Intervento Dott.ssa Giuliana Ceccon - Ordine degli Assistenti Sociali ...
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Innanzitutto con la consapevolezza che l’analisi dei bisogni dei bambini non serveagli operatori bensì ai genitori per comprendere meglio:quindi, in questa ottical’analisi dei bisogni è il cuore dell’intervento.Nell’affrontare una situazione comple<strong>ssa</strong> è nece<strong>ssa</strong>rio tenere a mente che al centronon ci stà il bambino ma “ il mondo del bambino nella sua interezza” ( come dicela Prof. Paola Milani )Partiamo dal presupposto che: interventi frammentati rischiano di riprodurre laframmentarietà della famiglia.Allora, utilizzare l’èquipe come strumento di lavoro:• Come garanzia dell’unicità della persona attraverso sfaccettature diverse• luogo dove si decide chi fa che cosa• luogo dove cogliere e analizzare i segnali evolutivi della famiglia e i nodi difragilità• luogo dove le prognosi vanno fatte dopo aver valutato la “recuperabilitàgenitoriale”• luogo dove dovrebbe essere bandita la parola “gerarchia” perché nellesituazioni complesse, l’un professionista non può fare senza l’altro ( maquesto presuppone una forte competenza, quindi una professionalità che fa sìche l’intervento si sottragga alla casualità)• luogo dove connettere le informazioni, coordinare i tempi per evitare che lametodologia di lavoro po<strong>ssa</strong> diventare mal-trattanteLa non chiarezza è mal-trattanteLa mancata restituzione della lettura di ciò che abbiamo osservato, valutato, èmal-trattanteI tempi lunghi e le dimenticanze sono mal-trattanti…perché sono tempi dicrescita rubati ad un bambino!La valutazione di una fetta del mondo del bambino è maltrattante4