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I portinnesti del pesco - InfoKeeper

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Tabella 2 - Liste dei <strong>portinnesti</strong> consigliati, promettenti e sconsigliatiper il <strong>pesco</strong>PescoOrigine Consigliati Promettenti SconsigliatiPortinnesti da semeSelezione di franco Franco comune Montclar ® Chanturgue PS A6Selezione di franco PS A5 PS A7 Rubira*Selezione di francoPS B2Portinnesti clonaliIbridi di <strong>pesco</strong> GF 677 Sirio ®Ibridi di <strong>pesco</strong> Barrier 1* Cadaman ® Avimag*Clone di susino MrS 2/5 Penta* Citation ® Zaipime*Clone di susinoJaspi ® Fereley*Clone di susino Ishtara ® Ferciana* Tetra* Julior ® Ferdor*i valori più elevati si ritrovino per i<strong>portinnesti</strong> a vigoria media, mentre alcontrario GF 677 e Barrier 1* risultanomeno efficienti e ben al di sotto <strong>del</strong>lamedia generale. Accanto a questo parametro«classico» si è cercato di valutareanche l’efficienza produttiva<strong>del</strong>le piante in funzione <strong>del</strong> rapportotra accrescimento vegetativo annualee produzione; utilizzando quindi, perl’anno 2001, il peso cumulato <strong>del</strong>la potaturaverde e invernale rapportato allaproduzione per pianta nello stessoanno (grafico 2) si ottiene una conferma<strong>del</strong>l’andamento sopra indicato, incui i franchi di <strong>pesco</strong> e Ishtara ® risultanonettamente più efficienti di GF 677e Barrier 1*, evidenziando un migliorequilibrio vegeto-produttivo.Nel tentativo di esprimere la potenzialitàproduttiva <strong>del</strong>le diverse combinazionid’innesto in funzione <strong>del</strong>le caratteristichepedoclimatiche e agronomichein cui i risultati vegetativi e produttivisono stati ottenuti, è stata calcolatala densità di piantagione teoricamassima, ipotizzando per ogni combinazioned’innesto e per ogni localitàdistanze di impianto di 4,5 m tra le filee una distanza sulla fila pari all’ingombro<strong>del</strong>la chioma registrato nell’anno2001 (grafico 3). Da questo indice sideduce che, rispetto a GF 677, sarebbepossibile intensificare le densità dipiantagione di 100-120 (fino a oltre200) piante/ha utilizzando <strong>portinnesti</strong>a vigoria media (franchi, Ishtara ® e Julior® ) anche in terreni molto fertili(MT, CZ). In condizioni di media fertilità(RM, PI, AN, CA) la densità di piantagionepuò essere incrementata mediamente<strong>del</strong> 60% circa rispetto a quellaadottata dal Sottoprogetto, senzagenerare competizioni tra piante contigue.Dai valori di densità teorica perettaro e <strong>del</strong>la produzione cumulataper pianta si è successivamente calcolatauna produzione teorica a ettaroper le combinazioni d’innesto saggiate(grafico 3). È da rilevare tuttavia che,pur supponendo sesti di impianto piùridotti, GF 677 continua a risultare ilsoggetto più produttivo ma le differenzecon franchi di <strong>pesco</strong> e Ishtara ® sonoabbastanza contenute (circa 11-14 t/hain meno nel quadriennio considerato);al contrario, la maggiore produttivitàper pianta di Barrier 1* potrebbe esseretotalmente annullata. Solo Julior ®continua a mostrare un comportamentoinsoddisfacente anche ipotizzandoun maggior numero di pianteper ettaro.Il massimo vantaggio di una possibileriduzione <strong>del</strong>le distanze d’impiantosi realizza però nelle migliori condizionidi coltivazione <strong>del</strong> <strong>pesco</strong> (CN e MT)dove PS A5, in virtù anche <strong>del</strong>l’elevataproduttività dimostrata, potrebbe dareproduzioni simili o superiori a GF 677.Non bisogna dimenticare tuttavia che i<strong>portinnesti</strong> più vigorosi hanno semprerichiesto maggiori interventi di potaturache vanno a incidere sui costi diproduzione.Considerazioni conclusiveDai dati sopra esposti appare evidentecome la scelta <strong>del</strong> portinnestocomporti un’attenta analisi <strong>del</strong>la interazionetra combinazione d’innesto econdizioni pedoclimatiche e agronomiche<strong>del</strong>la zona considerata.In linea generale si può affermareche nelle migliori condizioni di coltivazionel’uso dei franchi di <strong>pesco</strong> a vigoriamedia (PS A5) può consentire,con appropriati sesti d’impianto, dimigliorare la produzione sia sotto ilprofilo quantitativo che qualitativo edi ridurre gli interventi di potatura.Viceversa in terreni asciutti, di scarsafertilità o a elevato contenuto in calcareattivo, soggetti vigorosi come GF677 e Barrier 1* possono meglio garantireun adeguato accrescimento vegetativo,una soddisfacente produttività<strong>del</strong>le piante e una buona pezzatura deifrutti. Con questi due soggetti peròl’incidenza degli interventi di potaturaverde e invernale è molto elevata. Nellesuddette condizioni (FO, PI, AN,CA) i franchi di <strong>pesco</strong>, Ishtara ® e Julior® non sembrano poter compensarela minore produttività rispetto aGF 677 neanche con l’aumento <strong>del</strong>ladensità di impianto consentita dal lorominore sviluppo.Tra i cloni di susino saggiati, Ishtara® appare il più interessante, con potenzialitàproduttive simili o superiorial franco e pezzatura dei frutti elevata.In particolare in terreni con presenzadi calcare attivo non troppo elevato risulterebbedecisamente migliore nonsolo rispetto ai franchi ma anche aBarrier 1*. Occorre tuttavia ricordarel’influenza esercitata da questo soggettosulle epoche di fioritura e di maturazioneche nella cultivar Suncrestsono risultate ritardate di 4-7 giorni.Da scartare, infine, Citation ® e Jaspi® per la scarsa affinità d’innesto ela notevole variabilità di comportamentodimostrata in diverse condizionipedoclimatiche; negativo appare,finora, il giudizio su Julior ® a causa<strong>del</strong>la discreta attività pollonifera e perl’insoddisfacente comportamento vegeto-produttivo,comunque peggioredi Ishtara ® .Da quanto sopra esposto risulta pertantopossibile ridefinire le liste dei<strong>portinnesti</strong> <strong>del</strong> <strong>pesco</strong> consigliati, sconsigliatie promettenti che rappresentanoin definitiva l’obiettivo prioritario<strong>del</strong> Sottoprogetto (tabella 2). Qualorapresenti accanto al nome <strong>del</strong> portinnesto,® indica marchio registrato e * chela cultivar è protetta e quindi non liberamentemoltiplicabile.Portinnesti consigliatiPortinnesti da seme di PrunuspersicaFranco e sue selezioni. A causa <strong>del</strong>laelevata sensibilità a stanchezza, clorosiferrica, asfissia radicale, nematodi,ecc. si assiste ormai da alcuni annia una progressiva riduzione <strong>del</strong>l’uso diquesto soggetto a favore, soprattutto,di GF 677. Il franco è adatto per terrenifertili, profondi e ben drenati, soprattuttoper la costituzione di impiantia densità medio-bassa. Garantisceuna perfetta affinità d’innesto e unostato sanitario eccellente, purché si ricorraa seme di provenienza certa, epertanto rappresenta ancora un’ottimascelta, sempre che si faccia ricorsoa materiale proveniente da linee difranco selezionate e caratterizzate daelevata omogeneità morfologica deisemenzali. Nei terreni più fertili il francopuò consentire un miglior controllo<strong>del</strong>lo sviluppo degli alberi rispetto all’ibrido<strong>pesco</strong>×mandorlo GF 677 euna elevata produttività. In particolaretra le linee utilizzate negli ultimianni PS A5 offre la possibilità di unbuon controllo <strong>del</strong>la vigoria (inferiore<strong>del</strong> 10-15% rispetto al franco comune e<strong>del</strong> 30-35% rispetto a GF 677), consentendodi aumentare le densità di piantagionee l’uso di cultivar vigorose;inoltre produce frutti di buona o elevataqualità (sia per pezzatura, che percontenuto in solidi solubili) ed è risultatoresistente alla tracheoverticillosi(Cirulli et al., 2001). In terreni menofertili è invece da preferire PS B2, selezionedotata di un apparato radicalepiù espanso e profondo rispetto a PSS UPPLEMENTO A L’INFORMATORE A GRARIO 51/2002 39

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