IL REGNO DI SARDEGNA NEL 1848-1849 - archiviostorico.net

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denti gli amici del municipio; chi vuole Italia ha per nemici coloro che nonvedono che Torino ecc. ecc. in tal caso può dire che il Circolo produce dissidj;ma di ciò il Circolo dee essere lodato perché prova che esso non èmascherato, e solo mira alle libertà interne ed all'indipendenza d'Italia.Per altro quanto siamo lontani dal concetto del Ministro Commissario?Egli imputando al Circolo un'opera di discordia, e di disunione supponefatti speciali, ed estranei alla difesa teorica dei principii liberali; perchése alcuno si attira dei dissidj per difendere la causa della libertà, non ègià colpa sua, ma ben si dei dissidenti. Inoltre se il sig. Commissario potesseprovare che il Circolo abbia sostenuto prima la democrazia, poi l'aristocrazia;prima il popolo di Napoli, poi il suo carnefice; prima il popolo romanopoi il suo scomunicatore ecc. ecc. allora potrà accusarlo di eccitare dissidj;perché questi cambiamenti indicherebbero il reo proposito di seminarediscordie colla contraddizione. Ma il Circolo fu sempre fedele alla sua bandiera,ed al bene d'Italia, e le mille volte dichiarò che comunque di opinionidemocratiche avrebbe sostenuto il Governo se si fosse assunto diprovvedere sinceramente al bene d'Italia.La perturbazione della quiete pubblica è un'altra accusa del MinistroCommissario: ma dove ne è la prova? Forse nella bocca di coloro cheerano incaricati di spargere questa calunnia nel popolo? Sotto Pinelli,quando si temevano gli emigrati in Genova e specialmente i bersaglieriMantovani, tutto quanto si commetteva di male era posto a loro carico,anche un furto, un assassinio. Eppure risultarono innocenti. Cosi ora tuttovuolsi opera del Circolo Italiano. Non si è arrossito di dare a credere aipaurosi che il Circolo avesse per iscopo il saccheggio; e mentre questipaurosi erano realmente saccheggiati dal prestito forzoso e dalla carta monetata,non avevano occhi e bocca che contro un popolo onesto, che giammaisi è appropriato il benché menomo oggetto altrui. Ma chi non conoscequesta arma riprovevole del partito avverso alla libertà? Bensi ci fa sorpresache possa essere adoprata sotto un ministero democratico.Ma sappia l'Italia tutta che questa accusa è data al Circolo quandonel giorno avanti il suo presidente scioglieva un immenso assembramento,e quando il giorno stesso del decreto una dimostrazione di Evviva a Giobertie Buffa aveva percorsa la città senza incontrare altra opposizionetranne quella del dolore di vedere continuata tanta cecità in cittadini chepure si vantano di essere italiani e non giobertiani o buffeschi. Ma scendiamoalle accuse relative agli ostacoli portati al commercio ed all'indipendenzanazionale.Circa il commercio noi domandiamo con qual coraggio possa dirsiimputabile al Circolo lo stato d'inerzia che affievolisce il commercio in tutte530www.accademiaurbense.it

www.accademiaurbense.itle parti di Europa? Di questo modo anche la Francia, dove più alto sigrida per il malessere del commercio, avrebbe diritto di accusare il Circolodel suo stato non felice!Sappiamo bene che la oppressione della Lombardia é una delle causeprincipali che pregiudicano questa piazza; ma è colpa del Circolo se Pinellinon trovava il tempo opportuno di cacciare l'austriaco: se il ministeroche gli ha preso i portafogli, combattendo l'opportunità, trova invece anchepiù opportuno di lasciare in pace i croati a stuprare, assassinare ecc. anome del loro sovrano clementissimo. E circa l'indipendenza nazionale,non è invero un eccedere l'ardire del più temerario litigatore, l'accusare ilCircolo di porre difficoltà a conseguirla? Come! il Circolo Italiano ha sempregridato guerra, guerra contro il croato; si è sempre lamentato che nonsi faccia la guerra; gridava anche ultimamente contro il ministero, perchéopponendosi alla costituente per far la guerra, ricusa poi costituente eguerra; e lo si accusa di opporsi all'indipendenza nazionale?Ma forse il ministero spera conseguire l'indipendenza con altro mezzofuorché la guerra. Ebbene, dica questi mezzi prima di accusare il Circolo,perché allora vedremo se sieno utili a conseguire l'indipendenza! Ma qualirisultati possono essere questi mezzi? Forse l'inchinarsi a Radetzky, coll'aprirglii magazzini del sale, e provvederlo a sazietà, onde possa esseremeglio parato a combatterci? Allora il Circolo ha torto perché denunciòquella spedizione di sale come mostruosa, non essendosi mai sentito che ilnemico debba essere provveduto dal suo nemico. Forse il riporre Pio Nonosul trono, perché si sa che ha benedetto i nemici d'Italia, e scomunicato iromani che sono pronti a combatterli? Allora il Circolo ha torto, perchéha criticato il ministero attuale di non aderire alla costituente, che solapuò unirei quel popolo. Noi crederemmo mancare alla nostra dignità disostenitori della verità e della causa italiana col più oltre continuare insiffatta discussione.Ma il Ministro democratico sappia che il servirsi di queste armi nonprova che una cosa sola, cioè il dispotismo più flagrante del suo decreto;perché meglio era l'imitar francamente il sistema del pascià, ed ordinarela chiusura del Circolo, senza altro proemio fuorché la propria volontà,che adoprare motivi assurdi, insussistenti, e diametralmente opposti allaverità più notoria.Rivendicato l'onore del Circolo dalle accuse ministeriali, non mi restache a rivolgermi a tutti gli amici della libertà, e dico loro: Guardate benequel che fate! questa è arte antica per abbattere le garanzie costituzionali.Oggi si distrugge il Circolo Italiano che combatteva per la libertà. Domanivi è un difensore di meno contro il dispotismo. Non v'illudete. Se il Circolo531

denti gli amici del municipio; chi vuole Italia ha per nemici coloro che nonvedono che Torino ecc. ecc. in tal caso può dire che il Circolo produce dissidj;ma di ciò il Circolo dee essere lodato perché prova che esso non èmascherato, e solo mira alle libertà interne ed all'indipendenza d'Italia.Per altro quanto siamo lontani dal concetto del Ministro Commissario?Egli imputando al Circolo un'opera di discordia, e di disunione supponefatti speciali, ed estranei alla difesa teorica dei principii liberali; perchése alcuno si attira dei dissidj per difendere la causa della libertà, non ègià colpa sua, ma ben si dei dissidenti. Inoltre se il sig. Commissario potesseprovare che il Circolo abbia sostenuto prima la democrazia, poi l'aristocrazia;prima il popolo di Napoli, poi il suo carnefice; prima il popolo romanopoi il suo scomunicatore ecc. ecc. allora potrà accusarlo di eccitare dissidj;perché questi cambiamenti indicherebbero il reo proposito di seminarediscordie colla contraddizione. Ma il Circolo fu sempre fedele alla sua bandiera,ed al bene d'Italia, e le mille volte dichiarò che comunque di opinionidemocratiche avrebbe sostenuto il Governo se si fosse assunto diprovvedere sinceramente al bene d'Italia.La perturbazione della quiete pubblica è un'altra accusa del MinistroCommissario: ma dove ne è la prova? Forse nella bocca di coloro cheerano incaricati di spargere questa calunnia nel popolo? Sotto Pinelli,quando si temevano gli emigrati in Genova e specialmente i bersaglieriMantovani, tutto quanto si commetteva di male era posto a loro carico,anche un furto, un assassinio. Eppure risultarono innocenti. Cosi ora tuttovuolsi opera del Circolo Italiano. Non si è arrossito di dare a credere aipaurosi che il Circolo avesse per iscopo il saccheggio; e mentre questipaurosi erano realmente saccheggiati dal prestito forzoso e dalla carta mo<strong>net</strong>ata,non avevano occhi e bocca che contro un popolo onesto, che giammaisi è appropriato il benché menomo oggetto altrui. Ma chi non conoscequesta arma riprovevole del partito avverso alla libertà? Bensi ci fa sorpresache possa essere adoprata sotto un ministero democratico.Ma sappia l'Italia tutta che questa accusa è data al Circolo quandonel giorno avanti il suo presidente scioglieva un immenso assembramento,e quando il giorno stesso del decreto una dimostrazione di Evviva a Giobertie Buffa aveva percorsa la città senza incontrare altra opposizio<strong>net</strong>ranne quella del dolore di vedere continuata tanta cecità in cittadini chepure si vantano di essere italiani e non giobertiani o buffeschi. Ma scendiamoalle accuse relative agli ostacoli portati al commercio ed all'indipendenzanazionale.Circa il commercio noi domandiamo con qual coraggio possa dirsiimputabile al Circolo lo stato d'inerzia che affievolisce il commercio in tutte530www.accademiaurbense.it

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