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IL REGNO DI SARDEGNA NEL 1848-1849 - archiviostorico.net

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ìwww.accademiaurbense.itgoverno. e aveva formalmente protestato contro le autorità toscane,qualora vi avessero presenziato. Rilevava in una lettera del 30 dicembrei continui soprusi toscani, lo stato di depressione morale diquelle popolazioni, che vivevano «senza alcuna efficace amministrazioneeconomica e politica _ e tutte senza compartimento di giustizia.Il Battolla era stato avvisato dal presidente del governo provvisoriodi Podenzana, Carlo Beducci, che i toscani avevano ordinato il di luiarresto, qualora fosse ritrovato in Albiano.Il 29 dicembre, Gioberti inviava a Firenze, in qualità di regicommissari per la composizione della vertenza lunigianese, GiovanniLanza e Giacinto Salvi 107. Il 4 gennaio <strong>1849</strong>, il Rezasco scriveva aBuffa da La Spezia «Mi sono condotto qui per parlare ai due commissarti,ottimi uomini, che sono partiti stasera per Sarzana, e domanipartiranno per Firenze _. Il 6 gennaio, il Rezasco definiva i due commissari«l'uno di apparenza molto scaltrita, l'altro di visibile bontà _,107 Per i rapporti tra Gioberti e il governo toscano in ordine alla questione lunigianeseCfr. A. DE RUBERTIS, Gioberli 8 la flwUtua tosco..piemontes8, in Gioberli• la Toscana, Firenze, 1933, pp. 152-170. È interessante seguire, attraverso l'epistolariodel Gioberti, alcuni momenti del problema lunigianese. Il.21 dicembre <strong>1848</strong>, ilpresidente del consiglio scriveva al Montanelli: «Rispetto ai fatti di Lunigiana e diAvenza, è opportuno dÌ' sopire e di estinguere qualunque dissapore: la concordia nonè mai stata tanto necessaria come adesso, ed il Governo piemontese dal suo cantoin nulla ometterà. per conservarla ed accrescerla t (Cfr. GIOBERTI, Epistolario, acura di Giovanni Gentile e Gustavo Balsamo-Crivelli, volume ottavo, Firenze, 1936,p. 311). Sull'incidente di Parana il marchese Salvatore Pes di Villamarina avevainformato il Gioberti il 26 dicembre, ii quale il 28 gli aveva risposto disapprovandoil linguaggio poco corretto del Monta.nelli. Il 29 dicembre <strong>1848</strong>, Gioberti informavail Montanelli della nomina d~ Lanza e del Salvi a regi commissari in Toscana • perprocedere d'accordo col Governo Granducale al ristabilimento dell'ordine momentaneamenteturbato nei Comuni della Lunigiana t. ed aggiungeva: • lo sono certo che imedesiIni faranno ogni sforzo, perché la missione loro affidata riesca a vantaggio diquelle popolazioni, a reciproca soddisfazione dei due Governi, ed a stabilimento diquella fraterna concordia che deve regnare tra il Piemonte e la Toscana t(Cfr. GIO­BERTI. Epistolario, op. cit., p. 338). L'11 gennaio <strong>1849</strong>, Gioberti scriveva ai due' com­Inissari: «Quanto all'Avenza si dee riconoscere il fatto compiuto, la convenevolezzadell'unione toscana e il torto dei nostri. Riguardo a Parana, pare che le autorità piemontesiabbiano errato alquanto nel modo, procedendo troppo rottamente e dandoordini troppo severi. Ma l'unione di Parana col Piemonte mi sembra altresì un fattocompiuto e giustificato dal voto unanime degli abitanti. Il qual voto, se milita in favordi Toscana rispetto all'Avenza, come non dovrà valere in pro del Piemonte riguardoa Parana? Né gioverebbe il dire che Para.na dipende da Mulazzo, perché queste dipendenzemunicipali non sono immutabili, e valgono solo in quanto sono consentitedai più. Il Ininistero toscano, che si fonda nel principio della sovranità del p0­polo, non può considerare come giusto e rato un ordine di cose contrario allalibera elezione dell'universale. Il che tanto è vero che nella Lunigiana medesima sitrovano dei borghi uniti recentemente a Toscana dal sufi'ragio degli abitanti, benchémunicipi rispettivi siano incorporati al Piemonte. Stando adunque che l'unione diPara.na ai nostri Stati sia fondata in diritto ed abbia solodato luogo a qualche disordinenella forma, pare convenevole che Parana sia nostra, e Ilisoddisfaccia al Governotoscano col richiamo dell'intendente della Spezia s. (GIOBERTI, Epistolario, op. cit.,pp. 383-384).96

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