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IL REGNO DI SARDEGNA NEL 1848-1849 - archiviostorico.net

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www.accademiaurbense.itda farlo apparire ~li occhi dei municipali, e anche del ministro britannicoa Torino Abercromby, di estrema sinistra u.Gli uomini, sui quali pesa. tuttora la responsabilità di Novara,devono ancora essere studiati nella matrice della situazione politicasubalpina, cercando le premesse della loro operazione politica nell'ereditàdel ministero Perrone-Pinelli e nel conflitto ideologico e praticotra municipalismo e italìanìsmo, tra la crisi delle vecchie strutturementali aristocratico-gesuitiche e lo spirito borghese, tra passatismoe progresso sociale-economico, che nel <strong>1848</strong> ebbe le sue prove più attive,nella reale situazione piemontese dopo l'armistizio Salasco, tenendoanche presenti le condizioni psicologiche e morali dell'esercito.li ministero Perrone-Pinelli aveva determinato una frattura tra Piemontee Italia col suo rigido municipalismo; era ormai necessaria unamediazione democratica, che conciliasse gli animi, tamponasse lefalle, contenesse le sedizioni, dimostrando distensione, e sensibilitàper i problemi italiani. L'avvento di Gioberti ebbe queste premesse(e a creare quella illusione più d'ogni altro servi il Buffa con un suomanifesto, che fu motivo di scandalo nei circoli aristocratici e nell'uffìcìalitàdell'esercito, e di ovazione, sia pure colle dovute riserve, inquei movimenti politici, come il Circolo Italiano di Genova, che avevevanoin modo massiccio combattuto il ministero precedente).Tuttavia, i termini usati da Gioberti di democrazia e di costituente(che in quei giorni erano le parole-guida dei circoli mazziniani o comunquefilo-montanelliani) non racchiudevano alcuna corrispondenzacon gli stessi usati dal Montanelli e dai gruppi democratici. Non èfacile individuare i fondamenti democratici nell'operazione del ministeroGioberti (i dirigenti del Circolo Italiano di Genova avevanofiducia in Buffa, Rattazzi, Sineo, Gioberti, nei primi giorni del ministero,perché non erano di provenienza aristocratica), anche perché lavelocità degli avvenimenti non gli ha permesso di esprimersi nell'ambitodella questione sociale; tuttavia, come si rileva dalle carte Buffae dalle carte Ricci, era presente in esso il problema sindacale (facchini,barcaioli, vetturini ecc. di Genova) e quello del lavoro e dell'occupazione.I tempi richiedevano forza e rigore (era il pensiero unanime delconsiglio dei ministri); si poteva acquistar credito all'estero, soltanto11 Abereromby. scrivendo a Pa1merston il 16 dicembre <strong>1849</strong> (F. O. Sardinia)definiva: t Rattazzi, Sineo, Cadorna, Buffa e Tecchio tutti membri dell'estrema sinistrat. Cfr. OrrAVIO BARIE, 1.1origini dellibwalismo ClJvou';aflO. in MiscN14_ cavOtInana,Torino, 1964, p. 39.

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