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IL REGNO DI SARDEGNA NEL 1848-1849 - archiviostorico.net

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www.accademiaurbense.itche dalla vile paura di spingere la vittima alla disperazione, quindi allaloro stessa rovina. Ridonate l'antico potere ai tiranni, e poi vedrete findove giunge la loro perfidia, e come furono sincere le loro concessioniI ...Agli aristocratici non dobbiamo egualmente alcun riguardo, perché i buonipatrizi si sono uniti al popolo; essi sanno come l'aristocrazia non osa esseresalute d'Italia. Ammoniti dal tristissimo esempio della decadenza di quellerepubbliche, che quando erano inspirate dal popolo salsero a tanta grandezza,e quando piegarono alle mene ed all'oppressione dell'aristocrazia,illanguidirono subito come prive di vita. E se Genova nel 1746 operò quelgran miracolo della cacciata degli austriaci, tutto fu opera del popolo, costrettopersino a combattere il proprio governo, cioè l'aristocrazia, ondepoter irrompere sul nemico straniero. Dopo la vittoria, la scaltra aristocraziariuscì, prima colle rose, poscia coi patiboli ad addormentare il popolo,e questi si lasciò prendere allaccio; "ma che divenne la repubblicadi Genova? un vero cadavere inutile a se stessa, ludibrio del mondo.Questo sanno i buoni patrizii, e quindi si posero fra le file del popolo,sdegnosi di più oltre esercitare le funzioni di becchini alla nazione. Agliaristocratici di mala fede, tanto meno vuolsi riguardi; essi sono peggioridei loro antenati, perché hanno sostituito al bastone del comando la vergadel satellite, cambiandosi in veri sgherri dei tiranni. Al principio adunque,democratico è" forza rifugiarsi se vogliamo salvar la nazione.Oh valorosi guerrieri del 1746, merciai, facchini, camerieri, tintori,che vinceste i duchi, i principi, i marchesi brulicanti nelle file austriache,stendete fuori dalle tombe, nascosteci dall'invidiosa aristocrazia, quellemani invitte, che da si poco stimati uffizi l'amor di patria seppe temperaread opere immortali, e scuotendone ferocemente innanzi agli occhi del popologenovese, additate all'unico scopo che tutti dobbiam curare: la cacciatadello straniero.Quelle mani erano democratiche, e senza il suffragio universale nonavrebbero il diritto di gettare nell'urna il voto che dee salvare la patria.Sieno dunque democratiche le destre della nostra redenzione, e ilsufiragiouniversale le riceva tutte a salute d'Italia.Né faccia sorpresa se il solo principio democratico possa portar vitae liberazione. Domandate alla chiesa cattolica quando fu grande? Essa virisponderà: quando i vescovi e il papa erano eletti dal popolo. Undici secolidurò questo modo di elezione; e cesse sol quando l'aristocrazia invadendola chiesa, la ridusse, giusta il gran poeta: a puttaneggiar co' regi. Ma ildivin Maestro non ha dato insegnamenti aristocratici.Esso, anzi proclamò che l'ultimo del mondo è il primo davanti a lui;e chi è quest'ultimo del mondo, e primo in faccia a Dio, se non il popolo,152

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