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IL REGNO DI SARDEGNA NEL 1848-1849 - archiviostorico.net

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www.accademiaurbense.itcon la fazione. Inoltre quel proclama fece scorgere a tutti ch'eravi disaccordotra l'autorità civile e la militare, e se questa aveva I'incontrastabilediritto di precauzionarsi, non aveva però quello di arrogarsi un potere,che giusta la legge e la costituzione, non gli competeva. Con quel manifestoil generale De Launay minacciava la città d'una semi dichiarazionedello stato d'assedio, ed al generale De Launay ciò non apparteneva. Infattil'intendente generale S. Martino cercava temperare l'acerbità militaredel proclama con un contro manifesto e la domenica passava tranquillissima.La sera di quel giorno giungeva parte della sedicente deputazione enarrava, a sua posta, la poco favorevole accoglienza: erano quei rappresentantidel popolo sovrano assai mortificati e confusi. Essi ed i loro amicivedevano che a malgrado di tanti raggiri, le loro mene, mai potevano esserecoronate da prospera riuscita. La caduta del ministero Pinelli, della qualesi vantavano essere gli autori, e mentivano, contrariava i loro progetti.La mattina seguente sapevansi le liete notizie; più tardi Gioberti era riuscitoa formare la nuova amministrazione e poco dopo giungeva in Genovail nuovo ministro d'Agricoltura e Commercio, l'esimio Domenico Buffa,investito di tutti i poteri esecutivi, in qualità di regio commissario straordinario.Tutti i buoni esultavano ed i tristi lor facevano eco; i primi speravanocon ragione ch'egli avrebbe portato riparo allo stato infelicissimodella città; i secondi si lusingavano mettere il ministero nella dura necessitàdi appoggiarsi sul circolo; ma non conoscevano l'uomo. Qui ha finela dolorosa nostra narrazione, e a noi non resta che raffermare con alcuneosservazioni terminative il nostro assunto.Riepiloghiamo. Tutti i fatti narrati comprovano come esista purtroppoin Genova una fazione estrema che tenta spingere all'anarchia la popolazione,onde riuscire a' suoi fini: una rivoluzione radicale. Che il CircoloItaliano di Genova rappresenta ostensibilmente cotesta fazione, la quale èpoi sotto la direzione immediata d'una congrega segreta, la quale è inassidua relazione coll'estero e con altri centri d'agitazione della Penisola.Che i membri di questa congrega non si espongano apertamente, ma fannoagire gli uffìziali del circolo stesso; che seguendo le prescrizioni del capoall'estero, i faziosi di Genova egregiamente s'adoprano onde riuscire algrand'intento di tutto disorganizzare, per quindi insorgere e vincere piùfacilmente. Che le dimostrazioni principali, più sopra accennate, furonopromosse e dirette da questi faziosi, e che, se dette dimostrazioni avevanodifferenti scopi, erano però tutte tendenti ad un solo fine. Difatti:L Sotto pretesto della ritardata demolizione del forte San Giorgio,primo tentativo di rivolta andato a male perché non fu secondato da nes-245

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