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IL REGNO DI SARDEGNA NEL 1848-1849 - archiviostorico.net

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www.accademiaurbense.itGinevra, li lO marzo <strong>1848</strong>, al ginevrino Lavillar Francesco, commesso dicommercio, stato vidimato in questo mio oficio ed in quello di Toscanaper Genova e Livorno.Mi pregio di confermarmi con sensi di stima distinta, di lei dev.moobblig.mo servo.G. ErmirioIn calce: Sig. Cav. Farcito di Vinea Intendente Generale. Genova.l Carta intestata: Consolato Generale di S. M. Sarda in Marsiglia. N0 6220.193UN CONSOLE DEI FACCHINI <strong>DI</strong> GENOVA A BUFFAlIll.mo Signore.[Genova, 27 gennaio <strong>1849</strong>J.L'oggetto della presente memoria è diretto a segnalare a V.S. un procedimentodella nostra Camera di Commercio, che da molti di noi, antichifacchini di Genova, si crede privo di quei diritti che ogni onesto cittadinosi acquista all'illibato esercizio della propria professione.Nella nostra piazza, come tutti sanno, anticamente la professione difacchino si è sempre esercitata colla distribuzione dei facchini in caravaneo compagnie. Il servizio però del porto franco, il quale forma la parte miglioredel mestiere di facchino, era riservato per antico privilegio, non sisa come ottenuto, ai soli bergamaschi, i quali escludevano qualunque genovese.Sopravvenuta l'amministrazione del governatore Paolucci, furonoda principio protette moderatamente le compagnie de' facchini, rispettandoperò sempre il privilegio dei bergamaschi. La detta protezione portò degliabusi gravissimi; di modo che i negozianti se ne dolsero così amaramente,che il predetto governatore si vide obbligato a sciogliere tutte le compagnie,ammettendo 1'erroneo privilegio della libera concorrenza nella professionedel facchinaggio. La protezione, però accordata ai bergamaschi,fece sì che il decreto non si estese fino ad essi. Intanto la professione difacchino rovinava intieramente. Ammesso il libero esercizio del facchinaggio,la concorrenza, che facevano ai veri facchini tutti coloro che nonavevano professione di sorta, e tutti i coloni delle ville vicine a Genova,portava un avvilimento tale delle retribuzioni dei facchini, che nessunopotea più vivere onestamente. Questo stato di cose, mentre produceva386

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