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IL REGNO DI SARDEGNA NEL 1848-1849 - archiviostorico.net

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www.accademiaurbense.itragionava cosi. Il ministero antecedente fece nascere non pochi sospettiin tutta la nazione sulla lealtà sua. Questi sospetti bisognava troncarlidalle radici e, per ristabilire quella piena e sincera confidenza, che oggimaideve regnare tra governo e amministrati, il modo più efficace a troncarliera questo. L'affidare alle mani di coloro cui si erano eccitati, la maggioredelle pubbliche guarentiggie, quindi un nuovo ministero, vero rappresentantedelle volontà nazionali credea savio, ed era veramente, di asserirespontaneo questa guarentiggia. Ora, o si accettava, o si ricusava;nel primo caso non si faceva che ricambiare confidenza per confidenza;nel secondo, cosa si otteneva? Oltre d'essere una cortesia inconvenienteper ogni ragione, si facea veramente torto al governo cui non si corrispondevacon quella facoltà che avea diritto di aspettarsi dalla guardia, giacchèil rifiuto potea appunto sembrare un effetto di diffidenza, che si cercavadi allontanare con tal presidio.Oltre che, il non accettare era un implicito dichiararsi indegno d'ognilibertà, imperocché quando un governo confida tanto in un popolo da rimetterein sua piena balia i principali propugnacoli dello stato, e questili ricusa, prova è ben certa ch'ei non nacque pel godimento di qualsivoglialibertà, e quando si dimostra rumoroso, e pare che ne ambisca la più preziosa,altro forse non significa e non esprime che un vano moto di naturaleinquietudine. Ripeto pertanto che il rifiutare l'offerto presidio, non l'accettarlo,era il maggior torto si potesse recare al governo che l'offriva, siaperché si sconosceva la maggior prova di stima ch'egli dar ci potesse, siaperché avea tutto il diritto di credere che indegni noi fossimo di quellalibertà, di cui tanto ci mostravamo gelosi.Secondo. Nè molto meno il rifiuto dovea essere suggerito dal motivoche le regie truppe, operando altrimenti, lo si avrebbero arrecato ad offesa.So bene che questo si è cercato di far credere loro, ma quelli che suscitavanoin esse una tale credenza sono comuni nemici, e dobbiamo entrambidiscrederli. Le regie truppe sanno, e speriamo non vorranno mai dimenticarlo,che noi sinceramente le amiamo, e stimiamo, sia perché nostri fratelli,e nostri prodi, sia perché sentiamo intimamente che sono e sarannosempre la miglior speranza d'Italia. Certo ci duole l'animo, vedendo comesi tenti ogni mezzo per indisporle contro di noi. Deh, non ci sospettino mai;hanno pur veduto come le abbiamo accolte, quale festa fu per noi il vederleritornate da quei campi, dove avevano valorosissimamente combattuto,e dove avrebbero ottenuto la più completa vittoria, se tutti fossero staticom'esse. Hanno veduto come tutti i nostri cittadini andavano a garaper dimostrarseli accetti. So bene che a ciò si è voluto attribuire un fine210

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