12.07.2015 Views

IL REGNO DI SARDEGNA NEL 1848-1849 - archiviostorico.net

IL REGNO DI SARDEGNA NEL 1848-1849 - archiviostorico.net

IL REGNO DI SARDEGNA NEL 1848-1849 - archiviostorico.net

SHOW MORE
SHOW LESS
  • No tags were found...

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

www.accademiaurbense.itaderenze immediate, soprattutto nella ufficialità dell'esercito. Il ministeronon l'aveva preveduto; si era acceso un impressionante motivodi contrasti, ma si era anche raggiunto un obiettivo: con quelproclama si erano confermate le nuove direttrici di una politica antipinellianae si era aperto un dialogo tra governo e popolo su un pianodemocratico. Il ministero aveva previsto due fasi di sviluppo dell'operadel commissario: la prima in cui si doveva promettere e concedere,ma controllare la situazione; la seconda in cui, in virtù dellaconcessa libertà democratica, si doveva bloccare l'azione del circoloe combattere la propaganda repubblicana in favore della CostituenteItaliana. Non si era però calcolato la dimensione delle forze aristocratiche,pronte alla reazione. Il ministero non fu sorpreso del proclamadel Buffa: il commissario aveva avuto delle istruzioni precise,ma nel rielaborarle, aveva spinto con troppo entusiasmo il suo sentimentodemocratico; il ministero era soddisfatto, perché nel suo esordioaveva segnato una <strong>net</strong>ta frattura con l'ambiente aristocraticoconservatore.Tuttavia, fu anche quello un atto di ingenuità politica,perché si era aperta una strada che si sapeva che non si sarebbepotuta percorrere, e che avrebbe messo il ministero in forte contraddizionecon se stesso: la reazione aristocratica e militare, che già siprofilava violenta, sarebbe stata seguita dall'agitazione genovese,perché dopo un breve idillio (con forti riserve da parte dei capì) sirilevò un banale gioco demagogico. La reazione, con le sue proteste,aveva indicato al ministero i forti pericoli di lasciare la città priva ditruppe di linea 7. (la guardia nazionale, specialmente a Genova, nonoffriva garanzie minime); si prospettavano eventuali sorprese da parteaustriaca. «Noi siamo tutti contenti assai del vostro scritto »,affermavail Sineo, dove si rivela la fedeltà del commissario alle istruzioni,ma puntualizzava un aspetto della situazione, una necessità inderogabile:«Tuttavia brameremmo che i forti non fossero evacuati,non solo pel pericolo che potrebbe minacciarci, qualora una flottanemica si presentasse davanti al porto, ma specialmente per non iseostareida quello spirito di conciliazione, che presedette al nostro programma».Bisognava ricondurre alla normalità ogni motivo di emergenza;la reazione, provocando inquietudini, era pericolosa quantogli estremisti repubblicani. Per quasi due mesi ministero e commissariocontinueranno un dialogo, a volte estremamente drammatico,7. Pochi giorni dopo. la concentrazione di nuove forze austriache in Piacenzaconvinse il ministero a non cedere assolutamente i forti.54

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!