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IL REGNO DI SARDEGNA NEL 1848-1849 - archiviostorico.net

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www.accademiaurbense.itriveli alle genti; che dal concorde assentimento del popolo emani ilpotere. Il popolo solo dà il mandato divino •.Poiché bisognava organizzare intensamente la ripresa delle ostilitàe il vecchio Sonnaz non era più in grado di svolgere tale preparazionecon costante energia, si decise di chiamare un nuovo ministrodella guerra". Non era facile la designazione, anche perché si preferivanon chiamare La Marmora, non perché fosse già stato nel ministeroprecedente, ma per gli attacchi che questo generale aveva Violentementerivolto contro Buffa e il suo manifesto. I generali interpellatirifiutavano: sarebbero entrati a far parte del ministero, purchéne fosse uscito Buffa, che aveva offeso l'esercito. Costretti a ricorrerea La Marmora, i ministri di Torino, con loro sorpresa, ebber-oda questi una pronta accettazione, senza condizioni; anzi il La Marmoraaveva dichiarato che Buffa ormai era indispensabile al ministero,ed espresse simpatia per la politica giobertiana. Buffa nonfu consultato, non si ebbe tempo di chiedere il suo parere (ed eraanche un fatto di delicatezza, data la situazione), fu informato acose avvenute. D'altra parte si aveva gran fretta, e non si potevadifferire di qualche giorno, perché si temeva che, lasciata in sospesola cosa, la camarilla distogliesse il ministro designato: non si volevadar tempo per la risposta, si voleva concludere immediatamente.Buffa era rimasto sorpreso della nomina di La Marmora, e avevadichiarato che era disposto a dimettersi, qualora la sua persona fossestata di impedimento ad ottenere un ministro. Sineo assicurava l'amico,per quanto riguardava il La Marmora, nei seguenti termini: Cl Ilpensiero che ti si volesse fare una qualsiasi specie di violenza, nonavrebbe dovuto affacciarsi alla mente tua. È contrario alla reciprocabenevolenza. Con te avevamo deciso di prendere La Marmora sin daprincipio. Non mostravi ripugnanza a trovarti con lui. Dopo egli ebbe" Sulla sostituzione del Sonnaz già. si parlava da più giorni in Torino. IlarionePetitti di Roreto scriveva il 16 gennaio <strong>1849</strong> a Michele Erede: • Il Cabi<strong>net</strong>to vorrebbeche Sonnaz cedesse il luogo a Durando (Giovanni), convinto che la SUa mente ed ape.rosità. non è adeguata al tempo che corre; ma esso dicea ieri ad un mio amico: t L'areopagom'ha perseguitato, perché accettassi il. Portafoglio. Ho aderito a malincuore;or che l'ho, intendo ritenerlo insin che tutti cadremo •. Il 18 gennaio, il Petitti informaval'amico genovese: t Gioberti aveva, dicono, deciso dare lo sfratto al Sonnaz,invero non molto attivo, ma che ha di più il grave torto di ridersi dei suoi compagniche chiama l'Al'eopago. Ma finora non trovò generali che vogliono assumersi il carico.Durando (Giovanni) e Lamarmora (Alfonso) richiesti accettavano, ma a condizioned'un rtmltJin__t, e che Giob. cessasse dal dar ordini e provvedimenti militari ad insaputadel Ministro, come sento fare divenuto anche lui forse strategico come S.M.C.A.che va gridando guerra, guerra, mentre tutta Europa e la stessa maggìorìtà del suoCons. grida Paae, Pace, PIJU.. (ARTURO Co<strong>DI</strong>GNOLA, Dagli albori, op. oit., pp. 586­587, 590.84';

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