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IL REGNO DI SARDEGNA NEL 1848-1849 - archiviostorico.net

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www.accademiaurbense.itcondo stadio della costituente italiana è assurdo il credere che si vogliaessa occupare del primo.2 0 Perché il Buffa concede già una cosa di più di quella che primasi voleva concedere, cioè il suffragio universale, ma che questo non si puòconcedere senza ammettere eziandio il mandato illimitato, mentre, ammessoche tutto il popolo deve dar un mandato, non istà più nel governoil dire in che limiti quel mandato debba rinchiudersi; che questo sta nelpopolo mandante.30 Perché la federazione è ora impossibile, conservando le autonomieparticolari delle provincie, come vorrebbe il ministero, attesoché il granduca,e il Papa hanno preso la fuga, e i governi di Toscana e di Romanon sono più quelli con cui il ministero voleva nel suo antico programmafare la confederazione, che questi governi sono atti ad altre cose; chequindi la costituente giobertiana è assurda.Dice finalmente esser vero che il Regno nostro è il baluardo maggioredell'indipendenza italiana, ma che, appunto, per ciò non bisognaesporlo solo ad una troppo probabile rovina, né si deve né si può pretendereche gli altri italiani combattano a di lui vantaggio. Interrompesil'oratore dall'arrivo dei fratelli Siotto-Pintor e dal deputato Orrù, chesono presentati da lui al circolo, ed acclamati (il Giuseppe Siotto-Pintore l'Orrù) socii onorarii. Giovanni Siotto-Pintor dice che il parlamento loha escluso dal suo seno perché magistrato, ma però si sente indipendenteed esorta i genovesi a far molto per la libertà italiana, ma nel tempo stessoa conservare l'ordine e la legalità. Gli altri due dicono poche parole, pretendendoche la Sardegna è provincia da tenere più che altre delle gloriee delle sorti italiane.Evviva replicati alla Sardegna ed ai suoi deputati.Segue il Pellegrini dicendo che la vera sovranità del popolo deve spingersialle sue ultime conseguenze, che non vi è autonomia dove tutti sonofratelli, che la nazionalità è più un dovere che un diritto, e che chi nonvuole che l'Italia si costituisca, convien che voglia ch'essa si prostituisca.Morchia presenta Gherardi di Recco al circolo. Gherardi dice pocheparole in onore della libertà d'Italia.Morchia parla della contemporaneità dei tentativi dei retrogradi.Vuole che a Parigi vi siano stati ultimamente provocativi di disordineper abbattere la democrazia. Dice che a Bologna si tentò di subornaregli svizzeri, che a Roma si tentò di sedurre le milizie, che a Napoli i colpitirati in aria dai soldati del bombardatore erano così diretti, per non offenderei regìi provocatori rimasti soli a rimestare la sommossa; che le scenedi Siena, la fuga del granduca sono provocazioni; che anche Genova si497

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