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n. 5 - dicembre 2010 - CIR Food

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Anno XXVI - n. 5 - <strong>dicembre</strong> <strong>2010</strong> - Periodico trimestrale - Proprietà: CooperativaItaliana di Ristorazione s.c. - Direttore responsabile: Gino MontipòAutoriz. del Tribunale di R.E. n. 545 del 25/2/83 - Chiuso in redazione il 24 novembre <strong>2010</strong>Spedizione in abbonamento postale - 70% - Filiale di Reggio Emilia - Stampa: Visual ProjectBologna - Redazione: Via Nobel, 19 - 42124 Reggio Emilia - Tel. 0522/53011Fax 0522/530100 - E-mail: cir-food@cir-food.it - Web: www.cir-food.itGiovanicooperatoricresconoIl cambiamentoe le organizzazioni<strong>CIR</strong> insignitadel premio“Italia a Tavola”


GiovanicooperatoricresconoFusione <strong>CIR</strong>-Eudania:sono in corsole assemblee dei sociAl momento di chiudere in redazionequesto numero della rivista, sono incorso di svolgimento le assemblee socialiper deliberare sulla fusione per incorporazionedi SIR Eudania s.c. in <strong>CIR</strong>.Il progetto, la sua valenza imprenditorialee sociale, il nuovo statuto, sonostati ampiamente illustrati sul numerospeciale di Carte in Tavola recapitato aisoci lo scorso mese di novembre.Ci pare doveroso, in questa fase, attenderela decisione finale dei soci delledue cooperative e la conclusione delpercorso legale. Un atteggiamento rispettosodel ruolo dei soci e delle loroprerogative.Dedicheremo ampio spazio allʼargomentosul prossimo numero della nostrarivista.La Direzione aziendale incontra gli under 40 con incarichi di responsabilitàa livello centrale e territoriale. Le opinioni, le aspirazioni, gli stimolidi coloro che reggeranno le sorti della cooperativa nei prossimi anniIsoci della <strong>CIR</strong> possono andare fieri del percorsocompiuto dalla cooperativa in pocopiù di trentʼanni. Competenza e responsabilitàdiffusa, forte senso dʼappartenenza, solidivalori cooperativi, coerenza nei comportamentie, ci sia concesso, il buon lavoro delgruppo dirigente, hanno contribuito a far arrivarela nostra azienda ai vertici della ristorazioneitaliana.Un risultato importante che vogliamoconsolidare: investendo risorse e, soprattutto,coltivando saperi. La risorsa umana è lapiù importante in quasi tutte le aziende; lo èsenzʼaltro in aziende di servizio ed è vitale inunʼimpresa cooperativa.È con questa consapevolezza che stiamodando spazio a pratiche di formazione alleresponsabilità dei giovani, in modo da prepararelʼinevitabile transizione generazionaleche nei prossimi anni riguarderà la nostraazienda e che, in parte, è già cominciata.In questo contesto, la Presidenza e la Direzioneaziendale hanno promosso un incontro,svoltosi nei mesi scorsi, con un nutritogruppo di giovani dipendenti e soci,impegnati con varie responsabilità presso lasede centrale e le sedi territoriali.Un incontro informale (e conviviale) perascoltare e scambiare opinioni sul futuro dellʼaziendae sul suo rapporto con i giovani chevi lavorano. Per raccogliere stimoli, comprendereesigenze ed aspettative di chi è natodopo il 1970, e costituisce (deve costituire) lafutura classe dirigente della cooperativa inquanto cooperatore e non solo in quantobravo professionista o manager. Del restoquesto è (dovrebbe essere) lʼobiettivo e lʼimpegnodi ogni cooperatore quando si parla diintergenerazionalità: lasciare un grande patrimonionelle mani sicure di cooperatori preparati.“La <strong>CIR</strong> ha un futuro e progetti ambiziosi– ha sottolineato il Presidente Ivan Lusettiillustrando le finalità dellʼiniziativa – voi giovanivi troverete a gestire unʼazienda sana edi valore. In questi anni avete acquisito professionalità;si tratta di acquisire anche responsabilità,convinzione e voglia di fare, elementiche vi permetteranno di sviluppare unaforza tale da consentirvi di affrontare ognisfida. Ricordate che nella nostra cooperativala legittimazione individuale e collettiva avvieneattraverso i risultati e che il piano strategico<strong>2010</strong>/2015, che ci apprestiamo a varare,avrà lʼobiettivo di conquistare il podiodella ristorazione italiana” .È seguita unʼampia carrellata di opinioni,di suggerimenti e di sollecitazioni. Per nonrendicontare in modo asettico ogni singolo interventoe per tentare una “sintesi” utile, proviamoa raggruppare le varie opinioni attornoai temi principali emersi.ResponsabilitàI giovani impegnati in <strong>CIR</strong> (quasi tuttisono soci della cooperativa) sentono di doverrilevare unʼeredità importante; forse ne sonoun poʼ spaventati per il carico di responsabilitàche ciò comporta, ma non si sottraggono2 n. 5-<strong>2010</strong>


allʼimpegno richiesto. Chiedono spazio; chiedonopercorsi non certamente “garantiti”, maben comprensibili e misurabili per “migliorare”la loro condizione professionale. Sollecitanoimpegni concreti: “…non dobbiamo dare perscontata lʼopportunità che ci viene data, – affermaDavide Mauta – ma sarebbe utile chenellʼelaborazione del prossimo piano strategicosi comprendessero le potenzialità con unprogressivo passaggio di deleghe”.I giovani comprendono che il ricambiogenerazionale è un momento delicato, chepuò creare consenso o dissenso rispetto allelegittime aspirazioni individuali, tuttavia nellʼincontroè emersa una consapevolezza importante:“Non basta proporsi come singoli –ha sostenuto Ioanna Aktypi – il gruppo tideve accettare, perché deve prevalere il lavorodi squadra. Non solo, ricordiamoci chenelle strutture la disponibilità, il lavoro elʼumiltà sono doti molto apprezzate”.Appartenenza e identità“<strong>CIR</strong> è veramente unʼazienda che si distingue,non solo per la solidità economica,ma soprattutto per i tratti etici e comportamentalipositivi” sottolinea con orgoglio MarcelloLeonardi.Gli fanno eco Margherita Merola: “Al difuori di <strong>CIR</strong> cʼè davvero un altro mondo”;Marco Rusalen: “Arrivo da un posto molto diversoe credo che i dipendenti di <strong>CIR</strong> noncomprendano la fortuna di lavorarci, forse perchémolti ci sono cresciuti dentro” e AlessandraOliva: “Sono fiera di essere con la <strong>CIR</strong>,anche se chiedo, in particolare alla mia area(MI), maggiori informazioni, più formazione epiù considerazione di chi ha voglia di fare”.Certo non mancano i problemi. “Io facciofatica, nella mia area (GE), a far uscire la distintivitàsociale – ammette, ad esempio,Giorgio Olivieri – e sento il problema di fardiventare soci i dipendenti provenienti dacambi dʼappalto; la domanda che mi fanno ècosa ci guadagno? Chiedo qualche strumentodi convincimento”.Il collega Michele Attolini ag giun -ge:“Con la maggiore dimensione aziendalesi corre il rischio di perdere un poʼ di sensodʼappartenenza”.“LʼItalia non è tutta uguale – intervieneEmanuela Latini – e non è semplice uniformarela percezione della cooperativa;in ogni caso anche al Sud siamoriusciti ad affermare la presenzadellʼazienda.Occorre aumentarela presenzafisica nelle aree del personaledella sede centrale e fare più formazione”.Anche Tamara Moretto ribadisce che”Nel Veneto e in Friuli siamo riusciti a far accettare<strong>CIR</strong> come azienda cooperativa e nonè stato facile”.Le considerazioni espresse confermanoche la cooperativa è percepita e vissuta, daigiovani presenti allʼincontro, come una realtàimprenditoriale virtuosa e senzʼaltro “migliore”di altre. Un sentimento assai importanteche costituisce il solido basamento sulquale appoggiare il senso dʼappartenenza elʼidentità: stadi di “fidelizzazione” successivie, diciamolo, reversibili se non coerentementealimentati con comportamenti virtuosi.Disponibilità al lavoro di squadraMolta parte della discussione ha interessatoe “incrociato” i metodi di lavoro, i percorsiformativi, i rapporti tra sede centrale esedi territoriali. Gli interventi hanno testimoniatoanche i problemi emersi nellʼambitodello svolgimento delle mansioni lavorative,le difficoltà e i possibili miglioramenti.Si è parlato molto dellʼimportanza dellʼesseresquadra per avere successo: ”Manon può essere imposta, – ha precisato SimoneScurzoni – occorre arrivarci attraversouna serie di fatti e di accadimenti, offrendoe pretendendo coinvolgimento”.Davide Spadoni aggiunge :”Non è un limitese uno coltiva le proprie competenze, mapuò esserlo per lʼazienda. Prendiamo deicasi aziendali e proviamo ad analizzarli”.“Ci sono margini di miglioramento nel nostromodo di lavorare – afferma JessicaViani. “Occorre migliorare la programmazionedelle attività, la comunicazione delleprocedure e delle regole in modo da saperecosa ci si aspetta e, conseguentemente, ottenerepiù trasparenza nella valutazione dellavoro delle persone”.Elena Manzini aggiunge:“Bisogna definire dei comportamentiche agevolino il trasferimentodelle informazioni e dellecompetenze. A volte ci si rinchiudenella propria funzione rallentandole decisioni”.“<strong>CIR</strong> ha diversi punti dʼeccellenza,– ha ricordato GiorgioSpaggiari – ma non cʼè unoschema fisso per raggiungerelʼeccellenza, spesso si riparte da zero e siperde in velocità. Che fine ha fatto lʼanalisidei processi decisionali?”Essere cooperatori in cooperativaNon è un gioco di parole, ma il richiamoalla particolare natura giuridica (e sociale)dellʼimpresa cooperativa. Un invito a sentirsisempre di più protagonisti di unʼesperienzaoriginale che, senza nulla togliere alle giusteambizioni e gratificazioni personali, deve (dovrebbe)essere vissuta con un particolarespirito di servizio verso i soci, la comunità incui si opera, le future generazioni.“In effetti – riconosce Giordano Curti –nei giovani forse manca la consapevolezzadel ruolo sociale che devono esercitare. Lasquadra vince se ci sono i cosiddetti senatoriassieme a giovani che corrono, in un virtuosoaffiancamento. Chi ha più esperienza, poi,deve avere fiducia e apertura alle diversità”.“I giovani hanno bisogno di un modelloda imitare, – aggiunge Daniela Fabbi – maanche di compiti chiari e di spazio per lavorare.Poi, in tempi ragionevoli, occorre arrivaread una verifica e ad un giudizio”.Unʼazienda ...di corsa…La responsabile delle risorse umaneChiara Nasi, la vice presidente Lorella Vignalie il Presidente Ivan Lusetti hanno conclusolʼincontro. “Unʼesperienza positiva dalla qualesono arrivati spunti per lanciare possibili progettidi lavoro” secondo Chiara Nasi, che hapoi ripreso alcune questioni emerse nella discussione.”Siamo unʼazienda cooperativa – ricordaLorella Vignali – e le nostre risorse umanenon possono avere solo la mentalità del lavoratoredipendente; ci dobbiamo tutti ricordareche i diritti dei soci sono al primo postodelle priorità, unitamente alla centralità dellaproduzione”.Unʼesperienza da ripetere. “Anche se haproposto problemi che già conoscevamo, –chiosa Lusetti – semmai ci dobbiamo chiedereperché non riusciamo a risolverli. Purtroppoa volte notiamo una certa autoconservazione,e non solo al vertice. Tuttavia<strong>CIR</strong> non è ferma, siamo in corsa continua epensiamo al futuro con più coraggio di altri”.n. 5-<strong>2010</strong> 3


IniziativeIl tavolo dei relatori al seminarioorganizzato da<strong>CIR</strong>. Da sinistra Ivan Lusetti,Presidente <strong>CIR</strong>, ilprof. Pier Luigi Celli, DirettoreGenerale dell'UniversitàLuiss di Roma, nonchémembro dei CdA diLottomatica, Hera SpA eMessaggerie Libri, e GiordanoCurti, ResponsabileSviluppo RisorseUmane di <strong>CIR</strong> food.Il cambiamentoe le organizzazioni<strong>CIR</strong> ha invitato il Direttore Generale della Luiss, Pier Luigi Celli, a condurreun seminario interno dedicato al cambiamento nel contesto economicomoderno e nelle organizzazioni aziendali complessePer tracciare i contorni della cultura managerialedi domani, la Direzione RisorseUmane di <strong>CIR</strong> food, in collaborazione con ilConsiglio dʼAmministrazione, ha chiamato, loscorso mese di settembre, uno degli osservatoripiù acuti degli scenari economici mondiali,il prof. Pier Luigi Celli, narratore e saggista,attualmente Direttore Generale del lʼUniversitàLuiss di Roma, nonché membro dei Consiglidi Amministrazione di Lottomatica, Hera SpAe Messaggerie Libri.Il seminario ha coinvolto la Direzione Generale,gli impiegati e i quadri direttivi dellasede centrale e delle 8 aree territoriali di <strong>CIR</strong>food. La presenza dei Presidenti e dei Direttoriprovinciali di Legacoop e Confcooperativeha sottolineato lʼinteresse e lʼimportanzadegli argomenti in discussione.Obiettivo dellʼincontro è stato quello di individuarele strategie e gli strumenti più efficaciper affrontare il cambiamento in atto supiù fronti.Riportiamo, di seguito, alcune riflessionidel relatore, tra le molte presentate nellʼampiarelazione introduttiva.Mercato e prospettiveLe regole del mercato non sono semprerazionali. – ha esordito Celli – Purtroppo cisono attori che non stanno alle regole e lepiegano secondo interessi di parte: tutto questoha determinato una confusione e un degradoper cui i mercati si sono involuti, sonodiventati non leggibili e non controllabili e, inogni caso, chi doveva controllarli con ogniprobabilità non ha fatto il suo mestiere. Tuttociò ha comportato per molti paesi difficoltà taliper cui ancora oggi siamo in un contesto nelquale non sappiamo bene se andiamo versoun superamento della crisi o ad un approfondimentodella stessa.Anticipare i cambiamentiOrmai la generazione dei mercati è dispersaglobalmente e nasce, si sviluppa e sitrasforma secondo parametri e regole chemolto spesso noi non conosciamo e non riusciamoneanche a controllare, tantʼè veroche ormai i mercati non sono più controllabilineanche su base nazionale.Diventa, quindi, molto difficile rapportarvisi,se non avendo una formazione che inqualche modo riesce a leggere certi fenomenie certe evoluzioni possibilmente in anticipo,perché se sono rese note e sono avvenute,con ogni probabilità è troppo tardi e,di conseguenza, anche il mercato si è volatilizzatoper certi settori e per certi business. Ilmercato condiziona moltissimo gli assetti organizzativiperché essendo, per definizione,volatile, in qualche modo richiede una capacitàdi lettura anticipata che molto spesso leimprese non hanno: tale capacità mancaquanto più sono imprese che sono radicateterritorialmente con successo e che, quindi,dimostrano difficoltà ad abbandonare sistemie modalità organizzative che hanno garantitoloro il successo e la fortuna nei tempi passati.Intelligenze “variabili”Lʼinnovazione ha bisogno di intelligenzeanche variabili, non semplicemente monodirezionaliod omogenee, e le nostre impresemolto spesso non sono in grado di governarela variabilità.Ciò richiede una disponibilità del managemente una leadership che non è di tipoamministrativo/gestionale, mentre le nostreimprese stanno sempre di più diventandodelle imprese basate su unʼideologia gestionaleche traduce tutte le attività umane in indicatoridi performance e le performance incosti e benefici.Gli uomini, invece, non sono solo performance.Le performance arrivano nella misurain cui uno viene valorizzato come personae non utilizzato come le altre risorse,finanziarie, tecnologiche ecc.Ognuno di noi sa fare molte più cose diquelle che ci vengono chieste perché le im-4 n. 5-<strong>2010</strong>


pariamo nei contesti molteplici in cui viviamo,abbiamo cioè aree di competenza differentiche possiamo spendere nellʼambiente lavorativo.Questo è quello che rende flessibili leorganizzazioni.Il riconoscimento dei valori dellʼimpresadalmente, il sistemaè in gran partenelle persone dellʼimpresae quantopiù es se sono disperseterritorialmente,tanto piùdevono incorporarloe devono a -vere chiari qualisono i valori chelʼazienda ha, condividerlie regolarsisulla base di questi,indipendentementedai processi,dalle pro cedure,dalle circolari, dagli editti e quantʼaltro.Questo è ciò che aiuta le imprese a funzionarebene quanto più sono disperse territorialmente,ovvero non aver bisogno di rifarequotidianamente e periodicamente lapredica a tutti, perché ognuno deve saperbene quello che deve fare e lo sa perché gliè stato insegnato quando è entrato, ha potutosperimentarlo, lʼha condiviso e ci si identificain una base di riconoscimento reciproco.Capire il perché delle cose che facciamoDiceva Platone: “La tecnica sa fare lecose, ma non sa capire il perché”.Noi sappiamo fare sempre più cose, perchéla strumentazione cresce, ma capiamosempre meno il senso delle stesse. Bisognatornare ad acquisire un pensiero nostro originario,critico e pensante, anche dubbioso,che tenda a capire il perché delle cose chefacciamo. Occorre discutere con i nostri collaboratorinon semplicemente in termini diperformance (di risultato finale), ma anchedellʼorientamento del risultato finale, ovverodove ci deve portare e che cosa ci può portare.Certo queste cose non si fanno da unmomento allʼaltro, ma bisogna pensarci, perchéaltrimenti ci riduciamo ad una macchina,e perdiamo la capacità di interpretare i mercatinei quali siamo costretti ad operare.Un invito, quello finale di Celli, che <strong>CIR</strong>accoglie volentieri e senza imbarazzo, perchéda sempre impegnata a promuovere,con coerenza, lungimiranza e successo, lʼimpresacooperativa e i suoi valori.Dallʼapproccio di unʼorganizzazione complessaal mercato, fino agli assetti gestionali,il seminario ha dunque preso in esame diversitemi di cultura aziendale, individuandonei “saperi” delle persone e dei gruppi un fondamentaleelemento di continuità.“Le diverse capacità dei singoli, la partecipazionedemocratica e lo scambio reciprocodi esperienze tra generazioni sono unaricchezza per lʼimpresa e diventano il verovantaggio competitivo” ha sottolineato GiordanoCurti, Responsabile sviluppo RU di <strong>CIR</strong>food.Inoltre, si è riflettuto su come la necessitàdi interpretare e rispondere ad un mondo checambia può trasformarsi in opportunità di sviluppo,come ha affermato il Presidente di<strong>CIR</strong> food, Ivan Lusetti: “Il seminario è statoutile ad approfondire il confronto sullʼinfluenzache i cambiamenti socio-economicihanno sui piani aziendali e sulla necessità diessere pronti a prevedere gli scenari nuovi,puntando sullʼinnovazione e lʼattenzione alcliente”.Lʼiniziativa rientra in un percorso per delinearele strategie future di <strong>CIR</strong> food, discusseanche lo scorso luglio in un confrontotra la Direzione Generale e i giovani under40 dellʼazienda.Occorre formare persone che non abbianobisogno di ricevere continuamente unordine, ma siano in grado di sapersi comportareautonomamente.Il legame più forte è quello che ti consentedi condividere dei valori indipendentementedal fatto di avere ogni giorno qualcunoche ti dice quello che devi fare e che ti controllacome lo fai.I valori aziendali sono come degli anticorpi.Il sistema immunitario delle imprese e,più in generale, delle organizzazioni, è datodalla loro storia, dalla loro cultura, dal loro linguaggio;è dato dalle esperienze accumulate,che sono diventate un patrimonio comunee che sono quelle che regolano iltessuto degli scambi e delle relazioni aiutandole persone a sapersi regolare.Inoltre, il sistema immunitario non è nellatesta, ma in gran parte risiede nella pancia ein tutto quello che abbiamo sui confini dellanostra pelle perché è lì che si scaricano leforze e gli urti dallʼesterno. Tradotto azienn.5-<strong>2010</strong> 5


personaggiUna bellastoriaI ricordi di un “vecchio” chef: Rosario Cardona, detto SaroLa nostra Cooperativa è un immenso giacimentodi competenze, valori, esperienzeumane individuali e collettive. Ungrande patrimonio di donne e di uomini chehanno portato la <strong>CIR</strong> ai vertici della ristorazionenazionale. Innumerevoli storie che sisono intrecciate con lo sviluppo della nostraazienda e che meriterebbero di essere mag -giormente diffuse.Raccontarle, anche solo in minima parte,ci pare una buona cosa. È un modo per consolidareil “senso della storia” che deve (dovrebbe)sostenere lʼazione imprenditoriale diogni cooperatore.E quella della <strong>CIR</strong> e della sua gente èuna bella storia.“Saro” ha terminato il suo importante percorsoprofessionale nella <strong>CIR</strong>, ormai qualcheanno fa; è rimasto socio sovventore e damolti anni è componente il comitato di sezionesoci di Genova.Gli abbiamo chiesto alcuni ricordi dellasua vita lavorativa, senza pretese letterarie,solo per fissare sulla carta situazioni,stati dʼanimo e informazioni che pensiamopossano interessare i nostri lettori.Invitiamo chiunque abbia esperienze daraccontare a farle avere in redazione.Riflettevo, lʼaltro giorno, sul confronto tra lalinearità della cucina delle mense e ilcomplicato rituale delle cucine dei grandi alberghi:la differenza è davvero notevole.Nelle prime il personale era ed è quasi totalmentefemminile, nelle seconde assolutamentemaschile.Ho incominciato a lavorare appena diciassettenne,nei piccoli alberghi; dopo qualcheanno sono passato in quelli di lusso e diextra lusso, quali lʼExcelsior e il Bristol di Rapallo,lʼImperiale e il Miramare di S. Margherita,lʼExcelsior di Cran Montana, lʼOrologio diAbano Terme, il Cristallo di Sestriere ecc.Nelle cucine di questi prestigiosi alberghi lacosiddetta ”Brigata” era composta da almenootto cuochi, scelti dallo chef che ne era ilcapo indiscusso. Il suo compito era stilare ilmenù, scritto in lingua francese, e controllareche i piatti e le portate uscissero dalla cucinaal massimo della6 n. 5-<strong>2010</strong>


perfezione.Il suo vice era il “saucier”, addetto solo aisecondi piatti di pesce e di carne. Poi cʼerano“lʼentremetier” addetto ai primi piatti di pasta,riso, minestre e contorni, il “gardemanger”per carne e pesci da crudi, piatti freddi e gelatinati,il “patissier” per la “pasticceria”. Tuttiquesti primi cuochi, venivano chiamati ”chefdi partita”; il “tournant” sostituiva il capo partitanel giorno di riposo settimanale.Ricordo le varie salse di maionese, la bernese,lʼolandese ecc., rigorosamente fatte amano senza lʼausilio delle macchine; i numerosichili di fagiolini da pulire, decine e decinedi chili di patate da pelare e poi, a fine giornataprima di andarsene, si mettevano neiforni ancora tiepidi diverseplacche di meringheper trovarlepronte al mattino. La vita in cucina era moltodura.Ho lavorato dal 1957 al 1975 solo neglialberghi, e ciò comportava lavorare semprenei periodi di festa, “Pasqua, Natale, Capodanno”,perché rappresentava il momento dimaggior lavoro per queste attività; lʼho sempreperò fatto con passione e tanta volontà.Tra colleghi cʼera grande affiatamento eun continuo confrontarsi per far sempre bellafigura.Gli ultimi due anni di lavoro li ho fatti conla <strong>CIR</strong>; credo di aver lavorato con serietà eresponsabilità e di aver lasciato un buon ricordo.Ricordo sempre con stima e affetto ilPresidente, alcuni dirigenti e il personale coni quali ci incontriamo in occasione delle assemblee.Certamente, nei lunghi anni di lavoro,sono successe tante cose spiacevoli, maanche belle e di grande soddisfazione.La peggiore è successa al Savoia di Rapallo.Era il giorno del matrimonio della figliadel proprietario ed avevamo preparato un ricchissimobuffet, frutto di diversi giorni di la-voro.In mattinata arrivarono in cucina diversicabaret con bicchierini di liquore: Questo looffre lo sposo, questʼaltro la sposa, questo ilpadre e questʼ altro la madre ecc.”Non essendo abituati, e anche a stomacovuoto, ci siamo mezzi ubriacati.Mentre lo chef ed altri cuochi erano insala per rifinire gli ultimi preparativi, io (cheero lʼentremetier), il soucer ed il gardemangereravamo rimasti in cucina a fare il serviziodi mezzogiorno. Eravamo brilli e quindiabbiamo fatto un servizio pessimo con moltireclami, finché è stato avvertito lo chef cheprontamente è arrivato, ma ormai eravamoalla fine del servizio. Ci fu un rimprovero generale,e come se non bastasse nel spostareda una parte allʼaltra un pentolone di almenotrenta litri di consommè, lo scontrammo, e ilbrodo andò tutto per terra e sui piedi dellochef.Provate a immaginare cosa sia successo.Ma non finì li. Nel forno intanto stavano cuocendodiversi chili di arrosto, che avremmodovuto sfornare prima della nostra pausa, ma“Saro” è il primo a destra nella fotoin alto.nessuno si ricordò, e quando rientrammo,la carne era carbone.Una delle cose più belle, oltre aicomplimenti sempre graditi, fuquando in occasione di un lungoviaggio in macchina percorrendo lastatale con mia moglie e le mie duebambine, privi di viveri, eravamoalla ricerca di un negozio o ristoranteper rifocillarci, ma trovandotutto chiuso ci imbattemmo, allʼaltezzadi Livorno, in un albergo.Posteggiai la macchina e andaiin portineria a chiedere se mi avesserofatto gentilmente un cestino daviaggio. Il portiere, malgrado la miainsistenza, mi disse che era impossibile, inquanto la cucina era chiusa. Allora incominciaia raccontare che facevo il cuoco negli alberghie anche a me era capitato fuori orariodi ritornare in cucina per preparare dei cestinida viaggio. Feci alcuni nomi di alberghipresso i quali avevo lavorato, tra i quali il Cristallodi Sestriere. La sorpresa fu grandequando venne fuori che il direttore dellʼalbergoaveva lavorato anche lui al Cristallo, eche era un certo dottor Grandi. A quel puntolo pregai di chiamarlo dicendogli che lo aspettavaun certo Saro. Avevamo lavorato al Cristallouna stagione invernale 13-14 anniprima, lui come impiegato in direzione e iocome cuoco. Si usciva tutte le sere dopo ilservizio; eravamo un gruppo di amici più omeno della stessa età. Lui era 4-5 anni piùgrande. Scese subito, appena mi vide fu unafesta, fece entrare in albergo mia moglie conle bambine e mi portò in cucina.Preparammo un ricco cestino con ogniben di Dio. È stato un incontro fraterno.Rosario Cardonadetto Saron. 5-<strong>2010</strong> 7


INNOVAZIONEIl Sindaco di Reggio Emilia, Graziano Del Rio,taglia il nastro dei nuovi magazzini.<strong>CIR</strong> porgea soci,dipendenti,clientied istituzionii migliori auguridi buone feste<strong>CIR</strong> food punta su QuantaStock and Go per la gestionedelle materie primeInaugurata a Reggio Emilia la nuova sede logisticadi stoccaggio e distribuzione dei prodotti alimentaridestinati alle cucine del Gruppo <strong>CIR</strong> foodOgni giorno gli oltre1.000 cuochi di<strong>CIR</strong> food possono sceglieregli ingredienti deimenu per scuole, ospedalie aziende fra unvasto assortimento esenza vincoli di quantità,come se facesserola spesa al supermercato.Si può riassumerecosì il ruolo dellapiattaforma alimentareQuan ta Stock&Go, natanel 1996 dalla sinergia di Unipeg, Transcoope Coopservice per garantire al Gruppo <strong>CIR</strong>food la distribuzione delle materie prime alleproprie cucine.Qualità, puntualità e rintracciabilità sonoda sempre le parole dʼor dine di QuantaStock&Go, che si avvale oggi di una nuovasede di 6.000 mq, realizzata con un investimentodi 6 milioni di euro e dotata di impiantiallʼavanguardia per tecnologia e ridottoimpatto ambientale.Allʼinterno della piattaforma sono gestiti1.400 prodotti alimentari, di cui il 20% biologici;18mi la tonnellate di materie primesono distribuite ogni anno alle cucine e ai centripasti in un raggio dʼazione di circa 400 km.“Quanta Stock&Go garantisce ai nostricentri produttivi una logistica sicura ed efficiente.– afferma il Presidente del Gruppo<strong>CIR</strong> food, Ivan Lusetti – Che si tratti di unapiccola mensa scolastica o di un grande centropasti le esigenze non cambiano. Sono necessarie,infatti, qualità delle materie prime,varietà di scelta e sicurezza nella conservazionedegli alimenti, completa rintracciabilitàdei prodotti e puntualità nelle consegne”.I fornitori della piattaforma sono un centinaio,selezionati da <strong>CIR</strong> food nel rispettodegli standard di sicurezza, qualità e rintracciabilità.A ciò si aggiunge la filiera della carne akm zero garantita da Unipeg, che ha messoa disposizione anche le strutture industrialidel sito. Lʼesperienza di Transcoop nei trasportie quella di Coopservice nella gestionedei magazzini completano il quadro organiz-zativo di Quanta.“Abbiamo realizzato una collaborazionetra aziende cooperative per fornire tutti igiorni un servizio di qualità. – ribadisce il Presidentedi Quanta Stock and Go, Moris Ferretti– Le nuove superfici assicurano sicurezzae servizi di eccellenza. ʻQuantaʼ èinoltre un fiore allʼocchiello di unʼarea, quelladi Via Due Canali 13, dove lavorano più di700 persone e si produce un giro di affari di600 milioni di euro. Unipeg e le altre impreseche vi operano sono impegnate così a dareil proprio contributo a Reggio Emilia per risponderealla crisi con uno sguardo rivolto alfuturo”.La logistica secondoQuanta Stock and GoAllʼinterno della piattaforma si trovano 3magazzini, realizzati con pannelli isotermici.I prodotti secchi come pasta, riso e pomodoriin scatola sono conservati a temperaturaambiente, quelli freschi, ovvero carni, salumie formaggi, ad una temperatura di 2 gradi edinfine i surgelati come verdura, pesce ecarne a meno 20 gradi.Grazie ad accessi separati, gli addetti effettuanouno stoccaggio rapido dellamerce, senza interrompere la catena delfreddo. Quando il sistema informatico riceveun ordine dalle cucine di <strong>CIR</strong> food, loinvia agli operatori, che iniziano a “fare laspesa”.Tramite un palmare, sono guidati per individuarela merce richiesta, caricata sumezzi refrigerati a scomparti per conservareogni referenza alla temperatura idonea.In tal modo basta un solo mezzo per la consegnadellʼordine, diminuendo gli sprechi elʼimpatto ambientale senza nulla togliere aglistandard di conservazione degli alimenti. Lagestione logistica delle materie prime che avvienenella piattaforma alimentare QuantaStock&Go si traduce così in consegne puntualie complete degli ingredienti necessariper i menù, un aiuto fondamentale per i cuochiche portano in tavola ogni giorno la qualitàdel servizio di ristorazione da sempre offertoda <strong>CIR</strong> food.8 n. 5-<strong>2010</strong>


NOTIZIE DALLE SEDIAreaEmilia ESTNella foto il Sindaco di Spilamberto, FrancescoLamandini, inaugura il nuovo CentroPasti.A Spilamberto (Modena)un nuovo Centro Pasti“La Madia” produrrà 4.000 pasti al giornoper le scuole del territorio dell’Unione Terre di CastelliHa un nome speciale il nuovo CentroPasti di <strong>CIR</strong> food inaugurato il 25 settembrescorso alla presenza delle autorità localie regionali. La madia, “spartora” in dialettomodenese, era infatti il mobile da cucinatradizionale in cui veniva conservata la farinae preparato il pane.Realizzato dal recupero di un edificio industrialepreesistente, il nuovo Centro Pasti“La Madia” ha una capacità produttiva di4.000 pasti al giorno e si sviluppa su una superficiedi 940 mq, in cui lavoreranno circa 80persone. <strong>CIR</strong> food ha investito 2,5 milioni dieuro per la nuova struttura, che garantiràmenù settimanali estagionali senza trascurarele esigenzeLo staff <strong>CIR</strong> in forza alla nuova realtà.dei bambini, ad esempio di salute o religione.Le materie prime, come il pane e i prodotti daforno, saranno selezionate sul territorio e dacoltivazioni biologiche, ma anche dal commercioequo e solidale e dalle terre confiscatealla mafia.“Da tempo ormai i Comuni del territoriostavano lavorando per realizzare un CentroPasti adeguato e unico per lʼUnione. – ha ricordatoil Presidente dellʼUnione Terre di Castellie Sindaco di Spilamberto, FrancescoLamandini – Grazie a <strong>CIR</strong> food questo progettosi è realizzato. Il nuovo Centro Pastipermetterà di superare le criticità delle struttureattuali troppo piccole per una gestioneottimale del servizio”.“In questo progetto abbiamo coniugatotradizione, tecnologia e tutela dellʼambiente.– ha dichiarato la ResponsabileArea Emilia Est di <strong>CIR</strong> food, Lorella Vignali– Il nuovo Centro Pasti La Madia èdotato di impianti di ultima generazione alimentaticon energia solare e la pre parazionedei pasti si svolge nel solco della culturaalimentare locale”.“Nel Centro Pasti La Madia si concretizzail nostro impegno per la diffusione diuna cultura dellʼalimentazione sana edequilibrata” ha poi aggiunto il Presidentedel Gruppo <strong>CIR</strong> food, Ivan Lusetti.Alla cerimonia dʼinaugurazione eranopresenti fra le autorità, oltre al SindacoFrancesco Lamandini, lʼAssessore Regionalealle Attività Produttive Gian CarloMuzzarelli, il Presidente dellaProvincia di Modena Emilio Sabattinie lʼAssessore ai servizisociali e scolastici del Comunedi Castelnuovo Rangone FedericaCallegari.“Il nuovo Centro Pasti di <strong>CIR</strong>food – ha precisato infine il SindacoLamandini – si trova alconfine tra Spilamberto e Vignola,nella nuova area industrialeʻSipe alteʼ, bonificata tra il1997 ed il 1999 ed oggi unodegli ambiti industriali più importantidi Spilamberto. Una zonastrategica per il nostro tessutoproduttivo, che si va ad arricchireancora di più con questogrande Centro Pasti che si ipotizzadovrà produrre, nellʼannoscolastico <strong>2010</strong>/2011, oltre700.000 pasti”.n. 5-<strong>2010</strong> 9


NOTIZIE DALLE SEDIAreaEmilia ESTJazz for Eritreaal Teatro Dehondi BolognaVenerdì 5 novembre al Teatro Dehon di Bologna si è tenutoun concerto di beneficenza a favore dei bambini eritreiLa serata, promossa da Annulliamo La DistanzaEmilia Romagna Onlus, con il contributodi <strong>CIR</strong> food, è stata organizzata per finanziareil progetto “Camminiamo Insieme”in collaborazione con lʼIstituto OrtopedicoRizzoli.Sul palco il gruppo jazz HELIOS 4et(Alessandro Altarocca, pianoforte; Tino Tracanna,sassofoni; Paolo Ghetti, contrabbasso;Massimo Manzi, batteria), che ha propostomusiche europee e americane rilette inchiave di improvvisazione jazz. Il concerto èstato accompagnato dalla proiezione di unracconto per immagini del mondo del jazz acura del fotografo Pino Ninfa.La finalità del progetto “Camminiamo Insieme”è migliorare i servizi di sanità pubblicain Eritrea, attraverso lʼapporto di competenzee la fornitura di materiali, in maniera da rendereautonomi gli specialisti locali nel trattamentodi alcune patologie ortopediche deibambini al termine del ciclo di missioni programmate.Lʼobiettivo è sottoporre ad intervento chirurgicocirca 150 bambini affetti da patologieortopediche e, congiuntamente, fare un trainingpratico e un ciclo di lezioni teoriche per imedici locali al fine di acquisire la piena autonomianellʼesecuzione degli interventi di ortopediapediatrica.La durata del progetto è di 2 annie consiste in 4 spedizioni di unaequipe dellʼIstituto Rizzoli di Bologna,composta da ortopedici, anestesisti,infermieri e riabilitatori, guidata dalDottor Cesare Falini, e affiancata dacolleghi eritrei.Annulliamo La Distanza ONLUSè unʼassociazione di volontariato chepromuove progetti finalizzati a creareuna cultura di pace e solidarietà e sostenerela Cooperazione Internazionaleverso i paesi in via di sviluppo,realizzando iniziative a favore di bambinie persone deboli.“Con il progetto ʻCamminiamo Insiemeʼ,realizzato in collaborazionecon lʼIstituto Ortopedico Rizzoli elʼOspedale Halibet di Asmara, – dichiaraBruno Cavalchi, Presidente diAnLaDi Emilia Romagna – trasferiamoconoscenze e doniamo attrezzatureindispensabili a rendere i medici eritreiautonomi nellʼesecuzione di interventiche eviteranno disabilità permanentiper molti bambini eritrei, consentendoloro di condurre una vita normale”.“Il sostegno al progetto ʻCamminiamoInsiemeʼ – commenta LorellaVignali, vicepresidente e ResponsabileArea Emilia Est del Gruppo <strong>CIR</strong>food – nasce da valori che ci uniscono,come etica e trasparenza, esui quali si basa il nostro lavoro quotidianoa Bologna per lʼASL e lʼIstitutoOrtopedico Rizzoli”.12 n. 5-<strong>2010</strong>


NOTIZIE DALLE SEDIAreaNORD OVESTGenova: <strong>CIR</strong> food partnerdell’InternationalSchool of TurinIl 29 Settembre<strong>2010</strong> a Chieri, inprovincia di Torino, siè svolta lʼinaugurazioneufficiale dellanuova sede dellʼIST(International Schoolof Turin), scuola realizzatanella sfarzosaVilla Borbogliosa, ingrado di ospitare finoa 400 studenti tra i 3 ed i 18 anni provenientida famiglie abbienti di differenti nazionalità.Il prestigioso Istituto propone, tra lʼaltro, ilGSF (Good School <strong>Food</strong>): un piano nutrizionalestudiato appositamente per gli allievidellʼInternational School. Lʼobiettivo principaleè quello di offrire una mensa scolasticadi alta qualità e una dieta sana ed equilibratacon utilizzo di prodotti freschi e lʼIST ha individuatoin <strong>CIR</strong> food il partner ideale per raggiungeretale obiettivo. Infatti <strong>CIR</strong> food, graziealla sua esperienza nella ristorazionecollettiva e alla sua scelta di materie primebiologiche, DOP, di filiera corta ed equo solidali,garantisce gli elevati standard qualitativirichiesti dallʼIST.Il progetto GSF si basa su tre elementiche corrispondono ai valori di <strong>CIR</strong> food:- crescere allievi sani e contenti nel rispettodellʼambiente;- educare ai corretti principi nutrizionali;- utilizzare le migliori materie prime pergustosi piatti.LʼIST, in collaborazione con <strong>CIR</strong> food,promuoverà iniziative rivolte ai bambini e alleloro famiglie di educazione e comunicazioneper divulgare i principi di una corretta alimentazione,favorendo, al contempo, lo sviluppodi un rapporto sereno col cibo.Nella struttura è stata creata una mensadi ristorazione in cui è presente una cucinacon apparecchiature tecnologiche e unazona self dove il personale <strong>CIR</strong> food lavoracon impegno per preparare e servire gustosipiatti agli allievi.Il menù proposto da <strong>CIR</strong> food, in accordocon lʼIST, viene pubblicato settimanalmentesul sito dellʼistituto ed è basato sulla tradizionalecucina italiana. Sono presenti non solopiatti tipici delle varie regioni italiane, maanche piatti internazionali, menù legati a specificieventi e semplici alternative per accontentareogni singolo studente.Per realizzare lʼistituto ci sono voluti dueanni di lavoro nei quali Villa Borborgliosa èstata riorganizzata per ospitare la scuola e alcontempo rimanere inserita nel paesaggiosenza alterarlo.Ora presenta aree verdi, aule luminosegrazie alle ampie vetrate, laboratori, campisportivi e una grande palestra.“LʼIST è una ricchezza indispensabile peril nostro futuro. – ha affermato Giovanni Ferraris,Assessore alle relazioni internazionalidi Torino – Da qui sono usciti e usciranno uominie donne in grado di farsi valere nelmondo”.Air Show delle Frecce Tricolori ad Andora (Sv)<strong>CIR</strong> food ha gestito il buffet ottenendo apprezzamenti da parte dell’Amministrazione e relativi ospitiNel 50° anniversario della nascita dellaPAN (Pattuglia Acrobatica Nazionale), lacittà di Andora ha ospitato lʼesibizione dellefamosissime Frecce Tricolori. Il 313° Gruppodi Addestramento Acrobatico è la pattugliaacrobatica ufficiale dellʼAeronautica MilitareItaliana. Le Frecce Tricolori sono lʼunica pattugliaacrobatica al mondo in grado di esibirsicon il più alto numero di aerei contemporaneamentein volo. Con lacol laborazione dellʼAero Club Savona, si èpotuto assistere ad una memorabile manifestazionee festeggiare un compleannoimportante per lʼAeronauticaItaliana.Le prime emozioni si sono avute già il 16settembre con le prove in aria, mentre sabato18 settembre lʼAir Show è iniziato con lʼesibizionedelle pattuglie acrobatiche civili chehanno fatto da apripista allʼesibizione spettacolaredella PAN.Alle ore 20,00, alla presenza del Sindacodi Andora, Franco Floris, del vice Sindaco,Alessandro Cibien, e di altre autorità si è tenuto,nel “Palazzo Tagliaferro”, un buffet inonore delle Frecce Tricolori e dellʼAeroclubSavona che ha curato con il Comune la manifestazione.n. 5-<strong>2010</strong> 13


NOTIZIE DALLE SEDILOMBARDIAGerry Scotti ha generosamente offerto unacinquantina di suoi ritratti ricevuti dai telespettatoridi “Chi vuol essere milionario”, tenendobanco tutta la sera come efficace banditoredʼasta, anche se improvvisato.Ospedale San Gerardo di Monza:asta di beneficenza con Gerry ScottiIl banchetto affidato a <strong>CIR</strong>, che gestiscela ristorazione nella grande struttura sanitariaLo scorso mesedi settembre ladirezione ospedalieradel San Gerardodi Monza, incollaborazio ne con ilnoto presentatoreGerry Scotti, ha organizzatouna gran -de ce na di beneficenza,a Villa Realedi Mon za, con relativaasta per finanziaredue importanti progettidellʼEmatologia adulti, guidata dal professorEnrico Pogliani, e dellʼEmatologia pediatrica,guidata dal professor Andrea Biondi,con investimenti su uomini e mezzi.“Zio Gerry” ha offerto una cinquantina disuoi ritratti ricevuti dai telespettatori di “Chivuol essere milionario”. Da grande showmanha tenuto banco tutta la sera, improvvisandosibanditore dʼasta con Ludovico Pellegrini(il celebre signor no).Gli 800 ospiti presenti allʼevento, tra cuimolti rappresentanti del mondo della medicinae della politica, hanno dato prova digrande generosità rilanciando più volte ognipezzo ed hanno permesso di raccogliere ben52.000 Euro. Uno straordinario risultato di cuipossono andare orgogliosi i promotori dellaserata ed in particolare il direttore del SanGerardo Giuseppe Spata.Grande protagonista della serata anche ilbanchetto allestito con perizia dal nostro personale,a dimostrazione delle professionalitàeccellenti che siamo in grado di mettere incampo.“Sento il dovere di ringraziare i colleghidella sede di Milano per lʼimpegno prodigatoed il buon gradimento ottenuto” ci tiene adire il Presidente Ivan Lusetti, che rivelaanche il simpatico apprezzamento del Direttoregenerale dellʼOspedale San Gerardodott. Giuseppe Spata, raccolto nel corsodella serata: “Allʼinizio vi seguivo con un poʼdi diffidenza, poi grazie alla tenacia dei vostriresponsabili avete dimostrato grande capacitàprofessionale, al punto che accompagnopersonalmente in mensa tutti gli ospiti (autoritàed esperti ospedalieri) che visitanolʼOspedale, affermando che li porto a mangiarebene”.“Non può che far piacere comunicareogni tanto anche le belle notizie. – sottolineacon evidente soddisfazione Lusetti – Unasoddisfazione che va condivisa con coloroche si sono impegnati in questa importantegestione ospedaliera, riconoscendo loro ilgiusto merito”.Ospedale Niguarda di Milano:aperto il bar self serviceSi arricchisce lʼofferta di servizi per i dipendenti ed i parenti dei degentidella grande struttura ospedaliera milanese. Nei mesi scorsi ha iniziatoad operare il Self ServiceRITA, rivolto sia ai dipendentiche al pubblicodellʼOspedale. Il self service,aperto mez zo giornoe sera per 365 giorni allʼanno,con i suoi circa450 posti a sedere ha lacapacità di servire più di 1.700 pasti nel soloservizio di mezzogiorno. Allʼofferta tradizionale si affianca un corner pizza chesforna più di 250 pizze al giorno.Il 1° agosto <strong>CIR</strong> food ha aperto anche un RITA Snack Bar, pizzeria, focacceria dinuova concezione, che con i suoi 40 posti a sedere offre unʼalternativa a chi preferiscead un pasto tradizionale al self, uno spuntino veloce e sfizioso in un ambiente eleganteed accogliente, e soprattutto dove poter gustare la colazione e il nostro ottimo caffè Rita. Entrambi i locali si trovano allʼinterno della galleriacommerciale del Blocco Sud, struttura di recente realizzazione facente parte del progetto di riqualificazione del rinomato Ospedale.14 n. 5-<strong>2010</strong>


NOTIZIE DALLE SEDILOMBARDIARistrutturato il CentroPasti di VimercateLa struttura attualmente ha una capacità produttivadi oltre 3.000 pasti al giorno ed impegna 25 dipendentiDurante la pausa estiva <strong>CIR</strong> food ha ristrutturatoil Centro Pasti di Vimercate. Inattività fin dal 1999, la struttura si occupa dellarefezione scolastica dile fasi di prelevamento di materie prime dalmagazzino, manipolazione, cottura e preparazionedei cibi pronti al consumo. In tal modola temperatura deiMantova: all’aziendaLevoni si pranzacon <strong>CIR</strong>Lo scorso mese di settembre è iniziatala gestione del RistoranteAziendale della “Levoni” di Castellucchiodi Mantova: unʼimportante aziendadi salumi e insaccati vari che si avvia afesteggiare i primi 100 anni di attività.Il contratto triennale prevede il servizioin linea self service per i dipendenti,ed il servizio al tavolo per gli ospitidellʼazienda con menù personalizzato eprodotti tipici locali.Giornalmente saranno serviti circa110 pasti. Prima dellʼincarico a <strong>CIR</strong> la ristorazioneera gestita direttamente dallʼaziendacon personale interno. Un motivoin più per augurare buon lavoro alnostro personale, ed in particolare alcapo struttura Massimiliano Provinciali,impegnato aconfermare il valoredella cooperativa.Nella foto in alto da sinistra: Cristina Ornago, Simone Castoldi, Sara Lategano, Emanuele Zema,Vittoria Callegari, Valerio Zincarelli. In basso da sinistra: Fernanda Gervasoni, Giacomina Rossi(capostruttura), Alessandra Oliva (Assistente di Produzione), Rosy Voccia, Giancarlo Gaiezza,Renata Rossin.alcuni Comuni della provincia di Milano: Vimercate,Agrate Brianza e, da settembre<strong>2010</strong>, Casatenovo.Gli interventi di ristrutturazione hanno portatoad un miglioramento del microclima ed alpotenziamento della capacità produttiva, adeguandogli ambienti, nel contempo, alla normativasulla sicurezza. Lʼinvestimento com -plessivo si aggira sui 240.000 euro.Il Centro Pasti di Vimercate ha attualmenteuna capacità produttiva di oltre 3.000pasti al giorno ed impegna 25 dipendenti. Imenù settimanali e stagionali prestanogrande attenzione alle esigenze dei bambinie rispettano diete speciali e dettami religiosi.Gli ingredienti scelti sono di alta qualità: partedelle materie prime sono selezionate sul territorioe provenienti da coltivazioni biologiche.Il Centro, come ogni struttura di produzionepasti <strong>CIR</strong> food, è caratterizzato da unsistema di produzione in legame fresco-caldocon conseguente preparazione giornalieradelle pietanze.È un metodo che prevede la continuità tracibi dal momento della cottura a quella delconsumo non scende sotto i 65°C. Il sistemaQUALITÀ e HACCP certificato è attivo in tuttele fasi del processo produttivo.Mercoledì 27 ottobre i lavori di ammodernamentosono stati presentati alle istituzionilocali, particolarmente interessate ad un cosìimportante servizio.Alla cerimonia di presentazione, svoltasiin via Damiano Chiesa 1, erano presenti per<strong>CIR</strong> food il Presidente Ivan Lusetti, il DirettoreRisorse Umane Chiara Nasi, il ResponsabileArea Lombardia Ivar Bonafè, lʼAssistentedi Produzione Alessandra Oliva, laCapostruttura Giacomina Rossi, il Responsabilezona cottura Simone Castoldi.Per il Comune di Vimercate erano presentiil Sindaco Paolo Brambilla e lʼAssessorealla Pubblica Istruzione Francesca Paparazzo.Il Comune di Agrate Brianza erarappresentato dallʼAssessore alla PubblicaIstruzione Giovanna Amodio ed il Comunedi Casatenovo dallʼAssessore alla PubblicaIstruzione Luciano Zardi.n. 5-<strong>2010</strong> 15


NOTIZIE DALLE SEDILOMBARDIABluticket inaugurai nuovi ufficiSi è svolta mercoledì 27 novembrelʼinaugurazione della nuova sedeBluticket in viale Teodorico 21 a Milano.Il presidente Ivan Lusetti, il DirettoreRisorse Umane Chiara Nasi e il DirettoreAmministrativo Luigi Castagnettihanno brindato insieme a MariacristinaBertolini e a tutto lo staff Bluticketai nuovi uffici realizzati allʼinsegnadi un design moderno e informale contocchi di colore vivaci che rendonolʼambiente accogliente e stimolante.NOTIZIE DAi socimilanoSostegno alla lottacontro una malattia raraLa scorsa primavera il comitato soci<strong>CIR</strong> di Milano ha devoluto una partedei proventi della vendita dei bigliettidella lotteria di Natale 2009, alla famigliadi Stefano DʼErrico, un bambinocolpito da malattia rara, precisamentela sindrome di West.Le cure di Stefano sono molto costosee spesso deve recarsi allʼestero.I soci <strong>CIR</strong> dellʼarea di Milano hannovoluto dare un contribuito in denaro perle spese che la famiglia dovrà sostenere.Il Comitato “Tutti insieme per Stefano”,la famiglia DʼErrico e Don DavideChioda della Parrocchia di Tribiano,hanno voluto ringraziare lasezione soci con una lettera.Informano, tra lʼaltro, che Stefano ètornato in Italia dopo la terapia con lecellule staminali adulte effettuata questaestate in Thailandia e che dovràcontinuare la fisioterapia e lʼagopunturaintensiva iniziate a Bangkok.16 n. 5-<strong>2010</strong>


NOTIZIE Dai sociMILANOTempodi vendemmiaLo scorso ottobre si èsvolta la gita sociale organizzatadalla sezione Soci di Milano:“Alla scoperta del Monferrato...Strevi e Acqui Terme”, in collaborazionecon Nobili Terre, unʼassociazioneche si propone di far conoscerele eccellenze vinicole e culinarie dellazona di Acqui.La giornata non prometteva nientedi buono: la partenza è avvenutasotto la tipica pioggia autunnale, maallʼarrivo le nuvole hanno concessouna tregua e il programma si è svoltoal meglio.I colori autunnali delle vigne hannocostituito unʼaffascinante scenografialungo tutto il tragitto per arrivare allacasa vinicola Caʼ Du Ruja, presso laquale è stato possibile effettuare lʼas-saggio di vini “Divini” e diprodotti locali accompagnatida spiegazioni sulla filiera alimentareche hanno riscosso grandeinteresse.Il pranzo si è tenuto al ristoranteSuri, dove è stata apprezzata da tuttii partecipanti sia la qualità dei cibi chela grande ospitalità dei gestori del locale.La gita è proseguita verso le termedi Acqui per unʼultima degustazionedel famoso e ottimo Brachetto dʼAcqui.Il rientro a Milano ha rappresentatoun momento di aggregazione trachiacchiere e risate (che abbianocontribuito al clima anche i numerosiassaggi di vino?), simbolo di una gitaben riuscita e gradita da tutto il gruppodi partecipanti.n. 5-<strong>2010</strong> 17


NOTIZIE Dai socimodenaUn intenso calendariodi attività socialiper la primavera-estate 2011Il comitato di sezione soci proponeuna serie di interessanti iniziativesociali. Si tratta di momenti importantidi svago, formazione e socializzazioneche ci auguriamo incontrinolʼinteresse dei soci.Il consenso ottenuto nelle precedentiiniziative testimonia la qualitàdelle proposte.Domenica 20 marzo 2011 – Rimini,Castel Sismondo – Visita allamostra “Caravaggio ed altri pittori delʻ600; Parigi gli anni meravigliosi dellʼimpressionismo”:al termine pranzoa base di pesce (carne su prenotazione);nel pomeriggio visita al centrostorico della città con guida. Quota dipartecipazione € 70 per i soci, € 85per i familiari non soci; ragazzi fino a12 anni compiuti € 30. Prenotazioneentro il 26/02/2011.Mercoledì 6-13 e 20 aprile 2011ore 19.30 – Corso di cucina ai Portali,con degustazione, a cura dellochef Rita Carino.Mercoledì 6 - “Il fritto di strada secondola tradizione”, trucchi e segretiper un buon fritto.Mercoledì 13 - “Fiori e frutta nelpiatto”, ricette floreali per un menùricco di profumi e sapori; unʼesplosionedi colori per esaltare la vista esapori diversi per un palato da scoprire.Mercoledì 20 - “Ricette di stagionea chilometri 0”, per imparare asfruttare al meglio i prodotti di casanostra nel periodo giusto, nel modomigliore e con un occhio al risparmio.Quota di partecipazione € 50 per isoci e € 70 per i familiari non soci.Domenica 17 aprile 2011 – Brescelloe Sabbioneta – Visita guidataal paese di “Don Camillo e Peppone”e al museo a loro dedicato. Pranzopresso la famosa trattoria Zizzoli. Nelpomeriggio visita guidata allʼanticoborgo medioevale di Sabbioneta.Quota di partecipazione € 50 per isoci, € 68 per familiari non soci; ragazzifino a 12 anni € 30. Prenotazioneentro il 02/04/2011.Domenica 15 maggio 2011 –Una giornata tra natura e arte – Visitaguidata al Museo delle Rose Antichedi Montagnana, al Palazzo Ducaledi Pavullo, con guida e pranzopresso il Self RITA “Il Pinone”. Nelpomeriggio visita guidata al castellodi Montecuccoli. Quota di partecipazioneper i soci € 30 e per i familiarinon soci € 40; ragazzi fino a 12 annicompiuti € 10.Sabato e domenica 28 e 29maggio 2011 – La Regale Torino –Sabato 28, Superga: visita guidataalla Basilica, trasferimento in hotel trestelle e pranzo. Nel pomeriggio visitaal Museo Egizio con guida; a seguirecena e pernottamento. Domenica 29,dopo la prima colazione, visita guidataalla Reggia di Venaria ed ai suoimeravigliosi giardini, pranzo al ristorantee nel pomeriggio rientro a Modena.Quote di partecipazione: €150 soci, € 220 familiari non soci; ragazzifino a 12 anni € 100. Suppl.18 n. 5-<strong>2010</strong>


COOPERATIVA ITALIANA DI RISTORAZIONE

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