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Scarica la rivista in pdf - Diagnosi e Terapia

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Salute09/08 diagnosi & terapiaspazio-salute.it9mo, ma già dai trenta anni questapotenzialità com<strong>in</strong>cia a rallentare edim<strong>in</strong>uisce via via che passano glianni.Il peel<strong>in</strong>g chimico accelera questo r<strong>in</strong>novamento,mediante l’ uso di uno opiù agenti chimici applicati sul<strong>la</strong>superficie cutanea.Si è scoperto <strong>in</strong> questi ultimi anniche le sostanze esfolianti di tipo chimicocioè quelle che provocano unachemiosfoliazione, non portano solovantaggi notevoli nel<strong>la</strong> cura di alcunepatologie come l’acne, il me<strong>la</strong>sma, lecheratosi att<strong>in</strong>iche superficiali, <strong>la</strong> dermatiteseborroica, le ipercheratosis<strong>in</strong>tomatiche e non, più o meno localizzate,ma sono dei veri ristrutturantidell’epidermide e del derma.Tali da stimo<strong>la</strong>re <strong>la</strong> cute vecchia ,danneggiata, opaca, a rigenerarsi <strong>in</strong>modo da apparire più giovane, lum<strong>in</strong>osa,omogenea e fresca.Sappiamo che i peel<strong>in</strong>g possonoagire a livello molto superficiale (stratocorneo),superficiale (f<strong>in</strong>o al<strong>la</strong> giunzionedermo-epidermica), medio(derma papil<strong>la</strong>re), profondo (dermaretico<strong>la</strong>re a tutto spessore).Per ottenere risultati di una certa efficacia,senza grandi effetti col<strong>la</strong>terali,occorre puntare su peel<strong>in</strong>g mediosupeficiali.E’ di fondamentale importanza il tipodi prodotto utilizzato, cioè <strong>la</strong> composizionechimica che <strong>in</strong>fluenza <strong>la</strong> profonditàdi azione e qu<strong>in</strong>di l’eventualerisultato cl<strong>in</strong>ico desiderato.Attualmente si preferisce utilizzare i“peel<strong>in</strong>g di tipo comb<strong>in</strong>ato” dove l’associazionedi più agenti esfoliantiviene sfruttata al f<strong>in</strong>e di ottenere ilmassimo beneficio terapeutico di ogniagente, m<strong>in</strong>imizzando il rischio dieffetti col<strong>la</strong>terali, attraverso <strong>la</strong> dim<strong>in</strong>uzionedelle concentrazioni dei s<strong>in</strong>golicomponenti.La maggiore efficacia cosmetologicadi questi trattamenti è mirata qu<strong>in</strong>diad attenuare le rughe di grado lieve,l’e<strong>la</strong>stosi so<strong>la</strong>re, le macchie pigmentarieda fotoesposizione o altrediscromie ormonali, da topici fotosensibilizzanti,post <strong>la</strong>serterapia e peel<strong>in</strong>g,da dermatosi precedenti, da<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento da trucco, da <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amentoatmosferico e smog.E’ importante ricordare che soprattutto<strong>la</strong> selezione dei pazienti, cioè <strong>la</strong>valutazione del grado di fotodaneggiamento,del<strong>la</strong> secchezza o meno cutanea,del<strong>la</strong> presenza di rughe ed altriparametri, è un elemento critico nel<strong>la</strong>scelta del<strong>la</strong> comb<strong>in</strong>azione del trattamentoda effettuare per ottenere cosìun vero miglioramento dell’aspettocutaneo globale.Quando <strong>la</strong> pelle è così preparata , aquesto punto, si abb<strong>in</strong>a il trattamentodelle cosiddette “rughe”.Molto utilizzata <strong>la</strong> metodica dell’aumentodei tessuti molli, per cui unasostanza viene <strong>in</strong>iettata sotto cute.Mi riferisco, <strong>in</strong>fatti, ai cosiddetti “ filler”paro<strong>la</strong>che dall’ <strong>in</strong>glese” to feel”significa riempire.Molte delle sostanze usate f<strong>in</strong>o adoggi, si sono rive<strong>la</strong>te <strong>in</strong>adeguate neltempo, sia dal punto di vista cl<strong>in</strong>ico,che istologico.Per garantire potenzialità senza complicazioni,e risultati duraturi il più alungo possibile oggi <strong>la</strong> ricerca si avvaledi una nuova generazione di fillerscomb<strong>in</strong>ati non solo riempitivi, maanche rigeneranti di nuovo tessutomancante. Che cosa vuol dire questo?Riempire è un semplice atto passivo,si colloca cioè una quantità di prodotto<strong>in</strong> un sito.Rigenerare significa ricostituire nuovefibre di un tessuto organico che si èimpoverito, usurato dal tempo, per colmarel’eventuale perdita di sostanza.Sempre tenendo presente questoconcetto, recentemente <strong>la</strong> ricerca si èorientata verso una nuova tecnicanon cruenta, che sfrutta l’effetto termicocagionato dall’uso del<strong>la</strong> radiofrequenzasul<strong>la</strong> cuteLo shock termico agisce a livello delcol<strong>la</strong>gene e sulle cellule deputate al<strong>la</strong>formazione dello stesso, cioè suifibrob<strong>la</strong>sti, e si esprime con <strong>la</strong> contrazionedello stesso e con nuova s<strong>in</strong>tesidi col<strong>la</strong>gene.Il tutto condiziona un rimodel<strong>la</strong>mentocutaneo con attenuazione delle rughee del<strong>la</strong> <strong>la</strong>ssità .La metodica sembra rappresentareun buon sistema non <strong>in</strong>vasivo, dimedia durata, <strong>in</strong> grado di contrastarei segni del tempo quali appunto lerughe, ma con nessuna efficaciasul<strong>la</strong> caduta del<strong>la</strong> musco<strong>la</strong>tura.Ultimo, ma non trascurabile parametro,è il riprist<strong>in</strong>o e il mantenimentodell’idratazione profonda, che rimane

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