Fasi lavorative pag. 29<strong>SICUREZZA</strong> E COOR<strong>DI</strong>NAMENTOFasi lavorativeLe schede <strong>di</strong> analisi dei rischi e misure <strong>di</strong> prevenzione e protezione, che si forniscono <strong>di</strong> seguito, per le<strong>di</strong>verse fasi lavorative (comprese le opere provvisionali <strong>di</strong> allestimento del cantiere) costituiscono labase, <strong>di</strong> tipo aperto, che consente, da un lato il suo ampliamento tramite l’arricchimento <strong>di</strong> nuove fasilavorative da parte dell’azienda e dall’altro la mo<strong>di</strong>fica ed integrazione delle informazioni contenutenelle singole schede mano a mano che nuove tecnologie o nuove norme lo richiedano.Gli elementi costituenti il presente documento, definiscono l’entità del rischio lavorazione. Come ènoto, il rischio può essere definito come la probabilità che si verifichi un dato evento evidentementedannoso.Il rischio R associato ad un evento lesivo E è quin<strong>di</strong> espresso come prodotto tra la probabilità P che siverifichi un evento e l’entità del danno M (magnitudo) che può provocare, pertantoR = P x MPer ridurre il rischio si può agire su P <strong>di</strong>minuendo la probabilità che si verifichi l’evento tramitel’adozione <strong>di</strong> idonee misure preventive che annullano o riducono la frequenza <strong>di</strong> acca<strong>di</strong>mento delrischio. Oppure si può agire sull’entità del danno M che l’evento può produrre tramite l’adozione <strong>di</strong>misure protettive che minimizzano il danno.Il danno M è contrad<strong>di</strong>stinto da una scala costituita sostanzialmente da 3 livelli: grave, modesto e lieve.- grave: infortunio o episo<strong>di</strong>o <strong>di</strong> esposizione acuta con effetti letali o gravemente invalidanti(amputazioni, fratture gravi, avvelenamenti, ferite multiple, ferite mortali); esposizionecronica con effetti gravemente invalidanti o letali (forme tumorali <strong>di</strong> origine occupazionale,malattie acute mortali);- modesto: infortunio o episo<strong>di</strong>o <strong>di</strong> esposizione acuta con effetti <strong>di</strong> invali<strong>di</strong>tà parziale(lacerazioni, bruciature, commozioni celebrali, <strong>di</strong>storsioni gravi, fratture minori); esposizionecronica con effetti parzialmente invalidanti (dermatiti, asma, <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ni agli arti inferioridovuti al lavoro, malattie professionali che portano ad invali<strong>di</strong>tà permanenti minori);- lieve: infortunio o episo<strong>di</strong>o <strong>di</strong> esposizione acuta con inabilità reversibile (ferite superficiali,tagli e contusioni <strong>di</strong> poca importanza, irritazioni oculari da polvere); esposizione cronica coneffetti rapidamente reversibili (fasti<strong>di</strong>o ed irritazione, mal <strong>di</strong> testa, problemi <strong>di</strong> salute con<strong>di</strong>sagi temporanei).La probabilità P è anch’essa contrad<strong>di</strong>stinta da una scala costituita sostanzialmente da 3 livelli:possibile, probabile e improbabile.- possibile: si sono registrati danni per la tipologia considerata (incidenti, infortuni, malattieprofessionali); l’attività lavorativa richiede una particolare organizzazione del lavoro perchépresenta interferenze, sovrapposizioni, incompatibilità <strong>di</strong> operazioni ecc; esiste unacorrelazione tra l’attività e/o il fattore <strong>di</strong> rischio e il peggioramento dell’andamentoinfortunistico e/o <strong>di</strong> malattie professionali su un periodo significativo (3, 5 anni); sono statesegnalate situazioni <strong>di</strong> rischio potenziale per danni gravi; il verificarsi del danno conseguentela mancanza riscontrata non susciterebbe alcuno stupore nel luogo <strong>di</strong> lavoro.- probabile: il fattore <strong>di</strong> rischio può provocare un danno, anche se in maniera non automatica o<strong>di</strong>retta; è noto qualche episo<strong>di</strong>o che, per la tipologia considerata, ha dato luogo a danno;29
Fasi lavorative pag. 30l’attività lavorativa comporta la necessità <strong>di</strong> intervento su attrezzatura <strong>di</strong> lavoro infunzionamento; esiste una correlazione tra l’attività e/o il fattore <strong>di</strong> rischio e le anomaliedell’andamento infortunistico e/o <strong>di</strong> malattie professionali su un periodo significativo (3, 5anni); il verificarsi del danno susciterebbe sorpresa nel luogo <strong>di</strong> lavoro;- improbabile: il fattore <strong>di</strong> rischio può provocare un danno solo in circostanze occasionali osfortunate; non sono noti o sono noti solo rari episo<strong>di</strong> già verificatisi; non esiste unacorrelazione tra l’attività lavorativa e fattori <strong>di</strong> rischio; esiste una correlazione tra l’attività eun migliore andamento infortunistico e/o <strong>di</strong> malattie professionali su un periodo significativo(3, 5 anni).In taluni casi saranno utilizzati i livelli “gravissima” della magnitudo M e “altamente probabile”per la probabilità P per accentuare gli aspetti <strong>di</strong> gravità <strong>di</strong> una situazione pericolosa.30