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IL REGNO DI SARDEGNA NEL 1848-1849 - archiviostorico.net

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www.accademiaurbense.itoccupati da gente di opposte opinioni, inerte, o atta solo a malfare. Ilpopolo, anche ignorante, vedrà il buono ed il bello della mutazione: i fattigli mostreranno la santità dei principii: lo educherà l'esempio.Nel vostro proclama diceste uomini nuovi a cose nuove. Permettetemiche, per onor vostro e per la salute d'Italia, io dica solo uomini nuovi.Fate questo e le cose nuove verranno da sè.4°. V'ha una parte del popolo, cui primo o solo pensiero è il pane;a questa vogliono pure essere rivolte le cure del governo, perchè non lemanchino onesti mezzi di procurarselo. Finché un uomo può dire con verità:non trovo lavoro, un altro uomo non può dirgli con giustizia: tu sei un ladro.Queste cose ch'io venni esponendovi io stimo che accennino ai bisognipiù sentiti ed attuali di questa popolazione.A Voi, poi, e a' colleghi vostri la cura di mostrare colle opere che ilprincipio non presta solo un titolo, ma dà anima al nuovo governo.Altri più di me solleciti vi avranno circondato alla vostra venuta, mala loro sollecitudine mi fa pensare che gli spingesse soverchio amore diparte.Non credete a que' tali che, affettando prudenza o moderazione,mostrano di vedere in ogni moto popolare un pretesto o una occasione allerapine, ai saccheggi, alle private vendette; a costoro il carattere d'ognimoto popolare sin qui avvenuto dà una solenne mentita.Non credete all'esagerazioni degli uomini avventati della oppostaparte: costoro confondono le loro esigenze coi veri bisogni del popolo, leloro iperboli politiche colla opinione della maggioranza, la fantasia collarealtà.Ora io chieggo a me stesso qual titolo io m'abbia a meritare la vostrafede, niuno, se questo non è, ch'io nulla spero, a nulla aspiro sotto verungoverno, fuorché al bene, alla grandezza della patria, all'onore del nomeitaliano.Giuseppe Rafio105<strong>DI</strong>SCORSO FATTO AL CIRCOLO ITALIANODAL CITTA<strong>DI</strong>NO F. WEBER <strong>IL</strong> 6 GENNAIO <strong>1849</strong> lTrenta e più anni oppressi da un dispotico governo per il quale l'assolutismoera la sola giustizia, ci resero tanto digiuni alle cose politiche dellanostra patria che pochi e pochissimi potevano scorgere gl'inganni e l'esorbitanzemonarchiche commesse sempre a danno dei poveri popoli.264

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