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IL REGNO DI SARDEGNA NEL 1848-1849 - archiviostorico.net

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www.accademiaurbense.itun accesso di collera, e poiché la Brigata Cuneo faceva parte dellasua Divisione, egli montò a cavallo, e da Valenza dove trovavasicorse ad Alessandria insieme con alcuni suoi uffiziali d'ordinanza;qui giunto, Vittorio Emanuele fece adunare lo stesso reggimento cheaveva udito il discorsetto del Tarena, e davanti alle truppe rimproveròil Colonnello, lo mise agli arresti, e ordinò che il maggiore DiTerengo fosse restituito a libertà. Tornato al suo Quartier Generaledi Valenza, il Duca di Savoia si senti presagire dal suo Capo di Statomaggiore, il colonnello Enrico Morozzo della Rocca, qualche graveconseguenza per quel suo atto impulsivo ed eccessivo. «Non importa(rispondeva il Duca), quand'anche mi mandassero agli arresti, nonmi pentirei di quel che ho fatto; voglio si sappia, che se gli avvocataccisi pigliano il gusto di insultare l'esercito, io non posso impedirlo,ma non tollererò mai che l'insulto venga dagli stessi uffiziali sotto imiei ordini». Qualche giorno dopo, il Generale Bava andava a Valenzae chiedeva d'essere ricevuto dal Principe ereditario: era in grantenuta e comunicò a Vittorio Emanuele di aver ricevuto dal Ministrodella guerra generale De Sonnaz l'ordine di esprimergli la disapprovazionedel Ministero per la sua condotta verso il Colonnello Tarena,e di intimargli di sollevare senza indugio costui dalla punizione inflittagli.Il Duca rispose che avrebbe ubbidito senz'altro. E quindiil Bava, finita la parte ufficiale della sua missione, confessò al Principe,in un colloquio confidenziale, che al suo posto avrebbe agitonon diversamente da lui, ma che se si fosse trovato al posto del DeSonnaz, l'avrebbe egli pure rimproverato per quella sua manifestazio<strong>net</strong>anto contraria alla disciplina militare &u.CHIALA, La vita e i tempi IÙl generale Giuseppe Dabormida (<strong>1848</strong>-<strong>1849</strong>), Torino, 1896,pp. 282-283. Una versione diversa dell'episodio è recata da COSTANZA D'AzEGLIO AL­FIERI nei Souvenirs historiques, Torino, 1884, pp. 324 e 326.18 È interessante in proposito una lettera del Duca di Savoia alla consorte dell0 gennaio <strong>1849</strong>: t A peine le colonel Tarena du 8~e eut lut l'ordre aux ofliciers, quece militaire infame tira de sa poche une nouvelle protestation collective qu'illit auxoffìcìers, qu'ils approuvent et me l'envoyent pour la faire passer au ministère, malgréla défense. Etonné [e Iis, o infamie I C'était un remerciment humble à Buffa des injuresqui il avait dit à l'armée remerciant et approuvant la chose et déclarant tra.!treà la patrie quoique pensa différamment. c'est à dire toute l'armée. Le Général Bussettin'ayant pas eu le courage de faire son devoir, je me portais assuitM à Alexandriesi furieux, il me semblait que l'infamie fut toute sur moi. J e réunis le corps des ofliciersen cìtadelle, là ayant fait lire le papier au Colone1 à aute voix et lui ayant demand6si les ofliciers y prenaient part et m'ayant dit que tous les ofliciers l'avaient approuvée,je fis une forte allocution aux offìciers, leurs disant qu'ils étaient infàmes, quenous n'avions qu'un honneur qui durait depuis tant de siècles sens tàche et qu'euxl'avaient sali, puis je leur fis observer leur gràve manquement à la discipline; Je miale colonel aux arrets de rigueur et dis à tous les ofliciers qui n'avaient pas pris partà cela, qui'ils le missent par écrit. Ma1heureusement Ternengo major à qui je ne l'avais

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