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IL REGNO DI SARDEGNA NEL 1848-1849 - archiviostorico.net

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www.accademiaurbense.itOperando energicamente; era necessario che il Piemonte dimostrasserisolutezza e intransigenza, combattendo le sedizioni popolari promossedai repubblicani, e spegnendo quei motivi di estremismo demagogico,che dispiacevano a Londra e alimentavano il vento rivoluzionarioeuropeo (Gioberti fu spesso condizionato dai consigli di Abercromby)e negando la costituente montanelliana(o almeno condurlanell'ambito federativo). Questi erano i punti-base e le idee-forza dellapolitica giobertiana, che si rafforzarono nella parabola dialettica ditutta la sua impostazione diplomatica; bisognava garantire al Piemontele prerogative di stato-guida e dimostrarlo all'Europa. Tale programmarichiedeva la immediata stroncatura dei maggiori centri di agitazionerepubblicana in Piemonte. Genova era il fomite dell'agitazione democratica(mazzìnìanì, socialisti e anarchici); lo spirito repubblicanosempre alimentato, l'azione violenta contro il ministero dopo l'armistizioSalasco, la concentrazione di forze democratiche e sovversive(vi erano ospitali ventimila lombardo-ve<strong>net</strong>i), l'organizzata propagandaantidinastica e, antisubalpina, quali1ìcavano questa cittàcome un fondamentale pericolo contro la conservazione dell'ordinecostituzionale. Nell'autunno del <strong>1848</strong> la situazione genovese si erasempre più aggravata: ogni possibilità di conciliazione era impossibile,se il nuovo ministero avesse continuato a non corrisponderealle istanze del Circolo Italiano, il quale, in nome del popolo genovese,aveva chiesto l'allontanamento del generale De Launay e dellesue truppe, la consegna dei forti alla guardia nazionale, l'allontanamentodell'intendente generale Gustavo Ponza di S. Martino, il cambiamentodello stato maggiore della guardia nazionale.Gioberti, interpretando la gravità della situazione, per bloccareun fermento rivoluzionario che accentuava sempre più la sua forza,decise di inviare immediatamente un ministro con la quali1ìca di commissariostraordinario con pieni poteri, il quale, annunciando il programmadel nuovo ministero, promettesse di corrispondere alle richiestepresentate a Pinelli. L'uomo adatto per tentare la conciliazionedel nuovo potere politico con i democratici genovesi era il Buffa,il quale aveva in Genova molte relazioni 20 ed era conosciuto comeonesto e prudente. Buffa ebbe dal consiglio dei ministri un mandatoIO Ilarione Petitti di Roreto scriveva il 19 dicembre a Michele Erede: «Vogliosperare, che il Ministro Buffa, costi recatosì, conoscendo Genova ed avendovi relazionicol partito liberale. possa persuaderlo, e salvare il governo, se pur riesce a persuaderecoloro che vogliono la ~epubblica. Pare che Brofferio, Pellegrini ed altri dellaMontagna s'accingono a rendere al Gioberti il trattamento usato al Pinelli •. (ARTUROCO<strong>DI</strong>GNOLA, Dagli aibori, op. cit., pp. 573-574).16

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