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IL REGNO DI SARDEGNA NEL 1848-1849 - archiviostorico.net

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www.accademiaurbense.itla sua forza e infondere una indispensabile fiducia: l'ordine dovevaessere mantenuto in Genova, anche per mezzo dello stato d'assedio.La Parabola della politica democratica era compiuta, non si potevaandare oltre; era giunto il momento della politica del pugno di ferro.Il 24 gennaio Gioberti spediva a Buffa un ordine inderogabile: chiudereil circolo, arrestare i perturbatori, impedire che Mazzini e i suoipartigiani entrassero nello stato. Qualora il commissario non avessevoluto di persona fare eseguire tali ordini, era richiamato a Torino,avendo il ministero conferito al generale De Asarta i poteri necessarial mantenimento dell'ordine. Il giorno seguente, Buffa rispose aGioberti, allegando le sue dimissioni al re. Il commissario dichiaròal presidente del Consiglio che per ciò che riguardava Mazzini, glioccorreva una legge per poterlo arrestare, qualora fosse entrato inGenova: relativamente ai perturbatori, egli aveva fatto arrestarealcuni che erano scesi in piazza e porre sotto processo; ma i veripromotori dei disordini non era possibile arrestarli, perché non partecipavanoai tumulti, ed egli non poteva giustificare tale atto dell'autorità;avrebbe chiuso il circolo e aspettava un pretesto prossimo.«Se intorno agli ultimi puerili fatti di Genova - scriveva il commissario- altri ragguagliò il Consiglio diversamente da quello ch'iofeci, ha mentito: se ad altri si crede più che a me, io non posso, névoglio far parte del Consiglio. . . Il Consiglio con questa sua risoluzioneguasta miseramente in sul finire un'opera ben condotta e prossimaad ottenere l'esito più felice e glorioso, mostra non conoscereil vero stato delle cose in questa città, la fa ripiombare nelle convulsioniche l'agitarono cosi terribilmente nel passato per quattro lunghimesi, prima ch'io vi giungessi !t.Il 26 gennaio, a mezzogiorno, l'Intendente generale di Alessandriariceveva un dispaccio telegrafico dal ministero dell'Interno, darecapitare per mezzo di staffetta a Buffa, nel quale si leggeva: e IlConsiglio dei ministri loda le disposizioni da lei date e che ne sperabuon esito !t. Alle cinque pomeridiane gli giungeva un secondo dispaccioin cui si affermava che il ministro dell'Interno approvava e lodavale nuove disposizioni del commissario e che non avrebbe dato corsoall'istanza diretta al presidente N. Il ministero aveva tuttavia con-.. Il conte De R.eiset ricorda che. Gioberti. gli aveva parlato di una lettera speditaa Buffa. per incaricarlo di sciogliere immediatamente il Circolo Politico Genovese,esprimendogli inoltre la meraviglia che questa misura non fosse già stata presa ••.•Gli ho ordinato - proseguiva Giobèrti - di espellere subito da Genova tutti glistranieri che vi si trovano e che sono autori dei torbidi scoppiati nella città. Buffami ha risposto che io non potevo, da Torino, rendermi conto di tutte le difficoltà della79

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