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IL REGNO DI SARDEGNA NEL 1848-1849 - archiviostorico.net

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www.accademiaurbense.itin bocca del Re, che non è responsabile, dopo aver detto che si potevadisapprovare il discorso, perché si deve attribuire al governo, non al Re.Lagnasi il presidente che non si parli di costituente italiana a Roma neldiscorso, e che si ragioni sempre del regno dell' Alta Italia.Celesia legge l'indirizzo del circolo ai circoli delle provincie, diretto aprovocare i parroci, i sindaci, etc., a promuovere la costituente italianae in essa l'attuazione del progresso, della luce, della civiltà, della religionenon adulterata dalla profanazione del Campidoglio né dai disegni dei regali.Si propone la votazione per approvare l'indirizzo con alzar le mani:delle mani si alzano e l'indirizzo s'intende approvato.Pellegrini dice che la costituente ha ancora dei gran passi da fare;che in Genova non tutti pensano bene; che in Piemonte non è una vocedi circolo per la costituente; che diffatto in Roma dagli Stati Sardi nonvenne al comitato centrale dei circoli italiani verun deputato, tranne quellodel Circolo Italiano; che i giornali non tutti sono in Genova favorevolialla costituente, che il Pensiero italiano è magnanimo, che il Corriere mercantilemercanteggia, che il Censore è del tutto contrario al circolo. L'oratoredifende il circolo e sè contro il Censore. Pretende che non fosse restrizionegesuitica il dire che, giurando fedeltà al Re, egli, Pellegrini ha intesogiurare fedeltà al popolo, che è il solo re, e ciò perché, dopo avergiurato fedeltà alle leggi, giurare in uno stato costituzionale fedeltàal Re capo del potere esecutivo, sarebbe un non senso, ed egli avevail diritto di dare un senso al giuramento, e non giurare una sciocchezza.Dice che è falso l'argomento del Censore in cui leggesi che ilmandato illimitato avversa alla costituzione, perché il mandato del popolo,in cui si attua l'idea divina del governo o del regno, è quello che fa regnarei re, e perché per conseguenza questo mandato, come essenzialmente revocabile,può ritirarsi al principe, e non vi è verun danno né verun errore nelpensare che sia lecito il mettere, colla costituente, in pericolo una dinastia.Dette altre cose contro varie osservazioni del Censore, conchiude ammetterecollo Scarabelli che la camera ed il ministero non possano far aderireil Re alla costituente, ma che il ministero deve dire al Re: « Il popolo vuolela costituente; quando il popolo ha voluto, tu hai sempre avuto il meritodella spontaneità: dunque prenditi anche questa volta il merito ».Lazotti combatte anch'egli il Censore e si lagna che il processo verbaledel circolo non abbia trovato una degna opposizione in quel giornale, dovesi legge che il circolo decretò un messaggio ad Avezzana come lo decretaun superiore, mentre invece decretò un rispettoso indirizzo.Morchio, che è in vena di lodare, loda il ministero, che ha dato a Ramorinoil mezzo di organizzare il corpo lombardo, che ha rimosso, e fatto438

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