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IL REGNO DI SARDEGNA NEL 1848-1849 - archiviostorico.net

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www.accademiaurbense.itin cui, in mezzo a' tricolori italici, leggevasi a lettere d'oro Dio e il Popolo,e dietro questa venivano gli emigrati e molti circolisti.Da più giorni dicevasi da molti che il di lO dovevasi, all'ombra delfesteggiamento far una gran dimostrazione contro il ministero, altri infavore della repubblica; ma il corteggio, partito dall'Acquasola, procedèin silenzio al suo destino; se non che la stessa mattina del lO, le voci chela festa non sarebbe finita tranquilla eransi accresciute fuor misura; eforse anche queste voci decisero molti a non prendervi parte alcuna. Altripoi disapprovavano la festa e prevedevano che non sarebbe servita che dipretesto a coloro che sordamente macchinavano nuovi trambusti.VIII. Appena la teoria giungeva in Oregina, che prorompeva in altissimegrida d'abbasso il ministero e di evviva la Costituente Italiana, e poicanzonaccie, e poi altre grida, che non ripeteremo perché infami e scellerate.Taluni gridarono evviva Mazzini e nessun vi rispose, e non mancaronoevviva alla repubblica italiana; se non che quelli in favore della costituentee contrarii al ministero erano i più frequenti ed i più ripetuti. Giunta dibel nuovo al suo punto di partenza, la teoria si scioglieva e le grida cessarono:erano le 3 pomeridiane.Ciò non bastava; appena annottava, che un gran numero di personeaffollavasi sulla piazza del teatro, arena d'ogni nostro sommovimento dal 7settembre 1847 in poi; molti erano i curiosi che aspettavano una dimostrazione,ma erano gli attori, i quali incominciarono a gridare: evvivala Costituente, vogliamo la costituente, e la folla ripeteva. Ad un tratto sigrida: venga l'intendente; ed in risposta le truppe sortano dal palazzo ducalee, sboccando dalla strada de' sellaj, riescono, mercé d'un movimento, aspazzare la piazza ed a far indietreggiare l'assembramento sin dinnanzial teatro e nella via Carlo Felice.Colà incominciava altra scena; le grida, il tumulto crebbero fuor dimisura; la truppa stava salda al suo posto; gli ufficiali non rispondevanoalle provocazioni che col pregare que' fre<strong>net</strong>ici a ritirarsi; ma parlavanoa sordi. Pareto, avvertito del baccano, accorreva, aringava gli assembratie prometteva di andar lui dall'intendente, nunziatore delle domande.Andava, ma intanto non cessavano le grida. Pareto ritornava e riferiva«che l'intendente non poteva concedere quanto non era in suo potere;che avrebbe riferito a chi spettava le domande e che pregava tutti a ritirarsil). A tai detti, le grida di abbasso il ministero e di evviva la Costituenterinnovarono ancor più forti, e gli assembrati cominciarono ad incalzarele truppe, onde aprirne le file e disperderle, per inoltrarsi di nuovo versoil palazzo ducale, urlando: fuora l'intendente, viva la costituzione italiana.Intanto altri dicevano che Pareto cosi aveva detto di suo capo, che era241

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