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PERLASTORIA - PBM Storia

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Lezione d’autoreCinque grandi enigmi e il corallo della vita– e, come questi ultimi, invariabili. Il reverendo WilliamPaley, eminente intellettuale in Inghilterra a cavallotra Settecento e Ottocento, osservava ad esempiole diverse componenti del tronco di un’animale, con ilcuore al centro che pompa al suo ritmo inflessibile etutti gli altri organi e collegamenti interni, e scrivevanel suo Natural Theology (1802):Osservate questo, e quindi riflettete su quanto saldamenteogni parte debba essere assicurata, quanto attentamentedebba esserespunto didatticocircondata, quanto benelegata e confezionata (Paley,1802, pp. 190-192,Ci sono esempi di partiindispensabili per il funzionamento trad. mia).di macchine semplici, o di organi Difficile immaginare unaindispensabili alla sopravvivenza e variabilità significativa inper la buona salute dell’organismo queste strutture.molto vicini alle nostre esperienze. Per Darwin, è il disaccordotra i naturalisti unon Gli studenti possono stimare emotivare quanto riescono a variare degli indicatori più chiaridalla condizione ottimale senza dell’inconsistenza dell’atteggiamento“realista es-compromettere gravemente il tutto.senzialista”. In aperturaho citato il celebre casodei fringuelli delle Galapagos, ed ecco un accaloratopassaggio che riguarda i botanici:Si confrontino le molte flore della Gran Bretagna, dellaFrancia o degli Stati Uniti compilate da diversi botanicie si vedrà il gran numero di forme che sono stateconsiderate specie genuine da un botanico, e semplicivarietà da un altro (Darwin 1859, p. 57 [48]).Così, Darwin racconta come almeno 182 piante inglesi,considerate dalla maggior parte dei botanici varietà(ovvero, sottogruppi tipici di un’unica specie),fossero viste da molti altri come specie vere e proprie.Lo stesso accadeva nello studio di tutti i gruppidi animali. In biologia, questo è detto un problema dirango: come devo interpretare la particolare varianteche mi trovo di fronte? Che rango devo assegnaread essa? È una semplice forma individuale? Oppuredevo addirittura considerarla una specie – quindiun’essenza distinta?spunto didatticoCon l’esplorazione ditutto il mondo, i problemiè possibile realizzare un’attività della visione essenzialistache richieda a diversi osservatori non facevano che peggiorare.E il problema nondi esaminare varianti e assegnareloro un rango in una struttura era solo l’impennata delgerarchica.numero delle specie daLa parte più interessante è poi il descrivere e catalogare:confronto tra osservatori diversi. mentre in un contesto localizzato− specialmenteL’esercizio può essere svoltoprendendo a riferimento il gruppo alle latitudini del “mondoclasse, ma anche le piante del occidentale” − le speciegiardino o fotografie di animali di possono apparire piuttostodistinte e riconosci-specie diverse.bili, questa impressioneevapora rapidamente davanti agli occhi di un esploratoreche visiti uno dopo l’altro territori lontani.Enigma numero due:la geografia delle specieLa letteratura di viaggio aveva un vasto pubblico nell’Inghilterravittoriana. Spesso gli esploratori pubblicavanoal loro ritorno i diari, i Journal, narrando avventurealla scoperta di società, culture diverse e ambientinaturali lontani da quelli dei loro lettori, che ne rimanevanoaffascinati.Nel 1839 Darwin stava già lavorando alacrementeper dare un senso scientifico alle osservazioni che avevafatto e alle domande che gli erano sorte. Ciò nongli impedì di pubblicare il suo Journal di successo, TheVoyage of the Beagle, ma ben nascoste in esso vi eranoalcune storie destinate a svolgere un ruolo chiavenell’elaborazione della teoria della selezione naturale,pubblicata nell’Origine delle specie vent’anni dopo.Una di queste riguarda i nandù.Darwin incontrò per la prima volta questi uccelli corridoridal nobile aspetto – che chiamava “struzzi” – nell’apriledel 1833 nell’entroterra di Maldonado, Argentina.Racconta di averli visti in branchi di venti o trentasulle pianure erbose, e di aver cavalcato più volte al lorofianco (almeno fino al momento in cui essi utilizzavanole ali atrofizzate per accelerare sospinti dal vento seminandogli esploratori, pp. 41-42 [48]). In seguito, Darwinli osservò molte volte, raccolse racconti su di essi (adesempio cfr. pp. 41-42 [48], 106), ma ciò che più lo colpìfu la presenza, in aree geografiche contigue, di duestruzzi leggermente diversi: la questione è affrontata dipassaggio nel Journal, sotto il titolo “Due tipi di struzzo”.Qui Darwin racconta di avere udito i gauchos raccontaredi una specie chiamata Avestruz Petise:Lo descrivevano più piccolo dello struzzo comune(che è là abbondante), ma molto somigliante ad esso.Dicevano che era di colore scuro e macchiettato, chele sue zampe erano più corte e piumate più in basso diquelle dello struzzo comune e che si catturavano con lebolas più facilmente di questo. I pochi abitanti che avevanoveduto entrambe le specie, affermavano di poterledistinguere a grande distanza… (Darwin 1839, pp. 85-86 [108])Rhea americana, lostruzzo più grandeosservato da Darwin.Petise, più piccolo e conalcune differenze tra cuiquelle di colorazione. Edizioni Scolastiche Bruno Mondadori

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