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Vivere con gli Angeli e gli spiriti della natura - Libera Conoscenza

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VIVERE CON GLI ANGELIE GLI SPIRITI DELLA NATURAscaricato da www.archiatiedizioni.it


Testo originale tedesco:Mit Engeln und Naturgeistern LebenEin Grundkurs in Engellehre(Archiati Verlag)Traduzione di Silvia NeriniRevisione di Pietro ArchiatiL’editore e il redattore non esercitano dirittisui testi di Rudolf Steiner qui stampati.Archiati Edizioni, Cumiana (To), 2009ISBN 978 - 88 - 96193 - 15 - 0Archiati EdizioniStrada Ore<strong>gli</strong>a, 43/12 10040 Cumiana (To)Tel: 011 9058608 Fax: 011 9058977info@archiati-edizioni.it – www.archiati-edizioni.itscaricato da www.archiatiedizioni.it


Rudolf SteinerVIVERE CON GLI ANGELIE GLI SPIRITIDELLA NATURAFondamenti di angelologia, Vol. 2scaricato da www.archiatiedizioni.it


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IndicePrefazione di Pietro Archiati p. 13Dieci <strong>con</strong>ferenze tenute a Helsinkidal 3 al 14 aprile 19121. Sentire il mondo a livello morale:p. 21percepire la presenza di <strong>spiriti</strong> <strong>della</strong> <strong>natura</strong> dietrotutto ciò che è fisico• La pratica <strong>della</strong> scienza dello spirito aprel’anima alla realtà spirituale p. 23• Dietro al mondo fisico c’è un mondo vitale oeterico p. 28• Ci si esercita a “sentire il mondo a livellomorale”: l’azzurro del cielo, il verde <strong>della</strong>vegetazione, il bianco <strong>della</strong> coltre di neve, unsuono e la sua ottava p. 30• Gli <strong>spiriti</strong> de<strong>gli</strong> elementi (terra, acqua, ariae fuoco) diventano visibili. Le prime duecategorie comprendono <strong>gli</strong> <strong>spiriti</strong> <strong>della</strong> formamorta e <strong>della</strong> trasformazione vitale p. 342. Forze, leggi e senso <strong>della</strong> <strong>natura</strong>:p. 41il corpo, l’anima e lo spirito <strong>della</strong> Terra• Una terza categoria di <strong>spiriti</strong> <strong>della</strong> <strong>natura</strong>opera nella maturazione e nella morte de<strong>gli</strong>esseri <strong>natura</strong>li; una quarta nei semi e neigermo<strong>gli</strong>, nell’elemento del calore p. 435scaricato da www.archiatiedizioni.it


• Il corpo astrale (l’anima) <strong>della</strong> Terra ècostituito dai “comandanti de<strong>gli</strong> <strong>spiriti</strong> <strong>della</strong><strong>natura</strong>”, detti anche “Spiriti dei periodiciclici” p. 46• Grazie all’ulteriore evoluzione <strong>della</strong> memoriae <strong>della</strong> coscienza è possibile fare l’esperienzadell’Io o dello Spirito <strong>della</strong> Terra p. 51• Nel mondo sensibile <strong>gli</strong> <strong>spiriti</strong> <strong>della</strong> <strong>natura</strong>si manifestano nelle forze <strong>natura</strong>li, i lorocomandanti nelle leggi di <strong>natura</strong> e lo Spirito<strong>della</strong> Terra nel senso dell’esistenza p. 583. <strong>Angeli</strong>, Arcangeli, Spiriti del tempo: p. 63guide dell’uomo, dei popoli e delle civiltà• Per <strong>gli</strong> <strong>Angeli</strong> <strong>della</strong> terza gerarchia lapercezione verso l’esterno è una rivelazionedel proprio Sé; la loro vita interiore <strong>con</strong>sistenell’essere ricolmi dello spirito dellegerarchie a loro superiori p. 65• Per poter percepire questi esseri angelicil’uomo deve liberarsi di se stesso e superarel’egoismo p. 71• Le immagini che non provengono dal mondofisico possono <strong>con</strong>durre allo spirito p. 76• La terza gerarchia comprende <strong>gli</strong> <strong>Angeli</strong> (leguide del singolo individuo), <strong>gli</strong> Arcangeli (leguide delle comunità) e <strong>gli</strong> Spiriti del tempo(le guide di tutti <strong>gli</strong> uomini e di tutti i popoliin un determinato periodo) p. 786scaricato da www.archiatiedizioni.it


4. Forma, movimento, saggezza:p. 83<strong>gli</strong> <strong>Angeli</strong> <strong>della</strong> se<strong>con</strong>da gerarchia• Per percepire la terza gerarchia, l’uomodev’essere in grado di alternare due stati dicoscienza p. 85• Al se<strong>con</strong>do stadio <strong>della</strong> chiaroveggenza sifa l’esperienza de<strong>gli</strong> <strong>Angeli</strong> <strong>della</strong> se<strong>con</strong>dagerarchia. Con l’aumento dell’amorel’uomo diventa una cosa sola <strong>con</strong> tuttociò che è vivo p. 87• Gli <strong>spiriti</strong> <strong>della</strong> se<strong>con</strong>da gerarchia sialternano nella loro coscienza fra lacreazione di esseri e la stimolazionedi vita p. 90• La se<strong>con</strong>da gerarchia comprende <strong>gli</strong> Spiriti<strong>della</strong> forma, <strong>gli</strong> Spiriti del movimento e <strong>gli</strong>Spiriti <strong>della</strong> saggezza. Questi ultimi vengonopercepiti come espressione di qualcosa dispirituale soprattutto quando si osserva ilregno vegetale p. 935. Troni, Cherubini, Serafini:p. 99pianeti, stelle fisse, vita divina• Al terzo stadio <strong>della</strong> chiaroveggenza si fal’esperienza <strong>della</strong> prima gerarchia angelica:Troni, Cherubini e Serafini p. 101• La prima gerarchia si alterna nella coscienzafra la creazione di mondi e la creazione diesseri p. 1057scaricato da www.archiatiedizioni.it


i pianeti; <strong>gli</strong> Spiriti del movimento e <strong>della</strong>forma operano in modo diverso nei singolipianeti p. 147• La vita di una stella fissa viene guidatada<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> saggezza fino ai Serafini;la vita di una luna da<strong>gli</strong> Arcangeli fino aiSerafini p. 152• Le lune sono per così dire il “cadavere” di unsistema planetario, l’insieme di tutti i pianetiè come un corpo fisico e la stella fissa è comeun corpo eterico p. 157• Le comete purificano il sistema planetariodalla sua astralità nociva p. 1648. Il Sole a mezzanotte:p. 173lo spirito dei pianeti e dei regni<strong>della</strong> <strong>natura</strong>• Un Angelo e un chiaroveggente non vedonocorpi celesti fisici: per loro la Luna è come unricordo del passato <strong>della</strong> Terra p. 175• Esaminato dal punto di vista chiaroveggente,l’insieme di diversi pianeti produce il ricordodello “stadio solare” <strong>della</strong> Terra. Si fa alloral’esperienza del Sole spirituale, il Sole dimezzanotte p. 181• Le quattro parti costitutive dell’uomo sonotutte attive nel mondo fisico. L’Io de<strong>gli</strong>animali agisce nel mondo astrale come“anima di gruppo” p. 1899scaricato da www.archiatiedizioni.it


• La pianta ha due parti costitutive aldi là del mondo fisico, il minerale tre.L’Io dei minerali agisce da oltre il sistemaplanetario p. 1949. Lo Spirito solare <strong>della</strong> saggezza:p. 201come vengono ispirati i grandi impulsiculturali• Le piante hanno la sensibilità, <strong>gli</strong> animalil’intelligenza, ma non come esseri singoli nelmondo fisico. I vari tipi di animali derivanodalle forze planetarie e dallo zodiaco p. 203• Gli Io di gruppo de<strong>gli</strong> animali sonoi discendenti dei normali Spiriti delmovimento. Gli Spiriti luciferici delmovimento hanno suddiviso la forma umanain varie razze p. 209• I normali Spiriti del movimento produ<strong>con</strong>oa partire dai singoli pianeti i grandiimpulsi culturali, come per esempioil buddismo p. 212• Le forme delle piante vengono formatea partire dai pianeti, i loro Io di gruppoagis<strong>con</strong>o dal Sole. La fe<strong>con</strong>dazione avvienegrazie all’unione fra l’azione planetaria equella solare p. 216• Lo Spirito solare <strong>della</strong> saggezza è la fontecomune de<strong>gli</strong> impulsi culturali planetari de<strong>gli</strong>Spiriti del movimento p. 22010scaricato da www.archiatiedizioni.it


10. I metalli e l’oro:p. 231luce fisica e luce spirituale• I minerali hanno diverse forme, ma anchediverse “materie” (piombo, stagno e così via)prodotte dai pianeti p. 233• L’elemento astrale dei minerali agiscedal Sole. Gli esseri luciferici emananol’elemento eterico dal Sole dando origineall’oro; a loro si oppongono le forzelunari p. 238• Sul Sole vivono <strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> saggezza: laloro saggezza è una luce spirituale, invisibile.“Lucifero” (il portatore di luce) ha reso laluce visibile e Jahwe l’ha <strong>con</strong>trastato dallaLuna priva di luce p. 243• L’Io dei minerali agisce dall’esternodel sistema planetario, sostenutoda<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> volontà (Troni).All’inizio l’anello di Saturno era una codacometaria minerale p. 248• L’Io di gruppo dell’uomo è l’anima unitariadi tutti <strong>gli</strong> uomini. Il principio di Jahweagisce dalla Luna <strong>con</strong>tro la differenziazioneluciferica p. 253• Simili <strong>con</strong>siderazioni possono aiutarea <strong>con</strong>durre <strong>gli</strong> uomini sempre più versol’unità p. 25811scaricato da www.archiatiedizioni.it


Le gerarchie angeliche p. 264Termini specifici <strong>della</strong> scienza dello spirito p. 265Note alla presente edizione p. 268Da una lettera di Goethe a Jacobi p. 269A proposito di Rudolf Steiner p. 27012scaricato da www.archiatiedizioni.it


Prefazione13Cosa ci fa un libro su<strong>gli</strong> angeli nell’era del materialismo?Proprio perché in quest’epoca l’uomo sperimenta solo ciòche è a portata dei sensi il suo interesse per <strong>gli</strong> angeli è piùgrande che mai. Ne<strong>gli</strong> ultimi tempi sono stati pubblicatiinnumerevoli testi su<strong>gli</strong> angeli, ma una <strong>con</strong>oscenza scientificamentefondata del mondo angelico come quella offertaai lettori da queste <strong>con</strong>ferenze è assolutamente unica nelsuo genere.Come mai nella Bibbia e nei Vangeli non c’è un’angelologiasistematica, sviluppata in ogni direzione? Perché vitroviamo solo rari accenni all’esistenza e all’operare de<strong>gli</strong>angeli?Fino ad oggi il politeismo e il monoteismo sono stati vistisolo come opposti in<strong>con</strong>ciliabili: o una molteplicità diesseri divini, come troviamo nel grandioso pantheon deiGreci, o l’unico Dio come Jahwe per l’ebraismo e Allah perl’Islam. Anche la trinità cristiana, composta da “Padre”,“Fi<strong>gli</strong>o” e “Spirito Santo”, è sempre stata sospettata di farricadere nel politeismo. Solo ai giorni nostri l’uomo si staa poco a poco appropriando <strong>della</strong> <strong>con</strong>oscenza e <strong>della</strong> forzanecessarie per la ri<strong>con</strong>ciliazione fra la sua anima <strong>natura</strong>lmentepoliteistica, che sperimenta dentro di sé un’infinitavarietà di energie divine, e il suo spirito per <strong>natura</strong> monoteistico,che in qualità di Io deve unificare tutte le forzeanimiche.Goethe doveva sentirlo nel profondo quando il 6 gennaio1813 scrisse a Jacobi, cristiano <strong>con</strong>vinto: «Per quanto miriguarda, <strong>con</strong>siderando le molteplici dimensioni del mioessere, non posso ac<strong>con</strong>tentarmi di un solo modo di pensare.In quanto poeta e artista io sono un politeista. In quantoscienziato <strong>della</strong> <strong>natura</strong> io sono panteista, e l’uno non menorisolutamente dell’altro. Avendo poi bisogno di un Dio uniscaricatoda www.archiatiedizioni.it


14co, in quanto uomo morale, non ho nessun problema. Lecose celesti e le terrestri costituis<strong>con</strong>o un così vasto regnoche solo <strong>gli</strong> organi di tutti quanti <strong>gli</strong> esseri ries<strong>con</strong>o insiemead afferrarlo.» (v. facsimile a pag. 269)Il timore bimillenario del cristianesimo che il mondo de<strong>gli</strong>angeli possa produrre un ritorno al politeismo ha causeprofonde. Se l’abisso fra Dio e l’uomo venisse ad un trattocolmato grazie ad una scala angelica, l’uomo potrebbeprovare una vo<strong>gli</strong>a irresistibile di salire quella scala <strong>con</strong> leproprie forze e questa frase del Vangelo di Giovanni (1,51)potrebbe incoraggiarlo a farlo: «In verità, in verità vi dico:voi vedrete il cielo aperto e <strong>gli</strong> <strong>Angeli</strong> di Dio salire e scenderesopra il Fi<strong>gli</strong>o dell’uomo.»Per un certo periodo di tempo la Chiesa ha tentato di tenerea bada quest’uomo che cerca di dare la scalata al cielo;in parte a buon diritto, dato che per l’uomo è estremamentefacile immaginarsi di essere sui gradini più alti <strong>della</strong> scala,pur non avendo la più pallida idea di come debba lavoraresu se stesso per arrivare ai gradini inferiori. Ma in partel’aver domato l’uomo in questo modo è stato un torto: nessunapotenza intenzionata a sottomettere l’uomo per i propriscopi vede di buon occhio che quest’ultimo si dedichi<strong>con</strong> impegno e successo alla propria evoluzione spiritualeverso l’autonomia interiore.Più ci si fa un’idea chiara sui <strong>con</strong>tenuti di queste <strong>con</strong>ferenzee più si desidera porre al centro dell’attenzione ciòche non viene mai espresso: l’uomo che le ha tenute. Chiparla in queste <strong>con</strong>ferenze non è un angelo, ma un uomo.Vengono in esse espressi <strong>con</strong>tenuti <strong>della</strong> coscienza umana,di questa coscienza capace di evolversi all’infinito che ogniuomo si porta dentro cercando instancabilmente di renderlapiù ampia e profonda. Qui non <strong>con</strong>ta tanto la persona diRudolf Steiner come tale: il lettore sperimenta i <strong>con</strong>tenutidi una scienza dello spirito che viene offerta a tutti <strong>gli</strong> esscaricatoda www.archiatiedizioni.it


seri umani in quanto tali come prospettiva evolutiva <strong>della</strong>coscienza.Possiamo immaginarci che mentre l’uomo fa risuonaresimili parole tutti <strong>gli</strong> angeli di cui si parla nelle <strong>con</strong>ferenzesiano in trepido ascolto. È possibile che siano stupiti che ilmondo de<strong>gli</strong> uomini si occupi di loro, che l’uomo si interessiseriamente a loro dopo averli ignorati per così tantotempo. Potrebbero essere curiosi di sapere che cosa rac<strong>con</strong>tasu di loro, se dice il vero o no, se le sue parole palesanovenerazione o superficialità.Nel momento in cui <strong>gli</strong> angeli vedranno sorgere dei pensieriche li riguardano nell’uomo che legge queste <strong>con</strong>ferenze,riusciranno a comprendere sempre me<strong>gli</strong>o il sensodell’incarnazione, del farsi uomo dello Spirito del Sole, daloro amato e adorato più di ogni altra cosa. Alla svolta deitempi devono essere stati colpiti dalla sua decisione di abbandonareloro e il Sole per diventare lo Spirito <strong>della</strong> Terra,dell’umanità. Quante volte avrà ripetuto loro che il sensopiù profondo <strong>della</strong> saggezza cosmica <strong>con</strong>siste nell’amoreper il microcosmo, per l’uomo! Quante volte avrà letto neiloro cuori la domanda inespressa che li angustiava: «Com’èpossibile che per lo Spirito del Sole l’uomo, il cui spiritosulla Terra diventa sempre più offuscato e debole, sia piùimportante di noi <strong>Angeli</strong>?»E la sua risposta non può essere stata che questa: «Peruna madre tutti i fi<strong>gli</strong> sono ugualmente preziosi, ma le suepremure vanno soprattutto al fi<strong>gli</strong>o che si trova nel bisogno,che è malato o addirittura in pericolo di vita.» Per <strong>gli</strong> <strong>Angeli</strong>dev’essere stato tutt’altro che facile capire le sue parole,trattandosi di puri <strong>spiriti</strong> che non sanno cosa significhivivere come spirito dentro un corpo e sperimentare graziead esso l’onnipotenza <strong>della</strong> <strong>natura</strong>, nella lotta quotidianafra vittoria o annientamento del proprio spirito. Ora, attraversole parole de<strong>gli</strong> uomini, vengono a sapere che non vi è15scaricato da www.archiatiedizioni.it


stata una sola “caduta de<strong>gli</strong> angeli”, bensì due.All’inizio dell’evoluzione terrestre alcuni angeli si eranorifiutati di ascendere verso l’alto <strong>con</strong> lo Spirito del Sole,di abbandonare la Terra per lasciare libero l’uomo. In uncerto senso que<strong>gli</strong> angeli si sono staccati dallo Spirito delSole e hanno <strong>con</strong>tinuato ad agire sulla Terra, nell’animadell’uomo, a cui volevano trasmettere una saggezza perla quale e<strong>gli</strong> non era ancora maturo. Ora che si tratta diportare l’amore all’uomo, <strong>gli</strong> angeli che commettono il se<strong>con</strong>dopeccato originale si rifiutano invece di scendere spiritualmenteverso il basso, nel peso morale dell’amore perl’uomo, e “cadono” verso l’alto <strong>con</strong> la leggerezza dell’egoismo,negando a<strong>gli</strong> esseri umani la lavanda dei piedi chel’Essere pieno d’amore offre ad ogni uomo. Eppure per unasaggezza superiore il “peccato originale” de<strong>gli</strong> angeli è unsacrificio necessario, compiuto per amore dell’uomo. AncheMefistofele, che come ogni diavolo è un angelo caduto,viene pregato da Dio in persona di mettersi al servizio delcammino dell’uomo come forza antagonista. C’è forse unangelo che me<strong>gli</strong>o di Mefistofele nel Faust di Goethe sia ingrado di svolgere la missione affidata<strong>gli</strong> da Dio?Il Beato <strong>Angeli</strong>co ha posto accanto all’angelo dell’Annunciazionela madre del Salvatore, a cui viene annunciata lavenuta sulla Terra dello Spirito del Sole. Queste <strong>con</strong>ferenzesostituis<strong>con</strong>o in un certo senso quella madre <strong>con</strong> la Terra,la madre di tutti <strong>gli</strong> uomini. Alla Terra come luogo dell’evoluzionedell’umanità viene annunciata dall’angelo la buonanovella, la possibilità di dare alla luce in ogni uomo il portatoredel Cristo. Così, dalla prospettiva cosmica di queste<strong>con</strong>ferenze, dal mondo angelico, l’Angelo guarda la piccolaTerra e si meravi<strong>gli</strong>a del fatto che quel “granello di polvere”del cosmo debba assumere una tale importanza dadiventare il centro dell’intero universo. L’Angelo si stupiscedi come l’uomo debba e possa <strong>con</strong>quistare la propria16scaricato da www.archiatiedizioni.it


coscienza angelica solo nel corso di una lunga evoluzione,solo sperimentando la libertà individuale.Diventare uomo è tendere verso l’angelo: l’uomo è vistocome il bambino di tutte le gerarchie angeliche. Nel corsodei millenni <strong>della</strong> sua evoluzione sulla Terra l’uomo diventeràcome <strong>gli</strong> angeli, suoi genitori ed educatori. Nellasua tensione verso il <strong>con</strong>seguimento <strong>della</strong> perfetta umanitàl’uomo ascende al grado di coscienza de<strong>gli</strong> angeli. Occupandosidi queste <strong>con</strong>ferenze e provando gratitudine per lapresenza e l’azione de<strong>gli</strong> angeli, l’uomo percepisce il battitod’ali angelico <strong>della</strong> sua anima. Nel suo spirito si accendesempre più una “coscienza angelica” nel duplice senso deltermine: da un lato una coscienza dell’esistenza de<strong>gli</strong> angeli,nel momento in cui diventa sempre più cosciente <strong>della</strong>loro realtà e del loro operato e li prende sempre più sulserio; dall’altro una coscienza sempre più simile a quellade<strong>gli</strong> angeli, a mano a mano che si appropria <strong>della</strong> coscienzache li anima.L’uomo si trova a metà fra <strong>gli</strong> <strong>spiriti</strong> <strong>della</strong> <strong>natura</strong> e quelliangelici. Gli <strong>spiriti</strong> all’opera nella <strong>natura</strong> sviluppano necessariamentele forze <strong>natura</strong>li di cui sono stati dotati da<strong>gli</strong><strong>spiriti</strong> superiori. In termini scientifico-spirituali: sono costituitida corpo e anima, ma non sono <strong>spiriti</strong> individuali eautonomi. Gli angeli invece sono fatti di spirito e anima,sono “puri <strong>spiriti</strong>” nel senso che non possono agire direttamentenel mondo <strong>della</strong> materia, ma solo per mezzo de<strong>gli</strong><strong>spiriti</strong> <strong>della</strong> <strong>natura</strong>.L’uomo è l’unico essere al mondo composto da corpo,anima e spirito. Come ogni azione <strong>natura</strong>le avviene per necessità,così la legge fondamentale dell’agire dello spiritoè la libertà. È per questo che l’uomo può trascorrere unavita intera senza sapere nulla de<strong>gli</strong> angeli, che come esserispirituali identificano nella libertà dell’uomo il valore supremo<strong>della</strong> creazione visibile. Gli angeli fanno un’infinità17scaricato da www.archiatiedizioni.it


di cose per l’uomo al fine di metter<strong>gli</strong> a disposizione tuttele <strong>con</strong>dizioni necessarie per creare in libertà. L’insieme diqueste <strong>con</strong>dizioni è quello che, come se niente fosse, chiamiamo“mondo”, senza renderci <strong>con</strong>to che al suo mantenimentoprovvede ogni singolo istante un’infinita varietà di<strong>spiriti</strong> angelici profondamente affezionati all’uomo. E ciononostanteil loro operare <strong>con</strong>siste solo nell’offrire all’uomooccasioni di esercitare la sua libertà, senza mai imporrela loro presenza.Dato che il mondo de<strong>gli</strong> angeli è il mondo dello spirito e<strong>della</strong> libertà, l’uomo può <strong>con</strong>durre una vita tanto più realizzatae felice quanto più ri<strong>con</strong>osce nella libertà del propriospirito la <strong>natura</strong> e l’azione de<strong>gli</strong> angeli. Allora il suo cuorepuò riempirsi sempre più di gratitudine e queste <strong>con</strong>ferenze<strong>gli</strong> fornis<strong>con</strong>o innumerevoli spunti per farlo. Vivendo eagendo in comunione <strong>con</strong> <strong>gli</strong> angeli, l’uomo può ri<strong>con</strong>osceresempre più profondamente la verità, amare sempre piùintimamente la bellezza e compiere il bene <strong>con</strong> coraggiosempre maggiore.Ne<strong>gli</strong> ultimi secoli il sistema copernicano ha spazzato viadal cosmo tutti <strong>gli</strong> angeli. Sono rimasti solo i corpi celesti,che si muovono lungo le loro orbite in maniera quasi spettrale,mossi da leggi puramente meccaniche. Nello stessotempo la Terra è stata privata <strong>della</strong> propria posizione centrale:<strong>con</strong> il pensiero astratto l’uomo l’ha abbandonata perspostarsi sul Sole, che ora <strong>con</strong>sidera il centro attorno a cuitutto ruota.Il Sole come centro: oggi la svolta scientifica copernicana<strong>della</strong> coscienza umana sta aspettando di trovare il propriocoronamento grazie ad una svolta scientifico-spirituale.Il Sole diventerà il centro spirituale di tutta l’evoluzionequando la Terra e l’uomo che la abita tenderanno semprepiù a trasformarsi essi stessi nel Sole, nella fonte da cui scaturis<strong>con</strong>ola luce <strong>della</strong> saggezza e il calore dell’amore. La18scaricato da www.archiatiedizioni.it


coscienza solare dell’uomo celebra la propria aurora nellariscoperta de<strong>gli</strong> esseri angelici che ravvivano, animano einfondono entusiasmo a tutti i mondi.L’uomo non resterà tale in eterno: l’autore dell’Apocalisse,l’esperto <strong>della</strong> fine dei tempi, <strong>gli</strong> dice che al termine <strong>della</strong>sua evoluzione “finirà” col raggiungere il grado dell’angeloo quello <strong>della</strong> bestia. L’animale è privo di libertà: il <strong>con</strong>trosensodell’evoluzione umana è la perdita <strong>della</strong> facoltà <strong>della</strong>libertà come risultato di tutti i peccati di omissione <strong>della</strong>libertà. Il senso del diventare uomo è la <strong>con</strong>quista <strong>della</strong> libertàde<strong>gli</strong> angeli, una libertà che non deve più sce<strong>gli</strong>erefra bene e male, ma che può sce<strong>gli</strong>ere piuttosto fra bene ebene. Diventare uomini vuol dire tendere verso il mondode<strong>gli</strong> angeli!Pietro Archiatinella primavera 200719scaricato da www.archiatiedizioni.it


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Prima <strong>con</strong>ferenzaSentire il mondo a livello morale:percepire la presenza di <strong>spiriti</strong><strong>della</strong> <strong>natura</strong> dietro tutto ciò che è fisicoHelsinki, 3 aprile 1912scaricato da www.archiatiedizioni.it


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Miei cari amici 1 ,quando sono stato invitato qui mi è stato chiesto di parlaredelle entità spirituali che troviamo nei regni <strong>della</strong> <strong>natura</strong> enei corpi celesti.Così facendo, miei cari amici, andremo a toccare un campoche dapprima appare estremamente distante dal sapereattuale a disposizione dell’uomo.Fin dall’inizio dovremo muoverci su un terreno di cui algiorno d’oggi il mondo esterno nega la realtà. C’è una solacosa che vi chiedo come presupposto: che, grazie a<strong>gli</strong> studiscientifico-spirituali da voi finora <strong>con</strong>dotti, ascoltiate le mieparole mostrando comprensione per il mondo spirituale.Nel corso delle <strong>con</strong>ferenze ci intenderemo su come chiamarele varie cose. Tutto il resto verrà in un certo senso1La prima <strong>con</strong>ferenza comincia <strong>con</strong> le seguenti parole di saluto: «Ilsegretario generale <strong>della</strong> Società teosofica in Finlandia mi ha appenarivolto qui davanti a voi delle parole molto care, alle quali desiderorispondere <strong>con</strong> un saluto di tutto cuore, così come ci si saluta in tuttoil mondo fra di noi cultori <strong>della</strong> scienza dello spirito. Essendo venuto<strong>con</strong> un certo numero di amici tedeschi qui da voi, in questa terrameravi<strong>gli</strong>osa che ci parla dall’alto dei suoi antichi ricordi e delle sueantiche leggende, desidero innanzitutto ricordare, per collegare in uncerto senso l’universale al particolare, che anche nel vasto territoriodell’Europa centrale in cui ho il compito e il dovere di diffondere le<strong>con</strong>oscenze scientifico-spirituali si usa rivolgersi amorevolmente adogni essere umano, anche al più s<strong>con</strong>osciuto, esclamando ‘Grüß Gott’o ‘Gott zum Gruß’, cioè saluta Dio. È una forma di saluto comune incerte regioni dell’Europa centrale alla quale mi è caro pensare parlandodel mio saluto preferito che intendo portarvi e che <strong>con</strong>siste, miei cariamici, nel definirci ‘teosofi’ tutti noi che aneliamo ad un certo tipo di<strong>con</strong>oscenza. E già definendoci in questo modo introduciamo qualcosa diuniversale nel saluto che ogni anima che anela alla scienza dello spiritorivolge a un’altra. Chiamandoci teosofi, miei cari amici, ci appelliamo aquanto di più intimo e profondo vi è nell’uomo. Ed è a questa parte piùintima e profonda dell’uomo che ci rivolgiamo dal profondo chiamandosia lui che noi teosofi, o perlomeno è questo che intendiamo. E cosìciò che esprimiamo definendoci teosofi riunisce l’elemento divino nella23scaricato da www.archiatiedizioni.it


da sé se nel corso del tempo avremo acquisito una comprensionea livello del sentimento del fatto che al di là delnostro mondo sensibile, il mondo che per primo sperimentiamoin quanto esseri umani, ce n’è uno spirituale, e che,proprio come ci si addentra nel mondo fisico osservandolonon solo come un’unità, ma prendendo in esame in manieraspecifica singole piante, singoli animali, singoli minerali,singoli popoli e singoli uomini, così è possibile suddividereil mondo spirituale in singole classi e individui di entitàspirituali.Ecco dunque che sul terreno <strong>della</strong> scienza dello spiritonon parliamo solo di un mondo spirituale generico, ma dientità e forze ben precise che stanno dietro il nostro mondofisico. Che cosa attribuiamo al mondo fisico?nostra anima e ci salutiamo in questo modo poiché lasciamo parlare ildivino che è presente in noi. L’obiettivo, l’aspirazione di noi tutti è chequanto è racchiuso nel nome teosofi riunisca sempre più persone inquesto mondo. Miei cari amici, quando ci riuniamo in un luogo comequesto, pur facendo fatica a capire le nostre rispettive lingue, ci capiamoin tutto il mondo in quanto scienziati spirituali se davvero aneliamoad esserlo, se lasciamo parlare la parte più intima del nostro essere.Per questo quando ci riuniamo come scienziati spirituali ci sembra dirinfrescare de<strong>gli</strong> antichissimi ricordi sacri, comuni all’umanità intera.Ci diciamo, cari amici, che tutti <strong>gli</strong> uomini hanno un’origine divinospiritualecomune e che, pur avendo preso strade diverse che li hanno<strong>con</strong>dotti a territori e linguaggi differenti, è possibile far risuonarenell’anima la corda dei più antichi e sacri ricordi umani che racchiudonoin sé l’elemento divino-spirituale da cui abbiamo avuto origine. Ecosì ci sentiamo fratelli <strong>della</strong> fami<strong>gli</strong>a universale umana, partiti dauna casa comune e che, pur avendo compiuto la propria evoluzionenei più svariati territori, non hanno dimenticato quel qualcosa cheridesta in loro il ricordo <strong>della</strong> sacra origine che li accomuna. Cos’èdunque la scienza dello spirito ai nostri tempi? Una sorta di possentegrido nostalgico de<strong>gli</strong> uomini che oggi già comprendono ciò che infuturo dovrà unire sempre più <strong>gli</strong> esseri umani, far nascere sempre piùnei loro cuori l’elemento unificante che ri<strong>con</strong>os<strong>con</strong>o a mano a manoche guardano il proprio passato. Per questo, cari amici, è <strong>natura</strong>le24scaricato da www.archiatiedizioni.it


Cominciamo a chiarirci questo: attribuiamo al mondo fisicotutto ciò che possiamo percepire <strong>con</strong> i sensi, vedere <strong>con</strong><strong>gli</strong> occhi, sentire <strong>con</strong> le orecchie, afferrare <strong>con</strong> le mani. Gliattribuiamo inoltre tutto ciò che possiamo abbracciare <strong>con</strong>i nostri pensieri, nella misura in cui tali pensieri si riferis<strong>con</strong>oalla percezione esteriore, a ciò che il mondo fisicopuò dirci.Dobbiamo ascrivere al mondo fisico anche tutto quello chenoi in quanto uomini facciamo al suo interno. Si potrebberocerto suscitare dei dubbi affermando che tutto quello chefacciamo nel mondo fisico in quanto uomini appartenga almondo fisico. Bisogna infatti dirsi che, mentre agis<strong>con</strong>o nelmondo fisico, <strong>gli</strong> uomini vi portano qualcosa di spirituale.Gli esseri umani non agis<strong>con</strong>o solo in base a<strong>gli</strong> istinti firiunirciscambiandoci il mi<strong>gli</strong>or saluto che possiamo offrirci quandoci in<strong>con</strong>triamo fra scienziati dello spirito. Gli uomini si in<strong>con</strong>trano sulglobo terrestre. Gli uni si <strong>con</strong>os<strong>con</strong>o di più, <strong>gli</strong> altri di meno. È così cheavviene nella vita di ogni giorno. E di questi tempi coloro che hannoobiettivi e interessi comuni si riunis<strong>con</strong>o, poiché sanno di in<strong>con</strong>trarsiin questi ideali che <strong>con</strong>dividono. Ma il nostro riunirci come scienziatidello spirito significa qualcos’altro: è come se quando ci riuniamo ciri<strong>con</strong>oscessimo subito. Cos’è che fa sì che <strong>gli</strong> uomini si <strong>con</strong>oscano? Ilfatto di sapere qualcosa <strong>gli</strong> uni de<strong>gli</strong> altri. Nel mondo passiamo oltre<strong>con</strong> indifferenza alle persone di cui non sappiamo niente, ma tendiamoaffettuosamente la mano ai nostri vecchi <strong>con</strong>oscenti, sorridiamo achi non vediamo da tanto tempo e il cui in<strong>con</strong>tro ci colma di gioia. Inbreve, miei cari amici, fra uomo e uomo si crea un legame per il fattoche l’uno sa qualcosa dell’altro. Quando ci in<strong>con</strong>triamo come scienziatispirituali, ognuno di noi sa qualcosa de<strong>gli</strong> altri e non ci sentiamoestranei fra di noi. Sappiamo che l’altro ha nel proprio intimo, nel suonucleo più profondamente umano, lo stesso ideale spirituale che vivein noi stessi, e perciò ci sembra di <strong>con</strong>oscerlo da tempo. Oltre a tuttoil resto che la scienza dello spirito può portare a<strong>gli</strong> uomini c’è anche ilfatto, miei cari amici, che individui mai vistisi prima sul piano fisicopossono in<strong>con</strong>trarsi <strong>con</strong> la <strong>con</strong>sapevolezza di <strong>con</strong>oscersi intimamentesolo perché si trovano sul terreno comune <strong>della</strong> scienza dello spirito.Questo <strong>con</strong>ferisce alle nostre attività e alle nostre parole quel tono25scaricato da www.archiatiedizioni.it


sici e alle passioni, ma anche per esempio se<strong>con</strong>do principimorali. Le nostre azioni sono pervase dalla morale. Certo,quando agiamo moralmente entrano in gioco de<strong>gli</strong> impulsispirituali, ma la scena <strong>della</strong> nostra azione morale è comunqueil mondo fisico.E proprio come entrano in gioco nel nostro agire morale,<strong>gli</strong> impulsi spirituali giungono a noi anche attraverso icolori, i suoni, il caldo e il freddo, attraverso tutte le percezionisensibili.Dapprima lo spirito resta per così dire nascosto, celatoalla percezione esteriore, a ciò che l’uomo è in grado di <strong>con</strong>osceree fare esteriormente. La caratteristica dello spiritoè che l’uomo riesce a ri<strong>con</strong>oscerlo solo quando si adoperaper diventare diverso, almeno in modesta misura, da quelloche è in partenza.Nei nostri gruppi e associazioni scientifico-spiritualilavoriamo insieme. Sì, lì non sentiamo soltanto queste oquelle verità che ci di<strong>con</strong>o per esempio: esistono diversimondi, l’uomo è formato da diverse parti o corpi o comedi cordialità che non deve mancare nei nostri in<strong>con</strong>tri, quel tono dicordialità che proviene dall’egregio segretario generale <strong>della</strong> Societàteosofica finlandese e per il quale sono intimamente grato. Cari amici,se nelle <strong>con</strong>ferenze che mi è stato richiesto di tenere ri<strong>con</strong>osceretequalcosa di questo tono cordiale, nonostante l’ambito apparentementespirituale in cui ci porteranno le prime, allora mi avrete capito nelmodo giusto. Questo dobbiamo fare molte volte in quanto scienziatispirituali: attraversare dapprima i campi dello spirito, per poi, dopo averlasciato agire su di noi tutta la ricchezza <strong>della</strong> vita spirituale, ritrovarcinei risultati di queste <strong>con</strong>oscenze spirituali come in un’armonica notadel cuore. Desidero quindi che co<strong>gli</strong>ate le mie parole da questo puntodi vista. Anche se in un primo momento sembrerà che ci occupiamosolo di fatti spirituali, se<strong>con</strong>do il compito che mi è stato assegnato,in questi giorni non verrà detto nulla che non sia in intima relazione<strong>con</strong> l’obiettivo appena descritto. E dopo avervi detto queste parole,permettetemi di affrontare subito l’argomento delle <strong>con</strong>ferenze per cuisono venuto qui.»26scaricato da www.archiatiedizioni.it


li vo<strong>gli</strong>amo chiamare. Succede che, lasciando agire su dinoi tutto questo, a poco a poco, anche se non sempre ce neaccorgiamo, anche senza fare un cammino esoterico, la nostraanima subisce un cambiamento. Le cose che impariamonell’ambito <strong>della</strong> scienza dello spirito rendono la nostraanima diversa da ciò che era prima.Miei cari amici, provate un po’ a paragonare il modo incui sentite e pensate adesso, dopo aver preso parte per alcunianni alla vita in una cerchia scientifico-spirituale, aquello in cui sentivate e pensavate prima, o semplicementeal modo in cui pensano e sentono le altre persone. Scienzadello spirito non significa la semplice acquisizione di una<strong>con</strong>oscenza, ma un’educazione al massimo livello, un’autoeducazione<strong>della</strong> nostra anima.Ci trasformiamo in qualcos’altro, <strong>gli</strong> interessi diventanodiversi, l’attenzione che l’uomo sviluppa per questa o quellacosa una volta diventato scienziato spirituale è diversa.Le cose che prima lo interessavano non lo interessano più,mentre ciò che prima non <strong>gli</strong> interessava comincia ad interessar<strong>gli</strong>moltissimo.Non si deve dire che entra in rapporto <strong>con</strong> il mondo spiritualesolo chi ha attraversato un’evoluzione esoterica.L’esoterismo non comincia solo <strong>con</strong> l’evoluzione occulta.L’esoterismo comincia già nell’istante in cui entriamo inrelazione <strong>con</strong> una qualsiasi associazione scientifico-spirituale,vi prendiamo parte <strong>con</strong> tutto il cuore e sentiamo cosaracchiudono in sé <strong>gli</strong> insegnamenti scientifico-spirituali;già allora la nostra anima comincia a trasformarsi e iniziaa succederci qualcosa di simile a quello che accadrebbe adun essere che prima vedeva solo il chiaro e lo scuro e poi,grazie ad una diversa organizzazione de<strong>gli</strong> occhi, cominciaa distinguere i colori. Per un simile essere il mondo assumerebbeun aspetto completamente diverso.27scaricato da www.archiatiedizioni.it


Ci basta notarlo, ci basta ammetterlo, dopo di che scopriremoche il mondo intero comincia ad apparirci diverso seper un certo periodo pratichiamo l’autoeducazione scientifico-spiritualeche possiamo ricevere in un’associazionedi questo genere. Questo educarsi ad una particolare sensibilitànei <strong>con</strong>fronti del mondo spirituale, questo educarsiall’osservare qualcosa che si trova dietro le realtà fisiche èun frutto del movimento scientifico-spirituale ed è la cosapiù importante nella comprensione scientifico-spirituale.Non dobbiamo credere di poter acquisire una comprensionescientifico-spirituale mediante il puro e semplicesentimentalismo, <strong>con</strong>tinuando a ripeterci che vo<strong>gli</strong>amopervadere d’amore i nostri sentimenti. Anche <strong>gli</strong> altri lovo<strong>gli</strong>ono, se sono brave persone. In tal modo ci educheremmosolo ad una certa alterigia scientifico-spirituale.Dobbiamo piuttosto aver ben chiaro come educare i nostrisentimenti lasciando agire su di noi la <strong>con</strong>oscenza dellerealtà di un mondo superiore e trasformando la nostra animamediante tale <strong>con</strong>oscenza. È questo modo particolare dieducare la propria anima ad una sensibilità nei <strong>con</strong>fronti diun mondo superiore che <strong>con</strong>traddistingue lo scienziato spirituale.Si tratta di qualcosa che dobbiamo capire se vo<strong>gli</strong>amoparlare de<strong>gli</strong> argomenti oggetto di queste <strong>con</strong>ferenze.Chi è in grado di andare oltre le realtà fisiche <strong>con</strong> unosguardo educato all’invisibile, dietro tutto ciò che si propagacome colori, suoni, calore, freddo, forze <strong>della</strong> <strong>natura</strong> troveràsubito delle entità che non si rivelano ai sensi e all’intellettoesteriori e sono situate al di là del mondo fisico.Allora penetrerà sempre più a fondo e scoprirà per cosìdire mondi <strong>con</strong> entità di genere superiore. Se vo<strong>gli</strong>amo procurarcila comprensione di tutto quello che si trova dietro ilmondo sensibile, dobbiamo, in base al compito particolareche mi è stato affidato qui, prendere le mosse dalle cose28scaricato da www.archiatiedizioni.it


più vicine che troviamo dietro il mondo sensibile, da ciòche troviamo quando solleviamo il primo velo steso dallapercezione sensibile su<strong>gli</strong> avvenimenti spirituali.Sostanzialmente il mondo che si presenta allo sguardospirituale subito dopo quello sensibile è estremamentesorprendente per l’intelletto odierno, per l’attualecomprensione.Ma qui, cari amici, mi rivolgo a persone che hanno giàaccolto dentro di sé le <strong>con</strong>oscenze scientifico-spirituali.Posso quindi dare per s<strong>con</strong>tato che sappiate che dietro a ciòche percepiamo dell’uomo, a ciò che dell’uomo vediamo<strong>con</strong> <strong>gli</strong> occhi, tocchiamo <strong>con</strong> le mani e al di là delle <strong>con</strong>oscenzeanatomiche e fisiologiche correnti, dietro al corpofisico dell’uomo c’è in senso scientifico-spirituale un altrocorpo sovrasensibile, quello che chiamiamo corpo etericoo corpo vitale.Oggi non vo<strong>gli</strong>amo parlare delle parti superiori <strong>della</strong> <strong>natura</strong>umana, ma renderci <strong>con</strong>to che lo sguardo spirituale, ingrado di vedere al di là del corpo fisico, in<strong>con</strong>tra dapprimail corpo eterico o vitale.Lo sguardo spirituale può fare qualcosa di analogo ancherispetto alla <strong>natura</strong> che ci cir<strong>con</strong>da. Come possiamoosservare l’uomo a livello occulto per scoprire se possiedequalcos’altro oltre al corpo fisico, trovando poi il corpo vitale,così possiamo osservare <strong>con</strong> lo sguardo occulto anchela <strong>natura</strong> esteriore nei suoi colori, nelle sue forme, nei suoisuoni e nei suoi regni (minerale, vegetale, animale e umano)nella misura in cui essi ci si presentano fisicamente.Scopriamo allora che anche la <strong>natura</strong> ha come noi una speciedi corpo eterico o vitale oltre al corpo fisico. Solo chefra il corpo eterico o vitale <strong>della</strong> <strong>natura</strong> e quello dell’uomoc’è una grande differenza.Quando lo sguardo spirituale si dirige sul corpo eterico ovitale dell’uomo lo vede come un’unità, come una struttura29scaricato da www.archiatiedizioni.it


coerente, come una forma o figura omogenea. Quando losguardo spirituale penetra attraverso la <strong>natura</strong> esteriore inquanto colore, forma, struttura minerale, vegetale o animale,scopre che il corpo eterico o vitale <strong>della</strong> <strong>natura</strong> fisica èuna molteplicità, un’infinita varietà.Questa è la grande differenza:• nell’uomo abbiamo un essere unico, unitario, sottoforma di corpo eterico o vitale;• dietro la <strong>natura</strong> fisica troviamo molti esseri diversi,differenziati.Ora, cari amici, vi devo indicare la via che permette digiungere ad un’affermazione come quella che ho appenafatto, all’affermazione che al di là <strong>della</strong> nostra <strong>natura</strong> fisicasi trova un corpo eterico o vitale, o me<strong>gli</strong>o, un mondoeterico o vitale, una varietà, una molteplicità di esseri differenziati.Per spiegarvi come ci si arriva posso usare delle parolesemplici: si giunge a ri<strong>con</strong>oscere sempre più questo corpoeterico o vitale dietro la <strong>natura</strong> fisica cominciando a vivereil mondo intero a livello morale.Cosa vuol dire vivere il mondo a livello morale? Miei cariamici, cominciamo col dirigere lo sguardo dalla Terra allevastità dell’universo da cui ci muove in<strong>con</strong>tro l’azzurro delcielo.Supponiamo di farlo in un giorno in cui l’azzurro del cielonon sia interrotto neanche da una nuvoletta, neppure dallapiù piccola nuvoletta argentea. Immaginiamo di guardaretutto l’azzurro che si distende sopra di noi. Non ha importanzase ri<strong>con</strong>osciamo o meno qualcosa di reale in sensofisico, ciò che <strong>con</strong>ta in un primo momento è l’impressionesuscitata in noi da questo azzurro che si estende sopra il30scaricato da www.archiatiedizioni.it


nostro capo.Immaginiamo di poterci dedicare intensamente e molto,molto a lungo all’azzurro del cielo. Possiamo fare in mododi dimenticarci di tutto ciò che <strong>con</strong>osciamo o di tutto ciòche ci cir<strong>con</strong>da nella vita. Mettiamo di poter dimenticareper un attimo tutte le impressioni esteriori, tutti i ricordi,le preoccupazioni e le tribolazioni <strong>della</strong> vita ed esserecompletamente immersi nella singola impressione del cieloazzurro.Vedete, cari amici, quello che vi sto dicendo ora può esseresperimentato da ogni anima umana, basta che metta inatto <strong>gli</strong> adeguati preparativi. Quello che vi sto dicendo puòdiventare un’esperienza universalmente umana.Immaginate che un’anima umana <strong>con</strong>centri lo sguardoesclusivamente sull’azzurro del cielo. Giunge allora un momentoin cui l’azzurro cessa, un momento in cui non vediamopiù l’azzurro, non vediamo più nulla che una qualsiasilingua umana possa definire azzurro. Ma se nel momentoin cui l’azzurro smette di essere tale per noi prendiamo coscienza<strong>della</strong> nostra anima, allora vi noteremo una disposizioneben precisa.L’azzurro svanisce, davanti a noi si apre qualcosa di infinitoed è lì che vuole riversarsi un particolare sentimento<strong>della</strong> nostra anima, una sua particolare sensazione, in quelvuoto formatosi dove prima c’era l’azzurro.E se vo<strong>gli</strong>amo definire questa sensazione dell’anima, abbiamoa disposizione una sola parola: la nostra anima sisente “pia” di fronte a quell’infinito, devotamente pia. Tuttii sentimenti religiosi dell’evoluzione umana hanno sostanzialmenteuna sfumatura che racchiude in sé quello che inquesta sede esprimo <strong>con</strong> l’aggettivo “pio”: colmo di pia dedizione,pervaso di un sentimento religioso.L’impressione <strong>della</strong> volta celeste azzurra è diventata morale.L’azzurro che si estende in lontananza ha suscitato31scaricato da www.archiatiedizioni.it


nella nostra anima una sensazione morale. Mentre l’azzurroscompare, nella nostra anima sorge una sensazione moralenei <strong>con</strong>fronti del mondo esterno.Ed ora vo<strong>gli</strong>amo <strong>con</strong>centrarci su un’altra sensazione checi permette di sintonizzarci moralmente in un altro modorispetto alla <strong>natura</strong> esteriore. Quando <strong>gli</strong> alberi germo<strong>gli</strong>anoe i prati diventano tutti verdi, dirigiamo lo sguardo sulverde che ricopre la Terra nei modi più svariati o che cisi presenta nelle chiome de<strong>gli</strong> alberi. E anche questa voltafacciamo in modo di dimenticare tutte le impressioni esterioriche potrebbero agire sulla nostra anima e abbandoniamocicompletamente a tutto ciò che in <strong>natura</strong> ci si presentacome verde.Quando saremo di nuovo in grado di abbandonarci a tuttociò che spunta realmente come verde, potremo spingercifino a far sparire il verde in quanto tale, come abbiamo fattoprima <strong>con</strong> l’azzurro. Non potremo quindi dire che davantiai nostri occhi si estende un colore, ma – e vi faccioespressamente notare che le cose che vado dicendo possonoessere sperimentate da chiunque compia i passaggiadeguati – l’anima prova questa singolare sensazione:«Ora capisco cosa provo quando immagino, quandopenso, quando in me sorge un pensiero, quandoin me risuona un’idea. Solo adesso lo capisco, ed è ilgermo<strong>gli</strong>are del verde tutt’intorno che me lo insegna.Comincio a capire la parte più intima <strong>della</strong> mia animaquando l’impressione esteriore <strong>della</strong> <strong>natura</strong> svanisce,lasciandomi solo un’impressione morale. Il verdedelle piante mi dice come mi devo sentire quando lamia anima ha il talento di <strong>con</strong>cepire pensieri e nutrireidee.»32scaricato da www.archiatiedizioni.it


Di nuovo un’impressione <strong>natura</strong>le esteriore si è trasformatain una sensazione morale.Oppure guardiamo una bianca superfi cie innevata.Anch’essa può suscitare in noi una sensazione di tipo morale,proprio come l’azzurro del cielo e il verde <strong>della</strong> vegetazione.Produrrà un’impressione morale per tutte quelleche per noi sono le manifestazioni <strong>della</strong> materia nel mondo.Quando osservando la coltre di neve avremo dimenticatotutto il resto, dopo aver sentito e lasciato svanire il biancoavremo la comprensione di tutto ciò che riempie il mondosotto forma di materia. Allora sentiremo la materia all’operanel mondo.E così è possibile trasformare tutte le impressioni visiveesteriori, nonché quelle uditive, in impressioni “morali”.Immaginiamo di sentire un suono e poi la sua ottava. Seanche in questo caso facciamo in modo che la nostra animasi dimentichi di tutto il resto e lo escluda dalla sua percezioneper abbandonarsi all’accordo del suono <strong>della</strong> notafondamentale, la prima, e dell’ottava al punto da non sentirlepiù, da disto<strong>gli</strong>ere l’attenzione da questo accordo, alloradi nuovo nella nostra anima sorge una sensazione morale.Cominciamo dunque a provare una comprensione spiritualeper ciò che sperimentiamo se in noi vive il desideriodi giungere a qualcosa e se poi la nostra ragione agisce suquesto desiderio. Nel suono e nella sua ottava l’anima percepiscela stessa armonia presente in essa fra desiderio eragione, fra brama e pensiero. E in tal modo possiamo lasciaragire su di noi le più svariate impressioni sensoriali.Miei cari amici, in questo modo potremmo per così direfar sparire tutto ciò che i nostri sensi percepis<strong>con</strong>o nella<strong>natura</strong> che ci cir<strong>con</strong>da, così da sollevare questa coltre sensibile.Allora dappertutto si manifesterebbero sensazionimorali di simpatia e antipatia.33scaricato da www.archiatiedizioni.it


E se in questo modo ci abitueremo ad eliminare tutto quelloche i nostri occhi vedono, le nostre orecchie odono, lenostre mani afferrano e il nostro intelletto, che è collegatoal cervello, comprende, pur <strong>con</strong>tinuando a stare nel mondo,agirà in noi qualcosa di più profondo <strong>della</strong> facoltà visivadei nostri occhi, <strong>della</strong> facoltà uditiva delle nostre orecchie e<strong>della</strong> facoltà del nostro intelletto. Allora sarà una parte piùprofonda del nostro essere a rapportarsi <strong>con</strong> il mondo.• Allora la vastità dell’infinito agirà su di noi in modotale da renderci religiosi;• allora la vegetazione avrà su di noi un effetto tale percui ci sentiremo fiorire spiritualmente nella nostrainteriorità;• allora la coltre di neve farà in modo di farci capire checos’è la materia nel mondo.A quel punto comprenderemo il mondo <strong>con</strong> una parte dinoi più profonda di quella che agisce normalmente e arriveremoanche a co<strong>gli</strong>ere qualcosa di più profondo del solitonel mondo. Avremo allora sollevato il velo esteriore alla<strong>natura</strong> e saremo giunti nel mondo che da esso è celato.Proprio come guardando oltre il corpo fisico dell’uomo arriviamoal corpo eterico o vitale, in questo modo giungiamoin una sfera in cui a poco a poco ci si rivelano molteplicientità, le entità che esistono e sono all’opera dietro ilregno minerale, vegetale e animale. Il mondo eterico ci sischiude gradualmente nella sua complessità, mostrandoci isuoi particolari.Nella scienza dello spirituale ci si è sempre riferiti a ciòche si rivela a poco a poco all’uomo nel modo appena descrittochiamandolo il mondo elementare. E le entità spiritualialle quali ci accostiamo una volta intrapresa la strada34scaricato da www.archiatiedizioni.it


poc’anzi illustrata, sono <strong>gli</strong> <strong>spiriti</strong> elementari nascosti dietroalla realtà fisico-sensibile.Ho già detto che mentre il corpo eterico dell’uomo è qualcosadi unitario, quello che percepiamo come mondo eterico<strong>della</strong> <strong>natura</strong> è una molteplicità, una varietà. Dato che ciòche percepiamo è qualcosa di completamente nuovo, comepossiamo descrivere almeno in parte quello che da dietro la<strong>natura</strong> esteriore penetra pian piano in noi?Ebbene, cari amici, lo possiamo fare collegandoci a ciòche <strong>con</strong>osciamo, così da avere un termine di paragone. Nellamolteplicità che si trova oltre il mondo fisico in<strong>con</strong>triamodapprima delle entità che allo sguardo spirituale fornis<strong>con</strong>oimmagini definite. Sì, mi devo riallacciare alle cosea me note per descrivere ciò che troviamo inizialmente aldi là del mondo fisico.Percepiamo immagini definite, entità delimitate, di cuipossiamo dire che si lasciano descrivere in base alla formao alla <strong>con</strong>figurazione. Queste entità sono una categoriadi quello che troviamo all’inizio al di là del mondo fisicosensibile.Una se<strong>con</strong>da categoria di entità che in<strong>con</strong>triamo nel mondoeterico può essere descritta se prescindiamo da ciò chesi manifesta in forme e figure definite, e parliamo di metamorfosi.Trasformazione: è questo che si offre per se<strong>con</strong>doallo sguardo spirituale.• La prima categoria è composta da esseri dotati di formafissa;• La se<strong>con</strong>da da esseri che cambiano forma in ogniistante, esseri che mentre ci si avvicinano e crediamodi afferrarli sono già diversi, al punto che li possiamoseguire solo rendendo flessibile la nostra anima.35scaricato da www.archiatiedizioni.it


Miei cari amici, di fatto lo sguardo spirituale trova la primaclasse di entità, quelle che hanno una forma ben definita,solo se penetra nelle profondità <strong>della</strong> Terra partendo dallepremesse che vi sono state descritte.Vi ho detto che tutto ciò che nel mondo esterno agisce sudi noi va elevato ad azione morale, nel modo descritto prima.Abbiamo citato <strong>gli</strong> esempi di come l’azzurro del cielo,il verde delle piante e il bianco <strong>della</strong> neve possano essereelevati al livello di impressioni morali.Ora immaginiamo di spingerci all’interno <strong>della</strong> Terra. Mase seguissimo i minatori, penetrando nelle viscere <strong>della</strong>Terra giungeremmo in zone in cui non potremmo insegnareal nostro occhio a trasformare il proprio sguardo in un’impressionemorale. Sentiremmo invece un calore, un caloredifferenziato. E sono queste differenze che dobbiamo sentirein un primo momento, ci dev’essere l’impressione fisica,l’impressione fisica <strong>natura</strong>le, se vo<strong>gli</strong>amo immergercinel regno <strong>della</strong> Terra.Se osserviamo queste differenze di calore, queste variazionidi calore, e tutto ciò che agisce sui nostri sensi, e poilasciamo che agiscano su di noi, cari amici, allora proviamoun’esperienza particolare grazie a questo inoltrarci nelleviscere <strong>della</strong> Terra, grazie a questo sentirci uniti <strong>con</strong> ciòche in essa avviene.Se poi evitiamo di fare attenzione a quanto ci suscita delleimpressioni, se ci sforziamo di non sentire nulla laggiù,neppure le differenze termiche, che ci sono servite solocome preparazione, se ci sforziamo di non udire e non vedereniente, ma di lasciar agire l’impressione in modo taleche dalla nostra anima emerga qualcosa di morale, alloraal nostro sguardo spirituale si presenta quella categoriadi entità <strong>natura</strong>li creatrici che per lo scienziato spiritualesono realmente all’opera in ogni elemento terreno, e precisamentein tutti i metalli, e che la sua immaginazione, la36scaricato da www.archiatiedizioni.it


sua <strong>con</strong>oscenza immaginativa, esprime in figure di ognigenere dai <strong>con</strong>torni ben definiti.Chi, dotato di un’educazione occulta e nel <strong>con</strong>tempo diun certo amore per la cosa (requisito fondamentale in questocampo), si unisca ai minatori, discenda nelle minieree riesca laggiù a dimenticare tutte le proprie impressioni,sentirà apparire alla sua immaginazione la categoria successivadi entità, quelle che creano e agis<strong>con</strong>o dietro a tuttociò che è <strong>della</strong> Terra, e più precisamente dietro a tutto ciòche è metallico.Oggi non vi rac<strong>con</strong>to in che modo le fiabe e le leggendepopolari si sono impadronite di queste cose così reali, madesidero cominciare descrivendovi in maniera essenzialei fatti che si presentano allo sguardo spirituale. In base alcompito assegnatomi devo infatti procedere in modo empirico,rac<strong>con</strong>tando dapprima cosa si trova nei vari regni<strong>della</strong> <strong>natura</strong>. Così ho inteso l’argomento che mi è stato assegnato.Proprio come <strong>con</strong> lo sguardo spirituale si percepis<strong>con</strong>onella propria immaginazione entità di <strong>natura</strong> dai netti <strong>con</strong>fini,come in tal modo è possibile avere davanti a sé entitàdalla forma ben precisa di cui si vedono i <strong>con</strong>torni al puntoda poterli disegnare, così lo sguardo dello spirito ha anchela possibilità di avere un’altra impressione delle entità chestanno direttamente dietro al velo <strong>della</strong> <strong>natura</strong>.Se in una giornata in cui le <strong>con</strong>dizioni atmosferiche varianodi istante in istante, quando per esempio si formanole nubi e poi inizia a cadere la pioggia, e magari dalla superficieterrestre sale la nebbia, se in una simile giornata cisi abbandona a questi fenomeni nel modo che ho descrittoprima, così che al posto dell’impressione fisica ne sorgauna morale, allora si può fare di nuovo una particolareesperienza.37scaricato da www.archiatiedizioni.it


È soprattutto indicato abbandonarsi al gioco particolare<strong>della</strong> massa d’acqua che si rovescia vaporizzandosi in unacascata, alla nebbia che si forma e si scio<strong>gli</strong>e e al vaporeacqueo che pervade l’aria e sale verso l’alto come fumo,oppure quando si vede scendere una pioggia sottile o quandosi sentono delle leggere goccioline nell’aria.Quando si provano delle sensazioni morali di fronte atutto questo, si diventa in grado di percepire la se<strong>con</strong>dacategoria di entità, per le quali usiamo il termine metamorfosi,trasformazione. Non potremmo disegnare questose<strong>con</strong>do gruppo di entità, proprio come non è possibile disegnareil lampo. A malapena si riesce a fissare nella menteuna determinata forma, presente solo per un istante, chegià si è trasformata in qualcos’altro. Quindi queste entità in<strong>con</strong>tinua trasformazione, per le quali possiamo al massimotrovare come simbolo le formazioni di nubi in perenne mutamento,ci appaiono come la se<strong>con</strong>da categoria.Ma in quanto scienziati dello spirituale (in quanto occultisti)facciamo <strong>con</strong>oscenza <strong>con</strong> queste entità anche in unaltro modo. Se osserviamo le piante spuntare dal terrenoin primavera e mettere i primi germo<strong>gli</strong> verdi, prima che siaccingano a dare i frutti, lo sguardo spirituale sente che lestesse entità che aveva scoperto nelle nebbie che si nebulizzanoper poi sovrapporsi e racco<strong>gli</strong>ersi di nuovo lambis<strong>con</strong>oi germo<strong>gli</strong> delle piante.Possiamo quindi dirci: quando qui sulla Terra vediamogermo<strong>gli</strong>are le piante, le vediamo ovunque cir<strong>con</strong>date daqueste entità in trasformazione. E lo sguardo dello spiritosente che ciò che opera a livello invisibile sopra la gemma<strong>della</strong> pianta ha qualcosa a che fare <strong>con</strong> ciò che spinge lapianta fuori dal terreno.Vedete, cari amici, la scienza fisica comune <strong>con</strong>osce solola crescita delle piante, sa soltanto che la pianta possiedeuna forza propulsiva che la spinge dal basso verso l’alto.38scaricato da www.archiatiedizioni.it


Ma lo scienziato dello spirituale sa che le cose stanno inun altro modo.Immaginiamo di vedere un giovane virgulto. L’occultistavi scorge intorno delle entità in trasformazione, per cosìdire rilasciate dall’ambiente e dirette nella profondità delterreno, che non vanno dal basso verso l’alto se<strong>con</strong>do ilprincipio fisico <strong>della</strong> crescita, ma che agendo dall’alto versoil basso estraggono le piante dal terreno.Ecco allora che in primavera, quando la Terra si ricopre diverde, lo sguardo spirituale sente qualcosa di simile a delleforze <strong>della</strong> <strong>natura</strong> che discendono dal cosmo e tirano fuoriquello che c’è nel suolo, così che l’interno <strong>della</strong> Terra possavedere il cielo, l’ambiente esterno. Al di sopra <strong>della</strong> piantac’è qualcosa in <strong>con</strong>tinuo movimento e la cosa caratteristicaè che lo sguardo spirituale si appropria dell’impressioneche ciò che avvolge la pianta sia la medesima entità presentenell’acqua evaporata che si addensa in pioggia. Questa èla se<strong>con</strong>da categoria di forze ed entità <strong>della</strong> <strong>natura</strong>.Quando domani passeremo alla ben più interessante descrizione<strong>della</strong> terza e <strong>della</strong> quarta categoria, avremo unquadro ancora più chiaro. Quando facciamo osservazionicome queste, così lontane dallo stato di coscienza attualedell’umanità, dobbiamo tenere a mente che tutto ciò che cisi presenta a livello fisico è pervaso dallo spirito.Come dobbiamo immaginarci il singolo individuo compenetratoda quello che per lo sguardo occulto è il corpo eterico,così dobbiamo immaginare che tutto quello che vivee opera nel mondo esterno sia pervaso da una molteplicità,da una varietà di esseri e forze spiritualmente vitali.Le nostre <strong>con</strong>siderazioni devono seguire questo percorso:dapprima descriveremo semplicemente i fatti che lo sguardoaddestrato a vedere le cose nascoste può sperimentarenel mondo esteriore, i fatti che emergono quando osserviamole profondità <strong>della</strong> Terra, l’atmosfera, ciò che avviene39scaricato da www.archiatiedizioni.it


nei singoli regni <strong>natura</strong>li e sui pianeti che si muovono nellavastità del cielo e sulle stelle fisse che riempiono <strong>gli</strong> spazicelesti; dopo di che colleghiamo il tutto <strong>con</strong> una specie di<strong>con</strong>oscenza teorica che ci aiuti a far luce sul fondamentospirituale del nostro universo fisico e dei suoi vari regni esettori.40scaricato da www.archiatiedizioni.it


Se<strong>con</strong>da <strong>con</strong>ferenzaForze, leggi e senso <strong>della</strong> <strong>natura</strong>:il corpo, l’anima e lo spirito <strong>della</strong> TerraHelsinki, 4 aprile 1912scaricato da www.archiatiedizioni.it


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Miei cari amici,ieri sera ho cercato di mostrarvi la via che porta l’animaumana all’osservazione del mondo spirituale che si nas<strong>con</strong>deimmediatamente dietro a quello fisico-sensibile in cuiviviamo. Ho tentato inoltre di richiamare la vostra attenzionesu due classi, su due categorie di entità spirituali chelo sguardo spirituale trova non appena solleva il velo dalmondo sensibile nel modo che vi ho descritto ieri.Oggi ci occuperemo di altri due tipi di <strong>spiriti</strong> <strong>della</strong><strong>natura</strong>.Una particolare categoria si manifesta allo sguardo dellospirito quando sul finire dell’estate o in autunno si osservail graduale appassire e morire <strong>della</strong> vegetazione, e specialmentela morte de<strong>gli</strong> esseri <strong>della</strong> <strong>natura</strong>.Già quando le piante cominciano a sviluppare i frutti neiloro fiori si può lasciar agire questo sviluppo sulla propriaanima nel modo che vi ho illustrato ieri. E nello stessomodo la propria immaginazione riceve l’impressione di entitàspirituali che hanno qualcosa a che fare <strong>con</strong> l’appassiree la morte de<strong>gli</strong> esseri <strong>natura</strong>li.Come ieri abbiamo potuto dire che in primavera le piantevengono in un certo senso estratte dal suolo da determinateentità che vivono in perenne metamorfosi, possiamo ancheaffermare che, dopo che le piante si sono gradualmente sviluppatee giunge il momento in cui devono appassire, intervengonoaltre entità a proposito delle quali non possiamodire che si trasformano in <strong>con</strong>tinuazione, perché di fattonon possiedono una vera e propria forma.Balenano come lampi, come piccole meteore cheappaiono e scompaiono, ed è così che le vediamo, prive diun’effettiva forma, ma capaci di percorrere leggere e velocila nostra Terra, accendendosi e spegnendosi come meteoreo fuochi fatui. Queste entità o forze sono collegate <strong>con</strong> lamaturazione di tutto ciò che esiste nei regni <strong>della</strong> <strong>natura</strong>43scaricato da www.archiatiedizioni.it


ed esistono affinché <strong>gli</strong> esseri di questi regni possanomaturare.Lo sguardo spirituale può percepire queste entità solodirigendosi esclusivamente sull’aria, e precisamente suun’aria il più pura possibile.Ieri abbiamo dovuto descrivere il se<strong>con</strong>do genere di esseridi <strong>natura</strong> dicendo di lasciar agire su di noi l’acqua cheevapora o che poi si raddensa e che possiamo osservarenelle formazioni di nubi o in qualche altro modo. Sull’animadeve agire invece un’aria il più possibile priva d’acqua,pervasa di luce e di calore del Sole, se si vuole mantenerel’immaginazione di queste entità che si accendono e sispengono come meteore, che vivono invisibili nell’aria privad’acqua e che assorbono <strong>con</strong> avidità la luce di cui l’ariaè impregnata e che le fa risplendere. Sono queste entità chepoi si chinano sul mondo vegetale o anche su quello animalee si occupano <strong>della</strong> maturazione.Già dal modo in cui giungiamo a queste entità ci rendiamo<strong>con</strong>to che sono in relazione <strong>con</strong> quelli che fin dall’antichitàl’occultismo chiama <strong>gli</strong> elementi:Quelle che ieri abbiamo presentato come il primo gruppodi entità di questo genere lo si trova scendendo nelle profondità<strong>della</strong> Terra, penetrando nella parte solida del nostropianeta. Allora alla nostra immaginazione si manifestanoentità di una certa forma, che possiamo anche chiamare<strong>spiriti</strong> <strong>natura</strong>li del solido o <strong>della</strong> Terra.La se<strong>con</strong>da categoria che abbiamo descritto ieri l’abbiamotrovata nell’acqua che si <strong>con</strong>densa e schizza in tutte ledirezioni. Perciò possiamo mettere in relazione queste entitàspirituali <strong>con</strong> quello che da sempre l’occultismo chiamal’elemento liquido o l’elemento acqua. È lì che si trasformanoe nello stesso tempo si occupano di estrarre dal suolotutto quello che cresce e germo<strong>gli</strong>a.Con l’elemento dell’aria il più possibile priva d’acqua44scaricato da www.archiatiedizioni.it


45sono in relazione le entità di cui tratteremo oggi, così chepossiamo parlare di <strong>spiriti</strong> <strong>natura</strong>li <strong>della</strong> terra, dell’acqua edell’aria.C’è inoltre una quarta categoria di queste entità spiritualiche possiamo prendere in <strong>con</strong>siderazione. Lo sguardo spirituale-occultone può fare la <strong>con</strong>oscenza aspettando cheuna pianta abbia dato frutto e seme e poi osservando comeil seme cresca a poco a poco fino a dare origine ad una nuovapianta. Solo in questa occasione si riesce ad osservare<strong>con</strong> facilità il quarto gruppo di entità, in altre situazionirisulta invece difficile.Questa quarta categoria è formata dai protettori di tutti igermi, di tutti i semi all’interno dei regni <strong>della</strong> <strong>natura</strong>. Inqualità di custodi, trasmettono il seme di una generazionedi piante o anche di altri esseri <strong>natura</strong>li alla generazionesuccessiva.E possiamo notare che queste entità protettrici dei semi,dei germi, fanno sì che sulla Terra compaiano sempre <strong>gli</strong>stessi esseri, che queste entità <strong>con</strong>vivano <strong>con</strong> il calore delnostro pianeta, <strong>con</strong> quello che fin dall’antichità viene chiamatol’elemento del fuoco o del calore. Per questo motivoanche le forze dei semi sono collegate ad un determinatogrado di calore, ad una certa temperatura.E se lo sguardo spirituale osserva <strong>con</strong> precisione, scopreche la necessaria trasformazione del calore dell’ambientein un calore adatto alla maturazione del seme o del germe,che questa trasformazione del calore inerte in calore vivoè opera di tali entità, che di <strong>con</strong>seguenza possono esseredefinite <strong>gli</strong> <strong>spiriti</strong> <strong>natura</strong>li del calore o del fuoco.Ecco allora che per cominciare – l’argomento verrà poiapprofondito nelle prossime <strong>con</strong>ferenze – abbiamo fatto<strong>con</strong>oscenza <strong>con</strong> quattro categorie di <strong>spiriti</strong> <strong>della</strong> <strong>natura</strong>che sono in relazione <strong>con</strong> quelli che chiamiamo <strong>gli</strong> elementiterra, acqua, aria e fuoco. È un po’ come se questi elescaricatoda www.archiatiedizioni.it


menti costituissero il territorio, il campo d’azione di questeentità spirituali, come l’intero pianeta rappresenta il campod’azione dell’uomo. Come l’uomo si sente a casa sulla Terra,così ciascun gruppo di queste entità ha il proprio territorioin uno de<strong>gli</strong> elementi elencati.Già ieri abbiamo fatto notare che per la nostra Terra <strong>con</strong>i suoi regni <strong>natura</strong>li queste diverse entità hanno lo stessosignificato che ha il corpo vitale per il singolo uomo. Soloche questo corpo vitale è qualcosa di unitario, mentre ilcorpo eterico <strong>della</strong> Terra è composto da moltissimi <strong>spiriti</strong><strong>natura</strong>li di questo tipo, che per giunta si dividono in quattrocategorie.Il corpo eterico o vitale <strong>della</strong> Terra è formato dalla vivaceinterazione di questi <strong>spiriti</strong> <strong>della</strong> <strong>natura</strong>. Non si tratta quindidi un’unità, ma di una molteplicità, di una varietà.Se vo<strong>gli</strong>amo <strong>con</strong>oscere <strong>con</strong> lo sguardo dello spirito questocorpo vitale <strong>della</strong> Terra dobbiamo, come vi ho descrittoieri, lasciar agire moralmente su di noi il mondo fisico e intal modo strappar<strong>gli</strong> il velo. Allora il corpo eterico <strong>della</strong>Terra, che si trova immediatamente dietro questo velo, diverràvisibile.46Ma cosa succede se sveliamo anche quello a cui diamo ilnome di corpo eterico <strong>della</strong> Terra?Miei cari amici, sappiamo che nell’essere umano, dietro ilcorpo eterico, c’è la terza componente, il corpo astrale, cheè il portatore delle nostre brame, dei nostri desideri e dellenostre passioni. Così che, prescindendo dalle componentisuperiori <strong>della</strong> <strong>natura</strong> umana, possiamo dire: dapprima troviamonell’uomo il corpo fisico, poi dietro a questo il corpoeterico e dietro all’eterico il corpo astrale.Lo stesso vale anche per la <strong>natura</strong> fuori di noi. Se to<strong>gli</strong>amol’elemento fisico, giungiamo ad una molteplicità cherappresenta il corpo eterico <strong>della</strong> Terra <strong>con</strong> tutti i suoi rescaricatoda www.archiatiedizioni.it


47gni di <strong>natura</strong>. Possiamo però inoltre parlare di una speciedi corpo astrale <strong>della</strong> Terra, qualcosa che per quanto riguardala Terra <strong>con</strong> tutti i suoi regni corrisponde al corpoastrale dell’uomo.Non si può arrivare a questo corpo astrale <strong>della</strong> Terra <strong>con</strong>la stessa facilità <strong>con</strong> cui si giunge al corpo eterico. Abbiamovisto che per arrivare al corpo eterico basta lasciar agire sudi sé i fenomeni del mondo non solo tramite le impressionisensoriali, ma anche in modo morale.Ma se l’uomo vuole spingersi oltre sono necessari esercizispirituali più profondi, che trovate in parte descritti nel miolibro L’iniziazione: come si <strong>con</strong>segue la <strong>con</strong>oscenza deimondi superiori?, nella misura in cui tali informazioni possonoessere pubblicate. A un certo punto dell’evoluzioneesoterica o occulta l’uomo comincia a diventare coscienteanche in quel periodo <strong>della</strong> giornata in cui di solito è privodi coscienza, vale a dire da quando si addormenta fino alrisve<strong>gli</strong>o.Sappiamo che il comune stato di incoscienza, lo stato disonno dell’uomo, si basa sul fatto che l’uomo lascia nel lettoil corpo fisico e quello eterico, facendo uscire il corpoastrale e il resto che <strong>gli</strong> appartiene. Ma allora l’uomo è nelsuo stato normale anche privo di coscienza.Dedicandosi sempre più a<strong>gli</strong> esercizi <strong>con</strong>nessi <strong>con</strong> la meditazione,<strong>con</strong> la <strong>con</strong>centrazione e così via, potenziando leforze assopite e nascoste <strong>della</strong> sua anima, l’uomo può giungeread uno stato di sonno cosciente. In tal modo non è piùincosciente quando il suo corpo astrale abbandona quellofisico e quello eterico, intorno a sé non ha più solo il mondofisico, e neppure solo il mondo che abbiamo finora descritto,quello de<strong>gli</strong> <strong>spiriti</strong> <strong>della</strong> <strong>natura</strong>, bensì un altro ancora,un mondo più spirituale dei primi due.Quando per l’uomo giunge il momento in cui, dopo essersiliberato del corpo fisico e di quello eterico, sente accenscaricatoda www.archiatiedizioni.it


dersi all’improvviso la sua coscienza, comincia a percepireun genere completamente nuovo di entità spirituali. Subitodopo, lo sguardo “occulto” addestrato fino a questo gradinosi accorge che questi nuovi <strong>spiriti</strong> da lui percepiti sonoi governanti, i comandanti de<strong>gli</strong> <strong>spiriti</strong> <strong>della</strong> <strong>natura</strong>. Cerchiamodi capire in che misura si tratta di “comandanti”, diuna specie di direttori o guide.Vedete, vi ho detto che le entità a cui diamo il nome di<strong>spiriti</strong> <strong>natura</strong>li dell’acqua agis<strong>con</strong>o soprattutto sul mondovegetale che spunta fuori dal terreno. Gli <strong>spiriti</strong> <strong>della</strong> <strong>natura</strong>che chiamiamo <strong>spiriti</strong> dell’aria entrano maggiormente ingioco quando, sul finire dell’estate e in autunno, le piantedevono appassire e morire. Allora <strong>gli</strong> <strong>spiriti</strong> dell’aria scendonosimili a meteore sul regno vegetale e se ne beano facendoloappassire nelle sue forme primaverili ed estive.Questa organizzazione in base alla quale una volta agis<strong>con</strong>o<strong>gli</strong> <strong>spiriti</strong> dell’acqua e un’altra <strong>gli</strong> <strong>spiriti</strong> dell’ariasu questa o quell’area <strong>della</strong> Terra (queste cose cambiano ase<strong>con</strong>da <strong>della</strong> zona: le <strong>con</strong>dizioni dell’emisfero nord sono<strong>natura</strong>lmente diverse da quelle dell’emisfero sud), questaorganizzazione nel dirigere al momento giusto <strong>gli</strong> <strong>spiriti</strong> <strong>natura</strong>liadatti a quel particolare compito è nelle mani di quelleentità spirituali che impariamo a <strong>con</strong>oscere solo quandoil nostro occhio spirituale è talmente addestrato da riuscirea percepire ancora qualcosa intorno a sé anche quando cisiamo liberati del corpo fisico e di quello eterico.Così che per esempio possiamo dirci: insieme alla nostraTerra sono all’opera delle entità spirituali che distribuis<strong>con</strong>oi vari compiti a<strong>gli</strong> <strong>spiriti</strong> <strong>della</strong> <strong>natura</strong> in base alle stagioni,che quindi presiedono all’alternarsi delle stagioni nellevarie zone <strong>della</strong> Terra ripartendo <strong>gli</strong> incarichi fra <strong>gli</strong> <strong>spiriti</strong><strong>della</strong> <strong>natura</strong>.Queste entità spirituali rappresentano quello che possiamochiamare il corpo astrale <strong>della</strong> Terra. Sono le stesse entità48scaricato da www.archiatiedizioni.it


in cui si immerge l’uomo <strong>con</strong> il proprio corpo astrale quandosi addormenta la notte. Questo corpo astrale costituitoda <strong>spiriti</strong> superiori è collegato alla Terra, ed è nella sfera diquesti <strong>spiriti</strong> che cir<strong>con</strong>dano il nostro pianeta pervadendolocome un’atmosfera spirituale che durante la notte il corpoastrale dell’uomo s’immerge.Per l’osservazione occulta c’è una grande differenza fra lecategorie di <strong>spiriti</strong> <strong>natura</strong>li prima descritti – <strong>gli</strong> <strong>spiriti</strong> <strong>della</strong>terra, dell’acqua, dell’aria e del fuoco – e questi che invecene sono a capo. Gli <strong>spiriti</strong> <strong>della</strong> <strong>natura</strong> si occupano di farcrescere e maturare <strong>gli</strong> esseri <strong>della</strong> <strong>natura</strong>, di farli di nuovoappassire, insomma di portare su tutta la Terra la vita.Diverse sono invece le mansioni delle entità spirituali chepossiamo definire nel loro insieme come il corpo astrale<strong>della</strong> Terra. Queste entità sono tali per cui l’uomo che le <strong>con</strong>oscemediante il proprio sguardo spirituale sente che hannoqualcosa a che fare <strong>con</strong> la sua anima, <strong>con</strong> il suo corpoastrale. Sono entità che agis<strong>con</strong>o sul corpo astrale dell’uomoe anche su quello de<strong>gli</strong> animali in un modo tale per cuinon possiamo solo parlare di un’azione vivificante, bensì diun’azione simile a quella esercitata sulla nostra anima daisentimenti e dai pensieri.Gli <strong>spiriti</strong> <strong>natura</strong>li dell’acqua e dell’aria li possiamo osservaree di loro possiamo dire che si trovano nell’ambienteche ci cir<strong>con</strong>da. Delle entità spirituali di cui stiamo parlandoora non si può dire che si trovino là fuori nel nostro ambiente,ma quando le percepiamo ci sentiamo uniti a loro,come se fossimo fusi <strong>con</strong> esse. Ne veniamo assorbiti edesse ci parlano dentro lo spirito.È come se percepissimo sentimenti e pensieri dall’ambienteche ci sta intorno. Nei pensieri, nei sentimenti e ne<strong>gli</strong>impulsi <strong>della</strong> volontà che queste entità lasciano fluirea noi si esprimono anche simpatie e antipatie, così che sipotrebbe dire che in questa categoria di <strong>spiriti</strong> dobbiamo49scaricato da www.archiatiedizioni.it


50vedere de<strong>gli</strong> esseri simili alle anime umane.Miei cari amici, se riesaminiamo <strong>gli</strong> esseri or ora descrittipossiamo dire che anche tutti i generi di organizzazione edistribuzione nel tempo e nello spazio dipendono da questeentità. Per questo l’occultismo ha tramandato un’espressione<strong>con</strong> cui definire questi esseri che complessivamente<strong>con</strong>osciamo come il corpo astrale <strong>della</strong> Terra e li chiama“Spiriti dei periodi ciclici”, delle orbite.Questi <strong>spiriti</strong>, che vanno <strong>con</strong>siderati parte del corpoastrale <strong>della</strong> Terra, esercitano il loro influsso non solo sulregolare corso dell’anno che si manifesta nella crescita enell’appassire delle piante, ma anche sulla regolare rotazioneche per quanto riguarda il pianeta terrestre si esprimenell’alternanza del giorno e <strong>della</strong> notte.In altre parole: tutto ciò che è collegato <strong>con</strong> il ritorno ritmico,<strong>con</strong> l’alternanza ciclica, <strong>con</strong> l’avvicendarsi delle <strong>con</strong>dizioninel tempo e la ripetizione de<strong>gli</strong> avvenimenti, vienedisposto dalle entità spirituali che nel loro insieme appartengonoal corpo astrale <strong>della</strong> Terra e alle quali possiamodare il nome di Spiriti dei periodi ciclici del nostro pianeta.E ciò che l’astronomo scopre grazie ai suoi calcoli sullarotazione <strong>della</strong> Terra intorno al proprio asse, risulta percepibileallo sguardo spirituale <strong>con</strong>sapevole del fatto chequesti <strong>spiriti</strong> dei cicli temporali sono distribuiti tutt’intornoalla Terra e generano le forze che la fanno ruotare attornoal proprio asse.È estremamente importante vedere nel corpo astrale <strong>della</strong>Terra tutto ciò che è in relazione <strong>con</strong> i <strong>con</strong>sueti avvicendamenti,<strong>con</strong> il fiorire e l’appassire delle piante, ma anche tuttociò che ha a che fare <strong>con</strong> il cambiamento, <strong>con</strong> le stagioni,le fasi <strong>della</strong> giornata dal giorno alla notte e così via. Tuttoquello che accade in questo modo evoca nell’osservatore,che ha imparato ad uscire <strong>con</strong> il suo corpo astrale dal corpofisico e da quello eterico pur rimanendo cosciente, l’imscaricatoda www.archiatiedizioni.it


pressione di entità spirituali che appartengono a<strong>gli</strong> <strong>spiriti</strong>dei periodi ciclici.In questo modo abbiamo sollevato il se<strong>con</strong>do velo, quellocostituito da<strong>gli</strong> <strong>spiriti</strong> <strong>della</strong> <strong>natura</strong>. Possiamo dire che• to<strong>gli</strong>amo il primo velo, costituito dalle impressionifisico-sensoriali, e giungiamo al corpo eterico <strong>della</strong>Terra, a<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> <strong>natura</strong>;• poi possiamo sollevare un se<strong>con</strong>do velo, arrivandocosì a<strong>gli</strong> Spiriti dei periodi ciclici che regolano e governanotutto ciò che si ripresenta periodicamente,tutto ciò che sottostà ad un alternarsi ritmico.Ora sappiamo che il nostro corpo astrale <strong>con</strong>tiene quelleche potremmo chiamare le componenti superiori <strong>della</strong> <strong>natura</strong>umana e quello che in un primo momento sintetizziamocome l’Io inserito nel nostro corpo astrale, corpo di cuiabbiamo già detto che si immerge nella sfera de<strong>gli</strong> Spiritidei periodi ciclici, per così dire nel mare fluttuante de<strong>gli</strong>Spiriti dei periodi ciclici.51Per la coscienza ordinaria il nostro Io “dorme” ancor piùdel corpo astrale.Chi si trova all’interno di un cammino esoterico, chiprogredisce a livello spirituale, si accorge che questo Iodorme ancora di più per il fatto che dapprima impara apenetrare nella percezione del corpo astrale, nel mondoastrale formato da<strong>gli</strong> <strong>spiriti</strong> dei periodi ciclici. Sotto uncerto aspetto questa percezione è un ostacolo pericoloso perl’evoluzione esoterica, poiché il corpo astrale dell’uomo èdi nuovo un’unità, mentre tutto ciò che si trova nell’ambitode<strong>gli</strong> <strong>spiriti</strong> dei periodi ciclici è una molteplicità, unavarietà infinita.E dato che l’uomo è collegato <strong>con</strong> questa varietà, vi è imscaricatoda www.archiatiedizioni.it


merso, quando il proprio corpo astrale è sve<strong>gli</strong>o e l’Io dorme,si sente frammentato, smembrato all’interno del mondode<strong>gli</strong> <strong>spiriti</strong> dei periodi ciclici. In una corretta formazioneesoterica occorre evitare questo frantumarsi.Perciò chi sa fornire indicazioni per una giusta evoluzioneprende provvedimenti affinché l’uomo non permetta alproprio Io di dormire quando il suo corpo astrale si è giàrisve<strong>gli</strong>ato. Se il suo Io <strong>con</strong>tinuasse a dormire mentre ilsuo corpo astrale è già sve<strong>gli</strong>o, l’uomo perderebbe la suacoesione interiore, si sentirebbe dilaniato come Dioniso nelmondo astrale <strong>della</strong> Terra, composto da<strong>gli</strong> Spiriti dei periodiciclici.In un’evoluzione esoterica corretta vengono quindi adottatedelle misure affinché ciò non accada. Queste misure<strong>con</strong>sistono nel fare attenzione a che chi deve essere <strong>con</strong>dottoalla chiaroveggenza tramite la meditazione, la <strong>con</strong>centrazioneo altri esercizi spirituali non perda due cose intutta la sfera dell’osservazione chiaroveggente.È estremamente importante che in ogni evoluzione esotericatutto venga organizzato in maniera tale per cui l’uomonon perda due realtà che possiede nella vita ordinaria mache lungo il cammino interiore, se non viene diretto nelmodo giusto, può facilmente perdere. Se però lo si dirigenel modo giusto non le perderà.La prima cosa da non perdere è il ricordo di tutte le esperienzedell’attuale incarnazione che risiedono nella memoria.La coesione <strong>della</strong> memoria non va distrutta.Cari amici, in campo esoterico questa coesione <strong>della</strong> memoriaha una portata ben più grande che nella vita normale.Comunemente si crede che questa memoria rappresentisemplicemente la facoltà di guardare indietro e mantenerecoscienza de<strong>gli</strong> eventi importanti <strong>della</strong> propria vita. Nell’occultismo<strong>con</strong> “giusta memoria” si intende anche che l’uomonel suo animo, nel suo sentimento dà importanza solo a ciò52scaricato da www.archiatiedizioni.it


53che ha difatti realizzato in passato, di modo che non attribuiscea se stesso altro valore se non quello dato<strong>gli</strong> dalleazioni realmente compiute in passato.Cari amici, su questo fatto dobbiamo intenderci bene,perché si tratta di qualcosa di molto importante. Se il suoprogresso spirituale portasse improvvisamente un uomo adirsi: «Io sono l’incarnazione di questo o quello spirito»,senza che vi sia una giustificazione fornita da tutto ciò chee<strong>gli</strong> ha già compiuto in questo mondo fisico, da ciò che disuo è difatti presente nel mondo fisico, allora la sua memoriasubirebbe un’interruzione in senso occulto.Un importante principio del cammino interiore <strong>con</strong>sistenel non attribuirsi nessun altro valore che quello derivantedai risultati <strong>con</strong>seguiti nel mondo fisico nel corso dell’attualeincarnazione. Questo è estremamente importante.Ogni altro valore deve provenire solo sulla base di un’evoluzionesuperiore, che può però verificarsi soltanto se si èben saldi nella <strong>con</strong>vinzione di valere solo per quanto si èriusciti a realizzare in questa incarnazione. Questo risultadel tutto <strong>natura</strong>le se si osserva la questione in manieraobiettiva. Infatti quello che abbiamo realizzato nell’incarnazioneattuale non è altro che il risultato delle vite precedenti,è ciò che il karma ha fatto di noi fino a questo momento.Dobbiamo lasciare che il karma faccia di noi quelloche ha ancora in programma senza farlo rientrare già nelvalore che ci attribuiamo.In poche parole, se all’inizio <strong>della</strong> nostra evoluzione esotericadobbiamo valutarci, lo faremo nel modo giusto soloattribuendoci il valore che ci si presenta nel ricordo del nostropassato. È un elemento che dobbiamo <strong>con</strong>servare affinchéil nostro Io non si addormenti mentre il nostro corpoastrale si risve<strong>gli</strong>a.La se<strong>con</strong>da cosa che come uomini del presente non dobbiamoperdere è il grado di coscienza morale che possediascaricatoda www.archiatiedizioni.it


mo nel mondo fisico esterno. Anche questo è un elementoestremamente importante di cui tenere <strong>con</strong>to.Cari amici, vi sarà spesso capitato di venire a sapere chequi o là c’è qualcuno che sta compiendo una formazioneocculta. Se tale formazione non viene <strong>con</strong>dotta nel modogiusto, può accadere spesso che quell’individuo prenda lecose relative alla coscienziosità più alla leggera rispettoa quando non aveva ancora cominciato la sua evoluzioneocculta.Prima veniva guidato dall’educazione e dal <strong>con</strong>testo sociale,che <strong>gli</strong> dicevano cosa fare o non fare. Dopo aver iniziatol’evoluzione occulta può succedere che uno che nonaveva mai mentito cominci a dire bugie, a prendere più allaleggera di prima le cose che riguardano la coscienza morale.Non dobbiamo perdere neanche la più piccola parte diquella sensibilità morale da noi acquisita. La nostra memoriadev’essere tale per cui il nostro valore derivi unicamentedalla <strong>con</strong>statazione di ciò che siamo realmente diventati,non si basi su un futuro che non abbiamo ancora realizzato;la nostra coscienza morale deve manifestarsi nel grado danoi già raggiunto nel mondo fisico, e che dobbiamo <strong>con</strong>servare.Se siamo in chiaro su questi due elementi, vale a dire• la nostra sana memoria, che non ci fa credere di esserequalcos’altro dai risultati delle nostre reali prestazioni,e• la nostra coscienza morale, che non ci fa prendere lecose più alla leggera di quanto le abbiamo prese finora,ma magari perfino più sul serio,allora il nostro Io non potrà mai addormentarsi quando ilnostro corpo astrale è sve<strong>gli</strong>o.Allora porteremo la coesione del nostro Io nel mondo incui ci risve<strong>gli</strong>eremo <strong>con</strong> il nostro corpo astrale, quando54scaricato da www.archiatiedizioni.it


per così dire dormiremo da sve<strong>gli</strong>, quando manterremo la<strong>con</strong>sapevolezza nello stato in cui il nostro corpo astrale silibera da quello fisico e da quello eterico.E una volta ridestatici nel nostro Io, non sentiremo soloil nostro corpo astrale unito a tutte le entità spirituali cheoggi abbiamo descritto come <strong>gli</strong> <strong>spiriti</strong> dei periodi ciclicidel nostro pianeta, ma sentiremo in maniera del tutto particolaredi non essere più direttamente in relazione <strong>con</strong> ilsingolo uomo che è il portatore del corpo fisico e del corpoeterico in cui ci troviamo di solito. Avremo in un certo sensol’impressione che tutte le caratteristiche del nostro corpofisico e del nostro corpo eterico siano separate da noi.Sentiremo come separato da noi anche tutto ciò che puòvivere esteriormente in un qualsiasi territorio del nostropianeta, poiché è in relazione <strong>con</strong> <strong>gli</strong> <strong>spiriti</strong> dei periodiciclici.Ma ora che ci risve<strong>gli</strong>amo <strong>con</strong> il nostro Io non abbiamosolo l’impressione di essere fusi <strong>con</strong> il mondo de<strong>gli</strong> <strong>spiriti</strong>dei periodi ciclici, ma ci sentiamo una cosa sola <strong>con</strong> lo Spiritodel pianeta stesso. È estremamente importante sentirciparte dell’intero pianeta.Tanto per fare un esempio, per lo sguardo spirituale sufficientementesve<strong>gli</strong>o questa vita <strong>con</strong> il pianeta si esprime inmodo tale per cui quando l’uomo è progredito al punto cheil suo corpo astrale e il suo Io “si destano” al risve<strong>gli</strong>o delgiorno, e<strong>gli</strong> nel mondo sensibile segue nel cielo il percorsodel Sole dall’alba al crepuscolo, ma il Sole per lui non spariscepiù nel momento in cui si addormenta.Quando si addormenta il Sole resta unito a lui: non smettedi splendere, assume solo un carattere spirituale. In questomodo l’uomo, quando di notte dorme, segue il Sole anchedurante la notte.Nella misura in cui vive nel proprio corpo astrale l’uomoha quindi qualcosa a che fare <strong>con</strong> <strong>gli</strong> stati alterni dei55scaricato da www.archiatiedizioni.it


56pianeti. Non ha invece niente a che vedere <strong>con</strong> questi statialterni dei pianeti quando diventa cosciente del proprio Io.Allora diventa <strong>con</strong>sapevole <strong>della</strong> totalità de<strong>gli</strong> stati che ilsuo pianeta può attraversare e si riversa nell’intera sostanzadello Spirito planetario.Miei cari amici, mentre vi dico queste cose non dovetecredere che <strong>con</strong> l’affermazione «L’uomo è diventato untutt’uno <strong>con</strong> lo Spirito planetario, vive in unione <strong>con</strong> loSpirito planetario» venga detto qualcosa di sensazionale rispettoalla chiaroveggenza. Quanto intendo dirvi <strong>con</strong> questeparole è solo un inizio.Quando infatti l’uomo si risve<strong>gli</strong>a nel modo che vi ho descrittofa un’esperienza complessiva dello Spirito planetario,mentre quest’ultimo è costituito da moltissimi esserisingoli, da meravi<strong>gli</strong>ose entità spirituali singole, come vedremonelle prossime <strong>con</strong>ferenze. L’uomo non si accorgeancora dei singoli particolari dello Spirito planetario, <strong>della</strong>multiforme varietà di questo spirito.Ciò di cui si rende <strong>con</strong>to è che per il momento sa di vivereimmerso nello Spirito planetario come nel mare che lambiscespiritualmente il nostro intero pianeta ed è lo Spiritostesso <strong>della</strong> Terra. Si possono attraversare evoluzioni incredibilmentelunghe per sperimentare sempre più a fondoquesto fondersi <strong>con</strong> lo Spirito planetario, ma l’inizio è semprequello che ho appena descritto.Come riferendoci all’uomo diciamo che dietro il suo corpoastrale c’è il suo Io, così affermiamo che dietro a quelloche per noi è l’insieme de<strong>gli</strong> Spiriti dei periodi ciclici si celalo Spirito unitario del pianeta stesso, lo Spirito planetario.Mentre <strong>gli</strong> Spiriti dei periodi ciclici dirigono <strong>gli</strong> <strong>spiriti</strong><strong>natura</strong>li de<strong>gli</strong> elementi per produrre sulla Terra l’alternanzaritmica, le ripetizioni nel tempo e <strong>gli</strong> avvicendamenti nellospazio, lo Spirito <strong>della</strong> Terra svolge un’altra mansione. Ilsuo compito <strong>con</strong>siste nel mettere la Terra stessa in correscaricatoda www.archiatiedizioni.it


lazione <strong>con</strong> <strong>gli</strong> altri corpi celesti circostanti, nel dirigerla eguidarla in modo che nel corso dei tempi assuma le giusteposizioni rispetto a<strong>gli</strong> altri corpi celesti.Questo Spirito <strong>della</strong> Terra è in un certo senso il grandeapparato sensoriale del nostro pianeta, l’apparato che permettedi rapportarsi alla Terra in modo giusto col suo ambiente.Se quindi vo<strong>gli</strong>o riassumere la successione delle entitàspirituali <strong>con</strong> cui abbiamo a che fare in un primo momentosulla Terra e alle quali possiamo giungere a gradi medianteuna formazione esoterica, devo dire:• troviamo come velo più esterno il mondo sensibile<strong>con</strong> tutta la sua molteplicità, <strong>con</strong> tutto ciò che si manifestaai nostri sensi e che siamo in grado di capire<strong>con</strong> l’intelletto;• dietro il mondo sensibile troviamo il mondo de<strong>gli</strong> <strong>spiriti</strong><strong>della</strong> <strong>natura</strong>; de<strong>gli</strong> elementi.• dietro il mondo de<strong>gli</strong> <strong>spiriti</strong> <strong>della</strong> <strong>natura</strong> abbiamo ilmondo de<strong>gli</strong> Spiriti dei periodi ciclici e• dietro a questi lo Spirito <strong>della</strong> Terra.57scaricato da www.archiatiedizioni.it


Se volete fare un <strong>con</strong>fronto fra questa struttura del mondoe la parte che viene percepita dalla coscienza normale, poteteillustrarlo più o meno così:TERRA COSCIENZA UOMOSpirito <strong>della</strong>Terra(Io <strong>della</strong> Terra)Spiriti deiperiodi ciclici(corpo astrale<strong>della</strong> Terra)Spiriti <strong>della</strong>Natura(corpo eterico<strong>della</strong> Terra)Mondosensibile(corpo fisico<strong>della</strong> Terra)[Senso <strong>della</strong>Natura][Leggi <strong>della</strong>Natura][Forze <strong>della</strong>Natura]Percezioni(pensiero: forze,leggi e senso<strong>della</strong> Natura)IoCorpo astraleCorpo etericoCorpo FisicoIl velo più esterno del mondo sarebbe questo mondo deisensi, poi via via il mondo de<strong>gli</strong> <strong>spiriti</strong> de<strong>gli</strong> elementi, quellode<strong>gli</strong> Spiriti dei periodi ciclici e lo Spirito planetario.Ma a questo punto dobbiamo dire che sotto un certo aspettol’azione dello Spirito planetario si spinge fino al mondosensibile, così che anche lì è possibile percepirne il riflesso.E lo stesso avviene <strong>con</strong> <strong>gli</strong> Spiriti dei periodi ciclici e <strong>gli</strong><strong>spiriti</strong> <strong>della</strong> <strong>natura</strong>.58scaricato da www.archiatiedizioni.it


In tal modo, quando osserviamo il mondo sensibile <strong>con</strong> lanormale <strong>con</strong>sapevolezza vi scorgiamo in un certo senso leimpronte dei mondi che <strong>gli</strong> stanno dietro, un po’ come sedietro lo strato più esterno, il mondo sensibile, trovassimoprogressivamente le varie entità che operano nei rispettivimondi.La coscienza normale vede il mondo sensibile come sesi trattasse di sue percezioni. Il mondo de<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong><strong>natura</strong> lascia la propria impronta dietro le percezioni sottoforma di quelle che chiamiamo “forze <strong>della</strong> <strong>natura</strong>”. Di fatto,quando la scienza parla di forze <strong>della</strong> <strong>natura</strong> non indicaniente di reale. Per l’occultista le forze <strong>della</strong> <strong>natura</strong> nonsono qualcosa di reale, bensì maya. Sono il riflesso astrattode<strong>gli</strong> <strong>spiriti</strong> <strong>natura</strong>li all’opera dietro il mondo sensibile.A sua volta l’impronta de<strong>gli</strong> Spiriti dei periodi ciclici èquella che di solito la coscienza normale chiama le “leggi<strong>della</strong> <strong>natura</strong>”. Tutte le leggi <strong>natura</strong>li esistono per il fatto che<strong>gli</strong> Spiriti dei periodi ciclici agis<strong>con</strong>o come potenze prepostealla loro direzione. Le cosiddette leggi di <strong>natura</strong> nonsono qualcosa di reale per <strong>gli</strong> scienziati dello spirituale.Quando lo scienziato comune parla di leggi <strong>natura</strong>li e lecombina esteriormente, l’occultista sa che tali leggi svelanola loro realtà solo nel momento in cui l’uomo, il cui corpoastrale è sve<strong>gli</strong>o, ascolta attentamente ciò che di<strong>con</strong>o <strong>gli</strong>Spiriti dei periodi ciclici e il modo in cui governano <strong>gli</strong><strong>spiriti</strong> <strong>della</strong> <strong>natura</strong>. Tutto ciò si esprime nella maya, nell’apparenzaesteriore, in forma di leggi <strong>natura</strong>li.E la coscienza ordinaria non si spinge oltre, non arrivaall’impronta dello Spirito planetario nel mondo esterno. Lanormale coscienza dell’umanità odierna parla del mondodelle percezioni esteriori, delle realtà che vengono percepite;poi delle forze <strong>della</strong> <strong>natura</strong>, come la luce, il calore,il magnetismo, l’elettricità, la forza di attrazione, la forzadi repulsione, la gravità e così via. Si tratta di esseri <strong>della</strong>59scaricato da www.archiatiedizioni.it


maya alla cui base in realtà c’è il mondo de<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong><strong>natura</strong>, il corpo eterico <strong>della</strong> Terra. Poi la scienza esterioreparla di leggi <strong>natura</strong>li: ma anche questo è maya, alla cuibase si trova quello che oggi abbiamo descritto come ilmondo de<strong>gli</strong> Spiriti dei periodi ciclici.Solo spingendosi ancora più avanti si arriva all’improntadello Spirito planetario stesso nel mondo sensibile esterno.Oggi la scienza non lo fa e a quelli che ancora lo fanno sitende a non credere più di tanto.I poeti e <strong>gli</strong> artisti lo fanno, loro sì che cercano ancoraun senso al di là delle cose. «Come mai il regno vegetalefiorisce? Perché le specie animali nas<strong>con</strong>o e si estinguono?Perché l’uomo popola la Terra?» Quando ci si interroga inquesto modo sul senso dei fenomeni <strong>natura</strong>li e si cerca dicapirlo combinando fattori esterni, come a volte anche lafilosofia tenta ancora di fare, ci si avvicina al riflesso delloSpirito planetario fin giù nel mondo fisico.Ma oggi non si crede più tanto a questa ricerca del sensodell’esistenza. Il sentimento a volte ci crede ancora unpo’, ma la scienza non vuole più sapere cosa si potrebbescoprire andando oltre le leggi <strong>natura</strong>li entro la marea difenomeni. Se si cercasse ancora un senso oltre le leggi <strong>natura</strong>linelle cose del mondo percepite attraverso i sensi, sipotrebbe percepire questo senso come il sigillo dello Spiritoplanetario nel mondo sensibile, nella maya esteriore.• Dapprima il mondo sensibile stesso è una parvenzaesteriore, poiché è ciò che il corpo eterico <strong>della</strong> Terra,la sostanza de<strong>gli</strong> Spiriti <strong>natura</strong>li, emana dal propriointerno;• una se<strong>con</strong>da parvenza è quanto de<strong>gli</strong> Spiriti <strong>natura</strong>lisi manifesta all’uomo nelle forze <strong>della</strong> <strong>natura</strong>;• una terza parvenza è quanto de<strong>gli</strong> Spiriti dei periodiciclici appare sotto forma di leggi <strong>natura</strong>li; e60scaricato da www.archiatiedizioni.it


• una quarta parvenza è qualcosa che, nonostante la sua<strong>natura</strong> di maya, di parvenza, parla all’anima dell’uomoquando questi, percependo il senso <strong>della</strong> <strong>natura</strong>,si sente unito allo Spirito del pianeta intero che guidala Terra attraverso il cosmo e le <strong>con</strong>ferisce un senso.Questa parvenza <strong>con</strong>tiene direttamente l’improntadello Spirito planetario stesso.Così oggi siamo saliti fino allo Spirito unitario del pianeta.E se di nuovo vo<strong>gli</strong>amo fare un parallelo fra la Terra e l’uomo,possiamo dire che• il mondo sensibile corrisponde al corpo fisicodell’uomo,• il mondo de<strong>gli</strong> Spiriti de<strong>gli</strong> elementi corrisponde alsuo corpo eterico;• il mondo de<strong>gli</strong> Spiriti dei periodi ciclici corrispondeal corpo astrale e• lo Spirito planetario corrisponde all’Io dell’uomo.Come l’Io dell’uomo percepisce ciò che cir<strong>con</strong>da fisicamentela Terra, così lo Spirito del pianeta percepisce tuttoquello che c’è nelle immediate vicinanze e nel mondo dellospazio al di fuori del pianeta, e adegua le azioni e anche ilsentire del pianeta, di cui parleremo domani, a queste percezioniprovenienti dal cosmo. Infatti le azioni compiuteda un pianeta mentre segue la propria orbita nella vastitàdel cosmo e <strong>gli</strong> effetti che produce nel proprio corpo, ne<strong>gli</strong>elementi da cui è composto, sono di nuovo il risultato delleosservazioni e dei pensieri dello Spirito planetario rispettoal mondo esterno.Come la singola anima umana vive nel mondo sulla Terraaccanto ad altri uomini e si adegua a loro, così lo Spiritoplanetario vive nel proprio corpo planetario, che è il suolo61scaricato da www.archiatiedizioni.it


sul quale ci troviamo. Ma questo Spirito planetario vivein compagnia di altri Spiriti planetari, de<strong>gli</strong> Spiriti di altricorpi celesti.62scaricato da www.archiatiedizioni.it


Terza <strong>con</strong>ferenza<strong>Angeli</strong>, Arcangeli, Spiriti del tempo:guide dell’uomo, dei popoli e delle civiltàHelsinki, 5 aprile 1912scaricato da www.archiatiedizioni.it


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Miei cari amici,durante le due <strong>con</strong>ferenze precedenti abbiamo fattola <strong>con</strong>oscenza di certe entità spirituali che lo sguardospirituale può in<strong>con</strong>trare immergendosi nella vita nascostadel nostro pianeta.Oggi dovremo percorrere un’altra via ancora per ascendereal mondo spirituale, poiché solo grazie ad un’osservazionefatta da una prospettiva diversa saremo in grado diformarci delle idee giuste sulla <strong>natura</strong> delle entità spiritualidi cui abbiamo parlato, compreso lo Spirito planetario.Sarà sempre estremamente difficile descrivere <strong>con</strong> le paroledi qualsiasi linguaggio le entità spirituali che percepiamo<strong>con</strong> <strong>gli</strong> occhi dello spirito, perché le lingue umane,perlomeno quelle del giorno d’oggi, sono adatte solo per ifenomeni e le realtà del mondo fisico. Perciò si può speraredi avvicinarsi a ciò che realmente si intende quando si parladi entità spirituali solo grazie ad una descrizione fatta daipiù svariati punti di vista.Per la descrizione che faremo oggi delle entità che troviamonei mondi superiori dovremo prendere le mosse dalla<strong>natura</strong> stessa dell’uomo e comprenderne determinate caratteristiche.E oggi si tratterà di evidenziare una particolarequalità <strong>della</strong> <strong>natura</strong> umana.Si tratta di quella caratteristica che possiamo illustrarenel seguente modo: l’uomo è dotato <strong>della</strong> facoltà di <strong>con</strong>durreuna vita interiore indipendente da ogni evento esterno.Questa capacità ci si manifesta in ogni istante <strong>della</strong> nostravita quando siamo nello stato di ve<strong>gli</strong>a.Sappiamo che per quanto riguarda ciò che vediamo <strong>con</strong><strong>gli</strong> occhi e udiamo <strong>con</strong> le orecchie abbiamo qualcosa incomune <strong>con</strong> tutti <strong>gli</strong> esseri in grado di servirsi dei sensi.In quanto esseri umani, abbiamo in comune <strong>con</strong> <strong>gli</strong> altriuomini e anche <strong>con</strong> altri esseri una vita rispetto al mondoesterno in cui tutti viviamo.65scaricato da www.archiatiedizioni.it


Ma poi ognuno di noi, e come uomini lo sappiamo fintroppo bene, ha i propri dolori e le proprie gioie particolari,ha preoccupazioni tutte sue, speranze e ideali particolari.In un certo senso tali preoccupazioni, dolori, afflizioni,speranze e ideali formano un regno speciale che non possiamoscorgere nell’altro <strong>con</strong> lo sguardo fisico, un mondoche l’uomo si porta dentro come vita interiore autonoma.Quando siamo nella stessa stanza <strong>con</strong> un’altra persona,sappiamo cosa può agire sui suoi occhi e sulle sue orecchie,ma di quanto avviene nella sua anima, delle sue esperienzeinteriori, possiamo forse farci un’idea solo in base a ciò cheè disposta a manifestarci <strong>con</strong> l’espressione del suo volto, isuoi gesti o il suo linguaggio. Ma se questa persona vuoletenersi per sé la propria vita interiore, noi non avremo alcunapossibilità di entrarci dentro.Se ora volgiamo il nostro occhio spirituale ai mondi chein un primo momento restano celati all’occhio fisico, vitroviamo delle entità completamente diverse rispetto allecaratteristiche che abbiamo appena illustrato.In<strong>con</strong>triamo de<strong>gli</strong> esseri che non sono in grado di avereuna vita interiore indipendente come fa l’uomo. Il primogruppo o categoria di entità spirituali che in<strong>con</strong>triamo sonotali per cui quando vivono la loro vita interiore, proprioper effetto di quella vita vengono trasferiti in uno stato dicoscienza diverso da quello che hanno quando vivono nele col mondo esterno. Cerchiamo di capire: immaginiamoun uomo che, volendo vivere nella propria interiorità,non volendo rivolgere lo sguardo al mondo esterno che locir<strong>con</strong>da e non volendo vivere <strong>con</strong> questo mondo, dovesse,per il solo fatto di volerlo, passare ad uno stato di coscienzadiverso.Sappiamo che nella vita normale l’uomo entra involontariamentein un diverso stato di coscienza durante il sonno,ma sappiamo anche che questo sonno viene prodotto dal66scaricato da www.archiatiedizioni.it


67distacco del corpo astrale e dell’Io dell’uomo dal corpoeterico e da quello fisico. Sappiamo quindi che nell’uomodeve accadere qualcosa per poter passare in un altro statodi coscienza. Perché questo avvenga non basta dirsi: «Hodavanti a me un prato pieno di fiori, la cui vista mi dàgioia.» In un certo senso l’uomo prova gioia per il prato eper i fiori in comunanza <strong>con</strong> il mondo esterno.Invece le entità che lo sguardo occulto in<strong>con</strong>tra per primein un mondo superiore cambiano il loro stato di coscienzaogni volta che distolgono la percezione e l’attività dal loromondo esterno per dirigerle su se stesse. Per loro non occorrequindi che si verifichi una separazione fra le variecomponenti del loro essere, ma semplicemente <strong>con</strong> la lorovolontà, in se stesse così come sono, produ<strong>con</strong>o il cambiamentodello stato di coscienza.Le percezioni di queste entità che presentiamo come laprima categoria al di sopra dell’uomo non sono come quelleumane. L’uomo percepisce grazie al fatto che un mondoesterno si accosta ai suoi sensi, e a tale mondo per così diresi abbandona.Le entità di cui dobbiamo parlare ora non percepis<strong>con</strong>olo stesso mondo esterno che l’uomo percepisce <strong>con</strong> i proprisensi, ma hanno un modo di percepire simile a quellodell’uomo che percepisce la propria voce mentre parla o ilgesto che compie <strong>con</strong> la mano, o che manifesta la propriainteriorità <strong>con</strong> una certa mimica del volto, esprimendo lapropria <strong>natura</strong>.In un certo senso possiamo dire che per le entità del mondosuperiore di cui ci stiamo occupando ogni percezione ènel <strong>con</strong>tempo una rivelazione <strong>della</strong> loro <strong>natura</strong>.Cari amici, vi prego di tener presente che mentre passiamoad una categoria superiore di entità non più percepibiliesteriormente dall’uomo, abbiamo davanti a noi delle entitàche percepis<strong>con</strong>o nel momento in cui rivelano ed esprimoscaricatoda www.archiatiedizioni.it


no la loro stessa <strong>natura</strong>. Tali entità percepis<strong>con</strong>o la propriaessenza solo finché la vo<strong>gli</strong>ono esternare, fino a quando laesprimono esteriormente in qualche modo.Potremmo dire che sono “sve<strong>gli</strong>e” solo quando si manifestano,e che quando non si rivelano, quando non entranovolontariamente in relazione <strong>con</strong> l’ambiente, <strong>con</strong> il mondoesterno, subentra per loro un altro stato di coscienza edesse per così dire si addormentano.Solo che il loro sonno non è incosciente come quellodell’uomo, ma rappresenta per loro una specie di oscuramento,una sorta di perdita <strong>della</strong> loro percezione di sé.Hanno coscienza di sé finché si palesano all’esterno, e laperdono in un certo senso quando smettono di manifestarsi.Allora non dormono come l’uomo, ma nel loro esserepenetra qualcosa di simile ad una rivelazione di mondi spiritualisuperiori al loro. La loro interiorità è allora colma dimondi spirituali superiori.Quando l’uomo rivolge lo sguardo all’esterno e percepisce,vive in comunione <strong>con</strong> il mondo esterno, si perde inesso. Si perde per esempio nei vari regni <strong>della</strong> <strong>natura</strong> delnostro pianeta. Quando disto<strong>gli</strong>e lo sguardo dall’esterno siimmerge invece nella propria interiorità e vive una vita interioreindipendente, liberandosi dal mondo esterno.Quando le entità <strong>della</strong> prima categoria al di sopra dell’uomoagis<strong>con</strong>o verso l’esterno, si manifestano, e in questarivelazione hanno percezione di se stesse, fanno l’effettivaesperienza di sé. E quando si ritirano nella loro interiorità,non giungono ad una vita interiore autonoma come quelladell’uomo, ma entrano in una vita in comunione <strong>con</strong> altriesseri.Mentre l’uomo giunge ad una vita di questo tipo quandopercepisce il mondo esterno, queste entità percepis<strong>con</strong>o <strong>gli</strong>esseri spirituali a loro superiori quando si guardano dentro.Allora entrano in quel diverso stato di coscienza in cui si68scaricato da www.archiatiedizioni.it


sentono ricolme di altre entità che sono ad un livello superioreal loro.Se prendiamo in <strong>con</strong>siderazione l’uomo, possiamo quindidire che mentre si perde nel mondo esterno percepisce equando si ritira dal mondo esterno ha una vita interiore autonoma.Le entità che appartengono alla categoria immediatamentesuperiore, e che per noi sono quelle <strong>della</strong> terzagerarchia,• invece <strong>della</strong> percezione hanno la rivelazione di sé, emanifestandosi fanno l’esperienza di se stesse;• invece <strong>della</strong> vita interiore hanno l’esperienza di mondispirituali superiori, vale a dire che al posto <strong>della</strong>vita interiore si sentono ricolme di spirito.Questa è la differenza più sostanziale fra l’uomo e le entità<strong>della</strong> categoria a lui immediatamente superiore:• uomo: percezione esteriore, vita interiore;• terza gerarchia: rivelazione di sé, esser ricolmi dispirito.Possiamo servirci di un caso estremo <strong>della</strong> vita per mostrarela differenza fra l’uomo e queste entità <strong>della</strong> categoriaimmediatamente superiore. L’esempio drastico è questo:l’uomo può trovarsi nella situazione in cui ha delle esperienzeinteriori che non coincidono <strong>con</strong> ciò che percepisceesteriormente. Quando le esperienze interiori dell’uomosono in disaccordo <strong>con</strong> la percezione del mondo esterno,abbiamo il caso estremo <strong>della</strong> menzogna. Tanto per capirci,possiamo esprimere una possibile particolarità dell’uomodicendo che e<strong>gli</strong> è capace di percepire qualcosa e nel <strong>con</strong>tempodestare nel proprio intimo e anche esprimere altreidee che non corrispondono alle sue percezioni.69scaricato da www.archiatiedizioni.it


Attraverso la capacità di mentire, l’uomo può porsi in<strong>con</strong>traddizione <strong>con</strong> il mondo esterno. Si tratta di una possibilitàche, come vedremo nel corso di queste <strong>con</strong>ferenze,ha dovuto essere data all’uomo affinché e<strong>gli</strong> possa giungerealla verità <strong>con</strong> il suo libero arbitrio. Per questo, mentreosserviamo il modo in cui l’uomo è presente nel mondo,dobbiamo tener <strong>con</strong>to di questa sua capacità di formarsiinteriormente e anche di esprimere delle rappresentazioniche non coincidono <strong>con</strong> le percezioni, <strong>con</strong> i dati di fattoesterni.Tale possibilità non è stata <strong>con</strong>cessa alle entità <strong>della</strong> categoriasuperiore a cui abbiamo accennato finché esse <strong>con</strong>servanola propria <strong>natura</strong>. Le entità <strong>della</strong> terza gerarchianon hanno la possibilità di mentire se <strong>con</strong>servano la loro<strong>natura</strong>. Cosa succederebbe infatti se un’entità <strong>della</strong> terzagerarchia mentisse?Dovrebbe sperimentare dentro di sé qualcosa e poi trasmetterloal mondo esterno in modo diverso da come l’hasperimentato. Ma allora quell’entità <strong>della</strong> terza categorianon lo potrebbe più percepire, poiché tutto quello che questeentità vivono dentro diventa una rivelazione di sé, e passaimmediatamente nel mondo esterno. Se vo<strong>gli</strong>ono farel’esperienza di se stesse, queste entità devono vivere nelregno <strong>della</strong> verità assoluta.Supponiamo che queste entità mentano, cioè che abbianodentro di sé qualcosa che trasferis<strong>con</strong>o nella loro autorivelazionein modo che non coincida <strong>con</strong> essa. Allora nonlo potrebbero percepire, poiché sono in grado di percepiresolo la loro <strong>natura</strong> interiore. Sotto l’impressione di unabugia risulterebbero subito disorientate, verrebbero immediatamentea trovarsi in uno stato di coscienza equivalentead un’attenuazione, ad una riduzione <strong>della</strong> loro coscienzaordinaria, che può vivere solo nella rivelazione <strong>della</strong> lorointeriorità.70scaricato da www.archiatiedizioni.it


Al di sopra di noi abbiamo quindi una categoria di entitàche per <strong>natura</strong> sono costrette a vivere nel regno dell’assolutaverità e veracità, se non vo<strong>gli</strong>ono rinnegare la loro<strong>natura</strong>. Ogni deviazione dalla veridicità stordirebbe questeentità, abbassandone il livello di coscienza.Se queste entità devono essere osservate <strong>con</strong> lo sguardospirituale, allora cari amici occorre che per prima cosa l’occultistaindividui le vie giuste per in<strong>con</strong>trarle. Cercherò diillustrarvi il modo in cui l’occultista trova queste entità.La prima esperienza interiore che deve fare colui che attraversaun’evoluzione occulta <strong>con</strong>siste nel cercare di superarein un certo modo la vita <strong>della</strong> coscienza ordinaria,normale. Ciò che sperimentiamo nella nostra interiorità lodefiniamo la nostra esperienza egoistica, quella parte delmondo che vo<strong>gli</strong>amo tenere per noi stessi.Quanto più l’uomo che segue un’evoluzione occulta giungea <strong>con</strong>siderare <strong>con</strong> distacco la propria vita egoica e ciòche riguarda soltanto lui, tanto più è vicino alla porta d’ingressoai mondi superiori.Prendiamo un caso evidente: tutti noi sappiamo che certeverità e certe cose ci piacciono o non ci piacciono, ci ispiranosimpatia o antipatia a se<strong>con</strong>da che ci siano favorevolio meno. Chi vuole progredire a livello spirituale deve estirparedal proprio cuore questi sentimenti nei <strong>con</strong>fronti delmondo, nutriti esclusivamente per torna<strong>con</strong>to personale,dovrà in un certo senso liberarsi da tutto ciò che lo riguardapersonalmente.Miei cari amici, questa è una verità che viene spesso sottolineata,ma che è più difficile da rispettare di quanto normalmentesi pensi. Nella coscienza ordinaria infatti l’uomoha pochissimi appi<strong>gli</strong> per potersi liberare di se stesso, persuperare ciò che riguarda soltanto lui. Pensiamo per un attimoa cosa significa davvero liberarsi di sé.71scaricato da www.archiatiedizioni.it


72<strong>Libera</strong>rsi di quelli che di solito chiamiamo <strong>gli</strong> impulsiegoistici non è forse poi così difficile, ma dobbiamo tener<strong>con</strong>to del fatto che viviamo in una certa incarnazione, in undeterminato tempo, che siamo nati in un certo luogo e chequando osserviamo quello che ci cir<strong>con</strong>da il nostro sguardosi posa su cose completamente diverse da quelle osservateda un uomo che vive in un altro punto <strong>della</strong> Terra, che proveràdi certo interesse per altre cose.Quindi, per il solo fatto di esserci incarnati come esseriumani in un periodo e in un luogo ben precisi, siamo cir<strong>con</strong>datida cose che suscitano il nostro interesse e la nostraattenzione, che ci riguardano in maniera particolare e cheper un altro individuo sono diverse. Essendo distribuiti sulpianeta come esseri diversi fra loro, è in un certo sensonecessario che ciascuno di noi abbia i propri particolari interessie la propria “patria”.Per questo nell’ambiente a noi circostante non faremo mail’esperienza di ciò che ci rende liberi nel senso più alto dainostri interessi umani particolari. In quanto uomini in uncorpo fisico, attraverso la percezione esteriore non possiamotrovare la porta che ci fa entrare in un mondo superiore.Dobbiamo prescindere da tutto ciò che i nostri sensi vedono,da tutte le cose del mondo esterno che possono esserecombinate fra loro dal nostro intelletto, da tutto ciò cherientra nei nostri particolari interessi.Se osserviamo ciò che di solito abbiamo dentro di noi, inostri dolori e le nostre gioie, i crucci e le preoccupazioni,le speranze e le aspirazioni, ci renderemo ben presto <strong>con</strong>toche questo mondo interiore dipende dalle nostre esperienzeesteriori, che il suo colorito <strong>gli</strong> deriva da ciò che sperimentiamoesteriormente. E tuttavia c’è una certa differenza.Dovremo senz’altro ammettere che ciascuno di noi siporta dentro il proprio mondo. L’essere nati in un certoluogo <strong>della</strong> Terra in un determinato scorcio di tempo <strong>con</strong>scaricatoda www.archiatiedizioni.it


73ferisce una precisa colorazione al nostro mondo interiore.Ma rispetto a questo mondo interiore sperimentiamo anchequalcos’altro: è vero che si tratta del nostro mondo interioreparticolare e per così dire specifico, dotato di quel certo colore,ma possiamo anche fare l’esperienza di qualcos’altro.Se una volta ci capitasse di lasciare il luogo in cui siamoabituati a far agire i nostri sensi per andare in un postomolto lontano e lì in<strong>con</strong>trassimo una persona che ha avutoesperienze e percezioni completamente diverse, potremmocomunque intenderci. Ci capiremmo perché quella personaha provato, in maniera analoga <strong>gli</strong> stessi dolori che anchenoi abbiamo sperimentato, perché in un certo qual modogioisce delle medesime cose che danno gioia anche a noi.A chi non è mai capitato di in<strong>con</strong>trare qualcuno che vieneda un paese lontano <strong>con</strong> cui, pur avendo difficoltà a capirsisulle cose esteriori, si intende senza difficoltà sui sentimentie i desideri del cuore?Noi esseri umani siamo più vicini <strong>gli</strong> uni a<strong>gli</strong> altri <strong>con</strong> ilnostro mondo interiore che <strong>con</strong> quello esterno. E in verità cisarebbero meno speranze di diffondere le idee scientificospiritualinell’umanità se non potessimo aver coscienza delfatto che nell’interiorità di ogni uomo, in qualunque luogo<strong>della</strong> Terra si trovi, vive qualcosa <strong>con</strong> cui ci possiamointendere.Per giungere a qualcosa di completamente libero dallaparticolare interiorità egoistica, l’uomo deve abbandonarepure la colorazione <strong>della</strong> sua esperienza interiore che subisceancora l’influsso del mondo esterno. Questo può verificarsisolo se l’uomo sperimenta dentro di sé qualcosa chenon <strong>gli</strong> proviene affatto dal mondo esterno, qualcosa checorrisponde a quelle che possiamo chiamare ispirazioni interiori,che sorgono e vivono solo nell’anima.L’uomo può sollevarsi dalla vita interiore particolare sentendoche alla sua interiorità si rivela qualcosa di indipenscaricatoda www.archiatiedizioni.it


dente dalla sua esistenza individuale egoistica. Gli uominilo sentono ogni volta che affermano l’esistenza di determinatiideali morali e di determinate idee logiche validi sututto il globo terrestre, di cui nessuno può dubitare e chechiunque può capire, dato che essi giungono all’uomo dalmondo interiore e non da quello esterno.C’è un campo indubbiamente comune a tutti <strong>gli</strong> uominiper quanto riguarda questo genere di rivelazione interiore:quello che si riferisce ai numeri e ai loro rapporti, alla matematica,al <strong>con</strong>tare e al calcolare. Che tre per tre fa novenon lo verremo mai a sapere dal mondo esterno, dobbiamofarcelo rivelare dalla nostra interiorità. Per questo ciò nonpotrà mai essere messo in discussione in nessun luogo <strong>della</strong>Terra.Su tutto il globo terrestre si può discutere a lungo se unacosa è bella o brutta, ma quando si è avuta la rivelazioneinteriore che tre per tre fa nove o che il tutto è uguale allasomma delle parti o che la somma de<strong>gli</strong> angoli di un triangoloè uguale a 180 gradi, lo si sa non perché si tratta di unarivelazione del mondo esterno, ma esclusivamente per via<strong>della</strong> propria interiorità.Quella che possiamo chiamare ispirazione comincia già<strong>con</strong> l’arida e scarna matematica; solo che di solito <strong>gli</strong> uomininon se ne accorgono, perché la maggior parte di lorovede la matematica come qualcosa di estremamente noiosodi cui non gradis<strong>con</strong>o le rivelazioni.Ma per quanto riguarda la rivelazione interiore, in fin dei<strong>con</strong>ti le cose non stanno in maniera diversa neanche perle verità morali. Se l’uomo ha ri<strong>con</strong>osciuto qualcosa comegiusto dirà: «Questo è giusto e il suo <strong>con</strong>trario è ingiusto,e nessun potere esterno del mondo fisico può dimostrarmiche quello che si rivela giusto dentro di me sia ingiusto.»Anche le verità morali nel senso più alto si rivelano a livellointeriore.74scaricato da www.archiatiedizioni.it


Ci si può educare alla rivelazione interiore dirigendo <strong>con</strong>sentimento e sensibilità lo sguardo spirituale su questa possibilità.L’educazione tramite la matematica è anzi ottima,se per esempio l’uomo si abbandona spesso a questo pensiero:«Sulla bontà di un cibo puoi avere la tua opinione,che può essere diversa da quella di un altro. È qualcosache riguarda l’arbitrio del singolo individuo. Lamatematica o i doveri morali invece non sono arbitrari:di essi so che mi rivelano qualcosa di fronte a cuimi mostrerei indegno di appartenere all’umanità nelcaso in cui mi rifiutassi di ri<strong>con</strong>oscerlo come vero.»Questo ri<strong>con</strong>oscimento di una rivelazione provenientedall’interiorità come sentimento e impulso interiore è unagrande forza pedagogica all’interno dell’uomo, se e<strong>gli</strong> vi sidedica <strong>con</strong> atteggiamento meditativo. Se l’uomo si dice:«Nel mondo sensibile ci sono molte cose sulle qualidecide il mio libero arbitrio, ma dallo spirito mi si manifestanocose sulle quali il mio arbitrio non ha alcunpotere e che tuttavia mi riguardano e delle quali, inquanto uomo, devo mostrarmi degno»e permette a questo pensiero di diventare sempre più forte,così da essere dominato dalla propria interiorità, allora superail puro e semplice egoismo e un “Sé superiore”, che sadi essere una cosa sola <strong>con</strong> lo Spirito del mondo, prende ilsopravvento sul sé ordinario e arbitrario.75scaricato da www.archiatiedizioni.it


È più o meno questo stato d’animo che dobbiamo svilupparein noi se vo<strong>gli</strong>amo raggiungere la so<strong>gli</strong>a che <strong>con</strong>duce nelmondo spirituale. Infatti, se ci dedichiamo spesso a<strong>gli</strong> statid’animo che vi ho illustrato, questi si riveleranno fruttuosi.Tali stati d’animo si riveleranno fe<strong>con</strong>di se li introdurremoil più <strong>con</strong>cretamente possibile nei pensieri, e soprattutto senutriremo e acco<strong>gli</strong>eremo in noi pensieri che ci appaionoveri pur essendo in <strong>con</strong>traddizione <strong>con</strong> il mondo sensibile.Dapprima tali pensieri possono essere solo delle immagini,ma queste immagini sono di straordinaria utilità per lo sviluppointeriore dell’uomo.Vo<strong>gli</strong>o mostrarvi <strong>con</strong> un’immagine di questo generecome l’uomo possa elevare la propria anima al di sopra dise stessa.Prendete due bicchieri: uno <strong>con</strong> dell’acqua e l’altro vuoto.Il bicchiere che <strong>con</strong>tiene l’acqua è pieno solo a metà.Ora supponiamo che voi osserviate questi due bicchierinel mondo esterno. Se dal bicchiere <strong>con</strong> l’acqua ne versateun po’ in quello vuoto, quest’ultimo <strong>con</strong>terrà un po’ d’acqua,mentre l’altro ne avrà un po’ di meno. Se poi dal bicchiereche era stato riempito a metà verserete altra acquanell’altro, il primo bicchiere resterà <strong>con</strong> meno acqua ancora.In poche parole, <strong>con</strong>tinuando a versare, il bicchiere cheall’inizio era metà pieno finirà per <strong>con</strong>tenere sempre menoacqua. Questa è una rappresentazione vera per il mondofisico-sensibile.Adesso immaginiamocene una completamente diversa.Cari amici, immaginate a titolo di prova la rappresentazioneopposta:Mentre versate l’acqua dal bicchiere mezzo pieno inquello vuoto, l’acqua riempie quest’ultimo. Ma oraimmaginate che in questo modo aumenti anche l’acquanel bicchiere mezzo pieno. E se versaste l’acqua76scaricato da www.archiatiedizioni.it


una se<strong>con</strong>da volta, questa <strong>con</strong>tinua a riempire il bicchiereche prima era vuoto, ma anche quello che erapieno a metà diventa sempre più pieno. L’atto del versareriempie sempre di più il primo bicchiere.Fatevi questa rappresentazione, provate a immaginarla.Naturalmente chiunque tra noi si annoveri fra le personeassolutamente razionali dirà: «Ma questa cosa che ti immaginiè un’assurdità bella e buona! Ti immagini che svuotandoun bicchiere questo si riempia sempre più di acqua.»Certo, applicata al mondo fisico questa idea è ovviamentepazzesca, ma al mondo spirituale la si può applicare, e inmodo singolare:Mettiamo che una persona dotata di un cuoreamorevole compia un’azione affettuosa nei <strong>con</strong>frontidi un’altra persona bisognosa di amore. In tal modotrasmette qualcosa all’altro, senza per questo ritrovarsipiù vuota. Al <strong>con</strong>trario, rivolgendo delle azioniamorevoli all’altro riceverà di più, si sentirà più piena.E la prossima volta che compirà un’azione amorevolesi sentirà ancora più colma e più ricca. I gesti d’amorenon ci rendono più poveri o più vuoti, ma più ricchie pieni; riversiamo nell’altro qualcosa che riempieanche noi.Se applichiamo la nostra immagine, impossibile e assurdaper il mondo fisico normale, all’effusione d’amore, allorarisulta applicabile, allora la possiamo interpretare come unsimbolo di realtà spirituali. L’amore è qualcosa di talmentecomplesso che nessun uomo dovrebbe avere la presunzionedi poterlo definire, di penetrare <strong>con</strong> lo sguardo nella suaessenza. L’amore è complicato: lo percepiamo, ma nessunadefinizione è in grado di esprimerlo.77scaricato da www.archiatiedizioni.it


Tuttavia un’immagine, una semplice come quella del bicchiered’acqua che si riempie a mano a mano che si versa,ci indica una caratteristica del modo di agire dell’amore. Infin dei <strong>con</strong>ti, quando ci rappresentiamo in questo modo lacomplessità dell’amore, agiamo esattamente come il matemati<strong>con</strong>ella sua arida scienza.Da nessuna parte esiste un vero cerchio o un vero triangolo,li possiamo soltanto immaginare. Se osservassimo almicroscopio un cerchio da noi disegnato, vedremmo solodei mucchiettini di gesso. Un cerchio siffatto non avrà maila regolarità di un “vero” cerchio. Se vo<strong>gli</strong>amo raffigurarciil cerchio, il triangolo o qualunque altra figura geometrica,dobbiamo ricorrere alla nostra immaginazione, alla nostravita interiore.Così, anche quando vo<strong>gli</strong>amo rappresentarci un’azionemorale, per esempio l’amore, dobbiamo ricorrere all’immaginee attenerci ad un’unica qualità. Tali immagini sonoutili per il cammino interiore, ci fanno notare che stiamoandando oltre l’immaginazione ordinaria e che, se vo<strong>gli</strong>amoascendere allo spirito, dobbiamo crearci delle rappresentazioniopposte a quelle applicabili al mondo sensibile.Vedete allora che la formazione di queste rappresentazionisimboliche è uno strumento importante per ascendere almondo spirituale. Ne trovate la descrizione nel mio libroL’iniziazione: come si <strong>con</strong>segue la <strong>con</strong>oscenza dei mondisuperiori?. In tal modo l’uomo giunge a ri<strong>con</strong>oscere ilmondo che si trova sopra di lui e che lo ispira, qualcosa chenon può trovare nel mondo esterno ma che penetra dentrodi lui.Dedicandosi sempre più a questo mondo immaginario,l’uomo arriverà a ri<strong>con</strong>oscere che attraverso di lui, attraversoogni essere umano, vive una sostanza spirituale superioreall’uomo quale vive in questa incarnazione <strong>con</strong> il78scaricato da www.archiatiedizioni.it


proprio egoismo.Quando cominciamo a ri<strong>con</strong>oscere che sopra di noi uomininormali c’è una specie di essere guida, allora nellaserie delle entità <strong>della</strong> terza gerarchia troviamo come primaforma quella delle entità a cui diamo il nome di <strong>Angeli</strong>. Inun primo tempo l’uomo, sollevandosi al di sopra di se stessonel modo descritto, sperimenta l’intervento di un essereangelico nella sua entità personale.Se poi lo immaginiamo autonomo, dotato quindi delle caratteristicheche abbiamo descritto come rivelazione di sée pienezza di spirito, se ci immaginiamo che questo essereche ci ispira sia autonomo, allora giungiamo al <strong>con</strong>cettode<strong>gli</strong> esseri <strong>della</strong> terza gerarchia immediatamente al di sopradell’uomo, così da riferirci a loro come alle entità cheguidano, dirigono e ispirano ogni singolo essere umano.In questo modo vi ho descritto un po’ il percorso che l’uomodeve seguire per elevarsi fino a<strong>gli</strong> esseri che si trovanoimmediatamente sopra di lui e farsene un’idea.Come il singolo individuo ha in tal modo la propria guida,e lo sguardo occulto se andiamo oltre noi stessi e i nostriinteressi egoistici ci fa notare che ce l’abbiamo, così esisteanche la possibilità che lo sguardo spirituale si rivolga aivari raggruppamenti di esseri umani, come stirpi, popolie via dicendo.Anche questi gruppi umani omogenei hanno una guidacome il singolo individuo, solo che <strong>gli</strong> esseri alla guida diinteri popoli o stirpi sono più potenti delle guide del singolouomo. Nell’esoterismo occidentale si chiamano Arcangeliqueste guide di popoli o di stirpi che vivono nel mondospirituale, le cui percezioni sono rivelazioni di sé, le cuiesperienze spirituali sono la loro interiorità e che <strong>con</strong> leloro azioni si esprimono in ciò che fa un intero popolo oun’intera stirpe.79scaricato da www.archiatiedizioni.it


Continuando a progredire nella propria evoluzione spirituale,l’uomo può arrivare fino al punto in cui <strong>gli</strong> si rivelanon solo la sua guida particolare, ma anche l’entità alla guidadel gruppo di uomini cui lui appartiene.E poi, proseguendo ulteriormente nel nostro sviluppo interiore,troveremo alla guida de<strong>gli</strong> uomini delle entità chenon hanno a che fare <strong>con</strong> le singole stirpi e i singoli popoli,ma che sono le guide delle varie epoche che si succedono.Per esempio, quando l’uomo istruito a livello occulto studial’epoca in cui sono vissuti <strong>gli</strong> antichi Egizi e i Caldei,il carattere, l’impronta generale di quell’epoca <strong>gli</strong> apparesotto una certa guida, che cambia non appena lo sguardoocculto si dirige verso il periodo storico in cui i Greci e iRomani dominavano la cultura occidentale.Allora si vede che, al di sopra dei singoli popoli e più potentide<strong>gli</strong> Arcangeli o guide di popoli, vi sono de<strong>gli</strong> <strong>spiriti</strong>che guidano tutti i gruppi di popoli <strong>con</strong>temporaneamentee che dopo un determinato periodo di tempo vengonosostituiti da altri. Come troviamo distribuiti nello spazio isingoli territori de<strong>gli</strong> Arcangeli, che guidano nello stessotempo singoli gruppi di uomini, così, se lasciamo vagarelo sguardo occulto sul tempo che scorre, vediamo che lesingole epoche sono guidate dai loro reali Spiriti del tempo,più potenti de<strong>gli</strong> Arcangeli, e che sotto di loro vi sono i piùsvariati popoli.Servendoci di un’espressione dell’esoterismo occidentale,a questa terza categoria <strong>della</strong> terza gerarchia diamo il nomedi Principati o Archai (Spiriti del tempo).Tutte le entità che fanno parte di queste tre classi <strong>della</strong>terza gerarchia possiedono le caratteristiche che vi ho descrittooggi. Tutte dispongono di quella che abbiamo chiamato“autorivelazione” e “pienezza interiore di spirito”. Losguardo occulto se ne accorge nel momento in cui riesce adelevarsi fino a queste entità.80scaricato da www.archiatiedizioni.it


Miei cari amici, possiamo quindi dire che troviamo leentità <strong>della</strong> terza gerarchia quando osserviamo ciò checir<strong>con</strong>da l’uomo nel mondo spirituale, ciò che sta intornoall’uomo come sua guida individuale, ciò che vive alivello spirituale, agisce senza farsi vedere e ci spingealle nostre azioni impersonali, al nostro pensare e sentireimpersonale.Lo sguardo occulto percepisce queste entità, che per luisono reali. Ma anche la coscienza normale vive sotto laloro guida perché, pur non percependo l’Angelo, sottostàalla sua regìa, anche se in<strong>con</strong>sciamente. E così i gruppi diuomini sottostanno al loro arcangelo, mentre <strong>gli</strong> Spiriti deltempo sono alla guida delle epoche e de<strong>gli</strong> uomini che inesse vivono.Queste entità <strong>della</strong> terza gerarchia le troviamo così comele ho descritte nel nostro ambiente spirituale, nell’ambientespirituale a noi più vicino. Ma se volessimo tornare a quelpunto nell’evoluzione del nostro pianeta di cui faremo la<strong>con</strong>oscenza nelle prossime <strong>con</strong>ferenze, scopriremmo semprepiù che queste entità, che di fatto vivono solo nel processoculturale dell’uomo, generano in <strong>con</strong>tinuazione altreentità.Proprio come una pianta si sprigiona dal seme, così le entità<strong>della</strong> terza gerarchia che vi ho descritto danno originead altre entità. C’è solo una certa differenza fra il semeprodotto dalla pianta e queste entità che si staccano dallaterza gerarchia, se vo<strong>gli</strong>amo usarlo come paragone: quandola pianta dà origine a un seme, questo ha in un certo sensolo stesso valore <strong>della</strong> pianta intera, poiché a sua volta diventeràuna pianta <strong>della</strong> stessa specie.Queste entità danno origine ad altre che in un certo sensosi separano da esse, come i semi dalle piante. Hanno dei“discendenti” che però sotto un certo aspetto sono di unaspecie inferiore, e devono esserlo perché hanno compiti81scaricato da www.archiatiedizioni.it


che possono svolgere solo se appartengono ad una sferainferiore.Quelle entità che abbiamo intorno a noi a livello spiritualecome <strong>Angeli</strong>, Arcangeli e Spiriti del tempo danno originea delle entità che dall’ambiente dell’uomo discendono neiregni <strong>della</strong> <strong>natura</strong>. E lo sguardo occulto ci insegna che leentità che abbiamo <strong>con</strong>osciuto ieri e l’altro ieri come Spiriti<strong>della</strong> <strong>natura</strong> sono esseri originati dalle entità <strong>della</strong> terzagerarchia di cui oggi abbiamo fatto la <strong>con</strong>oscenza.Sono i loro discendenti, destinati a porsi al servizio nondell’uomo ma <strong>della</strong> <strong>natura</strong>. E precisamente sono• discendenti de<strong>gli</strong> Spiriti del tempo quelle entità cheabbiamo <strong>con</strong>osciuto come <strong>gli</strong> Spiriti <strong>natura</strong>li <strong>della</strong>terra;• quelli che discendono da<strong>gli</strong> Arcangeli e vengono inviatinella <strong>natura</strong> sono <strong>gli</strong> Spiriti <strong>natura</strong>li dell’acqua;• e quelli che provengono da<strong>gli</strong> <strong>Angeli</strong> sono <strong>gli</strong> Spiriti<strong>natura</strong>li dell’aria.Di quelli del fuoco o del calore faremo la <strong>con</strong>oscenza in unaltro momento. Vediamo dunque che, grazie ad una sorta di“scissione” dalle entità <strong>della</strong> terza gerarchia che rappresentanoil nostro legame <strong>con</strong> il mondo a noi immediatamentesuperiore, certi esseri vengono inviati nei regni de<strong>gli</strong> elementi,nell’aria, nell’acqua e nella terra, cioè nell’elementogassoso, liquido e solido, per svolgere dei servizi, per lavorareall’interno de<strong>gli</strong> elementi e agire in un certo sensocome discendenti inferiori delle entità <strong>della</strong> terza gerarchiain qualità di Spiriti <strong>della</strong> <strong>natura</strong>.Possiamo quindi parlare di un’affinità fra <strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong><strong>natura</strong> e le entità <strong>della</strong> terza gerarchia.82scaricato da www.archiatiedizioni.it


Quarta <strong>con</strong>ferenzaForma, movimento, saggezza:<strong>gli</strong> <strong>Angeli</strong> <strong>della</strong> se<strong>con</strong>da gerarchiaHelsinki, 6 aprile 1912scaricato da www.archiatiedizioni.it


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Miei cari amici,se vo<strong>gli</strong>amo <strong>con</strong>oscere l’essenza delle forze e dei poteriall’opera nei vari regni <strong>della</strong> <strong>natura</strong> e nei corpi celesti, dobbiamodapprima <strong>con</strong>oscere queste entità spirituali, cosa cheabbiamo iniziato a fare nelle tre <strong>con</strong>ferenze precedenti.Abbiamo cercato di caratterizzare i cosiddetti “Spiriti<strong>della</strong> <strong>natura</strong>” e siamo poi passati alle entità che si trovanonel mondo immediatamente al di sopra del nostro. Oggiproseguiremo queste osservazioni e per questo ci dovremoriallacciare a quello che ci si è mostrato come il percorsoda seguire per elevarci al livello delle entità <strong>della</strong> terzagerarchia.Nella <strong>con</strong>ferenza di ieri vi ho mostrato che per l’uomo èpossibile uscire da se stesso, superando tutti i suoi interessiegoistici particolari, per ascendere ad una sfera in cui dapprimatrova la sua guida individuale che <strong>gli</strong> può già fornireun’idea di quelle entità che in <strong>con</strong>formità <strong>con</strong> l’esoterismooccidentale chiamiamo <strong>Angeli</strong>.Vi ho poi fatto vedere come proseguendo lungo questa viasi giunga a <strong>con</strong>oscere <strong>gli</strong> Spiriti delle stirpi e dei popoli, cheabbiamo chiamato Arcangeli, e come nel corso del processoculturale si trovino i cosiddetti Spiriti del tempo.Percorrendo la via che abbiamo tratteggiato ieri, l’uomoacquisirà una certa sensibilità riguardo al significato diqueste entità <strong>della</strong> terza gerarchia. Anche per chi percorreun cammino esoterico questa resterà a lungo solo una speciedi sensazione.Solo dopo aver provato <strong>con</strong> pazienza e perseveranza tuttii sentimenti e le sensazioni a cui abbiamo accennato ieri,si potrà passare a quella che siamo autorizzati a definire lavisione chiaroveggente di queste entità. Proseguendo oltresu questa via, cari amici, ci accorgeremo che ci educhiamoe ci sviluppiamo gradualmente al raggiungimento diun diverso stato di coscienza. Allora potremo cominciare85scaricato da www.archiatiedizioni.it


ad osservare le entità <strong>della</strong> terza gerarchia <strong>con</strong> uno sguardochiaroveggente.Questo diverso stato di coscienza può essere paragonatoal sonno umano, dal momento che in esso l’uomo, <strong>con</strong>il suo Io e il suo corpo astrale, si sente libero dal corpofisico e da quello eterico. Questo sentirsi libero dev’essereun’esperienza vissuta: occorre imparare a poco a pococosa significhi non guardare <strong>con</strong> <strong>gli</strong> occhi, non udire <strong>con</strong>le orecchie e non pensare <strong>con</strong> l’intelletto che è collegato alcervello.Ma questo stato si differenzia dal normale sonno poichéin esso non siamo incoscienti, ma percepiamo le entità spiritualiche ci stanno intorno: dapprima abbiamo una vagasensazione <strong>della</strong> loro presenza, ma poi, come vi ho giàdetto, si accende la coscienza chiaroveggente e abbiamo lavisione vivace delle entità <strong>della</strong> terza gerarchia e dei lorodiscendenti, che sono <strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> <strong>natura</strong>.Volendo descrivere ancor più accuratamente questo stato,si può dire che chi nell’evoluzione occulta si sia elevato finoad esso sperimenta una sorta di separazione fra la sua coscienzaordinaria e questo nuovo stato di coscienza.Come esiste una separazione fra ve<strong>gli</strong>a e sonno, così chisegue uno sviluppo occulto scorge una separazione fra lacoscienza in cui l’uomo vede <strong>con</strong> <strong>gli</strong> occhi, sente <strong>con</strong> leorecchie e pensa <strong>con</strong> il suo intelletto ordinario, e lo statochiaroveggente nel quale non ha intorno a sé nulla diquanto percepisce normalmente, bensì un mondo diverso,quello <strong>della</strong> terza gerarchia e dei suoi discendenti.Questo porta in primo luogo a imparare a ricordare nellacoscienza ordinaria le esperienze vissute nell’altro stato.Possiamo quindi, miei cari amici, distinguere esattamenteun grado dell’evoluzione spirituale dell’uomo in cui e<strong>gli</strong> hala facoltà di vivere alternativamente nella propria coscienzaordinaria, in cui vede, sente e pensa come tutti <strong>gli</strong> altri, e86scaricato da www.archiatiedizioni.it


nell’altro stato di coscienza, che in un certo modo può procurarsianche di proposito, nel quale percepisce il mondospirituale <strong>della</strong> terza gerarchia che si trova intorno a lui.E allora, quando si trova nello stato ordinario dicoscienza, può ricordarsi di ciò che ha sperimentatonello stato chiaroveggente, nello stesso modo in cui ci siricorda di un sogno. Può dunque rac<strong>con</strong>tare, traducendolein <strong>con</strong>cetti e idee ordinari, le esperienze fatte nello statochiaroveggente.Quando un chiaroveggente di questo tipo si trova nel propriostato ordinario di coscienza e desidera sapere o rac<strong>con</strong>tarequalcosa del mondo spirituale, deve ricordarsi diciò che ha sperimentato nello stato chiaroveggente.Un chiaroveggente che abbia raggiunto questo grado dievoluzione può sapere qualcosa solo delle entità spiritualiche finora abbiamo descritto come le entità <strong>della</strong> terzagerarchia e i loro discendenti. A quel punto non sa ancoranulla dei mondi superiori a quello: per saperne qualcosadovrà <strong>con</strong>seguire un grado più alto di chiaroveggenza.Vi arriverà <strong>con</strong>tinuando a svolgere <strong>gli</strong> esercizi descritti nelmio libro L’iniziazione: come si <strong>con</strong>segue la <strong>con</strong>oscenzadei mondi superiori?, e soprattutto quelli relativi all’osservazionedelle piante, de<strong>gli</strong> animali e così via. Se quindi<strong>con</strong>tinua i suoi esercizi, l’uomo giunge ad un grado superioredi chiaroveggenza.Una volta <strong>con</strong>seguito questo grado, l’uomo non ha solodue stati di coscienza che si alternano – uno ordinario,“normale”, e uno “chiaroveggente” – e la facoltà di ricordarsidelle esperienze chiaroveggenti quando si trova nellostato ordinario, ma è anche in grado di percepire dei mondi,delle entità e delle realtà spirituali anche mentre si trovanello stato ordinario di coscienza e osserva <strong>con</strong> <strong>gli</strong> occhi lecose del mondo esterno.87scaricato da www.archiatiedizioni.it


Può introdurre la chiaroveggenza nel suo stato ordinariodi coscienza e, dietro le entità che lo cir<strong>con</strong>dano nel mondoesterno, scorgere le entità e le forze più profonde, comenascoste dietro un velo.Ci chiediamo cosa sia successo a un simile chiaroveggente,giunto al punto di non doversi più soltanto ricordaredelle esperienze fatte in un altro stato di coscienza, ma dipoter vivere esperienze chiaroveggenti anche nello statoordinario di coscienza.Una volta salito al primo grado <strong>della</strong> chiaroveggenza,l’uomo può usare solo il proprio corpo astrale per guardarenel mondo spirituale. Quindi il corpo di cui l’uomo si serveper guardare nel mondo spirituale dal primo gradino <strong>della</strong>chiaroveggenza è quello astrale.Al se<strong>con</strong>do grado di chiaroveggenza, quello che vi ho appenadescritto, l’uomo può servirsi anche del proprio corpoeterico. In tal modo può osservare un mondo spiritualeanche quando si trova nel suo stato normale di coscienza.Quando impara ad usare il proprio corpo eterico comestrumento di chiaroveggenza, l’uomo fa a poco a poco la<strong>con</strong>oscenza di tutte le entità del mondo spirituale che appartengonoalla se<strong>con</strong>da gerarchia.L’uomo tuttavia non deve fermarsi alla sola percezionedel proprio corpo eterico, ma quando sale a questo se<strong>con</strong>dogrado di chiaroveggenza fa un’esperienza ben precisa:è come se uscisse da se stesso, come se non si sentisse piùdelimitato dalla propria pelle.Quando si trova di fronte a una pianta, a un animale oanche a un altro uomo, ha l’impressione che una parte di séentri nell’altro essere; si sente immerso nell’altra entità.Nella coscienza ordinaria e quando siamo ancora al primogrado <strong>della</strong> chiaroveggenza possiamo dirci in un certosenso: «Io sono qui e l’essere che vedo è là.» Questo nonè più possibile al se<strong>con</strong>do grado di chiaroveggenza, dove88scaricato da www.archiatiedizioni.it


possiamo solo dirci: «Là dove c’è l’essere che percepiamosiamo anche noi.»È come se estendessimo il nostro corpo eterico in tutte ledirezioni, a guisa di tentacoli, e ci fondessimo <strong>con</strong> le entitànelle quali immergiamo il nostro essere.Nella coscienza normale c’è un sentimento che ci puòdare un’idea dell’esperienza vissuta dal chiaroveggente aquesto se<strong>con</strong>do grado di chiaroveggenza, anche se ciò chee<strong>gli</strong> sperimenta è infinitamente più intenso e non è soloun sentimento, ma si amplifica fino a diventare percezione,comprensione, immedesimazione. Il sentimento <strong>della</strong>coscienza normale paragonabile a questa esperienza delchiaroveggente giunto al se<strong>con</strong>do grado è la compassione,l’amore.Che cosa significa provare compassione e amore nella vitanormale? Se riflettiamo più attentamente sulla <strong>natura</strong> <strong>della</strong>compassione e dell’amore, vi ho già accennato qualcosa inproposito durante la <strong>con</strong>ferenza di ieri, scopriamo che questidue sentimenti ci portano a staccarci da noi stessi e adimmedesimarci nell’altro essere.È davvero un meravi<strong>gli</strong>oso mistero <strong>della</strong> vita umana ilnostro essere in grado di provare compassione e amore; efra i normali fenomeni <strong>della</strong> coscienza ordinaria non c’èquasi nient’altro che possa <strong>con</strong> altrettanta forza <strong>con</strong>vincerel’uomo <strong>della</strong> bontà divina dell’esistenza come la possibilitàdi sviluppare amore e compassione.Di solito l’uomo sperimenta in se stesso la propria esistenzao sperimenta il mondo quando lo percepisce attraverso isensi e lo capisce <strong>con</strong> l’intelletto. Nessun intelletto, nessunocchio è capace di guardare dentro un cuore umano, dentroun’anima umana, poiché l’anima dell’altro tiene racchiusinell’intimo i propri dolori e le proprie gioie. Ad ogni uomodovrebbe quindi sembrare un mistero la possibilità di immergersiper così dire nell’essenza dell’altra anima, nella89scaricato da www.archiatiedizioni.it


sua vita fatta di gioie e dolori.Come la coscienza normale, grazie alla compassione eall’amore, ci <strong>con</strong>sente di calarci nelle gioie e nei dolori dideterminati esseri, così il chiaroveggente giunto al se<strong>con</strong>dogrado di chiaroveggenza impara a immergersi non solo inogni coscienza capace di soffrire e gioire in maniera umanao simile, ma anche in ogni essere vivente.Notate bene, ho detto in ogni essere vivente. Al se<strong>con</strong>dogrado di chiaroveggenza si impara infatti ad immergersisolo in tutto ciò che è vivo, e non ancora in ciò che sembramorto, inerte, come i minerali da cui siamo cir<strong>con</strong>dati.Ma a questa immersione ne<strong>gli</strong> esseri viventi è legata la visionedi ciò che avviene all’interno delle entità. Ci sentiamodentro di loro e a questo se<strong>con</strong>do stadio di chiaroveggenzaimpariamo a vivere <strong>con</strong> le piante, <strong>gli</strong> animali e <strong>gli</strong> altriesseri umani. E per di più dietro a tutto ciò che vive impariamoa <strong>con</strong>oscere anche un mondo spirituale superiore,quello delle entità <strong>della</strong> se<strong>con</strong>da gerarchia.È necessario capire bene questi <strong>con</strong>cetti, poiché limitarcia fare un elenco delle entità appartenenti alle varie gerarchiesarebbe un’arida teoria. L’uomo può procurarsi unarappresentazione vivente di quello che vive dietro il mondosensibile solo se <strong>con</strong>osce la via attraverso cui la coscienzachiaroveggente si spinge fin là.Ed ora, come abbiamo fatto ieri <strong>con</strong> le entità <strong>della</strong> terzagerarchia, vo<strong>gli</strong>amo cercare di descrivere quelle <strong>della</strong> se<strong>con</strong>daal di sopra dell’uomo.Ieri abbiamo detto che le entità <strong>della</strong> terza gerarchia sonocaratterizzate dal fatto di avere, al posto <strong>della</strong> percezioneumana, la rivelazione <strong>della</strong> loro essenza e, al posto dell’interioritàumana, quella che possiamo chiamare la pienezzadi spirito.A mano a mano che ci immergiamo in esse, scopriamo90scaricato da www.archiatiedizioni.it


che la percezione delle entità <strong>della</strong> se<strong>con</strong>da gerarchia nonè solo una rivelazione passeggera del loro essere, ma chetale rivelazione permane come qualcosa di autonomo, chesi separa dalle entità stesse.Possiamo farci un’idea di quello che percepiamo riguardoa queste entità pensando ad una lumaca che produce il proprioguscio. Questo è costituito da una sostanza <strong>con</strong>tenutadapprima nel corpo <strong>della</strong> chiocciola. Poi la lumaca secerneil proprio guscio: non solo ha mostrato all’esterno il proprioessere per un istante, ma ha prodotto qualcosa che poi diventaoggettivo e rimane.Lo stesso avviene per quanto riguarda l’essenza interiorede<strong>gli</strong> esseri <strong>della</strong> se<strong>con</strong>da gerarchia. Essi infatti non solomanifestano il loro sé come le entità <strong>della</strong> terza gerarchia,ma lo separano da se stessi, così da farlo sussistere comeentità autonoma. Questo ci risulterà più chiaro se ci raffigureremoda un lato un essere <strong>della</strong> terza gerarchia e dall’altrouno <strong>della</strong> se<strong>con</strong>da.Dirigiamo lo sguardo dello spirito su un essere <strong>della</strong> terzagerarchia: lo ri<strong>con</strong>osciamo per il fatto che rivela all’esternola propria seità, la propria interiorità, e in questa rivelazioneha la propria percezione. Se cambia la propria rappresentazioneinteriore, la propria esperienza interiore, anchela rivelazione di sé sarà diversa. La rivelazione esteriorevaria di <strong>con</strong>tinuo a se<strong>con</strong>da del modo in cui questo essere<strong>della</strong> terza gerarchia modifica le proprie <strong>con</strong>dizioni edesperienze interiori.Diversa è la situazione quando osserviamo <strong>con</strong> lo sguardoocculto un essere <strong>della</strong> se<strong>con</strong>da gerarchia: anch’esso immaginae fa esperienze interiori, ma le sue esperienze interiorile separa da sé come una sorta di guscio o di pelle, facendolediventare un’entità autonoma. Quando poi quell’esserepassa ad un’altra <strong>con</strong>dizione interiore, quando immaginaqualcos’altro e si rivela in un modo nuovo, la sua vecchia91scaricato da www.archiatiedizioni.it


ivelazione <strong>con</strong>tinua ad esistere e non svanisce come accadeper le entità <strong>della</strong> terza gerarchia.Quello che nelle entità <strong>della</strong> se<strong>con</strong>da gerarchia prendeil posto <strong>della</strong> rivelazione può quindi essere chiamato un“crearsi una specie di guscio o di pelle”; è come creareuna specie di impronta di sé, oggettivarsi in una sortadi immagine. Questa è la caratteristica delle entità <strong>della</strong>se<strong>con</strong>da gerarchia.E se ci chiediamo cosa c’è nelle entità <strong>della</strong> se<strong>con</strong>da gerarchiaal posto <strong>della</strong> pienezza di spirito che <strong>con</strong>traddistinguequelle <strong>della</strong> terza, lo sguardo occulto nota che ogniqualvoltaun essere emana una simile immagine, un simile gusciodi se stesso che porta la sua impronta, dà origine a vita. Ilsuscitare la vita è sempre una <strong>con</strong>seguenza di quel crearese stessi. Quindi• ne<strong>gli</strong> esseri <strong>della</strong> terza gerarchia dobbiamo distinguerela loro esteriorità come autorivelazione e la lorointeriorità come pienezza di spirito;• ne<strong>gli</strong> esseri <strong>della</strong> se<strong>con</strong>da gerarchia dobbiamo distinguereil loro lato esteriore come un “crearsi, oggettivarsinell’impronta, nell’immagine” e la loro interioritàcome un “suscitare la vita”, come se un liquido<strong>con</strong>tinuasse a stillare dentro di sé mentre <strong>con</strong>gelandoproduce un’immagine esterna di se stesso.Si presenta all’incirca così allo sguardo spirituale ciò cheriempie esteriormente e interiormente le entità <strong>della</strong> se<strong>con</strong>dagerarchia. Mentre la pienezza di spirito delle entità<strong>della</strong> terza gerarchia si manifesta allo sguardo occulto inimmagini, nell’immaginazione, come una specie di lucespirituale, questo scorrere <strong>della</strong> vita, questo vibrare vitalecollegato alla separazione oggettivante verso l’esterno simanifesta alla percezione occulta come una sorta di suono92scaricato da www.archiatiedizioni.it


spirituale, una specie di musica delle sfere. Si tratta di unsuono spirituale e non di una luce spirituale come nel casodelle entità <strong>della</strong> terza gerarchia.93Anche in queste entità <strong>della</strong> se<strong>con</strong>da gerarchia possiamodistinguere tre categorie, tre cori, come abbiamo fatto perle entità <strong>della</strong> terza. La possibilità di co<strong>gli</strong>ere le differenzefra queste categorie ci risulterà sempre più difficile, poichéa mano a mano che saliamo verso le gerarchie superiori lecose si fanno sempre più complesse.Mentre ascendiamo, dobbiamo in primo luogo farciun’idea di cosa sta alla base del mondo che ci cir<strong>con</strong>da, inquanto dotato di forme. Come ho già detto, questo se<strong>con</strong>dogrado di chiaroveggenza prende in <strong>con</strong>siderazione solo ciòche è vivo, e non ciò che ci appare privo di vita. Annoveratutto ciò che è vivo, ma ciò che vive ha una forma. Le piante,<strong>gli</strong> animali e l’uomo hanno una forma.Quando lo sguardo chiaroveggente, <strong>con</strong> tutte le qualitàche abbiamo descritto oggi, si dirige su ciò che nella <strong>natura</strong>intorno a noi è dotato di forma, quando osservando le entitàsi <strong>con</strong>centra esclusivamente sulla forma – sulla varietàdelle forme nelle piante, ne<strong>gli</strong> animali e ne<strong>gli</strong> esseri umani –,allora <strong>della</strong> totalità delle entità <strong>della</strong> se<strong>con</strong>da gerarchia percepiscequelli che chiamiamo Spiriti <strong>della</strong> forma (Potestà,Exusiai).Ma delle entità presenti in <strong>natura</strong> possiamo notare anchequalcos’altro oltre alla forma. Sappiamo che, sotto un certoaspetto, tutto ciò che è vivo cambia forma man mano checresce. Questa trasformazione, questo mutamento di forma,questa metamorfosi, ci risulta maggiormente evidentenel regno vegetale.Nel momento in cui dirigiamo sul mondo vegetale in crescitanon lo sguardo ordinario, ma quello chiaroveggente,osserviamo come la pianta acquisti <strong>con</strong> gradualità la proscaricatoda www.archiatiedizioni.it


pria forma, passando da radice a fo<strong>gli</strong>a, da fiore a frutto.Osserviamo l’animale in fase di crescita, l’uomo in via disviluppo. In altre parole, non ci limitiamo ad osservare unaforma che esiste in un certo istante, ma osserviamo il diveniredell’essere vivente.Se ci lasciamo stimolare dall’osservazione <strong>della</strong> crescitade<strong>gli</strong> esseri viventi, da come cambiano forma, dal loro esserein una metamorfosi vivente <strong>con</strong>tinua, allora si presentaal nostro sguardo chiaroveggente di se<strong>con</strong>do grado la categoriaa cui diamo il nome di Spiriti del movimento (Virtù,Dynamis).Più ardua diventa l’osservazione di una terza categoria dientità <strong>della</strong> se<strong>con</strong>da gerarchia. Per percepirla non dovremoosservare la forma in quanto tale e neppure il movimento,ma ciò che nella forma si esprime.Possiamo illustrare come sia possibile educarsi ad una simileosservazione. Non basta educare la coscienza normalenel modo che abbiamo descritto, ma occorre anche metterein pratica <strong>gli</strong> esercizi in grado di aiutare l’uomo a <strong>con</strong>seguirelo sguardo chiaroveggente. L’uomo deve fare anchealtri esercizi, deve educarsi a ciò che stiamo per descriverenon solo <strong>con</strong> la coscienza ordinaria, ma anche <strong>con</strong> quellachiaroveggente. La coscienza chiaroveggente deve primadi tutto fare in modo che nella sua forma esteriore l’uomoesprima la propria interiorità.Come ho già detto, anche la coscienza normale può farlo,ma non andrà oltre un sentore o una supposizione di ciò chesi cela dietro la mimica, i gesti, le espressioni del volto ela fisionomia dell’uomo. Ma se lo sguardo chiaroveggentegià istruito fino al se<strong>con</strong>do grado lascerà agire su di sé lafisionomia, i gesti e le espressioni mimiche dell’uomo, susciteràin sé de<strong>gli</strong> stimoli che <strong>gli</strong> permetteranno di educarsigradualmente all’osservazione delle entità <strong>della</strong> terza categoria<strong>della</strong> se<strong>con</strong>da gerarchia.94scaricato da www.archiatiedizioni.it


Questo però non può succedere, e vi prego di tener <strong>con</strong>todi quanto sto per dirvi, se ci si limita ad osservare i gesti, lamimica, la fisionomia dell’uomo. In questo modo si ottieneben poco.È necessario, e in quest’ambito la formazione occulta èmassimamente razionale, passare alle piante. Gli animalipossiamo saltarli, non è particolarmente importante che lanostra formazione passi attraverso il loro studio. Dopo essersiun po’ addestrati a livello chiaroveggente ad immedesimarsinell’anima dell’uomo grazie all’osservazione <strong>della</strong>sua mimica, <strong>della</strong> sua fisionomia e <strong>della</strong> sua gestualità, èinvece necessario rivolgersi al mondo vegetale e proseguirelì la propria formazione.Allora l’uomo istruito nella chiaroveggenza potrà fareesperienze decisamente singolari: avrà la possibilità di sentirenel profondo la differenza fra una fo<strong>gli</strong>a che termina apunta (disegno a) e una <strong>con</strong> la forma che appare nel disegno(b); fra un fiore che cresce verso l’alto come nel disegno (c)e uno che si apre all’esterno (disegno d).Interi mondi di differenze appaiono nelle esperienze interioriquando lo sguardo occulto del se<strong>con</strong>do grado si dirigesu un gi<strong>gli</strong>o o su un tulipano, quando lascia agire su di sé95scaricato da www.archiatiedizioni.it


la spiga, l’infiorescenza dell’avena o lo stelo dell’orzo o delfrumento.Tutto questo ci parlerà <strong>con</strong> la stessa vitalità <strong>con</strong> cui lo fa lafisionomia di una persona. E• quando sarà diventato espressivo in maniera altrettantovitale <strong>della</strong> fisionomia e <strong>della</strong> gestualità di unuomo,• quando sentiremo che un fiore che si apre all’esternoha qualcosa di simile ad una mano che <strong>con</strong> il palmo sirivolge verso il basso e <strong>con</strong> il dorso verso l’alto,• quando avremo l’impressione che un fiore che chiudei petali verso l’alto sia uguale al movimento di duemani che si unis<strong>con</strong>o,• quando nella gestualità e nella fisionomia del mondovegetale e nel colore dei petali individueremo qualcosadi analogo alla fisionomia umana,96allora lo sguardo chiaroveggente, la percezione e la comprensioneocculte ne risulteranno ravvivati e ri<strong>con</strong>osceremouna terza categoria di entità <strong>della</strong> se<strong>con</strong>da gerarchia,quelli che chiamiamo <strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> saggezza (Dominascaricatoda www.archiatiedizioni.it


97zioni, Kyriotetes).Questo nome è stato scelto per affinità, perché quandoosserviamo la mimica, la fisionomia e la gestualità di unindividuo vediamo spuntare all’esterno e manifestarsi lasua spiritualità, la sua “saggezza”. In tal modo sentiamocome le entità spirituali <strong>della</strong> se<strong>con</strong>da gerarchia pervadanotutta la <strong>natura</strong> e si esprimano nella sua intera fisionomia,gestualità e mimica.Una saggezza fluttuante attraversa in maniera vitale tutti<strong>gli</strong> esseri e i regni <strong>natura</strong>li. E tale saggezza ondeggiantenon è generica, ma differenziata in una serie di entità spirituali,in un’infinità di Spiriti <strong>della</strong> saggezza. Quando lacoscienza chiaroveggente si solleva fino a questi <strong>spiriti</strong>, ècome se avesse raggiunto il grado più elevato di entità spiritualiche possiamo <strong>con</strong>oscere in questo modo.Ma anche le entità <strong>della</strong> se<strong>con</strong>da gerarchia hanno dei discendentiche si distaccano da loro, proprio come quelle<strong>della</strong> terza gerarchia de<strong>gli</strong> <strong>Angeli</strong>, Arcangeli e Spiriti deltempo.Nello stesso modo che abbiamo descritto ieri parlandodelle entità <strong>della</strong> terza gerarchia, nel corso del tempo daqueste entità <strong>della</strong> se<strong>con</strong>da gerarchia si separano altri esseriche vanno a far parte di una categoria inferiore, che vengonoinviati nei regni <strong>della</strong> <strong>natura</strong>, proprio come <strong>gli</strong> <strong>spiriti</strong>discendenti dalla terza gerarchia, che nei regni <strong>della</strong> <strong>natura</strong>sono costruttori in piccolo.Nell’occultismo le entità che hanno origine dalla se<strong>con</strong>dagerarchia e che discendono nei regni <strong>della</strong> <strong>natura</strong> vengonodefinite le Anime di gruppo delle piante e de<strong>gli</strong> animali, leanime di gruppo presenti nei singoli esseri.Al se<strong>con</strong>do grado di chiaroveggenza lo sguardo occultotrova quindi ne<strong>gli</strong> esseri appartenenti al regno vegetale eanimale delle entità spirituali che non sono presenti comel’uomo sotto forma di <strong>spiriti</strong> individuali nelle singole perscaricatoda www.archiatiedizioni.it


sonalità umane, ma gruppi di animali e piante simili nella<strong>con</strong>formazione e animati da una comune entità spirituale.Troviamo la forma, la “specie” del leone, <strong>della</strong> tigre e altreancora, tutte animate da un’anima comune, a cui diamo ilnome di “anima di gruppo”. E queste• Anime di gruppo sono i discendenti staccatisi dalleentità <strong>della</strong> se<strong>con</strong>da gerarchia, come <strong>gli</strong>• Spiriti <strong>della</strong> <strong>natura</strong> sono i discendenti delle entità <strong>della</strong>terza gerarchia.Così dal basso saliamo ai mondi superiori e quando osserviamo<strong>gli</strong> elementi importanti per tutte le entità del regnovegetale, animale e umano, scopriamo che nell’elementosolido, liquido e gassoso regnano <strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> <strong>natura</strong>,discendenti delle entità <strong>della</strong> terza gerarchia.Se da<strong>gli</strong> elementi terra, acqua e aria saliamo a ciò chegrazie ad essi vive nei regni <strong>della</strong> <strong>natura</strong>, troviamo delleentità spirituali, delle Anime di gruppo che compenetranoquesti regni <strong>natura</strong>li ravvivandoli. E le Anime di grupposono entità spirituali separatesi dalle entità <strong>della</strong> se<strong>con</strong>dagerarchia.Vi sarete quindi resi <strong>con</strong>to, miei cari amici, che questeentità che definiamo Anime di gruppo sono realmente percepibilisoltanto dallo sguardo occulto del se<strong>con</strong>do grado.Solo per l’uomo progredito nel cammino interiore, in gradodi estendere come tentacoli l’essenza del proprio corpoeterico, è possibile fare la <strong>con</strong>oscenza delle entità <strong>della</strong> se<strong>con</strong>dagerarchia e anche delle Anime di gruppo presenti neivari regni <strong>della</strong> <strong>natura</strong>.Ancor più ardua è l’ascesa alle entità <strong>della</strong> prima gerarchiae ai loro discendenti nei regni <strong>della</strong> <strong>natura</strong>.Ma di questo ci occuperemo domani.98scaricato da www.archiatiedizioni.it


Quinta <strong>con</strong>ferenzaTroni, Cherubini, Serafini:pianeti, stelle fisse, vita divinaHelsinki, 7 aprile 1912scaricato da www.archiatiedizioni.it


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Miei cari amici,<strong>con</strong> le nostre osservazioni siamo arrivati alla cosiddettase<strong>con</strong>da gerarchia delle entità spirituali, e ieri abbiamospiegato come deve disporsi l’anima umana se vuole inoltrarsinell’essenza di tale gerarchia.Una via ancora più impegnativa porta ad una serie ancorasuperiore di entità spirituali, quelle appartenenti alla primagerarchia, la più alta a noi accessibile.Ho sottolineato che, grazie ad una particolare amplificazionedelle esperienze che viviamo normalmente nellacompassione e nell’amore, elevando queste esperienze nelcorso <strong>della</strong> formazione esoterica giungiamo a riversare aldi fuori di noi il nostro essere, immergendoci così nelleentità che vo<strong>gli</strong>amo osservare.Tenete presente, miei cari amici, che la caratteristica diquesta immedesimazione <strong>con</strong>siste nell’estendere il nostroessere come se avessimo dei tentacoli, immergendolonell’entità estranea. Così facendo tuttavia, nella nostra coscienza,nella nostra vita interiore, <strong>con</strong>tinuiamo ad esistereanche noi accanto alle entità estranee. Questa è la caratteristicadel se<strong>con</strong>do grado di chiaroveggenza di cui abbiamoparlato.A questo se<strong>con</strong>do stadio di chiaroveggenza, in ogni istantein cui siamo <strong>con</strong>sapevoli di essere una sola cosa <strong>con</strong> lealtre entità, sappiamo di esistere ancora, come un essereal fianco de<strong>gli</strong> altri esseri. Ma se vo<strong>gli</strong>amo ascendere alterzo grado di chiaroveggenza, anche quest’ultimo residuodi esperienza egoistica deve svanire. Dobbiamo liberarcicompletamente <strong>della</strong> sensazione di esistere in un qualsiasipunto del mondo come esseri separati da altri.Dobbiamo non solo riversarci nelle entità estranee mantenendola nostra fisionomia, ma sentire tali entità come ilnostro Sé, uscire completamente da noi stessi e perdere lasensazione di trovarci accanto a queste entità estranee.101scaricato da www.archiatiedizioni.it


Se ci immergeremo in questo modo nelle entità estraneegiungeremo a vedere come estranei noi stessi, quelli cheeravamo prima, quelli che siamo nella vita ordinaria.Mettiamo per esempio, trovandoci al terzo stadio di chiaroveggenza,di immergerci in un qualsiasi essere dei regni<strong>della</strong> <strong>natura</strong>. Allora non siamo più noi ad osservarloe neppure ci immergiamo in esso pur restando noi, comefacevamo al se<strong>con</strong>do stadio di chiaroveggenza. Sappiamoora di essere un tutt’uno <strong>con</strong> lui e da lì posiamo <strong>gli</strong> occhisu di noi.Mentre di solito guardiamo l’essere estraneo al di fuori dinoi, ora, al terzo grado di chiaroveggenza, osserviamo noistessi come se fossimo qualcosa di estraneo rispetto all’essere<strong>con</strong> cui ci identifichiamo. Questa è la differenza fra ilse<strong>con</strong>do e il terzo stadio.Solo una volta raggiunto il terzo stadio riusciremo a percepireanche altre entità spirituali oltre a quelle <strong>della</strong> se<strong>con</strong>dae <strong>della</strong> terza gerarchia, e precisamente quelle <strong>della</strong>prima gerarchia. Le entità spirituali che arriviamo ora apercepire appartengono a loro volta a tre diverse categorie,si distinguono di nuovo in tre cori.Percepiamo la prima categoria quando ci immergiamo nelmodo appena descritto in particolare nell’essenza di altriuomini o di animali superiori, e così ci formiamo ulteriormente.L’essenziale non è quello che percepiamo ne<strong>gli</strong> altriesseri umani o ne<strong>gli</strong> animali superiori, ma il fatto che cosìfacendo ci educhiamo e dietro a<strong>gli</strong> uomini e a<strong>gli</strong> animalipercepiamo <strong>gli</strong> <strong>spiriti</strong> che appartengono alla prima categoria<strong>della</strong> prima gerarchia, che sono <strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> volontào, come li chiama l’esoterismo occidentale, i Troni.Percepiamo entità che possiamo descrivere solo dicendoche non sono fatte di carne e ossa, né di luce o d’aria, ma diciò che avvertiamo in noi stessi quando sappiamo di possedereuna volontà. Per quanto riguarda la loro sostanza più102scaricato da www.archiatiedizioni.it


assa, quelle entità sono fatte di volontà.Poi, quando ci addestriamo nel modo descritto a immergercianche ne<strong>gli</strong> animali inferiori e ad osservare <strong>con</strong> losguardo occulto la loro vita, o anche quando ci caliamonella vita delle piante, senza tuttavia limitarci a guardarlasolo attraverso la gestualità e la mimica come ho illustratoieri, ma diventando una cosa sola <strong>con</strong> esse e da lì osservandonoi stessi, allora veniamo <strong>con</strong>dotti ad un’esperienza chenon possiamo più paragonare a nulla di ciò che esiste nelmondo in cui viviamo di solito.L’unica possibilità che abbiamo di descrivere le qualitàdelle entità appartenenti alla se<strong>con</strong>da categoria <strong>della</strong> primagerarchia <strong>con</strong>siste nel lasciar agire sul nostro animo le <strong>con</strong>quistedi que<strong>gli</strong> uomini profondi e venerandi che hanno trascorsogran parte <strong>della</strong> vita ad accumulare saggezza dentrodi sé, e che dopo tanti anni hanno raggiunto un livello taleper cui ci diciamo: quando tali uomini esprimono un giudizionon è una volontà personale che ci parla, ma la vitastessa accumulatasi in loro per tutti questi anni e che li haresi in un certo modo impersonali.Uomini che ci danno l’impressione che la loro saggezzaagisca in maniera impersonale e si manifesti come il fioree il frutto di una vita matura, suscitano in noi la sensazione,seppur quasi impercettibile, di ciò che agisce su di noidall’ambiente spirituale circostante quando saliamo al gradodi chiaroveggenza di cui dobbiamo occuparci ora.Per l’esoterismo cristiano questa categoria è quella deiCherubini. È estremamente difficile fornire una descrizionedelle entità appartenenti a queste categorie superiori,perché quanto più ascendiamo verso l’alto, tanto più impossibilediventa ricorrere a tratti <strong>della</strong> vita normale cherisve<strong>gli</strong>no in noi un’idea <strong>della</strong> grandezza e <strong>della</strong> sublimitàdi queste gerarchie.Gli Spiriti <strong>della</strong> volontà, vale a dire la prima categoria103scaricato da www.archiatiedizioni.it


104<strong>della</strong> prima gerarchia, possiamo ancora descriverli perchésappiamo che cos’è la volontà: è la sostanza più bassa dicui sono fatti.Ma non potremmo descrivere i Cherubini, le entità <strong>della</strong>se<strong>con</strong>da categoria <strong>della</strong> prima gerarchia, se ci <strong>con</strong>centrassimosolo sulla volontà che troviamo normalmente nell’uomoo ne<strong>gli</strong> animali, se ci basassimo solo sui sentimenti ei pensieri dell’uomo ordinario o da ciò che ricaviamo dalnormale pensare, sentire e volere dell’uomo.Dobbiamo invece prendere in <strong>con</strong>siderazione individuiparticolari che, come dicevo, hanno accumulato nella loroanima un’irresistibile forza di saggezza. Se impareremo asentire questa saggezza avremo un sentore di ciò che proval’occultista quando si trova di fronte alle entità che chiamiamoCherubini.Questa saggezza, che non è stata accumulata in decennicome quella di personaggi umani eccelsi, ma in mi<strong>gli</strong>aiae addirittura in milioni di anni, fluisce in noi <strong>con</strong> sublimetravolgenza dalle entità alle quali diamo il nome diCherubini.E ancor più difficili da descrivere sono le entità da cui ècomposta la categoria superiore <strong>della</strong> prima gerarchia e chechiamiamo Serafi ni.Per avere un’idea dell’impressione che fanno allo sguardochiaroveggente i Serafini, possiamo usare un terminedi paragone preso dalla vita normale. Proseguiamo <strong>con</strong> ilparagone di cui ci siamo appena serviti.Osserviamo un uomo che nel corso di decenni abbia accumulatoesperienze che l’hanno <strong>con</strong>dotto ad un’immensasapienza e immaginiamo che costui esprima una saggezzail più impersonale possibile, che pervade tutto il suo esserecome un fuoco interiore, al punto che non abbia bisogno didirci nulla, ma che <strong>gli</strong> basti porsi di fronte a noi perché ilsuo sguardo ci comunichi i dolori e le lotte di decenni. Alscaricatoda www.archiatiedizioni.it


lora abbiamo l’impressione che il suo sguardo ci parli comeci parla il mondo in cui viviamo.Immaginiamo uno sguardo di questo tipo o che un uomocosì saggio sia giunto a dirci non soltanto parole, ma adesprimere nel suono e nella particolare colorazione dellesue parole l’impronta di intense esperienze di vita, così chein ciò che dice possiamo udire una specie di sfumatura, uncerto non so che da cui possiamo percepire un mondo diesperienze. In questo modo avremo una sensazione paragonabilea quella dell’occultista quando ascende al livellodei Serafini.Come uno sguardo maturato nel corso <strong>della</strong> vita che esprimedecenni di esperienza, o come una frase pronunciata inmodo da non farci udire solo i pensieri, ma <strong>con</strong> una tonalitàche ci fa capire che non si tratta di semplice teoria, bensìdi una <strong>con</strong>quista del cuore attraverso le batta<strong>gli</strong>e e le esperienze<strong>della</strong> vita: se sentiremo tutto questo nella voce di unsaggio, ci faremo un’idea dell’impressione provata dall’occultistaesperto quando sale al livello delle entità che chiamiamoSerafini.Miei cari amici, abbiamo descritto le entità <strong>della</strong> terza gerarchiadicendo che quella che per <strong>gli</strong> uomini è la percezioneper loro è la rivelazione del proprio Sé; mentre quellache per l’uomo è la vita interiore, la coscienza desta, è perloro la pienezza di spirito.Abbiamo descritto le entità <strong>della</strong> se<strong>con</strong>da gerarchia dicendoche quella che per le entità <strong>della</strong> terza è la rivelazionedel proprio Sé è per loro l’autorealizzazione, l’autocreazione,il lasciare fuori di sé un’impronta del proprio essere;mentre quella che per le entità <strong>della</strong> terza gerarchia è la pienezzaspirituale è per loro il suscitare la vita, così che nellaseparazione, nell’autoggettivazione, nasce la stimolazioneinteriore <strong>della</strong> vita.105scaricato da www.archiatiedizioni.it


Quella che nelle entità <strong>della</strong> se<strong>con</strong>da gerarchia è l’autocreazioneci si presenta anche nelle entità <strong>della</strong> prima quandole osserviamo <strong>con</strong> lo sguardo occulto, ma <strong>con</strong> una differenza.La differenza è questa: ciò che viene creato e oggettivatodalle entità <strong>della</strong> se<strong>con</strong>da gerarchia sussiste solo finché talientità rimangono unite ad esso. Beninteso, queste entità<strong>della</strong> se<strong>con</strong>da gerarchia sono in grado di creare all’esternouna sorta di immagine di se stesse, che però resta a lorolegata. Questa immagine non può separarsi da esse, restain un certo senso <strong>con</strong>giunta a queste entità.Anche le entità <strong>della</strong> prima gerarchia oggettivano sestesse, imprimendo il proprio essere su una pelle o su unguscio, che è appunto un’impronta <strong>della</strong> loro essenza. Maquesto guscio si separa da loro e poi <strong>con</strong>tinua ad esistereautonomamente. Queste entità non si portano appresso laloro creazione, ma essa sussiste anche quando non è piùunita a loro. In tal modo si raggiunge un grado di oggettivazionesuperiore rispetto alla se<strong>con</strong>da gerarchia.Le entità di quest’ultima devono restare accanto alla lorocreatura se non vo<strong>gli</strong>ono che questa svanisca. La loro creazioneinfatti morirebbe e si dissolverebbe se esse non restasseroloro <strong>con</strong>giunte, dato che possiede una <strong>con</strong>sistenzaoggettiva e in parte autonoma solo finché resta legata all’essereche l’ha creata. Ciò che invece viene creato dalle entità<strong>della</strong> prima gerarchia può essere da loro abbandonato senzache per questo perda la propria autonomia e oggettività.• Nella terza gerarchia abbiamo la rivelazione di sé e lapienezza spirituale;• Nella se<strong>con</strong>da gerarchia abbiamo l’autocreazione e lastimolazione <strong>della</strong> vita;• Nella prima gerarchia, composta da Troni, Cherubinie Serafini, abbiamo una creazione tale per cui il106scaricato da www.archiatiedizioni.it


creato si separa da essi. Invece <strong>della</strong> creazione di séabbiamo la creazione del mondo.Quello che ha origine dalle entità <strong>della</strong> prima gerarchia èun mondo separato, un mondo così indipendente da mostrarefenomeni e fatti anche quando le entità creatrici nonvi sono più presenti.A questo punto ci possiamo chiedere: e com’è la vita interiorepropria di questa prima gerarchia? La vita delle entità<strong>della</strong> prima gerarchia è tale per cui essa si avverte nel momentoin cui dà origine a questi esseri oggettivi, autonomie separati. Per queste entità <strong>della</strong> prima gerarchia lo statodi coscienza interiore, l’esperienza interiore, <strong>con</strong>siste nelcreare e nel rendere autonome altre entità.Possiamo dire che esse percepis<strong>con</strong>o ciò che creano e chediventa “mondo”. Ed esse si possiedono interiormente nonguardando dentro di sé, ma rivolgendo lo sguardo al mondo,alle loro creature. La loro vita interiore <strong>con</strong>siste nel creareesseri: creare altri esseri e vivere in essi, questa è l’esperienzainteriore di queste entità <strong>della</strong> prima gerarchia.La loro vita esteriore <strong>con</strong>siste nel creare mondi e la lorovita interiore <strong>con</strong>siste nel creare esseri.1 a GERARCHIACreazione dimondi2 a GERARCHIA Autocreazione3 a GERARCHIA AutorivelazioneUOMOPercezioneesternaCreazione diesseriStimolazionedi vitaPienezzaspiritualeVita interiore107scaricato da www.archiatiedizioni.it


In questi giorni vi ho fatto notare come le varie entità dellesingole gerarchie abbiano dei discendenti, de<strong>gli</strong> esseriche si distaccano e vengono inviati nei regni <strong>della</strong> <strong>natura</strong>.Abbiamo appreso che i discendenti <strong>della</strong> terza gerarchiasono <strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> <strong>natura</strong> e che quelli <strong>della</strong> se<strong>con</strong>da sonole Anime di gruppo. Anche le entità <strong>della</strong> prima gerarchiahanno dei discendenti, che in sostanza vi ho già descrittoda una diversa angolazione.Ve li ho descritti all’inizio delle mie riflessioni, quandoci siamo occupati dei cosiddetti Spiriti dei periodi ciclici,que<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> <strong>natura</strong> che ordinano e dirigono ciò cheavviene in successione e ripetizione ritmica nei regni <strong>della</strong><strong>natura</strong>.Le entità <strong>della</strong> prima gerarchia fanno distaccare da séquesti altri esseri che regolano l’alternarsi di inverno edestate, permettendo alle piante di germo<strong>gli</strong>are e appassire,che governano ogni successione ritmica, di modo che peresempio la vita dei membri di una determinata specie animaleabbia una certa durata, all’interno <strong>della</strong> quale essi sisviluppano dalla nascita alla morte.Ma cade sotto il <strong>con</strong>trollo de<strong>gli</strong> Spiriti dei periodi ciclici,discendenti delle entità <strong>della</strong> prima gerarchia, anche tuttociò che si ripete ritmicamente nei regni <strong>della</strong> <strong>natura</strong>, comeil giorno e la notte, il corso dell’anno, le quattro stagioni,tutto quello che si fonda su una ripetizione ritmica.È possibile descrivere <strong>gli</strong> Spiriti dei periodi ciclici nelmodo in cui lo abbiamo fatto qualche giorno fa, e ancheevidenziando la loro “origine” come stiamo facendo oggi.Possiamo quindi sintetizzare la <strong>natura</strong> di queste tre gerarchienella maniera seguente:108scaricato da www.archiatiedizioni.it


GERARCHIEANGELICHEPrima gerarchia(Troni, Cherubinie Serafini)Se<strong>con</strong>da gerarchia(Spiriti <strong>della</strong> forma,del movimento e<strong>della</strong> saggezza)Terza gerarchia(<strong>Angeli</strong>, Arcangeli eSpiriti del tempo)LORO “DISCENDENTI”nella <strong>natura</strong>“Spiriti dei periodi ciclici”(predisposti a<strong>gli</strong> Spiriti<strong>della</strong> Natura ealle Anime di gruppo)Io o Spirito <strong>della</strong> TerraAnime di gruppo oIo di gruppo(di piante e animali)Corpo astrale oanima <strong>della</strong> TerraSpiriti <strong>della</strong> Natura(Spiriti de<strong>gli</strong> elementi)Corpo eterico ovitale <strong>della</strong> TerraPer proseguire nel compito che mi è stato assegnato dobbiamoprendere <strong>con</strong>fidenza <strong>con</strong> delle rappresentazioni allequali lo sguardo allenato dell’occultista si innalza gradualmentee che all’inizio possono risultare un po’ difficili dacomprendere. Ma oggi vo<strong>gli</strong>amo prendere in <strong>con</strong>siderazionequeste idee e rappresentazioni.E così facendo avremo la possibilità di capire sempre me<strong>gli</strong>ole relazioni fra le entità descritte e i regni <strong>della</strong> <strong>natura</strong>e i corpi celesti, argomento delle prossime <strong>con</strong>ferenze. Intal modo ci faremo delle idee sempre più precise riguardoa questo tema.Parlando dell’uomo lo descriviamo così come si presentaallo sguardo spirituale. Potete trovare descrizioni di questo109scaricato da www.archiatiedizioni.it


genere nei miei testi scientifico-spirituali quali Teosofi a eLa scienza occulta.Se osserviamo l’uomo <strong>con</strong> <strong>gli</strong> occhi dello spirito diciamoche la sua componente più esterna, percepibile da<strong>gli</strong> occhie dai sensi, è il corpo fisico. Consideriamo quindi il corpofisico come la prima componente dell’uomo e come se<strong>con</strong>dail corpo eterico, qualcosa di già sovrasensibile e invisibileper la coscienza normale. Consideriamo poi cometerza componente dell’uomo il corpo astrale.Questi tre elementi ci danno più o meno l’involucrodell’uomo, dopo di che arriviamo a componenti ancora superioridi <strong>natura</strong> animica, che nella vita ordinaria percepiamocome vita interiore dell’anima. E, proprio come parliamodi un triplice involucro esterno, possiamo parlare anchedi un’anima triplice: l’anima senziente, l’anima razionale oaffettiva e l’anima cosciente.Queste componenti <strong>della</strong> <strong>natura</strong> umana, dal corpo fisicofino all’anima cosciente, oggi sono in sostanza già presentiin ogni essere umano.A queste si aggiunge ancora un accenno <strong>della</strong> componentesuccessiva, che chiamiamo “Sé spirituale” o che forsemolti di voi sono abituati a definire “Manas”. Dopo questac’è un’altra parte che in effetti nell’uomo si svilupperà adeguatamentesolo in futuro: lo “Spirito vitale” o Buddhi. Epoi abbiamo quello a cui diamo il nome di “Uomo spirituale”o Atma, che è la più intima <strong>natura</strong> umana, ma che oggi èancora assopita per la coscienza dell’uomo e solo in epochefuture risplenderà come il centro effettivo <strong>della</strong> coscienza.Questi elementi <strong>della</strong> <strong>natura</strong> umana sono tali per cui possiamoparlarne come di un’unità. In un certo senso abbiamoun’unità nel corpo fisico dell’uomo, un’unità nel suo corpoeterico e così via. L’uomo nel suo complesso è un’unità formatadalla combinazione e dall’interazione di queste diversecomponenti.110scaricato da www.archiatiedizioni.it


Per poter andare avanti <strong>con</strong> le nostre <strong>con</strong>siderazioni doveteimmaginare che al di sopra dell’uomo vi siano delleentità talmente superiori alla <strong>natura</strong> umana da non esserecomposte da parti come il corpo fisico, il corpo eterico evia dicendo, ma da essere costituite a loro volta da altreentità.Mentre l’uomo è formato esclusivamente da parti che nonpossiamo <strong>con</strong>siderare come entità, ma solo come elementiunitari, dobbiamo salire al livello di entità la cui parte inferiorenon è costituita dal corpo fisico, ma da quelli chenel corso delle nostre osservazioni abbiamo chiamato <strong>gli</strong>Spiriti <strong>della</strong> forma.Quando diciamo che esiste un’entità di una categoria superioreche al posto del corpo fisico possiede un’entità, unoSpirito <strong>della</strong> forma, ci facciamo un’idea di un’entità chefinora non avevamo descritto ma che vo<strong>gli</strong>amo ora caratterizzare.Per descriverla dobbiamo avvalerci delle idee a cui ci siamoinnalzati nel corso delle nostre <strong>con</strong>siderazioni. Vi hogià detto che è difficile acquisire queste idee, ma vi aiuteròa farlo per mezzo di un’analogia.Osservate un alveare o un formicaio e prendete in <strong>con</strong>siderazionele singole api, o le singole formiche, tenendo<strong>con</strong>to del fatto che l’alveare possiede uno spirito unitarioreale, una reale entità complessiva che ha le sue parti nellesingole api, come noi abbiamo le nostre nelle nostre singolecomponenti.Avete così un’analogia per entità ancora superiori a quelleesaminate finora. Tali entità non hanno come componentequalcosa di simile al corpo fisico dell’uomo, ma un’entitàstessa, a cui diamo il nome di Spirito <strong>della</strong> forma.• Come noi viviamo nel nostro corpo fi sico, così ci sonoentità superiori che vivono in modo da avere come111scaricato da www.archiatiedizioni.it


parte inferiore <strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> forma, o anche unoSpirito <strong>della</strong> forma;• Invece del corpo eterico, quelle entità hanno come se<strong>con</strong>dacomponente <strong>gli</strong> Spiriti del movimento;• Invece del corpo astrale hanno <strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> saggezza;• Invece di un’ anima senziente come abbiamo noi esseriumani, quelle entità hanno come quarta componente iTroni o <strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> volontà;• Invece di un’ anima razionale, hanno come quinto elementoi Cherubini;• E come sesta componente, al posto <strong>della</strong> nostra animacosciente, hanno i Serafi ni.112E come noi solleviamo lo sguardo verso ciò di cui potremoappropriarci solo in epoche future, così tali entità innalzanolo sguardo verso ciò che sovrasta <strong>gli</strong> esseri dellegerarchie. Come noi parliamo del nostro Sé spirituale, delloSpirito vitale e dell’Uomo spirituale – altrimenti dettiManas, Buddhi e Atma –, così tali entità alzano lo sguardodalla loro componente serafinica (che corrisponde allanostra anima cosciente) verso una spiritualità originaria.Lì queste entità hanno qualcosa di analogo alla nostra vitaspirituale interiore.È straordinariamente difficile farsi un’idea di quello cheesiste lassù al di sopra delle gerarchie come entità spiritualedi <strong>spiriti</strong> superiori. Per questo, nel corso dell’evoluzionedell’umanità, le varie religioni e <strong>con</strong>cezioni del mondohanno tralasciato, <strong>con</strong> una certa riverente modestia, di parlare<strong>con</strong> rappresentazioni crude prese dal mondo sensibiledi quello che esiste al di sopra delle gerarchie angeliche.Per suscitare un’idea di ciò che vive nell’anima dell’occultistaquando rivolge lo sguardo ai Serafini, abbiamo dovutoricorrere a<strong>gli</strong> strumenti che possiamo trovare solo in anascaricatoda www.archiatiedizioni.it


logie relative a persone dalla ricca esperienza di vita. Maquella che vediamo come un’espressione <strong>della</strong> vita di quellepersone non è più sufficiente per caratterizzare la Trinitàche appare per così dire al di sopra dei Serafini come la loroessenza suprema, come il loro Sé spirituale, Spirito vitalee Puro spirito.Nel corso dell’evoluzione dell’umanità ci sono state purtroppomolte dispute sui cauti balbettii <strong>con</strong> cui lo spiritoumano ha parlato di quello che esiste lassù nelle regionispirituali. Vien da dire “purtroppo”, perché per lo spiritoumano sarebbe stato molto più adeguato non voler descrivereentità di genere così elevato mediante rappresentazioniricavate dalla vita ordinaria, servendosi di ogni sorta dianalogie e paragoni.Per l’uomo sarebbe stato molto più <strong>con</strong>veniente mettersia imparare sempre più, <strong>con</strong> profonda venerazione, per farsidelle idee approssimative di quello che si trova lassù. Religionie filosofie hanno cercato di fornirne idee approssimative,utilizzando <strong>con</strong>cetti polivalenti che in un certo sensoacquistano qualcosa di particolare per il fatto di andareoltre la vita del singolo individuo già nel mondo sensibileesterno.Naturalmente <strong>con</strong> tali <strong>con</strong>cetti è del tutto impossibile caratterizzarel’essere sublime di cui ci stiamo occupando,ma si può in un certo senso suscitare un’idea di ciò che nonsi è in grado di esprimere a parole, ma deve restare avvoltoin un sacro mistero. Infatti non ci si dovrebbe accostare aqueste realtà <strong>con</strong> <strong>con</strong>cetti intellettuali umani acquisiti nelmondo esterno.Perciò nelle religioni e nelle <strong>con</strong>cezioni del mondo che sisono succedute nel corso del tempo si è cercato di illustrarequeste cose in modo approssimativo, come se si trattasse dipresagi, servendosi per descriverle o dar loro un nome di<strong>con</strong>cetti che vanno oltre l’umano e già in <strong>natura</strong> risultano113scaricato da www.archiatiedizioni.it


misteriosi.Per dare un nome a questi Esseri <strong>gli</strong> antichi Egizi hannoutilizzato il <strong>con</strong>cetto di bambino o fi<strong>gli</strong>o, madre e padre,che vanno oltre l’uomo singolo. Il cristianesimo ha cercatodi trovare un nome per questa trinità nella successione diSpirito Santo, Fi<strong>gli</strong>o e Padre. Possiamo quindi dire che alsettimo posto dobbiamo mettere lo Spirito Santo, all’ottavoil Fi<strong>gli</strong>o e al nono il Padre.Osservando <strong>con</strong> lo sguardo spirituale un essere che sta aldi sopra di noi, il cui <strong>con</strong>tenuto più alto svanisce come inun sacro mistero e al quale rivolgiamo <strong>con</strong> devozione leparole Spirito, Fi<strong>gli</strong>o e Padre, ci diciamo: come guardandol’uomo dall’esterno rileviamo la sua parte inferiore nel suocorpo fisico, così osservando un essere di questo generein maniera analoga abbiamo di fronte a noi lo Spirito <strong>della</strong>forma, vale a dire uno spirito che si dà una forma, unospirito formato. Dovremmo quindi poter vedere quello chein queste entità corrisponde al corpo fisico dell’uomo comequalcosa di formato.Come nel corpo fisico dell’uomo troviamo la parte inferiorecome qualcosa di formato in cui vive uno Spirito <strong>della</strong>forma, che per come ci si presenta in realtà è pura parvenza,così quello che ci appare quando nel cosmo guardiamoun pianeta, sia esso Mercurio, Venere, Marte o Giove, è laforma esteriore di uno Spirito <strong>della</strong> forma, che appartieneall’essere di cui stiamo parlando come il corpo fisico umanoappartiene all’uomo.Quando abbiamo di fronte a noi un essere umano, questaforma esprime le componenti superiori presenti in lui, valea dire il corpo eterico, il corpo astrale, l’anima senziente ecosì via. Quando vediamo un pianeta, la sua forma esprimel’opera de<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> forma. E come dietro alla formaumana, dietro al corpo fisico, troviamo il corpo eterico, il114scaricato da www.archiatiedizioni.it


115corpo astrale, l’anima senziente e via di seguito, così dietroal pianeta troviamo come suoi elementi costitutivi superioriquelli a cui diamo il nome di Spiriti del movimento, <strong>della</strong>saggezza, <strong>della</strong> volontà, Serafini e Cherubini.Se quindi vo<strong>gli</strong>amo avere davanti l’essenza completa diun pianeta nel senso <strong>della</strong> scienza dello spirito, dobbiamodirci: nel cosmo il pianeta si presenta alla nostra percezionequando risplende l’elemento fisico fornito<strong>gli</strong> dallo Spirito<strong>della</strong> forma. E come l’uomo nas<strong>con</strong>de allo sguardo fisicole proprie componenti superiori, così il pianeta cela ciò cheopera in lui sotto forma di entità delle gerarchie superiori.Abbiamo dunque un’immagine esatta di un pianeta comeMarte o Mercurio, se ce lo raffiguriamo dapprima in basealla sua forma fisica, pensandolo cir<strong>con</strong>dato e pervaso daun’atmosfera spirituale che si estende all’infinito e nel pianetafisico ha la propria forma fisica, cioè la creazione de<strong>gli</strong>Spiriti <strong>della</strong> forma, e nel suo raggio spirituale le entità dellealtre gerarchie.Abbiamo il pianeta nella sua totalità solo quando lo osserviamoin modo da vedere al suo centro la parte fisica, comeun nucleo, e tutt’intorno de<strong>gli</strong> involucri spirituali costituitidalle entità delle gerarchie angeliche.Nelle <strong>con</strong>ferenze successive ce ne occuperemo in manierapiù detta<strong>gli</strong>ata, ma oggi, per poter accennare alla direzionedelle nostre <strong>con</strong>siderazioni, dirò ancora quanto segue comerisultato <strong>della</strong> ricerca occulta.Vi ho già accennato che quando osserviamo la forma fisicadi un pianeta vediamo la creatura di uno Spirito <strong>della</strong>forma. Lo stesso vale anche per la nostra Terra. Sapete peròche essa non è qualcosa di statico, ma che è <strong>con</strong>tinuamentesottoposta a cambiamenti interni e a movimenti esteriori.Tutti voi ricorderete che dalle descrizioni <strong>della</strong> cronacadell’invisibile risulta che oggi l’aspetto esteriore <strong>della</strong> Terraè diverso da quello che aveva in quel periodo dell’evoluscaricatoda www.archiatiedizioni.it


zione terrestre a cui diamo il nome di epoca atlantidea. Inquell’epoca antichissima sulla superficie del globo terrestreche oggi è sommersa dall’Oceano Atlantico c’era un immenso<strong>con</strong>tinente, mentre dove oggi si trovano l’Europa,l’Asia e l’Africa i <strong>con</strong>tinenti si stavano appena formando.Così la vitalità interna ha modificato la massa, la sostanza<strong>della</strong> Terra. L’interno del pianeta è in perenne movimento.Pensate solo per esempio che quella oggi nota come l’isoladi Helgoland è solo una piccola parte di quella che ancoranel IX e nel X secolo emergeva dal mare.Anche se i tempi in cui si verificano le ridistribuzioni ei cambiamenti interni dell’aspetto terrestre sono relativamentelunghi, chiunque può dirsi, senza scendere tropponei detta<strong>gli</strong>, che il pianeta è in <strong>con</strong>tinuo cambiamento.E se poi l’uomo annovera fra le parti costitutive del pianetanon solo l’elemento solido <strong>della</strong> terra, ma anche l’acquae l’aria, la vita quotidiana insegna che la Terra sperimentauna mobilità interna. Nella formazione delle nuvole e <strong>della</strong>pioggia, in tutti i fenomeni atmosferici, nel ciclo perennedell’acqua, la sostanza planetaria mostra una vitalità interiore.In questo <strong>con</strong>siste la vita di un pianeta.All’interno di questa vita, come nella vita di ogni singolouomo, agisce il corpo eterico, a cui diamo il nome di Spiritidel movimento. Possiamo quindi dire che:• L’ aspetto esteriore di un pianeta ha come creatori <strong>gli</strong>Spiriti <strong>della</strong> forma, e• La sua vitalità interiore viene regolata dalle entità chechiamiamo Spiriti del movimento.Ma per l’occultista un simile pianeta è in tutto e per tuttoun’entità reale, un’entità che regola in base a pensieri ciòche in esso avviene. Nel pianeta non c’è solo una vitalitàinterna come appena descritto, ma anche una coscienza,116scaricato da www.archiatiedizioni.it


dal momento che si tratta di un’entità angelica. E questacoscienza, che corrisponde a quella umana nella misura incui ne è la forma inferiore, il sub<strong>con</strong>scio nel corpo astrale,viene regolata da<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> saggezza. Possiamo quindiaffermare che la coscienza inferiore del pianeta è governatada<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> saggezza.Descrivendolo in questo modo, restiamo ancora all’internodel pianeta. Lo guardiamo e ci diciamo: ha una certaforma che corrisponde a<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> forma e ha una mobilitàinteriore che corrisponde a<strong>gli</strong> Spiriti del movimento.• Tutto questo è pervaso dalla coscienza, che corrispondea<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> saggezza.Ma ora <strong>con</strong>tinuiamo ad esaminare il pianeta: si muove attraversolo spazio, ha un impulso interiore che lo spingeattraverso lo spazio, come l’uomo possiede un impulsovolitivo interiore che lo spinge a compiere i propri passi,a muoversi nello spazio. Quello che guida il pianeta nellospazio e ne regola il movimento, facendolo per esempioruotare intorno a una stella fissa, corrisponde a<strong>gli</strong> Spiriti<strong>della</strong> volontà. Sono loro a imprimere al pianeta l’impulso aveleggiare per lo spazio. Quindi:• Il movimento del pianeta nello spazio corrispondea<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> volontà o Troni.Se questi Spiriti <strong>della</strong> volontà <strong>con</strong>ferissero al pianeta soloi loro impulsi di movimento, ogni pianeta andrebbe per lapropria strada. Le cose però non stanno così: ogni pianetasi adegua al suo sistema planetario. Il movimento non vienesolo regolato in modo che ogni pianeta si muova per <strong>con</strong>tosuo, ma così che vi sia ordine nell’intero sistema planetario.Come si mette ordine in un gruppo di uomini che prima117scaricato da www.archiatiedizioni.it


andavano ciascuno per <strong>con</strong>to proprio e poi cominciano aseguire una meta comune, così i moti dei pianeti vengonoregolati in modo da essere in armonia tra loro.Questa armonia dei moti dei vari pianeti, il fatto che unpianeta si muova tenendo in <strong>con</strong>siderazione <strong>gli</strong> altri, corrispondeall’attività dei Cherubini. Quindi:• La regolazione dei moti reciproci del sistema planetariocorrisponde all’attività dei Cherubini.Ed ogni sistema planetario, <strong>con</strong> la propria stella fissa comeuna sorta di capo sotto la guida dei Cherubini, è a sua voltain relazione <strong>con</strong> <strong>gli</strong> altri sistemi planetari che appartengonoad altre stelle fisse e si accorda <strong>con</strong> i sistemi <strong>con</strong>finanti sullapropria posizione nello spazio e sul proprio significato,come i singoli uomini si accordano fra loro e si <strong>con</strong>sultanosulle loro azioni comuni.Come <strong>gli</strong> esseri umani fondano un sistema sociale sullareciprocità, così esiste una reciprocità anche fra i sistemiplanetari. Da stella fissa a stella fissa regna un’intesa reciproca,solo così ha origine il cosmo:• Le comunicazioni fra i sistemi planetari attraverso lospazio per realizzare un universo sono regolate da<strong>gli</strong>Spiriti che chiamiamo Serafini.118E <strong>con</strong> questo abbiamo esaurito ciò che troviamo nell’uomofino ad arrivare all’anima cosciente. Come nell’uomogiungiamo alla vita spirituale, a ciò che dà senso all’intero“sistema” fino all’anima cosciente, così, salendo oltre i Serafini,arriviamo a quella che prima abbiamo sommessamentecercato di caratterizzare come la Trinità supremadell’essere cosmico.Giungiamo così alla triplice vita divina che regna nel coscaricatoda www.archiatiedizioni.it


smo pervadendo ogni cosa e che crea de<strong>gli</strong> involucri neisingoli sistemi planetari. Come nell’uomo ciò che vive informa di Sé spirituale, Spirito vitale e Uomo spirituale sicrea de<strong>gli</strong> involucri nell’anima cosciente, nell’anima razionalee nell’anima senziente, nel corpo astrale, nel corpoeterico e nel corpo fisico, così le stelle fisse dei sistemiplanetari veleggiano nello spazio come corpi delle entitàdivine.Quando osserviamo la vita del mondo stellare osserviamoi corpi di esseri divini e del divino in genere.GERARCHIESFERA D’AZIONE1 a GerarchiaSerafiniCherubiniTroni2 a GerarchiaSpiriti <strong>della</strong> saggezzaSpiriti del movimentoSpiriti <strong>della</strong> forma3 a GerarchiaSpiriti del tempoArcangeli<strong>Angeli</strong>987654321Forma(il fisico)UniversoSistema planetarioPianeta singoloVita(l’eterico)EspressioneMetamorfosiFormaCoscienza(l’astrale)Spiritualità del tempoSpiritualità dei popoliSpiritualità dell’Io119scaricato da www.archiatiedizioni.it


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Sesta <strong>con</strong>ferenzaLa “caduta” de<strong>gli</strong> <strong>Angeli</strong>:Come nasce la cosiddetta materiaHelsinki, 8 aprile 1912scaricato da www.archiatiedizioni.it


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Miei cari amici,ieri abbiamo cercato di osservare come un sistema planetariodipenda dalle varie entità spirituali delle tre gerarchieper così dire sovrapposte che abbiamo preso in esame nelcorso di queste <strong>con</strong>ferenze.Ci siamo fatti un’idea di tutto ciò che è coinvolto nell’esistenzadi un pianeta. Abbiamo visto come il pianeta ottienela propria forma, cioè la sua figura delimitata, grazieall’azione esercitata da<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> forma; abbiamo poivisto che la vita e la mobilità interiori del pianeta sono uneffetto dell’attività de<strong>gli</strong> Spiriti del movimento.Quella che definiamo la coscienza inferiore del pianeta eche possiamo paragonare alla coscienza presente nel corpoastrale dell’uomo va attribuita a<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> saggezza.Gli impulsi grazie ai quali il pianeta non sta fermo mamodifica la sua posizione nello spazio vanno attribuiti a<strong>gli</strong>Spiriti <strong>della</strong> volontà o Troni.Quello che inserisce il pianeta nel suo intero sistema planetariocosì che esso non vada per la propria strada nellospazio, ma armonizzi i propri impulsi di movimento <strong>con</strong>quelli di tutto il sistema a cui appartiene, quello che quindiarmonizza il moto di un singolo pianeta <strong>con</strong> l’intero sistemaplanetario è un operare dei Cherubini.E infine ciò che possiamo definire la vita interiore animicadel pianeta, attraverso la quale esso entra in relazione<strong>con</strong> <strong>gli</strong> altri corpi celesti come l’uomo si rapporta ai proprisimili mediante il linguaggio, è una caratteristica che attribuiamoai Serafini.Nel pianeta dobbiamo quindi osservare una compagineall’interno <strong>della</strong> quale ciò che proviene da<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong>forma è presente solo come una specie di nucleo. Per ognipianeta si delinea poi una sorta di atmosfera spirituale, chepotremmo anche definire aura, nella quale vivono <strong>gli</strong> <strong>spiriti</strong>delle due gerarchie spirituali al di sopra de<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong>123scaricato da www.archiatiedizioni.it


forma.Ma ora, se vo<strong>gli</strong>amo capire nel modo giusto tutto quello acui abbiamo accennato nell’ultima <strong>con</strong>ferenza e che ho oracercato di riassumere in due parole, dobbiamo anche familiarizzare<strong>con</strong> altre idee che potremo acquisire facilmenteprendendo le mosse dalle entità <strong>della</strong> terza gerarchia, la piùvicina all’uomo.Abbiamo detto che le entità <strong>della</strong> terza gerarchia sonocaratterizzate dal vivere un’autorivelazione, al posto <strong>della</strong>percezione che è tipica dell’uomo, e la pienezza spiritualeladdove l’uomo vive una propria vita interiore.Già nelle entità che si trovano a un grado superiore rispettoall’uomo, ne<strong>gli</strong> <strong>Angeli</strong>, troviamo questa particolarità:percepis<strong>con</strong>o ciò che rivelano di se stessi e quando siraccolgono in se stessi non trovano qualcosa di autonomo edefinito, ma sentono risplendere e sbocciare dentro di sé leforze e le entità delle gerarchie superiori. In poche parole,si sentono colmi e ispirati dallo spirito delle gerarchie chestanno al di sopra di loro.Dunque in queste entità non c’è quella che nell’uomochiamiamo la vita interiore autonoma. Se vo<strong>gli</strong>ono mostrarela loro <strong>natura</strong>, se desiderano come l’uomo sentireciò che sono, pensano, provano e vo<strong>gli</strong>ono, tutto questo simanifesta subito all’esterno, non come avviene per l’uomoche può chiudere dentro di sé i suoi pensieri e sentimenti enon attuare i propri impulsi volitivi. I pensieri che vivonoin questi esseri, in quanto prodotti da loro stessi, sono nel<strong>con</strong>tempo anche la loro manifestazione di sé all’esterno.E se non vo<strong>gli</strong>ono rivelarsi, non possono far altro che ritirarsinella propria interiorità riempiendosi di nuovo delmondo che sta sopra di loro. Nell’interiorità di queste entitàvive quindi il mondo che si trova al di sopra di loro, mentrequando esse vivono se stesse si palesano oggettivamenteall’esterno.124scaricato da www.archiatiedizioni.it


Queste entità non possono quindi nas<strong>con</strong>dere dentro disé il prodotto del loro pensare e sentire, dato che manifestanoall’esterno tutto ciò che elaborano nella loro interiorità.Non sono capaci di mentire, di far sì cioè che quelloche pensano e sentono non coincida <strong>con</strong> il mondo esterno.Non possono <strong>con</strong>cepire idee non <strong>con</strong>formi ad un qualsiasimondo esterno, dal momento che le percepis<strong>con</strong>o quandorivelano se stesse.Ma supponiamo che a queste entità venga vo<strong>gli</strong>a di negarela propria <strong>natura</strong>. Cosa succederebbe?Vediamo che tutto ciò che si rivela alle entità da noi definite<strong>Angeli</strong>, Arcangeli e Spiriti del tempo, tutto ciò chepercepis<strong>con</strong>o, è la loro stessa essenza. Se volessero mentire,dovrebbero sviluppare dentro di sé qualcosa che noncoincide <strong>con</strong> la loro essenza. Ogni menzogna sarebbe unanegazione <strong>della</strong> loro <strong>natura</strong>, vale a dire, nient’altro che unintorpidimento, un annientamento <strong>della</strong> propria entità.Ma supponiamo che a queste entità sia comunque venutavo<strong>gli</strong>a di mentire, di provare dentro di sé qualcosa da nonrivelare direttamente all’esterno. Allora dovrebbero assumereun’altra <strong>natura</strong>.Quanto vi ho appena illustrato, il rinnegamento <strong>della</strong> propria<strong>natura</strong> da parte delle entità <strong>della</strong> terza gerarchia perassumerne un’altra, è realmente accaduto, si è verificatonel corso dei tempi.Nelle prossime <strong>con</strong>ferenze torneremo sul motivo per cuiquesto è dovuto succedere, ma in primo luogo vo<strong>gli</strong>o farvinotare che questo fatto è realmente successo, che fra le entità<strong>della</strong> terza gerarchia ve ne sono state alcune a cui è venutavo<strong>gli</strong>a di fare delle esperienze interiori senza doverlemanifestare all’esterno. In pratica hanno voluto rinnegarela loro <strong>natura</strong>.Quali sono state le <strong>con</strong>seguenze per quelle entità? È subentratoqualcosa che le altre entità <strong>della</strong> terza gerarchia125scaricato da www.archiatiedizioni.it


che hanno <strong>con</strong>servato la propria <strong>natura</strong> non potevano avere.Le entità <strong>della</strong> terza gerarchia non possono avere un’autonomiainteriore come l’uomo; se vo<strong>gli</strong>ono vivere nellapropria interiorità devono riempirsi del mondo spiritualeche le sovrasta.Questo è stato il desiderio di un certo numero di entità<strong>della</strong> terza gerarchia: sviluppare dentro di sé qualcosa chenon si presentasse loro subito nel mondo esterno come percezione,cioè come estrinsecazione <strong>della</strong> loro propria <strong>natura</strong>.Per questo si sono resi necessari il rinnegamento <strong>della</strong>loro <strong>natura</strong> e l’assunzione di un’altra. Per poter svilupparel’autonomia interiore, un certo numero di <strong>Angeli</strong> <strong>della</strong>terza gerarchia ha dovuto rinunciare alla propria <strong>natura</strong>,rinnegandola. Hanno dovuto fare in modo che determinateesperienze interiori non si manifestassero all’esterno.Ora chiediamoci: quali sono stati i motivi che hanno indottoquelle entità a sviluppare un simile desiderio?Esaminando la <strong>natura</strong> delle entità <strong>della</strong> terza gerarchia,caratterizzata dall’autorivelazione e dalla pienezza spirituale,notiamo che tali entità sono in tutto e per tutto al serviziodi quelle appartenenti alle gerarchie superiori e chedi fatto non possiedono una vita propria. Gli <strong>Angeli</strong> nonsono dotati di vita propria, la loro vita è rivelazione, peril mondo intero. E non appena smettono di rivelarsi, nellaloro interiorità risplende la vita delle gerarchie superiori.Ciò che ha indotto una parte di loro a rinnegare la propria<strong>natura</strong> è stato un senso di forza interiore, di autonomia edi libertà. A un certo punto alcune entità <strong>della</strong> terza gerarchiahanno provato l’impulso, la spinta a non dipendere piùdalle entità delle gerarchie superiori, ma a sviluppare unavita propria.Si è trattato di un <strong>con</strong>tributo straordinario all’intera evoluzionedel sistema planetario di cui noi facciamo parte.Quelle entità che possiamo definire “<strong>gli</strong> <strong>Angeli</strong> ribelli”126scaricato da www.archiatiedizioni.it


<strong>della</strong> terza gerarchia hanno addirittura preparato l’indipendenzadell’uomo, la possibilità che e<strong>gli</strong> sviluppi non soloper sé una vita autonoma che si manifesta direttamenteall’esterno, ma di avere una vita interiore indipendente dallarivelazione esterna.Cari amici, di proposito spendo molte parole per descriverela situazione di cui ci stiamo occupando: lo faccio perchéè estremamente importante comprendere esattamentedi che cosa si tratta.Si tratta del fatto che in un certo numero di entità <strong>della</strong>terza gerarchia nacque l’impulso di sviluppare una vita interioreautonoma. Tutto il resto fu soltanto la <strong>con</strong>seguenzadi quell’impulso. Ma qual è stata la <strong>con</strong>seguenza?In sostanza qualcosa di terribile: il rinnegamento <strong>della</strong>propria <strong>natura</strong>, la falsità, la menzogna.Vedete, cari amici, si tratta di capire che <strong>gli</strong> <strong>spiriti</strong> <strong>della</strong>terza gerarchia che avevano <strong>con</strong>cepito quell’impulso nonhanno fatto quel che hanno fatto allo scopo di mentire, maper sviluppare una vita propria. Ma sviluppando un vitapropria hanno dovuto assumersi la <strong>con</strong>seguenza di diventare<strong>spiriti</strong> <strong>della</strong> falsità, del rinnegamento <strong>della</strong> propria essenza,in altre parole, Spiriti <strong>della</strong> menzogna.Come chi si mette in viaggio a piedi in una giornata piovosadeve necessariamente mettere in <strong>con</strong>to di dover sopportarela pioggia e bagnarsi, pur non essendo ciò che vuole,così <strong>gli</strong> <strong>spiriti</strong> di cui stiamo parlando non hanno compiutoun’azione <strong>con</strong> l’intento di sprofondare nella falsità. La loroazione è scaturita dall’intenzione di sviluppare una vita interiore,un’attività interiore, e la <strong>con</strong>seguenza inevitabile èstata che nel <strong>con</strong>tempo sono diventati <strong>spiriti</strong> <strong>della</strong> falsità.Tutte le entità spirituali che rinnegando in questo modola loro <strong>natura</strong> hanno dato origine ad una sorta di se<strong>con</strong>dacategoria <strong>della</strong> terza gerarchia vengono chiamate nell’esoterismo“Spiriti luciferici”. Il <strong>con</strong>cetto di Spiriti luciferici127scaricato da www.archiatiedizioni.it


<strong>con</strong>siste sostanzialmente nel fatto che tali <strong>spiriti</strong> hanno volutosviluppare una vita interiore autonoma.A questo punto ci si chiede cos’abbiano dovuto fare perraggiungere il loro obiettivo.Abbiamo già visto qual è stata la <strong>con</strong>seguenza, ma ciò chehanno dovuto fare per <strong>con</strong>seguire il loro obiettivo, lo sviluppodi una vita interiore autonoma, lo vedremo grazie aun’altra <strong>con</strong>siderazione. Che cosa volevano superare que<strong>gli</strong><strong>spiriti</strong>? Volevano superare la pienezza di spirito prodotta inloro dalla sostanza delle gerarchie superiori, non volevanopiù essere colmati dalle entità delle gerarchie superiori, madal loro stesso essere.L’unico modo per poterlo fare è stato quello di separarsidalle entità delle gerarchie superiori, invece di riempirsidel loro spirito mantenendo lo sguardo libero verso tali entità.In questo modo hanno fatta propria una parte <strong>della</strong>sostanza delle gerarchie superiori.Possiamo farcene un’idea più precisa riflettendo su quantosegue.Immaginiamoci a livello simbolico, grafico, le entità<strong>della</strong> terza gerarchia: esse manifestano la propria essenzaall’esterno come se fosse una pelle, così che, ogniqualvoltasviluppano un pensiero o un sentimento interiore, si ha unarivelazione, un accendersi <strong>della</strong> loro <strong>natura</strong> all’esterno. Nelmomento in cui non rivelano se stesse, assorbono la lucedelle gerarchie superiori che fluisce in loro. Allora si riempionodello spirito delle gerarchie superiori, aprono tutta laloro essenza verso queste gerarchie (disegno A).Le entità spirituali <strong>della</strong> terza gerarchia di cui vi ho appenaparlato non vo<strong>gli</strong>ono essere ricolmate di spirito, nonvo<strong>gli</strong>ono essere in relazione <strong>con</strong> la sostanza spirituale dellegerarchie, vo<strong>gli</strong>ono invece una vita spirituale autonoma.Per questo si separano, si staccano in modo che l’essenzadelle gerarchie superiori resti al di sopra di loro. Annullano128scaricato da www.archiatiedizioni.it


il collegamento e si separanocome entità a sé stanti. “Rubando”ciò che doveva soloriempirle per risalire verso legerarchie superiori, trattengonodentro di sé una luce propria.La sottraggono per sé ene colmano la propria interiorità,sviluppando così un latoindipendente (disegno B).Questa è un’immagine che cipuò fornire un chiarimento suprocessi nel cosmo e senza laquale <strong>con</strong> la nostra coscienzafisica umana non saremmo assolutamentein grado di comprendere un sistema stellare,né la <strong>con</strong>sistenza de<strong>gli</strong> astri. Senza questa rappresentazioneè impossibile capire la vita delle stelle e dei corpi celesti.Vedete, miei cari amici, ho cercato di accennare al modoin cui certe entità <strong>della</strong> terzagerarchia sono diventate de<strong>gli</strong>esseri completamente diversi,de<strong>gli</strong> <strong>spiriti</strong> luciferici. Ciòche si è verificato nelle entità<strong>della</strong> terza gerarchia non puòaver luogo nello stesso modoper le altre, ma anche per loroavviene qualcosa di analogo.Quello che avviene <strong>con</strong> le entitàdelle altre gerarchie ci daràun’idea di come si forma un sistemaplanetario, soprattuttose lo applichiamo all’osservazionede<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> forma.129scaricato da www.archiatiedizioni.it


Al termine delle <strong>con</strong>siderazioni di ieri abbiamo visto che laprima cosa che il nostro sguardo percepisce di un pianetaproviene da<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> forma, ma questa affermazionenon è ancora completamente esatta.Se osservate <strong>con</strong> <strong>gli</strong> occhi fisici o <strong>con</strong> un cannocchiale unpianeta nell’universo, Marte, Saturno o Giove, nella formache vi si presenta non trovate a tutta prima <strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong>forma.Osserviamo per esempio il pianeta più esterno, quello cheper lungo tempo è stato <strong>con</strong>siderato il più esterno del nostrosistema solare, anche se in seguito, come vedremo, si sonoaggiunti Urano e Nettuno. Ma per il momento prendiamoin <strong>con</strong>siderazione Saturno come il pianeta più lontano: selo osserviamo <strong>con</strong> lo sguardo fisico vediamo nello spaziouna specie di sfera luminosa.Per l’occultista che segue nel cosmo i processi spirituali,questa sfera che si vede là fuori non è il vero “Saturno”.Per lui Saturno è qualcosa di completamente diverso: èquello che riempie invisibilmente tutto lo spazio delimitatodall’orbita ellittica visibile di Saturno.Sapete che l’astronomia traccia un’orbita di Saturno chegira intorno al Sole. Ora non vo<strong>gli</strong>amo vedere questo aspetto,ma se vi aiutate <strong>con</strong> questa <strong>con</strong>sueta rappresentazione evi immaginate il Sole qui al centro (disegno C, Sole) eil cerchio esterno come l’orbita descritta da Saturno (a)se<strong>con</strong>do l’astronomia, allora per l’occultista Saturno è tuttoquello che si trova all’interno dell’orbita, dell’ellisse diSaturno.Per l’occultista infatti Saturno non è solo quello che l’occhiofisico vede come la materia fisica più esterna del pianeta,non è solo quello che splende nel cielo. L’occultistasa che esiste effettivamente una specie di ammasso di sostanzaeterica che dal Sole va fino all’orbita di Saturno. Sequindi osserviamo <strong>con</strong> lo sguardo occulto tutto questo fino130scaricato da www.archiatiedizioni.it


all’orbita di Saturno, vediamo come tutto lo spazio al suointerno sia riempito da una specie di sostanza eterica (disegnoC, tratteggio rado).Dovete immaginarvi che l’interno di quest’orbita sia pienodi materia eterica e che la sua forma non sia un cerchio,ma come una sfera fortemente appiattita, simile ad una lente.Osservandolo di lato, se qui c’è il Sole (disegno D, S 1 ),il Saturno che vede l’occultista va disegnato così: una sferacompletamente appiattita e qui (a 1 ) quello che dobbiamodefinire il Saturno fisico.Capiremo ancor me<strong>gli</strong>o di cosa si tratta associando unarappresentazione di Giove che possiamo ottenere in manieraanaloga dalla scienza occulta. L’astronomia fisica chiamaGiove quel corpo luminoso che ruota per se<strong>con</strong>do intornoal Sole (cerchio interno). Per l’occultista non è quelloGiove, ma Giove è tutto ciò che si trova all’interno <strong>della</strong> suaorbita (tratteggio fitto).Visto di lato, Giove andrebbe disegnato <strong>con</strong> un tratteggio131scaricato da www.archiatiedizioni.it


più fitto, mentre Saturno va disegnato <strong>con</strong> un tratteggio piùrado. E quello descritto dall’astronomo è solo un corpo (b 1 )che si trova per così dire sul bordo più esterno del veroGiove spirituale.Non vi sto propinando <strong>con</strong>cetti puramente teorici o fantasticherie:le cose stanno realmente così, tutto lo spazioall’interno dell’orbita di Saturno <strong>con</strong> la sua forma appiattitasimile ad una lente è pieno di materia sottile, “eterica”,come vi ho mostrato nel disegno. Ed è vero anche chequesto se<strong>con</strong>do spazio più piccolo per Giove è realmentepieno di un’altra sostanza eterica che compenetra la prima.Qui fra le due orbite c’è una semplice sostanza eterica, elì dentro le sostanze eteriche sono due che si pervadono avicenda.Ed ora chiediamoci: cosa fanno <strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> forma intutto questo ordinamento? Ebbene, lo Spirito <strong>della</strong> formache sta alla base di Saturno delimita e dà forma a questasostanza eterica a cui in senso esoterico diamo il nome diSaturno. Questa lente più esterna ha ricevuto la propriaforma dallo spirito di Saturno, che è uno Spirito <strong>della</strong> forma.Allo stesso modo la lente di Giove riceve la propria<strong>con</strong>formazione dallo Spirito <strong>della</strong> forma preposto a Giove,132scaricato da www.archiatiedizioni.it


la lente di Marte dallo spirito di Marte, che è anch’esso unoSpirito <strong>della</strong> forma.Ma a questo punto ci chiediamo: dove si trova lo Spirito<strong>della</strong> forma che corrisponde a Saturno, a Giove o a Marte?Se vo<strong>gli</strong>amo indicare il luogo in cui dimorano questi <strong>spiriti</strong>,dove si trova questo luogo?Non possiamo parlare di luogo nel senso comune del termine,ma possiamo soltanto dire che queste entità spiritualialle quali diamo il nome di Spiriti <strong>della</strong> forma agis<strong>con</strong>ocome forze all’interno <strong>della</strong> sostanza eterica a cui ho appenaaccennato. Tutte però hanno in comune una residenzacentrale, e questa altro non è che il Sole.Se cerchiamo la sede da cui agis<strong>con</strong>o <strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> forma,sia quello di Saturno che quelli di Giove, Marte e cosìvia, compreso quello <strong>della</strong> Terra, se vo<strong>gli</strong>amo identificareil punto di provenienza da cui operano questi Spiriti <strong>della</strong>forma, lo troviamo nel Sole.Vuol dire che questi Spiriti <strong>della</strong> forma che corrispondonoai nostri pianeti sono una comunità, un collegio di <strong>spiriti</strong>che ha la propria sede nel Sole e che da lì delimita determinatesostanze e masse eteriche in modo da dare originea quelli che abbiamo chiamato il “Saturno spirituale”, il“Giove spirituale” e così via.E adesso chiediamoci: cosa succederebbe se fosseroall’opera solo questi Spiriti <strong>della</strong> forma? Il senso generaledelle <strong>con</strong>siderazioni fatte vi può mostrare che in sostanzai pianeti fisici non esisterebbero affatto se agissero solo <strong>gli</strong>Spiriti <strong>della</strong> forma.Questi avrebbero la loro sede là dove formano un collegio,cioè nel Sole, e noi avremmo tutt’intorno le sfere planetarieeteriche, fino a quella di Saturno. Ci sarebbero delle sfere<strong>con</strong>centriche appiattite come pianeti invisibili (disegno E):la più esterna fatta di sottilissima materia eterica e le altre133scaricato da www.archiatiedizioni.it


via via, fino alla più interna, di materia eterica di volta involta più densa. Se quindi ad agire fossero solo <strong>gli</strong> Spiriti<strong>della</strong> forma non esisterebbero i pianeti fisici, ma soltantode<strong>gli</strong> ammassi sferici di sostanza eterica che delimiterebberoquelle che la moderna astronomia fisica chiama le orbiteplanetarie.Ma all’interno del cosmo corrispondono a<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong>forma anche quelle entità spirituali che costituis<strong>con</strong>o unaspecie di gruppo ribelle <strong>con</strong>tro la loro stessa categoria.Come fra le entità <strong>della</strong> terza gerarchia troviamo <strong>gli</strong><strong>spiriti</strong> luciferici, separatisi dalla sostanza spirituale dellegerarchie superiori per crearsi una vita interiore autonoma,così anche nella categoria de<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> forma netroviamo alcuni che si separano e non prendono più parteall’evoluzione de<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> forma, ma ne seguono unapropria.Questi Spiriti <strong>della</strong> forma si oppongono ai loro simili, siribellano ai normali Spiriti <strong>della</strong> forma.E a questo punto ecco cosa succede: mettiamo che qui, nel134scaricato da www.archiatiedizioni.it


punto S (disegno F) ci sia il centro <strong>della</strong> comunità spiritualede<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> forma. Lo Spirito <strong>della</strong> forma che agiscesu Saturno produrrebbe quella sfera eterica appiattita(cerchio grande). In un punto più esterno di questa sferaeterica, allo Spirito <strong>della</strong> forma che agisce dal centro delSole si oppone il ribelle, che è una specie di Spirito luciferico<strong>della</strong> forma. Questo spirito ribelle agisce dall’esternoverso l’interno.Il normale Spirito <strong>della</strong> forma agisce dal Sole verso l’esterno,in direzione centrifuga, e produce il Saturno invisibileche è visto come un’enorme sfera eterica il cui centro èsituato nel Sole. Alla periferia opera invece in direzionecentripeta, dall’universo verso l’interno, un abnorme Spirito<strong>della</strong> forma che si è separato dai normali Spiriti <strong>della</strong>forma. E dall’interazione fra ciò che agisce dal cosmo e ciòche opera dal Sole sorge in questo punto (a) una specie di<strong>con</strong>ca, che alla fine crea una vera separazione, il pianetaSaturno fi sico.Dobbiamo quindi immaginare che laddove l’occhio fisicovede il pianeta Saturno collaborino due forze: quelladel normale Spirito <strong>della</strong> forma, che agisce dal Sole verso135scaricato da www.archiatiedizioni.it


l’esterno, e in un determinato punto quella opposta delloSpirito <strong>della</strong> forma separato. Si crea così un avvallamento,l’etere viene respinto verso l’interno ed è questo che l’occhiofisico vede come il Saturno fisico. Lo stesso avvieneper il Giove fisico e per il Marte fisico.Miei cari amici, grazie a questo esempio vedete come neisingoli casi si realizzi la grande parvenza chiamata “maya”.In realtà nel luogo in cui l’astronomia fisica colloca un pianetac’è l’interazione di due forze. E l’aspetto del pianetafisico ha origine solo per il fatto che c’è un corpo celesteeterico grande e possente che viene rintuzzato da una forza<strong>con</strong>traria che <strong>gli</strong> imprime un avvallamento.In realtà abbiamo a che fare <strong>con</strong> un affondamento e la cosaandrebbe descritta precisamente in questo modo: <strong>gli</strong> Spiriti<strong>della</strong> forma estendono la sostanza eterica dal Sole fino a uncerto limite. In opposizione a loro agis<strong>con</strong>o <strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong>forma abnormi, che incavano la materia in modo da creareun buco nella sostanza eterica.Rispetto alla sostanza eterica originaria del pianeta, laddovel’occhio fisico crede di vedere il pianeta non c’è niente,mentre il vero pianeta si trova dove l’occhio fisico nonvede nulla. Questa è la particolarità <strong>della</strong> maya: nel puntoin cui vediamo il pianeta fisico c’è in realtà un buco, unvuoto di etere.Facendo riferimento alla Terra, mi direte forse che è benstrano immaginarsi che dove si vede il pianeta fisico debbaesserci solo un buco. In base a quanto è stato espostofinora, anche la nostra Terra dovrebbe essere una specie disfera appiattita che ha il proprio centro nel Sole, e anch’essadovrebbe avere sul bordo esterno un avvallamento, unasorta di buco.Potreste dire: «Bella questa! Sappiamo esattamente dimuoverci sulla Terra solida e compatta. Possiamo quindisupporre che anche dove si trovano Saturno, Giove e Marte136scaricato da www.archiatiedizioni.it


vi siano dei ripieni ben solidi, non dei buchi!»Eppure, anche quando vi muovete sulla Terra, dove in basealla percezione illusoria credete di camminare su un suolosolido e compatto, vi muovete in realtà su un “buco”. Perfinola nostra Terra, in quanto ammasso fisico compatto, è insenso spirituale un buco, una perforazione nell’universo.Tutta la materia fisica ha origine dallo s<strong>con</strong>tro fra le forzeprovenienti da<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> forma. Le forze de<strong>gli</strong> Spiriti<strong>della</strong> forma normali si s<strong>con</strong>trano <strong>con</strong> quelle de<strong>gli</strong> Spiriti<strong>della</strong> forma ribelli, cozzano le une <strong>con</strong>tro le altre.In realtà si produce un avvallamento e nello stesso tempouna frantumazione <strong>della</strong> forma, ma solo <strong>della</strong> forma. Laforma eterica si spezza e ha origine questa perforazione.La materia è in realtà la forma spezzata, frantumata. C’èla materia in senso fisico solo dove le forme si frantumano,ragion per cui anche i pianeti là fuori nello spazio sonoforme frantumate.Come si evince dallo spirito di queste <strong>con</strong>siderazioni, <strong>gli</strong>Spiriti <strong>della</strong> forma hanno dei coadiutori nel nostro sistemaplanetario. Questi aiuti determinano i <strong>con</strong>fini come abbiamoappena descritto, ma al di sopra de<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> formaci sono <strong>gli</strong> Spiriti del movimento, al di sopra di questisi trovano <strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> saggezza, sopra ancora <strong>gli</strong> Spiriti<strong>della</strong> volontà, poi i Cherubini e infine i Serafini.Anche per tutte queste entità spirituali ne esistono alcuneparagonabili a quelle che abbiamo chiamato <strong>gli</strong> Spiriti luciferici,<strong>gli</strong> <strong>spiriti</strong> ribelli.Ecco allora che all’estremo bordo, dove si forma un pianeta,non abbiamo solo l’interazione de<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> forma,ma avviene sempre questo: dal Sole parte l’azione di tuttele gerarchie normali e dall’esterno verso l’interno quella ditutte le gerarchie abnormi, ribelli.I Serafini e i Cherubini sono gerarchie che fanno parte delgrande gioco delle forze come <strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> forma; il loro137scaricato da www.archiatiedizioni.it


compito <strong>con</strong>siste nel portare la luce dal centro del sistemaplanetario, dal centro costituito dal Sole, verso l’esterno.Diventando portatori di luce, le entità delle gerarchie superiori,i Cherubini e i Serafini, hanno nei <strong>con</strong>fronti <strong>della</strong>luce lo stesso rapporto che <strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> forma hanno <strong>con</strong>la sostanza eterica.Come le forze dei normali Spiriti <strong>della</strong> forma vannoanch’essi verso l’esterno e per via <strong>della</strong> <strong>con</strong>trapposizioneesercitata da<strong>gli</strong> <strong>spiriti</strong> abnormi, così anche le forze che portanola luce colmano l’intero spazio eterico. Ma ad essesi <strong>con</strong>trappongono <strong>gli</strong> <strong>spiriti</strong> abnormi (disegno G, a), cosìche si produce una perforazione, e il pianeta trattiene laluce. Come trattiene le forze de<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> forma, cosìtrattiene anche la luce, la respinge e appare quindi come unriflettore <strong>della</strong> luce che <strong>gli</strong> Spiriti a cui diamo il nome di138scaricato da www.archiatiedizioni.it


Cherubini e Serafini <strong>gli</strong> portano dal Sole.Per questo motivo i pianeti non hanno luce propria: perchéreclamano per sé la forza <strong>della</strong> luce che come entità riceverebberose si aprissero ai normali Cherubini e Serafini.Essi avvolgono la luce e si separano dal tutto. Ogni pianetaha una luce incapsulata di questo tipo.Non è vero che i pianeti hanno solo una luce presa in prestitodal Sole: ogni pianeta ha la sua propria luce, solo chel’ha separata, la tiene nascosta dentro di sé, sviluppandolain una vita di luce interiore autonoma. Vedremo che ciascunpianeta la trasmette solo a<strong>gli</strong> esseri dei propri regni<strong>natura</strong>li.Ma i pianeti si chiudono e respingono la luce a cui dovrebberoaprirsi, che dovrebbero assorbire dall’esterno e che iCherubini e i Serafini portano loro dal Sole. Per questosono nel cosmo stelle prive di luce propria. Quindi nellaluce che fluisce dal Sole viene prodotta una <strong>con</strong>ca e il pianetale si oppone, la trattiene e la respinge.Ciò che osserviamo nel mondo delle stelle è appunto completamentediverso per lo sguardo occulto rispetto alla visioneche ne ha l’astronomia fisica. Quello che è presenteper l’astronomia non è altro che la descrizione di una parvenzaesteriore, dietro cui si cela la verità, poiché la veritàdietro al mondo materiale è il mondo spirituale.Il mondo materiale non esiste affatto in realtà: quello chechiamiamo mondo materiale è l’interazione delle forze delmondo spirituale.139E <strong>con</strong> ciò cari amici abbiamo cercato di descrivere l’originedi un sistema planetario. Nel mondo esterno, nel mondo<strong>della</strong> scienza fisica, si sa davvero poco sull’origine di unsimile sistema planetario.Anche la scienza fisica attribuisce la nascita di un sistemaplanetario ad un ammasso eterico di sostanza, ma dimenscaricatoda www.archiatiedizioni.it


tica stranamente il principio fondamentale che dovrebbevalere in tutte le scienze <strong>natura</strong>li.Quante volte a scuola viene spiegato ai ragazzi – non so sesuccede anche qui, ma nell’Europa centrale è una <strong>con</strong>suetudine– che, in base all’ipotesi cosmogonica di Kant-Laplace,si sarebbe messa in rotazione una materia primordialeda cui poi si sarebbero staccate le singole sfere planetarie.E per rendere evidente e comprensibile questa teoria, simostra ai ragazzi un piccolo esperimento dal quale si vedecome sia facile la nascita di un sistema planetario.Si prende una grande goccia di una sostanza oleosa chegalleggi sull’acqua, poi si fa un cerchio e <strong>gli</strong> si inseriscedentro un cartoncino in direzione dell’equatore. Vi si infilaun ago che vada da un polo all’altro e poi si comincia a farruotare il tutto. Ed ecco che da quella goccia d’olio si formaartificialmente un piccolo e grazioso sistema planetario. Intotale <strong>con</strong>formità <strong>con</strong> la teoria di Kant-Laplace, le gocciolinesi staccano e ruotano, mentre al centro rimane la gocciapiù grande, che corrisponde al Sole. È assolutamente<strong>natura</strong>le presentare ai giovani una prova evidente di comequesto si sia potuto verificare anche nell’universo.Ma così facendo si commette un grave errore che nellascienza non andrebbe mai fatto. In nessun esperimento è<strong>con</strong>sentito dimenticare determinate <strong>con</strong>dizioni. Chi dimenticale <strong>con</strong>dizioni indispensabili per la realizzazione di unesperimento non fornisce una descrizione giusta dal puntodi vista scientifico. Se tralasciate una <strong>con</strong>dizione essenziale,la vostra descrizione non è scientificamente corretta.E la <strong>con</strong>dizione essenziale nella nascita di questo “sistemaplanetario” è la presenza dell’insegnante che imprimeil movimento rotatorio, senza il quale il tutto non avrebbeorigine. Così che la teoria di Kant-Laplace sarebbe possibilesolo se i suoi sostenitori ponessero nel cosmo un gigantescoinsegnante che facesse ruotare tutta la massa eterica.140scaricato da www.archiatiedizioni.it


Forse la gente nota i piccoli errori logici, ma non si accorgedi quelli madornali, di que<strong>gli</strong> errori logici i cui effetti siestendono a tutti i pensieri relativi al mondo.Ebbene, non esiste un grande insegnante che là fuori facciaruotare l’asse del mondo, ma ci sono le singole entitàspirituali delle varie gerarchie angeliche che, grazie all’interazionedelle loro forze, produ<strong>con</strong>o la distribuzione e ladeterminazione dei movimenti dei singoli corpi celesti.È questa la risposta da dare a quelli che credono che lacomune teoria materialistica che si esprime nell’ipotesi diKant-Laplace o in quelle successive sia sufficiente a spiegareil sistema dell’universo e che non sia necessario riferirsianche a qualcos’altro come fanno <strong>gli</strong> scienziati dellospirituale.A chi dal punto di vista materialistico solleva obiezioni<strong>con</strong>tro questa interazione vivente delle gerarchie occorreribattere che <strong>con</strong> l’errore logico capitale commesso necessariamenteda tutte le ipotesi materialistiche non si va danessuna parte. Non è infatti possibile spiegare un sistemaplanetario senza avvalersi dell’aiuto <strong>della</strong> visione spirituale.E non c’è dubbio che lo sguardo spirituale <strong>con</strong>stata chemolte volte ciò che si deve descrivere <strong>con</strong> i sensi fisici ècompletamente diverso se osservato nella sua verità.Così quello che l’occhio vede altro non è che la luce respintaper il fatto che ai Serafini e ai Cherubini che diffondononel cosmo la luce del Sole si oppongono i Cherubinie i Serafini luciferici, che dall’esterno inseris<strong>con</strong>o le tenebrenella sostanza di luce del Sole, poiché separano la luceall’interno e fanno valere una luce propria per il pianeta.Questi pensieri esposti ora sulla base di un’osservazione edi una ricerca spirituali, sono stati comunicati per la primavolta in maniera sublime dal grande Zarathustra ai suoidiscepoli nel se<strong>con</strong>do periodo di cultura dopo il diluviouniversale.141scaricato da www.archiatiedizioni.it


Tutto ciò che il Sole irradia in maniera analoga a quellaoggi descritta in riferimento alle entità delle gerarchie superioriche hanno il proprio centro nel Sole, Zarathustra loattribuiva allo spirito Ahura Mazda o Ormuzd, lo spiritoche dal centro del Sole emana tutt’intorno le forze <strong>della</strong>propria entità. A lui si oppongono ovunque <strong>gli</strong> <strong>spiriti</strong> abnormidelle singole gerarchie che nel loro insieme formanoil regno di Angra Mainyu o Arimane. Vedremo che il regnodi Arimane va distinto da quello di Lucifero, ne parleremoin seguito più detta<strong>gli</strong>atamente anche in riferimentoal sistema planetario.Al termine di questa <strong>con</strong>ferenza era necessario richiamarel’attenzione sul fatto che Zarathustra ha accennato inimmagini ai suoi discepoli questa <strong>con</strong>nessione <strong>della</strong> lucedi Ahura Mazda proveniente dal Sole, in cui s’incunea ilregno di Arimane. Ha detto loro: ciò che promana dal Solelo immaginiamo simbolicamente in quello che i Cherubinie i Serafini portano <strong>con</strong> la luce. Ciò che si oppone da partede<strong>gli</strong> <strong>spiriti</strong> abnormi delle gerarchie superiori, ciò che daesse viene rintuzzato, lo immaginiamo come qualcosa cheviene assorbito dalle tenebre, cioè come luce appropriata,imprigionata all’interno che si manifesta all’esterno cometenebra. Questa era la descrizione del regno di Arimanefornita da Zarathustra.Vediamo quindi come questo insegnamento, che ha presole mosse dall’Asia anteriore e che ancor oggi viene presentatoin un certo modo, ci appaia dapprima nella civiltàdi Zarathustra. E di fronte all’evoluzione dell’umanitàproviamo sempre sensazioni significative perché da soliarriviamo a certe cose che, anche se non ci venissero affattotramandate e fossero reperibili solo nella cronacadell’invisibile, ci vengono comunicate dall’odierna ricercaocculta, <strong>con</strong>sentendoci di riscoprirle poi nei grandi maestridell’antichità. Solo questo ci permette di <strong>con</strong>oscere i grandi142scaricato da www.archiatiedizioni.it


maestri del passato.E se ci lasciamo compenetrare dalla verità che oggi puòessere trovata nella ricerca esoterica e troviamo la stessaverità ne<strong>gli</strong> antichi maestri e guide dell’umanità, acquisiamo<strong>con</strong> loro un rapporto giusto. Allora questi maestri equeste guide diventano vivi per noi, finalmente li comprendiamonel modo giusto.Allora anche l’evoluzione dell’umanità diventa per noiuna grandiosa <strong>con</strong>versazione de<strong>gli</strong> Spiriti fra loro, che nonsi limitano ad ascoltarsi reciprocamente nello spazio, ma siinformano, si completano a vicenda nei periodi di culturache si susseguono e fanno il loro percorso nel susseguirsidelle civiltà.143scaricato da www.archiatiedizioni.it


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Settima <strong>con</strong>ferenzaLa <strong>natura</strong> e lo spirito nel cosmo:Lune, pianeti, stelle e cometeHelsinki, 10 aprile 1912scaricato da www.archiatiedizioni.it


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147Miei cari amici,dalle <strong>con</strong>ferenze precedenti avrete dedotto che quando osserviamoil sistema planetario o il cielo stellato in generale,il nostro sguardo fisico si trova davanti solo una parvenza,una grande illusione, e che giungiamo alla vera realtà soltantovenendo a <strong>con</strong>oscere le entità spirituali che operanonei vari corpi celesti.Con le nostre <strong>con</strong>siderazioni ci siamo dovuti dar da fareper <strong>con</strong>oscere le singole entità spirituali che agis<strong>con</strong>o nelmondo, nei sistemi stellari. In altre parole, abbiamo dovutocercare di far <strong>con</strong>oscenza <strong>con</strong> le varie entità delle tre gerarchieal di sopra dell’uomo.Avrete notato, cari amici, che finora ci siamo avvicinatialle entità di queste gerarchie indicando le vie lungo lequali la scienza dello spirituale perviene ad una sorta direale percezione e comprensione delle entità che nel mondosovrasensibile si trovano più o meno direttamente al di sopradell’uomo. Abbiamo quindi cercato di seguire una viainteriore, mistico-esoterica, per farci un’idea animico-spiritualedel carattere delle entità delle gerarchie superiori.Solo nell’ultima <strong>con</strong>ferenza abbiamo cercato di muoverciun po’ dall’interno all’esterno, mostrando come attraversol’interazione di una sdoppiatura all’interno delle gerarchie,creata dalle entità normali e da quelle luciferiche, abbianoorigine le forme esteriori visibili ai sensi.Nella <strong>con</strong>ferenza odierna, prima di proseguire nell’osservazioneesoterico-mistica, intendo percorrere da un altrolato, quello di cui dispone la coscienza ordinaria, la viache poi si ri<strong>con</strong>giunge a quelle che abbiamo seguito nelle<strong>con</strong>ferenze precedenti. Dovremo far riferimento a diversecose esposte nelle <strong>con</strong>ferenze precedenti mentre seguiamoquesta via più esteriore che parte dalle realtà presenti per lacoscienza ordinaria.Se la coscienza ordinaria guarda il mondo vi trova dapscaricatoda www.archiatiedizioni.it


prima dei corpi celesti di vario genere, distinti e descrittianche dall’astronomia materialistica. Oggi vo<strong>gli</strong>amo prenderein esame quello che all’interno di un sistema planetariosi manifesta già alla coscienza ordinaria e all’astronomiamaterialistica.Abbiamo lì i pianeti stessi e poi, opposta ad essi, la stellafissa, il Sole, che li regge, e infine le lune che ruotano intornoai singoli pianeti. E all’interno del sistema planetariotroviamo quelle strane stelle che alla coscienza ordinariarisultano così difficili da classificare nel quadro complessivodel sistema, cioè i corpi meteorici simili a comete.Vo<strong>gli</strong>amo dapprima prescindere da tutto il resto presentenei sistemi stellari per <strong>con</strong>centrarci su questa quadruplicitàinsita in un sistema planetario:• Il pianeta,• La stella fissa,• La luna e• La cometa.Chiariamoci innanzitutto il fatto ovvio che per la normalecoscienza esterna è possibile solo l’osservazione del pianeta,e precisamente di quello sul quale questa coscienzasi trova e percepisce. Quindi per <strong>gli</strong> abitanti <strong>della</strong> Terra sitratta <strong>della</strong> Terra in quanto pianeta. Tutto il resto è per cosìdire osservabile dalla coscienza esteriore normale solo dalsuo lato più esterno. Con le premesse forniteci dalla viaesoterica vo<strong>gli</strong>amo accostarci a questa classificazione esterioremessa in atto dalla coscienza normale.Finora, nella serie di entità prese in esame, abbiamo distintol’uomo vedendolo collocato sul gradino più basso <strong>della</strong>scala delle gerarchie angeliche, siamo poi saliti passandoattraverso le tre categorie <strong>della</strong> terza gerarchia e abbiamodescritto le entità che se<strong>con</strong>do l’esoterismo occidentale148scaricato da www.archiatiedizioni.it


149chiamiamo <strong>Angeli</strong>, Arcangeli e Spiriti del tempo.La gerarchia che segue è quella costituita dalle entità cheabbiamo chiamato Spiriti <strong>della</strong> forma, del movimento e<strong>della</strong> saggezza, per passare poi a<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> volontà oTroni, ai Cherubini e ai Serafini.Esaminando in questo modo la serie delle singole entità,la scala graduata delle singole entità delle gerarchie, la coscienzaesoterica si trova di fronte in un primo momentole <strong>con</strong>dizioni terrestri. Come già visto, abbiamo a che fare<strong>con</strong> tutte queste entità se vo<strong>gli</strong>amo osservare approfonditamentel’uomo e tutto ciò che sulla Terra <strong>gli</strong> appartiene.Nella <strong>con</strong>ferenza scorsa abbiamo visto che i fenomeni relativiall’uomo e al suo pianeta non sono spiegabili dal puntodi vista spirituale se non prendiamo in <strong>con</strong>siderazionequeste entità.Abbiamo infatti visto che dall’uomo a<strong>gli</strong> Spiriti del tempoabbiamo a che fare <strong>con</strong> entità che svolgono il loro ruolonel processo culturale storico umano, ragion per cui inquelle entità <strong>della</strong> terza gerarchia dobbiamo individuare <strong>gli</strong>elementi che nel corso dell’evoluzione terrestre fanno progredirel’uomo passo dopo passo, dirigendone l’evoluzioneculturale.Abbiamo poi visto che mentre queste entità <strong>della</strong> terzagerarchia restano in alto nel governare il processo culturale,certi loro discendenti che abbiamo chiamato <strong>gli</strong> Spiriti<strong>della</strong> <strong>natura</strong> discendono nel mondo dell’esistenza <strong>natura</strong>leper agire in esso.Abbiamo visto inoltre che quando osserviamo il pianetastesso, ciò che <strong>gli</strong> appartiene non può essere spiegato senon pensiamo che la sua forma sia determinata da<strong>gli</strong> Spiriti<strong>della</strong> forma, la sua vitalità, la sua attività interna da<strong>gli</strong>Spiriti del movimento, la sua coscienza da<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong>saggezza. E <strong>con</strong> ciò siamo rimasti all’interno del pianeta,cioè per esempio all’interno di ciò che sulla Terra appartiescaricatoda www.archiatiedizioni.it


ne all’uomo.Abbiamo visto anche che se agissero solo le entità superiorifino a<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> saggezza il pianeta starebbefermo. Il fatto che si muova, che abbia un impulso al movimento,va attribuito a<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> volontà (Troni), mentreil fatto che il suo movimento venga regolato nel pianodell’intero sistema planetario è dovuto ai Cherubini.Ma così abbiamo già compaginato il sistema planetario,poiché nel momento in cui i moti singoli dei pianeti vengonocoordinati in modo da formare un sistema, viene creatoil presupposto perché il tutto sia sotto la direzione <strong>della</strong>stella fissa.E nei Serafini abbiamo ciò che dal sistema planetario siesprime rivolgendosi allo spazio cosmico, ai sistemi planetarivicini. Abbiamo potuto paragonarlo <strong>con</strong> il fatto cheanche <strong>gli</strong> uomini nell’ambito sociale non vanno ciascunoper la propria strada, atteggiamento paragonabile alla guidaesercitata da<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> volontà, ma comunicano fraloro attraverso il linguaggio. Grazie ai Serafini ha luogo la<strong>con</strong>versazione fra un sistema planetario e l’altro. Questeentità rappresentano per il sistema planetario quello chesulla Terra si esprime nel linguaggio che unisce e tiene insieme<strong>gli</strong> uomini, portandoli alla comprensione reciproca.I Serafini trasmettono i messaggi da un sistema planetarioall’altro, informano ogni sistema planetario su quanto avvienesu<strong>gli</strong> altri. In tal modo il mondo dei sistemi planetarisi coordina dando origine a un tutto unitario.In fondo abbiamo dovuto citare questa graduatoria di entitàappartenenti alle varie gerarchie angeliche perché tuttele forze e i modi di azione che da esse provengono sonopercepibili nel fenomeno uomo sul suo pianeta. Come losguardo occulto ci insegna che tutto questo sistema di entitàha a che fare in un certo modo <strong>con</strong> il pianeta Terra, cosìha a che fare in modo analogo <strong>con</strong> altri pianeti.150scaricato da www.archiatiedizioni.it


Se l’uomo <strong>con</strong> tutti <strong>gli</strong> strumenti a sua disposizione dirigelo sguardo dello spirito verso <strong>gli</strong> altri pianeti del nostrosistema solare, si accorge che anche per quanto riguarda<strong>gli</strong> altri pianeti si fanno le stesse esperienze che facciamonoi quando come esseri umani ci accostiamo ai Serafini, aiCherubini o ai Troni.In altre parole: quando si dirige lo sguardo occulto su Saturnoo su altri pianeti, si trova tutto ciò che vi ho descrittocome necessario per elevarsi ad un’entità che appartiene aiSerafini, ai Cherubini o ai Troni, tutto ciò che bisogna fareper ascendere al livello di questi <strong>spiriti</strong>, in quanto coinvoltine<strong>gli</strong> eventi del pianeta Terra. Esattamente nello stessomodo bisogna procedere scendendo fino a<strong>gli</strong> Spiriti delmovimento.Serafini, Cherubini, Troni e Spiriti <strong>della</strong> saggezza: fin quiil risultato ottenuto dallo sguardo spirituale è lo stesso perogni singolo pianeta del nostro sistema planetario. Se osservateil lavoro dei Serafini, dei Cherubini, dei Troni e151scaricato da www.archiatiedizioni.it


de<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> saggezza su Marte, Giove, Mercurio oVenere, trovate ovunque <strong>gli</strong> stessi risultati.Non li trovate invece, miei cari amici, se osservate neisingoli pianeti del nostro sistema le azioni de<strong>gli</strong> Spiriti delmovimento e de<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> forma.In altre parole, se cerchiamo di posare lo sguardo che vedelo spirituale su un altro pianeta, per esempio su Marte, e cichiediamo come agiscano lì i Serafini, i Cherubini, i Tronie <strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> saggezza, la risposta sarà: esattamentecome sulla nostra Terra.Non avviene invece così per <strong>gli</strong> Spiriti del movimento eper <strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> forma, le cui attività si differenziano suogni singolo pianeta. Dobbiamo quindi distinguere Spiriti<strong>della</strong> forma e Spiriti del movimento propri di ogni singolopianeta del nostro sistema.Ora possiamo dirigere lo sguardo addestrato spiritualmentesul Sole, sulla stella fi ssa.Se vo<strong>gli</strong>amo <strong>con</strong>oscere la <strong>natura</strong> <strong>della</strong> stella fissa dobbiamostare attenti a non introdurre nella sua osservazioneelementi che hanno un significato solo per i pianeticircostanti.Intendiamoci bene: l’altro ieri abbiamo detto che tutte leentità delle gerarchie superiori, dai Serafini fino a<strong>gli</strong> Spiriti<strong>della</strong> forma, agis<strong>con</strong>o nel sistema cosmico come una speciedi collegio la cui sede si trova nel Sole, così che il punto dipartenza delle attività di questi Spiriti è situato effettivamentenel Sole.Dato che oggi abbiamo accennato al fatto che per esempioMarte ha i propri Spiriti <strong>della</strong> forma, come del restoanche Giove e la Terra, dobbiamo immaginare – usando unlinguaggio figurato, visto che tutto ciò che riguarda questerealtà sublimi è più o meno un’immagine – che la sede, ilpunto di partenza delle azioni de<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> forma di152scaricato da www.archiatiedizioni.it


Marte, Giove e così via si trovi sempre nel Sole, che ogniloro attività parta dalla stella fissa.Ma a<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> forma che operano su Marte il pianetaè stato <strong>con</strong>cesso dal Sole come una sorta di territoriodi competenza. Dal Sole agis<strong>con</strong>o certi Spiriti <strong>della</strong> formasu Marte, altri sulla Terra, altri ancora su Giove, e la loroattività torna utile a tutto il sistema solare.Ma ora non ci chiediamo cosa succede dal Sole, dallastella fissa, per i pianeti, bensì ci domandiamo cosa accadenell’ambito <strong>della</strong> stella fissa per i suoi esseri stessi, perl’evoluzione delle entità che si trovano su di essa.Per comprendere ciò possiamo prendere a paragone quelloche una persona fa per un’altra. Le azioni svolte da un uomoin favore di qualcun altro non appaiono immediatamentesignificative per la sua propria evoluzione, sono azioni chevanno a vantaggio dell’altro, proprio come l’attività de<strong>gli</strong>Spiriti del movimento e de<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> forma di cui stiamoparlando va a beneficio del sistema planetario.Ma adesso chiediamoci: come avviene l’evoluzione sullastella fissa in quanto tale, come essere singolo, prescindendodal fatto che essa è cir<strong>con</strong>data da pianeti? Cosa <strong>con</strong>corresulla stella fissa in quanto tale all’evoluzione de<strong>gli</strong> esseriche vivono in essa?153scaricato da www.archiatiedizioni.it


E anche qui troviamo di fatto lo stesso limite. Se dirigiamolo sguardo occulto sulla stella fissa, cioè verso ilSole nel nostro sistema planetario, dobbiamo dire che solole entità spirituali delle gerarchie superiori comprese fra iSerafini e <strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> saggezza hanno un certo poteresu<strong>gli</strong> esseri del Sole.Queste entità sono attive nell’evoluzione <strong>della</strong> stella fissae delle sue entità, mentre <strong>gli</strong> Spiriti del movimento e <strong>gli</strong>Spiriti <strong>della</strong> forma non possono fare nulla per l’evoluzionede<strong>gli</strong> esseri sulla stella fissa. A loro sono stati assegnatii pianeti che nel sistema planetario cir<strong>con</strong>dano la stellafissa.Rivolgendo lo sguardo alla stella fissa possiamo quindidire che su di essa la vita è talmente elevata, grandiosa epossente che le entità che vi si sviluppano possono avera che fare soltanto <strong>con</strong> entità sublimi come i Serafini, iCherubini, i Troni e <strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> saggezza, mentre <strong>gli</strong>esseri che compiono la propria evoluzione sulla stella fissa,<strong>gli</strong> Spiriti del movimento e <strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> forma, nonhanno il potere di intervenire in qualche modo su questaevoluzione.Non appartengono a un rango così elevato, pur rappresentandoqualcosa di eccelso per l’umanità <strong>della</strong> Terra. Per <strong>gli</strong>esseri <strong>della</strong> stella fissa sono invece insignificanti, non hannoil potere di intervenire nello sviluppo, nell’evoluzione<strong>della</strong> stella fissa.Se dunque da un lato prendiamo in <strong>con</strong>siderazione l’essenzadel pianeta, <strong>della</strong> Terra, prescindendo dall’uomo chela abita, possiamo dire che sull’evoluzione del pianeta inquanto parte del sistema solare esercitano il loro influssole entità fin giù a<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> forma. Allora dobbiamocalcolare154scaricato da www.archiatiedizioni.it


• fino a<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> saggezza la sfera di influenzadelle stelle fi sse,• fino a<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> forma la sfera di influenza deipianeti.Ma a questo punto all’interno del sistema planetario rimangonoancora due corpi cosmici: le lune e le comete. E la domandaè: come si presentano allo sguardo spirituale questicorpi? Se lo sguardo occulto si <strong>con</strong>centra sulla Luna checir<strong>con</strong>da la nostra Terra, quali tipi di azione vi trova?Lo sguardo occulto sulla Luna non trova nulla di ciò chesulla Terra si sviluppa come vita umana; sulla Luna nonc’è un’evoluzione simile a quella umana, e neppure vi siris<strong>con</strong>tra qualcosa di paragonabile all’evoluzione del nostroregno animale. L’evoluzione spirituale <strong>della</strong> Luna noncomprende questi due fenomeni.Con questo non intendo affatto sostenere la banalità chesulla Luna non ci sono uomini in carne e ossa o animalisimili a quelli che si aggirano sulla Terra. Quando l’occultistafa un’affermazione come questa intende dire qualcosadi sostanzialmente diverso.Sarebbe del tutto possibile che le componenti superiori<strong>della</strong> <strong>natura</strong> umana, l’Io o il corpo astrale, fossero presentiin altre <strong>con</strong>dizioni su un corpo cosmico e lì seguisseroun’evoluzione senza essere incarnati in un corpo fisico o inun corpo eterico umani. Sarebbe quindi <strong>con</strong>cepibile che,per esempio sulla Luna, abbia luogo un’evoluzione in sensospirituale senza che le entità debbano necessariamente averela stessa incarnazione esteriore, la stessa sagoma esterioredell’uomo. Ma le cose non stanno in questo modo.Sulla Luna non si svolge qualcosa di analogo alla storiaumana, non c’è un’evoluzione di entità anche a livello animicosimili all’uomo o a<strong>gli</strong> animali <strong>della</strong> Terra.155scaricato da www.archiatiedizioni.it


Ma anche se dall’uomo salissimo fino a<strong>gli</strong> esseri che abbiamodefinito le guide spirituali a lui più vicine, a cui abbiamodato il nome di <strong>Angeli</strong>, sulla Luna non troveremmoneppure l’evoluzione di queste entità delle gerarchie superiori.Non vi troveremmo né le azioni né le forze che giungonosulla Terra grazie all’intervento de<strong>gli</strong> <strong>Angeli</strong>. Abbiamodescritto abbastanza precisamente i compiti che questeentità devono svolgere per l’uomo sulla Terra. Sulla Lunanon si verifica un simile intervento, non vi troviamo tracciaalcuna di attività umana o animale, e neppure tracce di attivitàda noi ri<strong>con</strong>ducibili a<strong>gli</strong> <strong>Angeli</strong>.Se prendiamo in <strong>con</strong>siderazione le forze <strong>con</strong> le quali <strong>gli</strong>Arcangeli portano avanti l’evoluzione umana e dirigiamo156scaricato da www.archiatiedizioni.it


lo sguardo occulto sulla Luna, stranamente le troviamoanche lì. Lo sguardo occulto trova all’opera sulla Luna lestesse forze che nota quando nell’evoluzione umana osserval’evoluzione di un popolo grazie al suo Arcangelo.L’Arcangelo che guida spiritualmente la vita dei popoli èpresente sulla Luna <strong>con</strong> le caratteristiche delle sue forzee ci interpella quando dirigiamo il nostro sguardo occultosu quel corpo celeste. Se osserviamo l’essenza de<strong>gli</strong> esserispirituali a cui diamo il nome di Spiriti del tempo, le entitàche assumono la guida dell’evoluzione terrestre di epoca inepoca, portandola per esempio dalla civiltà egizia a quellagreca o da quella greca alla nostra, se ci facciamo un’ideaocculta delle forze coinvolte nella guida dell’evoluzione daparte de<strong>gli</strong> Spiriti del tempo, allora osservando ciò che dallaLuna si rivolge a noi ritroviamo lo stesso caratteristicogenere di forze.Come abbiamo potuto definire la sfera di un pianeta <strong>con</strong>le entità delle gerarchie spirituali fin giù a<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong>forma, così per la Luna possiamo stabilire un <strong>con</strong>fine dicendoche la sua sfera si estende giù fino alla regione de<strong>gli</strong><strong>Angeli</strong>.Per proseguire nelle nostre riflessioni sarà utile, prima diesaminare i risultati <strong>con</strong>seguiti dallo sguardo occulto, <strong>con</strong>frontarefra loro Luna, pianeti e stella fissa dal punto divista dell’occultismo.Miei cari amici, per una simile osservazione è necessarioprocurarsi dapprima delle rappresentazioni adeguate di ciòche esiste nell’uomo, e precisamente nel suo corpo fisico, eche non viene preso affatto in <strong>con</strong>siderazione dall’anatomiae dalla fisiologia materialistiche correnti.Cosa fa l’anatomista del giorno d’oggi quando esamina ilcorpo fisico? Esamina un pezzo di fegato, poi un frammento<strong>della</strong> massa nervosa cerebrale, come se fossero sostanze157scaricato da www.archiatiedizioni.it


che si trovano le une accanto alle altre. Le analizza a livellopuramente esteriore, come quando si <strong>con</strong>frontano due coseposte l’una accanto all’altra. L’anatomista o il fisiologo materialistanon prende in <strong>con</strong>siderazione il fatto che un pezzettodi sostanza cerebrale è qualcosa di completamentediverso da un frammento di fegato.In una parte del corpo umano i corpi superiori, le componentisovrasensibili, agis<strong>con</strong>o in modo totalmente diversorispetto ad un’altra.Per esempio, se prendiamo un frammento di sostanza cerebralevediamo che tutta la sua struttura e <strong>con</strong>formazionenon avrebbero potuto originarsi se questa sostanza nonfosse stata elaborata anche da un corpo astrale, non solodal corpo eterico. Il corpo astrale pervade ed elabora lasostanza cerebrale nervosa, all’interno <strong>della</strong> quale non c’ènulla che non sia prodotto dalla collaborazione fra il corpoastrale e il corpo eterico.Se invece prendete un pezzo di fegato, dovete immaginareche il corpo astrale, pur compenetrando anche quest’organo,non vi produce niente, non prende parte alla sua organizzazioneinterna, mentre è il corpo eterico ad avereun ruolo essenziale nell’organizzazione e nella struttura delfegato.I vari organi dell’uomo sono molto diversi fra loro. Possiamostudiare un pezzo di fegato solo se sappiamo che il corpoeterico <strong>con</strong> le sue forze svolge in esso il ruolo principalee che il corpo astrale lo pervade come l’acqua che imbeveuna spugna, senza <strong>con</strong>tribuire in maniera determinante allasua formazione e alla sua <strong>con</strong>figurazione interna.Un pezzo di sostanza cerebrale possiamo immaginarlosolo come prodotto sostanzialmente dal corpo astrale, esoltanto in minima parte dal corpo eterico. L’Io a sua voltariveste un ruolo essenziale nell’intera struttura del sistemasanguigno, fino alla costituzione del cuore, mentre per158scaricato da www.archiatiedizioni.it


esempio non partecipa affatto all’organizzazione <strong>della</strong> sostanzanervosa, e tanto meno a quella de<strong>gli</strong> altri organi.Così, se osserviamo il corpo fisico dell’uomo nel sensodel vero occultismo e non di un semplice schematismo occulto,troviamo nei suoi vari organi cose ed entità di valorecompletamente diverso, addirittura di <strong>natura</strong> diversa.Possiamo dire che già nell’uomo ogni organo, per esempioil fegato o la milza, dipende dalle componenti superioriche agis<strong>con</strong>o in esso. Fegato e milza sono due organicompletamente diversi: nella milza il corpo astrale agiscein primo piano, corpo che invece non interviene quasi perniente nel fegato.Un giorno, in un futuro non molto lontano, tutte questecose dovranno essere studiate anche da<strong>gli</strong> anatomisti edai fisiologi, poiché nell’osservazione materialistica de<strong>gli</strong>organi umani, animali e vegetali emergeranno fatti prividi senso se le cose vengono semplicemente giustappostecome piselli e fagioli, che è il modo di procedere dell’anatomiae <strong>della</strong> fisiologia esteriori di oggi.La <strong>natura</strong> di una cosa nel mondo e nell’uomo è il suomodo di essere in relazione <strong>con</strong> lo spirito. Quello che valeper l’uomo vale anche per il sistema celeste: una luna èqualcosa di completamente diverso da un pianeta o da unastella fissa.Avendo già visto che i rapporti delle entità delle gerarchiesuperiori sono diversi, a se<strong>con</strong>da che si tratti di una stellafissa, di un pianeta o di una luna, dobbiamo ancora tenerpresente quanto segue per descrivere la diversità fra luna,pianeta e stella fissa.Da un sistema planetario estraiamo, come se lo stessimosbucciando, tutte le lune dei suoi singoli pianeti. Immaginateper un attimo che non ci siano più né la stella fissa néi pianeti, ma solo le lune.Se lo sguardo occulto viene diretto in modo da osservare159scaricato da www.archiatiedizioni.it


solo quello che ho messo in evidenza, vale a dire solo lelune, solo ciò che in un sistema planetario è luna, cioè dovele forze fin giù a<strong>gli</strong> Arcangeli sono le stesse come sulla Terranell’evoluzione graduale dell’umanità, allora otteniamouna certa impressione e facciamo un’esperienza occultaben precisa. Questa esperienza spirituale la possiamo ripetereanche una se<strong>con</strong>da volta.Chi si accosta alle cose <strong>con</strong> lo sguardo spirituale sperimentalepuò, se è dotato di sufficiente forza di volontà,immaginarsi il sistema planetario senza le stelle fisse e ipianeti. Gli restano solo le lune, dirige il suo sguardo sututto ciò per cui si è preparato. E adesso bisogna cercarequalcos’altro che ci trasmetta la stessa impressione cheabbiamo quando ci troviamo di fronte a tutte le lune di unsistema planetario.Abbiamo esattamente la stessa impressione che si provadi fronte a tutte le lune quando osserviamo un cadavereumano, un corpo fisico il cui portatore ha appena o da pocovarcato la so<strong>gli</strong>a <strong>della</strong> morte. Per quanto diverse possanoapparire esteriormente le cose, ciò che la scienza esteriorepresenta come differenza è pura parvenza illusoria.L’impressione dello sguardo spirituale è la stessa siaquando ci troviamo di fronte alla somma delle lune di unsistema planetario, sia quando osserviamo un corpo fisicoche è stato abbandonato dal suo corpo astrale, da quelloeterico e via dicendo.Da questo scaturisce la <strong>con</strong>oscenza occulta che un sistemaplanetario nelle lune che si vanno a formare crea a pocoa poco dentro di sé il proprio cadavere. Tutte le lune diun sistema planetario sono il suo cadavere che si inserisce<strong>con</strong>tinuamente in esso.La differenza rispetto all’uomo <strong>con</strong>siste nel fatto che e<strong>gli</strong>elimina il proprio cadavere quando passa nello stato incui si trova il sistema planetario quando forma le proprie160scaricato da www.archiatiedizioni.it


161lune, mentre il sistema planetario trattiene dentro di sé ilsuo cadavere, la parte morente delle lune, lo stringe e lo fa<strong>con</strong>densare.È come se l’uomo, al momento di attraversare le porte <strong>della</strong>morte, non lasciasse il proprio corpo fisico, ma lo legassea certi organi e <strong>con</strong>tinuasse a trascinarselo dietro grazie aduna certa forza di cui è dotato. Nelle sue lune un sistemaplanetario si trascina effettivamente dietro un cadavere indivenire, un cadavere in evoluzione.Ora procediamo cercando di descrivere l’impressioneprovata dallo sguardo occulto quando ignora la presenzadi tutte le lune di un sistema planetario, comprese la stellafissa e le eventuali comete. Se prende in <strong>con</strong>siderazione elascia agire su di sé solo l’intero sistema dei pianeti, collocandolodavanti al suo sguardo occulto e <strong>con</strong>centrandosisu di esso, se prende coscienza dell’impressione e se laimprime nella memoria per poterla poi descrivere, allorapotrà paragonare quell’impressione a qualcosa di diversoda quella prodotta dai singoli pianeti.Cercando nel suo ambiente terrestre qualcosa che <strong>gli</strong> procuriun’espressione analoga a quella prodotta dall’insiemedei pianeti di un sistema, l’uomo non giunge ad altro cheall’impressione che prova quando lascia agire su di sé levarie forme de<strong>gli</strong> animali.È difficilissimo ottenere questa impressione in modo esauriente,ma ce la si può procurare parzialmente lasciandoagire su di sé singole forme animali. Non è possibile avereun’impressione occulta <strong>con</strong>temporanea di tutti <strong>gli</strong> animali<strong>della</strong> Terra, sarebbe troppo complicato, ma si può fare uncompromesso lasciando agire su di sé un certo numero diforme animali caratteristiche, prendendo in <strong>con</strong>siderazionesolo le forze occulte che operano in certe forme animali.Con lo sguardo spirituale che paragona è allora possibilericavare dalle forme animali qualcosa che susciti un’imscaricatoda www.archiatiedizioni.it


pressione simile a quella prodotta dall’insieme dei pianetidi un sistema.Il regno animale vive sulla Terra e anche il corpo viventedell’uomo può essere incluso nel paragone nella misura incui ha dentro di sé un estratto del corpo animale. Per ilfatto che il regno animale vive sulla Terra e l’impressionedelle forze attive in esso è simile a quella prodotta dalleforze emanate dai singoli pianeti, possiamo dire che il corpovitale di cui è dotato un essere vivente e cosciente, comelo <strong>con</strong>osciamo per esempio nell’uomo dei primordi o ne<strong>gli</strong>animali, corrisponde al sistema dei pianeti di un sistemaplanetario. In un sistema planetario troviamo quindi il corpovivente, vale a dire il corpo pervaso dal principio <strong>della</strong>vita e <strong>della</strong> coscienza, di quella che possiamo chiamare latotalità <strong>della</strong> massa planetaria. L’insieme dei pianeti di unsistema è quindi il corpo vivente del sistema planetario.Se <strong>con</strong>sideriamo come lo spirito e l’anima del sistema planetariotutte le entità spirituali che abbiamo descritto comesue componenti, dobbiamo <strong>con</strong>siderare• la totalità dei pianeti come il corpo fi sico vivente e• la totalità delle lune come il cadavere che i pianeti siportano appresso.Ora volgiamo lo sguardo occulto alla stella fi ssa, che pernoi è il Sole.Cerchiamo di farcene un’impressione in modo simile alladescrizione dell’insieme delle lune e dei pianeti. Se teniamoa mente l’impressione ricavata dalle forze che agis<strong>con</strong>onella stella fissa, possiamo di nuovo trovare qualcosa nelle<strong>con</strong>dizioni terrestri in grado di suscitare in noi la medesimaimpressione.Ed ecco che anche questa volta è un po’ difficile, perchéabbiamo a che fare <strong>con</strong> le piante e non siamo in grado di162scaricato da www.archiatiedizioni.it


ichiamare alla mente <strong>con</strong>temporaneamente l’intero mondovegetale presente sulla Terra. È tuttavia sufficiente prenderein <strong>con</strong>siderazione <strong>con</strong> lo sguardo spirituale solo un certonumero di forme vegetali per procurarsi un’impressioneocculta di ciò che vive ed opera nelle piante. Se lo lasceremoagire sull’osservazione spirituale, questa ci ricorderàl’impressione ricavata dallo sviluppo interiore <strong>della</strong> stellafissa.La differenza però si fa sempre più grande. Per quanto riguardal’impressione occulta, la somi<strong>gli</strong>anza fra il cadavereumano dopo la morte e la totalità delle lune è ancora sorprendente.Questa affinità è ancora abbastanza pronunciatanell’impressione prodotta sull’uomo dal mondo vegetale edalla stella fissa, ma non più così grande come quella fra ilcorpo fisico umano deposto e la totalità delle lune.La somi<strong>gli</strong>anza aumenta di molto se richiediamo allasguardo spirituale qualcosa di particolare, se dopo esserciprocurati l’impressione di un certo numero di forme vegetaliprescindiamo anche da queste piante che abbiamo osservato<strong>con</strong> i loro corpi fisici, e usiamo <strong>gli</strong> strumenti di cuisi serve l’occultista sperimentale quando osserva i corpieterici delle piante.Facciamo quindi un’osservazione in più: abbiamo notatol’impressione che suscita in noi la stella fissa, poi cerchiamol’impressione simile, ma non ancora soddisfacente,prodotta in noi da un certo numero di piante; proseguiamoastraendo dalla forma esteriore delle piante e lasciamo agiresu di noi solo il loro corpo eterico.Allora l’affinità aumenta e raggiunge quasi le dimensionidi quella fra il cadavere fisico dell’uomo e la totalità dellelune. Ne risulta per la <strong>con</strong>oscenza spirituale che ciò cheabbiamo colto come elemento operante nella stella fissa è ilcorpo eterico del sistema planetario.Capiamo l’impressione prodotta in noi dalla stella fissa se163scaricato da www.archiatiedizioni.it


nelle piante osserviamo il corpo eterico laddove non agisceinsieme al corpo astrale, ma solo <strong>con</strong> quello fisico. Da ciòderiva quindi la <strong>con</strong>oscenza che osservando una stella fissavi vediamo di fatto il corpo eterico del sistema planetarioche da essa si irradia.Ora possiamo dire che• nella luna abbiamo il cadavere del sistema planetario;• nella somma dei pianeti abbiamo il corpo, e precisamenteil corpo fi sico,• nella stella fi ssa abbiamo il corpo eterico del sistemaplanetario che da essa si irradia.In realtà lo sguardo occulto perde ben presto la possibilitàdi attenersi a quell’elemento morto, simile a cartapesta,presente in tutta l’astronomia fisica odierna, dato che si accorgeovunque di come il sistema planetario sia pervasodalla vita, sia un organismo vivente.C’è un flusso <strong>con</strong>tinuo di vita eterica che dalla stella fissava fino al margine più esterno del sistema planetario perpoi ritornare indietro. Nel corpo vitale animale e vegetaleabbiamo costantemente a che fare <strong>con</strong> forze vitali il cuicentro di trova nella stella fissa più o meno, tanto per fareun paragone, come la vita di un animale ha il proprio centronel cuore o quella delle piante nei vari organi che regolanoil movimento ascendente e discendente <strong>della</strong> linfa. Inpoche parole, abbiamo a che fare <strong>con</strong> un centro di vita delsistema planetario che va cercato nella stella fissa.Possiamo infine dirigere lo sguardo occulto anche sulle comete,sulla vita delle comete.Non dubito che se nella scienza esteriore si sentissero lecose di cui vi ho appena parlato, la descrizione del sistema164scaricato da www.archiatiedizioni.it


planetario, le si <strong>con</strong>sidererebbero una pazzia, ma non faniente. La questione diventa particolarmente difficile perquanto riguarda la vita delle comete, perché l’occasione diosservarla è tale per cui occorre una certa spregiudicatezzanell’indagine spirituale.Miei cari amici, non dubiterete nemmeno per un istanteche nell’intero sistema planetario non vi siano soltantoquelli che abbiamo chiamato cadavere, corpo fisico e corpoeterico, ma che esso sia <strong>natura</strong>lmente pervaso ovunquedalle entità delle varie gerarchie. In ogni punto del sistemaplanetario vi sono forze animico-spirituali. Basta tenerpresente che nel sistema planetario ci sono <strong>gli</strong> Spiriti deltempo, <strong>gli</strong> Arcangeli e tutte le entità luciferiche.Adesso nel sistema planetario abbiamo scoperto il cadavere,il corpo fisico e il corpo eterico. In base a quantoabbiamo esposto finora possiamo dire <strong>natura</strong>lmente chedappertutto si trova anche sostanza astrale articolata nelleentità, poiché nelle entità delle gerarchie superiori è appuntopresente una sostanza astrale.Quando parliamo dell’uomo che abbiamo di fronte, delmicrocosmo, diciamo che è costituito dal corpo fisico, dalcorpo eterico, dal corpo astrale e così via. Quando descriviamoun sistema planetario dobbiamo solo collocare unpo’ diversamente le sue componenti inferiori e dire che unsistema planetario è composto• dalle sue lune, che sono il suo cadavere,• dai suoi pianeti, che sono il suo corpo fi sico e• da tutto ciò che è sotto la direzione <strong>della</strong> stella fissa,che è il suo corpo eterico.• L’ elemento astrale ve lo troviamo comunque, impariamoa <strong>con</strong>oscerlo sapendo che è abitato da esserispirituali.165scaricato da www.archiatiedizioni.it


Come l’uomo vive nei propri involucri, così le entità dellegerarchie superiori dimorano nell’involucro cadaverico,nell’involucro fisico e nell’involucro eterico del sistemaplanetario. Del corpo astrale non ci dobbiamo preoccupare,ce lo evidenzia lo sguardo esoterico-occulto rivolto versoil suo interno.Ma già se osservate la vita umana sulla Terra dovrete ammettereche, come sapete dalla scienza occulta elementare,essa produce una somma di esseri e forze astrali, di formeastrali, che di fatto rappresentano un danno e un ostacoloper la vita. Dall’uomo stesso promanano di <strong>con</strong>tinuo pensierierrati, brutti e cattivi. Sono realtà che fuories<strong>con</strong>o nelmondo astrale e là <strong>con</strong>tinuano a vivere, così che la sferaastrale di un pianeta si riempie non solo delle normali sostanzedelle sue entità animiche, ma anche di questi elementiastrali emanati.E se ci occupassimo di tutte le forze dannose prodottedai vari Spiriti luciferici, all’interno di un sistema planetariotroveremmo una quantità enorme di sostanze astralinocive.Curiosamente, lo sguardo occulto che abbia occasione diosservare per un certo periodo di tempo la vita delle cometeci mostra che tutto ciò che ha a che fare <strong>con</strong> le cometee le meteore nel nostro sistema planetario tende sempre aracco<strong>gli</strong>ere intorno a sé i prodotti astrali dannosi del sistemaper estrometterli.Nel corso di queste <strong>con</strong>ferenze vedremo anche comequesto fenomeno agisce rispetto ai prodotti astrali nocividell’uomo, ma vedremo che i grandi danni, quelli luciferici,vengono eliminati dal sistema planetario grazie all’interventodelle comete. Al termine <strong>della</strong> <strong>con</strong>ferenza desiderodarvi un’idea di come questo accada.Se qui abbozzo un sistema planetario <strong>con</strong> il suo sole, possiamodisegnare una cometa che lo attraversa, incrociando166scaricato da www.archiatiedizioni.it


per così dire il sistema planetario in un’orbita come questa(v. disegno). L’astronomia fisica dice: «Certo, la cometaviene da molto lontano.» Quando non si è in grado di risalireall’origine di una cosa si dice che proviene da molto lontano,ed è quello che afferma anche l’astronomia fisica: lacometa viene da molto lontano e va anche molto lontano.Ma poiché certe comete ritornano periodicamente, l’astronomiafisica non può pensare altro che queste comete, cheprovengono da molto lontano e attraversano il nostro sistemaper poi sparire, percorrano una lunghissima traiettorianel cosmo e poi ritornino. L’astronomia materialistica non èin grado di rappresentarsi il fenomeno diversamente.Lo sguardo spirituale ci mostra che in realtà la cometa sidissolve là dove svanisce allo sguardo fisico e a quel puntosegue il proprio percorso attraverso un mondo che non èdelimitato dalle tre <strong>con</strong>suete dimensioni spaziali. La cometanon è affatto presente nel mondo normale, spariscedi fatto da una parte e si riforma dall’altra. Non si trovane<strong>gli</strong> “spazi intermedi”, scompare da una parte e si formadi nuovo dall’altra.167scaricato da www.archiatiedizioni.it


Questa è ovviamente un’idea di cui l’astronomia materialisticanon sa che farsene, dato che non è in grado diimmaginare che la cometa che riappare non sia esistita nelfrattempo. Lo scienziato spirituale dovrebbe sapere cosafare di queste informazioni, dal momento che sa per esempioche la serie dei corpi fisici delle incarnazioni umanecostituisce un tutto dal punto di vista delle forze, pur nonrappresentando una <strong>con</strong>tinuità a livello fisico.Per farla breve, ad eccezione di alcune dotate di lungheorbite ellittiche, la maggior parte delle comete è fatta inmodo che la cometa si formi da una parte e sparisca dall’altra,per riformarsi quando ricompare. Ma perché?Perché mentre si avvicina esercita una forza di attrazione.Dapprima è semplicemente una specie di centro di forzaspirituale, si forma solo perché quel centro di forza spiritualeattira tutte le correnti astrali dannose e le avvolgeintorno a sé. Nelle prossime <strong>con</strong>ferenze vi spiegherò comemai la cometa mostra la coda e il nucleo proprio sotto l’influssodi questa attrazione dell’astralità nociva.L’attrae a sé sempre di più mentre attraversa il sistemaplanetario. E mentre prosegue verso l’altra parte porta <strong>con</strong>sé questa astralità nociva fino ad abbandonare la sfera delsistema planetario, gettandola poi nel cosmo. Poi il centrodi forza si riforma all’altro polo senza bisogno dello spaziotridimensionale, riassorbe di nuovo le sostanze dannose ele espelle dall’altra parte.Dobbiamo quindi <strong>con</strong>siderare la vita delle comete comequalcosa che, a mo’ dei temporali, esercita una costanteazione purificatrice nel sistema planetario. Mentre la cometaattraversa il sistema planetario si vanno eliminandoda esso i danni causati dalle radiazioni astrali nocive de<strong>gli</strong>esseri.Tuttavia nelle comete c’è qualcosa per cui in un primo momentonon siamo in grado di fornire un’analogia come per168scaricato da www.archiatiedizioni.it


169il corpo fisico e il corpo eterico nell’uomo. Il corpo fisicodel sistema planetario è la totalità dei pianeti, il corpo etericoè quello che, irradiando dalla stella fissa, compenetra ilsistema planetario. Ma l’uomo fisico non si trascina dietroil proprio cadavere, cosa che invece fa il sistema planetario.D’altro canto quest’ultimo ha la facoltà di eliminare <strong>gli</strong> elementiastrali negativi per mezzo delle sue comete.Se ora studiamo quello che è presente nelle comete nonstando alla parvenza esterna ma in base alle forze reali cheagis<strong>con</strong>o in esse, allora vediamo che <strong>con</strong> quanto abbiamoappreso durante queste <strong>con</strong>ferenze ce la caviamo <strong>con</strong> estremadifficoltà.Vi ho illustrato per esempio come si ascende fino ai Troni,come di fatto l’unico strumento sia quello di studiare la volontàumana. Se si intraprende questo studio <strong>della</strong> volontà<strong>con</strong> <strong>gli</strong> strumenti occulti ci si può elevare fino ai Troni.Nulla di tutto ciò si trova nelle comete, non c’è niente de<strong>gli</strong>Spiriti <strong>della</strong> saggezza, niente dei Troni. Osservando lecomete non troviamo nulla di diversamente raggiungibilese non usando i metodi che nei giorni scorsi vi ho presentatocome metodi occulti, i metodi che partono dal presuppostoche noi studiamo un uomo non solo dotato di pensare,sentire e volere, ma un uomo che ci può suscitare una particolareimpressione.Abbiamo descritto questa impressione dicendo che la otteniamose lasciamo che su di noi eserciti il proprio influssouna persona <strong>con</strong> un’esperienza ricca di decenni. La saggezzadi questa persona deve agire direttamente su di noi comel’essenza <strong>della</strong> sua esperienza di vita, in modo da produrreeffetti superiori a quelli che possono essere prodotti solo inmodo logico e razionale.L’elemento davvero <strong>con</strong>vincente di una saggezza che provienedall’esperienza umana parla allo sguardo occulto provettoin modo tale da <strong>con</strong>sentir<strong>gli</strong> di vedere ciò che è spiriscaricatoda www.archiatiedizioni.it


tuale. Solo questo può fornire allo sguardo occulto un’ideadei Cherubini. E se educhiamo lo sguardo spirituale graziea quell’elemento <strong>con</strong>vincente proprio <strong>della</strong> saggezza e <strong>della</strong>forza inespresse di una simile persona, grazie alla suaesperienza che giunge a manifestarsi nello sguardo, allorapossiamo comprendere l’impressione che dobbiamo provareper la sfera dei Serafini.L’impressione che possiamo acquisire in questo modo nonci porta però ancora all’osservazione dell’elemento spiritualeche sta dietro le comete. Tutto questo non serve perlo studio occulto <strong>della</strong> cometa. Solo i due strumenti che<strong>con</strong>du<strong>con</strong>o ai Cherubini e ai Serafini possono fornirci delucidazionisulle comete, la cui sfera si estende fino a quelladei Cherubini. Occorre quindi prima sapere in cosa <strong>con</strong>sistel’essenza dei Serafi ni e dei Cherubini per capire il senso<strong>della</strong> sostanza e del movimento delle comete.• L’evoluzione all’interno delle comete dipende dunquedalle gerarchie superiori, fin giù ai Cherubini;• l’evoluzione all’interno <strong>della</strong> stella fi ssa dipende dalleentità delle gerarchie superiori fin giù a<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong>saggezza;• l’evoluzione del pianeta stesso, a prescindere dall’uomoche lo abita, dipende dalle forze emanate dalle entitàdelle gerarchie superiori fin giù a<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong>forma;• e ciò che opera sulla luna dipende dalle forze provenientidalle gerarchie superiori fin giù alla sfera de<strong>gli</strong><strong>Angeli</strong>.Abbiamo descritto la vita di un sistema planetario da varipunti di vista e nelle prossime serate proseguiremo le nostre<strong>con</strong>siderazioni da questa base. Dovremo comunque tenerpresente che proprio quando si affronta un argomento170scaricato da www.archiatiedizioni.it


come questo non è possibile procedere solo <strong>con</strong> definizionischematiche.Quante volte si dice che ogni microcosmo corrispondea un macrocosmo. L’uomo può essere definito un microcosmo,un sistema solare in miniatura. Ma se si vuoleparlare delle singole corrispondenze non ci si può limitarea queste affermazioni astratte; occorre invece occuparsi delrapporto <strong>con</strong>creto, sapendo che in ogni ambito del mondoqueste descrizioni schematiche hanno solo un valoreapprossimativo.E se nella descrizione dell’uomo microcosmico che ci stadirettamente di fronte partiamo dal basso, cioè dal corpofisico, nel sistema planetario dobbiamo partire già dal cadaveree nel suo sistema fisico troviamo anche la sostanzadei corpi delle comete, che sono l’espressione esterioredelle tempeste purificatrici astrali all’interno del sistemaplanetario.171scaricato da www.archiatiedizioni.it


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Ottava <strong>con</strong>ferenzaIl sole a mezzanotte:lo Spirito dei pianeti e dei regni <strong>della</strong> <strong>natura</strong>Helsinki, 11 aprile 1912scaricato da www.archiatiedizioni.it


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Miei cari amici,fin dall’inizio <strong>della</strong> <strong>con</strong>ferenza odierna sarà opportunoparlare del significato che riveste per l’osservazione, la percezionee la <strong>con</strong>oscenza umane il mondo fisico, il sistemacosmico fisico di cui ieri abbiamo esaminato le parti, perlomenoalcune singole parti.Ieri abbiamo parlato <strong>della</strong> vita delle comete, <strong>della</strong> vita <strong>della</strong>stella fissa solare, <strong>della</strong> vita planetaria e di quella lunare.Quando si parla di questi corpi celesti dal punto di vista<strong>della</strong> coscienza ordinaria ci si riferisce <strong>natura</strong>lmente solo aquelli percepiti dall’occhio fisico.Nel corso di queste <strong>con</strong>ferenze abbiamo invece sostituitoquesto sistema di corpi celesti <strong>con</strong> qualcosa di diverso,mediante l’osservazione delle rispettive entità spirituali cheabbiamo ri<strong>con</strong>osciuto come membri delle varie gerarchieangeliche. Forse questa affermazione diventerà più chiarase rifletteremo su quanto segue.Abbiamo visto che immediatamente al di sopra dell’uomoc’è la categoria de<strong>gli</strong> <strong>Angeli</strong>; abbiamo anche mostrato comel’uomo, se vuole <strong>con</strong>oscere il mondo spirituale sovrasensibile,debba predisporsi in un certo senso per percepire questeentità immediatamente al di sopra di lui. Deve impararead osservare il mondo col tipo di percezione che hanno <strong>gli</strong><strong>Angeli</strong>.A questo punto possiamo sollevare la domanda: quandoun essere <strong>della</strong> categoria immediatamente successiva allanostra acquisisce una <strong>con</strong>sapevolezza del cosmo nella suapercezione, che noi chiamiamo autorivelazione, come <strong>gli</strong>appare il cosmo? Rispondendo a questa domanda capiremome<strong>gli</strong>o quanto si voleva dire.Vedete, miei cari amici, là fuori nel cosmo un essere angelicodi questo tipo non vedrebbe nulla di ciò che vediamonoi e che sappiamo essere pura parvenza, un’illusioneprovocata solo dal modo di osservare dell’uomo. Questo175scaricato da www.archiatiedizioni.it


176dev’esserci ben chiaro.Ma un essere angelico così come l’abbiamo descritto vedrebbeo percepirebbe a suo modo l’interazione delle varieentità delle gerarchie a cui abbiamo accennato. Invece didire che lassù c’è Marte, un essere simile direbbe che lassùcooperano fra loro questi o que<strong>gli</strong> esseri delle gerarchiesuperiori.Vuol dire che per questa entità, per l’Angelo, l’intero sistemacosmico apparirebbe come una somma di eventi spirituali.Sì, come apparirebbero altrimenti a un essere siffattoi pianeti e <strong>gli</strong> altri corpi celesti visibili ai nostri occhi?Ci è <strong>con</strong>sentito parlare di queste cose per il motivo che nonpotremmo affatto parlare di tutto il mondo sovrasensibilealla base del sistema planetario o del sistema celeste, delcosmo in generale, se in base a una formazione esotericanon fossimo in grado di immedesimarci nel modo di percepiredi un essere di questo genere. Essere chiaroveggentiinfatti non significa altro che generare in sé la capacità divedere il mondo così come lo vede un essere di quel tipo.Quindi anche per la coscienza chiaroveggente svanis<strong>con</strong>ole forme, le forme luminose dei corpi celesti visibili all’occhionormale. Non ci sono più, sparis<strong>con</strong>o.Invece la coscienza di un simile essere angelico, comepure quella chiaroveggente, riceve un’impressione di ciòche corrisponde spiritualmente al corpo celeste fisico. Lacoscienza chiaroveggente non è in grado di percepire laLuna e Marte come li vede un abitante <strong>della</strong> Terra, perchéquello equivarrebbe a vederli dal punto di vista fisico, mapuò sapere ciò che là veramente c’è.Ora desidero darvi un’idea <strong>della</strong> <strong>con</strong>oscenza che la coscienzachiaroveggente ha di un simile corpo celeste.Potete farvene un’idea inizialmente teorica, dato che laprassi risulta solo da una formazione spirituale, prendendoin esame un’immagine mnemonica, un ricordo, una rapprescaricatoda www.archiatiedizioni.it


sentazione di ciò che avete vissuto ieri o l’altro ieri.Questa rappresentazione presente nella vostra anima sidifferenzia da quella di una cosa che vi sta di fronte orae che percepite intensamente. Se domani vi ricorderete diuna rosa ne avrete un’immagine mnemonica. Se ora vi rendete<strong>con</strong>to di come nella vostra anima la semplice immaginemnemonica si distingue da quella percettiva prodottadall’impressione immediata, potrete capire il modo in cuila coscienza chiaroveggente percepisce i corpi celesti.Questa coscienza entra nel mondo a livello chiaroveggentee quando per esempio si orienta verso Marte o verso laLuna, non sa immediatamente cosa apparirebbe a<strong>gli</strong> occhise si osservassero i corpi celesti dal punto di vista fisico,ma per via di questo orientamento ha in sé qualcosa chenon può essere definito se non come un’immagine mnemonica,un ricordo. E questo vale per ogni corpo celeste fisicoche può mostrarsi alla coscienza ordinaria.Alla coscienza chiaroveggente tutto si presenta in mododa farci sapere direttamente che tutto quello che ci appareè in realtà qualcosa di passato, qualcosa di pienamentevissuto nel passato. Perciò non ci appare nel presente nellasua forma viva originaria, ma è come il guscio vuoto di unachiocciola.Tutto il sistema fisico dei corpi celesti è una testimonianzadi eventi passati. Mentre sulla Terra viviamo in <strong>con</strong>temporanea<strong>con</strong> le cose che si presentano ai nostri occhi fisici,ciò che vediamo nel cielo stellato è illusione, dato chenon rappresenta una <strong>con</strong>dizione corrispondente al presentevivo, bensì qualcosa che ha avuto il suo pieno significatonel passato ed è rimasto indietro.Il mondo dei corpi celesti fisici rappresenta i resti di azionipassate delle rispettive entità delle gerarchie, che ora entranonel presente solo <strong>con</strong> i loro strascichi. Osserviamo laquestione in modo più preciso cercando di occuparci di un177scaricato da www.archiatiedizioni.it


esempio <strong>con</strong>creto.Se osserviamo la nostra Luna, la coscienza chiaroveggenteche si astrae da tutto il resto per <strong>con</strong>centrarsi solo sullaLuna ha la singolare impressione che la Luna fisica esteriorescompaia per far posto a qualcosa che fa l’impressionedi un ricordo.Si ha l’impressione che quanto appare di solito a<strong>gli</strong> occhifisici – che <strong>natura</strong>lmente esiste a livello fisico, ma la fisicitàè appunto solo parvenza – in fondo trasmetta l’impressionedi un passato proprio come fa una raffigurazionemnemonica.E se lasciamo agire su di noi tutto ciò che ora cominciaa rac<strong>con</strong>tarci di un certo passato, l’impressione ci dice: seciò che appare al nostro sguardo spirituale agisse come sipresenta, se non venisse paralizzato da altre cose nella suaazione, la nostra Terra non potrebbe affatto esistere nellasua forma attuale vicino a ciò che <strong>della</strong> Luna percepiamo.La Luna rac<strong>con</strong>ta alla nostra coscienza occulta qualcosache non dovrebbe accadere così come si presenta, se lanostra Terra deve poter esistere. Se quanto ci si presentanon venisse paralizzato da altre cose, in base a ciò chela Luna ci rac<strong>con</strong>ta, l’attuale vita dell’uomo non sarebbeaffatto possibile.L’attuale vita de<strong>gli</strong> animali sulla Terra, quella vegetale ele attività all’interno del mondo minerale non subirebberoinvece danni particolari. Però certi esseri del regno animalee vegetale dovrebbero avere forme diverse, lo capiamodirettamente grazie alle forze che dalla Luna agis<strong>con</strong>o sudi noi <strong>con</strong> grande veemenza. In sostanza sulla Terra sarebbepossibile la vita animale, vegetale e minerale, manon quella umana. Mentre ci si presenta in questo modo,la Luna ci rac<strong>con</strong>ta quindi di uno stato che, se fosse attivo,escluderebbe la vita umana sulla Terra.Vedete, cari amici, che cerco di descrivere le cose nella178scaricato da www.archiatiedizioni.it


maniera più <strong>con</strong>creta possibile, così come risultano all’osservazionespirituale. Non desidero esprimermi <strong>con</strong> schemiastratti, <strong>con</strong> cui si può rac<strong>con</strong>tare di tutto. Il mio intentoè presentarvi le cose così come appaiono allo sguardoocculto.L’impressione che se ne ricava è paragonabile solo a quantosegue: se in un individuo di trent’anni comparissero adun tratto tutte le rappresentazioni che aveva avuto a quindicie se tacessero tutte quelle che ha potuto elaborare dentrodi sé da quando aveva quindici anni, la coscienza attuale diquella persona si troverebbe davanti la sua anima oggettivatadi quando era quindicenne.Dovrebbe però dirsi: se adesso avessi dentro di me soloquello che era il <strong>con</strong>tenuto <strong>della</strong> mia anima non potrei pensareciò che penso adesso, non potrei essere nella disposizioned’animo in cui mi trovo ora. Quell’individuo avrebbela sensazione di essere stato portato indietro di quindicianni e si renderebbe <strong>con</strong>to che tutto quello che sperimentacome <strong>con</strong>tenuto <strong>della</strong> sua anima di quindicenne non farebbedi lui la persona che è attualmente, pur avendo a che fare<strong>con</strong> ciò che è diventato.Vedete così che in un certo modo possiamo descriverel’impressione che riceviamo dalla Luna. Possiamo diredi avere direttamente questa impressione: hai davanti ate qualcosa che non indica un presente, ma ti parla di unpassato. E come a trent’anni potresti percepire il <strong>con</strong>tenuto<strong>della</strong> tua anima di quindicenne solo ignorando tutto quelloche sei diventato ne<strong>gli</strong> ultimi quindici anni, così oradevi cancellare la possibilità che la Terra esista. Se infattisi realizzasse ciò che si presenta come Luna, la Terra diadesso che <strong>con</strong>tiene le <strong>con</strong>dizioni per la vita umana nonsarebbe possibile.Solo grazie al fatto che subentra questa impressione perlo sguardo chiaroveggente è possibile educarlo in modo da179scaricato da www.archiatiedizioni.it


far<strong>gli</strong> ricavare un <strong>con</strong>cetto, un’idea di quello che c’era primache potesse esistere la Terra. Infatti ciò che là si vedeera possibile prima <strong>della</strong> Terra e ciò che in seguito ha <strong>con</strong>dottoalla Terra è diventato possibile solo dopo che è svanitala <strong>con</strong>dizione che vi si ravvisa.Vedete, vi ho illustrato quello che il chiaroveggente devefare per risalire nella cronaca dell’invisibile ad uno stadioanteriore del nostro sistema planetario. Concentrando losguardo chiaroveggente sulla Luna si registra infatti unostadio precedente del nostro sistema planetario, e se si cercadi descriverlo si può solo dire in che rapporto stava <strong>con</strong>il nostro sistema planetario prima dell’esistenza <strong>della</strong> nostraTerra attuale.Dovendo procedere in questo modo, imparando a <strong>con</strong>oscerelo stadio precedente alla nascita <strong>della</strong> nostra Terrafissando ciò che si è <strong>con</strong>servato nella Luna a livello di memoria,ci si è abituati ad usare anche l’espressione “stadiolunare” <strong>della</strong> Terra in riferimento allo stadio antecedente aquello terrestre.A dire il vero, un chiarimento completo sulla situazionelo otteniamo solo quando, dopo aver abbandonato lo statochiaroveggente che avevamo sviluppato per giungere aduna specie di immagine mnemonica del sistema planetario,ritorniamo nello stato ordinario di coscienza e cerchiamodi renderci <strong>con</strong>to in cosa <strong>con</strong>sista la differenza.La differenza <strong>con</strong>siste nel fatto che si deve cercare di <strong>con</strong>ciliarein qualche modo fra loro le due impressioni, cosache risulta possibile solo prescindendo in un primo tempodalla Luna, poiché lo sguardo esteriore <strong>della</strong> coscienza ordinarianon ci dice molto a proposito <strong>della</strong> Luna. Sappiamoche l’astronomia esteriore cerca di procurarsi varie <strong>con</strong>oscenzesulla Luna, ma in genere l’osservazione esteriorenon ha molto da dire.Per fare un <strong>con</strong>fronto dobbiamo piuttosto rivolgerci ad180scaricato da www.archiatiedizioni.it


un’osservazione chiaroveggente <strong>della</strong> nostra Terra, nel suostato attuale di corpo celeste su cui noi viviamo. Se escludiamotutto ciò che di fisico ci si presenta nei vari regni <strong>della</strong><strong>natura</strong> e osserviamo la Terra da un’ottica chiaroveggente,vediamo che questa Terra, che in quanto pianeta fisico sitrova sotto e intorno a noi, ci si rivela come uno stadio piùevoluto di ciò che prima esisteva come “Luna”.Dopo di che, <strong>con</strong>frontando le due impressioni, possiamochiederci in che modo da uno stadio si sia sviluppato l’altro.E allora quasi da sé si presenta al nostro sguardo chiaroveggenteil lavoro svolto per far sì che dall’antico stadio <strong>della</strong>nostra Terra, a cui abbiamo dato il nome di stadio lunare, sipassasse allo stadio attuale.Nasce in noi l’impressione che questo passaggio sia statoprodotto da una o più entità spirituali che nell’ordine dellegerarchie abbiamo chiamato <strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> forma. Otteniamocosì la possibilità di capire il divenire del pianeta,nei suoi stadi precedenti.181A questo punto ci chiediamo se è possibile guardare ancorapiù indietro. Sono osservazioni che dobbiamo fare, perchésolo attraverso di esse capiremo correttamente le entità spiritualicoinvolte nell’esistenza di questi corpi celesti.Il nostro se<strong>con</strong>do tentativo di osservazione chiaroveggente<strong>con</strong>siste ora nel prescindere dalla nostra Terra e dallanostra Luna, e in generale da qualsiasi elemento lunarenell’intero sistema planetario, per trasferirci nei limiti delpossibile nello stadio di un altro pianeta o di una serie dialtri pianeti, e poi <strong>con</strong>frontare fra loro questi stadi.Beninteso, quelli che vi sto rac<strong>con</strong>tando sono fatti realiche si manifestano alla coscienza chiaroveggente. Anche senon simultaneamente, dato che a volte le circostanze non lopermettono, lo sguardo chiaroveggente può essere direttosu altri pianeti del sistema planetario e imparare a <strong>con</strong>oscescaricatoda www.archiatiedizioni.it


e le impressioni da essi prodotte.Quando si osserva in questo modo l’uno o l’altro pianeta,o anche vari pianeti insieme, non risulta ancora molto, nonci si fa ancora un’idea chiara. Questo però avviene non appenasi procede in un certo modo <strong>con</strong> le proprie impressionichiaroveggenti. Vo<strong>gli</strong>o servirmi ancora una volta di unparagone, così da chiarirvi quello che intendo dire.Supponete di ricordarvi di qualcosa che avete vissutoa diciott’anni e di dirvi: «Ma a diciott’anni di fronte aquell’esperienza ho assunto un punto di vista per cui eromaturo allora. Forse la cosa mi diventerebbe più chiara richiamandoalla memoria un’altra esperienza analoga, vissutaa venticinque anni. Vo<strong>gli</strong>o provare a fare un <strong>con</strong>frontofra le due esperienze.»Cercate di rendervi <strong>con</strong>to di cosa guadagnate nel <strong>con</strong>frontarecose che nella vita sono distanti fra loro. Ne ricavateun’impressione complessiva in cui una cosa chiariscee spiega l’altra. In un <strong>con</strong>fronto di questo tipo create unasorta di media aritmetica e dall’interazione dei vostri duericordi sorgeranno rappresentazioni del tutto nuove.È questo che deve fare il chiaroveggente quando sarà riuscitoa far impressionare il suo sguardo da Marte, Mercurio,Venere, Giove e via dicendo. Non deve limitarsi adosservare queste singole impressioni in quanto tali, ma ledeve <strong>con</strong>frontare fra loro, farle agire le une sulle altre, metterlein relazione reciproca.Quando ci si sottopone a questo lavoro si ottiene l’impressioneche quanto si è ricavato grazie a questo modo diprocedere sia a sua volta una specie di ricordo del sistemaplanetario che ci si presenta. Non si tratta di uno stadiopossibile nel presente, ma di uno che dev’esserlo stato inpassato, perché si esprime come qualcosa che è la causadi ciò che esiste adesso nel sistema planetario, nello stessomodo che ho descritto prima riferendomi allo stadio182scaricato da www.archiatiedizioni.it


183lunare.L’impressione ottenuta in questo modo ha davvero dellecaratteristiche di vasta portata. Cari amici, quello chevi devo rac<strong>con</strong>tare <strong>con</strong> immagini apparentemente aride faparte in realtà delle impressioni più sublimi che si possanoavere. Volendo dire in cosa <strong>con</strong>siste la peculiarità di questaimpressione si può di nuovo ricorrere a un paragone.Devo ammettere che non saprei fare un esempio mi<strong>gli</strong>oredi quello che sto per presentarvi per descrivere l’impressioneche si ottiene nel modo descritto. Non so se nella vitafisica normale vi sia già capitato di avere la seguente impressione.Di certo avete già pianto qualche volta, siete stati tristi alpunto di piangere e avete provato compassione per esseriche sono intorno a voi nella vita fisica. Ma si può fare ancheun’altra esperienza: senz’altro molti di voi <strong>con</strong>os<strong>con</strong>o l’impressioneche compare talvolta quando ci si trova di frontead una descrizione commovente e toccante in un’operad’arte, per esempio in un romanzo, e si legge una scena dicui si sa, se solo si riflette un po’, che non è reale.Eppure da<strong>gli</strong> occhi sgorgano le lacrime più calde e nonci si chiede se quella che ci sta davanti sia una realtà oppureno, ma si acco<strong>gli</strong>e la descrizione nei pensieri e neisentimenti così da lasciarla agire come una realtà che ci faversare fiumi di lacrime.Chi ha provato questa impressione, miei cari amici, hauna vaga idea di cosa significhi giungere ad un’impressionecome ispirati da qualcosa di spirituale, senza neppure trovarsinella situazione imbarazzante di chiedersi se si fondisu una realtà sensibile. Un’impressione in cui non si chiedealtro che di ricevere ciò che commuove e ci riunisce a noistessi, che ci colma solo interiormente, ma come ci colmaun qualsiasi atto di percezione <strong>della</strong> coscienza ordinaria.È di una simile impressione che dobbiamo parlare se voscaricatoda www.archiatiedizioni.it


184<strong>gli</strong>amo descrivere lo stato che ci prende quando <strong>con</strong>frontiamofra loro le impressioni che la coscienza chiaroveggentericeve dai singoli pianeti. Tutto quello che sperimentiamoè tale per cui agisce solo attraverso la nostra interiorità,come un’impressione animica. E si ottiene poi un <strong>con</strong>cettodel tutto reale di ciò che è un’ispirazione, quando si <strong>con</strong>os<strong>con</strong>ocose per cui c’è solo un impulso di <strong>con</strong>oscenzainteriore.Per esempio, non capisce veramente i Vangeli chi non sa<strong>con</strong>frontare l’impressione che essi fanno <strong>con</strong> quella che abbiamoappena descritto. I Vangeli sono infatti stati scrittisulla base di ispirazioni, solo che bisogna risalire ai lorotesti originali. Ma ancora più grandiosa e potente è l’impressioneche si ottiene nel modo illustrato dal <strong>con</strong>frontofra le impressioni dei singoli pianeti.La se<strong>con</strong>da cosa è che non si può ricevere questa impressionein maniera libera e indisturbata se non si è in grado diprovare esclusivamente compassione e amore e allontanarecompletamente l’egoismo dalla propria anima, almeno perqualche istante, dato che nella nostra epoca quasi nessunoriesce a farlo più a lungo di così.Infatti ogni grado di egoismo che compenetra questa impressioneha subito un effetto anestetizzante e invece chenella <strong>con</strong>dizione che ho descritto ci si sente in uno statodi ottundimento, di abbassamento <strong>della</strong> coscienza. La coscienzasi oscura immediatamente. Per questo una simileimpressione rientra nel <strong>con</strong>tempo fra le esperienze di maggiorbeatitudine.Se si ha la fortuna di ottenere un’impressione di questogenere si presenta qualcosa di molto particolare. Si può farquel che si vuole, ma la coscienza non riesce più a trovare ilSole in quanto tale. Non è più possibile trovare il Sole comeavviene per altri stati di coscienza, il Sole smette di esserequalcosa di separato. Solo dopo esserci un po’ orientati abscaricatoda www.archiatiedizioni.it


iamo l’impressione di trovarci di fronte ad uno stato in cuiun Sole separato non ha più alcun senso.Tutto quello che appare ai nostri occhi spirituali lo possiamoavere solo prescindendo dal nostro attuale sistemasolare e <strong>con</strong>centrandoci sul nostro Sole attuale, vale a direcancellando l’impressione fisica del Sole. Il modo mi<strong>gli</strong>oreper farlo <strong>con</strong>siste nel cercare di ricevere l’impressione occultadel Sole non di giorno, ma di notte.Ovviamente il fatto che di notte la Terra fisica si trovidavanti al Sole non è un motivo per non averne un’impressioneocculta. La Terra fisica è infatti impenetrabile per <strong>gli</strong>occhi fisici, ma non per quelli spirituali. Al <strong>con</strong>trario, sesi cerca di dirigere lo sguardo spirituale sul Sole in pienogiorno i fattori di disturbo sono talmente grandi che non siriesce ad ottenerne una buona impressione occulta senzariportare danni fisici.Per questo anche ne<strong>gli</strong> antichi misteri non si cercava affattodi far giungere i discepoli ad un’impressione occultadel Sole durante il giorno, ma si insegnava loro a <strong>con</strong>oscereil Sole nella sua particolarità nel momento in cui è menovisibile per l’occhio fisico, cioè a mezzanotte. I discepoliimparavano a rivolgere lo sguardo occulto al Sole attraversola Terra proprio a mezzanotte.È per questo che fra le varie descrizioni rimasteci de<strong>gli</strong>antichi misteri, per esempio di quelli egizi, fra le cose cheoggi perlopiù non si capis<strong>con</strong>o troviamo la frase: il discepolodeve vedere il Sole a mezzanotte.Miei cari amici, quanto si fa a livello dilettantesco perspiegare <strong>con</strong> simpatici e dilettevoli simboli il significato<strong>della</strong> frase “vedere il Sole a mezzanotte”. Di solito non ci sirende <strong>con</strong>to del fatto che le cose trasmesseci dalle scrittureesoteriche possono essere capite nel modo più giusto solosforzandosi di interpretarle il meno possibile a livello simbolico,ma prendendole il più possibile alla lettera.185scaricato da www.archiatiedizioni.it


Di solito l’uomo moderno si sente costretto a ricorrere ainterpretazioni simboliche perché la coscienza attuale nonè più correttamente sintonizzata sulla comprensione diquelle antiche realtà. Per chi riflette più scrupolosamentedovrebbe essere chiaro che nelle antiche scritture si era abituatia parlare <strong>con</strong> precisione.Fra parentesi desidero farvi notare qualcosa che avremmopotuto inserire nella <strong>con</strong>ferenza pubblica dell’altro ierimentre si prendeva in esame Crimilde 2 . Si narra chedopo la morte di Sigfrido Crimilde abbia tenutoper sé il tesoro dei Nibelunghi e <strong>con</strong> esso abbia fattodel bene. Poi Hagen <strong>gli</strong>elo rubò e lo gettò nel Reno equando lei, sotto il regno del re Attila, <strong>gli</strong>elo chieseindietro, Hagen non le rivelò il luogo in cui l’avevanascosto.Vedete, questo passo si trova nella saga dei Nibelunghiespressamente per far luce su determinate cose. In alcunicommentatori di questa saga ho trovato delle spiegazioniargute, davvero geniali, sul presunto significato di tuttoquesto. Per uno il tesoro dei Nibelunghi “significava” unacosa, per un altro un’altra ancora. Devo ammettere chealcune di queste interpretazioni sono veramente brillanti.Nella maggior parte dei casi il tesoro dei Nibelunghi vieneinterpretato come simbolo di questo o quell’elemento spirituale.Ma va detto in primo luogo che è estremamente difficileguarire i malati solo <strong>con</strong> dei “simboli”, e in se<strong>con</strong>do luogoche non si possono nas<strong>con</strong>dere dei simboli, neppure a2Conferenza pubblica tenuta a Helsinki il 9 aprile 1912 sul tema“L’essenza dei poemi epici nazionali, <strong>con</strong> un accenno particolare alKalevala”.186scaricato da www.archiatiedizioni.it


Crimilde, gettandoli nel Reno. Io perlomeno non riesco aimmaginare che si butti nel Reno un simbolo del tipo diquelli citati dai commentatori. In genere faccio fatica a immaginareche si possa portar via a qualcuno qualcosa chepuò essere spiegato solo simbolicamente.Chi <strong>con</strong>osce le cose sa che si trattava di qualcosa di moltoparticolare, qualcosa che oggi definiremmo un talismano,un talismano del tutto fisico che ha potuto essere realizzatosolo in quanto la sua sostanza era interamente costituita dioro. Ma quell’oro era stato ricavato da un terreno alluvionale,da quello che l’acqua aveva depositato nella sabbiadel fiume.E inoltre tutta la forza posseduta da quell’oro alluvionaleera stata <strong>con</strong>centrata nella forma di un talismano, ed eccoche compare il “simbolo”. E l’azione di quel talismano suCrimilde produsse in lei le forze che le <strong>con</strong>sentivano diguarire <strong>gli</strong> ammalati e compiere altre azioni analoghe.Hagen poté effettivamente nas<strong>con</strong>dere quel talismanoreale e poi tacerne il nas<strong>con</strong>di<strong>gli</strong>o. In questo caso si harealmente a che fare <strong>con</strong> una cosa fisica, assolutamentereale, che per via <strong>della</strong> sua particolare origine era dotata diforze occulte.L’ho citato solo come esempio, per mostrarvi come si debbanointendere queste cose di cui parlano le antiche scritture.Quindi anche l’espressione “vedere il sole a mezzanotte”va intesa letteralmente. Si ottiene la mi<strong>gli</strong>or impressioneocculta del Sole quando non ci si lascia disturbare dall’impressionefisica, cioè quando non si vede nulla <strong>della</strong> lucefisica solare ma si osserva l’astro di notte.Allora si ha l’impressione del Sole attuale, che è moltosimile a ciò che risulta dall’impressione che ho descrittopoco fa.Miei cari amici, da tutto quello che vi ho illustrato emergel’impressione di uno stadio ancora anteriore del nostro187scaricato da www.archiatiedizioni.it


sistema planetario, del quale fa parte anche la Terra, unostadio in cui non esisteva ancora un Sole separato, ma incui l’intero sistema planetario era in un certo modo il Solee <strong>con</strong>teneva pure la sostanza <strong>della</strong> Terra.Quello stadio, che era nel <strong>con</strong>tempo quello <strong>della</strong> nostraTerra, viene perciò chiamato “stadio solare” <strong>della</strong> Terra.Possiamo quindi dire che la nostra Terra• prima di diventare Terra era in uno stadio lunare• e prima di essere Luna ha attraversato uno stadio solare.Avremmo un’impressione adeguata di uno stadio ancoraprecedente del nostro pianeta se cercassimo di farci un’ideaocculta <strong>della</strong> categoria di corpi celesti di cui abbiamo parlatoieri al termine <strong>della</strong> <strong>con</strong>ferenza, le comete. Una loro descrizionepiù detta<strong>gli</strong>ata ci richiederebbe molto tempo, madal punto di vista del metodo la cosa si presenta in modosimile a quanto vi ho già illustrato.Se di nuovo <strong>con</strong>frontiamo ciò che ricaviamo dalla percezioneocculta <strong>della</strong> vita delle comete <strong>con</strong> una certa rappresentazioneche ci dobbiamo fare, dato che la rappresentazionemnemonica che si ottiene non può essere <strong>con</strong>frontatabene <strong>con</strong> qualcosa di presente, abbiamo immediatamentel’impressione di non poter andare più indietro di così. Abbiamoottenuto l’impressione di uno stadio ancora precedentea quello solare, che per motivi ben precisi viene chiamatolo stadio di Saturno.Vedete dunque come per l’occultista le esperienze interioriche possiamo fare rispetto al sistema solare siano determinantinella creazione <strong>della</strong> sua rappresentazione di unsistema planetario.188scaricato da www.archiatiedizioni.it


Ed ora vo<strong>gli</strong>amo lasciar da parte per un po’ il sistema planetario.Tutto quello che ho detto finora aveva lo scopo diculminare in una descrizione globale delle modalità d’azionedelle entità spirituali nei corpi celesti.Ma siccome i corpi celesti sono per così dire costituiti dairegni <strong>della</strong> <strong>natura</strong>, adesso dobbiamo farci una rappresentazione,almeno approssimativa dal punto di vista dell’occultista,anche sulle circostanze di fatto successive che sipresentano allo sguardo spirituale quando lasciamo agiresu di noi i singoli regni <strong>della</strong> <strong>natura</strong>.Nell’osservazione dei singoli regni <strong>della</strong> <strong>natura</strong> partiamodall’uomo. Sapete che quando osserviamo l’uomo diciamoche è composto dal corpo fisico, dal corpo eterico, dal corpoastrale e da quella che chiamiamo l’egoità, l’Io stesso.Dove si trova per l’osservazione scientifico-spirituale questaentità umana costituita da quattro parti? Vedete, questaquadruplice entità umana si trova nel mondo fisico. Tutte leparti dell’uomo che ho appena elencato agis<strong>con</strong>o su di noinel mondo fisico.Ma ora passiamo al mondo animale. Quando osserviamol’animale troviamo indubbiamente un corpo fisico all’internodel nostro mondo sensibile fisico, come avviene per l’uomo.Su questo non c’è alcun dubbio. All’animale dobbiamoattribuire anche un corpo eterico e un corpo astrale.Nel mondo fisico attribuiamo all’uomo un corpo eterico,perché il suo corpo fisico non potrebbe esistere da solo nelmondo fisico. Questo emerge non appena l’uomo varca laso<strong>gli</strong>a <strong>della</strong> morte. Allora il suo corpo fisico resta da solonel mondo fisico e, abbandonato alle proprie forze, si decompone.Per questo mentre l’uomo è in vita ci dev’essereun elemento che lotta costantemente <strong>con</strong>tro la decomposizionedel corpo fisico, e questo elemento è il corpo etericoche può essere visto solo dalla coscienza occulta. Ris<strong>con</strong>triamola stessa situazione anche nell’animale, ragion per189scaricato da www.archiatiedizioni.it


cui <strong>gli</strong> dobbiamo attribuire un corpo eterico nel mondofisico.Rendendoci <strong>con</strong>to che i fatti e le cose non solo esercitanode<strong>gli</strong> effetti sull’uomo, ma si rispecchiano anche dentrodi lui, producendo in lui qualcosa che possiamo definireun riflesso, giungiamo ad attribuir<strong>gli</strong> un corpo astrale. Losguardo spirituale percepisce questo corpo.Uomo Animale Pianta MineraleNelmondospiritualeIosuperioreNelmondospiritualeIoCorpoastraleinferioreNelmondoastraleIoCorpoastraleCorpoetericoNelmondofisicoIo,Corpoastrale,Corpoeterico,CorpofisicoCorpoastrale,Corpoeterico,CorpofisicoCorpoeterico,CorpofisicoCorpofisico190scaricato da www.archiatiedizioni.it


Ma lo stesso vale anche per l’animale. Mentre per esempiola pianta non grida quando riceve un’impressione dall’esterno,l’animale si fa sentire <strong>con</strong> un grido, cioè l’esperienzaesteriore si manifesta anche come esperienza interiore. Losguardo spirituale ci insegna che questa esperienza interioreè possibile solo in presenza di un corpo astrale.Ma parlare di un Io nel singolo animale, restando nell’ambitodei fenomeni del mondo fisico, ha un senso al massimoper certi moderni filosofi <strong>della</strong> <strong>natura</strong> che procedono soloin base alle analogie. Ma procedendo in questo modo si puòdavvero sostenere qualunque cosa.Oggi ci sono addirittura dei teosofi che provano un certorispetto quando un <strong>natura</strong>lista che abbia acquisito un po’di notorietà come Raoul Francé attribuisce un’anima allepiante, senza peraltro operare alcuna distinzione fra ciòche si definisce anima ne<strong>gli</strong> animali e nelle piante. Se<strong>con</strong>doFrancé, e questo è giusto, esistono certe piante che quandosi avvicina loro un insetto ripiegano le fo<strong>gli</strong>e in modo daattirarlo e mangiarselo.Un osservatore esterno di questo tipo si dirà: «Laddovein <strong>natura</strong> si verifica un fatto esteriore che risulta analogoal reperimento e al <strong>con</strong>sumo di cibo, dev’esserci qualcosadi simile a quanto esiste nelle entità che si procurano esi cibano di queste cose per via di un impulso animicointeriore.»Orbene, <strong>con</strong>osco qualcosa che ugualmente attrae piccoliesseri, senza che per questo <strong>gli</strong> si debba attribuire un’animase<strong>con</strong>do il modello dei moderni filosofi <strong>della</strong> <strong>natura</strong>.Si tratta di una trappola per topi in cui è stato messo <strong>della</strong>rdo; anch’essa attrae piccoli esseri e li fagocita. E se siprocedesse se<strong>con</strong>do il metodo di questi filosofi <strong>della</strong> <strong>natura</strong>bisognerebbe attribuirle un’anima, come si fa <strong>con</strong> la Venereacchiappamosche. La trappola infatti, se ben fornita dilardo, attira i topi!191scaricato da www.archiatiedizioni.it


Tutti questi osservatori che si limitano all’esteriorità nondovrebbero perdere la nostalgia presente in molte personedalla mentalità spirituale e ac<strong>con</strong>tentarsi che si parli soloun po’ dello spirito. Proprio nella letteratura tedesca a questoriguardo sono state portate alla luce molte belle cose,come di<strong>con</strong>o alcuni, o molte stupidaggini, come direbbeun occultista.Proprio come non si può parlare di un’anima simile a quellade<strong>gli</strong> animali nel caso <strong>della</strong> Venere acchiappamosche odi qualsiasi altra pianta, così non si può onestamente direche <strong>gli</strong> animali abbiano un Io. In quello che ris<strong>con</strong>triamonel mondo fisico l’animale non è dotato di Io.Solo la ricerca occulta ci porta all’Io dell’animale. Maquesto Io dell’animale non si trova più nell’ambito in cui sitrova l’Io dell’uomo. L’Io dell’animale può essere scopertosolo separato dal corpo fisico, ragion per cui quando <strong>con</strong> losguardo spirituale ascendiamo all’Io de<strong>gli</strong> animali facciamola <strong>con</strong>oscenza di un mondo completamente diverso.E dovremo procedere in modo diverso se non ci piace utilizzareogni sorta di suddivisione schematica e dire fin dalprincipio che il mondo è costituito dal piano fisico, dal pianoastrale, dal piano mentale e così via. Se non si ama questosistema perché da tutte queste definizioni non si ricavagranché, occorrerà procedere in un altro modo.Perfino in libri teosofici ho trovato che si parla moltodell’espressione “Logos”, senza che però vengano suscitaterappresentazioni di quello che è in realtà il Logos. Di solitoho ris<strong>con</strong>trato solo che <strong>gli</strong> autori di quei libri sanno che iltermine Logos è composto da cinque lettere, ma non appenasi cerca di giungere a delle idee veramente <strong>con</strong>crete, cosìche ne rimanga qualcosa nell’animo, tutte le rappresentazionisvanis<strong>con</strong>o.Una coscienza che vuol essere <strong>con</strong>creta non sa che farsenedi informazioni come quella se<strong>con</strong>do cui il Logos “tesse”.192scaricato da www.archiatiedizioni.it


Qualunque cosa sia, il Logos non è di sicuro un ragno e ciòche crea non può essere di certo definito un tessuto. Perciònon è un bene nemmeno procedere per astrazioni per suscitaredelle idee quando si parla di cose che trascendonol’ambito fisico dell’uomo.Diverso è quando lo sguardo spirituale cerca nell’animaleciò che nell’uomo si manifesta nelle sue azioni e nel suocomportamento all’interno del mondo fisico: l’Io. Se lo cercanell’animale, lo trova, ma non nel mondo in cui ci sono ilcorpo fisico, il corpo eterico e il corpo astrale dell’animale,bensì in un mondo sovrasensibile che si mostra non appenasi to<strong>gli</strong>e il velo del mondo sovrasensibile immediatamentevicino a quello sensibile.Possiamo quindi affermare che l’Io de<strong>gli</strong> animali si trovain un mondo sovrasensibile. E di questo Io dell’animaledobbiamo dire che là ci si presenta come una realtà, manel mondo fisico non si manifesta come individualità. Nelmondo fisico lo possiamo infatti comprendere solo se rivolgiamoil nostro interesse a un intero gruppo di animali, algruppo dei lupi, de<strong>gli</strong> agnelli e così via.E come alle nostre due mani, alle nostre dieci dita e ainostri piedi appartiene un’anima che racchiude in sé un Io,così un gruppo di animali <strong>della</strong> stessa specie è dotato di unIo che non troviamo nel nostro mondo fisico, nel quale forniscesolo qualche indizio <strong>della</strong> sua esistenza. Il pensatoreastratto, il materialista del giorno d’oggi, dice: «Sì, di fattol’unica cosa reale nell’animale è ciò che vediamo <strong>con</strong> <strong>gli</strong>occhi fisici, e se ci formiamo il <strong>con</strong>cetto di lupo o di agnello,si tratta per l’appunto solo di <strong>con</strong>cetti.»Per l’occultista non è così. I <strong>con</strong>cetti non sono qualcosache esiste solo dentro di noi, ma sono immagini riflesse diqualcosa di reale che esiste non soltanto nel mondo fisicoma anche in un mondo sovrasensibile. Se si riflette un po’,già nel mondo fisico ci si rivela che oltre a ciò che possiamo193scaricato da www.archiatiedizioni.it


percepire <strong>con</strong> i sensi c’è anche qualcosa che non può esserepercepito nel mondo fisico, pur avendo un significato per ilrapporto di forze interno all’animale.A chi pensa che l’idea o la specie di “lupo” sia solo un<strong>con</strong>cetto a cui non corrisponde nessuna realtà desidero farnotare questo esperimento: prendete un certo numero diagnelli e dateli in pasto a un lupo per tutto il tempo necessariose<strong>con</strong>do la scienza affinché tutta la sua materia fisicasi sia trasformata e tutta la sua corporeità sia stata sostituitamentre si cibava esclusivamente di agnelli. A quel punto illupo ha dentro di sé soltanto agnelli. La materia fisica chesi può vedere deriva solamente da<strong>gli</strong> agnelli.E adesso provate a vedere se il lupo è diventato un agnello!Se non lo è diventato non avete alcun diritto di affermareche il vostro <strong>con</strong>cetto di lupo si esaurisce in ciò che puòessere percepito <strong>con</strong> i sensi, ma dovete ammettere che inesso c’è qualcosa di reale sovrasensibile.Quel qualcosa può essere trovato solo quando si arrivanella sfera del sovrasensibile, dove risulta che, come le nostredieci dita appartengono tutte ad un’unica anima, cosìtutti i lupi appartengono ad un Io di gruppo. Noi chiamiamo“mondo astrale” il mondo in cui troviamo l’Io di gruppode<strong>gli</strong> animali.194Per quanto riguarda le piante, una <strong>con</strong>siderazione analogaci porterà a trovare nel mondo fisico soltanto il corpo fisicoe il corpo eterico delle piante. Proprio per il fatto di possederenel mondo fisico solo il corpo fisico e quello eterico, lapianta non grida quando la si “ferisce”. Dobbiamo quindidire che nel mondo fisico sono presenti solo il corpo fisicoe il corpo eterico <strong>della</strong> pianta.Se ora indaghiamo quel mondo <strong>con</strong> lo sguardo spirituale,cioè se ci immergiamo semplicemente nel mondo in cui abbiamointrodotto <strong>gli</strong> Io di gruppo de<strong>gli</strong> animali, vi troviascaricatoda www.archiatiedizioni.it


mo qualcosa di caratteristico rispetto al mondo vegetale.Scopriamo infatti che il dolore è presente anche nel mondovegetale, e precisamente quando la pianta viene strappatadal suolo <strong>con</strong> le radici. Nell’intero organismo terrestre si haallora un dolore simile a quello che proviamo noi quando civiene strappato un capello.Ma alla crescita delle piante è <strong>con</strong>nessa anche un’altravita, una vita cosciente. Provate a immaginarvi lo spuntare,lo sbocciare dei germo<strong>gli</strong> delle piante in primavera. Hogià accennato a questo fenomeno in un’altra occasione nelcorso di queste <strong>con</strong>ferenze. Questo spuntare è qualcosa checorrisponde ad una sensazione in certe entità spirituali cheappartengono alla Terra e <strong>con</strong>tribuis<strong>con</strong>o a crearne l’atmosferaspirituale.Se dovessimo descrivere questa sensazione potremmoparagonarla a quella che si prova nella propria coscienzanei momenti in cui la notte si passa dallo stato di ve<strong>gli</strong>aal sonno. Come in quel caso la coscienza a poco a pocoscompare, così certi <strong>spiriti</strong> <strong>della</strong> Terra sentono lo spuntaredelle piante in primavera. Nel graduale appassire e moriredelle piante ci sono poi determinate entità spirituali, legateall’atmosfera spirituale <strong>della</strong> Terra, che provano la stessasensazione dell’uomo al risve<strong>gli</strong>o mattutino.Possiamo quindi dire che esistono de<strong>gli</strong> esseri <strong>con</strong>nessi<strong>con</strong> il nostro organismo terrestre che provano sensazionisimili a quelle provate dal nostro corpo astrale quando ciaddormentiamo e al momento del risve<strong>gli</strong>o. Non bisognatuttavia fare un paragone astratto. Sarebbe <strong>natura</strong>lmentepiù ovvio paragonare al risve<strong>gli</strong>o lo spuntare delle piante aprimavera, e all’addormentarsi la morte del mondo vegetalein autunno. È vero invece il <strong>con</strong>trario, e cioè che le entitàche stiamo esaminando provano in autunno una sensazionesimile al risve<strong>gli</strong>o e in primavera, quando le piante spuntano,hanno una sensazione simile all’addormentamento.195scaricato da www.archiatiedizioni.it


Queste entità altro non sono che i corpi astrali delle piante,e le troviamo nello stesso mondo in cui troviamo <strong>gli</strong> Iodi gruppo de<strong>gli</strong> animali. I corpi astrali delle piante si trovanonel cosiddetto mondo astrale.Se la osserviamo dal punto di vista esoterico, anche nellapianta dobbiamo parlare di un Io. Anche questo Io dellepiante può essere trovato in modo simile a un Io di gruppo,come qualcosa che appartiene a un gruppo omogeneo dipiante, come abbiamo ris<strong>con</strong>trato nell’Io di gruppo de<strong>gli</strong>animali.Ma cercheremmo invano questo Io di gruppo delle piantelà dove abbiamo trovato il corpo astrale delle piante e l’Iodi gruppo de<strong>gli</strong> animali: dobbiamo spostarci in un mondosovrasensibile ancora superiore, dal mondo astrale dobbiamosalire ad un altro che sentiamo superiore ad esso.Solo in quel mondo possiamo collocare l’Io di gruppo dellepiante.Di nuovo, studiando questo mondo in cui si trovano <strong>gli</strong>Io di gruppo delle piante, possiamo dar<strong>gli</strong> un nome. Pur<strong>con</strong>tenendo molte altre cose, in un primo tempo per noi ècaratterizzato dal fatto di essere la sede de<strong>gli</strong> Io di gruppodelle piante. Lo chiamiamo il mondo spirituale inferiore,anche se i nomi non sono ciò che <strong>con</strong>ta.Per quanto riguarda i minerali, e questo è facile da vedere,nel mondo fisico abbiamo solo il corpo fisico. Per questo ilminerale ci appare come qualcosa di inorganico e inerte.Invece nello stesso mondo in cui ci sono <strong>gli</strong> Io di gruppode<strong>gli</strong> animali e i corpi astrali delle piante troviamo il corpoeterico dei minerali. Ma lì non c’è ancora traccia <strong>della</strong>facoltà del minerale di provare qualcosa di simile ad unasensazione.Tuttavia anche il minerale si rivela come qualcosa di vivente.Nel mondo astrale impariamo a <strong>con</strong>oscere la lungavita dei minerali, la loro crescita, l’evoluzione dei minerali196scaricato da www.archiatiedizioni.it


metallici o di altri simili. In poche parole, facciamo la <strong>con</strong>oscenza<strong>della</strong> multiforme vita minerale del nostro pianeta.Quando ci si presenta un singolo minerale impariamoa renderci <strong>con</strong>to che non è molto diverso dalle nostre ossache, nonostante la loro composizione analoga a quella deiminerali, sono in stretta relazione <strong>con</strong> la nostra vita.Così anche tutti i minerali sono in rapporto <strong>con</strong> qualcosadi vivo, che però si trova nel mondo astrale. Ecco allora cheil corpo eterico del mondo minerale è situato nel mondoastrale.Se ora ci soffermiamo a livello occulto nello stesso mondoin cui si trovano <strong>gli</strong> Io di gruppo delle piante, notiamo cheanche il mondo minerale è in relazione <strong>con</strong> qualcosa che ècapace di provare sensazioni, <strong>con</strong> un elemento astrale. Soloche, quando si spaccano le pietre in una cava, nel mondoastrale non si nota la presenza di qualcosa di simile ad unasensazione.Ma nel mondo spirituale inferiore ci si accorge subito chequando si spaccano le pietre e i pezzi schizzano via si manifestauna specie di benessere, una sorta di piacere. Anchequesta è una sensazione, la sensazione opposta a quella chein una situazione simile provano <strong>gli</strong> animali e <strong>gli</strong> esseriumani: se li si battesse sentirebbero dolore. Con i mineralisi verifica il <strong>con</strong>trario: provano piacere ad essere battuti efrantumati.Se dopo aver sciolto del sale da cucina in un bicchiered’acqua si osserva <strong>con</strong> lo sguardo rivolto al mondospirituale il modo in cui il sale si ricristallizza, si vedeche questo processo avviene <strong>con</strong> dolore, si sente dolorenei punti in questione. Questo avviene dappertutto nellavita minerale quando da un liquido si forma un solido percristallizzazione.Lo stesso in fondo è successo anche <strong>con</strong> la nostra Terra,che un tempo si trovava in uno stato più duttile, più liquido.197scaricato da www.archiatiedizioni.it


È diventata a poco a poco solida, partendo da uno stato liquido,e oggi camminiamo sul suolo solido e ariamo il terreno.In questo modo non facciamo male alla Terra, anzi, lefacciamo un gran bene.Ma non ha fatto bene alle entità legate alla Terra che fannoparte del pianeta come regno astrale il fatto che abbianodovuto <strong>con</strong>densarsi affinché sul pianeta potesse svilupparsila vita umana. Questo ha comportato dolore su dolore perle entità che come corpi astrali stanno dietro alle pietre. Nelregno minerale la creatura <strong>natura</strong>le soffre a mano a manoche avanza il processo di formazione minerale <strong>della</strong> Terra.Si prova una sensazione strana quando ci si rende <strong>con</strong>todi questo grazie all’indagine occulta e poi ci si imbattenel noto passo di un iniziato (Lettera ai Romani 8, 22–3):«Sappiamo infatti, che fino ad ora la creazione tutta geme esoffre le do<strong>gli</strong>e del parto; anzi, non solo essa, ma anche noi,che abbiamo le primizie dello Spirito, noi pure gemiamoin noi stessi, in attesa dell’adozione, del riscatto del nostrocorpo.» Queste cose presenti nelle scritture basate sulla visionespirituale vengono semplicemente ignorate, ma quandole si affronta <strong>con</strong> lo sguardo chiaroveggente si sa chedanno molto all’animo semplice, ma più ancora a chi è ingrado di percepire tutto o almeno molto di ciò che in esseè <strong>con</strong>tenuto.Quando parla dei gemiti <strong>della</strong> creazione, Paolo descrivei sospiri e i gemiti del regno minerale, che deve esistereperché il processo di civilizzazione <strong>della</strong> nostra Terrarichiede un terreno solido sotto i piedi. Tutto questo siverifica nelle entità che in qualità di corpo astrale stannoalla base del regno minerale e che troviamo nel mondospirituale inferiore.Il vero e proprio Io di gruppo del regno minerale dev’esserecercato in un mondo ancora più alto, a cui diamo ilnome di mondo spirituale superiore. È lì che si trovano <strong>gli</strong>198scaricato da www.archiatiedizioni.it


Io di gruppo del regno minerale.Miei cari amici, ci dobbiamo liberare completamentedall’idea di identificare <strong>con</strong> il mondo astrale quella chechiamiamo un’entità del mondo astrale. Il corpo astrale deiminerali va cercato nel mondo spirituale inferiore, mentreil loro corpo eterico e l’Io di gruppo de<strong>gli</strong> animali vannocercati nel mondo astrale, e il corpo astrale de<strong>gli</strong> animalinel mondo fisico (v. tabella a pag. 190).Per come ci si presenta il mondo, dobbiamo dire che quelleche vediamo come singole componenti delle entità nonvanno identificate <strong>con</strong> i rispettivi mondi, ma dobbiamo inveceabituarci a presupporre delle differenziazioni fra levarie entità. Una visione occulta più precisa lo dimostra<strong>con</strong> grande chiarezza. Le anime di gruppo dei mineralivanno dunque cercate nel mondo spirituale superiore.Abbiamo quindi citato le singole entità dei vari regni <strong>natura</strong>linei loro rapporti <strong>con</strong> i mondi superiori, ed è solo questoche può fornirci le basi per cercare i rapporti fra questivari regni <strong>della</strong> <strong>natura</strong> e le entità creatrici delle gerarchieangeliche all’opera nel mondo, così come ne abbiamo fatto<strong>con</strong>oscenza.199scaricato da www.archiatiedizioni.it


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Nona <strong>con</strong>ferenzaLo spirito solare <strong>della</strong> saggezza:Come vengono ispiratii grandi impulsi culturaliHelsinki, 13 aprile 1912201scaricato da www.archiatiedizioni.it


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Miei cari amici,la volta scorsa abbiamo accennato al rapporto fra le forzespirituali attive ne<strong>gli</strong> esseri dei regni <strong>natura</strong>li <strong>della</strong> Terra eciò che si vede esteriormente.Oggi vo<strong>gli</strong>o richiamare brevemente alla memoria quantoè stato esposto, perché mi sembra necessario illuminare inmodo ancora più preciso queste cose che costituis<strong>con</strong>o unaparte importante dell’argomento che dobbiamo affrontare.Esse ci porteranno al culmine delle nostre <strong>con</strong>ferenze: aduna comprensione <strong>della</strong> vivace interazione fra <strong>gli</strong> esseridelle varie gerarchie angeliche e i loro discendenti nei corpicelesti e nei regni <strong>della</strong> <strong>natura</strong>.Abbiamo spiegato che le quattro parti costitutive dell’uomo,il corpo fisico, il corpo eterico, il corpo astrale e l’Io,agis<strong>con</strong>o nel mondo fisico. Poi abbiamo affermato che perquanto riguarda l’animale sono attive nel mondo fisico sostanzialmentetre parti, il corpo fisico, quello eterico e quelloastrale, mentre l’Io di gruppo agisce nel mondo astrale.Abbiamo poi visto che per le piante agis<strong>con</strong>o nel mondofisico il corpo fisico e quello eterico, mentre il corpo astraleè attivo nel mondo astrale e l’Io di gruppo opera nel mondospirituale inferiore. E infine per i minerali abbiamo trovatonel mondo fisico solo il corpo fisico, il corpo eterico lo abbiamotrovato nel mondo astrale e il corpo astrale nel mondospirituale inferiore. L’Io di gruppo dei minerali albergain quello che abbiamo definito mondo spirituale superiore.Ora vo<strong>gli</strong>amo occuparci più approfonditamente di cosasignifichi in realtà tutto questo. Finora ho solo potuto dirviche lo sguardo spirituale che si solleva verso il primo mondosovrasensibile immediatamente oltre il nostro non troval’Io de<strong>gli</strong> animali nel mondo fisico, come avviene per l’uomo,ma solo nel mondo astrale, un mondo sovrasensibile incui questo Io ha il punto di partenza del proprio agire.Ne risulta che la scienza occulta non può attribuire a<strong>gli</strong>203scaricato da www.archiatiedizioni.it


animali l’Io nel mondo fisico. Essa non nega che <strong>gli</strong> animalisiano dotati di Io, ma dice che quello che nell’animale puòessere definito Io si trova soltanto nel mondo astrale.Si può facilmente obiettare che in questo modo si negaa<strong>gli</strong> animali, anche a quelli superiori, un Io nel mondo fisico,mentre si deve dire che in molte loro azioni <strong>gli</strong> animalimostrano un’intelligenza straordinaria, un intelletto prodigioso,al punto che varie cose che compiono nel mondo fisicopossono essere paragonate a quelle che fa l’uomo nellostesso mondo.Va detto che chi parla in questo modo non ha capito ilprincipio fondamentale <strong>della</strong> questione. A nessuno cheapprofondisca questi argomenti verrà in mente di negareall’animalità nel mondo fisico quelle che chiamiamo le forzeanimiche umane. Non si tratta affatto di questo.Quest’ambito offre un terreno fertile per i più svariati errorie fraintendimenti. Ci troveremmo subito di fronte aun malinteso se un darwinista materialista ci dicesse più omeno: «Sì, voi scienziati dello spirito vedete la cosa comese l’uomo vada necessariamente cercato su un piano di spiritualitàsuperiore a quello dell’animale, mentre si può benosservare come l’animale sviluppi una sua intelligenza. Nelregno animale c’è tanta intelligenza, e anche una certa moraleistintiva, che quelle che nell’uomo sono forze animichedi grado superiore possono risultare da ciò che si trova giànel mondo animale.»Così il punto di vista di cui si tratta qui è completamentespostato. Ad un’osservazione imparziale non verrà affattoin mente di negare al regno animale l’intelletto, e neppurela ragione.Basta rendersi <strong>con</strong>to di fatti come questo: che l’umanità nelcorso <strong>della</strong> sua evoluzione culturale è giunta relativamentetardi all’invenzione <strong>della</strong> carta, eppure nelle nostredescrizioni storiche questa invenzione viene presentata204scaricato da www.archiatiedizioni.it


205come una grande <strong>con</strong>quista dell’intelletto umano. Sotto uncerto aspetto è senz’altro un indice del progresso umano,ma le vespe <strong>con</strong>oscevano quella stessa arte già milioni dianni prima, dato che <strong>con</strong> il loro nido produ<strong>con</strong>o vera epropria carta.Possiamo quindi dire che già molto in basso nel regnoanimale troviamo quello che l’intelletto umano riesce a farecome intelletto, così che all’osservatore imparziale non vienein mente di negare a<strong>gli</strong> animali le forze animiche umanein quanto tali. Nell’ambito dell’occultismo siamo addirittura<strong>con</strong>vinti che ne<strong>gli</strong> animali l’intelletto e la ragione agiscano<strong>con</strong> maggior sicurezza, precisione ed esattezza chenell’uomo.L’essenziale è che nell’uomo tutte queste forze animichesi riferis<strong>con</strong>o nel mondo fisico ad un Io che in quel mondosi sviluppa autonomamente, che già nel corso dell’educazionecompie uno sviluppo indipendente. Se osserviamo unesemplare di un gruppo animale qualunque, sappiamo cheil corso del suo sviluppo è <strong>con</strong>dizionato dalla specie, dalgenere a cui quell’animale appartiene, al <strong>con</strong>trario dell’uomoche si sviluppa individualmente.Se rivolgiamo lo sguardo al mondo animale, vi troviamole più svariate forme, molto differenti fra loro, in modo diversoda come lo sono le razze umane. Sulla Terra ris<strong>con</strong>triamoanche una grande differenza fra le razze umane,ma se vi paragoniamo la grande varietà di animali, dallespecie meno perfette a quelle più perfette, vediamo quantosia enorme la differenziazione nel regno animale, completamentediversa rispetto a quella che esiste fra le razzeumane. Da cosa dipende?Ci avvicineremo ad una risposta chiedendoci che cosa determinai vari gruppi del regno animale, le diverse speciediffuse in maniera caratteristica sul globo terrestre.A tal proposito lo sguardo spirituale ci mostra che la discaricatoda www.archiatiedizioni.it


versità delle specie animali è prodotta da qualcosa che nonha origine solo dalla Terra, ma che esse ricevono piuttostole loro forme dallo spazio celeste, e precisamente in modotale per cui, a se<strong>con</strong>da <strong>della</strong> specie a cui sono preposte, leforze provengono da punti diversi dello spazio celeste. Leforze che costituis<strong>con</strong>o le varie forme animali affluis<strong>con</strong>osulla Terra da altri pianeti del nostro sistema solare.Possiamo suddividere il regno animale in sei o sette gruppiprincipali, dotati di Io di gruppo superiori. Questi Io digruppo superiori hanno i loro impulsi di azione nei sei osette pianeti principali del nostro sistema planetario, cosìche le forze da cui sono costituiti i principali gruppi de<strong>gli</strong>animali agis<strong>con</strong>o spiritualmente dai pianeti.E <strong>con</strong> ciò abbiamo nel <strong>con</strong>tempo indicato realmente l’effettivosignificato de<strong>gli</strong> Io di gruppo de<strong>gli</strong> animali. Significache nell’animale vivono delle forze spirituali la cuisaggezza non va cercata solo sulla Terra, ma nello spazioceleste al di fuori del nostro pianeta, e precisamente nelmondo planetario.I reggenti delle forme principali dei gruppi animali vivonoin un certo senso sui nostri pianeti, dove hanno dovutoritirarsi per poter agire <strong>con</strong> le loro forze sulla Terra dallegiuste distanze e dalla parte giusta, perché solo da lì èpossibile realizzare ciò che costituisce le principali formeanimali.Vedete, se i pianeti facessero affluire sulla nostra Terrasolo forze di quel genere, non avremmo nel regno animaleuna molteplicità come quella di cui disponiamo ora, masolo sette forme principali. Una volta, in un tempo moltoremoto, esistevano difatti solo sette forme principali nelregno animale.Quelle sette forme principali però erano molto mobili,molto influenzabili, così da essere plastiche, duttili nellaloro costituzione, perciò facilmente trasformabili. Ognuna206scaricato da www.archiatiedizioni.it


207poteva essere modificata fino a diventare una forma particolare,ed è proprio questo che è avvenuto in un periodosuccessivo. Le sette forme principali risalgono a un’epocamolto remota, ma poi sono subentrate altre forze che hannoesercitato un’azione di sostegno o di ostacolo a quelle deipianeti.Dovrò dapprima parlare di come si sono originate questealtre forze. Se rivolgiamo lo sguardo normale alle vastitàdel cielo, siamo facilmente portati a credere che lassù tuttoabbia la stessa forma. Ma così non è. A se<strong>con</strong>da <strong>della</strong> direzionenello spazio in cui lo puntiamo, lo sguardo spiritualepercepisce qualcosa di completamente diverso.Lo spazio non è affatto omogeneo, non è uguale da tutte leparti, ma dalle più svariate direzioni dello spazio agis<strong>con</strong>oforze diverse. Il cosmo intero è pieno di entità spiritualidelle varie gerarchie che, dalle varie direzioni, esercitano illoro particolare influsso sulla Terra.Ai tempi in cui <strong>gli</strong> uomini possedevano una certa chiaroveggenzaspontanea, originaria, sapevano chiaramente chese in un certo momento <strong>della</strong> giornata guardavano il cieloin una particolare direzione ricevevano determinate forze,mentre se guardavano in un’altra ne ricevevano delle altre.E <strong>gli</strong> uomini percepivano anche che da certi punti dellospazio celeste provenivano determinate forze di grande importanzaper la Terra. Tutti quei punti sono disposti nellafetta di cielo che fin dai tempi antichi si chiama lo Zodiaco.Non è certo a caso che nei tempi antichi si parlava di uno“zodiaco” (= cerchia di esseri animati): si sapeva il motivoper cui lo si faceva.Nello spazio celeste le cose stanno così: le forze che daun pianeta, per esempio da Marte, agis<strong>con</strong>o verso il bassoe che ne<strong>gli</strong> animali ancora plasmabili hanno realizzatouna delle sette forme principali, agis<strong>con</strong>o diversamente ase<strong>con</strong>da che Marte si trovi in un segno dello zodiaco piutscaricatoda www.archiatiedizioni.it


208tosto che in un altro. Lo zodiaco è stato suddiviso in dodici“segni” che si mostrano <strong>natura</strong>lmente come costellazioni.E le forze di Marte determinanti per una forma animaleagis<strong>con</strong>o in maniera diversa a se<strong>con</strong>da che si trovinonell’Ariete, nel Toro o in un’altra costellazione. In base aquesto le sette forme principali assumono caratteristichespecifiche. Da ciò deriva una gran quantità di possibili formeanimali.E se pensate come Marte possa per esempio esercitareun’azione determinante quando si mette davanti al Leonein modo da allontanarne l’influsso sulla Terra o quando assumeun’altra posizione decisiva mentre la Terra si trovafra il Sole e Marte, vedete che c’è un numero ancora piùgrande di possibilità.Queste sono tutte forze che hanno collaborato per differenziareulteriormente i sette gruppi principali del regnoanimale. Così la varietà delle nostre forme animali sullaTerra è nata perché le forze dei pianeti sono le sedi effettivedelle anime di gruppo, de<strong>gli</strong> Io di gruppo de<strong>gli</strong> animali.Questi Io di gruppo svolgono i loro compiti da quelle sedi,è solo da lì che li possono svolgere.Solo per il fatto di essersi scelto un particolare luogo nelcielo, l’Io di gruppo di quella tal forma animale può esercitareda Marte l’opportuno effetto sulla Terra. Lì si trovanole forze che hanno creato la molteplicità delle nostre formeanimali.Quando affermiamo che l’Io di gruppo de<strong>gli</strong> animali sitrova nel mondo astrale, diciamo in realtà che se lo sguardospirituale vuole trovare l’Io di gruppo di una qualsiasi formaanimale non lo deve cercare sulla Terra, ma su un pianeta.Quella parte dell’uomo che lo sguardo chiaroveggentetrova sulla Terra va invece cercata nello spazio celeste, suipianeti, quando riguarda <strong>gli</strong> animali.E come l’uomo si deve procurare i vari punti di vista nescaricatoda www.archiatiedizioni.it


cessari per svolgere un lavoro sulla Terra, così l’Io di gruppoche risiede su un pianeta deve percorrere nello spazio lozodiaco per poter differenziare le proprie forze.Se mettiamo in relazione quanto abbiamo appena presentato<strong>con</strong> il fatto che oggi si cercano spesso in certe realtàterrestri <strong>gli</strong> impulsi che hanno dato origine alle forme animali,per esempio nella lotta per l’esistenza o in una sortadi selezione <strong>natura</strong>le, allora le realtà sorte per via di questetendenze e citate per esempio da Darwin appaiono da unlato veramente grandiose, nella misura in cui Darwin si èattenuto ai fatti. Infatti il darwinismo ha in<strong>con</strong>sciamentedescritto l’esistenza di una mobilità delle forme animali,che di fatto vengono create a partire dalle forme fondamentali.D’altro canto, in sintonia <strong>con</strong> la tendenza <strong>della</strong> nostra epoca,si è ignorato il fatto che le forze preposte alla creazionedi quelle forme agis<strong>con</strong>o dallo spazio celeste, che quindi icreatori delle forme animali vanno cercati nel mondo deipianeti che, pur appartenendo al nostro sistema planetario,sono al di fuori <strong>della</strong> Terra.Se ora ci chiediamo come stanno le cose per quanto riguardal’uomo, dobbiamo prima cercare una risposta alla domanda:di che genere sono <strong>gli</strong> <strong>spiriti</strong> a cui ci siamo riferiticome Anime di gruppo de<strong>gli</strong> animali e la cui sede si trovasui vari pianeti?Emerge allora che questi Io di gruppo de<strong>gli</strong> animali sonodiscendenti <strong>della</strong> categoria di entità spirituali che nel corsodi queste <strong>con</strong>ferenze vi ho presentato come <strong>gli</strong> Spiriti delmovimento. Dobbiamo quindi <strong>con</strong>siderare <strong>gli</strong> Io di gruppode<strong>gli</strong> animali come distaccamenti de<strong>gli</strong> Spiriti del movimento(v. tabella a pag. 229).Questi <strong>spiriti</strong> infatti hanno fornito all’uomo il suo corpoastrale, proveniente dalla loro sostanza, durante l’antico209scaricato da www.archiatiedizioni.it


210stadio lunare. Per amor di completezza possiamo affermareche prima <strong>della</strong> Terra c’è stato uno stadio lunare, nel corsodel quale <strong>gli</strong> uomini hanno ricevuto da<strong>gli</strong> Spiriti del movimentoil corpo astrale.In altre parole: quando la Terra era Luna (l’antica Luna,non quella attuale che è solo un pezzo staccatosi dalla Terra,mentre quella antica era una specie di incarnazioneprecedente <strong>della</strong> nostra Terra), <strong>gli</strong> Spiriti del movimento silibravano intorno ad essa, elargendo ed instillando la lorosostanza in ciò che l’uomo si era portato <strong>con</strong> sé da stadiancora precedenti. Quindi quello che l’uomo ha ricevutocome corpo astrale e che per lui era qualcosa di nuovo, datoche all’epoca possedeva solo il corpo fisico e quello eterico,<strong>gli</strong> è stato procurato da<strong>gli</strong> Spiriti del movimento.L’antica Luna è poi scomparsa e si è formata la Terra attuale.Oltre ad evolversi ulteriormente, <strong>gli</strong> Spiriti del movimentohanno anche dato origine a dei discendenti. Questidiscendenti sono le entità che ho definito <strong>gli</strong> Io di gruppode<strong>gli</strong> animali e che hanno sede non sulla Terra, ma su<strong>gli</strong>altri pianeti, per agire da lì sulla Terra in modo da creare leforme animali così come vi ho descritto.Questa è la particolarità di quanto vi ho detto: che in uncerto senso possiamo caratterizzare <strong>gli</strong> Io di gruppo comediscendenti delle entità <strong>della</strong> se<strong>con</strong>da gerarchia. Questi discendentide<strong>gli</strong> Spiriti del movimento agis<strong>con</strong>o quindi su<strong>gli</strong>animali a partire dai pianeti.A questo punto dobbiamo chiederci: ci sono anche entitàsimili che agis<strong>con</strong>o sull’uomo, sul genere umano diffusosulla Terra?Non lo possiamo sostenere riferendoci alle entità spiritualiche abbiamo citato come normali membri delle singolegerarchie, ma abbiamo accennato ad una categoria particolare,quella de<strong>gli</strong> Spiriti luciferici, di cui abbiamo descrittoil rapporto <strong>con</strong> <strong>gli</strong> <strong>spiriti</strong> normali. Nel nostro ciclo temposcaricatoda www.archiatiedizioni.it


ale, ad ogni categoria delle varie gerarchie corrispondonode<strong>gli</strong> Spiriti luciferici.Mentre le Anime di gruppo de<strong>gli</strong> animali sono discendentidei normali Spiriti del movimento, <strong>gli</strong> Spiriti lucifericidel movimento sono quelli che si sono ribellati al normaleandamento seguito da que<strong>gli</strong> <strong>spiriti</strong> e si sono opposti aloro.Anche <strong>gli</strong> Spiriti luciferici del movimento rispettoalla Terra sono raggruppati sui vari pianeti come i veridiscendenti de<strong>gli</strong> Spiriti del movimento, e anch’essi si sonodivisi i ruoli così da aver stabilito la propria dimora suivari pianeti. Anche certi Spiriti luciferici del movimentorisiedono sui pianeti come le Anime di gruppo de<strong>gli</strong>animali. Tali <strong>spiriti</strong> si sono assegnati il compito che spettaa<strong>gli</strong> Spiriti del movimento: esercitare un’azione plasmantedai pianeti, così che sulla Terra si formino gruppi di essericorrispondenti.Come si sono formati sette gruppi principali di animaliche hanno assunto ciascuno la propria particolarità graziealle <strong>con</strong>dizioni descritte, così le entità luciferiche del movimentohanno agito dai pianeti sulla Terra differenziandoil genere umano, che di fatto era stato in un certo senso<strong>con</strong>cepito se<strong>con</strong>do un piano unitario.Quindi, mentre il piano cosmico aveva previsto che l’uomopopolasse la Terra in un’unica forma umana, <strong>gli</strong> Spiritiluciferici del movimento sono intervenuti dai vari pianeti,modificando la forma umana di modo che sulla Terra potesserosorgere le forme delle singole razze umane principali.Tutto questo si trova più precisamente nelle <strong>con</strong>ferenze dame tenute a Oslo sul modo particolare in cui questi Spiritiluciferici del movimento hanno dato origine alle razze 3 .3Ciclo di <strong>con</strong>ferenze su: <strong>Angeli</strong> di popolo, Oslo 1910, soprattutto le<strong>con</strong>ferenze del 9 e dell’11 giugno 1910.211scaricato da www.archiatiedizioni.it


Dobbiamo quindi distinguere fra i discendenti dei normaliSpiriti del movimento e quelli de<strong>gli</strong> Spiriti luciferici delmovimento.A questo punto è <strong>natura</strong>le chiederci dove si trovino i normaliSpiriti del movimento da cui l’uomo ha ricevuto ilcorpo astrale nell’antico periodo lunare, <strong>gli</strong> <strong>spiriti</strong> che neltempo in cui è avvenuto il passaggio dalla formazione <strong>della</strong>Luna a quella <strong>della</strong> Terra hanno <strong>con</strong>seguito la meta <strong>della</strong>loro evoluzione. Dove sono questi Spiriti del movimentoche hanno raggiunto la piena maturità?Anch’essi sono <strong>con</strong>traddistinti dal fatto di avere la propriasede, o me<strong>gli</strong>o, il loro campo d’azione, sui pianeti delnostro sistema planetario. In quanto Spiriti del movimentoper esempio non operano direttamente dal Sole, sul quale sitrova il loro principale punto di riunione, ma inviano dapprimai loro raggi sui singoli pianeti e da lì li rimandanosulla Terra. Nella misura in cui abbiamo a che fare <strong>con</strong> iveri Spiriti del movimento, la loro azione diretta provienedai pianeti del nostro sistema planetario.Ma tutto ciò che queste entità spirituali esercitano dai pianetiappartiene <strong>natura</strong>lmente al mondo invisibile, al mondosovrasensibile in quanto tale, solo che <strong>gli</strong> effetti si manifestanosulla Terra, l’unico luogo in cui si attuano.Ma cosa fanno allora per l’uomo questi Spiriti del movimentoche un tempo sull’antica Luna <strong>gli</strong> hanno dato il corpoastrale ricavato dalla loro stessa sostanza? Quel corpoastrale era racchiuso come un germe nell’esistenza terrestree, dopo un periodo intermedio a seguito <strong>della</strong> scomparsa<strong>della</strong> Luna e dopo la ricostituzione <strong>della</strong> Terra, si erasviluppato di nuovo dal germe.Ma <strong>gli</strong> Spiriti del movimento si sono evoluti ulteriormenteper dedicarsi ad un’attività superiore. Dei loro discendentisappiamo che sono diventati le Anime di gruppo de<strong>gli</strong>212scaricato da www.archiatiedizioni.it


animali; di quelli che si sono ribellati <strong>con</strong>tro di loro sappiamoche hanno <strong>con</strong>tribuito alla differenziazione delle razzeumane. Ma dove si mostrano questi Spiriti del movimentoevoluti, autentici, dallo sviluppo normale? Lo vediamo dalseguente esempio:• sappiamo che il singolo uomo viene guidato da quelloche chiamiamo il suo Angelo;• sappiamo che i popoli vengono guidati spiritualmentedai loro Spiriti dei popoli o Arcangeli, e i popoli sonoqualcosa di diverso dalle razze;• sappiamo che i periodi culturali che si susseguononel tempo sono guidati da<strong>gli</strong> Spiriti del tempo, daiPrincipati.Sappiamo anche che al di sopra dei Principati si trova quellacategoria delle gerarchie a cui diamo il nome di Spiriti<strong>della</strong> forma, al di sopra dei quali abbiamo <strong>gli</strong> Spiriti delmovimento. Questi ultimi li vo<strong>gli</strong>amo comprendere nella<strong>con</strong>dizione in cui si trovano sulla Terra, dopo che si sonolasciati alle spalle il <strong>con</strong>ferimento del corpo astrale all’uomoe dopo aver compiuto il loro giusto progresso.Nell’evoluzione umana c’è qualcosa che trascende l’elementocaratteristico dei soli Spiriti del tempo e che perl’umanità intera è più importante e imponente <strong>della</strong> sferadei singoli Spiriti del tempo. Questi ultimi operano sullaTerra per un certo periodo, ma nell’evoluzione complessivadell’umanità vi sono delle correnti spirituali che abbraccianosfere più ampie di quella dei semplici Spiriti del tempo.Queste grandi epoche dell’umanità che vanno oltre la sferade<strong>gli</strong> Spiriti del tempo hanno come reggenti <strong>gli</strong> Spiriti delmovimento normalmente evoluti, che manifestano quindila loro azione nel processo di umanazione fornendo<strong>gli</strong> <strong>gli</strong>impulsi culturali universali.213scaricato da www.archiatiedizioni.it


E se ora abbracciamo <strong>con</strong> lo sguardo la storia umana, lastoria delle civiltà umane, vediamo che i singoli uominivengono guidati da<strong>gli</strong> <strong>Angeli</strong>, i popoli da<strong>gli</strong> Arcangeli, leciviltà per certi periodi da<strong>gli</strong> Spiriti del tempo e anche certesfere, come vedremo, da<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> forma.Allora vediamo che nel complessivo andamento culturaledell’evoluzione umana, in certi periodi molto più lunghi diquelli su cui esercita il proprio influsso uno Spirito del tempo,agisce fornendo ispirazione in sfere più vaste una voltalo Spirito del movimento di un pianeta, e una volta quellodi un altro pianeta.E questi Spiriti del movimento che seguono una normaleevoluzione agis<strong>con</strong>o dai pianeti in modo da alternarsi nelprocesso di umanazione e manifestarsi nei grandi impulsiculturali dell’evoluzione terrestre che vanno oltre le sferede<strong>gli</strong> Spiriti del tempo.Così per esempio l’impulso culturale dello Spirito del movimentoche agisce da quel pianeta che l’astronomia odiernachiama Venere, mentre quella antica lo chiamava Mercurio,proveniva in origine dallo Spirito del movimento chesi è espresso nel buddismo. Altri impulsi culturali che agivanooltre i semplici Spiriti del tempo scaturivano inveceda Spiriti del movimento provenienti da altri pianeti.Quindi, mentre dai discendenti de<strong>gli</strong> Spiriti del movimentoderivano le Anime di gruppo de<strong>gli</strong> animali e da<strong>gli</strong> Spiritidel movimento luciferici le forme delle razze umane, da<strong>gli</strong>Spiriti del movimento che hanno compiuto la loro normaleevoluzione hanno origine questi grandi impulsi culturali.Da questa parte provengono anche vari altri impulsi, maper il momento è importante tenere a mente <strong>gli</strong> impulsi culturalida questo punto di vista.Vedete, direi che ora per esempio avete sviluppato dal nostrointero sistema planetario qualcosa di cui trovate cennofra le grandi verità <strong>con</strong>tenute, come ben sa ogni esperto,214scaricato da www.archiatiedizioni.it


nella Dottrina segreta di H.P. Blavatsky. Chi <strong>con</strong>osce questiargomenti vi trova una riga in cui si dice che Buddha èuguale a Mercurio 4 . Vale a dire che nell’occultismo l’individualitàdeterminante per il buddismo viene fatta risalireallo Spirito del movimento che agisce da quel pianeta. Luiè l’ispiratore, da lui proviene l’influsso che si esprime inquella corrente culturale.Proprio quel libro singolare, La dottrina segreta <strong>della</strong>Blavatsky, racchiude delle grandi verità che occorre capirenel modo giusto. È un libro che non va preso come untesto dogmatico, ma che richiede uno studio approfonditodi ogni singolo particolare, poiché solo così se ne ri<strong>con</strong>osceràla grandezza. Nella Dottrina segreta <strong>della</strong> Blavatskytrovate a volte accenni importanti di tutte le grandi veritàinsegnate dal vero occultista.E quando attraverso l’ispiratore <strong>della</strong> Dottrina segreta<strong>della</strong> Blavatsky fu scritto: «Buddha è uguale a Mercurio»,ci fu il <strong>con</strong>tributo di una grande verità, dato che e<strong>gli</strong> sapevache l’individualità divenuta il Buddha nel ventinovesimoanno <strong>della</strong> sua vita, nel momento accennato simbolicamentedicendo che sedeva sotto l’albero bodhi, ha potuto cominciarea farsi ispirare dallo Spirito del movimento cheregna su Mercurio.In tal modo quell’individualità era passata dallo stato dibodhisattva a quello di Buddha, cioè uno de<strong>gli</strong> <strong>spiriti</strong> chericevono l’ispirazione che li ricolma non dalla sfera terrestre,ma dal cosmo. Così il Buddha è stato rapito dalla sferaterrestre per essere portato nel “nirvana”, dove la sferaterrestre non interviene più. Nella sua coscienza ordinariaH.P. Blavatsky ignorava molte di queste cose, ma il suo4H.P. Blavatsky, La dottrina segreta, Antropogenesi, vol. V, SocietàTeosofica Italiana, pag. 109: «lo troviamo col nome Hormig, un nomedel pianeta Mercurio o Buddha.»215scaricato da www.archiatiedizioni.it


ispiratore le sapeva. Queste cose devono essere estrattedalle profondità dell’occultismo e in queste verità, sottilima anche grandi, non vanno assolutamente <strong>con</strong>fuse.Io non sostengo, e per evitare fraintendimenti lo dicoespressamente, che nell’istante in cui un bodhisattva è statoinnalzato al livello di Buddha abbia agito in lui comeispiratore solo lo Spirito del movimento. Anzi, attraversodi lui sono intervenute le entità delle gerarchie superiori.La cosa essenziale è che dal quel momento in poi <strong>gli</strong> altri<strong>spiriti</strong> delle gerarchie inferiori hanno smesso di agire e luiha potuto giungere direttamente alle entità che definiamocome <strong>gli</strong> Spiriti del movimento dall’evoluzione normale.Ora, prima di prendere in esame il processo culturale umanoanche in riferimento ad un altro punto, desidero passareal regno vegetale.In questo regno vediamo che già il corpo astrale si trovanel mondo astrale, dove ha sede anche l’Io di gruppo de<strong>gli</strong>animali. Questo ci ri<strong>con</strong>duce al fatto reale, che si mostraall’osservazione spirituale, che certe forze agis<strong>con</strong>o nonsolo nell’Io di gruppo delle piante, ma già nel loro corpoastrale, forze anch’esse provenienti dal sistema planetario,dalle stelle.Quindi, mentre nell’animale <strong>gli</strong> Spiriti del movimentooperano solo nelle forze di gruppo, nelle forze che creanole forme di gruppo, già sul corpo astrale vegetale agiscela stessa realtà che appartiene alla sfera de<strong>gli</strong> Spiriti delmovimento. Anche questi sono discendenti de<strong>gli</strong> Spiriti delmovimento e si differenziano da<strong>gli</strong> altri per il fatto di essersiformati in un’epoca diversa. Ma anch’essi agis<strong>con</strong>oesattamente come discendenti de<strong>gli</strong> Spiriti del movimentosul corpo astrale delle piante, non solo sull’Io.Possiamo di nuovo dire che sul corpo astrale delle pianteagis<strong>con</strong>o le forze de<strong>gli</strong> Spiriti del movimento o dei loro216scaricato da www.archiatiedizioni.it


discendenti provenienti dai pianeti del sistema planetario.In ogni essere è infatti il corpo astrale a fornire l’impulsodel movimento. Nel mondo fisico troviamo il corpo fisico eil corpo eterico <strong>della</strong> pianta. Se sulla pianta agissero delleforze dalla sfera de<strong>gli</strong> Spiriti del movimento la farebberomuovere, dato che il corpo astrale non è presente in essama la avvolge. La pianta tuttavia non si muoverebbe comefanno <strong>gli</strong> esseri umani e <strong>gli</strong> animali, ma quelle forze la allontanerebberodalla Terra quando comincia a nascere.Se notate come in una pianta le forze si sviluppino comein spirali di nodo in nodo, avete un’idea dell’attività di questeforze che agis<strong>con</strong>o dai pianeti. E a se<strong>con</strong>da che le forzedei discendenti de<strong>gli</strong> Spiriti del movimento operino da unpianeta o da un altro, cambia la linea particolare lungo laquale si dispongono le fo<strong>gli</strong>e.Miei cari amici, esiste un mezzo per studiare le vere orbitedei singoli pianeti nel loro riflesso, e quando un giorno lascienza esteriore avrà ri<strong>con</strong>osciuto questo fatto si dovrannoapportare diverse correzioni ai sistemi astronomici usatifino a quel momento.Certe piante sono assegnate alle forze de<strong>gli</strong> Spiriti del movimentoche si trovano su Marte, altre a quelle di Venere,altre ancora a quelle di Mercurio. Da lì tali forze agis<strong>con</strong>oin esse e, a se<strong>con</strong>da del pianeta da cui operano, impartis<strong>con</strong>oalla pianta il movimento che si esprime nella disposizionea spirale delle sue fo<strong>gli</strong>e, imitando lo stesso movimentoche compie il rispettivo pianeta, il suo moto assoluto nellospazio celeste.Se prendete un <strong>con</strong>volvolo comune dove il gambo stesso èruotato, nei suoi movimenti a spirale avete riprodotto i motiplanetari (disegno A, a) provenienti da<strong>gli</strong> Spiriti del movimento.Dove lo stelo è stabile, nei peduncoli delle fo<strong>gli</strong>e,avete le immagini delle forze provenienti da<strong>gli</strong> Spiriti delmovimento situati sui pianeti del sistema planetario.217scaricato da www.archiatiedizioni.it


Nelle piante queste forze interagis<strong>con</strong>o<strong>con</strong> <strong>gli</strong> effettivi Iodi gruppo delle piante; questiultimi agis<strong>con</strong>o in modo chepossiamo individuare la direzionedelle loro forze collegandosemplicemente il Sole <strong>con</strong> ilcentro <strong>della</strong> Terra (disegno A,b). Questo significa che <strong>con</strong> leforze provenienti da<strong>gli</strong> Spiritidel movimento cooperano altreforze che vanno in direzione delgambo <strong>della</strong> pianta, la cui azioneè sempre orientata verso ilcentro <strong>della</strong> Terra.Dobbiamo quindi vedere lapianta come qualcosa di compostoda ciò che cresce verso il Sole o verso il centro <strong>della</strong>Terra e da ciò che attorci<strong>gli</strong>andosi imita nei peduncoli dellefo<strong>gli</strong>e i moti dei pianeti.A questo corrisponde però il fatto reale che <strong>gli</strong> impulsid’azione diretti per <strong>gli</strong> Io di gruppo delle piante vanno ricercatinella direzione dalla Terra al Sole (b). Cioè, se oradirigiamo lo sguardo spirituale verso il Sole invece che suipianeti, troviamo i singoli Io di gruppo delle piante.Questi Io di gruppo delle piante sono discendenti de<strong>gli</strong>Spiriti <strong>della</strong> saggezza, come <strong>gli</strong> Io di gruppo de<strong>gli</strong> animalidiscendono da<strong>gli</strong> Spiriti del movimento. Ne<strong>gli</strong> Io di gruppodelle piante dobbiamo quindi vedere i discendenti de<strong>gli</strong>Spiriti <strong>della</strong> saggezza.Nel corso di queste <strong>con</strong>ferenze vi ho illustrato come• ne<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> <strong>natura</strong> dobbiamo vedere i discendenti<strong>della</strong> terza gerarchia e218scaricato da www.archiatiedizioni.it


• ne<strong>gli</strong> Io di gruppo i discendenti <strong>della</strong> se<strong>con</strong>da;• ad essi si aggiungono <strong>gli</strong> Spiriti dei periodi ciclici cheregolano i tempi.Siamo così giunti a un punto in cui possiamo far cenno allefunzioni di una certa categoria di questi Spiriti dei periodiciclici. Possiamo infatti accennare al fatto che certi Spiritidei periodi ciclici collegano per la pianta <strong>gli</strong> effetti delleforze di movimento provenienti dai pianeti e che agis<strong>con</strong>oa spirale, <strong>con</strong> le forze verticali provenienti dal Sole.A un certo punto queste forze vengono unite da<strong>gli</strong> Spiritidei periodi ciclici, e precisamente nel momento dell’annoin cui la pianta si dirige verso la propria fe<strong>con</strong>dazione.Allora il principio del movimento spiraliforme si combina<strong>con</strong> il principio che cresce verso l’alto nello stelo. Perquesto anche ne<strong>gli</strong> stami troviamo il medesimo principioche agisce a spirale, e ne<strong>gli</strong> ovari al centro <strong>della</strong> pianta ilprincipio di verticalità che è ladiretta prosecuzione del gambo(disegno B).Quando il ciclo <strong>della</strong> pianta si ècompiuto, cioè quando <strong>gli</strong> Spiritidei periodi ciclici unis<strong>con</strong>o perla pianta l’attività de<strong>gli</strong> Spiritiplanetari <strong>con</strong> quella dello Spiritodel Sole, nella pianta ormaicompleta <strong>gli</strong> organi che fino aquel momento avevano seguito ipianeti <strong>con</strong> un moto rotatorio sidispongono tutt’intorno graziosamentein un cerchio, come<strong>gli</strong> stami, mentre lo stelo cresceterminando nell’ovario. I duevengono collegati fra loro.219scaricato da www.archiatiedizioni.it


La crescita <strong>della</strong> pianta termina nel momento in cui alleattività spirituali de<strong>gli</strong> Spiriti del movimento e de<strong>gli</strong> Spiriti<strong>della</strong> saggezza – o dei loro discendenti – subentra quellade<strong>gli</strong> Spiriti dei periodi ciclici, che unisce entrambe leentità spirituali in una specie di <strong>con</strong>nubio. Così nel regnovegetale abbiamo l’occasione di fare la <strong>con</strong>oscenza <strong>con</strong> idiscendenti de<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> saggezza.Dobbiamo comunque presupporre che questi discendentisi siano formati da<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> saggezza a partire daltempo in cui questi ultimi hanno fornito all’uomo il corpoeterico costituito dalla loro stessa sostanza, quando la Terraera nello stadio dell’antico Sole. Allora il corpo etericoumano è stato ricavato da<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> saggezza.Ma da quel tempo l’antico Sole si è evoluto nello stadiolunare, e da quello nello stadio terrestre. Già durante lo stadiolunare <strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> saggezza, che ai tempi dell’anticoSole avevano la facoltà di dotare l’uomo del corpo etericoformato dalla loro sostanza, si erano talmente evolutida non dover più sviluppare da se stessi la capacità di darequalcosa all’uomo. Poi sulla Terra erano progrediti al puntoda esercitare attività ancora più elevate.Ora, non soltanto per i discendenti de<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong>saggezza, che abbiamo visto essere <strong>gli</strong> Io di gruppo dellepiante, è caratteristico fornire il proprio impulso diretto dalSole, così che esso sembri provenire non solo dai pianetima dal Sole, ma è anche tipico de<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> saggezzamostrarsi sulla Terra come provenienti direttamente dalSole.Come si manifestano <strong>gli</strong> impulsi provenienti da<strong>gli</strong> Spiriti<strong>della</strong> saggezza che hanno compiuto la loro normale evoluzione?Abbiamo visto che ne<strong>gli</strong> <strong>spiriti</strong> come quello che haispirato il Buddha agisce a partire da un certo pianeta unoSpirito del movimento normalmente evoluto.220scaricato da www.archiatiedizioni.it


Il passo ulteriore <strong>con</strong>siste nel cercare i normali Spiriti <strong>della</strong>saggezza, e in base al tenore delle osservazioni fatte finqui li dobbiamo cercare sul Sole, nello stesso senso in cuidobbiamo cercare <strong>gli</strong> Spiriti del movimento come operantia partire dai pianeti, pur avendo la loro sede effettiva sulSole. Gli impulsi de<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> saggezza normalmenteevoluti vanno ricercati come provenienti direttamente dalSole.Ma qui ci troviamo di fronte a qualcosa di singolare.Certo, avendo a che fare <strong>con</strong> i discendenti de<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong>saggezza, se procediamo <strong>con</strong> precisione in maniera occultapossiamo distinguere delle differenziazioni per le piante.Ma se osserviamo le piante sulla Terra nel loro rapporto<strong>con</strong> <strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> saggezza sul Sole, tutti i loro movimentici sembrano più o meno in collegamento verticale fra ilSole e il centro <strong>della</strong> Terra. Possiamo distinguere ciò chenelle forme vegetali deriva da<strong>gli</strong> <strong>spiriti</strong> che hanno sedesui pianeti, ma quello che avvertiamo come provenienteda<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> saggezza <strong>con</strong>fluisce in quell’unica lineaverticale.Analogamente, non siamo più in grado di fare delle differenziazioninell’ambito in cui ci muoviamo quando dirigiamolo sguardo verso il Sole. E chiunque <strong>con</strong>osca i fattiocculti in questo campo vi potrà fornire lo stesso identicoreso<strong>con</strong>to. Quella che avvertiamo lì è un’unità, ciò che promanadai normali Spiriti <strong>della</strong> saggezza <strong>con</strong>fluisce per noiin un’unità.E se ci chiediamo dove si mostri nelle azioni terrestri questaunità de<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> saggezza che risiedono direttamentesul Sole, giungiamo ad una sfera ancora più vasta.La sfera di uno spirito come quello che ha ispirato il Buddha,che dunque è lo Spirito del movimento <strong>con</strong> sede suMercurio, è ancora piccola in rapporto a quella molto piùampia che nel processo di umanazione viene diretta dalle221scaricato da www.archiatiedizioni.it


Entità spirituali <strong>della</strong> saggezza percepite come unità chevanno cercate sul Sole.Se risaliamo alla civiltà dell’antica India, scopriamo che isette santi Rishi parlavano di ciò che ognuno doveva dareall’umanità dalle proprie profondità occulte. Erano <strong>con</strong>sapevolidi aver <strong>con</strong>servato ciò che per sette lunghe epocheculturali atlantidee era stato sotto la direzione de<strong>gli</strong> Spiritidel movimento. E come se nell’evoluzione terrestre dovesseroagire in un’unica volta sette epoche successive attraversograndi individualità presenti in <strong>con</strong>temporanea in uncollegio, così avvenne che quelle sette attività <strong>con</strong>secutivede<strong>gli</strong> Spiriti dei pianeti si radunarono in ciò che ciascunodei sette Rishi aveva da comunicare all’umanità.In tal modo essi non sostenevano che quanto avevano dadare fosse una diretta emanazione di uno Spirito del movimento,ma dicevano che nell’anima di ciascuno c’era unaspecie di ricordo di ciò che un tempo era stato donato da<strong>gli</strong>Spiriti del movimento. Le sublimi saggezze trasmesse daisanti Rishi all’umanità terrestre erano i grandi ricordi delleantiche civiltà atlantidee, plasmati però in modo nuovo.Ma i sette santi Rishi affermavano nel <strong>con</strong>tempo che al disopra di quelle che dovevano comunicare come civiltà delleepoche successive c’era qualcos’altro che vive oltre la lorosfera e a cui davano il nome di Vishvakarman. Accennavanodunque a qualcosa che è al di sopra <strong>della</strong> loro sfera, cheabbraccia una sfera terrestre più ampia di quella dei singoliSpiriti del movimento. Come questi sono al di sopra dellesfere de<strong>gli</strong> Spiriti del tempo, così i Rishi accennano ad epocheculturali al di sopra dei singoli Spiriti del movimento.Venne poi la civiltà di Zarathustra e anch’e<strong>gli</strong> accennò aquello che i santi Rishi avevano chiamato Vishvakarman,ma a modo suo, chiamandolo Ahura Mazda. Sia i santiRishi sia Zarathustra sapevano che ciò che si intendeva <strong>con</strong>Vishvakarman rappresenta lo Spirito <strong>della</strong> saggezza che si222scaricato da www.archiatiedizioni.it


effonde completamente sulla Terra e abbraccia sfere piùampie di quella dei singoli Spiriti del movimento. Anchese<strong>con</strong>do Zarathustra Ahura Mazda dispone di sfere piùvaste di quelle de<strong>gli</strong> Spiriti del movimento.Giunse poi la civiltà egizia, che per certi motivi ritennenecessario affermare che l’epoca presente, vale a dire l’epocaegiziana di allora, non fosse adatta a sollevare lo sguardoverso lo Spirito solare <strong>della</strong> saggezza che Zarathustra avevapresagito a suo modo. Perciò la civiltà egizia rivestì dileggenda la sua <strong>con</strong>cezione dell’essenza di quello spirito,immaginando che mentre voleva manifestarsi alla Terravenisse subito fatto a pezzi. Osiride, le cui membra vengonofatte a pezzi dal fratello Seth, rimanda a quanto avevanogià accennato i santi Rishi <strong>con</strong> il loro Vishvakarman.Subentrò poi il quarto periodo culturale postatlantideo emostrò come fosse possibile fare esperienza diretta, graziealle particolari <strong>con</strong>dizioni da cui era caratterizzato, di ciò acui tutte le epoche culturali precedenti avevano accennato.In pratica, grazie a processi particolari, alla quarta epocaculturale postatlantidea fu data la possibilità di ispirareun’entità.• I sette Rishi accennarono all’esistenza di quell’entità;• Zarathustra indicò che lo sguardo occulto rivolto versoil Sole può vedere quell’entità;• la civiltà egizia fece notare che quell’entità era ancoracosì estranea alla Terra che l’uomo la poteva in<strong>con</strong>traresolo dopo la morte;• il quarto periodo culturale poté segnalare chenell’evoluzione terrestre si erano formate le <strong>con</strong>dizioniper cui un essere umano avrebbe potuto essereispirato direttamente da quello Spirito <strong>della</strong> saggezzaper tre anni.223scaricato da www.archiatiedizioni.it


In tal modo fu possibile ri<strong>con</strong>oscere che la sfera dello Spiritosolare <strong>della</strong> saggezza è effettivamente più ampia diquella de<strong>gli</strong> Spiriti del movimento, poiché abbraccia l’interaevoluzione spirituale <strong>della</strong> Terra.Significa che quello che nella lingua dei santi Rishi venivachiamato Vishvakarman, in quella di Zarathustra AhuraMazda, nella civiltà egizia Osiride, se davvero si capiscecosa si cela dietro questo nome, e nel quarto periodo culturalefu chiamato “Cristo”, ha emanato la propria luce attraversolo Spirito solare <strong>della</strong> saggezza.Proprio come non ho detto che tramite il Buddha abbiairradiato la propria luce solo lo Spirito del movimento, cosìnon affermo che attraverso il Cristo la Terra sia stata illuminatasolo dallo Spirito solare <strong>della</strong> saggezza. Quellospirito è stata la porta per dirigere lo sguardo spirituale ininfinite sfere in cui sono presenti tutti <strong>gli</strong> <strong>spiriti</strong> delle gerarchiesuperiori. Ma il varco è stato reso accessibile grazieallo Spirito solare <strong>della</strong> saggezza.Come il Sole è in rapporto <strong>con</strong> i pianeti, così lo Spiritosolare <strong>della</strong> saggezza sta a<strong>gli</strong> Spiriti del movimento, chedal canto loro si esprimono in <strong>spiriti</strong> come quello cheha ispirato il Buddha. Questo intendeva H.P. Blavatskynella sua buona vecchia teoria. Mai le è venuto in mentedi identificare il Cristo <strong>con</strong> uno de<strong>gli</strong> Spiriti planetari delmovimento.Miei cari amici, sarebbe un grave rinnegamento dello spiritooriginario del movimento teosofico, nel quale hannoregnato così tante grandi, giuste e importanti verità occulte,se si dovesse giungere a <strong>con</strong>fondere ciò che può essereinsegnato dall’occultismo su que<strong>gli</strong> <strong>spiriti</strong> che culminanoin un nome come “Buddha”, del quale H.P. Blavatsky hamostrato così chiaramente nella sua semplice citazione checorrisponde allo spirito di Mercurio.Sarebbe una rottura <strong>con</strong> tutti i fondamenti originari del224scaricato da www.archiatiedizioni.it


messaggio teosofico, <strong>con</strong> questo insegnamento che all’epocaera stato correttamente compreso e in base al qualelo spirito del Buddha non sarebbe mai stato <strong>con</strong>fuso <strong>con</strong>quello del Cristo, se oggi si facesse <strong>con</strong>fusione fra questesingole entità, se non si sapesse distinguere in base a<strong>gli</strong> elementifondamentali <strong>della</strong> dottrina occulta fra <strong>gli</strong> <strong>spiriti</strong> chedirigono l’evoluzione umana nel corso delle sfere temporalisuccessive – e che culminano in <strong>spiriti</strong> come il Buddha – elo Spirito al quale tutti <strong>gli</strong> altri, compreso il Buddha, hannoaccennato e che è lo Spirito unitario <strong>della</strong> civiltà terrestre,come il Sole è il corpo unitario per il sistema planetario.Non si può parlare di due Soli all’interno del sistema solaree dire per esempio che esiste un Sole che una volta coprela costellazione dell’Ariete e un altro Sole che un’altra voltacopre la costellazione del Capricorno. Bisogna rendersi<strong>con</strong>to che è sempre lo stesso Sole che attraversa lo zodiacoe che i pianeti che attraversano i segni zodiacali sonodiversi.Occorre inoltre rendersi <strong>con</strong>to, quando si parla del Cristo,che E<strong>gli</strong> attraversa le sfere culturali di tutta l’evoluzioneumana <strong>della</strong> Terra, come hanno ri<strong>con</strong>osciuto tutte le religioninel momento in cui hanno raggiunto il loro apice.Bisogna allora distinguere questo spirito del Cristo da<strong>gli</strong><strong>spiriti</strong> delle singole sfere che culminano nelle loro grandiindividualità, come il buddismo raggiunge il proprio apicenel suo Buddha. Da qui vediamo come in queste cose sidebba trovare l’oggettività.Se l’occultista occidentale è costretto a richiamare l’attenzionesu questa realtà, non bisognerebbe rimproverar<strong>gli</strong>di voler sostenere qualcosa di intollerante nei <strong>con</strong>fronti dialtri sistemi religiosi, mentre la teosofia ha il compito direndere giustizia ad ogni sistema religioso. In presenza diun simile rimprovero non va dimenticato che ciò che si richiedeall’occultista occidentale è già stato fatto.225scaricato da www.archiatiedizioni.it


L’impulso cristico è forse nato dall’Occidente? È forse unpopolo dell’Occidente che ha dato origine all’impulso cristicoa partire dal proprio carattere nazionale o razziale?No, l’Occidente ha accolto quello cristico come un impulsovalido per l’umanità intera, nonostante esso fosse estraneoai popoli dell’Occidente per quanto riguarda la sua manifestazioneesteriore.La civiltà occidentale ha mostrato così per prima di averela capacità del necessario distacco da ciò che le appartiene.Quando l’Occidente si è liberato dall’ispirazione direttadello Spirito del movimento situato su Marte, sostituendolo<strong>con</strong> lo Spirito del Cristo, che corrisponde allo Spirito <strong>della</strong>saggezza sul Sole, ha compiuto un’importante azionestorica.E non è valida l’accusa di intolleranza mossa per questoall’Occidente da un altro partito religioso. Le grandi guidedelle altre religioni mostrano ovunque di ri<strong>con</strong>oscere la superioritàdello Spirito unitario <strong>della</strong> saggezza sui vari Spiritidel movimento. Solo quelli che vo<strong>gli</strong>ono trasformareil loro Spirito del movimento in una sorta di spirito guidasotto un altro nome e non vo<strong>gli</strong>ono compiere il passo versol’alto dal loro spirito a quello del Sole, possono sostenereche vi sia intolleranza fra quelli che hanno già realizzatoun’azione tollerante. Che in altri campi si eserciti la tolleranzagià manifestata dall’Occidente quando ha sostituito ilsuo Spirito del movimento <strong>con</strong> lo Spirito <strong>della</strong> Saggezza!Con quell’azione, già prima <strong>della</strong> scienza dello spirito, si ècompiuta l’azione scientifico-spirituale di aiutare le singolereligioni ad ottenere i propri diritti, poiché non si pretendeper il Cristo nessun impulso appartenente a un singologruppo umano, ma solo ciò che anche la scienza dello spiritoreclama: la ricerca dell’impulso che, a differenza dellereligioni particolari, è un impulso comune all’umanità,come lo è l’impulso solare per tutti i pianeti.226scaricato da www.archiatiedizioni.it


Miei cari amici, è dalle profondità dell’occultismo cheemerge la possibilità di presentare obiettivamente questofatto. E se mai si dicesse che questa presentazione dell’impulsocristico scaturisce da un qualsiasi interesse nazionaleparticolare o occidentale, una simile affermazione potrebbeaver origine solo da un’ignoranza delle reali circostanzeo da una loro deformazione.In tutte le cose ciò che <strong>con</strong>ta è affrontare i fatti oggettivi<strong>con</strong> schiettezza e coraggio, e lo possiamo fare solo se guardiamonelle profondità del divenire cosmico. In definitivatutte le verità occulte ci mostrano come avviene il divenirecosmico, ma noi dobbiamo avere il coraggio e l’imparzialitàdi porci di fronte ad esso.Cosa ci importa se i nomi sono stati presi dall’Oriente odall’Occidente, se designano questo o quello spirito particolare?Non ce ne importa niente! L’importante è ciò cheopera nel mondo, è questo che dobbiamo ri<strong>con</strong>oscere. Ela scienza dello spirito ci porta a vedere ciò che agisce nelmondo.In fin dei <strong>con</strong>ti in ambito scientifico-spirituale ci risultafacile trovare già per istinto ciò che è giusto. Non dobbiamoaver sete di sensazioni sempre nuove, ma dobbiamo cercareun po’ di capire che cosa è racchiuso nei primi impulsi delmovimento scientifico-spirituale.Identificando il Buddha <strong>con</strong> Mercurio, H.P. Blavatsky haespresso una grande verità, che ri<strong>con</strong>osceremo tanto me<strong>gli</strong>oquanto più ci renderemo <strong>con</strong>to a livello occulto del rapportofra il Buddha e il Cristo, come si capis<strong>con</strong>o me<strong>gli</strong>o le<strong>con</strong>dizioni cosmiche <strong>con</strong>oscendo il rapporto fra Mercurioe la stella fissa, il Sole. Le cose non vanno travisate in basea pregiudizi umani, i fatti produ<strong>con</strong>o i giusti effetti nel processoculturale solo se li osserviamo <strong>con</strong> imparzialità.Mi sono permesso di aggiungere questa <strong>con</strong>siderazione aquanto vi ho detto oggi a proposito de<strong>gli</strong> <strong>spiriti</strong> attivi nei227scaricato da www.archiatiedizioni.it


pianeti e nel Sole, poiché essi estendono la loro attività allaTerra e di molte cose che devono essere insegnate in <strong>con</strong>ferenzedivulgative il mondo non ha idea di quanto sianofondate a livello occulto.Solo dalle profondità dell’occultismo si può apprendereil fondamento di questo rapporto, come si distinguono fraloro le sfere culturali che si susseguono e che culminanol’una nel “Buddha” e l’altra nel “Cristo”.Ma l’occultismo ci dimostra anche come l’universo, secorrettamente interpretato, ci offre ovunque indizi di ciòche si infonde nel nostro cuore. Possiamo quindi dire chese impariamo a <strong>con</strong>oscere la scrittura che si diffonde nelcosmo, nelle stelle, nelle loro disposizioni e nei loro moti,allora dal cosmo ci parla ciò che pervade il nostro cuoredi verità, di amore e di quella devozione che porta avantil’evoluzione dell’umanità di epoca in epoca.228scaricato da www.archiatiedizioni.it


GERARCHIESpiriti <strong>della</strong> volontà(Troni)Spiriti <strong>della</strong> saggezzaSpiriti del movimentoSpiriti luciferici delmovimentoLORO “DISCENDENTI”nei regni <strong>della</strong> <strong>natura</strong>Io di gruppo dei minerali(nel mondo spiritualesuperiore)Io di gruppo delle piante(nel regno spiritualeinferiore)Io di gruppo de<strong>gli</strong> animali(nel regno astrale)Razze umane(nel regno spiritualeinferiore)229scaricato da www.archiatiedizioni.it


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Decima <strong>con</strong>ferenzaI metalli e l’oro:luce fisica e luce spiritualeHelsinki, 14 aprile 1912231scaricato da www.archiatiedizioni.it


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Miei cari amici,dalla descrizione fornitavi ieri sull’interazione fra i vari<strong>spiriti</strong> delle singole gerarchie nei regni <strong>della</strong> <strong>natura</strong> è rimastain sospeso l’osservazione sul regno minerale.Ricorderete che abbiamo potuto descrivere il regno mineraledicendo che solo il suo corpo fisico è presente nelmondo fisico, mentre quello che corrisponde al suo corpoeterico va cercato nel cosiddetto mondo astrale, il suo corpoastrale nel mondo spirituale inferiore e l’effettivo Io digruppo del regno minerale nel mondo spirituale superiore.Il regno minerale costituisce quindi una importante polaritàrispetto all’uomo. Mentre abbiamo dovuto dire chetutte e quattro le parti essenziali dell’uomo, il corpo fisico,quello eterico, quello astrale e l’Io, operano nel mondofisico, qui in un certo senso dobbiamo scomporre ciò chel’uomo ha in un unico mondo e dire che per il minerale• ciò che corrisponde al corpo eterico dell’uomo vacercato nel mondo astrale,• il corpo astrale va cercato nel mondo spiritualeinferiore e• l’ Io di gruppo del regno minerale va cercato nel mondospirituale superiore.Così, rispetto alla sua modalità d’azione, per il regno mineraletroviamo distribuito nei vari mondi ciò che per l’uomoè racchiuso nel mondo fisico.Se poi osserviamo <strong>con</strong> lo sguardo spirituale di cosa sitratta realmente, emerge quanto segue: nel senso dell’occultismodobbiamo cercare del regno minerale nel mondofisico solo ciò che è veramente percepibile a livello fisico,vale a dire quanto del regno minerale può essere percepitodai sensi esterni.Dobbiamo renderci <strong>con</strong>to che del regno minerale sono233scaricato da www.archiatiedizioni.it


innanzitutto percepibili quelle che chiamiamo le forme, lesagome. Sappiamo, ed è un tema che qui possiamo solosfiorare, che il mondo minerale ci si presenta almeno inparte <strong>con</strong> una forma tale da darci l’impressione di essereadeguata alla <strong>natura</strong> minerale. Quando osserviamo un determinatocorpo in forma cubica e uno in un’altra forma,sappiamo che quelle forme non sono casuali, ma si trovanoin una certa relazione <strong>con</strong> la <strong>natura</strong> del minerale.La ricerca scientifico-spirituale ci insegna che questeforme nel regno minerale a cui diamo il nome di formecristalline vanno fatte risalire al modo di operare de<strong>gli</strong> Spiriti<strong>della</strong> forma. Proprio perché l’occultismo va ovunque incerca <strong>della</strong> realtà ed è interessato a scoprire le origini dellecose, anche quando attribuisce dei nomi lo fa in modo cheessi indichino qualcosa di caratteristico.E il nome “Spiriti <strong>della</strong> forma” è stato scelto perché tali<strong>spiriti</strong> si mostrano all’opera in quello che sulla Terra chiamiamoregno minerale, dove agis<strong>con</strong>o soprattutto i loro discendenti,nel senso in cui nel corso di queste <strong>con</strong>ferenzeabbiamo parlato dei “discendenti” de<strong>gli</strong> <strong>spiriti</strong> delle gerarchieangeliche superiori.Se vo<strong>gli</strong>amo comprendere la <strong>natura</strong> del minerale, dobbiamotener <strong>con</strong>to che per la percezione fisica esistono in primalinea quelle forme dei minerali, poi ci sono certe forzeche si manifestano nel regno minerale, come per esempiola forza dell’elettricità, del magnetismo, che fanno sì che iminerali ci appaiano <strong>con</strong> una determinata colorazione. Inbreve, dobbiamo renderci <strong>con</strong>to che del regno minerale nelmondo fisico possiamo osservare di fatto solo la forma delregno minerale.Lasciamo per il momento da parte le altre caratteristichee <strong>con</strong>centriamoci sulla forma, che perlomeno ci si presentain gran parte del regno minerale, e ci sia chiaro che inizialmentequesta forma pura deriva dal modo di agire de<strong>gli</strong>234scaricato da www.archiatiedizioni.it


Spiriti <strong>della</strong> forma o dei loro discendenti.Ed ora rivolgiamo l’attenzione alla se<strong>con</strong>da componentedi un essere del regno minerale, il cosiddetto corpo eterico.Il ricercatore scientifico-spirituale non trova nel mondofisico quello che va <strong>con</strong>siderato il corpo eterico di un minerale,lo trova invece nella stessa sfera in cui va cercato peresempio il corpo astrale delle piante o l’Io di gruppo de<strong>gli</strong>animali.Ieri abbiamo visto che e<strong>gli</strong> <strong>con</strong> la propria anima non habisogno di compiere altri esercizi interiori se non quelli necessariper reperire <strong>gli</strong> Io di gruppo de<strong>gli</strong> animali. Con lostesso stato di coscienza <strong>con</strong> cui percepisce <strong>gli</strong> Io di gruppode<strong>gli</strong> animali, e<strong>gli</strong> trova anche le entità astrali delle piante el’elemento eterico che sta alla base del regno minerale.Abbiamo visto inoltre che dobbiamo spingere la nostraosservazione fino alla regione dei pianeti di un sistemaplanetario, quindi nel nostro sistema solare fino ai pianetiesterni alla Terra. E abbiamo poi mostrato come da questipianeti agiscano direttamente le forze corrispondenti chesi manifestano ne<strong>gli</strong> Io di gruppo de<strong>gli</strong> animali e nei corpiastrali delle piante. Ci dobbiamo spingere fin lì anche quandocerchiamo cosa agisce a livello eterico nei minerali. Ilmodo in cui un minerale viene lambito da forze vitali ci simostra solo se giungiamo a quella vita che è comune e dellostesso tipo nella Terra e in tutti <strong>gli</strong> altri pianeti del nostrosistema planetario.Il principio mediante il quale il minerale viene animato,la vita del minerale, non va cercato nel mondo fisico, nonnell’ambito di ciò che la Terra ci offre direttamente, ma nellecorrenti di vita che discendono dai pianeti. Tali correntisono di certo stimolate dal Sole, ma fluis<strong>con</strong>o direttamentedai pianeti e compenetrano di vita il globo terrestre perpervadere <strong>con</strong> i loro discendenti, <strong>gli</strong> Spiriti eterici <strong>della</strong> <strong>natura</strong>di cui abbiamo parlato, tutto ciò che è forma e possiede235scaricato da www.archiatiedizioni.it


interiorità.In altre parole: la forma del minerale, che deriva esclusivamentedal mondo fisico, non è permeabile, ma ci opponeresistenza. Se nel minerale non agisse nient’altro che ciòche è attivo nel mondo fisico, esso ci renderebbe percepibilesolo la sua forma. Ma questa forma è colma di interiorità,il minerale possiede anche un’interiorità, quella dellevarie sostanze minerali. Non è dotato solo di forma, maanche di materia, di sostanza minerale specifica.Quando però ci accorgiamo di questa sostanza direttamentenel mondo fisico, si tratta di una sostanza morta,priva di vita. Per il cosmo invece non è morta, per lo spazioplanetario è quantomeno qualcosa che appartiene allasua vita, qualcosa che viene secreto dalla vita del sistemaplanetario.Come l’organismo umano o animale produce anche sostanzedure come per esempio le unghie, anche il sistemaplanetario secerne <strong>della</strong> sostanza minerale. Ma le forze attivetramite cui viene secreta questa sostanza non vannoricercate sulla Terra, ragion per cui la sostanza mineraleci sembra morta. Queste correnti vitali, queste forze vitali,questo elemento eterico vanno cercati come qualcosa chefluisce dai singoli pianeti.E come osservando <strong>gli</strong> Io di gruppo de<strong>gli</strong> animali abbiamopotuto dire che tramite loro vengono create solo delleforme generali che poi vengono elaborate ulteriormente,anche in questo caso dobbiamo dire che le correnti vitaliche discendono dai pianeti e pervadono la Terra in ognidove non creano le forme dei minerali, che sono un prodottode<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> forma, ma li compenetrano di interiorità,di modo che essa possa fornire loro determinati tipiprincipali, certe interiorità e sostanze fondamentali.Ogni sostanza minerale è in relazione <strong>con</strong> una certa correnteproveniente da un pianeta, ma siccome i minerali236scaricato da www.archiatiedizioni.it


assumono subito forme solide, nel regno minerale questecorrenti planetarie non danno origine a tipi dotati di mobilità,bensì a tipi univoci, statici. Poi, come ho descritto ieriper le Anime di gruppo de<strong>gli</strong> animali, per via delle varieposizioni dei pianeti, oltre ai tipi principali e alle sostanzefondamentali, vengono creati altri tipi, altre sostanze se<strong>con</strong>darie,che a loro volta dipendono dalla costellazione deisingoli pianeti. Ma ciò che i pianeti creano attraverso laloro particolarità originaria si esprime nelle sostanze mineralifondamentali dell’organismo terrestre.Abbiamo quindi certe sostanze minerali fondamentali dicui possiamo dire: qui c’è una sostanza che è così com’èperché è pervasa dalla corrente eterica di un certo pianeta.Un’altra è compenetrata dalla corrente di un altro pianeta.Ciò ci dice che la <strong>natura</strong> delle sostanze minerali va ri<strong>con</strong>dottaalle attività all’interno del sistema planetario, che agis<strong>con</strong>ocome correnti eteriche nell’organismo terrestre.Per questo, miei cari amici, le scuole esoteriche che dovevanostudiare queste cose hanno realmente riferito ai pianetianche le sostanze fondamentali del nostro organismoterrestre in modo tale da definire <strong>con</strong> lo stesso nome delpianeta (o <strong>con</strong> uno simile) la sostanza direttamente da luiprodotta, prodotta non dalla costellazione, ma dall’attivitàprincipale del pianeta stesso. Oppure hanno perlomenomesso queste sostanze in relazione <strong>con</strong> i pianeti corrispondenti,in modo da far risaltare ciò che si presenta all’osservazioneocculta.Prendiamo ad esempio Saturno nel nostro sistema planetarioe vediamo che la corrente che direttamente da essopervade la Terra come corrente vitale è in relazione <strong>con</strong> lasostanza a cui diamo il nome di piombo. Abbiamo quindiuna sostanza fondamentale vivificata interiormente daSaturno. La sostanza fondamentale in relazione <strong>con</strong> Gioveè lo stagno, quella in rapporto <strong>con</strong> Marte il ferro e quella237scaricato da www.archiatiedizioni.it


legata a Venere, inteso in senso occulto, è il rame.Per quanto riguarda Mercurio, va tenuto <strong>con</strong>to che in seguitoè stato scambiato <strong>con</strong> Venere. Quello che l’attivitàvitale di Mercurio ha sostanzialmente creato penetrandonell’organismo terrestre, ha mostrato più somi<strong>gli</strong>anza <strong>con</strong>il pianeta stesso per via <strong>della</strong> maggiore vicinanza, dato cheMercurio è più vicino alla Terra de<strong>gli</strong> altri pianeti. Perciòalla sostanza è stato dato lo stesso nome del corpo cosmico:mercurio per l’appunto.Queste sono le sostanze fondamentali che nel loro corpoeterico sono in relazione <strong>con</strong> i rispettivi pianeti del sistemaplanetario.E se ci ricordiamo come abbiamo dovuto parlare di ciòche agisce dal sistema planetario in rapporto alle anime digruppo de<strong>gli</strong> animali e ai corpi astrali delle piante, noteremoche si trattava sempre di entità <strong>con</strong>nesse <strong>con</strong> <strong>gli</strong> Spiritidel movimento, o <strong>con</strong> i loro distaccamenti, che agis<strong>con</strong>osulla Terra dall’insieme dei pianeti del nostro sistema. Dobbiamoquindi nuovamente attribuire alla sfera de<strong>gli</strong> Spiritidel movimento ciò che pervade etericamente le sostanzeminerali.Se vo<strong>gli</strong>amo prendere in esame ciò che appartiene in qualitàdi corpo astrale al regno minerale dobbiamo ascendereal mondo immediatamente superiore. Nel senso complessivodelle nostre <strong>con</strong>siderazioni vi sarà chiaro che, come perpassare dal corpo astrale all’Io di gruppo delle piante siamodovuti salire dai pianeti al Sole, alla stella fissa, così anchenel regno minerale, se vo<strong>gli</strong>amo passare dal corpo eterico aquello astrale, dobbiamo salire fino alla stella fissa.Ciò vuol dire che va da sé ciò che lo sguardo spiritualeci dice: l’elemento astrale del minerale agisce nella scaladelle entità delle gerarchie a partire da ciò che è direttamentepercepibile nel Sole, da quelli che chiamiamo <strong>gli</strong>238scaricato da www.archiatiedizioni.it


Spiriti <strong>della</strong> saggezza, da quello che è in relazione <strong>con</strong> laloro sfera.Stando alla ricerca scientifico-spirituale quello che operanel minerale appare separato, al di fuori del minerale. Lavita che abbiamo descritto come presente all’interno delminerale in qualità di suo elemento eterico vi viene immessadall’esterno, mentre nell’uomo e nell’animale il corpoastrale tiene insieme l’eterico dall’interno. Nel mineraleinvece, l’eterico viene per così dire spinto dal corpo astraleche si trova all’esterno e non attratto dall’interno comenell’uomo e nell’animale.239Se osserviamo il rapporto fra il corpo astrale e il corpoeterico dell’uomo notiamo che ciò che agisce come corpoeterico viene trattenuto insieme da forze di attrazione (disegnoA). Nel minerale invece ci sono delle forze che sospingonol’eterico dall’esterno (disegno B), così che il <strong>con</strong>tenuto,l’interiorità che si esprime nella corrente eterica,viene spinta da forze astrali nella forma del minerale che siesprime nella corrente eterica.A livello astrale il minerale viene tenuto insieme dall’esterscaricatoda www.archiatiedizioni.it


no, per via del fatto che in rapporto a questa <strong>con</strong>centrazioneastrale il minerale viene determinato dalle varie posizionidel Sole rispetto alla Terra. Si potrebbe dire che lasostanza eterica viene spinta nel minerale dal punto da cuiil Sole splende sulla Terra. Quindi, mentre questo etericoviene diretto dai pianeti stessi, viene spinto dentro dal Solee tenuto insieme nel minerale o nel cristallo dalle forze cheappartengono alla sfera de<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> saggezza.Ma qui si manifesta qualcosa di molto interessante. Seci dedichiamo allo studio occulto dell’effetto esercitatosui minerali come forza astrale dal Sole, proprio in questopunto ri<strong>con</strong>osciamo <strong>con</strong> assoluta chiarezza un fatto distraordinaria importanza: scopriamo che, mentre tutte leforze eteriche provenienti dai pianeti agis<strong>con</strong>o sui mineraliformandone le sostanze fondamentali, anche dal Sole discendonosulla Terra correnti eteriche analoghe.Mentre in generale per la normale formazione dei mineralil’elemento sostanziale eterico proviene dai pianeti e lasostanza viene spinta dall’esterno dalle forze che partonodal Sole, non è che dal Sole stesso non discendano delle240scaricato da www.archiatiedizioni.it


correnti eteriche, anzi, da lì scende effettivamente una correntedi quel tipo.Da dove deriva? Perché dal Sole discende una correnteeterica che in un certo senso è in grado di animare interiormenteil minerale? Come mai si verifica questo fenomeno?Perché lì dentro è all’opera quello che ho chiamato il principioluciferico.Gli <strong>spiriti</strong> che dalle schiere delle gerarchie superiori esercitanoun’azione astrale sui minerali sono <strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong>saggezza, mentre <strong>gli</strong> Spiriti del movimento agis<strong>con</strong>o a livelloeterico. Vi sono Spiriti <strong>della</strong> saggezza che agis<strong>con</strong>odal Sole avendo attraversato un normale processo evolutivo.Essi operano nel modo appena descritto, esercitando laloro azione astrale sui minerali.Esistono però anche de<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> saggezza divenutiluciferici. Abbiamo definito questa trasformazione lucifericadi certe entità spirituali appartenenti ad una gerarchiacome una sorta di ribellione cosmica. Tale ribellione vieneprodotta dal fatto che determinati <strong>spiriti</strong> di un grado gerarchicosi sollevano <strong>con</strong>tro i loro pari e li <strong>con</strong>trastano, agendodiversamente. Questa ribellione viene raggiunta perchénon partecipano all’evoluzione de<strong>gli</strong> altri; restano indietro,al livello precedente.Le entità spirituali che restano indietro, i ribelli cosmici,vivono qualcosa di paragonabile a quello che proviamonell’anima quando noi vo<strong>gli</strong>amo andare avanti, ma le ideee le abitudini acquisite non vo<strong>gli</strong>ono lasciarci perché vo<strong>gli</strong>ono<strong>con</strong>tinuare ad esistere, quando le nostre abitudini siribellano alle nuove <strong>con</strong>quiste fatte in una fase <strong>della</strong> nostravita.Gli Spiriti luciferici, <strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> saggezza <strong>della</strong> se<strong>con</strong>dagerarchia che non hanno preso parte all’evoluzione,riversano dal Sole sulla Terra delle correnti eteriche sui mineraliinvece di mandare correnti astrali.241scaricato da www.archiatiedizioni.it


Così si è formata una certa sostanza minerale fondamentaleche ha ricevuto la propria interiorità direttamente dalSole. Quella sostanza fondamentale, che è l’oro, ricevettela propria interiorità dal Sole e non dai pianeti. Per questol’occultista attribuisce l’oro direttamente al Sole. L’oro è ilminerale luciferico che a livello eterico riceve l’interioritàdal Sole e non dai pianeti, ragion per cui sotto un certoaspetto è diverso da<strong>gli</strong> altri metalli.Potete comprendere facilmente come l’equilibrio <strong>della</strong>Terra risulti disturbato dal fatto che vi giungono delle correntieteriche dal Sole che produ<strong>con</strong>o qualcosa che di fattoè un principio ribelle.La Terra sarebbe in equilibrio per quanto <strong>con</strong>cerne il regnominerale se tutti <strong>gli</strong> influssi eterici sui minerali provenisserodai pianeti e se dal Sole giungessero solo <strong>gli</strong> influssiastrali. Ma così anche dal Sole provengono de<strong>gli</strong> influssieterici diretti che alterano l’equilibrio, che ha dovuto essereristabilito dalle sagge guide cosmiche, dato che la Terranon poteva in quello stato compiere la propria evoluzione.Le gerarchie hanno dovuto quindi collaborare fra loro perristabilire l’equilibrio.Alle più potenti forze eteriche luciferiche dovettero opporsidelle forze capaci di paralizzarne e annullarne in certosenso <strong>gli</strong> effetti. Questo poté accadere solo opponendoalla corrente eterica proveniente dal Sole un’altra correnteche interagendo <strong>con</strong> essa ne pareggiasse in qualche modo<strong>gli</strong> effetti.Quindi, mentre alcuni Spiriti <strong>della</strong> saggezza si sono rivelatiluciferici e hanno inviato correnti eteriche dal Soleal regno minerale sulla Terra, altri <strong>spiriti</strong> hanno fatto inmodo di opporre altre correnti a quelle inviate da<strong>gli</strong> Spiritiluciferici. Queste correnti opposte che hanno ristabilitol’equilibrio sono state create separando dalla Terra una partedi sostanza dall’equilibrio alterato e facendola ruotare242scaricato da www.archiatiedizioni.it


intorno ad essa come una luna. Così alle correnti etericheprovenienti dal Sole si oppongono quelle che affluis<strong>con</strong>osulla Terra dalla Luna, cioè da tutt’altra parte, ripristinandol’equilibrio.Dato che de<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> saggezza luciferici avevanoacquisito la possibilità di inviare correnti eteriche dal Sole,altri Spiriti <strong>della</strong> saggezza hanno dovuto rinunciare ad agiredal Sole, accettando di usare le loro forze per ristabilirel’equilibrio. Significa che sulla Luna fu fondata una coloniacosmica, planetaria, da cui partivano per la Terra correntieteriche, in modo da produrre una sostanza che dovevaessere presente sulla Terra per indebolire la forza direttadell’oro.Questo avvenne grazie alla separazione <strong>della</strong> Luna dallaTerra. E da<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> saggezza che hanno separatola Luna e sono diventati per così dire <strong>gli</strong> avversari de<strong>gli</strong>Spiriti luciferici <strong>della</strong> saggezza scorrono attraverso la Terraquelle forze eteriche che hanno prodotto come sostanzal’argento.Vedete quindi che nell’universo, nel cosmo, ci sono coseche funzionano in base a un certo schema, ma il fatto singolareè che questo schema subisce dappertutto eccezioni.Ci sba<strong>gli</strong>eremmo a voler sostenere schematicamente chetutte le forze eteriche per i minerali provengano dai pianeti,poiché in realtà due correnti eteriche hanno provenienzediverse: una viene dal Sole e l’altra dalla Luna, formandosulla Terra in modo diverso due sostanze fondamentali.Volendo immaginare come si esprime esteriormente nelcosmo quanto vi ho appena rac<strong>con</strong>tato, possiamo seguirela via che segue. Prima di tutto dobbiamo renderci <strong>con</strong>to dicosa vediamo effettivamente quando volgiamo lo sguardoverso il Sole.Qualche giorno fa abbiamo mostrato che solo <strong>gli</strong> <strong>spiriti</strong>243scaricato da www.archiatiedizioni.it


244delle gerarchie superiori che arrivano fin giù a<strong>gli</strong> Spiriti<strong>della</strong> saggezza compiono una propria evoluzione sulla stellafissa. Possiamo quindi dire che se dirigiamo lo sguardoverso la stella fissa, il suo <strong>con</strong>tenuto è di fatto la sostanzade<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> saggezza. Questo è il vero <strong>con</strong>tenuto <strong>della</strong>stella fissa.Sì, l’uomo può farsi un’idea di cosa sia la sostanza de<strong>gli</strong>Spiriti <strong>della</strong> saggezza solo prendendo ciò che è presente inlui, perlomeno come immagine di quella sostanza. Qual èdentro di noi, nella nostra anima umana, un’immagine <strong>della</strong>sostanza de<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> saggezza? I nostri pensieri!Però non li vediamo <strong>con</strong> <strong>gli</strong> occhi fisici.L’essenziale è che anche le stelle fisse, in quanto luogod’azione dei veri Spiriti <strong>della</strong> saggezza, non sono visibilia<strong>gli</strong> occhi fisici. Qui siamo in un punto in cui dobbiamodi nuovo richiamare l’attenzione sull’enorme importanzadelle scritture religiose fondate sull’occultismo.Sapete che nella Bibbia, nella Genesi, si narra che <strong>gli</strong> esseriumani sono stati creati in un modo molto particolare.Ci viene detto che Lucifero (il serpente) andò da Eva e ledisse che se avesse fatto ciò che lui voleva le “si sarebberoaperti <strong>gli</strong> occhi”. Chi <strong>con</strong>osce il testo originario non si affretteràa fornirne una spiegazione simbolica. Il bene e ilmale di cui parla la Bibbia non sono da intendersi a livellomorale: il bene e il male morali appartengono ad un altrolivello dell’evoluzione culturale.Ciò che lì è definito come bene e male è qualcosa che vienevisto esteriormente, non a livello animico-spirituale, ma<strong>con</strong> <strong>gli</strong> occhi fisici: «Vi si apriranno <strong>gli</strong> occhi.» Prima nonerano aperti, è un’affermazione che va presa alla lettera.Prima che Lucifero <strong>gli</strong> si avvicinasse, l’uomo poteva sologuardare fuori e vedeva le stelle fisse <strong>con</strong> la chiaroveggenzadi cui tutti <strong>gli</strong> esseri umani erano dotati. Ma le vedevanella loro sostanza, come sostanza de<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> sagscaricatoda www.archiatiedizioni.it


gezza, le vedeva spiritualmente.E da quel momento cominciò a vederle fisicamente, vale adire: la luce percepibile dai suoi occhi fisici ha cominciatoa risplendere verso di lui solo quando è soggiaciuto allatentazione luciferica. Ciò vuol dire che, in quanto diretteda<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> saggezza, le stelle fisse non sono visibilifisicamente, non diffondono luce fisica.La luce fisica può essere emanata solo sulla base di qualcosache sottostà ad essa come un portatore, se la luce vieneper così dire incatenata a un portatore. Affinché una stellafissa possa diventare visibile esteriormente occorre qualcos’altrooltre alla semplice azione de<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> saggezza:è necessario che in quella stella fissa siano all’operade<strong>gli</strong> Spiriti luciferici che si ribellano alla semplice sostanza<strong>della</strong> saggezza, compenetrandola <strong>con</strong> il loro principio.E così, nella stella fissa, a ciò che è visibile solo spiritualmentesi mescola l’elemento luciferico che si ribella aquesta visibilità esclusivamente spirituale provocando lamanifestazione fisica <strong>della</strong> luce.La stella fissa non sarebbe visibile se non avesse dentrodi sé oltre a<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> saggezza normalmente progreditianche quelli che non hanno raggiunto la loro meta esono rimasti a un grado inferiore, a quello de<strong>gli</strong> Spiriti delmovimento o a quello de<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> forma. Dobbiamori<strong>con</strong>oscere come portatori <strong>della</strong> luce visibile nella sostanzaspirituale priva di luce delle stelle fisse <strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong>saggezza rimasti fermi, quelli che non hanno raggiunto laloro meta.E come abbiamo capito che dalle stelle fisse, e quindi anchedal nostro Sole, ci viene in<strong>con</strong>tro qualcosa di fisicamenteluminoso solo perché ai normali Spiriti <strong>della</strong> saggezza siassociano quelli rimasti indietro, che diventano portatori<strong>della</strong> luce (questo vuol dire “Lucifero” o “Phosphoros”),così ora ci rendiamo <strong>con</strong>to che il motivo che rende visibile245scaricato da www.archiatiedizioni.it


246il Sole, emanando luce dalla stella fissa, è lo stesso che inviasulla Terra le correnti vitali eteriche che danno origineall’oro.Era perciò necessario che dalla Luna agissero le altre forzeche lo sguardo spirituale percepisce come correnti eterichee che produ<strong>con</strong>o l’argento. Ma se davvero ci sono de<strong>gli</strong>Spiriti <strong>della</strong> saggezza che <strong>con</strong>trappongono la Luna al Soleper creare un equilibrio, dobbiamo dire che essi non possonorisplendere sulla Luna, poiché <strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> saggezzanon risplendono.Se quindi lo sguardo occulto cerca <strong>gli</strong> <strong>spiriti</strong> sulla Luna,trova che non risplendono. Ma <strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> saggezza chehanno fondato una colonia sulla Luna devono cacciare <strong>gli</strong>Spiriti luciferici dalla Luna, altrimenti le cose non si bilancerebbero.Per questo la Luna non può emanare luce propria,ma solo quella che viene riflessa come luce solare.Certi Spiriti <strong>della</strong> saggezza hanno stabilito la loro dimorasulla Luna, come per sacrificio, per fornire da lì alla Terra lecorrenti necessarie al mantenimento dell’equilibrio rispettoalle correnti luciferiche provenienti dal Sole. Per questodalla Luna è esclusa la luce propria. Ed ora non è difficileri<strong>con</strong>oscere nelle circostanze che ci si presentano nel mondofisico il simbolo di un profondo nesso spirituale.Dal Sole ci appare luce propria, dalla Luna no. E la luceriflessa emanata dalla Luna e di cui Lucifero è il portatore,ci comunica che quella luce viene esclusa dalla Luna. PerciòLucifero può solo apparire dalla Luna in un’immagine,in una parvenza, per il fatto che la luce solare viene riflessa.Quando per esempio la falce <strong>della</strong> Luna riflette la lucesolare, in un primo tempo sulla Luna stessa non ci sonoSpiriti <strong>della</strong> saggezza luciferici, ma viene riflesso ciò chedal Sole fluisce attraverso <strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> saggezza.Se invece rivolgiamo lo sguardo spirituale verso la Luna,la falce lunare luminosa, visibile allo sguardo fisico, scomscaricatoda www.archiatiedizioni.it


pare, dato che esiste solo per <strong>gli</strong> occhi fisici. Ma al suo postosi manifesta allo sguardo chiaroveggente l’essere realeche sta alla base <strong>della</strong> luce nel cosmo: appare l’immagine diLucifero, ma come immagine riflessa.247Se pensate che allo sguardo occulto si presenti l’immaginedi Lucifero al posto <strong>della</strong> falce lunare, dovrete dirvi chequesta Luna deve la sua nascita alla circostanza che certinormali Spiriti <strong>della</strong> saggezza hanno rinunciato alla lorodimora sul Sole per trasferirsi su questa colonia lunare, ovetengono a bada ciò che irradia da<strong>gli</strong> Spiriti luciferici. Perciòqui (disegno), al di sopra <strong>della</strong> falce <strong>della</strong> Luna, allosguardo spirituale si mostra lo Spirito <strong>della</strong> saggezza chetiene a bada il principio luciferico.La realtà spirituale si manifesta simbolicamente alla facoltàimmaginativa come uno Spirito buono <strong>della</strong> saggezzache tiene a freno sotto di sé il principio luciferico. Per questo<strong>gli</strong> occultisti hanno presentato una figura che di solitoviene vista come un messaggero capo del supremo Spirito<strong>della</strong> saggezza che doma Lucifero, e al posto <strong>della</strong> falce lunareviene rappresentato Lucifero in catene soggiogato. Sitratta di un’immagine occulta. Anche fra le nostre immagiscaricatoda www.archiatiedizioni.it


ni esoteriche ne trovate una che illustra come il messaggerocapo tiene a bada Lucifero. È un’immagine che rimanda aprofondi segreti del mondo spirituale.Ciò che appare esteriormente nella maya va in realtà attribuitoall’interazione fra <strong>gli</strong> <strong>spiriti</strong> delle gerarchie. Mentre<strong>con</strong> <strong>gli</strong> occhi fisici vediamo la falce argentea <strong>della</strong> Luna ea volte sopra di essa come un’ombra rotonda scura, davantiallo sguardo dello spirito la falce lunare si trasforma in unessere vivente al di sopra del quale c’è uno spirito che lodoma, ristabilendo l’equilibrio a partire dalla Luna.Vedete dunque che già solo per produrre un fenomenocome la nostra Luna è necessario che nel cosmo si compianodiverse azioni. L’interazione delle varie gerarchienel cosmo è molto complessa e anche se avessimo a disposizioneuna serie più lunga di <strong>con</strong>ferenze non potremmoche fornirne dei cenni. Possiamo solo spiegare la linea diprincipio in base alla quale queste gerarchie spirituali interagis<strong>con</strong>o.Miei cari amici, tenete bene a mente questo pensiero chevi ho esposto in relazione al corpo astrale dei minerali.Ora dobbiamo ancora prendere in esame l’Io di gruppo deiminerali.Per trovare questo Io di gruppo lo dobbiamo cercare inun mondo sovrasensibile ancora superiore, vale a dire inun mondo che non si trova ne<strong>gli</strong> ambiti in cui risiedono <strong>gli</strong>Io di gruppo de<strong>gli</strong> animali o delle piante. Per questo non lopossiamo trovare neppure sul Sole. Dove si mostra alloraallo sguardo chiaroveggente l’Io di gruppo dei minerali?Vedete, la cosa particolare è che questo Io di gruppo deiminerali non è definito da nessun luogo, ma si trova nell’interospazio cosmico e da lì agisce. Giungiamo così a renderci<strong>con</strong>to che l’Io di gruppo dei minerali va cercato al difuori del sistema planetario. Questo coincide anche <strong>con</strong> le248scaricato da www.archiatiedizioni.it


249informazioni che abbiamo dalla cronaca dell’invisibile, ecioè che la classe di entità immediatamente superiore a<strong>gli</strong>Spiriti <strong>della</strong> saggezza è quella de<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> volontà oTroni.Questi Spiriti <strong>della</strong> volontà che appartengono alla primagerarchia, o i loro discendenti, emanano ciò che producel’Io di gruppo dei minerali e che in fondo agisce nel sistemaplanetario dall’esterno.Questo corrisponde anche al fatto che la formazione delsistema planetario ha inizio <strong>con</strong> la discesa de<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong>volontà, <strong>con</strong> l’antico Saturno creato da<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong>volontà, che ancor oggi agis<strong>con</strong>o come ai tempi in cui dalcosmo hanno realizzato la prima incarnazione <strong>della</strong> nostraTerra.Possiamo vedere questi Spiriti <strong>della</strong> volontà solo quando,diventati luciferici, si mostrano in fenomeni come quelli deimeteoriti che troviamo nell’ambito <strong>della</strong> Terra, nella qualesembrano giungere dallo spazio cosmico. L’origine cosmica,extraterrestre di tali fenomeni ci si manifesta quandoquesti Spiriti luciferici <strong>della</strong> volontà agendo si rivestono unpo’ di ciò che opera nel sistema planetario come comete emeteore, come vita delle comete o delle meteore.Abbiamo già visto qual è il significato di questa vita all’internodel sistema planetario. Qui vorrei almeno accennareal fatto che la cometa è veramente qualcosa che giungedall’esterno, che in un certo senso annette a sé l’elementominerale. Mentre percorre il sistema planetario, la cometasi annette ciò che ha pure origine da<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> volontà,cioè il minerale.La <strong>con</strong>seguenza può essere che, mentre la cometa attraversaa tutta velocità il sistema planetario e aggrega sostanzaminerale, questa viene poi attratta dalla Terra e vi precipitasopra. Non si tratta <strong>natura</strong>lmente <strong>della</strong> cometa, ma delsuo annuncio sulla Terra mediante l’estromissione di mescaricatoda www.archiatiedizioni.it


teoriti. Le cose sono assolutamente oggettive e se duranteun’osservazione emergono delle <strong>con</strong>traddizioni rispetto aquanto esposto in precedenza, ci si può sempre aspettareche tali <strong>con</strong>traddizioni si risolvano facilmente se si tienedavvero <strong>con</strong>to di ogni realtà in gioco.Questo era solo un accenno per mostrare come nel sistemaplanetario abbiamo realmente a che fare <strong>con</strong> realtà cheagis<strong>con</strong>o dal cosmo. Queste anime di gruppo dei mineralioperano sotto forma di raggi dall’esterno verso l’interno. Esiccome lo spazio, non essendo omogeneo, ci offre diversemodalità di azione a se<strong>con</strong>da delle varie provenienze, questeanime di gruppo dei minerali che appartengono alla sferade<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> volontà si irradiano verso di noi dallepiù svariate direzioni spaziali e nei modi più diversi.Grazie all’interazione di ciò che per i minerali provienedai pianeti, di ciò che viene dal Sole e di ciò che fluiscedalle più svariate direzioni, sorge la possibilità che nel regnominerale non solo esistano i tipi fondamentali a cuiabbiamo accennato oggi, ma che si formino anche tutte lealtre forme possibili e tutte le altre sostanze modificate delregno minerale.La sostanza di un minerale dipende dal modo in cui leforze che agis<strong>con</strong>o dai pianeti vengono a loro volta influenzateda altre forze che affluis<strong>con</strong>o sulla Terra da varie direzioni,provenendo a livello astrale dal Sole o dallo spaziocosmico. In tal modo si può comprendere tutta la varietàdel regno minerale.Se osserviamo il nostro attuale Saturno, esso si presentaallo sguardo chiaroveggente come il pianeta più esterno delnostro sistema. Perché? Perché Saturno in quanto pianeta,in quanto antico Saturno che è stato la prima incarnazionedel nostro stadio terrestre a cui possiamo risalire, è determinatodalle correnti esterne provenienti dallo spazio cosmico.250scaricato da www.archiatiedizioni.it


E se avessimo potuto osservare Saturno in uno stadio inizialedell’evoluzione terrestre, avremmo visto che nella suaorbita aveva una specie di nucleo e una specie di coda cometariache si estendeva nelle vastità dello spazio. In tempiantichissimi Saturno si sarebbe mostrato <strong>con</strong> un nucleo euna vera e propria coda cometaria che si estendeva nellospazio. Significa che Saturno ai primordi <strong>della</strong> nostra Terrasi sarebbe manifestato come una cometa lungo la propriaorbita <strong>con</strong> la coda rivolta all’esterno.Così era un tempo, così lo mostrano i fatti <strong>della</strong> cronacadell’invisibile. La coda dell’antico Saturno indicava le piùsvariate direzioni nello spazio, corrispondenti alle correntiprovenienti dallo spazio cosmico che sono le anime digruppo dei minerali, dirette da<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> volontà.In un’epoca successiva, quando il sistema planetario fu<strong>con</strong>chiuso in sé da<strong>gli</strong> <strong>spiriti</strong> delle altre gerarchie, ciò cheprima usciva nello spazio si ripiegò su di sé in modo taleche dalla coda di prima si formò un anello per via dell’attrazionedel sistema planetario. Per lo sguardo occultol’anello di Saturno non è altro che il fenomeno <strong>della</strong> codadelle comete. Se prendeste l’anello che cir<strong>con</strong>da Saturno e251scaricato da www.archiatiedizioni.it


lo apriste, avreste la coda di una cometa (v. disegno).Abbiamo quindi ancora la possibilità di guardare indietroall’affluire delle Anime di gruppo dei minerali nel nostrosistema planetario. Di nuovo sono i segni zodiacali a indicarcisostanzialmente le singole stazioni.Va inoltre notato che i due pianeti più esterni attribuitidall’astronomia fisica al nostro sistema, Urano e Nettuno,in origine non appartenevano al nostro sistema solare, masono giunti solo molto più tardi nella sua sfera d’attrazione.Allora divennero compagni de<strong>gli</strong> altri pianeti e rimaseronel sistema solare. Non possono quindi essere annoveratinel nostro sistema come <strong>gli</strong> altri pianeti, a partire da Saturno,che per così dire ne hanno fatto parte fin dall’inizio.Se lo osserviamo nella sua antica forma, dobbiamo vederein Saturno un pianeta che, mentre invia alla nostra Terrala sua corrente eterica emanata dal suo centro, crea la sostanzadel piombo. Ma nello stesso tempo vediamo comele Anime di gruppo dei minerali affluis<strong>con</strong>o e vengono afferratementre su di esse si esercita una forza di attrazioneproveniente dal Sole, da cui promana il corpo astrale delminerale.• Dal Sole fluisce nello spazio il corpo astrale delminerale;• dallo spazio cosmico affluisce l’ Io del minerale.Mentre <strong>con</strong>fluis<strong>con</strong>o produ<strong>con</strong>o qualcosa che trasformatosi esprime in una fe<strong>con</strong>dazione dell’Io di gruppo <strong>con</strong> ilcorpo astrale, e solo così ha origine il minerale nella suainterezza.Se ritorniamo alle comete, anche in esse dobbiamo vederequalcosa che in fin dei <strong>con</strong>ti affluisce dallo spazio cosmico<strong>con</strong> un’entità simile alle Anime di gruppo dei minerali.Queste ultime appartengono alla sfera de<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong>252scaricato da www.archiatiedizioni.it


volontà, al di sopra dei quali si trovano le entità che stannoalla base <strong>della</strong> vita delle comete.Ma ovunque ci sono entità luciferiche, e quindi anche nellecomete, che sono al livello dei Troni e non dei Serafini odei Cherubini. Per questo la cometa ha una <strong>natura</strong> mineralee appare come un’impronta minerale nel sistema planetario.Nelle comete dobbiamo vedere dei corpi cosmici chedal cosmo entrano in un’epoca in cui il sistema planetarioè già formato e che perciò non si evolvono al punto de<strong>gli</strong>altri corpi all’interno del sistema planetario stesso, ma sifermano ad uno stadio sostanzialmente precedente.Certo, a questo punto sarebbe interessante seguire <strong>gli</strong> stadidel divenire cosmico quali si formano grazie all’interazionefra <strong>gli</strong> <strong>spiriti</strong> delle gerarchie all’interno di un sistema distelle fisse, vedere come ci appaiono questi <strong>spiriti</strong> stessi sedirigiamo lo sguardo alle nebulose cosmiche e alle galassiedi stelle fisse lontane.Ogniqualvolta volgiamo lo sguardo occulto ad una stellafissa, esso in<strong>con</strong>tra dapprima Spiriti <strong>della</strong> saggezza normali.Se fossero all’opera solo questi <strong>spiriti</strong>, il cielo intero risulterebbeinvisibile a<strong>gli</strong> occhi fisici, potrebbe essere visto soloda una coscienza chiaroveggente. Ma ovunque a<strong>gli</strong> Spiriti<strong>della</strong> saggezza normale si mescolano quelli luciferici, cheportano luce fisica propria nei mondi delle stelle fisse.Quando davanti a noi risplende il cielo stellato notturno,Phosphoros (Lucifero, il “portatore di luce”) agisce effettivamenteda innumerevoli punti. E ovunque nel mondo sorgela forma solo grazie all’interazione di opposti, all’interazionefra i normali <strong>spiriti</strong> delle gerarchie e quelli divenutiribelli, cioè rimasti indietro.Grazie ai normali Spiriti <strong>della</strong> saggezza il cielo stellatonon risplende per <strong>gli</strong> occhi fisici, ma è visibile a<strong>gli</strong> occhispirituali. Risplende per <strong>gli</strong> occhi fisici e si mostra nella253scaricato da www.archiatiedizioni.it


maya esterna grazie a Lucifero o a<strong>gli</strong> Spiriti luciferici chesono e devono essere all’opera ovunque.Così, miei cari amici, anche nel regno minerale abbiamovisto qualcosa di singolare. Oggi in un certo senso abbiamocolto la Luna come uno scenario da cui agisce uno Spirito<strong>della</strong> saggezza che tiene a freno Lucifero, poiché dovevaessere creato un luogo dal quale attraverso il <strong>con</strong>trasto sipotesse ristabilire l’equilibrio rispetto all’operare luciferico.Cosa significa questo per l’uomo?Abbiamo visto come per l’uomo sia <strong>con</strong>centrato nel mondofisico tutto ciò che per il minerale è distribuito nei varimondi. Abbiamo trovato le Anime di gruppo dei minerali,delle piante e de<strong>gli</strong> animali. Ma anche per l’uomo esisteuna specie di anima di gruppo? Certamente! Troviamo• le Anime di gruppo dei minerali nel regno dei Troni,• le Anime di gruppo delle piante nella sfera de<strong>gli</strong>Spiriti <strong>della</strong> saggezza,• le Anime di gruppo de<strong>gli</strong> animali nella sfera de<strong>gli</strong>Spiriti del movimento;• ma l’ uomo ha ricevuto la sua anima di gruppo cosìche quando <strong>gli</strong> è stato infuso l’Io <strong>gli</strong> è stata data inorigine un’Anima di gruppo come emanazione de<strong>gli</strong>Spiriti <strong>della</strong> forma.E quest’anima di gruppo dell’uomo, che di fatto era destinataad essere un’anima unitaria nell’umanità intera, è statadifferenziata in modo che comparissero le diversità di razzae stirpe grazie all’azione de<strong>gli</strong> altri <strong>spiriti</strong>. Ieri abbiamopotuto accennare brevemente a questo fatto.L’uomo è stato creato sulla Terra come un’unità attraversola quale doveva affermarsi l’Io primigenio de<strong>gli</strong> uomini comeun’unica anima di gruppo discesa nel mondo fisico che vivein ogni uomo. Come <strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> forma possono creare254scaricato da www.archiatiedizioni.it


solo la forma esteriore dei minerali, così <strong>gli</strong> stessi Spiriti<strong>della</strong> forma creano per l’uomo l’Io di gruppo che viene poidifferenziato dalle altre entità delle varie gerarchie.L’equilibrio realizzato nel mondo minerale grazie allaformazione <strong>della</strong> Luna è stato creato anche per l’uomo,e precisamente in modo tale che mentre per il regno mineralenella Luna c’è l’equilibrio fisico, per l’uomo esistenello stesso modo un principio lunare che si <strong>con</strong>trapponeall’influsso luciferico sulla <strong>natura</strong> umana proprio come nelregno minerale l’oscuro principio lunare si oppone al principioluciferico.Come nel mondo minerale agisce sulla Luna qualcosa chetiene l’equilibrio rispetto al principio luciferico provenientedal Sole, così dalla Luna opera un principio spirituale <strong>con</strong>trola tentazione di Lucifero presentatasi all’uomo nel corsodell’evoluzione terrestre. E anche la Luna è in relazione <strong>con</strong>le entità delle gerarchie superiori, proprio come tutti i pianetie i corpi celesti.Gli Spiriti <strong>della</strong> saggezza hanno fondato una colonia sullaLuna per preservare l’equilibrio. Così dalla Luna agis<strong>con</strong>oanche sull’uomo de<strong>gli</strong> <strong>spiriti</strong> equilibratori <strong>con</strong>tro Luciferoche si era accostato all’uomo tentandolo. E come Luciferoha diffuso la luce fisica, così ha anche instillato i propriprincipi spirituali nell’anima dell’uomo.Possiamo quindi indicare la Luna anche come portatricedell’avversario di Lucifero, come dimora de<strong>gli</strong> <strong>spiriti</strong> normaliche devono risiedere su di essa per mantenere l’equilibriorispetto ai portatori di luce che precipitano in avanti esono nel <strong>con</strong>tempo i tentatori dell’umanità.Nell’antichità ebraica il segreto <strong>della</strong> Luna e del suo principiospirituale fu svelato per la prima volta all’umanità. Equanto di fisico abbiamo trovato nella Luna, nel suo aspettospirituale è ciò che l’antichità ebraica definisce il principiodi Jahwe. In tal modo la Luna viene definita il punto di255scaricato da www.archiatiedizioni.it


partenza delle prerogative dell’avversario di Lucifero attivesull’uomo. Jahwe o Jehova è l’antagonista di Lucifero.L’antica dottrina esoterica ebraica guarda il Sole e sidice:Nel Sole agis<strong>con</strong>o <strong>gli</strong> Spiriti invisibili <strong>della</strong> saggezza,visibili solo allo sguardo spirituale ma non a quellofisico. Per questo sguardo risplende verso il basso ilprincipio di Lucifero. Del principio solare è esteriormentevisibile Lucifero. In esso agisce però misteriosamente,invisibile allo sguardo fisico, tutto ciò che èraggiungibile attraverso <strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> saggezza chesono la porta per accedervi. Uno di questi Spiriti <strong>della</strong>saggezza (Jahwe) si è separato e sacrificato, prendendodimora sulla Luna, per agire da lì in modo che nonsolo la luce venga domata, ma anche cancellato ciòche è spirituale di Lucifero.L’antico ebraismo vedeva in Jahwe o Jehova un inviato diquelle vere entità spirituali superiori alle quali si apre losguardo attraverso <strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> saggezza quando si osservail Sole <strong>con</strong> <strong>gli</strong> occhi spirituali.L’antichità ebraica immaginava, e a ragione, che Jahwedovesse operare dalla Luna finché <strong>gli</strong> uomini non avesseroraggiunto la maturità necessaria per presagire e sentirealmeno interiormente ciò che a poco a poco l’umanità saràin grado di ri<strong>con</strong>oscere nel suo ulteriore sviluppo: che dalSole non proviene solo l’elemento fisico di Lucifero, ma anchela diffusione di ciò per cui <strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> saggezzarappresentano la porta.All’antichità ebraica quindi in Jahwe si manifestava qualcosadi simile a<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> saggezza, e noi possiamodire che come nello spazio la luce solare viene riflessa dallaLuna, così per i veri <strong>con</strong>oscitori dell’antichità ebraica Jah-256scaricato da www.archiatiedizioni.it


we era il riflesso dell’Entità spirituale che un giorno, quando<strong>gli</strong> uomini saranno maturi, irradierà dal Sole, e la cuicomparsa era stata predetta dai Rishi, da Zarathustra e daiseguaci di Osiride.Come nello spazio la luce solare viene riflessa dalla Luna,così in Jahwe o Jehova si mostrava come in un riflesso ilprincipio dello Spirito solare, a cui potete dare il nome chepreferite: Vishvakarman, come lo chiamavano <strong>gli</strong> antichiIndiani, Ahura Mazda, come lo chiamava Zarathustra, Osiride,come lo chiamavano <strong>gli</strong> antichi Egizi, o Cristo, comel’ha chiamato il quarto periodo culturale postatlantideo.Questa è la <strong>con</strong>cezione esoterica di Jahwe: è il Cristo riflessodal principio lunare e preannunciato, in quanto riflessonel tempo. Perciò nel Vangelo di Giovanni (5,46) troviamoun passo che altrimenti non potrà mai essere capito,dove si accenna al fatto che Mosè parla del Cristo. In realtàMosè parla di Jahwe, ma questi è il Cristo che si preannuncia.Si cita un passo in cui si parla di Jahwe, perché in talmodo il portatore del Cristo accenna al fatto che Jahwe èsolo il Cristo annunciato in passato.Vediamo così come queste cose <strong>con</strong>cordino fra loro ecome le nostre <strong>con</strong>siderazioni odierne coincidano <strong>con</strong> quelledi ieri, come la luce esteriore e il suo portatore debbanoessere <strong>con</strong>siderati in <strong>con</strong>trasto <strong>con</strong> un principio spiritualeche si trova al punto normale <strong>della</strong> propria evoluzione eche ci appare come il centro spirituale del nostro sistemaplanetario, come abbiamo illustrato ieri e oggi.Non sono i nomi che <strong>con</strong>tano, l’importante è ri<strong>con</strong>oscereappieno la portata di questo principio. Dobbiamo renderci<strong>con</strong>to che sul piano spirituale parliamo del Cristo come sulpiano fisico parliamo del Sole; che a livello spirituale parliamodei pianeti e de<strong>gli</strong> Spiriti planetari come per esempionell’evoluzione <strong>della</strong> civiltà terrestre parliamo del principiodel Buddha.257scaricato da www.archiatiedizioni.it


Siamo di nuovo arrivati a un punto in cui si trova unadelle più importanti rivelazioni presentateci da H.P. Blavatsky.Potete rendervi <strong>con</strong>to <strong>della</strong> grandezza delle rivelazioni<strong>con</strong>tenute nella Dottrina segreta se <strong>con</strong>siderate il modo incui la Blavatsky tratta il <strong>con</strong>cetto di Jahwe. Non ci devemeravi<strong>gli</strong>are il fatto che non renda giustizia alle cose, datoche prova una certa antipatia per Cristo e per Jahwe.La verità si fa strada comunque: la descrizione di Jahwecome divinità lunare e la presentazione di Lucifero comeil suo avversario risultano nell’opera <strong>della</strong> Blavatsky comel’espressione offuscata di una verità. E la descrizione, chenella Blavatsky deriva dall’ispirazione, riceve da lei unacolorazione soggettiva dovuta alla sua sensazione che Luciferofosse una divinità buona. Lo sentiva come una divinitàbuona e in un certo senso lo preferiva al dio lunareperché per lei Lucifero era un dio solare.E lo è effettivamente, solo che abbiamo dovuto presentarela vera <strong>con</strong>nessione così da poter capire il motto che circolavaun tempo: «Christus verus Luciferus: Cristo è il veroLucifero.» Oggi questo non suona più bene alle orecchiede<strong>gli</strong> uomini, ma a quei tempi sì, quando si sapeva dalleantiche dottrine segrete che Lucifero, il portatore di luce,si manifesta nella luce fisica esteriore. Ma se attraverso laluce fisica giungiamo a<strong>gli</strong> Spiriti <strong>della</strong> saggezza, alla lucespirituale, allora arriviamo al portatore <strong>della</strong> luce spirituale:Christus verus Luciferus.Miei cari amici, penso che, nonostante le carenze <strong>con</strong> cuiabbiamo potuto esporre questo tema così vasto, alle vostreanime sia chiaro lo scopo a cui tendiamo sempre in ambitoscientifico-spirituale: che la trattazione di ogni argomentoci <strong>con</strong>duca a guardare nello spirito partendo dalla realtàsensibile.Nei corpi celesti, che dallo spazio risplendono per noi258scaricato da www.archiatiedizioni.it


259come impronte dei prodigi cosmici, questo risulterà particolarmentedifficile sotto molti aspetti, poiché in questicorpi troviamo una complessa interazione delle entità dellevarie gerarchie e poiché possiamo comprendere tutto ciòche succede nello spazio cosmico solo se dietro a tutta lamateria, anche a quella luminosa, troviamo lo spirito o <strong>gli</strong><strong>spiriti</strong>.Dietro a tutti questi esseri spirituali angelici c’è la vitacomune <strong>della</strong> divina paternità. Prima di esprimersi sul pianofisico, questa vita divina che opera sempre e ovunquesi articola in numerosi mondi di gerarchie spirituali. Noiperò solleviamo lo sguardo verso questi mondi e vediamoin essi ciò che sta alla base dei prodigi celesti e agisce finnei nostri regni <strong>della</strong> <strong>natura</strong>. Anche in questi regni infatti simostrano le gerarchie stesse o i loro “discendenti”.Se guardiamo in questo modo nello spazio celeste, possiamoricevere anche un’impressione morale che deve<strong>con</strong>sistere in questo: se ci lasciamo influenzare un po’ daipossenti effetti delle gerarchie dello spazio celeste, veniamodistolti dalle passioni, da<strong>gli</strong> istinti, dalle brame e dallerappresentazioni prodotte dalla vita fisica terrestre.Sostanzialmente sono queste rappresentazioni, questiimpulsi, queste brame e passioni prodotti dalla vita fisicaterrestre a immettere nell’evoluzione <strong>della</strong> Terra ciò che divide<strong>gli</strong> uomini in gruppi, rendendoli avversari o seguacidei vari orientamenti.Si arriva in senso morale superiore alla libertà quandoalmeno per brevi istanti ci si stacca dall’osservazione diciò che è terrestre e si sposta lo sguardo nei regni de<strong>gli</strong><strong>spiriti</strong> nel mondo. Allora ci liberiamo da ciò che di solitointerviene nei nostri istinti egoistici, che sono l’unica causadi tutte le guerre e le meschinità che affliggono la Terra.Per questo il mezzo più sicuro per <strong>con</strong>seguire <strong>gli</strong> alti ideali<strong>della</strong> vita scientifico-spirituale <strong>con</strong>siste nel sollevare semscaricatoda www.archiatiedizioni.it


260pre di nuovo lo sguardo verso i mondi delle stelle e le loroguide, le gerarchie.Se lassù, come abbiamo cercato di fare ieri e oggi, esploriamoil significato de<strong>gli</strong> <strong>spiriti</strong> ispiratori delle religioni edelle civiltà, dei portatori di saggezza all’umanità, ci passeràla vo<strong>gli</strong>a di litigare sulla Terra come seguaci di singolisistemi. Non ci attaccheremo ai nomi e neppure alle professionidi fede di singoli gruppi di uomini sulla Terra.Quando <strong>gli</strong> uomini cercheranno le loro <strong>con</strong>oscenze laddovepossono <strong>con</strong>vergere <strong>gli</strong> sguardi di tutti <strong>gli</strong> esseri umani edove trovano <strong>con</strong>oscenze comuni, <strong>con</strong>oscenze che unis<strong>con</strong>oe non dividono, quando <strong>gli</strong> uomini giungeranno davveroal linguaggio celeste che esprime il significato dei vari fondatoridelle religioni e de<strong>gli</strong> ispiratori dell’umanità, allorapotrà veramente realizzarsi l’ideale scientifico-spirituale diuna visione tollerante e imparziale di tutte le religioni e ditutte le <strong>con</strong>cezioni del mondo.Gli uomini non litigheranno più quando avranno smessodi rivendicare l’appartenenza a un gruppo di questo o quelportatore di correnti culturali religiose o di altro genere, macercheranno le sue origini nello spazio celeste. In questosenso anche una <strong>con</strong>siderazione come questa può acquisireun grande significato morale, dal momento che crea pacee armonia su argomenti che in genere portano separazionee disarmonia.Ora dobbiamo imparare a leggere la possente scritturache ci viene data nelle forme e nei movimenti dei corpicelesti, a leggere che <strong>gli</strong> stessi <strong>spiriti</strong>, e non <strong>spiriti</strong> diversi,agis<strong>con</strong>o sulla Terra per tutti <strong>gli</strong> uomini e a tutti <strong>gli</strong> uominiappartengono.Desidero spiegarvi questo fatto <strong>con</strong> un’immagine fisica:finché restiamo sulla Terra, un gruppo di uomini può viverea nord o a sud, a ovest o a est. Ma poi guardiamo imovimenti <strong>della</strong> Terra, come il nostro pianeta, modificanscaricatoda www.archiatiedizioni.it


do la propria posizione, volge il volto verso le stelle, siain brevi periodi di tempo che nel corso di milioni di anni.Osserviamo come il suo emisfero meridionale si rivolge anord e come il nostro cielo stellato boreale diventa visibile,e poi come l’emisfero settentrionale si rivolge a sud e noipossiamo vedere il cielo stellato australe.Come nel corso dei tempi la Terra rivolge il volto a tuttele stelle che risplendono nel cosmo, così possa l’umanitàimparare, grazie a<strong>gli</strong> ideali <strong>della</strong> scienza dello spirito, a dirigereil proprio sguardo obiettivo su tutto ciò che dallospazio cosmico parla spiritualmente.Il modo mi<strong>gli</strong>ore per raggiungere questo ideale scientifico-spiritualeè proprio una simile osservazione positivadei fatti, non un porre in evidenza in maniera sentimentalel’amore e la pace. Conseguiremo realmente l’amore, la pacee l’armonia interiore quando dalle questioni terrene che dividono<strong>gli</strong> uomini in razze, nazioni e religioni solleveremolo sguardo verso i mondi delle stelle dove ci parlano <strong>spiriti</strong>che si esprimono nella stessa lingua per tutte le animeumane, per ogni cuore umano e per tutti i tempi, per l’eternità,se solo li capiamo nel modo giusto.In questo senso, ora che siamo giunti al termine di queste<strong>con</strong>ferenze, ho voluto accennare anche al risvolto moraledi ogni <strong>con</strong>siderazione scientifico-spirituale. Quando ciadoperiamo per <strong>con</strong>oscere i fatti dell’occultismo, quandoli <strong>con</strong>osciamo nel vero senso spirituale, essi affluis<strong>con</strong>o nelnostro cuore in modo che tutto quanto abbiamo appresodiventi forza e speranza di vita, ma soprattutto energia morale,e ci renda cittadini dei mondi celesti. Allora attraversola sua vita spirituale l’uomo porterà il cielo nelle faccende<strong>della</strong> Terra e nel corso del processo culturale realizzeràquelle che possiamo chiamare armonia e pace nel senso piùalto del termine.261scaricato da www.archiatiedizioni.it


Acquisirà sempre più coscienza del fatto che dall’inizioalla fine dell’evoluzione spirituale regna uno Spirito unitario,uno Spirito <strong>della</strong> forma che agisce in maniera omogeneain tutta l’umanità e la fa animare dai propri fratelli, da<strong>gli</strong>altri Spiriti <strong>della</strong> forma al suo servizio, per trasmetterleun’azione unitaria. Così attraverso la vera scienza celesteviene portato qualcosa di unitario in tutti <strong>gli</strong> esseri umani,allo scopo di favorirne la reciproca comprensione intellettualee morale sulla Terra.Non vo<strong>gli</strong>amo limitare le nostre osservazioni a cose astrattee teoriche, ma ogni nostra <strong>con</strong>siderazione deve diventarenel <strong>con</strong>tempo una fonte di forza, soprattutto morale, dentrodi noi. Allora tutti i capitoli, compresi quelli che sembranopresi da molto lontano, ci serviranno a perseguire le mete e<strong>gli</strong> ideali diretti <strong>della</strong> scienza dello spirito.E <strong>con</strong> queste parole, che dovrebbero riassumere <strong>con</strong> unasfumatura d’animo lo spirito e il senso di queste <strong>con</strong>ferenze,desidero accomiatarmi da voi, cari amici.262scaricato da www.archiatiedizioni.it


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Le gerarchie angelicheGreco(DionisioAreopagita)Latino(Tommasod’Aquino)Italiano(DanteAlighieri)Scienzadello spirito(Rudolf Steiner)1.SeraphimSeraphimSerafiniSerafiniSpiriti dell’amore1 a Gerarchia2.3.CherubimThronoiCherubimThroniCherubiniTroniCherubiniSpiriti dell’armoniaTroniSpiriti <strong>della</strong> volontà4.KyriotetesDominationesDominazioniKyriotetesSpiriti <strong>della</strong> saggezza2 a Gerarchia5.6.DynamisExousiaiVirtutesPotestatesVirtùPotestàDynameisSpiriti del movimentoExousiaiSpiriti <strong>della</strong> formaArchai7.ArchaiPrincipatusPrincipatiSpiriti del tempoSpiriti <strong>della</strong>personalità3 a Gerarchia8.ArchangeloiArchangeliArcangeliArcangeliSpiriti dei popoliSpiriti del fuoco<strong>Angeli</strong>9.Angeloi<strong>Angeli</strong><strong>Angeli</strong>(<strong>Angeli</strong> custodi)<strong>Angeli</strong> custodiSpiriti del crepuscoloFi<strong>gli</strong> <strong>della</strong> vita10° grado delle gerarchie angeliche: l’Uomo264scaricato da www.archiatiedizioni.it


Termini specifici <strong>della</strong> scienza dello spiritoEvoluzione dell’Uomo e <strong>della</strong> Terra7 Incarnazioniplanetarie <strong>della</strong> Terra1. Terra di Saturno,2. Terra del Sole,3. Terra <strong>della</strong> Luna,4. Terra (l’attuale pianeta),5. Terra di Giove,6. Terra di Venere,7. Terra di Vulcano7 Epoche geologiche<strong>della</strong> Terra attuale1. Polare,2. Iperborea,3. Lemurica,4. Atlantidea,5. Postatlantidea (la nostra), 6 a , 7 a .7 Periodi culturalidell’epoca“postatlantidea”(ciascuno di 2.160anni)1. Indiano,2. Persiano,3. Egizio-caldeo,4. Greco-romano(747 a.C. – 1413 d.C.),5. Il nostro (1413 – 3573 d.C.), 6 a , 7 a .265scaricato da www.archiatiedizioni.it


L’essere dell’Uomo3 Involucricorporei3 Forze animiche3 ComponentispiritualiDa 9 passano a 71. Corpo fisico2. Corpo eterico, Corpo delle forzeformatrici3. Corpo astrale, corpo senziente1. Anima senziente2. Anima affettiva o razionale3. Anima cosciente1. Sé spirituale (Io superiore)2. Spirito vitale3. Uomo spirituale1. Corpo fisico, 2. Corpo eterico,3. Corpo astrale,4. Io,5. Sé spirituale, 6. Spirito vitale,7. Uomo spiritualeGradini dell’iniziazione1. Immaginazione2. Ispirazione3. IntuizioneVedere immagini nella cronacadell’akasha (mondo eterico)Udire parole nel mondo animico (mondoastrale)Ri<strong>con</strong>oscere esseri nel mondo spirituale(Devachan)266scaricato da www.archiatiedizioni.it


La Trinità nell’Uomo e nel MondoEsserespirituale:Lucifero Cristo ArimaneVangelo:DiavoloSatanaSpiritualmente:Animicamente:SpiritualismoEsaltazioneTensioneversol’equilibrioMaterialismoPedanteriaFisicamente: Infiammazione SclerosiMoralmente: Ostacolante Favorevole OstacolanteElementi <strong>natura</strong>liMondoetericoMondofisicoSotto<strong>natura</strong>Spiriti <strong>della</strong><strong>natura</strong>Etere del Etere <strong>della</strong> Etere del Eterecalore luce suono <strong>della</strong> vitaCalore Aria Acqua TerraGravitazionsmoatomicaMagneti-EnergiaElettricitàSalamandreSilfidi Ondine Gnomi267scaricato da www.archiatiedizioni.it


Nota alla presente edizioneA proposito delle fonti relative a queste <strong>con</strong>ferenze, leggiamoa pag. 241 dell’Opera Omnia in tedesco n° 136 diR. Steiner, in <strong>con</strong>formità <strong>con</strong> Hans Schmidt, Das VortragswerkRudolf Steiners, 1978, pag. 184–5: «Testo di riferimento:le <strong>con</strong>ferenze sono state tenute da Rudolf Steinersenza basarsi su un testo scritto e stenografate da uno deipresenti di cui non si <strong>con</strong>osce il nome. In base alla sua trascrizionein chiaro sono state pubblicate per la prima voltacome manoscritto nel 1912 (ciclo 21). Tutte le edizioni successivesi basano su questa prima stampa.» Nel colophondello stesso volume la stampa del manoscritto ciclo 21 del1912 viene definita “1ª edizione”. Questo indica che per leulteriori edizioni dell’Opera Omnia le trascrizioni in chiaronon erano più disponibili.In Buddha e Cristo (Edizioni Archiati 2008), è stata dimostratal’esistenza di numerose <strong>con</strong>ferenze di Rudolf Steinerche sono state redatte e abbondantemente ampliate. Dallapresente edizione abbiamo eliminato le parole che l’esperienzadice essere riempitivi tipici del redattore. Questaprocedura è stata attuata nei casi in cui una parola non solonon forniva nessun <strong>con</strong>tributo, ma rendeva più difficile lalettura o era addirittura inadatta.Il titolo originale di questo ciclo di <strong>con</strong>ferenze era Le entitàspirituali nei corpi celesti e nei regni <strong>della</strong> <strong>natura</strong>. Titoloe indice <strong>della</strong> presente edizione sono opera del redattore.Dovuta la complessità dei <strong>con</strong>tenuti sono state aggiuntedue tabelle per facilitare la comprensione al lettore (pag.119 e 229).268scaricato da www.archiatiedizioni.it


Da una lettera di Goethe a Jacobi(s. S. 11 - 12)269scaricato da www.archiatiedizioni.it


A proposito di Rudolf SteinerRudolf Steiner (1861-1925) ha integratole moderne scienze <strong>natura</strong>li<strong>con</strong> una indagine scientifica del mondospirituale. La sua «antroposofia»rappresenta, nella cultura odierna,una sfida unica al superamento delmaterialismo, il vicolo cieco disperatonel quale si è infilata l’evoluzioneumana.La scienza dello spirito di Steiner non è solo teoria. Lasua fe<strong>con</strong>dità si palesa nella capacità di rinnovare i vari ambiti<strong>della</strong> vita: l’educazione, la medicina, l’arte, la religione,l’agricoltura, fino a prospettare quella sana triarticolazionedell’intero organismo sociale che riserva all’ambito <strong>della</strong>cultura, a quello <strong>della</strong> politica e a quello dell’e<strong>con</strong>omia unareciproca indipendenza.Fino ad oggi Rudolf Steiner è stato ignorato dalla culturadominante. Questo forse perché molti uomini indietreggianoimpauriti di fronte alla scelta che ogni uomo deve faretra potere e solidarietà, fra denaro e spirito. In questa sceltasi manifesta quell’interiore esperienza <strong>della</strong> libertà che èstata resa possibile a tutti <strong>gli</strong> uomini a partire da duemilaanni fa, e che porta a un crescente discernimento de<strong>gli</strong> <strong>spiriti</strong>nell’umanità.La scienza dello spirito di Rudolf Steiner non può esserené un movimento di massa né un fenomeno elitario: da unlato, infatti, solo il singolo individuo, nella sua libertà, puòdecidere di farla sua; dall’altro questo singolo individuopuò mantenere le sue radici in tutti <strong>gli</strong> strati <strong>della</strong> società, intutti i popoli e in tutte le religioni e<strong>gli</strong> sia nato e cresciuto.270scaricato da www.archiatiedizioni.it


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