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IL REGNO DI SARDEGNA NEL 1848-1849 - archiviostorico.net

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www.accademiaurbense.itil partito non rimarranno quasi altri che i capi, e i generali senza soldatifan poca paura.Da quanto posso accorgermi, costì vi fa formando un'opposizione,che scostandosi di poco da Brofferio, presto si unirà con esso e formeràun'estrema sinistra, considerevole assai. Centro della prima sarà, senzadubbio, Valerio, e già mi par vederlo sullo scivolo e non lontano dal dichiararsiapertamente. Bisogna tener conto della posizione in cui Valeria sitrova. Egli era alla testa del comitato per le elezioni; quindi gli anderannodietro molti che furono eletti per opera sua, e che qualora la Conco diacominciasse a predicarli come i<strong>net</strong>ti o retrogradi, temerebbero non esserepiù rieletti in altra occasione. Inoltre egli dirige un giornale che ha moltiabbonati e qualche influenza nelle provincie e il ministero, a malgradol'evidente necessità e le mie ripetute raccomandazioni, non ha ancora ungiornale suo proprio e si trova nella necessità di vedersi difeso dal Risorgimento.Tutto ciò potrebbe nuocerei moltissimo, qualora egli si voltasseassolutamente contro a noi, e sapete l'insistenza e la sollecitudine sua,quando piglia a combattere qualcuno: convien, dunque, pensare anche aquesto. lo sarei d'opinione che convenga dargli qualche incarico di cuipossa chiamarsi contento quanto all'importanza; e credo non sia difficileil farlo. Parmi che noi dobbiamo riconoscere addirittura l'Ungheria,ammettere lo Spleni come suo vero rappresentante presso di noi; permetterglidi metter fuori lo stemma della sua nazione, e spedire noi qualcunoin Ungheria a rappresentarci ufficialmente il nostro governo. Questo attodarebbe animo all'Ungheria nella sua lotta, e quando nelle trattative fossedeterminato che essa dovesse ricevere, come suoi, tutti i soldati italianiche dall'Austria passassero sul suo territorio, e che noi similmente dovessimoricevere come nostri tutti gli ungheresi che dalla Lombardia passasseroa noi, vedremmo forse le truppe ungheresi disertare, non già a pochiuomini per volta, ma in massa, sapendo che per trattato sarebbero quicome a casa loro. Parmi che sia il tempo di fare un colpo risoluto: dobbiamoessere gli amici di tutti i nemici dell' Austria. Ora, se questo si facesse,Valeria non sarebbe forse disadatto, e condurrebbe a buon fine la pratica.Con ciò fareste due beni in uno: impedireste qui il rannodamento di unaforte estrema-sinistra, e con questo colpo dareste al nostro governo un tonoveramente risoluto e virile.Mi accennate nella vostra l'impazienza che molti de' nostri amicidimostrano perché non si riconosca da noi prontamente la repubblicaromana. lo sono d'avviso che noi non dobbiamo ancora riconoscerla, néper alcun modo collegare le nostre sorti con quelle d'un governo che nonè ancora spoppato, e finora non ha fatto altro che pronunziare il suo nome.521

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