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Appunti di Meccanica Statistica - INFN

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4.4. SIMULAZIONI NUMERICHE: METODO MONTE CARLO. 85da χ) alla fluttuazione della magnetizzazione ∑ S i = S data dalla varianza <strong>di</strong> Sdefinita da Var(S) = 〈S 2 〉 − 〈S〉 2 . ⇒ χ > 0 perchè tale è sempre la varianza(〈x 2 〉 − 〈x〉 2 = 〈(x − 〈x〉) 2 〉).Questo ”teorema” permette <strong>di</strong> avere una prima idea sul comportamento delsistema ferromagnetico ( e <strong>di</strong> ogni altro sistema ) in prossimita’<strong>di</strong> T c . Poiche’ χ<strong>di</strong>verge a T c , la fluttuazione della magnetizzazione, rispetto al suo valor me<strong>di</strong>o,<strong>di</strong>venta sempre piu’ grande. Partiamo da una temperatura T < T c e magnetizzazionespontanea m > 0. La configurazione tipica è formata da isole (o cluster)<strong>di</strong> spin −1 immerse in un mare <strong>di</strong> spin +1. La <strong>di</strong>mensione me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> queste isolepuo’ essere presa come una stima approssimata della lunghezza <strong>di</strong> correlazione ξdel sistema (utilizzeremo in seguito una definizione migliore <strong>di</strong> ξ).Avvicinandoci a T c non solo il valor me<strong>di</strong>o delle isole aumenta (ξ → ∞), maaumentano anche le loro fluttuazioni (la varianza della <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> ∑ S i tendea ∞). A T = T c si formano quin<strong>di</strong> cluster <strong>di</strong> tutte le taglie ξ <strong>di</strong> spin +1 e spin −1⇒ non c’e’piu’ nessuna scala finita: il sistema e’ invariante per trasformazioni <strong>di</strong>scala, cioe’ il sistema appare lo stesso a qualsiasi scala sia osservato. Questo e’ ilcomportamento tipico delle strutture frattali: enti geometrici che hanno lo stessoaspetto a tutte le scale.[v.cap.. . . ] Poiche’ a T c non c’e’ nessuna scala naturale nonc’e’ all’interno della teoria nessun parametro naturalmente piccolo su cui fondareuno sviluppo perturbativo (vedremo in seguito uno sviluppo perturbativo <strong>di</strong> tiponuovo). D’altra parte, poiche’non c’e’ nessuna scala che domina il sistema, tuttii parametri microscopici che lo definiscono (tipo <strong>di</strong> reticolo, costante <strong>di</strong> accoppiamento)non possono avere nessun ruolo nella descrizione del comportamentocritico: le proprieta’ critiche <strong>di</strong>penderanno solo da proprieta’molto generali, comela <strong>di</strong>mensionalita’d dello spazio e il tipo e le <strong>di</strong>mensioni del parametro d’or<strong>di</strong>necoinvolto ⇒ universalita’: sistemi molto <strong>di</strong>versi con le stese proprieta’ <strong>di</strong> simmetriasono descritti, in prossimita’ <strong>di</strong> T c dello stesso set <strong>di</strong> esponenti critici (si<strong>di</strong>ce che appartengono alla stessa classe <strong>di</strong> universalita’). Es. modelli <strong>di</strong> Ising suqualunque reticolo 3D, miscele binarie, sistema liquido-vapore al punto critico.4.4 Simulazioni numeriche: Metodo Monte Carlo.Se avessimo modo <strong>di</strong> seguire l’evoluzione temporale <strong>di</strong> un microstato <strong>di</strong> un sistemain equilibrio potremmo utilizzare, per valutare il valore me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> una grandezzafisica, la sua me<strong>di</strong>a temporale anzichè la me<strong>di</strong>a sull’ensemble <strong>di</strong> Gibbs. La proprietàfondamentale che assicura l’uguaglianza tra queste due me<strong>di</strong>e è la (quasi)ergo<strong>di</strong>cità della traiettoria. È chiaro che qualunque traiettoria ergo<strong>di</strong>ca, anche

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