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IL REGNO DI SARDEGNA NEL 1848-1849 - archiviostorico.net

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www.accademiaurbense.itil rispetto all'esercito, le proteste continuavano ". Il 28 dicembre Uil ministro della Guerra dichiarava che le (C le rappresentanze.collettive.erano proibite dalle leggi militari, e pertanto avrebbe agitocontro i promotori di tali atti illegali. Nell'esercito le sottoscrizionierano intanto cessate come espressione di protesta aperta, dopo ledichiarazioni ministeriali; ma le radici della propaganda antiministerialeerano ormai solide. Il Ris01gimento difendeva- gli ufficiali cheavevano aderito alle proteste e sosteneva che l'esercito era statoveramente oltraggiato G non soltanto dal ministero ma anche da tutto.7 Intorno alla protesta recava uno scritto interessante L'Opiniom del 28 dicembre,riportato anche da Il Pnasiero Italiano del 29 dicembre (n. 269) che meritad'essere conosciuto: t I nemici della democrazia e dell'italiana indipendenza non sirattengono alle voci onorevoli del ~overno e di tutti quanti i più schietti amici dell'esercito,e seguono a ricorrere alle arti più vili per raccozzare firme d'ufficiali, sotto la tristaprotesta contro l'operato del ministro Buffa. Noi sappiamo che in molti corpinobili risposte furono fatte da generosi ufficiali a chi avrebbe voluto disonorarli conquest'atto illegale; noi sappiamo che taluni cedettero per pura cortesia verso de'loro superiori, ma che dichiararono poi apertamente di non volere in niun modo mettersiin opposizione contro il governo. Ora ne viene assicurato da fonte indubitabileche nel corpo delle guardie di S.M. avendo fatto richiesta di firme lo stesso comandante,sovra sessanta, sole ventiquattro ne potè raccozzare: e queste accuse vannoclassificate per tre ordini, di nobili, cioè aderenti per l'uno o per l'altro motivo allapersona del comandante, di aspif'anti a gradi maggiori od a più larghe concessionidai superiori, di ignari infine, i quali non conoscevano affatto la protesta a cui eranoridliesti di apporre la firma. Il resto delle guardie che sente ben vivamente l'onorenazionale, diede sull'invito del signor comandante risposte tali che, speriamo, servirannoa lui e ad altri di severa lezione t •.. t Venne informato questo ministero che va attorno una sottoscrizione perprotestare contro il proclama (18 dicembre corrente) del ministro R. commissario inGenova. Le spiegazioni date dal ministero nelle camere hanno ormai tolto ognidubbio sull'alta idea che tutti i membri del gabi<strong>net</strong>to hanno dell'esercito, che onoranoed ammirano come suprema speranza e gloria d'Italia. Le rappresentanze collettive essendoproibite dalle leggi militari, il ministro di guerra e marina si crede in doveredi prevenire sulle conseguenze che avrebbe pei promotori questo atto illegale t (Pubblicatonella Gazzetta Piemontes« il 28 dicembre e riportato dalla ConcOf'dia del 29 dicembre,a. I, n. 308)... La ConcOf'dia del 30 dicembre (a. I, n. 309) continuava la sua polemica controIl RiSOf'gimMIto in ordine alla politica ministeriale: t L'inquietudine e il risentimentoche le note arti dei malevoli e la facile suscettività di alcuni illusi avevano saputodestare in una parte dell'esercito, cominciano a dileguarsi, o direm piuttosto già sonocessate. Il che vogliamo annunziare a lode dell'esercito stesso il quale non tardò a riconoscerenelle franche e leali parole del ministero meglio che un appello alla militardisciplina un pegno novello di quell'amore onde la nazione tutta lo circonda. Il RisOf'gimentoin un suo articolo di ieri di ciò ragionando con studiate reticenze e sinistreinsinuazioni vorrebbe porre in sodo tre fatti: che cioè l'esercito fu veramente oltraggiatonon dal ministero soltanto, ma ben anco da tutto il partito schiettamente democratico;che i veri e legittimi difensori dell'onor militare sono appunto gli uomini delcolore del RisOf'gimento; e finalmente che coloro i quali firmarono la protesta collettivacontro il ministro Buffa non sono né faziosi, né tf'aditOf'i, come si spaccia. Rispondiamobreve a queste asserzioni; prima avvETtiremo che nessuno adoperò il citato linguaggio,né biasimò con tale grave taccia i pochi uffiziali che per avventura posero il loro nomeall'illegale scrittura. Ingannati li credettero molti, ingannati da chi esultava di trovarmodo di seminare la discordia negli animi e nella debolezza della nazione cercava il40

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