12.07.2015 Views

Rabbia Virus della - Sezione di Microbiologia

Rabbia Virus della - Sezione di Microbiologia

Rabbia Virus della - Sezione di Microbiologia

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

<strong>Microbiologia</strong> UpdateOE VarnierGENERALITÀRhabdo= bastoncino (greco). I rhabdovirus hannoun genoma ad RNA con polarità negativa nonsegmentatosimile a quello dei Paramyxo-virus. Cisono più <strong>di</strong> 200 rhabdovirus noti, che infettanol’uomo (il virus <strong>della</strong> rabbia è il più importante), iRHABDOVIRUSFamiglia: Rhabdoviridaemammiferi (cani, gatti volpi, lupi, scoiattoli, neiquali provoca una infezione letale), i pesci, gliinsetti e le piante (elevata versatilità).La famiglia Rhabdoviridae è stata <strong>di</strong>visa in duegeneri: Lyssavirus e Vesciculovirus:Generi Lyssavirus VesiculovirusSpecie <strong>Virus</strong> <strong>della</strong> <strong>Rabbia</strong> <strong>Virus</strong> <strong>della</strong> Stomatite VescicolareSpecie menocomuni<strong>Virus</strong> <strong>di</strong> Lagos bat, Mokola, Obodhang,Kotonkan e Duvenhagevirus degli insettiLa rabbia è una malattia antica, la prima <strong>della</strong>quale è stata identificata l’origine infettiva nel1808, <strong>di</strong>mostrata da Pasteur essere un’eziologiavirale nel 1880 (anche se il concetto <strong>di</strong> virus èstato definito nel 1898). Per un decennio Pasteurha passato il virus <strong>della</strong> rabbia serialmente neiconigli ottenendo una preparazione attenuata, cheè stata usata per trattare pazienti morsi da canirabbiosi.CARATTERISTICHE DEL VIRIONEMorfologia. I virioni del virus <strong>della</strong> rabbia hanno<strong>di</strong>mensioni <strong>di</strong> circa 180x70 nm con una unacaratteristica forma a bastoncino o a proiettile.Il pericapside ha delle lunghe spine (10 nm) sullasuperficie esterna, costituite dalla proteina G, cheagglutina i globuli rossi e racchiude il nucleocapsideelicoidale, composto da RNA e proteinaM. Due proteine non strutturali, L e NS, sonoassociate al nucleocapside e funzionano in modocomplementare come RNA-polimerasi RNA-<strong>di</strong>pendenti.Come la maggior parte dei virus conpericapside, i virioni sono relativamente labili.Figura I-1. Immagini schematiche del virus <strong>della</strong>rabbia.1


<strong>Microbiologia</strong> UpdateFigura I-2. Microfotografia (100.000 x) <strong>di</strong> untipico virione a proiettile dei rabdovirus.Genoma. Il genoma è costituito da un singolofilamento <strong>di</strong> circa 11kb con una regione leader <strong>di</strong>circa 50 nt all’estremità 3’ e una regione "nontradotta"<strong>di</strong> circa 60 all’estremità 5’ dell’RNAv, cheè a polarità negativa, quin<strong>di</strong> non è infettivo e nonfunziona da messagero. Come nei Paramyxovirus,c’è un segnale conservato <strong>di</strong> poliadenilazione allafine <strong>di</strong> ciascun gene and una breve regioneintergenica tra ciascuno dei 5 geni.Il genoma del virus <strong>della</strong> rabbia co<strong>di</strong>fica per 5<strong>di</strong>verse proteine (ciascuna naturalmente innumero <strong>di</strong> copie <strong>di</strong>verse) rappresentate rispettivamenteda:• glicoproteina G, che costituisce l’unità basedei peplomeri ed è in grado <strong>di</strong> agglutinare iglobuli rossi,• proteina N, costituente del capside,• proteine M1 e M2, proteine <strong>della</strong> matrice,• polimerasi L, (RNA-polimerasi RNA-<strong>di</strong>pendente)associata al virione,• fosfoproteina NS, associata al nucleocapside.La maggior parte delle conoscenze sono stateottenute da stu<strong>di</strong> fatti sul <strong>Virus</strong> <strong>della</strong> StomatiteVescicolare (Vesicular Stomatitis <strong>Virus</strong> = VSV), cheè molto simile al virus <strong>della</strong> <strong>Rabbia</strong>.REPLICAZIONE.La trasmissione varia a seconda del virus/ospite,ma nella maggior parte dei casi avviene percontatto <strong>di</strong>retto (es. un morso <strong>di</strong> animale). C’è unlungo periodo <strong>di</strong> incubazione in vivo, ma questonon correla con la cinetica <strong>della</strong> replicazione incolture cellulari. Le spine <strong>di</strong> proteina G si leganoal recettore presente sulla superficie <strong>della</strong> cellulaospite ed il virus entra nella cellula per endocitosie fusione con le membrane <strong>della</strong> vescicola (inmodo simile ai Paramyxovirus), me<strong>di</strong>ata dallaproteina G.Il recettore per i Rhabdovirus non è noto, ma siritiene che sia un fosfolipide. La replicazioneavviene nel citoplasma ed entrambe la proteine Le NS, che non sono attive singolarmente, sononecessarie per la trascrizione. Sono trascritti 5OE VarnierRNAm monocistronici, con il capping all’estremità5’ e la poliadenilazione al 3’; ognuno dei qualicontiene la sequenza leader del 3’ dell’RNAvall’estremità 5’. Questi RNAm sono prodottime<strong>di</strong>ante trascrizione sequenziale <strong>della</strong> ORF delgenoma virale, ma non è noto se sono prodottiin<strong>di</strong>vidualmente oppure se sono processati da ununico trascritto. L’RNAv progenie viene prodottoda un interme<strong>di</strong>o a polarità positiva (+) con unameccanismo non ancora noto. Il genoma vienereplicato dal complesso L+NS con attività polimerasica(come nella trascrizione), con l’intervento<strong>di</strong> fattori cellulari sconosciuti.È una caratteristica dei Rhabdovirus che questieventi abbiano luogo in aree delimitate delcitoplasma ("fattorie virali"), che sono in<strong>di</strong>viduabiliquali corpi d’inclusione citoplasmatici:corpi perinucleari <strong>di</strong> Negri. I virioni sono assemblatiattorno al core nucleoproteico strettamenteavvolto e gemmano sia dalle membrane citoplasmatichee sia dalla membrana esterna cellulareacquisendo le proteine M e G.Antigeni. Tutte le proteine virali sono dotate <strong>di</strong>potere antigene, ma solo gli anticorpi antiglicoproteina G sono in grado <strong>di</strong> neutralizzarel’infettività dei virioni.Sensibilità agli agenti fisici e chimici. Il virione,come la maggior parte dei virus con pericapside, èrelativamente labile; sopravvive a +4º C persettimane, ma viene inattivato dalla CO2 erapidamente ucciso dalle ra<strong>di</strong>azione ultraviolette,luce del sole, calore, solventi dei lipi<strong>di</strong> e tripsina.PATOGENESI E PATOLOGIAClinica. La trasmissione del virus dall’animaleinfetto all’uomo è me<strong>di</strong>ata dalla saliva che passaattraverso ferite e abrasioni <strong>della</strong> cute in seguito amorsi per mezzo dei quali entra <strong>di</strong>rettamente nelcircolo sanguigno. Si sono registrati casi <strong>di</strong>infezione dopo trapianto <strong>di</strong> cornea e <strong>di</strong> infezioneper via aerea, ad esempio in grotte abitate dapipistrelli, nelle quali sono presenti micro gocce <strong>di</strong>saliva <strong>di</strong> questi animali.L’estrema variabilità del periodo <strong>di</strong> incubazione(da un minimo <strong>di</strong> 10 giorni ad un massimo<strong>di</strong> 1 anno con valori me<strong>di</strong> <strong>di</strong> 3-8 settimane) èda porre in relazione al sito ed alla <strong>di</strong>mensionedell’inoculo (es. testa/collo vs mano/piede). Nelleprime tre-quattro settimane dopo l’ingresso delvirus, il soggetto infettato presenta esclusivamentei sintomi correlati alla morsicatura. In questoperiodo il rabdovirus compie la prima replicazionenel tessuto muscolare o connettivo e migra lungole guaine dei nervi periferici verso il SNC. Giuntoin queste regioni il virus si replica e producelesioni gravissime tipiche dell’encefalite rabica,una forma acuta <strong>di</strong> tale patologia. Il decorso <strong>della</strong>malattia è sud<strong>di</strong>visibile in quattro fasi:1. fase prodomica;2. fase sensoriale;3. periodo <strong>di</strong> eccitabilità;4. fase <strong>di</strong> paralisi.2


<strong>Microbiologia</strong> UpdateLa prima fase, <strong>di</strong> durata piuttosto breve (2-4giorni), presenta sintomi quale malessere, anoressia,cefalea, nausea, vomito, faringite e febbre.La seconda fase comporta un’iperestesia sensorialeintorno al sito dell’inoculo.Nella terza fase il paziente può mostrare unprogressivo stato <strong>di</strong> ansia, nervosismo e apprensione.Contemporaneamente si ha iperattività delsistema ortosimpatico che causa lacrimazione,OE Varniermidriasi pupillare e aumento <strong>della</strong> salivazione. Ilsoggetto è inoltre affetto da allucinazioni econtratture muscolari spesso provocate da correntid’aria o dalla vista dell’acqua (rispettivamenteaereo e idrofobia). Se il processo è localizzato allalaringe provoca un senso <strong>di</strong> soffocamento.La quarta fase è caratterizzata da paralisi bulbare:il paziente entra in coma e generalmente muoreper paralisi dei muscoli respiratori.DIAGNOSI DI LABORATORIOLa <strong>di</strong>agnosi clinica è facilitata dal dato anamnesticodel morso <strong>di</strong> un animale. La <strong>di</strong>agnosi puòessere confermata, post mortem, me<strong>di</strong>ante laricerca <strong>di</strong> antigeni virali nei neuroni dell’ippocampocon reazioni <strong>di</strong> immunofluorescenza e laricerca dei corpi <strong>di</strong> Negri.Microscopio. Microscopicamente ci sono 3caratteristiche immagini nella encefalite rabbica,che sono rappresentate nella figura succcessiva:La prima caratteristica (alto a sx) si ritrova intutti i casi <strong>di</strong> encefalite: infiltrati linfocitari concentratinelle meningi e nel parenchima prossimoai vasi. La seconda caratteristica (alto a dx) é iltipico nodulo gliale, immagine non specificapresente nella maggior parte delle encefaliti. Laterza immagine (basso a sx), che ha significato<strong>di</strong>agnostico, é il corpo <strong>di</strong> Negri, che é unainclusione citoplasmtica eosinofila con un core basofilo.I virioni <strong>della</strong> rabbia formano degli aggregati<strong>di</strong> materiale elettrondenso ai due lati del nucleo <strong>di</strong>una cellula <strong>di</strong> Purkinje (basso a sx).Isolamento. Il virus può essere isolato dalnevrasse o dalla saliva prelevata dal paziente invita. Gli isolati freschi sono chiamati "virusselvaggi (street virus)", hanno perio<strong>di</strong> variabili <strong>di</strong>incubazione (da 21 a 60 giorni) e regolarmenteproducono corpi <strong>di</strong> inclusioni intracitopla-smatici.Il passaggio seriale da cervello a cervello neiconigli seleziona un virus fisso privo <strong>di</strong> capacitàreplicativa nei tessuti extraneuronali. Questovirus si replica rapidamente in 4-6 giorni. Il viruspuò essere propagato in uova embrionate <strong>di</strong> polloo <strong>di</strong> anatra e in numerosi tipi <strong>di</strong> colture cellulari(cellule <strong>di</strong>ploi<strong>di</strong> umane: WI38, BHK21, HeLa). Inqueste colture, la sintesi degli antigeni virali puòessere <strong>di</strong>mostrata me<strong>di</strong>ante immunofluorescenza,mentre non sempre le colture cellulari infettepresentano evidenti lesioni degenerative.Antigeni. Tutte le proteine sono dotate <strong>di</strong> potereantigene. Le spine purificate inducono anticorpineutralizzanti negli animali. Un antisiero prepa-3


<strong>Microbiologia</strong> Updaterato contro il nucleocapside purificato vieneimpiegato nelle prove <strong>di</strong>agnostiche <strong>di</strong> immunofluorescenza.Sierologia. Anticorpi <strong>di</strong>retti contro il virus <strong>della</strong>rabbia possono essere identificati me<strong>di</strong>anteimmunofluorescenza, fissazione del complementoe prove <strong>di</strong> neutralizzazione.Osservazione dell’animale. Frequentemente ilproblema <strong>di</strong>agnostico si pone nei confronti <strong>di</strong>animali (cani) che abbiano morso un in<strong>di</strong>viduo. Sel’animale sospetto è catturato vivo e non presentasegni morbosi, esso viene tenuto in osservazioneper due settimane. In assenza <strong>di</strong> sintomi, il2OE Varniersoggetto morsicato non corre alcun rischio, inquanto solo negli ultimi 8-10 giorni del periodo <strong>di</strong>incubazione il virus viene eliminato con la saliva.Nel caso si manifestino i segni <strong>di</strong> malattia,l’animale viene sacrificato e si procede alla ricercadegli antigeni virali me<strong>di</strong>ante immunofluorescenzae alla ricerca delle inclusioni specifiche neineuroni dell’ippocampo.EPIDEMIOLOGIAL’uomo è l’ultima fase dell’infezione, mentre gliospiti naturali sono alcuni mammiferi domestici eselvatici, ad esempio cani, gatti, volpi, lupi,scoiattoli, pipistrelli, ecc. Dopo il periodo <strong>di</strong>incubazione, il virus si ritrova nella saliva, urina,latte, sangue e sistema nervoso. I pipistrelliematofagi (vampiri), che sono assenti nel nostropaese, mentre sono presenti <strong>di</strong>ffusamente in SudAmerica, possono trasmettere il virus per mesisenza sviluppare malattia e probabilmente ancheguarire spontaneamente rimanendo portatoriinfettivi. In questi animali il virus si èpeculiarmente adattato nelle ghiandole salivariLa rabbia ha un andamento endemico che, inrelazione con la densità degli animali portatori, sipresenta con due aspetti epidemiologici:• rabbia urbana: associata al randagismocanino. In Italia è stata era<strong>di</strong>cata me<strong>di</strong>ante lavaccinazione obbligatoria dei cani introdottanel 1969;• rabbia silvestre: associata agli animaliselvaggi, in particolare alle volpi, è comparsain Italia nel 1977 e sono stati <strong>di</strong>agnosticati più<strong>di</strong> 2000 casi, ma nessuno nell’uomo.IMMUNITA’La glicoproteina del virus <strong>della</strong> rabbia induce laproduzione <strong>di</strong> anticorpi neutralizzanti, che dannoun’immunità protettiva contro l'infezione letale delvirus <strong>della</strong> rabbia; in ogni modo si è visto cheanche la ribonucleoproteina del virus, compostada RNA genomico e dalle proteine N, NS e L, puòcontribuire ad un’immunità protettiva.Il virus <strong>della</strong> rabbia durante il periodo <strong>di</strong>incubazione, è catturato dal sistema immunitariocon meccanismi ancora sconosciuti. Se l’infezio-neè naturale e la malattia è in uno sta<strong>di</strong>o avanzato, ilivelli <strong>di</strong> anticorpi neutralizzanti nel siero sonobassi ed è per questo motivo che fare una <strong>di</strong>agnosi<strong>di</strong> rabbia è <strong>di</strong>fficile. Se un animale sopravviveall’infezione, il titolo anticorpale rimane elevatoper mesi o per anni.Nell’uomo, immunizzato con un vaccino antirabbicotra il settimo e il quattor<strong>di</strong>cesimo giorno,si ha il passaggio dalla risposta IgM a quella IgG,ma siccome il virus <strong>di</strong>ffonde neurologicamente inassenza <strong>di</strong> viremia, le IgM hanno un valorelimitato. In vivo gli anticorpi neutralizzanti giocanoun ruolo importante per varie ragioni: garantisconoall’ospite protezione immunitaria in caso <strong>di</strong>reinfezioni da parte del virus e favorisconol'eliminazione del virus dal SNC. Questi anticorpisono in grado <strong>di</strong> ancorarsi al virus espresso sullasuperficie <strong>della</strong> cellula infetta e dare inizio a una


<strong>Microbiologia</strong> UpdateOE Varnierlisi me<strong>di</strong>ata dal complemento. La <strong>di</strong>struzioneprecoce del complesso virus-cellula-infettatadurante la infezione è un meccanismo immunitarioche risulta d’ostacolo alla manifestazioneclinica <strong>della</strong> rabbia. Se però il numero delle celluleinfettate è elevato, la risposta immunitaria puòaccelerare il decorso <strong>della</strong> malattia verso un esitonefasto.Profilassi. La rabbia umana è la <strong>di</strong>rettaconseguenza <strong>della</strong> rabbia animale, per cui ilmiglior modo <strong>di</strong> prevenirla consiste nel controllodei focolai <strong>di</strong> rabbia animale, (sia nella sua formaurbana che silvestre). Per quanto riguarda larabbia umana si procede alla vaccinazione obbligatoriadei cani e alla riduzione del randagismo.Prima degli anni ‘20 le uniche contromisureproposte erano guinzaglio e museruola per i canidomestici, che si <strong>di</strong>mostrarono inapplicabili einadeguate, successivamente si passò ai primitentativi <strong>di</strong> immunizzazione canina (35 anni dopoil primo vaccino per l’uomo scoperto da Pasteur).La vaccinazione deve essere massiva, ovverointeressare il maggior numero <strong>di</strong> animali possibile,e continuata nel tempo senza interruzioni generazionali.Per quanto riguarda la rabbia silvestre, i controllisono stati più tar<strong>di</strong>vi e <strong>di</strong> ardua attuazione.Segnali <strong>di</strong> <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ne, che comportano ad esempiouna crescita <strong>della</strong> popolazione volpina, sonospesso correlati all’insorgenza <strong>di</strong> epidemie. Ci sonostati tentativi <strong>di</strong> riduzione <strong>della</strong> popolazioneanimale nelle zone endemiche tramite massicciavvelena-menti. L’inefficacia e la <strong>di</strong>fficile attuazione<strong>di</strong> questi meto<strong>di</strong> portarono a stu<strong>di</strong> sullapossibilità <strong>di</strong> vaccinazione. Le volpi risultaronovaccina-bili per via orale, tramite ad esempioesche contenenti il vaccino.La vaccinazione è obbligatoria per le personeesposte a rischio <strong>di</strong> contagio, ad esempioveterinari, guar<strong>di</strong>e forestali, ricercatori che lavoranocon il virus. Per il resto <strong>della</strong> popolazione siprocede in caso <strong>di</strong> possibile contagio a immunizzazionepassiva.TERAPIANon esiste una efficace terapia farmacologica, cheè solo sintomatica, mentre è utile l’immunizzazionepassiva (post-esposizione), che viene effettuataallo scopo <strong>di</strong> limitare la gravità <strong>della</strong> malattiae non ovviamente <strong>di</strong> prevenire l’infezione. Èpertanto importante che i soggetti a rischio <strong>di</strong>esposizione ricevano una immunizzazione profilattica,che la natura ed il rischio <strong>di</strong> qualsiasiesposizione siano attentamente valutate e che gliin<strong>di</strong>vidui ricevano una profilassi postesposizionese l’esposizione viene ritenuta a rischio <strong>di</strong>infezione. È noto che il virus <strong>della</strong> rabbia rimanelatente nei tessuti per un certo periodo dopol’introduzione del virus. La rapida somministrazione<strong>di</strong> vaccino e antisiero può pertanto impe<strong>di</strong>real virus <strong>di</strong> raggiungere il sistema nervoso centrale.L’immunità passiva fornita dall'antisieroprotegge il soggetto per il periodo necessario alvaccino per indurre la produzione <strong>di</strong> anticorpi.Antisieri:• Imunoglobiline umane anti-rabbia (Rabiesimmune globulin, human - RIG): Preparazione <strong>di</strong>gamma globuline ottenute me<strong>di</strong>ante frazionamentoa freddo con etanolo <strong>di</strong> plasma <strong>di</strong> soggettiumani iperimmunizzati. Il titolo <strong>di</strong> anticorpineutralizzanti è standar<strong>di</strong>zzato a 150 IU/ml. Ladose è <strong>di</strong> 20 IU/kg, mezza dose viene inocula-taattorno alla ferita da morso e mezza per viaintramuscolare.• Siero anti-rabbico <strong>di</strong> cavallo (Antirabiesserum, equine - ARS): È un siero concentratoottenuto da cavalli iperimmunizzati. Ha un titolo<strong>di</strong> anticorpi neutralizzanti <strong>di</strong> 1.000 IU/ml e ladose è <strong>di</strong> 40 IU/Kg.Antisiero Preparazione TitoloAnticorpaleSomministrazioneRIGImmunoglobuline umaneanti-rabbiaARSSiero <strong>di</strong> cavallo antirabbiaGamma globulinepreparate me<strong>di</strong>antefrazionamento a freddocon etanolo ottenute dasoggetti iperimmunizzatiSiero concentratoottenuto da cavalliiperimmunizzati150 IU/ml 20 IU/ml1000 IU/ml 40 IU/mlsi inietta mezza dose intornoalla ferita e mezza dose per viaintramuscolareVACCINISono <strong>di</strong>sponibili <strong>di</strong>versi vaccini preparati con<strong>di</strong>verse modalità <strong>di</strong> produzione. (Ve<strong>di</strong> schema)• Human Diploid Cell Vaccine (HDCV): Il virus<strong>della</strong> rabbia è stato propagato nella lineacellulare <strong>di</strong> fibroblasti umana WI38 perottenere una preparazione virale priva <strong>di</strong>componenti del sistema nervoso. La preparazionevirale viene concentrata per ultracentrifugazioneed inattivata con beta propiolattoneed N-butil-fosfato. Induce lievi reazioni locali(eritema, prurito, ecc.) e blande reazioni3


<strong>Microbiologia</strong> UpdateOE Varniersistemiche (nausea, mialgie, ecc.). Questovaccino viene utilizzato negli USA dal 1979.• Duck embryo vaccine (DEV): Questo vaccinoè stato sviluppato per minimizzare il problemadell’encefalite postvaccinica. Il virus <strong>della</strong>rabbia viene propagato in uova embrionate <strong>di</strong>anatra dopo rimozione <strong>della</strong> testa per evitarereazione allergiche per la presenza <strong>di</strong> tessutonervoso. Era scarsamente antigenico ed èstato utilizzato negli Usa nel passato.• Nerve tissue vaccine: Questo vaccino è statoottenuto dal cervello <strong>di</strong> pecore, montoni o topiinfettati con il virus <strong>della</strong> rabbia ed è statoutilizzato in Asia, Africa e sud America. Causaencefalite post vaccinica nello 0.05% deivaccinati.• Inattivato: inventato da Pasteur nel 1884 edutilizzato fino al 1950. Il vaccino proposto daSemple, ottenuto da conigli uccisi da virusrabbico "fisso", conteneva fino al 5% <strong>di</strong> tessutonervoso, inat-tivato con fenolo e al calore, eprovocava gravi reazioni immunitarie neiriceventi, ma salvava le loro vite. Questo tipo<strong>di</strong> vaccino è stato successivamente prodottofacendo crescere il virus in uova embrionate <strong>di</strong>anatra. La preparazione era migliore, ma•Vaccino Modalità <strong>di</strong> produzione Effetticollateralicausava ancora gravi encefaliti in alcunisoggetti. Il vaccino inattivato viene attualmenteprodotto facendo crescere il virus incellule umane <strong>di</strong>ploi<strong>di</strong>: efficace, sicuro, macostoso, quin<strong>di</strong> la preparazione ottenuta dauova <strong>di</strong> anatra viene ancora utilizzata neipaesi in via <strong>di</strong> sviluppo.• Vivo attenuato. Tale vaccino viene allestinocon varianti attenuate <strong>di</strong> virus rabbico (ceppoFlury) selezionate me<strong>di</strong>ante passaggi seriali inembrione <strong>di</strong> pollo. La variante Flury-LEP (LowEgg Passage) è ancora neurotropa e vieneutilizzata per vaccinare gli animali domestici.Viene considerato efficace, ma non sufficientementesicuro per essere utilizzatonell’uomo. La variante Flury-HEP (High EggPassage), priva <strong>di</strong> neuropatogenicità, puòessere usata nell’uomo senza rischi collaterali.• Ricombinante. Un vaccino ricombinante,recentemente preparato, composto da virusvaccinico/proteina G viene impiegato nellaera<strong>di</strong>cazione <strong>della</strong> rabbia nelle volpi inEuropa.ImpiegoNerve TissueVaccineCervello <strong>di</strong> scimmia, montone otopo, infettati con il virus.Encefalite nello0.05% deivaccinatiAsia, Africa e SudAmericaHDCVHuman <strong>di</strong>ploid cellvaccineIl virus viene propagato infibroblasti umani WI38ottenendo una preparazionepriva <strong>di</strong> componenti delsistema nervoso. Lapreparazione vieneultracentrifugata ed inattivatacon beta propiolattone e N-butilfosfato.Induce lievireazioni localicome eritemi eprurito e blandereazionisistemiche comenausea omialgie.U.S.A. dal 1979DEVDuck embryovaccineUova embrionate <strong>di</strong> anitraprivate <strong>della</strong> testa per evitareallergie al <strong>di</strong> tessuto nervoso---- Non più usato per lascarsa antigenicità.InattivatoConigli infettati con il virus.Contiene fino al 5% <strong>di</strong> tessutonervoso. Inattivato con il caloreed il fenolo.Uova <strong>di</strong> anatraGravi reazioniimmunitarieEncefaliti----Usato dal 1884 al 1950Usato in paesi in via <strong>di</strong>sviluppoPoco usato per l'elevatocostoCellule umane <strong>di</strong>ploi<strong>di</strong>Attenuato Flury-LEPPassaggi seriali in embrione <strong>di</strong>polloNeurotropoAnimali domestici2


<strong>Microbiologia</strong> UpdateOE Varnier(low egg passage)Flury-HEP(high egg passage)RicombinanteRVARabbid vaccineadsorbedPassaggi seriali in embrione <strong>di</strong>pollo<strong>Virus</strong> vaccinico contenente ilgene per la proteina GCellule embrionali <strong>di</strong>ploi<strong>di</strong> <strong>di</strong>polmone <strong>di</strong> scimmia, inattivatocon betapropiolattone econcentrato con assorbimentoal fosforo <strong>di</strong> alluminio---- uomo--- volpi---- Usato negli USA dal1988Scelta. Il vaccino HDCV ha la maggiorefficacia e la minore frequenza <strong>di</strong>complicazioni. L’antisiero RIG presenta minoricomplicazioni ed ha una emivita maggiore.Profilassi pre-esposizione. È in<strong>di</strong>cata per lepersone ad alto rischio <strong>di</strong> contatto con animalirabbiosi. L’obiettivo è <strong>di</strong> indurre un livelloanticorpale protettivo.Profilassi post-esposizione. Dal 1960 negliUSA sono state trattate circa 20-30.000persone e sono stati riportati 1-5 casi peranno. (tabella).Aggiornato il 14 novembre 20022

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!