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IL REGNO DI SARDEGNA NEL 1848-1849 - archiviostorico.net

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www.accademiaurbense.it295RELAZIONE SUI MOTIVI CHE INDUSSERO <strong>IL</strong> MINISTRO BUFFAALLA CHIUSURA DEL CIRCOLO ITALIANO <strong>DI</strong> GENOVATENDENZE SOVVERSIVE DELLA MONARCHIA COSTITUZIONALE lChe il Circolo Italiano abbia sempre dimostrato sentimenti ostili allamonarchia costituzionale e mirato direttamente a sostituirvi altra formadi governo è cosa che può francamente asserirsi e sulla quale, niuno inGenova, che non appartenga al Circolo Italiano, potrebbe muovere dubbio.I processi verbali delle sedute, pubblicati segretamente ed affissi percura dello stesso circolo in tutti gli angoli della città ne fanno ampia testimonianza,sebbene giovi notare che essi non riferiscono intieramente esinceramente quanto si era detto nelle sedute, essendo stata cura dei compilatoridi sopprimere i passi e modificare le espressioni degli oratori, cheavrebbero potuto formar soggetto di procedimento.I principali promotori e direttori del circolo:De Boni, Lazotti, Pellegrini, Brescianini etc. hanno professato apertamentei loro sentimenti repubblicani e manifestato a più riprese il lorofermo proposito di volere con tutti i mezzi, di cui potevano disporre, rovesciarei governi italiani, e formare dell'Italia una repubblica unitaria.I tentativi di De Boni sono conosciuti: egli dovette esulare da Genova.Il Brescianini è conosciuto per la partecipazione avuta nel moto diMilano nello scorso maggio: egli era il più violento degli autori del circolo.In una delle ultime sedute si fece ad interpellare gli uditori se erano dispostiad appoggiare con tutti i mezzi, non solamente morali, ma fisici, laCostituente Italiana. L'assemblea applaudiva in segno di adesione, ed ilpresidente Lazotti con essa. Nella ultima seduta del circolo e dopo la sconfittadei circolisti alle elezioni, il tuono dei discorsi era più violento e provocante.Si fece sentire in modo esplicito che quando le camere non avesserovotato la Costituente Italiana a suffragio universale con mandato illimitato,il popolo sarebbe sceso all'ultima sua ragione.Lazotti parlava di baci di piombo, che sarebbero dati agli avversari,ed il Brescianini era solito di chiudere i suoi discorsi colle parole fataliestate parati.Le tendenze del circolo erano così spiegate, che il Pellegrini, al suoritorno da Torino, si credè in dovere di giustificarsi del giuramento prestatoal Re come deputato, col dire che non l'aveva prestato a Carlo Albertore, ma bensì al popolo re, mentre egli non poteva riconoscere altro534

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