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IL REGNO DI SARDEGNA NEL 1848-1849 - archiviostorico.net

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www.accademiaurbense.itpartenere ad essa per mascherare le proprie ribalderie. Mancava didivise, di una razionale organizzazione; esisteva rivalità tra unacompagnia e l'altra; i militi non sempre accorrevano in numero sufficientequando si batteva la generale. Genova, città commerciale,era in realtà poco sensibile al servizio della guardia, poiché la maggiorparte del popolo viveva alla giornata (facchini, barcaioli, artigiani,piccoli commercianti ecc.). Il Buffa fu subito avvertito che eraun errore riporre fiducia nella guardia nazionale 78, il cui numero nonera neppure sufficiente per il servizio interno della città per mantenerel'ordine, oltre l'accentuata indisciplina. L'errore del commissarioera anche rilevato nell'ambito della guardia nazionale; e specialmentela borghesia che vi apparteneva avvertiva la impossibilità disostenere un servizio estremamente gravoso. Mancavano gli elementifondamentali: la volontà, la disciplina, le armi. L'elemento estremistico-repubblicano77 diffondeva le sue nuove parole d'ordine affinché siaccettassero le proposte del Buffa, e aveva il suo scopo (e alcuni locompresero pochi mesi dopo) ; il Circolo Italiano vedeva nella consegna78 Il 19 dicembre gli scriveva l'avvocato L. Porchetto, segretario del consigliodi disciplina della guardia nazionale di Genova (battaglione II, legione I) I Ma la conoscetevoi questa guardia che in Genova esiste? Eccovene un'idea. Essa è tale cui èimpossibile fare tutto il servizio di piazza nell'interno della città, poiché componesidi meno che cinque mila militi, e il servizio intero sappiamo per prova richiedernesettecento ogni giorno, di modo che un cittadino sarebbe di guardia ogni sei giorni,ciò che è impossibile richiedere per lungo tempo da uomini, i quali dal commercio, eattivo commercio denno ritrarre giornaliera sussistenza... È tale ... che non si può affidarvisiper ottenere o negare cosa sia al governo, sia ad un partito che volesse turbarel'ordine e la tranquillità. del paese ... Ora voi parlaste a questa guardia di tutela dellatranquillìtà, di guarnigione ai forti; dimenticaste non esistere qui guardia nazionaleche di nome •. Il 21 dicembre un milite della guardia nazionale, Giuseppe Mussino,scriveva al commissario: I Genova, città. essenzialmente commerciante, non può adun tratto farsi militare, senza che ne soffrano gli interessi di tutti e li cittadini chefanno parte della guardia nazionale ... son pur quelli che dan moto e vita all'intierapopolazione.. .. Non possono dunque esser distolti troppo di frequente dalle lorooccupazioni, salvo il caso di urgente necessìtà. lo credo che la guardia nazionale debbaessere unicamente destinata a mantenere l'ordine e la tranquillità. interna delle città, eche i forti e posizioni militari debbano essere affidate, custodite e difese dalle truppepagate per questo oggetto e capaci di presidiarle ... lo credo poi che ben pochi siano .coloro i quali nutrano il desiderio che la città sia sgombra dalle truppe, tanto più chemi parrebbe un'ingiustizia l'affaticarle inutilmente in questa rigida stagione •.77 Enrico Noli, liberale, che in seguito ai moti del 1833 era stato detenuto nelforte di Fenestrelle con Angelo Orsini, Cristoforo Moja, Giuseppe Thappaz ecc. era inquei giorni confidente del Buffa; in una sua breve nota, Frammenti di pensieri sull'organizzazionedella guardia nazionale di Genova, indicava la necessità. di cambiare icapi dell'artiglieria e dei bersaglieri, perché appartenenti al Circolo Italiano e sobillatori:8 La prima compagnia, specialmente, è composta d'individui sospetti e malfamatiin gran parte. Ebbe a capitano il G. B. Cambiaso e basta. Sempre gli artiglieri si distinseroper insubordinazione, come pure i bersaglieri, il cui capitano, mal veduto pelsuo orgoglio, e mal viso a tutto il corpo (il poeta E[manuele] C[elesia]) è un arroganteed un giovine senza coraggio. Le scene quotidiane che succedono nella sua compagniasono veramente vergognose •.56

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