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IL REGNO DI SARDEGNA NEL 1848-1849 - archiviostorico.net

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www.accademiaurbense.itCostituente Italiana. Pattuglie miste di CIVIca e di linea erano inviate attorno.onde sostenere i carabinieri incaricati di toglier via quei cartelloni.Ma i faziosi stavano sull'avviso e quante volte i carabinieri si accostavanoa fare il loro ufficio. venivano accolti a fischi a vituperii e sassate; le pattuglieerano insultate e derise, ed il governo tollerava un tanto scorno,non faceva uso della legge; piuttosto ricorreva a nuove illegalità.Siccome a quanti cartelloni si staccavano, altri ne succedevano, tostamente,l'autorità pensava di dare un esempio coll'arrestare chi li attaccava.Un certo Villa, uomo pagato, di professione portaceste de'teatri. veniva arrestato nell'istante in cui attaccava un altro di quei cartelloni;invano si volle levarlo di mano alla forza pubblica. Il Villa fu trattoin carcere e tosto i circolisti gridarono all'illegalità, all'arbitrario! E nevollero riparazione. Appena notte, ed osservar debbesi che sempre dinotte furono fatte le loro dimostrazioni. i circolisti ed i loro seguaci, tra cuibuon numero di emigrati, si presentarono sotto il palazzo Tursi, chiedendoimperiosamente la liberazione del Villa, illegalmente arrestato.Prima il Pareto, indi il Federici, risposero agli assembrati che il Villanon era colà, ma si nelle carceri comuni: « Vogliamo sia liberato e subito »,rispondevano coloro; e tosto si scriveva all'autorità competente che rispondevaessere il detenuto a disposizione del fisco, che se risultasse innocentesarebbe liberato, se reo subirebbe la legge. La risposta non appagava,anzi infuriava gli adunati sotto il palazzo, e con grida ed urli incominciaronoa far baccano. Invano il generale e l'avvocato Federici, colonnelloe capo in allora dello stato maggiore della guardia, di bel nuovoarringarono coloro, persuadendoli a sciogliersi; ogni persuasione fu inutile;le loro voci venivano da altre voci soffocate. Sapevano il palazzo malguardato; non v'erano 60 militi; avevano il loro progetto e vi erano preparati.Ad un tratto odesi un colpo di pistola, tirato da uno di quei tumultuanti;era il segnale convenuto, e tosto e cento e cento grida di evvivala Costituente Italiana, ed altri colpi di pistole e carabine ed un nembo disassate sono dirette contro il quartier generale, per le cui finestre, e pallee sassi ed altri projettili, che tutto serviva d'arme agli assalitori. Pe<strong>net</strong>rarononell'appartamento tra gli urli di abbasso la maggiorità, abbassoPareto il traditore. Questi ed i suoi invan tentarono ancora di farsi udire;convenne ritirarsi e chiudere alla meglio le finestre. Intanto si assaliva ilportone d'ingresso, ch'era stato per fortuna chiuso dalla guardia; ed unsasso scagliato contro il palazzo, di rimbalzo, feriva sventuratamente nelcapo un giovine avvocato Castiglione, che cadeva a terra e poche ore dopomoriva di sua ferita. A tal caduta si grida che la maggiorità faceva fuoco236

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