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IL REGNO DI SARDEGNA NEL 1848-1849 - archiviostorico.net

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www.accademiaurbense.itcapitano, mal veduto pel suo orgoglio, e mal viso a tutto il corpo (il poetaE[manue]le Celesia) è un arrogante 'ed un giovine senza coraggio. Le scenequotidiane che succedono nella sua compagnia sono,veramente vergognose.Allo squadrone di cavalleria siano date le pistole che da tanto tempodomanda in cambio di quelle di cui usa al presente, ed ottenga infine ledovutele indennizzazioni dalla città.Almeno nelle città principali la civica o nazionale dovrebbe esserearmata con fucili a percussione e non con quei pesantissimi schioppi inglesi,buoni per giganti e così pericolosi. Che lo stato maggiore sia benformato e poi che il Governo ordini che ne sia rispettato il comando. Aciò ottenere si richiedono severe leggi disciplinari. Che il generale comandante,genovese o no, sia un uomo a sentimenti veracemente italiani, sifaccia rispettare e sia energico. Che sia proibito il mescolar truppa di lineacolla civica per le pattuglie ecc., come troppo sovente fu praticato sinora.I militi cittadini non sono soldati, e non è ben fatto che il popolo si accostumia vedere la sua forza adoperata a sproposito e ad ogni abbajar dicane. Che gli esercizii d'istruzione, come alle parate, sia stretto obbligointervenire a tutti i militi, perché son quelle occasioni acconcie a conoscerela forza numerica, ed il contegnio delle legioni. Meno parate, ma chesiano vere parate. Che non si abusi della longanimità della civica con inutilichiamate, e soprattutto non si allarmi la città inutilmente col batteread ogni istante la generale.NOTA (a) In altre provincie, specialmente in Piemonte, e soprattuttoa Torino, la Guardia nazionale è tutta in uniforme e secondo il modelloapprovato sotto il primo ministero di V[incenz]o Ricci agli Interni. Perchénon è così in Genova? Per un semplicissimo motivo. Allorché venne ilmodello qui, si permise che tutti i militi vi facessero sopra le loro osser-. vazioni. Si tennero mille inutili conferenze, e ciò fu una delle mille debolezzecommesse da tutti i generali e comandanti che sin qui si sono succeduti.Cosi nulla si concluse: chi si fece l'uniforme, chi no, e chi non può.Chi scelse un distintivo, chi l'altro. Ci vuole ordine e ordine severo. Si ritornial modello e si provveda per chi non può farselo.1 Senza data, ma sicuramente del dicembre <strong>1848</strong> - Manca la firma; la grafiaè autografa di Enrico Noli.223

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