IL REGNO DI SARDEGNA NEL 1848-1849 - archiviostorico.net

IL REGNO DI SARDEGNA NEL 1848-1849 - archiviostorico.net IL REGNO DI SARDEGNA NEL 1848-1849 - archiviostorico.net

archiviostorico.net
from archiviostorico.net More from this publisher
12.07.2015 Views

www.accademiaurbense.itCelesia abbia potuto raggiungere una vera preponderanza. A noiinteressano, per introdurci alla lettura del carteggio, le risultantidi tale situazione nel dicembre 1848 per comprendere e giustificare,con più sicuro orizzonte, l'opera del Buffa, per verificare fino a chepunto le formulazioni del suo linguaggio politico potevano essereinterpretate come veicolo di vero programma democratico e non dimera enfasi demagogica (Buffa, secondo Lorenzo Ranco, era il piùdemocratico tra i suoi colleghi, e nel suo manifesto c'era veramente.un contenuto di convinto democraticismo).In Genova il mazzinianismo aveva raccolto le sue forze, dopol'armistizio, ed aveva cercato gli strumenti più idonei dell'azionepolitica per sensibilizzare l'opinione pubblica. La lezione di politicapopolare attraverso le riunioni del Circolo Italiano (e nel circolo genovesesi parlava della necessità di una costituente, prima ancora delprogetto montanelliano), la assidua propaganda attraverso fogli volantie i giornali Il Pensiero Italiano, Il Diario del Popolo, avevanopreparato un forte movimento popolare (anche se non numerosissimo),organizzato con abilità. Il direttivo del circolo era formato dauomini abituati alle cospirazioni; alcuni di essi, già appartenenti alcomitato della libertà e dell'ordine, fin dall'autunno 1847segretamenteavevano saputo organizzare il loro partito, prendendo posizione sudeterminati argomenti (allora erano in assoluta minoranza). Il CircoloItaliano in poco tempo impostò un assiduo lavoro di polemicapolitica e lo portò avanti, superando difficoltà non lievi nellastessa Genova, dove i fìloministeriali e i simpatizzanti giobertianilavoravano intensamente soprattutto contro la costituente montanelliana.Le idee che il Circolo Italiano andava diffondendo attraversoil dialogo quotidiano e le colonne del Pensiero Italiano e de Il Diariodel Popolo (e in quest'ultimo le puntuali osservazioni del Mameliriuscivano efficaci) avevano a fondamento una tematica precisa: necessitàdi una politica italiana; l'unica via di salvezza consistere nellacostituente italiana; formazione di corpi franchi; non più guerra regia,ma guerra di popolo; stabilire dei rapporti di amicizia tra il popolo ele truppe; animare la guardia nazionale, procurare soccorsi a Venezia;stroncare i tentativi gesuitici in difesa del municipalismo; sollecitareil governo affinchéprovvedesse efficacemente all'armamento; promuoveredimostrazioni per la ripresa delle ostilità.La vita della città era sostanzialmente determinata da una crescenteagitazione, che raggiunse momenti di aspra sedizione. Ge-19

www.accademiaurbense.itnova nel dicembre del 1848 era un crogiuolo di elementi di disordine:emigrati lombardo-veneti, mestatori, faccendieri strani, emissariaustriaci che alimentavano i motivi di discordia e di turbolenza(e anche qualche assiduo brigatore del circolo era in sospetto allapubblica sicurezza come spia austriaca, abilmente mimetizzata), didisonesti, che in quello stato di emergenza cercavano soltanto il loroprofitto. Intanto, anche la delinquenza era in aumento; il timore deiproprietari, dei commercianti per i rubarizi, per il vandalismo eraestremo; si incolpava di tutto questo il circolo; si spargeva la voceche si era promesso il sacco alla città a coloro che avessero partecipatoalle dimostrazioni di protesta contro il ministero Pine11i.Il questore e gli assessori di pubblica sicurezza inviavano a Torinorapporti allarmanti, indicando nel circolo un sempre costantesviluppo di tendenze sovversive della monarchia costituzionale, einsistevano affinché venissero adottate misure repressive. Dai primigiorni di settembre la situazione si era sempre più aggravata: DeSonnaz, Durando, Ponza di S. Martino non erano riusciti a contenere,neppure parzialmente, le agitazioni: furono incendiati gli archivi della ..polizia, si era tentato di formare un governo provvisorio, si era datol'assalto al palazzo comunale. Il generale De Launay, in qualche occasione,era stato disubbidito dai soldati. Il partito liberale era ormairidotto al silenzio, disunito e disorganizzato. In una relazione consuntivaIn Genova negli ultimi mesi del 1848, il questore e gli assessoridi sicurezza pubblica informavano il governo sull'impossibilitàdi contenere il fermento popolare. La città, confermava la relazione,«è da lunga mano travagliata e con una tenacità infernale da unpartito demagogico al quale ogni mezzo, anche il più riprovevole,è santo ed ottimo purché riesca al suo intento. Questo partito è inassoluta minorità, ma coloro che lo compongono, a parte taluni forseonesti, ma illusi e sol mossi dal fanatismo di parte, son tutti individuiche nulla han da perdere e tutto da guadagnare in un totale rivolgimentodi stato. Ma questa minorità ha però un sommo vantaggio sulvero partito liberale, il quale costituisce l'immensa maggioranza diquesta popolazione: essendo in minor numero, seppe formarsi agevolmentein una stretta e compatta falange, che ha le sue discipline,che possiede un ordinamento stabile, che ubbidisce a capi riconosciuti,che è mosso da una sola idea chiara, precisa, definita; mentreche il vero partito liberale vive all'avventura, non ha ordine, nonha capi, è disunito, e molte fìate, senza accorgersene, od accorgen-20

www.accademiaurbense.itCelesia abbia potuto raggiungere una vera preponderanza. A noiinteressano, per introdurci alla lettura del carteggio, le risultantidi tale situazione nel dicembre <strong>1848</strong> per comprendere e giustificare,con più sicuro orizzonte, l'opera del Buffa, per verificare fino a chepunto le formulazioni del suo linguaggio politico potevano essereinterpretate come veicolo di vero programma democratico e non dimera enfasi demagogica (Buffa, secondo Lorenzo Ranco, era il piùdemocratico tra i suoi colleghi, e nel suo manifesto c'era veramente.un contenuto di convinto democraticismo).In Genova il mazzinianismo aveva raccolto le sue forze, dopol'armistizio, ed aveva cercato gli strumenti più idonei dell'azionepolitica per sensibilizzare l'opinione pubblica. La lezione di politicapopolare attraverso le riunioni del Circolo Italiano (e nel circolo genovesesi parlava della necessità di una costituente, prima ancora delprogetto montanelliano), la assidua propaganda attraverso fogli volantie i giornali Il Pensiero Italiano, Il Diario del Popolo, avevanopreparato un forte movimento popolare (anche se non numerosissimo),organizzato con abilità. Il direttivo del circolo era formato dauomini abituati alle cospirazioni; alcuni di essi, già appartenenti alcomitato della libertà e dell'ordine, fin dall'autunno 1847segretamenteavevano saputo organizzare il loro partito, prendendo posizione sudeterminati argomenti (allora erano in assoluta minoranza). Il CircoloItaliano in poco tempo impostò un assiduo lavoro di polemicapolitica e lo portò avanti, superando difficoltà non lievi nellastessa Genova, dove i fìloministeriali e i simpatizzanti giobertianilavoravano intensamente soprattutto contro la costituente montanelliana.Le idee che il Circolo Italiano andava diffondendo attraversoil dialogo quotidiano e le colonne del Pensiero Italiano e de Il Diariodel Popolo (e in quest'ultimo le puntuali osservazioni del Mameliriuscivano efficaci) avevano a fondamento una tematica precisa: necessitàdi una politica italiana; l'unica via di salvezza consistere nellacostituente italiana; formazione di corpi franchi; non più guerra regia,ma guerra di popolo; stabilire dei rapporti di amicizia tra il popolo ele truppe; animare la guardia nazionale, procurare soccorsi a Venezia;stroncare i tentativi gesuitici in difesa del municipalismo; sollecitareil governo affinchéprovvedesse efficacemente all'armamento; promuoveredimostrazioni per la ripresa delle ostilità.La vita della città era sostanzialmente determinata da una crescenteagitazione, che raggiunse momenti di aspra sedizione. Ge-19

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!