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IL REGNO DI SARDEGNA NEL 1848-1849 - archiviostorico.net

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www.accademiaurbense.itquesti fatti v'ebbero torti da tutti i lati. Il governo, il ministero cadutoebbe torto, perché fomi i pretesti, provocò e lasciò fare e nonprese mai nessuna opportuna e saggia misura. Il parlamento ebbetorto, perché si lasciò ingannare sul vero carattere de' moti genovesi;non seppe, non volle discernere; l'opposizione specialmente ebbetorti ancor maggiori, non volle per odio al ministero pensare e prepararei mezzi legali, onde un giorno arrestare la licenza. Cosi, ministeroodiato, autorità vacillante, nessuna polizia, nessun ordine,nessuna energial La popolazione ebbe i suoi torti; il partito liberalein massa ebbe i suoi; i faziosi i loro ... ». La pubblica Sicurezza dimostravaal governo che il Circolo Italiano era impopolare, che soltantoera temuto dalla maggioranza dei cittadini, che si era impostocon la violenza e spargendo il terrore, e che la sua chiusura sarebbestata motivo di sollievo per il popolo genovese. Gli uomini del circoloerano dipinti con le tinte più fosche, descritti come dei facinorosi,indicati come dei tracotanti ambiziosi llll. A Torino, il 'nuovo ministerodemocratico, appena formato, sapendo che la deputazione genovesenon era stata ricevuta dal re, prevedendo più pericolose sedizionie quindi un elemento gravissimo di disgregazione (giungevanoinfatti notizie da Genova su una progettata creazione di governoprovvisorio) cercò un rimedio tempestivo nell'immediata missionedi Buffa. Il pericolo era grave, perché il Circolo Italiano era decisoa promuovere agitazioni ad oltranza per la Costituente Italiana.Tuttavia si sperava che la notizia della formazione di un ministerodemocratico riuscisse gradita in Genova e contribuisse ad arrestarele dimostrazioni progettate per la domenica 17 dicembre. Giobertifu sollecito a concludere le consultazioni per l'urgenza dei problemiche erano rimasti senza soluzione, e, tra questi, Genova era tra i piùscottanti.3. Domenico Buffa arrivò a Genova verso la mezzanotte del17 dicembre: quel giorno si leggeva agli angoli delle. vie della cittàun minaccioso proclama del generale De Launay. Tale proclama erala risultante di una serie di errori' politici: il generale voleva persuaderela popolazione che le autorità erano informate intorno alle ope-.1 Circa la popolarità o l'impopolarità del Circolo Italiano, il problema non èdi facile soluzione. Le sedute erano frequentate da un pubblico numeroso; è chiaroche il circolo si era imposto con una certa violenza morale (e talvolta anche ricorrendoa mezzi di coercizione, un po' spinti). Tuttavia, gli uomini del circolo non erano tuttifanatici e ambiziosi, come indica la relazione: c'era molto patriottismo sincero, e unasalda fede democratica.22

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