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IL REGNO DI SARDEGNA NEL 1848-1849 - archiviostorico.net

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www.accademiaurbense.itstato invece mal ricevuto dall'intendente, che bisognava finirla. Per unmomento vi fu una confusione indicibile; Pareto a stento potè salvarsi inteatro; molti correvano a Tursi a dire che Pareto era stato arrestato, altria far 'gente, narrando che la truppa assaliva i cittadini, ed altre consimiliinvenzioni. Fatto sta che il generale De Launay, postosi a capo delle truppe,tentava parlare e non era ascoltato; allora, fattosi un rullamento di tamburi,avanzavasi il questore per fare le intimazioni d'uso, e colle grida dievviva la Costituente era soffocata la sua voce; egli si ritirava e tosto avanzavansialquanti carabinieri, che, abbassate le carabine, cercarono di respingeregli assalitori. Ed ecco nuovi urli e sassate, sicché il generale facevaritirare i carabinieri; però, resi arditi da questo, quei furiosi ch'erano ingran parte emigrati e circolisti, tentarono di bel nuovo di romper le filede' soldati. Allora il generale De Launay ordinava a' tamburi di ricominciareil rullamento; quindi comandava un croce a testa; a quel comandomolti fuggivano, ma i soldati invece mettevano l'arme a piedi. A tal vista,un viva la linea eccheggiava all'interno: credevano i faziosi aver vinto es'ingannavano a partito; essi soli erano rimasti in presenza della truppae questa, se aveva disubbidito al comando, però non voleva con essi prenderparte davvero. Infatti il generale ordinava ai tamburi di battere nuovamentea raccolta, e, fatti avanzare alcuni carabinieri, faceva arrestare uncerto Albera d'in mezzo a un gruppo di faziosi, il quale minacciava e provocavail De Launay e lo mandava prigione. A quest'atto di risolutezza,tutti fuggivano gridando: « All'armi! Si arrestano i cittadini! Vendetta,vendetta! l). Taluni andavano in San Matteo ed altri alle Vigne e suonavanoa stormo le campane; non riuscivano in altre chiese. Ma il popolo,come il 28 ottobre non rispondeva all'appello, e sopragiunta finalmentela civica, tutto rientrava nell'ordine solito. I faziosi contavano su d'unconflitto, volevano un po' di sangue ed allora si credevano forti di vincere.Malgrado le imprudenze delle autorità, il piano de' faziosi fu sconcertatonel più decisivo momento; e tanto è vero ch'erano parati ad una vittoria,che durante il tumulto, i fratelli Cambiaso, Campanella, Lazotti ed altriloro aderenti, erano radunati nel portico del palazzo Costa in strada CarloFelice (il quale ha due uscite) onde formare al bisogno il governo provvisorio,ed assumere quel potere, che già credevano d'avere fra le mani!La notte passava tranquilla, tranquilla la mattina e la giornata dellunedi: ma nel far della sera un grosso assembramento con molti degli artiglieria capo, i quali avevano sotto il mantello le loro armi, si recò sotto ilpalazzo Tursi e dopo mille grida e schiamazzi, saliva una deputazione,la quale intimava al Pareto di far sapere all'intendente che se non spedivaimmediatamente una staffetta a Torino portando l'avviso che Genova242

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