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IL REGNO DI SARDEGNA NEL 1848-1849 - archiviostorico.net

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www.accademiaurbense.itsposta (e da parte della ufficialità della guardia si chiese lo Speroneaffinché il contrasto non fosse cosi violento): era troppo notevolel'errore, perché la popolazione non lo avvertisse (i ben pensanti certamente,non i perturbatori). La sera del 19 dicembre Genova erailluminata per festeggiare il ministero democratico; il momento peròrichiedeva più che il culto di manifestazioni retoriche, la tempestivitànel tamponare le falle. Il commissario fece stampare un manifestoalla guardia nazionale, che non fu pubblicato (e si capisce ilperché), in cui, mentre si lodava l'esercito e la guarnigione genovesee si esaltavano i vincoli di affetto dei genovesi verso « i generosicampioni della nazionale indìpendenza s, il ministro si dichiaravaimpaziente d'intendere il voto della guardia intorno alla sua proposta,e l'attendeva con quella confidenza che il governo, per mezzodel suo commissario, le aveva dimostrato. Intanto aveva dato nuovedisposizioni al generale De Launay in ordine al movimento delle truppe(bisognava temporeggiare, fame uscire poche per volta, con il pretestodella scarsità degli alloggi). Il generale, il 20 dicembre, gli scrivevatra l'altro: «È vero che il proclama di V. E. ha disgustato unpoco le truppe, le quali hanno fatto il servizio il più penoso da duemesi, per mantenere la tranquillità. lo non ho fatto che obbedire allerichieste dell'autorità politica, e non l'ho fatto che usando della piùgran moderazione. . . Quel proclama, adunque, che biasima le misureprese, non poteva essere gradevole alla truppa. Oggi darò un ordinedel giorno ove farò conoscere i sentimenti di V. E. verso i militari,come dal suo dispaccio &. Dopo un primo urto increscioso, tra il commissarioe il generale c'era stata una chiarificazione, un inizio diaffiatamento; il De Launay, da quel militare obbediente che era, ilcrità. e puntualità.. Rammentate che se la Patria esige dei sacrifìzii, questo è il momentosolenne a cui tutti siamo chiamati ad adempiere. Militi Cittadini, siate uniti eforti, confidiamo tutti nel nostro Ministero Democratico, e l'Italia sarà. libera t (cfr.COl'1'iMe MMcantile, 22 dicembre <strong>1848</strong>, a. XXIV, n. 298).Il 24 dicembre La ConcOf'tlia (a I, Supplemento al n. 304) pubblicava una letterada Genova del 22 dicembre, nella quale si legge: c La guardia nazionale, dietro l'offertafattaIe dal ministro Buffa di presidiare i forti e di occupare tutti i posti interni,ha ieri deliberato di occupare il solo Speron«, di ritenere soltanto il suo quartier generalee far le pattuglie; il rimanente dei forti, tutti i posti intMni o le porte consegnarlialla valorosa e benemerita nostra truppa. Fiducia deve essere cambiata da fiducia.Non si arrovellino più tanto i deputati Pinelli e Della Marmora; la truppa non verràallontanata dalla nostra città.. Soli cinque battaglioni sono destinati per la Lunigiana,gli altri molti resteranno in Genova, ove continueranno ad essere oggetto dell'amoree del rispetto di tutti i cittadini, benché certi sussurratori d'odio, certi insidiatori dellenostre libertà. s'impegnino coi soliti lor volpini cavilli di far credere il contrario. Cotestorovorrebbero fare del generoso esercito subalpino una torma di giannilzzMi. matlesitlMium impiOf'Um pMibit t.60

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