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IL REGNO DI SARDEGNA NEL 1848-1849 - archiviostorico.net

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www.accademiaurbense.itCl SIamo portati quest'oggi (12 pure corr.) dopo un'ora battuta dopo ilmezzogiorno al locale del detto manicomio, ove giunti, avuta dopo breviistanti la presenza dell'ill.mo sig. Verdona, direttore, al quale avendofatto conoscere l'oggetto della nostra comparsa, ed ottenuto permesso,disse al cittadino Arata che gli indicasse gli altri individui, che erano indicatinel permesso, locché avendo il medesimo fatto, siccome si trovavacon noi anche il cittadino medico Balletti, non permise che il medesimoci accompagnasse in un piccolo gabi<strong>net</strong>to, onde ci introdusse, protestandoprima di ciò che non ci riceveva come una deputazione, ma soltanto comeindividui. Entrati nel detto gabi<strong>net</strong>to, vi sopraggiunse l'ill.mo sig. dottoreTornati, olim direttore, ora estraneo allo stabilimento, che dovea comeil medico Balletti essere escluso da questo esame, ed ivi attendemmo ilprete Luigi Trucchi, rinchiuso nel manicomio come pazzo. Nel breve intervallodi tempo che indugiammo all'arrivo del detto Trucchi, il predettoill.mo sig. direttore ci ripetè più volte che egli agiva secondo la propriacoscienza, e che il detto Trucchi era colpito da monomania in materia direligione: lo che pure affermava il suddetto medico Tornati; ed avendo ilcittadino Battilana osservato al detto signor direttore che se un individuonon minaccia la sua esistenza e quella del suo simile, non era giusto di privarlodella sua libertà, gli fu risposto che vi erano degli altri motivi nelregolamento risguardante il manicomio, per trattenerlo. Intanto il dettosignor direttore fece vedere delle carte, che però non lesse, dalle qualidiceva egli risultare lo stato di pazzia del detto prete Trucchi; ed il signormedico Tornati presenta al cittadino Battilana una lettera da leggere, edavendo questi osservato che non conteneva la firma del detto Trucchi,rispose il detto medico che era di coloro che lo volevano libero e che glielapresentava per far conoscere che coloro che volevano la sua liberazioneerano pazzi. Il detto cittadino Battilana non lesse per intiero detta lettera,credendola inutile all'oggetto di che si tratta e non ne saprebbe perciòdire il contenuto. Giunto che fu il prete Trucchi, e vedendo le persone chegli stavano davanti, fece un atto come di un uomo che intende l'oggettoper cui sono venute; e disse che se avevano facoltà di liberarlo, avrebbeparlato, diversamente, nulla voleva dire. Gli fu risposto dal cittadino chirurgoArata che non avevano facoltà di liberarlo, ma che però avrebberofatto le loro parti e lo invitò a parlare. Vinto da queste istanze, il dettoTrucchi fece un lungo discorso della sua disgrazia, veemente contro ilprefato ill.mo sig. direttore, discorso da uomo sano e non da pazzo; disseche era colà stato tradotto da gindarmi della polizia, che ivi giunto erastato salassato contro sua voglia; condotto nella stanza dei mezzo-furiosi,indi in un'altra stanza, dove era inquietato dai clamori e cose simili.296

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