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IL REGNO DI SARDEGNA NEL 1848-1849 - archiviostorico.net

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www.accademiaurbense.itIntanto il malcontento nell'ambito militare, provocato dal manifestodi Buffa (di cui La Marmora si era fatto portavoce), si propagavaintensamente. Nei circoli politici torinesi e genovesi era statasubito rilevata la notevole gravità di quelle proteste. I democraticie una parte dei moderati comprendevano che quel fermento sediziosopresente nell'esercito era alimentato dagli aristocratici e daiconservatori, i quali avevano uno specifico interesse a porre in difficoltàil ministero. Le parole del proclama erano commentate e analizzatecon pedantesco bizantinismo, si accusava il ministero di avversioneall'esercito, di offesa all'onor militare u.I giornali che avevano intrapreso a sostenere il ministero sottolinearonosubito il gioco della reazione aristocratica e municipale u;U Relativamente alla protesta degli ufficiali, si legge ne La Conccwdia del 21dicembre (a. I, n. 302): «Corre voce in Torino che stiasi da molti uffiziali sottoscrivendouna protesta contro il proclama del Ministro Buffa a Genova, inspirata forsedalle improvvise parole pronunciate nella Camera dei deputati dall'ex-ministro LaMarmora, e ripetute oggi nella Camera dei senatori da Alberto La Marmora. Noi speriamoche un fatto cosi enorme non sia vero. Chi vuole scorgere in quel proclama unosfregio fatto all'esercito non ricorda l'attitudine minacciosa presa dal De Launayverso la forte regina della Liguria per cui diveniva quell'atto una necessità; non ricordaquante prove d'affetto hanno mai sempre dato i cittadini genovesi ai prodinostri soldati reduci dai campi di Lombardìa: non ricorda finalmente che lo scrittoredi quel proclama tutelò sempre nei dibattimenti parlamentari col massimo caloree spesso con successo gl'interessi dell'armata t. Il 22 dicembre si leggeva in un articolode La Gazzetta Pjemontese: « Una delicatezza, che sarebbe indubbiamente soverchia,ove non si trattasse di tanto gelosa prerogativa, quale si è l'onor militare, 'muoveda due giorni discorsi e propositi senza fondamento ed eccita odiosi comenti sul proclamadel R. commissario in Genova. Vuolsi insinuare alle nostre brave truppe che ilgoverno non apprezzi altamente la dignità dell'esercito, sul quale appunto il governofonda la sua speranza che è il primo e più valido appoggio d'Italia e della sua fortuna.Omai trascorsero e son lontani, né più revocabìli, i tempi in cui ogni classe della societàera in istato perpetuo di lotta od almeno di gelosia colle altre; si forma attualmenteuna società, in cui il dovere e l'onore collegano gl'interessi ed i cuori, e nell'avventurosaconcordia di tutti i ceti sociali si prepara alle genti un più facile avvenire.Rispettato in ogni paese civile è l'esercito, ed è più rispettabile, perché ai giorni nostril'onore militare, da gladiatorio che era, si è fato civile, e stanno le armi a difesa deipopoli e non a dominazione di Stato. In tutto il regno, ed in ispecie a Genova, oveil sentimento italiano è universale e vivo, le nostre brave truppe sono apprezzate:i soldati vi sono meritamente considerati, quali sono, armati fratelli a difesa della socialefamiglia t •.. Il Pensiero Italiatlo del 23 dicembre (n. 264) riportava il testo di una letterada Torino del 21 dicembre, nella quale si mettevano in guardia i genovesi circacerte insidie mosse dalla camarilla contro il ministero: «Genovesi fate ben attenzioneche qui si lavora indefessamente per abbattere il novello ministero che si dice operavostra. S'egli non è l'ottimo dei ministeri, è certamente migliore senza confrontodel ministero austro-gesuita or ora caduto, ma non spento. Nell'attuale siedono uominidi fede e di cuore, e questi se non deviano dai loro principii, se non si lascianoaffascinare.dall'intrigo, possono trascinare gli altri, e far gran bene, ma perciò urge chenon sieno abbattuti sul bel principio di loro carriera, perché tempo loro non manchidi operar questo bene. Soste<strong>net</strong>elo adunque gagliardamente contro l'infame congiuradella camarilla e suoi numerosi affigliati. Soste<strong>net</strong>elo a spada tratta finché camminanella buona via. Egli non ha, né può avere valido sostegno che dal gagliardo popolo36

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