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IL REGNO DI SARDEGNA NEL 1848-1849 - archiviostorico.net

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www.accademiaurbense.itstanze, e la necessità di nuove misure di difesa, ma voleva conoscerepiù a fondo la posizione del circolo (i cui effetti polemici già erano inatto), e non voleva neppure dare adito a contrasti nell'ambito dellaguardia nazionale. Il 2 gennaio Sineo riprendeva lo stesso tema conefficace concretezza, facendosi portavoce del Consiglio, il quale erafermissimo nell'idea che lo Sperone non si dovesse a nessun costocedere. D'altra parte l'accettazione del forte era stata votata da unatenue maggioranza, riguardo al numero effettivo dei militi, i quali,adottando la votazione aperta e palese, erano stati suggestionati;e tale votazione non poteva considerarsi totalmente libera; a scrutiniosegreto, i risultati sarebbero stati opposti; le nuove emergenzeavrebbero offerto al commissario la possibilità di disimpegnarsi condecoro. • Quando avremo risolto questo affare dello Sperone, allorapotremo agire con energia contro coloro, che cercano di suscitarl'esercito e rendercelo ostile - sottolineava Sineo -. Se i militarimostrano di volersi acquietare e rinunciare alle corse proteste, cosadi cui non siamo per anco sicuri, l'è solo nella certezza, in cui credonodi essere, che lo Sperone non sarà ceduto s, Buffa temeva dicompromettere il suo onore e insisteva nella volontà di, dimettersi.Gli sembrava che, i colleghi sottovalutassero la sua difficile posizione,e che serpeggiasse in essi una certa diffidenza nei suoi riguardi. Sineo,in un'altra lettera del 3 gennaio <strong>1849</strong>, gli dichiarava apertamente cheil Consiglio apprezzava molto la di lui opera, in ragione delle gravidifficoltà che si andavano continuamente addensando, ma dissentivadal commissario per il rifiuto del forte: le sopravvenute circostanzeerano una esplicita giustificazione di tale rifiuto.Il 6 gennaio, al Circolo Italiano, il cittadino Federico Weber Ilattaccava violentemente il ministero Gioberti: • Appena sparsa lanuova della venuta in Genova del ministro Buffa, molti si radunavanosotto le finestre della sua dimora, molti di questi erano invasi edingannati dalla parola democratico e non vedevano nel nuovo' mini..stro munito di pieni poteri, che il secondogenito di Dio; i cauti invece,memori dei passati tranelli, non vedevano che un nuovo commissarioregio, mandato da Gioberti. . . I fatti fìnadesso san scritti in ungran proclama che ci regalava al domani, veramente quasi repubblinPartecipò assiduamente all'attività del Circolo Italiano. Pur non avendoavuto parte preminente nei moti di Genova del marzo-aprile <strong>1849</strong>, fu escluso dall'amnistiae condannato a morte in contumacia sotto l'imputazione di essersi recato,incaricato dal Reta, presso la Divisione Lombarda, al cui comando portò la somma dilire diecimila, ottenuta dal tesoriere del comune. Fu graziato nel 1856.72

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