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Arte dell'educare arte del vivere.pdf - Libera Conoscenza

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drivio”, anche se sarebbe pur sempre meglio di quello chec’è oggi. Dobbiamo tener conto <strong>del</strong>le condizioni odierne,non di quelle esteriori, ma di quelle insite nell’evoluzione<strong>del</strong>l’animo umano. Dobbiamo trovare a modo nostroil passaggio fra l’imitazione spontanea che il bambino haprima <strong>del</strong>la seconda dentizione, e il periodo in cui si puòcomunicare il sapere, contando prima sulla fiducia e soloin un secondo tempo sul giudizio personale.Si tratta di un periodo di transizione estremamente criticoper i giovani d’oggi. Per questa fase di transizione varisolto l’enigma più importante che riguarda le cose dallequali dipende il futuro <strong>del</strong>l’evoluzione umana o la sua involuzione,se non addirittura il suo declino. Il problema è:come devono comportarsi gli adulti con i giovani nel periodofra gli anni in cui è presente l’imitazione e quelli incui si può trasmettere il sapere?Si tratta di una questione culturale di importanza fondamentaleper il presente. E che cosa è stato in fondo il movimentogiovanile, nella misura in cui va preso sul serio? Era la domanda,il desiderio di sapere se gli adulti avessero una rispostaper questo grosso quesito.E i giovani, rendendosi conto che questa risposta nonpuò essere trovata nella scuola, hanno vagato per boschie per campi. Piuttosto che essere studenti hanno preferitoessere uccelli, uccelli migratori, per esempio aderendo almovimento dei Wandervögel (uccelli migratori).Se si vuole risolvere questa grossa questione culturaleoccorre dar peso alla vita, non far <strong>del</strong>le teorie. Chi oggi osservila vita si accorgerà che il periodo compreso fra l’etàin cui l’uomo imita e quella in cui è capace di far sua la conoscenzain forma di verità dev’essere colmato in modogiusto, se non si vuole che l’umanità si atrofizzi, se si vuoleche all’uomo venga trasmesso ciò di cui ha bisogno per lamente, il cuore e la volontà. Tutto ciò va trasmesso sull’onda<strong>del</strong>la bellezza <strong>del</strong>l’<strong>arte</strong>.Il settenario di grammatica, dialettica, retorica, aritmetica,geometria, astronomia e musica era il prodotto artisticodi un antico ordinamento culturale. Anche oggi abbiamobisogno di qualcosa di artistico, che però, in basealle nuove esigenze <strong>del</strong>l’anima cosciente, non necessita diuna specializzazione in sette arti liberali. Durante il periodo<strong>del</strong>la scuola elementare e anche molto dopo, tutto l’insegnamentodev’essere infiammato e infuocato dall’elementoartistico.La bellezza deve regnare sovrana e far da interprete <strong>del</strong>laverità nell’età <strong>del</strong>la scuola <strong>del</strong>l’obbligo e anche in seguito.Chi non è vissuto nell’elemento <strong>del</strong>la bellezza, chi non siè conquistata la verità per mezzo suo non potrà accoglieredentro di sé la pienezza <strong>del</strong>l’umano che lo prepari ad affrontarele sfide <strong>del</strong>la vita.I classici tedeschi l’avevano presagito, pur senza sottolinearnela piena portata. Ma han trovato orecchi sordi, non28 29

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