12.07.2015 Views

IL REGNO DI SARDEGNA NEL 1848-1849 - archiviostorico.net

IL REGNO DI SARDEGNA NEL 1848-1849 - archiviostorico.net

IL REGNO DI SARDEGNA NEL 1848-1849 - archiviostorico.net

SHOW MORE
SHOW LESS
  • No tags were found...

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

www.accademiaurbense.itstevano sui temi patriottico-politici, la cui dimensione era stata sottolineatanel clima delle discussioni del maggio e del giugno scorsi.Gioberti aveva raggiunto tra i deputati dell'opposizione un postochiave:egli voleva con ogni mezzo demolire la politica pinelliana 7, neltentativo di portare avanti il suo programma federativo. Il momentopolitico si presentava favorevole per eludere le manovre pinelliane enel contempo per contenere la propaganda dei «puritani»: una concentrazionedemocratica (e tale termine suonava progresso e ricercadi aderenze) nella quale militavano i deputati, che avevano sostenutola fusione e che dopo il9 agosto avevano preso posizione per la ripresadella guerra, gli sembrava lo strumento più idoneo per l'attuazionedel suo disegno politico. Gioberti temeva un sostanziale isolamentodella politica subalpina. I deputati, che mantenevano ferma opposizionead un potere politico di precisa emanazione aristocratica, apparivanoall'opinione pubblica di schietta qualifìcazione democratica.Non ci fu nell'ambito di tale opposizione nessun veicolo trasformisticopropriamente inteso (né una sufficiente consapevolezza di tatticaparlamentare) ma soltanto, da parte di Rattazzi, di Buffa, di Sineo,di Cadorna ecc., un sincero intervento polemico, che esprimeva .uncoerente comportamento morale. Liberali di formazione cattolica elaica, borghesi e patrizi, repubblicani democratici costituirono unacoscienza politica antimunicipalistica. Gioberti scopri in essa la baseper la sua scalata al potere: valutò in essa le premesse di un partitomoderato di centro-sinistro. Nei primi giorni del gennaio <strong>1849</strong>, l'abatetorinese, difendendo il suo ministero dalle accuse di estremismo mossedai giornali francesi, scriveva: «Les joumaux français ont été trompés,sur l'origine et la politique du Cabi<strong>net</strong> dont je suis le chef. Nous nonne sortimes point de l'émeute, mais de l'Opposition. La majoritéexcessivement petite du précédente ministère, menacée par les nouvellesélections, le força à se retirer. Nous lui succédàmes comme re-7 Gioberti aveva scritto il 17 agosto <strong>1848</strong> a Giuseppe Massari: t lo lascio quest'oggidi essere ministro ... Il Ministero che ci succederà sarà municipale comenoi ci sforzammo di essere nazionali : e farà di buon patto ogni sacrificio necessarioa ottenere la pace. per quanto questa possa essere ontosa e distruttiva dell'unionegiurata ... L'ultima speranza d'Italia sta nella prossima ruina di questo Ministero;esortate i giornalisti di Napoli a combatterlo gagliardamente. Se cade presto si potràancora trovar rimedio t (GIOBERTI, Epistolario a cura di Giovanni Gentile e RiccardoBalsamo Crivelli, Firenze, 1936, volume ottavo, p. 196). Il 16 settembre <strong>1848</strong> scrivevaa Vincenzo Salvagnoli: t Intorno alla pace, la mia opinione si è che onorevole non sipuò avere se non dopo una seconda campagna. Ma credo possibilissimo il guerreggiaredi nuovo con piena fiducia di vincere; e sono meco d'accordo qui in Piemonte tuttigli uomini ragionevoli e non accecati dall'egoismo municipale t (GIOBERTI, Epistolario,op. ciI., p. 236).8

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!