDINE DEGLI ELEMENTI”VIAGGIO NEL MONDO INTERIORE ALLA SCO<strong>PER</strong>TA DELL’AMOREAlessandro CartaNasce il “Progetto di Animazione– La Sardegna: antropologiadi uno spazio femminilearcaico” fra Michela Zucca eil circolo AMIS di CiniselloBalsamo. Presso l’associazionedegli emigrati sardi sarannopreviste per tutto il 2013una serie di proiezioni e presentazionesulla cultura sardaantica e sulla condizione femminilenella civiltà antica. MichelaZucca, antropologa, hasvolto il suo lavoro di campoin Sud America, fra gli sciamaniamazzonici, in Perù eColombia. E’ specializzata incultura popolare, storia <strong>del</strong>ledonne, analisi <strong>del</strong>l’immaginario.Da più di dieci anni si occupadi formazione, europrogettazionee sviluppo sostenibilein comunità rurali marginali,soprattutto alpine, comeconsulente di amministrazionicomunali e regionali, entipubblici e privati, enti di formazione.Ha fondato la Rete<strong>del</strong>le donne <strong>del</strong>la montagna.Solo parole- Solo un soldo, sonosolo un esempio <strong>del</strong>le ricercaaffannosa, ma discreta, <strong>del</strong>misterioso mondo <strong>del</strong>l’Amoreche in Claudio Moica si idealizzacol Fuoco.Terra è l’elemento naturaleche caratterizza la raccolta<strong>del</strong>le composizioni di ChiccoFiabane. “La Terra, ricorda RitaPacilio, è considerata damolte tradizioni il più sacro edivino tra gli elementi perchésta a simboleggiare la materiaprimordiale in senso materno enutriente: la Grande Madreche sa accogliere la Vita e lanutre con coraggio, pazienza,costanza e forza”.Della Terra Chicco Fiabanepiù che coglierne le positività,preferisce evidenziarne le debolezzee paure. Tuttavia inqualche parte riesce a mostrarsiinnamorato <strong>del</strong>la sua donnae riflessivo su quanto rubatoai bambini: “abbiamo dato loropalestre, piscine, scuole dimusica, ma abbiamo rubato ainostri bambini la fantasia..el’innocenza”. Un segno cheanche la poesia, talvolta, riescea veicolare sentimenti diriflessione, oggi più che maiattuali. Sergio Onnis! Con glielementi di Spazio-Acqua-Aria “si riappropria di se stesso,riscattando l’umanità intera,e si pone in diretto contattocon l’Universo di una manifestazionedi forte analisi spiritualetentando un esercizio intimoraffinato e puro”.Le composizioni di Sergio Onnistraspaiono di sentimentopersonale, alimentato dalla ricerca<strong>del</strong> Trascendente e <strong>del</strong>l’Energiapositiva con la qualeha alimentato la sua meditazionee lo studio d’Ayurveda.E proprio attraverso questalente che Sergio Onnis (scrittore,poeta e conferenziere) hastudiato figure esoteriche legateal mondo dei santi guaritori<strong>del</strong>la Sardegna.In “”La solitudine degli elementi”Sergio Onnis si ritrovaad elogiare la vita, anche partendodalle prime luci <strong>del</strong> mattino,segno evidente di un uomoconvinto di trovarsi al centro<strong>del</strong>lo Spazio, ma nonamorfo ed evanescente: “Tuttol’amore che ci portiamo dentro.Tutto l’Amore di chi chiamiamoMadre”.MICHELA ZUCCA ALL’AMIS DI CINISELLO BALSAMOL’UNIVERSO FEMMINILE ARCAICO IN SARDEGNAMassimiliano PerlatoMichela ZuccaHa fondato il gruppo di ricercadi Ecologia umana e diEconomia Identitaria al Centrodi ecologia alpina di Trento.Ha diretto i progetti europeiRecite II “Learning Sustainability”e l’Interreg III C“Rete dei villaggi sostenibilid’Europa”. Questi progettihanno coinvolto il Trentino inItalia, la Lapponia in Finlandia,l’Alentejo in Portogallo,l’Arad in Romania, e la Lomzain Polonia. Ha diretto ilmaster in sviluppo locale diFormambiente - Ministero<strong>del</strong>l’Ambiente “Progetto integratoformazione ambiente -Area sviluppo sostenibileASL02”. Ha insegnato Didattica<strong>del</strong>la storia e Storia <strong>del</strong>Territorio all’Alta Scuola Pedagogicadi Locarno (Ch). Hainsegnato Storia all’Universitàdi Torino, e Valutazione<strong>del</strong>la qualità territoriale all’Università<strong>del</strong>la Valle d’Aosta.Attualmente sta lavorandocol Ministero <strong>del</strong>la PubblicaIstruzione sulla scuola dimontagna.Tiene seminari di antropologiaall’Università <strong>del</strong>la SvizzeraItaliana, ai corsi per operatorisociali. Ecco di seguitole serate tematiche previste alcircolo AMIS:28 APRILE-Barbagia misteriosa,gli Shardana dagli elmicornuti. La civiltà <strong>del</strong>le originie i primi abitanti <strong>del</strong>l’isola.Proiezione <strong>del</strong> film “Amorerosso – Marianna Sirca” diAldo Viganò.12 MAGGIO- L’isola <strong>del</strong>laDea: la religione <strong>del</strong>la DeaMadre. La condizione <strong>del</strong>ladonna nelle culture preistoriche:il tempo <strong>del</strong> mito.- Proiezione<strong>del</strong> film “Proibito” diMario Monicelli26 MAGGIO- Le accabadore:signore <strong>del</strong>la vita e <strong>del</strong>la morte.Pratiche eutanasistichenelle civiltà tradizionali- Proiezione<strong>del</strong> film “La destinazione”di Pietro Sanna22 SETTEMBRE- Le donne<strong>del</strong>la legge: Eleonora d’Arborea.La Carta de Logu e lostato di diritto <strong>del</strong>le donne-Proiezione <strong>del</strong> film “Disamistade”di Gianfranco Cabiddu6 OTTOBRE- “Sa Reina” e lesue amiche: le bandi tesse sarde.Rivoltose e <strong>del</strong>inquentiper proteggere la propria comunità-Proiezione <strong>del</strong> film“Banditi ad Orgosolo” di Vittoriode Seta26 OTTOBRE- Grazia Deledda:premio Nobel dimenticato.Società arcaica e modernità:la donna mediatrice e portatricedi innovazione- Proiezione<strong>del</strong> film “Canne al Vento”di Mario Landi.SECONDA EDIZIONE PREMIO“FERNANDO PILIA”C’è tempo fino al 30 aprile per le iscrizioni alla seconda edizione<strong>del</strong> premio letterario “Fernando Pilia” organizzato dalTennis club Su Planu. Tre le sezioni In gara. Una di saggisticae una di narrativa in lingua italiana riservate a scrittorinati in Sardegna o legati in qualche modo all’isola con libripubblicati nel 2012; una dedicata a narrativa e saggistica inlingua sarda con libri editi dal 2008 al 2012.Il premio si concluderà con una serata finale nel mese di luglio2013 nella quale, dopo una selezione, saranno ammessetre opere per ciascuna sezione che si contenderanno la vittoriafinale. Nelle Serata finale sarà declamato un brano, ascelta <strong>del</strong>l’autore, di ogni lavoro in finale. Le opere dovrannopervenire al Tennis Club Su Planu, via Peretti 1, 09047Selargius, entro e non oltre il 30 aprile 2013. Per informazionitel. 070 541405/6, www.tennisclubsuplanu.it.SULCIS - IGLESIENTE:TURNI DEL 20 & 21 APRILE 2013FARMACIE:IGLESIAS: SANNA, via Vivaldi, tel. 0781.24621CARBONIA: COSTA, piazza Matteotti, tel. 0781.61840CARLOFORTE: LODDO, via Garibaldi, tel. 0781.854006SANT’ANTIOCO: BASCIU, piazza Italia, tel. 0781.83003DOMUSNOVAS: VARIO, corso Repubblica, tel. 0781.70714CORTOGHIANA: ENNAS, piazza Venezia, tel. 0781.60221PISCINAS: SCANO, via Risorgimento, tel. 0781.964004BENZINAI:IGLESIAS: SOLO SERVIZIO 24ORECARBONIA: AGIP-GESSA, via CagliariQ8-CROBEDDU, viale ArsiaAGIP-SECCI, FlumentepidoVILLAMASSARGIA: Q8-PAU, provinciale per CarboniaGONNESA: ESSO-DEMURO, via IglesiasSANT’ANTIOCO: AGIP-PINNA, via NazionaleCARLOFORTE: Q8-LUXORO, corso CavourPORTOSCUSO: TAMOIL-MARONGIU, via Giulio CesareSAN GIOVANNI SUERGIU: AGIP-MASSENTI, statale 126SANTADI: TAMOIL-MELE, strada provinciale n°1

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