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IL REGNO DI SARDEGNA NEL 1848-1849 - archiviostorico.net

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www.accademiaurbense.itunione; si discuteva con -aperto accento repubblicano intorno allasovranità popolare Il?Era vicina la riapertura del Parlamento: il ministero preparavale sue dichiarazioni intorno alla costituente, e temeva d'essere accusatoper l'eccessiva tolleranza di un circolo, nel quale si professavanoapertamente idee repubblicane. Se non si poteva annunciare che siera provveduto a ridurlo al silenzio, la posizione del ministero sarebberimasta - come scriveva Ricci il 29 gennaio - «fiacca e vacillante1>. Chiudere successivamente il circolo poteva sembrare operadella Camera, più che uno stretto dovere del ministero. A Torino siera persuasi che se il circolo genovese, nonostante le discussioni chein esso si svolgevano, non aveva dato segno di passare all'azione,era perché si preparava a qualche grossa sorpresa:' ed erano giuntevoci dalla Toscana che affermavano lo scoppio di nuovi moti per il 4febbraio a Genova (non avevano però sicuro fondamento). Sineo, il29 gennaio, puntualizzava la difficoltà della situazione: «Ci troviamoin una posizione falsa tra i repubblicani che ci vorrebbero rovinaread ogni costo, ed i schietti costituzionali, che ci accusano di debolezza.Le nostre dichiarazioni circa la costituente non basteranno,sintantoché sembreranno in contraddizione coi fatti 1>.I liberali genovesi avevano acquistato forza e sicurezza enel popolo maturava una diffusa propaganda in favore del ministero.Buffa, il 30 gennaio, informava Sineo che il circolo stava perdendotutta la sua influenza, ma che egli soprattutto temeva il circolosegreto, il quale avrebbe continuato a esistere anche dopo lachiusura di quello pubblico (ed aveva ragione). Egli era pronto adifendere la costituzione contro lo spirito repubblicano, e avrebbeimpedito ogni tentativo di sovversione: era anch'egli sicuro che senzaenergiche misure repressive sarebbe accaduto qualche fatto grave.li circolo aspettava che il ministero si pronunciasse intorno alla costituente,poi avrebbe dato mano all'insurrezione. Buffa concordavaperfettamente coi suoi colleghi per la condotta da tenere intorno alla" Nel corso di quella seduta, il cittadino Gianuè aveva letto una forte protestacontro il Buffa per la consegna dello Sperone. «Un ministro democratico, figlio delPopolo come noi. . . ci ha offerto la scelta di quei forti che fossero di nostra convenienza• . • Ora un mese circa è trascorso e qoestlo forte è tuttavia· nelle mani dellatruppa di linea. Il partito aristocratico-gesuitico. . . dice che la milizia 'è offesa dalmanifesto del ministro Buffa, e che se costui consegna il forte nelle mani dei cittadini,il ministero Gioberti sarebbe costretto a ritirarsi dal potere •. Attaccava inoltre imoderati, i quali asserivano che il ministero stava formulando un apposito regolamentoper il presidio dello Sperone.82

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