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IL REGNO DI SARDEGNA NEL 1848-1849 - archiviostorico.net

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www.accademiaurbense.itil quale non si può smuovere da un partito che conta 50 uomini, né da unaltro che ne conta 30, né da un terzo che ne conta 20, che perciò tuttispingendo in contrario senso; ma, se si proponga la deputazione di parecchiper ogni partito, i quali possano convenire del modo più conveniente dispingerlo, del mezzo di toglierne l'impaccio, indicando in qual senso debbanounirsi gli sforzi, tutti acconsentono, e tutti uniscono i loro sforzied allontanano il masso. Qui ha luogo una grande dissertazione sovragl'interessi dinastici ed opposti dei principi, che non giungeranno mai adintendersi, perché, se uno s'ingrandisce, gli altri hanno invidia, o temonorovina; perciò necessità di rinunciare ad ogni ragione individuale, fondendoquelle di tutti. Spiega in seguito l'oratore che cosa sia il voto universale,dicendo che è assurdo il vedere uomini ben vestiti entrare neilocali destinati a ricevere i voti degli elettori, mentre il povero, che hacuore e braccio non può entrare né dare il voto. Dice inoltre che ognuno,quando ha concorso ad eleggere il deputato, prende parte alle operazionidel suo deputato, mentre in caso contrario non se ne interessa. Esplorando,in ultimo, la natura del mandato illimitato, ricorda il Lazotti, che il solobene d'Italia deve essere lo scopo di ognuno, e che quindi il non limitare ilmandato è veramente il dare facoltà perché, in ogni modo, la gloria e lasalute d'Italia siano salve, a dispetto di qualunque meschino interesse particolare,provinciale e dispotico. Dice che i deputati eletti penseranno aquell'organizzazione interna, che sarà più conveniente e serviranno al veroe prossimo trionfo, non solo della causa italiana, ma eziandio al benesserefuturo di tutta la penisola, e di ciascuna delle sue parti. Finisce con unadissertazione sopra la difficoltà elevata da molti che, intanto che la guerrasi combatte, migliaia di braccia resteranno senza lavoro: dice che deveaccettarsi questa interruzione, questo inconveniente temporaneo peracquistare diritto al futuro ben essere: essere chi dice, coll'aristocrazia, alpopolo che colla guerra s'interrompono le industrie e si danneggiano icommercii, perché se la guerra non si fa, la servitù è sicura, e l'Austriaci farà schiavi e saremo servi e la città di Genova non potrà nutrire i suoiabitanti, che andranno necessariamente in America, dove gli attende loscherno dello straniero, che insulterà alla viltà dei successori degli uominidel 1746.Al grido di viva la costituente si scioglie la seduta. Più tardi verrò.3941 La grafia è di Luciano Scarabelli.

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