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IL REGNO DI SARDEGNA NEL 1848-1849 - archiviostorico.net

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www.accademiaurbense.itpossibilità di chiudere il circolo senza il minimo disordine. liconsigliocapi il proprio errore e Sineo il 26 gennaio scriveva «Tu stai per ottenereun trionfo completo, che sarà non meno utile che grato ai tuoiamici s, Sarebbe stato un atto di debolezza chiudere allora il circolo:il ministero avrebbe dimostrato di temerlo. Il Piemonte erafermo nel programma della costituente federativa et: la dichiarazionedi Sineo al Senato era ancora un atto di fede politica e un apertodisconoscimento del fermento democratico di Roma e Firenze. Nullamutava per il Piemonte; si sarebbe tenuta la costituente dell'altaItalia nei termini della legge di fusione.Moralmente il circolo era sconfitto, come lo erano i gesuitanti.Buffa era riuscito a rialzare lo spirito dei liberali, a destare simpatieverso il ministero. In una lettera da Genova del 25 gennaio indirizzataa Sineo si legge: «Il ministro Buffa ebbe dal quarto e dal sestocollegio un'approvazione completa del suo operato a Genova; il suorendiconto è fatto: la testimonianza del favore di Genova non p0­teva essere più intera •. Nella seduta del 26 gennaio al Circolo Italianosi parlò della Costituente Italiana, affermando che se il ministeronon voleva.aderirvi, il popolo avrebbe eletto i suoi deputatida sè, e se era necessario, sarebbe sceso alle sue ultime ragioni. Nellaseduta del 28 gennaio si combattevano gli interessi dinastici checontrastavano con quelli della Costituente Italiana, e si rilevaval'insuccesso della guerra in Lombardia perché non combattuta dagente che aveva interessi comuni. Si lodava inoltre la forma di governodemocratico popolare e si sottolineava l'urgenza di istruire ilpopolo intorno alla costituente e dimostrarne la necessità. Nellaseduta del 30 gennaio si ritornava a proporre nuovi mezzi per istruireil popolo intorno alla costituente, e si discuteva un articolo di LorenzoValerio, nel quale era proposta la riduzione della costituentead uno stadio solo. La limitazione del Valerio porlava il Piemonteall'isolamento, il quale dimostrava di voler combattere perse stessoe non per l'Italia. Si condannavano le ambizioni dinastiche, si mettevain evidenza il tradimento della politica giobertiana rispetto alla.. Sebastiano Tecchio scriveva il 28 gennaio al Buffa: «Anche quanto alla costituentesiamo teco pienamente d'accordo. Una costituente a mandato illimitato nonorganizza le forze di Roma e Toscana, ma si perde in utopie, e intanto disOf'ganiuerebbeil nostro esercito ch'è regio, che si batte se non pel Re, e che (volere o non volere)è il solo e il vero che possa salvarci la indipendenza. Avevamo fatte proposte saggiee utilissime alla Toscana: ma la saggiezza e la utilità fu da que' reggitori sacrificataai tumulti della piazza, ed alla voglia di secondarli per istarsi al potere già coi tumultiguadagnato•.81

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