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IL REGNO DI SARDEGNA NEL 1848-1849 - archiviostorico.net

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www.accademiaurbense.itmalconcio e venne salvato a stento. Il foglio del Censore (nv 13) che siunisce, descrive quei fatti assai distesamente e con esattezza. Quando inGenova si volle riaprire il Circolo Nazionale, i socii del Circolo Italiano,che non volevano tollerare che si professassero opinioni diverse dalle loro,s'introdussero in gran numero nella sala e coi fischi e collo strepito costrinseroil presidente a levare la seduta. Per evitare altri scandali e per prevenirecollisioni, forse inevitabili, tra i socii dei due circoli, quello nazionalenon fu più riunito. Non è esagerazione il dire che il Circolo Italiano e icircolisti incutevano un grande timore nella popolazione genovese. Neitempi addietro si sarebbe trovato in Genova difficilmente chi volesse adoperarei suoi torchi nella stampa di qualche scritto, nel quale si combattesserole dottrine del circolo. Gli scritti del circolo rimanevano affissi agliangoli della città, mentre erano pubblicamente lacerati quelli che nonconcordavano coi suoi principii, e fin i proclami dei rappresentanti delgoverno.Nelle sedute del circolo, niuno non poté mai esprimere un'opinionediversa da quella professata dai suoi capi. Qualcuno si provò, ma, appenaincominciò a parlare, fu interrotto dagli urli e dai fischi; e per contro sealcuno si fosse permesso il menomo segno di disapprovazione quando parlavanogli oratori del circolo, correva gran rischio di ricevere delle percosseper lo meno. Ultimamente, certo Oliva, milite nazionale, che fischiò unodegli oratori, fu subito circondato dai satelliti del circolo e venne trascinatoin un gabi<strong>net</strong>to attiguo alla sala delle sedute, e dovette la sua salvezza allapistola, di cui si era per buona precauzione munito.Offesa alle maestà delle leggiIl prete Trucchi era stato rinchiuso nell'ospedale dei pazzi per averdato segni non equivoci di mania. Per le aderenze che aveva con alcunidei circolisti, e perché affetto da semplice mania, avrebbe potuto assai beneservire ai loro disegni; quelli presero a proteggerlc. In diverse sedute delcircolo si parlò di questo prete e della tirannia del governo, che lo tenevarinchiuso nell'ospedale, non perché maniaco, ma perché di opinioni liberali.Furono fatti indirizzi e spedite deputazioni al ministro Buffa acciò lo facesseuscire. Egli giustamente declinò di riconoscere la qualità dei mandatarii,e dichiarò risolutamente che il prete Trucchi non sarebbe uscitodall'ospedale, se non dietro una favorevole attestazione dei medici. Ilcircolo allora ricorse alle vie di fatto, ed una sera, una turba di personeaderenti al medesimo si presentò alla porta del manicomio e tentò di pene-536

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