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IL REGNO DI SARDEGNA NEL 1848-1849 - archiviostorico.net

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www.accademiaurbense.itimponente, riuscl appena a raggranellare da 60 cenciosi, che furono derisie fecero fiasco. Lo spirito della città era in parte mutato. Cosi si tirò innanzi;la guardia nazionale impiegò quattro giorni a rispondere alla miaofterta. Ieri rispose, ed io diedi il secondo proclama, che piacque nuova­.mente. Il circolo s'agitò tutti questi quattro giorni per fare qualche cosa,ma non sapeva trovare pretesto; ieri voleva tentare una dimostrazionecontro la maggiorità della guardia. Mandai a dire a questa che facesse ilsuo dovere; furono date le disposizioni necessarie, e la sera fu tranquillissima,non si vide un gatto. Ciò senza soldati, il che rinfranca lo spiritodella guardia e della città. CosiGenova ebbe quattro giorni di quiete perfetta.Il circolo, vedendosi troncare affatto le mani, fa ora grandi elogi dime, aspetta ch'io me ne vada, per rifarsi da capo, ma cadrà nella fossa chescava a me. Col pretesto di voler combinare una serata a benefizio di Venezia,non parto ancora. Intanto l'aver concesso lo Sperone (il che, ve neavverto, non porta pericoli di sorta, e me ne sono informato da generaliecc.), l'aver ordinato che partano delle truppe, comincia ad essere unadempimento delle mie promesse, e il circolo dee lodarmi e star quieto.Le truppe partiranno ad un battaglione per giorno, il che protrae la faccendaper molti giorni, e tiene la città tranquilla per molti giorni. Intanto ledisposizioni date sono tali che partono le truppe più demoralizzate e restanole migliori e quante bastano per ogni occasione.Prolungando la quiete della città, io sperava, come dissi, darle tempodi ripigliare animo e soffocare con la voce dell'immensa maggiorità quelladella piccola e faziosa minorità. lo mi trovavo qui senza polizia di sorta,senza forza materiale, senza forza morale, circondato da uomini spaventatie che, con ogni sorta di ragionamenti, volevamo mostrarmi impossibileche la città si risvegli: passavano i giorni e la città non si risvegliava,ne passarono quattro, e nulla di nuovo. lo era in uno stato di spasimocontinuo. Chiamai degli amici fidati e li scongiurai pel bene della patria afar essi un po' di polizia, diedi le istruzioni opportune; mi servirono benissimo,lavorando nella parte buona della città. A quanti onesti e ricchimi venivano a parlare e raccomandarmisi tremando, io faceva intendere,senza dirlo chiaramente, che i buoni dovevano unirsi, mostrarmi che esistevano,sostenermi ecc. Con discorsi astuti lasciava intravvedere i modi,e m'avvedeva d'essere inteso. Nondimeno non se ne vedeva affatto disorta, ed io cominciava a disperare e credere necessaria la forza.Ma alla fine, i tanti semi gittati da me in mezzo alla città cominciaronoa germogliare: sulla sera del quarto giorno lo spirito pubblico cominciavaa ridestarsi e rigogliosamente. 'Oggi, che è il quinto per la città sono giàdieci o dodici fuochi: i buoni cittadini si uniscono, si organizzano; fra tre1.58

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