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IL REGNO DI SARDEGNA NEL 1848-1849 - archiviostorico.net

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www.accademiaurbense.itdosene troppo tardi serve a meraviglia di cieco strumento alle menede' suoi avversarli. IN.Dopo articolati ragguagli sui fatti di Genova accaduti dal settembreal dicembre <strong>1848</strong>, la relazione sottolineava l'aperta responsabilitàche si doveva imputare al Circolo Italiano. «Tutti i fatti narraticomprovano come esista purtroppo in Genova una fazione estremache tenta spingere all'anarchia la popolazione, onde riuscire a' suoifini: una rivoluzione radicale; che il Circolo Italiano di Genova rappresentaostensibilmente cotesta fazione, la quale è poi sotto la direzioneimmediata d'una congrega segreta, la quale è in assidua relazionecoll'estero e con altri centri d'agitazione della penisola; che imembri di questa congrega non si espongono apertamente, ma fannoagire gli uffiziali del circolo stesso; che seguendo le prescrizioni delloro capo all'estero, i faziosi di Genova egregiamente s'adopranoonde riuscire al grande intento di tutto disorganizzare per quindiinsorgere e vincere più facilmente l). I rapporti informativi della pubblicaSicurezza recavano quasi sempre informazioni diligenti (e sinoti anche la carenza di mezzi, spesso lamentata, dopo che mancòalla polizia la collaborazione potente dei gesuiti e del clero) e spessonon prive di spirito critico, ma viziate da una esagerata unilateralitàe sfocate nell'analisi della situazione. La relazione in parola èstata redatta nei primi giorni di gennaio del <strong>1849</strong>, quando il Buffaera a Genova da due settimane Ili; puntualizzando sulla situazione,nonostante la presenza del ministro commissario, la Sicurezza Pubblicagenovese indicava al governo le cause fondamentali della condizionepolitica della città e delle mancanze commesse dagli organicompetenti. «Gli anarchisti non sono vinti - concludeva la relazione- dessi congiurano sempre attendono a rafforzarsi, ed aspettanonuovi pretesti. Intanto verità vuole che si dica che in tutti.. Il generale Giacomo De Asarta ha scritto nel suo opuscolo Relazioni degliultimi fatti di Genova, Torino, Amaldi, <strong>1849</strong>: t Si era formato in Genova un cosidetto Circolo politico italiano, indirizzato principalmente dai due agitatori Pellegrinie Lazotti, persone di nessun credito e frequentato per lo più da avventurieri stranierie da gente del minuto popolo non avvezza a discutere e ragionare, che applaude a chigrida più forte, facile ad essere lusingata, ma facile parimenti ad essere soggiogatadalla influenza morale dei più. Questo convegno che fu una lunga inquietudine perGenova, si sarebbe dileguato da se medesimo, se a dar forza ed audacia ai suoi caporioninon fossero intervenute alcune imprudenze del Governo, susseguite da atti didebolezza, non che le molte concessioni dal medesimo fatte. (p. 8).01 Questa relazione, come le altre che si pubblicano nel carteggio che segue,è utilissima, non soltanto per le informazioni che fornisce (documenta una particolareatmosfera psicologica) ma anche perchè ci offre la misura del lavoro compiutodagli assessori di sicurezza pubblica in un momento particolarmente difficile.21

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