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IL REGNO DI SARDEGNA NEL 1848-1849 - archiviostorico.net

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www.accademiaurbense.itli 22 dicembre Sineo, per mezzo di Cesare Cabella 8& che avevaassistito al consiglio dei ministri (era stato chiamato dal ministro dell'Interno)e dal quale aveva appreso preziosi ragguagli intorno allasituazione di Genova, trasmetteva al Buffa le istruzioni ritenute opportunedal consiglio, dopo matura discussione. Tali istruzioni siarticolavano in sei punti: 1) «Chiudere il Circolo Italiano, appoggiandosial secondo alinea dell'art. 32 dello Statuto, all'art. 16 dellalegge di polizia del 30 settembre prossimo passato, ed all'art. 200del codice penale s, 2) Arrestare i perturbatori. 3) Richiamare, incaso di necessità, le truppe già uscite, e dichiarare che non era statasufficiente la «dimostrata fiducia e larghezza ~ per ristabilire la quiete.4) Non cedere il forte dello Sperone, e fare in modo che la guardianazionale richieda che continui ad essere presidiato dalle truppe(farlo rioccupare dalle truppe, qualora l'avessero già evacuato). 5) ,Per reprimere i moti si usi la guardia nazionale; si chiamino le truppein caso estremo 6). Negare qualsiasi concessione di suffragio universale.Cabella aveva il compito di consigliare Buffa e di illustrarglidiffusamente la opportuna politica del ministero.Rattazzi aveva raccomandato a Francesco Magioncalda, avvocatofiscale generale presso il magistrato d'appello di Genova, severemisure contro i sovvertitori dell'ordine (si parlava di organizzatoridi tumulti per rovesciare il governo esistente) e nel contemporecando esplicita giustificazione .dell'operato del commissario: «Ilpensiero del governo era di richiamare la tranquillità e l'ordine incodesta generosa città, dimostrando verso tutti la più grande fiducia,ed addottando schiettamente e lealmente i principii di libertàe d'indipendenza. Il modo con cui si è regolato il ministro Buffa ...era autorizzato a provvedere per la stampa di un giornale politico-popolare. Il ministerosi obbligava ad un sussidio fino a lire seimila per sei mesi, a condizione che siassicurasse la «valida, schietta e costante cooperazione di tale periodico alla vita delgoverno •. Buffa il 24 gennaio consegnava a Luciano Scarabelli tremila lire. Il giornaleusci col seguente titolo: Il Censore, giornale quotidiano politico popolare, il 23gennaio <strong>1849</strong>; la sua pubblicazione durò fino al 31 dicembre <strong>1849</strong>. Si stampavain 40 piccolo a due colonne, presso la Tipografia Arcivescovile di L. Carmigliain Genova Scrive lo Scarabelli «Lo aiutai [Buffa] io assistendo alle sedute del circolorivoluzionario e stampando Del Censore (che assunsi e scrissi tutto da me) le confutazionidi tutti gli errori che minacciavano di trarre la città a perdizione. Primoin Italia a dare scritture pubbliche a si basso prezzo, che ogni persona potesse procurarsele.Quel Censore . . . quelle scritture aiptarono a voltare l'opinione in favorevoleal Buffa e me ne rimase grato. (Cfr. LUCIANO SCARABELLI, Domenico Elena, in Giorfialedegli Studiosi, Genova, 31 luglio 1869, p. 51)." Il Cabella era stato incaricato da Sineo di consigliare Buffa e di lavorare insenso ministeriale. Inviava relazioni al Sineo sullo stato di Genova e operava ìntensamenteper ridestare lo spirito liberale. Per i rapporti tra Sineo e Cabella cfr. FRANCORIDELLA, La vita e i tempi di Cesare Cabella, Genova, 1923,pp. 162-177.62

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