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IL REGNO DI SARDEGNA NEL 1848-1849 - archiviostorico.net

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www.accademiaurbense.it21 dicembre, prima di partire per Torino, scriveva: «È vero che ieri,prima del mio ordine del giorno si parlava di una protesta dei militarialla Camera, ma dopo il mio ordine del giorno, i spiriti si tranquillarono.Ma si dice che ve n'è un'altra che gira oggi, ma vado immediatamentea dare un secondo ordine del giorno per proibirlo ». Il21 dicembre, il Consiglio dei ministri esprimeva, per mezzo di Sineo,il parere di usare la forza se era necessario contro il circolo, e di lodarel'esercito pubblicamente. Gioberti era d'avviso che sipromulgasselo stato d'assedio, qualora si rinnovassero sintomi di nuovimoti, che si impedisse l'ingresso nella città a De Boni e a Cernuschi,e si facesse partire l'agitatore lombardo Marcello Brescianini 81. Levie della conciliazione usate dal commissario erano state inefficaci:i mezzi di protesta, che si credeva di togliere al Circolo Italiano, concedendoi forti, e facendo partire le truppe, non servivano più, perchéla guardia nazionale non poteva accettare l'offerta, e le truppeerano costrette a rimanere, perché non si potevano abbandonare iforti. Il Circolo, si può dire, era ora avvantaggiato nella sua demagogiadalla promessa del commissario e dall'accettazione dello Sperone(che si capiva non sarebbe stato in definitiva più concesso); si eracosi esaurita ogni possibilità amichevole, bisognava agire, superarela ondeggiantepoliticapinelliana, chiudereilcircolo, aspettarlo al varco.Il circolo restò quieto, in attesa; al Buffa mancavano gli elementiper colpirlo. Intanto, il 21 dicembre, il commissario con un nuovoproclama, riferendo intorno alle dichiarazioni della guardia nazionale,avvertiva i genovesi che sarebbe rimasto nella città un numerodi truppa necessario per il presidio dei forti, ed esaltava solennementel'esercito.Aveva pensato anche alla immediata realizzazione di un giornalequotidiano, che sostenesse la politica del ministero e si era concertatocon Luciano Scarabelli per la stesura del programma. Talegiornale doveva essere organo della «Associazione della libertà edell'ordine »; cercava, quindi, di ridar vita. al partito liberale, algruppo di Giorgio Doria, agli amici di Vincenzo Ricci, per diffonderenell'opinione pubblica la necessità di sostenere il ministero democraticoe di combattere le idee del Circolo Italiano 83.Il Marcello Domenico Brescianini, mantovano. Facondo oratore del CircoloItaliano. Fu, con F. G. Urbino uno degli organizzatori delle dimostrazioni a Milanodel 28 e 29 maggio <strong>1848</strong>. Sparl poi da Genova, e si rifugiò in Livorno nel febbraio <strong>1849</strong>.Si dubitava che fosse un emissarioaustriaco.Il Buffa aveva sollecitato Sineo ripetutamente per la realizzazione di un giornaleche avesse per fine specifico l'appoggio del ministero. Il 19 gennaio <strong>1849</strong> Buffa61

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